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Clima mediterraneo
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Novemre 24º, 2017
Vediamo le caratteritiche almeno teoriche del , ulla carta un clima
caratterizzato da un lungo periodo di iccità etiva ed inverni piovoi con
temperature miti.
i divide in due varietà, due ottotipi, quello con una etate calda e quello
con una etate più tiepida. Ciò che ditingue il clima mediterraneo dagli
altri, la caratteritica più vitoamente peculiare, è l’accoppiamento etati
ecche e inverni piovoi, nella maggior parte dei cai piove quando fa caldo.
Lo zampino del mare Mediterraneo, nel clima mediterraneo, i ente
parecchio, fa ì che i regitrino ecurioni termiche giornaliere ed annue
modete perché l’acqua, del mare, trattiene il calore etivo e lo rilacia
durante l’inverno.
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29/5/2018 Pocket: Clima mediterraneo
Clima mediterraneo: fauna
Nelle zone mediterranee che godono di queto tipico clima, i vive ene.
Ciò vale per le perone ma anche per gli animali che ono infatti numeroi.
Nel mare troviamo molte pecie di peci molti dei quali nicono nei notri
piatti.
In aria i trovano numeroe tipologie di uccelli migratori come rondini,
gaiani, aironi e cicogne, il clima è ottimo anche per allevare ovini e ovini
che rendono la vita dura ad alcune piante della macchia mediterranea. Non
è un cao che in alcune aree puntino e opravvivano olo piante
aromatiche, come alvia, timo e romarino, che ono indigete agli animali.
Clima mediterraneo: ora
Da empre i coltiva nelle zone mediterranee grazie all’ingegno umano che
già molti ecoli fa ha trovato delle tecniche e dei itemi d’irrigazione con
cui fruttare ia le acque di uper cie ia le falde acquifere. Queto ci regala
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29/5/2018 Pocket: Clima mediterraneo
ogni anno la poiilità di coltivare olivi, vite, agrumi e cereali. Quando il
uolo non è coltivato, può eere ricoperto di forete o di ocaglia, e poi c’è
la claica macchia mediterranea.
Clima mediterraneo: dove i trova
Queto tipo di clima, eendo molto legato alla preenza del mare, i trova
nelle aree che i a acciano ul mar Mediterraneo. Nella notra peniola, nel
centro-ud della pagna, ulla cota mediterranea della Francia e anche
nella peniola alcanica e nella Crimea.
Retando in Italia, non poiamo dire che il clima mediterraneo ia preente
in Pianura Padana o ulle Dolomiti, per perimentarlo dal vivo doiamo
almeno arrivare ulle cote liguri e tirreniche, oppure ulle cote adriatiche
ma non più a Nord del Conero. Ovviamente ono zone tipicamente
mediterranee quelle dell’Italia meridionale, della icilia e della ardegna, ad
eccezione delle zone montuoe che anche u quete iole non mancano.
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Pulicato da Marta Aà il 24 novemre 2017
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29/5/2018 Pocket: Mediterraneo, un mare di pesca
Mediterraneo, un mare di peca
agriregionieuropa.univpm.it
Panoramica
La peca è una attività primaria che nel Mediterraneo accompagna l’uomo dagli alori
della civiltà, prima ancora dello viluppo dell’agricoltura. Il pro lo delle arche, il apere
legato ai venti, alle telle, all’orientamento, i metieri di peca, le tradizioni
gatronomiche hanno rappreentato durante i ecoli un carattere ditintivo della cultura
e della toria del acino. L’economia ittica vi continua a giocare un importante ruolo
ocioeconomico: nel Mediterraneo, i peca l’1,7% delle catture mondiali, pari, però, al
4% del valore, per il maggior pregio delle pecie pecate. Le catture compleive, inclue
quelle del Mar Nero, ammontano a circa un milione e cinquecentomila tonnellate, di cui
un terzo, circa 500 mila comunitarie. Le cifre dell’Unione uropea allargata a 25, dopo
l’ingreo di Malta e Cipro, indicano, di maima, un “eercito” di oltre 110 mila pecatori
e 40 mila pecherecci, peo ooleti, di cui l’80% inferiore ai 12 metri. Quattro ono i
principali itemi di peca: la piccola peca artigianale, che rappreenta la tragrande
maggioranza del naviglio mediterraneo in mare e negli 850 mila ettari di lagune cotiere;
la peca con la ciaica per la cattura del pece azzurro (dal 40 al 70% delle catture in
volume); la peca a tracico e la peca d’altura. Oltre 500 ono le pecie ediili u circa 7
mila pecie compleive di peci, molluchi e crotacei: olo 60 hanno un valore
commerciale anche e, di fatto, il conumo i concentra u 20 pecie. pecie cardine per
l’indutria della peca mediterranea e per l’indutria della conervazione del pece è
l’acciuga. Un elevato valore economico vanta la peca dei grandi pelagici; tonno,
pecepada, alalunga, e dei piccoli pelagici: nelle ponde comunitarie, ardine e
acciughe; a ud, oghe e alaccie o ardelle d’Africa. L’Italia, per valore delle catture, è il
primo paee “ittico” nel Mediterraneo: gli archi nazionali ammontano a circa 260 mila
tonnellate, per un valore della produzione di oltre 992 milioni di euro (dati urotat
2006).
La “peci cità mediterranea”
La peca mediterranea preenta caratteritiche irriduciili con quelle della tradizione e
dell’attività di peca del Nord uropa: l’una è artigianale, multi-peci ca, cioè rivolta alla
cattura di un numero elevato di pecie, e per queto maggiormente elettiva; l’altra,
quella del Nord, è indutriale e mono-peci ca, concentrata cioè ul prelievo maivo di
ingole pecie. Proprio il carattere artigianale della truttura produttiva, oltre che una
migliore ituazione dell’amiente marino, hanno conentito di evitare drammatiche
ituazioni di depauperamento, come nel cao del merluzzo nel Mare del Nord.
Come rileva anche l’ultimo rapporto IMA, l’80% della peca mediterranea è peca
artigianale eercitata con imarcazioni di lunghezza inferiore ai 12 metri. Una
percentuale che ale al 90-95% nei Paei xtra U (dati OCD, urotat e Fao).
Per queto i parla di una “peci cità mediterranea”, da alvaguardare anche per il uo
maggiore valore ocio-economico per le realtà cotiere. Non dimentichiamo che, per le
ue caratteritiche, la peca mediterranea è “laour intenive” a forte intenità di
manodopera, profondamente divera da quella praticata in altre aree quali quelle nord
europee caratterizzate da una produttività media molto più elevata: vi i concentra il 42%
dell’occupazione europea nella peca marittima, che produce il 12% delle catture
comunitarie totali. Ciò igni ca che qualiai miura retrittiva ha e, di fatto, ha avuto,
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29/5/2018 Pocket: Mediterraneo, un mare di pesca
ripercuioni dirette ed importanti ull’occupazione. Le politiche di epulione degli
addetti attravero cui la Commiione europea ha creduto poiile pereguire l’oiettivo
di una getione razionale delle riore di peca ha cauato, olo in Italia, la perdita di 14
mila poti di lavoro: da 52 mila nel 1990 ai 38 mila attuali.
Un quadro molto diomogeneo
Da una parte i colloca la peca dei 6 tati memri U (pagna, Francia, Italia, Grecia,
Malta e Cipro), fortemente e giutamente regolamentata; dall’altra la peca dei paei
nordafricani e della ponda orientale, in crecita, ma che tende a ripetere gli errori fatti
dai Paei già viluppati, di una peca non empre razionale. All’attività dei Paei
rivierachi, prettamente di carattere artigianale, i aggiunge e quai i contrappone una
otta che volge attività indutriale, attente andiera giapponee, coreana, più peo
andiera di comodo, come quella di Panama o dell’Hondura, che continua a pecare
oltre i limiti delle acque territoriali in aenza di qualiai controllo.
iamo in preenza prevalentemente di piccoli attelli, con potamenti limitati delle
otte da peca lungo i litorali. Dal mare di Alora, al acino algero-provenzale, dal Golfo
del Leone al acino tirrenico e al mar Ligure, dal mare Adriatico allo tretto di icilia, al
mare Ionio, mare di Levante al mare geo, dal mare di Tracia al Golfo della irte al mar
di Marmara: ogni comunità pechereccia peca nel “uo” mare e ciò ha dato vita ad una
forte di erenziazione di tradizioni, metieri e attrezzi. peo non i tratta olo di
di erenti tipologie di peca, ma anche di una grande eterogeneità culturale ed etnica, di
un di erente grado di viluppo e conapevolezza riguardo alle tematiche amientali e
produttive. La regione adriatica, l’area occidentale e l’area meridionale centrale ono tate
oggetto di diveri progetti regionali della FAO, in particolare Adriamed, Copemed e
Medudmed.
Ritardi e limiti della politica comunitaria
Le azioni coordinate e prive di una viione di inieme e di cooperazione della
Commiione uropea hanno accentuato la frattura tra le due ponde ettentrionale e
meridionale del acino. Queta infatti continua a privilegiare un approccio tecnicita,
econdo cui i crede di poter ridurre il compleo oiettivo di governo della peca del
acino ad una emplicitica erie di miure tecniche, via via più dratiche, limitate alle
ole otte comunitarie: una viione che eclude il dialogo e preclude un approccio
gloale ai prolemi del Mediterraneo. mlema della politica dei “due pei e due miure”
è tata la tortura del ando totale delle reti derivanti padare, vietate per le otte
europee, mentre i pecherecci extracomunitari continuano la loro attività, con evidenti
quiliri ui mercati e ul lavoro. olo nel Mezzogiorno, circa 8 mila poti di lavoro ono
andati drammaticamente perduti nel quinquennio 1996-2001, in realtà cotiere dove
mancano reali alternative occupazionali. i regitrano forti ritardi nella direzione
dell’armonizzazione dei regimi di peca.
La nuova politica di vicinato promoa dalla Unione uropea emra regitrare un pao
indietro ripetto agli oiettivi della cooperazione multilaterale ati dal proceo di
arcellona. Gli Organimi internazionali egnano il pao: il Coniglio generale della peca
del Mediterraneo (CGPM/FAO), quale ede di confronto e adozione delle politiche di
acino, da cui rimangono ancora eclui i produttori, deve ancora entrare nella piena
operatività e la ua tea miione andree rivita, per paare da una mera funzione di
tutela e conervazione, ad una funzione di getione attiva delle riore iologiche. Non
parliamo della Commiione Internazionale per la Conervazione dei Tonnidi in Atlantico
(ICCAT) le cui recenti rioluzioni in materia di peca del tonno roo, frutto di preioni
e di interei commerciali, hanno creato una ridda di contraddizioni che annunciano
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29/5/2018 Pocket: Mediterraneo, un mare di pesca
peanti ripercuioni ocioeconomiche in aenza di reali riultati in termini di tutela.
Anche il Regional Advior Concil (RAC) per il Mediterraneo, di imminente avvio nella
ede di Roma, emra un’altra occaione mancata per promuovere il dialogo ed il
confronto. Mentre i fanno attendere i riultati dei tavoli negoziali, la dicrezionalità
degli tati (Tuniia, Liia e, più recentemente, Croazia) dà ancora adito alle divere forme
di con ittualità, legate alla dichiarazione di zone ecluive di peca.
La priorità amientale
La da ad una politica di acino è tanto più importante per le tematiche amientali.
Non olo perché, a caua della peca, alcune pecie migratorie riultano a richio di
ovrafruttamento (come il naello nel Golfo del Leone e nel mar Tirreno, la ardina in
Adriatico, l’aragota in Corica e ardegna, l’occhialone nello tretto di Giilterra) ma,
oprattutto, per la minaccia rappreentata, a danno della peca e delle ue produzioni
alimentari, dal più vato fenomeno dell’inquinamento marino, nelle ue divere forme,
prima fra tutti quella da idrocaruri (nel Mediterraneo, appena l’1% dei mari del Pianeta,
i concentra il 28% del tra co mondiale di petrolio). ono preoccupazioni cui i
aggiungono i timori circa gli e etti dei camiamenti climatici ugli ecoitemi acquatici.
Queti riguardano innanzitutto l’aumento progreivo della temperatura uper ciale
delle acque, che ha cauato l’incremento delle popolazioni provenienti da mari caldi, i
minori apporti di acque dolce dai umi, che modi cheranno la alinità alle foci, con
e etti particolarmente eniili nei acini emi-chiui come l’Adriatico. i
comprendono anche le ripercuioni ulle catene tro che, anche per i fenomeni di
eroione della facia cotiera, la cui getione integrata rappreenta un oiettivo empre
più urgente per orientare vero lo viluppo la moltitudine di attività e di interei che i
concentrano u quete aree particolarmente eniili (traporti, navigazione, commercio,
indutrie cotiere e portuali, peca, acquacoltura, ricerca marina, nautica, turimo e
uranizzazione). Non è un cao che il tema della getione della facia cotiera ia di
grande attualità e i collochi al centro del procenio internazionale.
Inoddifacente il nuovo Regolamento Mediterraneo
’ tato approvato da poco il Piano d’Azione Mediterraneo (Regolamento C n. 1967/2006):
grandi apettative hanno accompagnato il uo annuncio. e i ono preto morzate
una volta che i è venuto chiarendo che l’Unione uropea rinunciava ad avviare una
reale conultazione con la categoria, ad una politica di cooperazione e di accordo
multilaterale, per ricadere nel predominio delle miure tecniche u maglie, reti, attrezzi,
e coì via. Non è tato compiuto quel alto di qualità culturale, profondo e radicale, che
avree potuto conentire di guardare al Mediterraneo non come ad un amito
marginale della politica generale, ma come un nodo di quetioni che richiedono ripote
e trategie funzionali alle ue caratteritiche. Ha prevalo un’impotazione rivolta
eenzialmente ad un modello di tampo Nord-europeo che relega, di fatto, le peci cità
della piccola peca mediterranea, con tutte le implicazioni di carattere ocio-economico
e amientale, ad un ruolo puramente marginale. Per limitare l’impatto delle retrizioni
del Regolamento i con da ora nei Piani di Getione nazionali, che dovranno
coordinari con quelli previti dal Fondo trutturale di ettore FP e contenere
indicazioni relative anche all’evoluzione della otta.
Il ruolo dell’Italia
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29/5/2018 Pocket: Mediterraneo, un mare di pesca
Le Aociazioni di categoria italiane ono tate anche molto attive nel promuovere il
confronto con gli altri Paei. Per la Lega Peca il dialogo e la collaorazione con i Paei
del Mediterraneo è una realtà avviata da tempo, con diveri protocolli d’intea iglati con
Marocco, Algeria, Tuniia, e Alania, oltre che con progetti trannazionali per l’Alto
Adriatico. Più recentemente, è tata cotituita anche l’Aociazione Mediamak, che
rappreenta le organizzazioni profeionali di tutti i Paei rivierachi e che i pone come
interlocutore degli organimi internazionali. Oltre che per la formazione, l’aitenza
tecnica, il traferimento delle competenze in un’ottica di viluppo oteniile che eviti
con cura la politica dell’”arremaggio”, il ruolo che può giocare l’Italia nel Mediterraneo è
trategico anche per le innovazioni apportate con il fattivo contriuto delle ricerca ai
modelli di getione delle riore, attravero gli trumenti del fermo iologico, dei ditretti
di peca, delle aree marine protette e delle zone di tutela iologica, no ai conorzi di
getione condotti con il coinvolgimento diretto dei ceti profeionali.
Le de per il futuro
Per quanto riguarda la peca, l’area mediterranea rappreenta una grande opportunità
non olo di tipo economico e commerciale, ma anche per una getione unitaria e
oteniile delle riore, della politica amientale e della ricerca. olo un compleo
normativo omogeneo può creare le condizioni di una maggiore tutela e di una più
e cace getione delle riore, nonché di una leale e traparente concorrenza tra tutti gli
operatori della peca mediterranea. Premeo che occorre un maggiore coinvolgimento
dei ceti profeionali e un copicuo invetimento di riore per mettere in atto inieme
miure di tipo iologico e ocioeconomico, la vera priorità rimane quella di un
approccio eco-itemico ai prolemi delle zone cotiere e della peca, in grado di
coniderare l’impatto compleivo delle alterazioni amientali, dell’inquinamento, e non
olamente, come peo accade, delle attività di cattura.
Occorre, in propettiva, ridurre i margini di dicrezionalità e autonomia dei diveri Paei
e riconocere pari dignità a tutti, ponendo l’accento ugli quiliri attualmente eitenti
tra nord e ud, coì come tra tati memri e paei terzi. Occorre una politica inciiva
volta al rilancio della peca artigianale, deole nei tavoli negoziali, ma fondamentale per
la memoria dei cotumi e delle tradizioni, per il contriuto all’alimentazione e alla
getione oteniile delle riore cotiere. La razionalizzazione dell'eercizio della peca
deve eere un oiettivo condivio da tutti i Paei del Mediterraneo. Il proceo
produttivo deve eere getito e governato in forma razionale e prevediile, ovvero
ulteriormente controllata, tenendo conto della capacità riproduttiva degli tock,
ra orzando la lotta contro la peca illegale e nel contempo migliorando, grazie ad una
ricerca cienti ca indipendente, la ae dei dati per il upporto deciionale.
Riferimenti iliogra ci
UROTAT (2006), La PCP in cifre, Dati eenziali ulla politica comune della peca
FAO, Fiherie Report, [link]
GFCM, tudie and review, [link]
OCD (2005), Review of Fiherie in OCD Countrie, Volume 1: Policie and
ummar tatitic
IMA (2006), Il ettore ittico in Italia e nel mondo: le tendenze recenti, gennaio
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29/5/2018 Pocket: Mediterraneo, un mare di pesca
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29/5/2018 Pocket: Nel passato il prosciugamento del Mar Mediterraneo ha scatenato l'attività vulcanica
Nel paato il prociugamento del Mar
Mediterraneo ha catenato l'attività
vulcanica
putnik, it.putniknew.com
In una nuova ricerca pulicata u Nature Geocience, gli cienziati ono
giunti alla concluione che il drammatico prociugamento del Mar
Mediterraneo avvenuto qualche milione di anni fa ha ridotto la preione
della crota terretre nella regione, provocando un'attività vulcanica più
forte e frequente.
Durante la crii di alinità del Meiniano, che i è conclua circa cinque
milioni di anni fa, il Mar Mediterraneo ha uito radicali camiamenti: è
riucito a prociugari completamente e riempiri d'acqua più di una volta.
Quando le acque i erano completamente ritirate, il terreno era ricoperto di
ali oluili in acqua. È poiile che in queta zona i trovaero 3-4 grandi
laghi.
econdo gli tudi, tali camiamenti ono coincii con le attività geologiche
nella regione poco profonda che epara il Mediterraneo dall'Atlantico no
alla formazione di Giilterra. Per queta attività i fondali dello tretto i
erano alzati opra il livello del mare, eparando il Mar Mediterraneo dal
reto degli Oceani.
Queto iolamento ha portato alla graduale evaporazione del mare, che a
ua volta ha cominciato ad eercitare meno preione ulla crota terretre.
In un nuovo tudio dei ricercatori dell'Univerità di Ginevra è tato
ipotizzato che queta condizione avree favorito la rialita del magma in
uper cie provocando un'attività vulcanica otenuta nel Mediterraneo.
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29/5/2018 Pocket: Nel passato il prosciugamento del Mar Mediterraneo ha scatenato l'attività vulcanica
Il riultato dello tudio è tata la creazione di un modello magmatico che
motra come la variazione del carico dell'acqua camia la preione delle
rocce ui canali attravero cui il magma riale in uper cie.
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29/5/2018 Pocket: FLORA E FAUNA MARINA del MEDITERRANEO
FLORA FAUNA MARINA del
MDITRRANO
mediterraneowe.logpot.com
Prima di elencare le pecie di peci, è opportuno che parliamo del
mediterraneo e della ua ora marina. enzialmente è proprio la ora
marina che determina una qualità ottimale,ma non olo a queto va aggiunto
le correnti marine e la collocazione geogra ca e iologica marina.Il
mediterraneo poiede una caratteritica iologica che non ha eguali in tutto
il mondo.
alpa e poidonia oceanica
Paando per lo tretto di Giilterra in direzione della icilia, guardando la
cartina geogra ca, poiamo notare una conformazione a acco, ciò che i
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29/5/2018 Pocket: FLORA E FAUNA MARINA del MEDITERRANEO
pecatori iciliani chiamano "U' catu" (cioè il ecchio), queto vuol dire che
la ora marina non è diturata nè dalle correnti oceaniche nè da forti
mareggiate e un fondale di modete profondità che facilita l'epoizione dei
raggi olari, ne conegue un mare ricco di plancton nella fattipecie
toplancton e un ecoitema marino equilirato, ideale a favorire una
iodiverità, ecco perchè la maggiorparte del mediterraneo è ritenuto area
marina protetta.
La Flora del Mediterraneo:
tra le tanti pecie di vegetazione marina aiamo la Poidonia Oceanica,che
a dipetto del nome è una pecie endemica del Mediterraneo di cui ne
poiede intere praterie.La Ctoeira, e la Cmodocea nodoa, oltre
ovviamente ad un in nito elenco di pecie come le roe di mare, le
margherite di mare, le pugne, la padina pavonia, l'acetaularia acetaulum
ecc.
Fauna del Mediterraneo:
Dai microorganimi ai capodogli eite un'armonia perfetta di naturale
creazione amientale, in una ecotruttura coì complea eppure coi unica
nel mediterraneo, ammiriamo un ueguiri di gorgonie, anemoni e altri
microorganimi che negli ultimi anni i tanno via via ra orzando, (vedi il
cao delle iole egadi, ò Utica) che favoricono le trutturazioni coralline.
IL Pece Azzurro:per pece azzuro non i intende una pecie ittica, ma è
olo un modo commerciale di intendere un tipo di peci, generalmente di
piccola pezzatura, il cui coto è ridotto a caua delle grandi quantità di
pecato. Fanno parte di queti: La ardina, l'alici, Cefalo ò muggine, lo
gomro, l'aguglia, l'alaccia, la ciaola ò patola, il uro ò ugarello, la
oga, il cicerello. Proprietà nutrizionali:il pece azzurro è ricco di vitamine in
particolare di vitamina -12, vitamina , e vitamina D, inoltre contengono dei ali
minerali quali il foforo lo iodio e il elenio. Particolarmente ricco di grai inaturi
e quindi di omega 3, eenziali per il notro organimo proteggono cuore e cervello,
utili alla prevenzione di alterocleroi e infarto, inoltre data la modeta
concentrazione di calcio, prevengono la decalci cazione oea. Onde evitare un
inutile ripiego ugli integratori farmaceutici, gli eperti raccomandano il conumo
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29/5/2018 Pocket: FLORA E FAUNA MARINA del MEDITERRANEO
di pece azzurro almeno due volte a ettimana. Il pece ianco: come per il pece
azzurro anche il pece ianco non è indice di una pecie cienti ca, in queto cao
però parliamo di un tipo di pece più pregiato, ovviamente dal punto di vita
gatronomico perchè i preta a preparazioni di alta qualità, ne conegue anche un
coto più elevato dovuto anche ad un pecato più modeto. Fanno parte di queti:
Proprietà nutrizionali: ricchi di vitamine nello peci co, vitamina A, vitamina 1-
2-3, ricchi di proteine, caroidrati, grai, ferro e calcio. Altre pecie non
clai caili: ogliola, Paera, Razza, Romo,Cernia, mormora,Occhiata,
ricciola, alpa, corfano,Omrina, Triglia , Palamita, Tonno, Pece pada,
Rana Pecatrice, Murena, Totano, Calamaro, eppia, Polpo, Merluzzo ò
naello, Lampuga, gamero, mazzancolle, campo,canocchia ò pannocchia ò
cicala di mare, Granceola, Aragota.
La Lampuga, in iciliano "Capuni" , erroneamente viene clai cato come
pece azzurro, termine cienti co Corphaena hippuru, è una pecie
migratoria, molto di ua nelle acque tropicali e utropicali, Oceano
Atlantico, Paci co e Indiano, preente nel mediterraneo oltanto nel
periodo della depoizione delle uova, in autunno, ma già da ne agoto
comincia a fari vedere e dura no a Dicemre. Il peo medio nel
mediterraneo varia dai 3 ai 5 kilogrammi, ma può arrivare no a 20
kilogrammi e una lunghezza di 2 metri. Le ue carni ono en apprezzate, e
il coto è molto contenuto. Pericoli e Conigli Utili: Mangiare pece crudo
comporta dei richi di intoicazioni e infezioni cauate da atteri patogeni,
oppure da paraiti. ' utile apere che la maggior parte dei peci è eniile
alla contaminazione di diveri microorganimi che provocano infezioni
quali, literia, cherichia coli...ecc. un paraita opite intermedio nel uo
tadio larvale molto di uo nel pece azzurro è
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29/5/2018 Pocket: FLORA E FAUNA MARINA del MEDITERRANEO
Aniaki
L'Aniaki, i può trovare nel tonno, alici (acciuga), gomro, ardina,
merluzzo (naello) e altri non clai cati qui. Gli e etti di queto paraita
ono devatanti per l'intetino, i intomi ono molto imili a quelli del
moro di crohn, e il paraita arriva all'intetino caua molti dituri e forti
dolori addominali, e non viene epulo in maniera naturale le cure nella
peggiore dei cai ono l'aportazione dell'intetino infettato.
Come difenderi dall'Aniaki: iogna tenere preente che la preenza di
queto paraita avviene in mare dove egue il uo ciclo iologico, quindi
non è caua di non frechezza del pece. La alatura, la marinatura e
l'a umicazione non ono u cienti per congiurare il pericolo e queti
non ono tati preventivamente congelati. cco coa fare: Aportare
immediatamente le vicere del pece e conumarlo previa cottura, nel cao
delle alici marinate iogna congelare per almeno 3 giorni (il periodo di
congelazione varia in ae alla grandezza del pece) le alici freche e olo
dopo queta accortezza è poiile procedere alla marinatura. Con quete
emplici accortezze non aiamo nulla da temere. Per quanto riguarda il
conumo nei ritoranti, econdo una circolare del minitero della anità del
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29/5/2018 Pocket: FLORA E FAUNA MARINA del MEDITERRANEO
1992 ancora in vigore, chi omminitra pece crudo ò in alamoia deve
ottoporre alla congelazione preventiva il pece freco da omminitrare
crudo, accertatevi empre che queta regola ia tata ripettata. Un altro
pericolo meno frequente ma più reitente è una toina nota come :
Ciguatoina, la ciguatera infatti è un intoicazione cauata dall'ingetione di
alimenti di origine marina contaminati da queta toina, di origine non
atterica ed è maggiormente aociata al conume di pece proveniente dai
mari tropicali e utropicali. Nella maggioranza dei cai i tratta di peci
grandi predatori all'apice della catena tro ca, dove la toina i può
concentrare per un fenomeno di iomagni cazione, come arracuda,
cernie, murene, lampuga. Nel Mediterraneo queto richio è minimo,
poichè riguarda delle pecie che trovano il loro haitat naturale preo le
arriere coralline da cui poono più facilmente aorire queta toina,
quindi nel cao delle lampughe che nacono e crecono nel mediterraneo
almeno nei primi mei di vita in cui tazionano nel notro mare è molto
remota la poiilità che poano infettari della ciguatera. Come difenderi
dalla ciguatera: Purtroppo queta toina nella quai totalità è reitente alle
ae e alle alte temperature, quindi il congelamento e la cottura poono
non atare per congiurarne l'avvelenamento, da cui non eite antidoto, la
omminitrazione di farmaci è principalmente rivolta a curare i intomi e
upportare il recupero dell'organimo. I intomi ono Pareteie, prurito,
difagia, atenia, facicolazioni, ataia, vita o ucata, no anche a
convulioni e eantema, inoltre dopo alcuni giorni poono ricontrare una
fala ò oppota percezione del caldo/freddo, intomo quet'ultimo che può
perdurare per mei, tuttavia le caue di mortalità ono ae.
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29/5/2018 Pocket: Una breve storia del Mare Mediterraneo : Geografia
Una reve toria del Mare Mediterraneo
: Geogra a
Lorenzo Camillo - Vicolo Degli Archi, 1 - 07020
Porto Cervo Ital Tel. +39-0789-92550,
www.mediterranean-achting.com
Per meglio capire il Mediterraneo, il cui nome igni ca letteralmente “centro del
mondo”, aree utile conocere la ua lunga e varia toria.
Geogra a
Circa cinque milioni di anni fa, il Mar Mediterraneo era una vallata
profonda e ecca che divideva tre continenti: uropa, Africa e Aia, no a
quando un cataclima fece una reccia nel muro di contenimento
dell’oceano Atlantico ad ovet, vero l’odierna Giilterra. In un proceo
durato molti, molti anni, una giganteca cacata di acqua ha incominciato ad
inondare l’intero acino mediterraneo, facendo nacere un nuovo mare.
Analizzando più attentamente la con gurazione di queto nuovo mare
troviamo che è formato piuttoto da un inieme di mari: il mar Aloran,
Golfo di Lione, il Tirreno, lo Ionio, il mar geo, l’Adriatico, ognuno con
caratteritiche proprie. Nell’inieme il Mediterraneo è un mare profondo:
dai 3000 ai 4000 metri. Queta profondità permette ad alcune pecie di
alene di viverci, come anche il pece pada, il tonno e il del no,
quet’ultimo peo incontrato dalle moderne arche da diporto durante le
crociere.
Il Mediterraneo è un mare piuttoto chiuo. Vi è un piccolo camio delle
acque con l’Atlantico ullo tretto di Giilterra e con il mar Nero ullo
tretto del oforo ad Itanul. All’etremo et, il canale di uez, eene
navigaile, è oltanto una comunicazione arti ciale con il mar Roo. Le
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29/5/2018 Pocket: Una breve storia del Mare Mediterraneo : Geografia
cote africane ed aiatiche ono aride e piatte, mentre le cote europee,
anche e non oggette a piogge peanti, ono verdi e montagnoe, con un
clima più temperato.
Il continente africano da empre i pinge lentamente vero il continente
europeo e queto ha cauato l’innalzamento delle Alpi. La coneguente
frattura nella crota terretre ha formato i vulcani: tna, tromoli e
Veuvio in Italia e antorino in Grecia. Queto movimento vero il
continente europeo è anche la caua della attività imica in queta area.
In generale, il clima è tiepido e temperato: per l’appunto de nito
“mediterraneo”. Il clima è in uenzato dall’aria calda e ecca proveniente dal
ahara durante l’etate creando temperature ideali per le vacanze, e dall’aria
più umida e fredda dall’Atlantico durante l’inverno. In e etti, queto clima i
è dimotrato aai favorevole allo viluppo della civiltà umana.
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