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Ma ora volevo aggiungere qualcosa in più, siccome anni fa Gengar aveva una mossa che per molti è
considerata ancora sua prerogativa (sebbene propriamente non lo sia mai stata): Incubo (e anche
Destinobbligato, fino a una certa estensione).
Incubo è un tormento, che colpisce con lo stesso ammontare di danni percentuali a turno una vittima
addormentata. Lo stesso Gengar viene spesso descritto da numerose fonti come malefico e pronto a
tormentare le vittime per raffreddarne lo spirito, attraverso l'ombra.
Semplicemente Gengar potrebbe rappresentare l'anima, in termini molto spicci, da un punto di vista
sociale. Ovvero l'unione del desiderio di trovare degli affiliati e la "morbosità" dello scontro con cui
questo desiderio viene approssimato nonostante la sua grandezza. Ovvero quando la cruda realtà lo
costringe a soddisfare l'esito delle sue ricerche oltre la morte (ricordiamo che Gengar è lo "spettro
originale", ben 3 anni prima che lo spettro esistesse come tipo puro), ad avvelenarlo fin dai princìpi
ectoplasmici. Per questo motivo esso s'impersona bene nelle due mosse "quasi" esclusive di un
tempo. Destinobbligato non colpisce gli alleati, già fonte di affetto o complicità, ma costringe i
nemici ad affrontarlo, soprattutto se sotto l'effetto di "malosguardo" o "pedinombra" (che
impediscono di fuggire, ma costringono l'utilizzatore a essere presente, come un pensiero costante
che non ci abbandona) e subirne le conseguenze assieme ad esso in un legame volente o nolente.
E quindi Gengar, per un dovere (a sua volta non dettato dal pensiero ma innato) causato dal timore
del suo stesso inconscio, reso malvagio dalle necessità (psico + buio) entrate in conflitto con realtà
o aspettativa (terra + spettro) agisce in questo modo, sacrificando da una parte sè stesso e dall'altra
il suo rivale in battaglia che in realtà si interpone ad oggetto dei suoi interessi.
E Incubo, in ultimo? Dove si colloca?
Questa intera riflessione nasce da un fatto personale: una persona a me cara si definì "incubo" nei
miei confronti, dallo stress che il nostro legame subisce. Ella non è correlata al marchio "Pokémon"
per alcun motivo, ma l'intensità della parola suscitò questa metafora che reputo calzante nel
descrivere come l'anima processi certe "evoluzioni" (mutamenti graduali che causano svolte
decisive, non molto diverso dal franchise appena citato...) nei rapporti con le persone.
"Incubo" non è per forza negativo, se non è usato in uno scontro, ma può insegnare, convincerci a
riproporci in una sfida non finita.
Siccome l'incubo è comunque causato da una scelta semi-cosciente, a volte può continuare anche da
svegli. E l'incubo può anche essere condiviso, se il legame vuole venire mantenuto da entrambi.