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Fy EDIZIONE METODO RAPIDO DI PERFEZIONAMENTO PIANISTICO pt CARLO LEIMER Diretiare del Censervatarte detia citth a Hannover con prefazione dt WALTER GIFSEKING Versione dal teaese €el Prof, BRUNO BIDUSSI ‘VERSIONE AUTORIZZATA ‘SUTTE 1 DIRITTS RISERVATI copsriaht 2894 by PL Schott’s Sohne — Maine ‘Copyright 1935 by Casa Muslente Giuliana, Trlerie CASA MUSICALE GYULIANA - TRIESTE Profazione di Walter Gieseking Questo tratiato espone il metodo da me seguito nello studio del pienoforte, metodo che consider la base delia mia tecnica pianistica, Mi é grudito dover rilevare che vado debitore al Sig. Carlo Leimer — sotto Ja cui guida ho studiato dat 1912 al 1917 — di nutta la mia educazione pianistica. Quantunque siano gid trascorsi pit di dodici anni ¢ io possa quindi affer- mare ragionevolmente di essermi gid abbastansa distanziato nel tempo per dare un gitdizio concreto, sono ancor oggi con vinto fautore del metodo Leimer che considera il mezzo pitt adatio ¢ pitt razionale per portare te qualité pianistiche al loro rnassimo sviluppo. Carta Leimer educa anzinztte Ualtievo al conirollo di se stexta, inseguandogli come debba ascattarsi suonando. A mio avvisy Toscoltare se stesso con senso eritico @ it fatiore pid importante di tutto to studio delia musica, Exercitarsi at piano forte per ore © ore, senza concenirare Pattensione e Porecchio su ogni singola nota delfcsercisio che si sta studiando, & tutto tempe sprecato. Solamente un arcechio ben educato & cepace di pereepice le Hews inesaitesse & disusuaglianse; la eui elimina sane é indispensabile per portare ia tecnica a vera perfesione. Solanta ascottandosi costantemente si riesce a sviluppare il senso della hollesza di suono ¢ delle sue piit levi sfurmnature @ tal punto, da abilitare poi U'allievo a suonare il pianoforte con tecnica irreprensibile seconde it concetio moderno: cioé conseguendo anche bellezza @ purezsa di suono. Un sxonare ritmico veramente aceurato si acquista soltanto ataverso un severo controllo di se stessi, Non si pud descrivere quanto sia sgradito, anzi insopportabile, ascoltare della musica ritmico- mente incerta per colui che abbia sviluppato in alto grado il senso ritmico, Purtroppo — ¢ specialmente in Germania 2 dato raramente di udire esecusioné ritmicamente incceepibili, anzi queste vengono spesso giudicate addirittura antiartistiche. N@ si considera che ta cura principale dellinierprete deve con- sistere nellesecusiyne fedele — nota per nota — di tutte le indicazioni del compositore. Sono tuttora grato al Signor Leimer di avermi educato 4 rigpettare incondizionatamente tutte le indieasioni del com- positore. Soltanto sequendole fedelmente c scrupolosemente si iesce @ penetrare il suo pensiero © il so mondo emotivo ¢ a dare untinterpretazione stilisticamente esata della sua opera. Datte esperienze che ho raccolte nel campo musicale mi risulta che generalmente soltanto i musicisti teenieamente € imu: sicalmente meno datati, che non riescono aid afferrare com- pletamente il contenuto della composizione, ricarrono a license © ritocehi per renderla pits interessante, che implica sempre una falsificasions. Gl altievi non comprendona quasi mai quanto sia difficile suonare correttamente — cioé non soltanto dal lato meceanico ma anche dal leto delfespressione — secondo le precise inten- xioni del compositore. A cid si arriva soltanto colte padronanza assoluta di tutte le specie di tocco ¢ di gradazioni di suono. E questa padronenza deve essere sviluppata @ tal punto che gia Video di wna nota, rispettivamente di una frase musicale deve, per eosi dire, trasjormarsi automaticamente nel movi- mento del braceia della mano necessario @ produrla. i ed, il sistema Leimer che evita tuti i movimenti non ussolutamente necessari ¢ mette fuori tensione tutti i muscoli cul impiego si rende superftuo in un dato macmento, @ indub, biamente quello che conduce al pit presio alla meta Lo si deve in parte al mio suggerimento se il Signor Leimer si é deciso a pubbticare questi principi del suo (o meglio nostro) sistema, ed io confide che malissimi pianist’ ne trarnoney grande profitta, WALTER GIESEKING Hannover, 1930 Prefazione dell’ autore alla terza edizione originale Le mie indicazioni sul metodo pitt rapido per raggiungere il perfesionamento pianistico hanno trovato una larghissima diffusione, come rilevo da numerose lettere che mi pervengono dalla Germania e daifestero. Le adesioni © le espressioni di plauso mi giunsero gradite; qualche obbiezione che mi fu mossa induce ad asgiungere alla nzova edizione questa prefaxione, Evidertemente aleuri si aspettavano dal mio libro la rive- lazione di qualche nuove mezso misterioso, con il quate fosse possibile trasformarsi, in breve tempo ¢ senza fatice, in un pianista del vatore di Gieseking; sono poi rimasti delusi nel trovarvi solianto delle indicasioni basate su fatti in gran parte gid noti ¢ tuttalira che di facile applicarione. Fra mia inten- sone di indicare con la massima brevita la via che faccio seguire ai miei allicvi. Mi sono diffuso in. maggior’ pacticolari soltanto dove ritenni vantaggiosa una ripetisione o una delucidasione pik dettagliata o dove volli rilevare Cespressa adesione di Gieseking. . Sui modi di percussione pilt idonei hanno gia pubblicato ottime disquisisioni Steinheusen, Rreithaupt, Deppe, Tetiel ed aitci, le quali contribuirono moltissimo a chiarire le idee ¢ portarono grande giovamento a molti studiosi del pianoforte. Ma gli ansidetti serittori certamente non hanno mai pensato i qualificare come loro propria invenzione, i vari modi di per- cussione da loro deseritt, come io non premmo affetto che Ta mia osservazione: +la tecnica @ un prodotto del lavoro intel- lettualer sia un assioma finora ignorato dal mondo musicale. Perd nell’insegnamento si ricorre troppo raramente a un intenso lavoro mentale e gli allievi non venyono indoui a concentrare sufficientemente tutta la taro attensione. Per addestrarli ¢ abi- tuarli uso il sistema di far apprendere e ritenere a memoria i brani mediante la riflessione. Llimpertanza di questo lavoro mentale, che 2 straordinariamente e(ficace, non viene sujficien- temente appreszata, Non ho mai agserito che tutti gli element? del mio sistema siano cose del tutto nuove; ma nel suo complesso esso & per moiti cosa tanto nuova, da giustificare pienamente questa pub- Dlicazione, come me lo comprovano del resto tante ¢ tante lettere. Per corrispondere @ un desiderio pit volte manifesta- tomi, ho riassunto in chiusa al titra i prineipi fondamentali del mio sistema. Son persuaso che anche altri insegnenti considerana come elementi del loro metodo dirsegramento alcuni dei miei prin- Gipi. Ma i risultati desiderati saranno raggiunti soltanto in onso di applicazione sistemutica ¢ conseguente dei principi da me indicat. Luteimo dei principi Jondamensati det mia sistema con- cerne la raturalesza dellinterpretazione. E° questa ta speciale earatteristica delle esecuzioni di Cieseking che {ce differensia sostansialmente da quelle di altri pianisti. Tanto @ vero che dopa i suoi primi concerti si parlava generalmente di un modo del tutto nuove di suonare il pianoforte. Frattanto questo modo ha fatto scuola, mentre il feaseggio manierato e ultea romentico @ caduto sempre pitt in discrediio, Ora sembra accentuarsi un. benefico zitorno alla naturalezza. A questo riguardo vorrei osservare che ¢ due musictst che hanno conseguito i successi pite vasti nel moncdo musicale internasionale, Toscanini ¢ Kreisler, eccellono ambedue per Ja naturalezen, la sempliciti, la purezza di stite delle loro inter- pretazioni. Confido che le mie indicazioni contribuiranno @ com battere le esccuzioni manierate ed a diffondere interpretacioni semplici, fedeli alle note e allo spirita della composisione. CARLO LEIMER Hannover, maggio 1934 1 PRINCIPI FONDAMENTALI DEL MIO METODO Deducazione dell’orecchio Dopo i risultati veramente straordinari conseguiti con molti nici alliovi, mi fu suggerito di esporre in un libro le nie idee sul metodo modemno di studiare il pianoforte © di indicare Ja via che faccio percorrere ai miei allievi per farli giungere a simili risultati, Gli appunti seguenti non hanno aleuna pretesa di essere completi; sono intesi a tracciare a grandi lince te basi del mio sistema. Una conoseenza completa del mio modo d'insegne- mento del pianoforte non si potrd acquislare che altraverso it mio inseghamento personale, Dal miio metodo dintegnamenta @ derivata una maniera particolare di suonare il pianoforte che differisce moltissimo dall'esvale, specinimente per qiuinto riguada’ lespressione. Questo metodo @ basato sulla osservanza scrupolosa di deter rminati principi, a mio avviso evidentissimi. La via da me pre- celia nelFapplicazione di questi principi e nella loro coordi= nazione in un sistema, é Ja pili breve, se non Munica, per svi- luppare completamente le disposizioni musicali dell'allieva € per porlarle alla loro massima efficionaa. Naturalmente soltanto gli allievi intclligenti ¢ dototi di te Jento rinsciranno a vslorizzare € realizzare tutte Je jllimitate u Baucactone possibilité di sviluppo della tecnica e dell’espressione che offre il mio sistema, Ma con piccote variazioni individuali il mio metodo pud venir generalmente adottato. Se hen compreso, recherd il pis grande beneficio a twit gli studiosi di pianoforte. Alievi dt talento raggiungesanno eisullati soxprendenti e in- sperati. Le mie indizazioni non avranne un carattere polemicu, ma porteranno soitanto a cognizione generale cid che ho riscon- trato esatto in molti anni di esperienza. Exse non sono dosti nate ai prineipionti, ma a pianisti, concertisti o insegnanti di pianoforte ¢ diletianti che si dedichino con serietd allo studio del pianoforte. La differenza principale del mio metodo dinsegnamento fn confronto a quello degli altri consiste nelledueasione del- Porecchia ed & una delle caratteristiche pia Smportanii del mio sistema, Moltissimi pianisti non si ascoltano con In necessaria ate tenzione. Essi sono abitnati 9 rimareare ¢ a correggerr note false, otrori manifesti di ritmo, di freseazio, ore, Ma cid. non ‘basta se si vuol suonare perfettamente il pianoforte secondo i concetti iioderni. Liesatterzn detlintonezione dipende esclsi- vamente dall'accordatura del pitnoforte o nll’eseeutore manca ogni possibilita di rettifipacia dueante Vesecwzione. Epli paid deve invece coneentrare la massitne atlenaione sulle qualité di ogni suono, sulla sua durata ed intensita, Se vengono curati minuziosanente questi tre fattori. tutta Mesecurione acquista una chiarezza particolare ¢ un earattere ben individuato, [ese= cuzione, pur senza ricorrere a cccessivi mutamenti dinanici o ritmici, sara motto pitt expressive. Come osserva Giesrking nella prefazione, aseoltare se stesso ® uno degli clement pit impor tanti di tutto lo siudio della musien. Naturatmente non si pud sperare di aequistare questa facelti da un giorno alValtro. La capacita di accoltare il proprin suonare con orecehio critico © di tenere il proprio toreo sotlo continue controtto. deve venir svilyppata sistematicamente ¢ con Ja pin grande cura, Questa educazione dell’orecchio & premesea indispensabile per progredire rapidamente nella tecnice, Col «limare» pedantemente — in apparenza ~ singoli pas- saggi, ai gusli mohi maestri non danno aleuna importonza, si riosce invece a conseguize un sorprendente perfezionamento nell’esecuzione di un brano, aczi spesso a scoprirae ill vero caraitere, Ascoltandosi in questa guise Valievo rileverd hen presto a possibilita di un continuo perfezionamento, si interessera. ad approfittarne € non si aanoiera mai, anche dedicandosi per pid tempo allo studio dello stesso brane. Sari compito delTinse- gnante di richiamare infaticabiimente Vattenzione delf'alievo sulle fwesattozze che gli stuggissero. Ritornerd pid tardi su questa educazione delPorecehio per Mlustarla con degli esempi. Premessa indispensable per 'educazione dell'orecchio & a conoscenza perfetta del brano musicale. E’ necessario do- minare completamente tutto il suo contenuto prima di comin- inmne lo studio al pianoforte. E cié non si raggiunge se nén mandando 2 memoria te note fino a ricordarle con csattezza, Per ottenere cid rapidamente, occorre uno specicle allennmento della memoria, che io consemuo basandomi sulla riflessione ‘iflessione sistematica c logica). E" strano che la riffcssione non sia generalmente impieguta a questo scopo. Per tutti i miei allievi provenienti da altre senole, qnesto metude di mandare a memoria la musica fu eose del tatto nuova, pur avendo avuto allievi dotali di molte intelligenza e di molto talento. Chiarird in seguito con alcuni esempi il todo pia pratico per allenare Iu memoria coll’aiuto della riflessione, ma vorrei accennare fin dora che Giescking studia ¢ inypara fe composizioni senza suo- naele al pionoforte. ma soitanto legzendole (quindi con Ia ti Hlessione). La sun memorin ¢ cousiderata addirittura fenome rales fra tutti i pianisti egl possiede probabilmente il pitt gran- ia meres Sviluppando ulteriormente questo sistema si giunge a pre- parare tutta esecuzione tecniea del perzo mediante riflessione, sicché si riesce a dare un'esecuzione perfetta del brano in ua fempo inverosimilmente breve, senza overlo mei studiato al pianoforte, Molti Ia ritengono una cosa impossible, invece non soltanto Gieseking ma anche molti altri allievi, educati con questo metodo, vi siuscirono in modo sorprendeate, La pro- messa per apprendere una nuova composizione in mado cost perfetto @ oltre alle buona memoria, anche vn allenamento corrispondente, Per evitare malintesi osservo che non faccio studiare a memoria tutti i brani, ma soltanto quelli destinati ad esecuzioni eoncertistiche nonché gli studi di speciale interesse didattico, corae le opere di Bach. Tusegnanti di musiea che devono aver estese cogniziont della letteratura musicale, non possono sempre suonare a me- moria tutti i brani che eseguiscono. Por tuttavia dovrebbero allenarsi ininterrotiamente, imparande a memoria dei piecoli brani. Anche dai principianti ¢ dai fanciulli si deve richiedere lo studio a memoria di almeno una o due misure per ler‘one Questo allenamento dard buoni visultali. Naturalmente si pos ‘ono raggiungere buoni risultati anche senan imparare Ia mu- fea a memoria, perd non sono comparabili a quelli conseguiti col metodo da me indicato. Per suonere il pianoforte nel-modo pid naturale e quind? meno faticoso, & importante aequistare anzitutto Ia facoltd di tendere a volonta i muscoti in qualsiasi momento ¢, cid che & ancora pid importante, di metteri a volonts fuori tensione. {l mio metodo per conseguire quésta facolti ¢ molto diverso da quello usato da altri insegnanti. (0 cerco di sviluppare inter nomente il senso del rilassamento (cio? di metter { muscoli fuori tensione), mentre generalmente si cerca di raggiungere questo effetto con movimenti esteriori che io cousidero dannosi, come tutti i movimenti superflui. I1 mio metodo tende a ridurre al minimo possibile Jo sforzo muscolare nel suonare il pianoforte 1s Lallievo deve apprendere anzitutto a ritassare consape- volinente i muscoli del braccio — come lo si fa inconsciamente nel eamminare. A questo scopo io uso sollevare if braccio del- Yallievo fino alValtezza della spalla, senza ch'egli ebbia a ten- dere i muscoli. (Quando ritiro Vappoggio, i) braccio deve cadere come corpo moro, Con questi esercizi si riesce ad acquistare il senso del rilassamento dei musooli. Quando eamminiamo, le mani,prendono normalmente una leggera curvatura che non alfatica i rquscoliy s¢ invece diatendiamo le dita 0 diamo loro tuna cnevatura pid forte, dopo un certo tempo avvertiremo un senso di stanchezza. La posizione naturale della mano, con i muscoli completamente rilassati, come si verifica quando cam- miniamo, deve essere adottata come posizione fondamentale nel suonare il pianoforte. Generalmente le dita devono quindi, suonando, conservare una leggera curvatura, Si deve percié evitare una pressione cosi forte nelle dita da irrigidire le falangi. Tl pianista deve sede sulla parte anteriore del sedile, senza mai appoggiare la schiena. La parte superiore del corpo sav’ leggermente protesa, il braccio, leggermente piegato in avanti, pendera liberamaente dall'articolazione della spalta. Il sedile sar tanto alto da perlare Tavambraccio distesa cirea all'eliezza deUe tastiera, Un'altra importante divergenza del mio metodo rispetto a quelli finora usati eousiste nelleliminare tutti i movimenti superflui. Il riposo e T'eliminazione di tutti i movimenti superflui sono assolutamente indispensabili per snonace con esattenza. Qualsiasi squilibrio pud influenzare non sollanto 1a nota che si sta svonsndo in quel mosnento, me anche le successive. CAPITOLO SECONDO ESEMPLIFICAZIONL 2) Studio di Lebert-Stark: Passiamo ora a chiarire quanto sopra emunciato, studiando Stusle tuna composizione semplice. Seegliamo uno studio del secondo “ volume della scuole per pianoforte di Lebert (vedi ellegato). IL primo compito consiste nel ritenere a mente tutte Ie note, di conoscere cio tutto il brane cost bene da poterlo trascrivere completamente a memoria. Ansitutto dobbiamo orientarci sul tempo e sulla tonalita: 2/4 ¢ do maggiore, La mano destra incomincia sul secondo sedicesimo colla sesta mi”-do"™ (*}, Se- guono poi alire seste, ognuna del valore di un sedicesimo, di- scendende per due ottovo di seguito fino a raggiungere il mi-do’, Nella 3.2 ¢ 4.2 misara il movimento delle seste procede in for ma di scala ascendente dal re+ si per due ottave fino al mi” ~ do”. La 5.a € 6.a misura sono eguoli alfa Lae 2, soltanto che alla sesta dell’accordo si aggiungo sempre anche Ie terza. La 7.2 misura & eguale alla 3.a pure con Paggiunta delle terza dell'accordo, L’8.a misura ripete le prime tre seste délla 4a misura e chiude con altre due seste fa’ re" e mi” do”. 1) Prondento some base il don in cave di bose pone el ee conta tparionacomincnre dl sdoe mcrretnfe note = ve Talo = Ssaumon 4,°2, 9 tie pee ottava; vers Hl bho Savece eae #84090 tert pra matesole, Quindl maiwcole con an nesta sopee (ot fel tad) Come accompagaamento abbiamo nella mano siaistra lo accordo axpeggiato di do maggiore. Nella 1.0 misura Do del valore di un quatto, seguito da pause di un quarto, nella 2a, 3a. 4a misura Mi, Sol, do, eiascuna del valore di un quarto seguite da pausa di un quarto, Le misure dalla 5.2 all'8.a sono nella mano sinistra eguali alle prime quattro, Con questa riflessione, ritenendo eon un’attenta Yettara Ja rafia, si riesce @ suonare di primo acchito quesle otto misure senza note, Nella 9.2 misura abbiamo nell mano destea Vaccordo di sotto dominante do” - fa” -[a’, del valore di un quarto sequito da pausa di un quarto, nella 10.0 misura il medesimmo accordo, ma senza terza (do"- fa"-do") dei valore di-un quarto, nel- Vila misura Paccordo di do muggiore do” ni" - sol”, nella 12a il medesimo aeaordo senza terza (do - sol” - do") del var lore di un quario sempre seguiti da pause di un quarto. La a= nristra comincia sul secondo sedjcesimo della 9a misura con una seala, che ascende per seste per due misure, pastendo dal La- Fa fino a vaggiungere il Ia - ju’. Nelle prossime ve misu- re, pure dopo una pausa di un sedicesimo, segue una scala, di scendente per seste per due ottave, dal so! mi’ fino al Sol - Mi Nella {3.2 misura fa mano sinistra comincia colla susseguente sesta pid bassa (Fa- Re), la destra comincia invere due ottave sopra col medesimo aceordo cui segue ima scala ascende seste per due ottave, Nella 45.2 misura abbiamo nella Ja dominante Sof e nella destra, dopo una pause di un sedice- simo, le dus note ancora mancanti dell’accordo di dominante (re-si) con susseguente passaggio di seste fine a raggiungere Al re"=si". Le misure dalla 17.2 alla 20.0 sono egual alle pri me queitro. Le quatiro misure di chiusa sono ezuali alle sure 5.0, 6a, 7.2 € 8., soltanto trasporiate all’ottava superiore ‘¢ modificate in modo che la sinisica, dal secondo quarto della 21. misura in poi, suona all’mnisono colle destra alla distanza di un’ottava. Mediante questa riflessione e questa analisi del pezzo, cit- scuno sara in grado di ritenere a mente ¢ di trascrivere Iinte- ro studio. Con un‘intensa concentrazione di pochi minuti Ia mag- gior parte dei miei ollievi @ stata capace di suonere T'intero brano senza note, a memoria. E tutti si meravigliarono moltis- simo che eid fosse loro possibile, La lettuta riflessiva serve contemporaneamente a dare alvaltievo una visione esatta della struttura della composizione che egli sta stadiando. Lo studio di Lebert-Stark, che ora abbiamo esaminato, & composto, per esermpia, nella forme della cunzone @ tre parti; dapprima un periodo di otto misure, poi uaa parte di mezzo i otto misure ¢ in chiusa Ia ripresa delle prime otto misure in fortna un po’ variata. ‘Questa comprensione della struttura dé ogni composizione non é che uno dei molt} vantaggi che derivano dalla studiare anemoria i brani attraverso Ia lettwa ciffessiva, L’allenamento sistematico della memoria nel modo indicato ci permette di af frontare hen presto con sucesso problemi anche piti complicati e ci abilita a poco a poco a trovare quei punti di riferimento che facilitano lo studio mnemonico delle enmposizioni. Questo procedimento, che da principio appare alquanta meceanico, con- durri invece l'allievo in breve tempo a comprendere, gia alla Tettura, anche il contenuto musicale di una composizione, spe- cialmente s¢ epli possiede gid o stia acquistande delle cogni- ion teoriche di: musica. Naturalmente ho scelto, cote primo esempio per imparase 2 suonare a memoria dopo Ia semplice lettura, un pezzo molto semplice. Ma questo & molto adatto, anche perché si presta a risolvere parecchi importanti problemi di tecnica che ora pret derd in esame. Indico co:ne primo problema tecnico 1a percussione con Vimpiego di tutto il braccio, che, stranamente, da molti non rt Perousione om tate WT braccio @ conoscinta affatto. L’allievo deve essere completamente edotte sul modo ¢ maniera di eseguicla correttamente, Nello studio snaccennato le dita della mano destra (1 e 5) vanno disposte nella posizione adaita prendere le seste, ma in modo da eschidere ogni pressione o contrarione. La curva tara delle dita — come @ stato gid rilevato — deve essere quella che Ie dita prendono naturalmente quando si carmmina con Ie braccia penzoloni. Occorre fissare il polso, ma non pitt di quanto sia necessario per tenerlo, astieme all'avambreccio, parallelo al piano della tastiera, Naturalmente si deve evitare assoluta- mente qualsiasi inrigidimento muscalare. Nello stesso modo va fiseata Yarticolazione del gomito; di conseguenza tutto il brac- cio verra sollevato dalParticolazione della spalla e soltanto quento basti afinehé il primo e il quinto dito, gid fssati in posizione, vengano a trovarsi sospesi circa 5 centimets! sopra Ia tastiexa, La percussione avviene medimute In cost detta ca~ duta libera controllata (secondo Deppe} © clot in modo da abbassare tanto il tasto, fincha si +senta fondo», per usare une espressione attribuita « Rubinstein. 11 braecio deve per cost dire poggiare su ogni tasto abbassato. ‘Queste indicazioni sono da prendersi alla lettera ¢ devono venir eseguite serupolosamente. Questa specie di percussione mediante caduta libera & una dolle pid importanti e delle pit feequenti, perch permette di eseguire il massimo fortissimo il pit delicnto pianissimo. Se Ia percussione avviene sempre dalla stessa altezza, si ragghinge con maggior focilita la stessa intensita di euono delle note delt’accordo. Liesecurione riesce molto pid facile e pith esatta quando si usi Jn grande leva di tutto d braccio, invece di limitace il movimento al!articalazio- ne del gomito o addirittura soltanto del polso. Contrariamente ‘a quanto usano altri insegnanti, faccio impiegare assai rara- meate Iorticolesione del polso, percha la pereussione risulta molto pid incerta che nel modo suindicato. Impiegando Varti- colazione del polso, riesce inoltre molto pid difficile il rilassa~ mento del braccio. Tl rimprovero talora mossomi di far suonare col polso tigi do, & del tutto infondato: il polso deve essere fissato oon leg gerenza, senza che abbia a irrigidirsi ovvero a ingranchirs. Nello studio citato faccio eseguire con la stessa qualita di tocco le note della mano sinistra e gli accordi della’ destra, Wel suonare Vesercizio cominciamo col perfezionamento delVorecebio che ya allenato in due sensi, Bisogna fare attenzione: 4) alla qualita del suono; 2) alla-durata del suono. Finora aon mi si & presentato ancora nessun allievo che postedeste gia un orecchio musicale sviluppato, capace di per- cepire i suoni in modo perfetto. Tutti i miei allievi, dopo un insegnamento di 845 giorni, convennero di aver eddirittura rinnovato i loro orecchio musicele. Finora non erano stati mat addestrati a pereepire le lievi differenze di intensita e di du- rata dei singoli suoni, Devo anzi rilevare che molti musicisti che ritengono di aver un buon orecchio musicale, difettano in questo riguardo, in quanto il loro orecchio non @ affatto alle- nato a pereepire queste differenze di suono, ma soltanto Pesatte intonazione delle note. L’intensivo perfezionamento dell'orec- chio differensia appunto il mio metodo dagli altri. Ascoltare continuamente tulte le note suonste, controllare assiduamehte con Vorecehio Vesatta eseeuzione: eeco In via che conduce rapidamente e sicuramente alla perfezione tecnica! Le dita devono servire la mente, devono eseguite cid che Ja mente comanda, E so Ia mente, assistita da us oreechio ben educato, st con precisione quale debba essere I'interpretazione, Je dita riusciranno a renderla. Anche i problerai tecnici pit dif ficili saranno in tal caso superati dalle dita in brevissime tem- po, talvolta anche subito o dopo pochi minuti, purché si abbia cura de] rilassamento necessario dei muscoli. Questo rilassa- mento @ molto importante perché soltanto col braccio rilassato si riesce @ trasformare in movimenti delle dita gli impulsi che viedo, Piany © score deol everett partono dal cervello. Attenendosi a queste indicazioni si pud conseguire molto rapidamente il dominio sulle dita, Ho visto dei casi eccezionali, in eni si sono conseguiti iw pochi mesi di risultati che con sltro sistema non si sarebbero raggiunti che in eleuni anni € forse mei, o suddivido Finsegnamento del succitato studio di Lebert- Stark agli allievi, che prondono lezione da me alneno tre volte alla settimena (alVinizio giornalmente), net rode seguente: Primo giorno: Suonare a loro modo con sieurezza lo stu- dio dopo averlo appreso a mameria mediante riflessione. Secondo giorno: Sedere correttamente al pianoforte, os- servare la giusta posizione del braccio e della mano, fissare primo e il quinto dito sopra i tasti della sesta, fssare con leg gerezza Varticolazione del polso © del gomite, alzare e abbas- sare tutto il braccio in modo da muovere eontemporaneamente anche Ia parte superiore del braccio, percuotere i tasti dalla distanza di cirea § centimenti. Per quanto concerne questa di- stanza, vi saranno naturalmente in seguito molle varianti. Lesorcizio consiste nel suonare piccole parti dello studio fino ad assolvere completamente i compiti suindicati. Terzo giorno: Continuare Io stesso studio e svilappare il senso di rilassamento del braccie senza ricorrere a movimenté esteriori. Liallievo deve prestare speciale attenzione anzitutto a non irrigidire Varticolezione del polso © a fissarla soltanto Ieggermente. Egli deve badare al rilassamento del braccio ane che quando attende slle sltre preserizioni. Con cid Vallievo avra gi fatto un progresso enorme nello studio del pianoforte. Quarto giorno: Conseguire Yassolute identita di durata delle singole note € prestare 1a massima attenzione nel rilevare anche i pit levi squilibri. L'orecchio deve venir educato in cid alla massima perfezione. Quanto pid caulamente © paziente- mente si vorra procedere in questa allenamento, tanto pid x pidamente verranno conseguiti i risultati che hanno un'impor- tanza grendissima per Jo sviluppo delta tecni Per suonare ano studio in modo possibilmente perfetto, in conformita alle indicazioni suesposte, si richiedono sleune set- ane di esercizio fatto colla pit intensa coneentrazione. Le soluzioni dei vari problemi sono molteplici e tutt'altro che facili ¢ Vallievo intelligente vi si apporrd pereid col pit grande inte- esse; n® avra egli desiderio di procedere oltre, finché non sia iuseito ad assolvere il suo compito a dovere. I risultati tecniel ragginngibili anche in tre o quattro set- timane {soltanto con lo studio di questo esercizio) sono rile- vantissimi e non si conseguirebbero con altro sistema neanche jn pitt mesi, Lallievo si é ebituato a una auova posizione na- turale della mano, egli sa eseguire Ia percussione dei testi con Yintero braccio, avverte le pit piccole ineguaglianze sia nella intensita sia nella durata def suoni ed ha aequisteto la facolté & controllo assaluto sulle dita, che eseguiscono soltanto cid che ordina Ja mente, [noltre. Vallievo ha imparato a esser molto esigente verso se stesso ed ha compreso quanto sia difficile suonare in modo possibilmente perfetto anche un brang tanto semplice, che sembra scritto per principianti o fanciulli. b) Linvensione in do maggiore di G. S, Bach A cominciare dalla seconda settimana d'insegnamento ren- do familiare ai miei allievi contemporaneamente un altro modo di percussione che, quautunque a inio avviso sia il pit impor- tante, a molti é tutisea completamente estranco. B’ essenziale che Vallievo usi questo tocco coscientemente € conosca tutti {i vantaggi che esso off. Esso modo perfetto un legato-legatissimo, senza che peslato, © serve specialmente per cantare sul pianoforte. Pro- prio per Fimpiego di questo tocco @ di rilevante importanza la posizione naturale delle dita, come da me insegnata, perche R toeo essa permette di sfruttare l'acuta sensibilita dell'estremita delle dita che svanisce invece quando si curvi troppo la mano. Produciamo ill suon0 anzitutto con una lievissima pres- sione sul tasto, £? premessa indispensebile che il dito non abbia mai ad sbbandonare il tasto (sono a pressione). Anche qui deve srimanere costante nel braccio’ dell'eseeutore il senso di completo rilassamento. In questo mode si possono ottenere le pil lievi gradazioni e le pit delicate sfumature. Le esecuzioni, plene di cofore, di rousica impressionistiea (Debussy, Ravel, ece.) da parte di Gieseking, che furono qualifieate come ingu- perabili da musicisti € critici di tutto il mondo, si basano sullo sfruttamento di tutte le possibilita di questa specie di toece. Btwsio Per insegnare questo toceo mi servo della prima invenzio- « wsegnare a prima in "2% ne a due voci di Bach, che a mio nvviso, solanto se eseguita cosi, acquista il suo vero carattere. 1 primo compito con- siste nel magdare a mem¢ tutte Je rete, per poter poi rivolgere tutte Vattenzione ad imparare il tocca legato. Le note si possono apprendere molto rapidement mediante riflessione, per esempio, nel seyuente modo, che serve a dare contempo- raneameute un‘iden completa della strutture celia composizicne. Anzitutto ci orientiame nuovamente sal tempo ¢ sulla to- nalita: 4/4 ¢ do maggiore, Il motivo comiacia sul seconde sedi- cesimo e consiste di quattro note che ascendono a guisa di scala, seguite da due terze discendenti, per terminare con un salto di quinta, (Questo salto di quinta verri spesso vacinto nel corso della composizione). Il motive @ ripetuto con le stesse note al terzo quarto nella voce inferiore. Vi si aggiungono come con- trappunto nella voce supetiore col valore di crome do” si” do” re”. Il motivo si ripete nella 2a misura nella voce superiore partendo dal sol, quindi: sol ta’ si do” ta’ si’ so!’ e poi un salto in quinta al re”. La voce inferiore comincia nella 2.0 mi- sura col salto di quinta che appartine al motivo, cui segue come contrappunto Voiteva bassa del valore di una croma. Sul secondo sedicesimo de] terzo quarto riappare il motivo nella voce inferiore, pure partendo dal sol, colla differenza che il salto ai quinta in chiusa @ mutato in un salto di quarta, Nella 3.a misura troviamo Vinversione del motivo, ripetuto per quat- tro volte di seguito, con la differenza che il salto di quinta in chiusa 8 mutato in un intervalto di seconda. Queste inversiom si susseguono in forma di sequenza, partendo ciascuna wna terza sotto rispetto alla precedente. La 3a ¢ 4.a misura si possono quindi apprendere a memoria molto facilmente me- diante questa semplice riflessione, Nella voce inferiore abbia- mo come contrapounto quattro crome suceessive (si do’ re’ mi’); seguono poi analogamente altre quattro crome o partire dal sol ¢ infine sei crome in scala a partire dal mi, Dopo un’attenta disamina ogni lettore od eseeutore intolli- gente sara in grado di suonare te prime quattro misure della invenzione senza note, Pongo questo compito ai miei alliovt che lo assolvono tutti senza aleuna difficolta. Nella 5.a misure troviamo il motive nella vove inferiore ‘che principia eol re, con la modifica dell'ultimo salto in uno di _quarta; seguono poi sei erome in scala, dal si al vol. Nella mano destra avevamo come prima nota un fa eroma, segue poi mn salto di settima, re’ croma do” croma col punto, seguito da un ve" sedicesimo. Il terzo quarto comincia con un si sedicesimo e sul secondo sedicesimo si izia_nuovamente il motive invertito. Nella 6.0 misura continua il movimento di terze ascendenti Sino a raggiungere il re”; segue In cadenza nella to- nalita di sol rnaggiore che chiude ta prima parte dell"invenzione. Quando Tallievo evra fissate in mente tntte le nota ¢ sa- pra suonare con sicurezza queste misure, potra dedieace tutta Ia sua attenzione ad apprendere il tocco legato. Nel suonare invenzione adotieremo un movimento molto Tento, per essere in grado di preparare esattamente il tocco di ogni singole nota ¢ di controliare rigorosamente Veserurione dei singoli movi- meanti, Anche qui 3 necessario prestare la massima attenzione all’eguale intensita di suono di tutte le note e al rilassamento, per sviluppare In tecnica delle dita nel modo migliore e pit rapido. Noa & consigliabile suongre, durante to studio, Yinven- 1 morante zione sempre da capo a fondo, anzi io lo vieto addirittnra. Con- sidero molto pid utile esercitarsi 9 Lungo su brevi periodi per correggere immediatamente ¢ costantemente le disuguaglinnze di suono avvertite dall’orecchio. Scegliendo periodi pit estesi, tutto cid diverrebbe molto pit difficile @ richiederchhe molto pi tempo. Questo metodo di esercitarsi serve ad allenare Ie dita in modo eccezionale ¢ conferisce quel dominio sulle dite che & la premessa indispensabile per giungere @ esecuziont perfette. Grande importanza va aticibuita nellesecuzione delle ope- re di Bach agli abbellimenti. Vi sono dei pianisti che quando scorgono dei segni di abbellimento si sentono gid a disagio ¢ non xieseono durante tutta la vita ad eseguirli correttamente. To preférisco per i mi Bach che indicano gli abbellimenti soitanio con i loro segni convenzionali, senza che Pesecuzione sia indicata von tutte le note, perch desidero che chi suona sia esatlamente a cono- scenza del signifieate di ogni’ singolo segno @i ahbellimento. Pits tardi ritornerd“ancora su questa argomento, € specishnente sui till, Pertanto In nostra invenzione offre décasione propizia per apprendere Vesecuzione de! mordente come fa si usava ai tempi di Bach, cioé facendo coincideze ta prima nota col tempo forte Occorre dimostrare allallievo quanto sia facile suonare tre note in rapida snecessione con le dita rilassate (p. es. do, si, do) « fargli ripetere queste note, cirea cor In velocita usala nel mor- dente, finché si sia abituato a una esecuzione impeceabile, Bi- sogna eseguire i) mordente con tutte le ditegginture possibili. Poiché ia prima nota del mordente va suonata sul tempo forte, essa deve coincidere esattamente con la corrispondente nota dell'accompagnamento. Cid deve avvenire con preeisione asso- lute; non si deve riscontrare neanchs un atime di precedenza di un suono rispette all‘altro, altrimcati ne risultera uninesat- tezea nel ritmo, Lesecuzione correltn serve invere ad ade 1 strate sempre piti lorecchio a controllare anche i ritmo. All'al- lievo che abbia imparato a eseguire bene il mordente, faccio poi suonare le note che Jo precedona ¢ lo seguano, perché spesso gli allievi riescono a eseguirlo bene da solo.menireinveve, unito ad altre note, lo rendono troppo rigido. Finché permane questa rigidita @ necessario riprendere ancora Io studio del mor- dente, dapprima separatamente e poi in unione alle alire note. Se questi esercizi verranno continunti con cura © con in- tensa applicazione per due 0 tre giomi, facencle contemporanea- mente attenzione al rilassamento, Vallievo avr’ appreso per sempre a esegsire un mordente in modo esutto € corretto. Con to studio di questa prima invenzione, oltre ella pos fetta esecuzione del mordente, si pud acquistare vn bel tocco Jegato, atto a rendere il canto, mediante pressione sui tasti con completo rilassamento dei muscoli. Liallievo, anche senza pre- store atlenzione particolare all'inierpretazione, avvertira che Tinvenzione, con un'eseeuzione hen controllata ed equilibrate, dara gid ua’impressione ben diversa da quella evi era finora abitwato. Questi risultati vengono raggiunti soltunte mediante 4 controll dell orceckio ¢ Ia continua concentrazione sull'im: piego delle varie specie di toceo. Per lo sviluppo della tecnica € del tutto superfluo suonare molte invenzioni di Bach, perche si possone conseguire pitt rapidamente i risultati desiderati, suf- fermandosi pit a Iungo a studiare due o tre invenzioni. Tutti i miei allievi dimostrarono il pit grande interessamente a rag- giungere la massima perlezione nell’esecuzione. Essi avvertiro- no i xapidi progress! realizzati specialmente xell’acquisto di una tecnico, sieura ¢ compresezo che questi progressi non si sareb- ero ottenuti con uno studio superficiale di molie invenzioni Sul fraseggio ¢ sullinterpretazione ritomner in seguito. Comungue, osservo che non presentarone difficoltd aleans ai miei allievi che avevano studiata Vinvenzione nel modo suindicato. ‘Scoy0 dalle stn'n rocco tegatiesine as rpetiione ato stesso tasto ‘Scambio ete want ¢) E'invensione a tre voci in do magg, di 6. S. Bach . Faccio poi seguire lo studio della prima invenzione a te yori, che & molto istruttivo. Quando Mallievo avra assolto que- sto nuove compito, egli sara in grado di apprendere correttar mente tutti i pretudi e le fughe del clovicernbalo ben temperato senza aver mai aleuna incertezza sull’esattezza dell'esecuzione tecnica, Dobbiamo nercid studiare questa invenzione con Ia massima cura, epprendendo anzitutto a ribattere Ja stessa nota legatissima, Per conseguir cid si permette al tasto di elzarsi soltanto fino a tre quarti della sua altezza, affinché it suono posse durare senza interruzione aleuna fino al momento in cui il tasto viene nuovamente abbassnto. Cos) si oltiene sui nostri pianoforti un legato asscluto della stessa nota, ripetuta due voite di seguito. Insegno pure a scivolare col pollice da un tasto all‘altro. ver dare anche in cuesto modo Pimoressione del legato. Della massima importanza @ puro la sostituzione di una mano con Faltra; generalmente si commette Verrore di far en- tare anzi tempo Ia mano che viene a dare it cambio all'altea; i conseguenza la nota precedente allo scambio di mano non ha pia tutta Ia durata preseritta, Questo ervore, che viene pér- cepito soltanto da un orecchio attento ¢ ben istruito, determina un'esecuzione allrettate squilibrata del relative pusso, Occor re quindi affinare tanto Porecchio, finché sia eapace di peree- pire anche questi piccoli squilibri ritmici. Vorrei ricordare an- cura una volta che questi errori fondamentali, ripetuti tanto Irequentemente, possono al caso alterare tutto il carattere del brano. Liesecuzione accurata ¢ quindi della massima impor- tanca per dare al brano la sua giusta interpretazione. E? strano che questo fatto sin ignorato spesso anche da ottimi musicist, i qusli non vi prestane alcuna attenzione; per molt miei allievi & stata una assoluta novita. Suecede spesso di riscontrare simili inesattezze anche nelle esecuzioni di.pianisti di grido. Ed & certo che questi conseguirebbero successi molto superiori, qua- ora se ne liberassero. Percid annetto la pid grande importanza all’esattezza, ritmica ¢ mi meraviglo molto che altri insegnanti vi prestino cosi pocs attenzione. Alcuni mi tacciano di eccessiva pedante- ria, me si tratta di musicisti abitwati a esecuzioni superf i quali non hanno un orecchio musicale bene allenato, Ritornando all'invenzione a tre voci, oceorrerd anzitutto mandare @ memoria tutte le note. Come mezzo mnemonico per imprimersi il motivo, gioverd Ja riflessione che esso consiste anzitutto di otto note ascendenti della scala, di altee ire note che si muovono nella stessa direzione c in chiusa di quattro note discendenti della seala. Hi motivo si ripete nella 2.0 mix sura partendo dalla tonica, nella 3.a misuea partendo nuova- mente dalla dominante ¢ prineipianda sempre sul secondo sedi cesimo det primo quarto. Alloreh® V'allievo, dopo n’attenta let- tura, sapra a memoria aleune misure, si passers allo studio ulte- riore, cio’ all’esercitazione al pianoforte. Ciascuna misura pre- senta una serie di problemi da risolvere ed @ nevessatia une applicazione assidua ed intensa per superarli in modo soddi- stacemte. E’ consigliabile percid di studiare ciaseuna misura a s%, finch® viesea senza difetto. Nella 2.0 misura vi sono p. es. 1 se- guenti passi che richiedono una speciale attenzione: il legato det do sopra il rigo, nel basso, il quale. nonwstante In 1 vione della stessa nota nella voce di mezzo, deve venir eseguito in modo da conservare intera Ja sus duritas In preci sione assoluta nelio seambio delle mani, in modo da rendere seorrevoli le note del motivo senza aleuna disuguaglianza; Fesecuzione perfetta della nota del valure di tre quarti nella voce superiore, tenuta col quinto dilo, che deve cungitngersi senza aleuna interruzione col susseguente fa divsis, da prendersi mediante soveapposizione del quarto dito. Nella 4.2 misura il quinto dite dovra passare sotto il quarto senza produrre alcuns disuguaglianza di suono; si dovra svonare Jegato il mi ribattuto collo stesso dito (mignolo); alirettanto yale per ii la che si ripete nella voce di mezzo. dovendosi stu tameate Ia sostituzione del pollice colVindire; nella 5. misura delbenercieio pollice dovra scivolare, nella vace di mezzo, dat mi al re’ in modo da conseguire an legato di ambedue i suoni; nella 6.2 misure if mi del basso dovri esser legato, senza aleuna inter- ruzione di suono, al re successivo, da prendersi mediante 90- veapposizione del quarto dito sul quinto; contemporancemente dovra venir eseguito il trillo nella voce superiore senza aleuna disuguaglianza di suono. Basteranno queste brevi indicazioni: sard compito del mac- stro di portere ['allievo a eseguire i passi sunecennati in modo corretto e incecepibile, alfinch? abbin a trarre tutto ill profitto che si pud rieavare da une perfetta eseeuzione tecnica di questa invenzione. Rilevo ancora una volta, che la tecnica progredisce strordingriamente con esecuzioni esate. controllate eolla mas- sima attenzione, le quali dispensano dallo studiare esescizi spe- ciali, destinati a risolvere gi stessi problemi, Liollievo deve esser posto in grado di eseguire senza alcuna difficoltd passage ana- oghi che si riscontrano frequentemente in lire composizioni. Si giunge cosi in breve tempo a una padronanza assoluta delle dita ed @ una tecnica svileppate, Naturalmente l'allievo deve aver sempre presente che vi sono ilfimitate possibiliti di ulteriore perfezionamento; ogni volta che egli siede al pianoforte per studiare, deve prefiggersi ali eseguire cinscen passe in modo ancor pik porfetto. E cost rioseirh a progredize e a perfezionarsi in ananiors veramente sorprendeate. 4) Sonata in fa minore, opera 2, N. 1 di Beethoven Generalmente gli allievi, dopo tre © quattro cettimane di studio, dominano gid a tal punto tutti i particolari fin qui trat- tati, da poter passare allo studio di una sonata di Beethoven, ‘Tutte le sonate di Becthoven sono cosi riche di materiale adatto allo studio © allo sviluppo della teeniea, da render superflua Ia contemporanea esercitazione con altri studi. Vi si trovane a

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