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Anno 2

Numero 9
Primavera 2010
....INSIEME ,
CAMMINIAMO !
periodico di informazione della
Parrocchia Gesù Adolescente

IO SONO VIVO E SONO QUI.


Tutto ciò che accade ci porta ad inter- misure – ci apriamo e ci affidiamo al nuovo, mente persone,nel senso più pieno,nella
rogarci sulla vita e sulla mor- a quell’ oltre ancora straniero per noi, fino a misura in cui consideriamo persona
te,toccando così, nel suo inizio e nel trovarci dentro una misura “ di- smisura- ogni altro uomo o donna,scoprendoci
suo termine,l’estrema frontiera ta”,impensata,senza protezioni e confini,più esistenti in quanto tutti voluti e amati da
dell’esistenza dell’ uomo.Ci troviamo prossima al bene di cui tutti abbiamo biso- Dio,ciascuno nella propria diversità,in
un po’ tutti come arrivati al confi- gno. relazione con le persone del Padre,del
ne,dove la nostra stessa consapevolez- Di fronte allo spessore del mistero,le risposte Figlio e dello Spirito Santo.Tutto può
za umana è sottoposta ad una rilevante troppo facili e rapide possono sembrare,a essere prezioso: la vita come la morte, il
sfida. O ci si arrocca sulle sponde delle ragione, un po’ artificiali o addirittura un bene come il male, la gioia come il do-
ideologie e delle paure,assolutizzando pretesto per affermare noi stessi e non andare lore, ma soprattutto il lasciarci cadere
idee e sentimenti,aggrappandoci rigo- oltre,quasi un espediente per tranquillizzare dal volto le maschere del perbenismo e
rosamente e talvolta violentemente a la nostra coscienza che per fortuna non si delle apparenze. Sulle rovine delle no-
mezzi diversi,considerati fine a se stes- accontenta della forza persuasiva stre costruzioni, sul ridimensionamento
si,oppure si accetta di attraversare la dell’insieme o del chiasso del sentito dire,ma degli pseudopoteri che hanno sequestra-
propria frontiera per incontrare il nuo- chiama in causa la libertà e la responsabilità to la nostra libertà, Dio ci edifica di
vo,quell’oltre che,mentre ci trascende, personale.Se il mondo va male,nessuno può nuovo: come il vasaio ( cfr. Ger 18, 1-
inabita la sua stessa esistenza umana.E starsene al riparo,illudendosi di poter rimane- 6 ) che non finisce di rimpastare la creta
non mancano nella storia di tutti i gior- re un semplice spettatore. Il bene come il della sua opera, con le sue stesse mani
ni le occasioni innumerevoli per aprir- male–che toccano il vero e il falso–ci provo- di Padre, fino a che non ne esca il capo-
ci ed accogliere questo nuovo,ciò che cano a cercare incessantemente e a fare delle lavoro che ha pensato di compiere.Tutto
ci viene incontro attraverso gli avveni- scelte quotidiane,anche piccole ma puntua- questo sta avvenendo, lungo il tempo,
menti e le persone. li,anzitutto nel segreto del cuore,dove ci ac- ma non senza la nostra libertà, il nostro
Ogni relazione può diventare un invito corgiamo che non si tratta solo di proclamare si a quel Dio della vita, impaziente di
ad un viaggio che percorre l’ umani- il bene,ma di perseguirlo e promuoverlo a donarci già da ora – e non solo per noi
tà,viaggio che ci può regalare una vantaggio di tutti,così come non si tratta di ma per il mondo- l’ esperienza piena
comprensione sempre più ampia dell’ combattere con la violenza o di minimizzare della sua misericordia che ci rigenera, la
altro,aiutandoci nel contempo a ricom- il male,ma di assumerlo e di trasformarlo con sua stessa vita di comunione.
prendere noi stessi,in quell’ intenzione l’amore.Sono queste le scelte che ci possono “La speranza poi non delude, perché l’
dell’ amore unico e universale di Dio restituire la dignità di essere persone libe- amore di Dio è stato riversato nei nostri
che ci fa esistere. Camminando su re .Tuttavia, per diventare persone libere non cuori per mezzo dello Spirito Santo che
questa via possiamo cogliere meglio lo bastano le idee,né la buona volontà,né una ci è stato dato” ( Rm 5,5).Ricevere il
spessore che sta dietro alla realtà di qualsiasi risorsa che venga esclusivamente da suo amore sconfinato è possibile attra-
ogni donna e uomo,ciò che precede e noi,ma occorre anzitutto riconoscere che cia- verso la vita di Gesù che, crocifisso e
che continua il dispiegarsi dell’ esi- scuno,camminando,inevitabilmente s’ imbat- risorto, si è fatto noi perché noi potessi-
stenza,avvolta da un mistero umano- te nel proprio limite,fino ad arrivare alla fron- mo diventare figli con lui e in lui.Una
divino,una totalità che – percepita nel- tiera estrema della realtà dove cielo e terra si speranza che non si spegne e può brilla-
lo stupore riconoscente della fede- toccano, dove ogni parola o giudizio può es- re specialmente nei nostri occhi lavati
trova il suo nome nell’ amore gratuito sere di troppo se non ci si apre veramente dalle lacrime del dolore e dell’ amore.
di Dio che abita in ogni persona e che all’incontro con l’Altro.Questa possibilità è
comprende tutti da sempre e per sem- data a ciascuno di noi nella misura in cui ri- (Lasciamoci guidare dallo Spirito, vi-
pre.L’esperienza della fede è parago- conosciamo e accettiamo il nostro limite non viamo nella fede, camminiamo tutti in-
nabile alla nostra vita,quando ancora come un’ umiliazione,ma come occasione per sieme con Cristo, che arriva ad offrire
eravamo nel seno di nostra ma- ricevere un bene che ci supera. se stesso).
dre:dentro ad una realtà che avvolgen- L’appartenenza sconfinata è la vera dimora in
doci da ogni lato,si lasciava toccare, cui incontrarci tutti da persone libere ed inter-
ma non ancora vedere. Un mistero dipendenti,un legame di fede esistenziale che Padre Enrico
corrispondente,in effetti,alla sete di impegna e arricchisce immensamente,poiché
infinito che ci muove ed inquieta fin- siamo nella nostra unicità, mentre ci apre ad
chè – superando la tendenza indebita
accogliere noi stessi in relazione con tutti.E’
di voler possedere tutto con le nostre l’esperienza che favorisce il diventare vera-
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Per iodico di in for ma zione de lla Numero 9
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CINEBARNAB.Forum
Cinema “dal basso”, umanità e religiosità

C’è un filone nel nostro cinema che fa capo ad un grande come Ermanno Olmi e che consiste nel cala-
re la telecamera “accesa” tra la gente di tutti i giorni, in contesti ricostruiti fedelmente o contempora-
nei, filmando le cose e le persone come sono nella realtà e quindi evidenziando il buono e il cattivo dei
buoni e il buono e il cattivo dei cattivi, responsabilizzando e coinvolgendo lo spettatore nel “da che
parte stare” (ammesso e non concesso che il problema sia quello) e dunque non indicando soluzione
alcuna, palese o subliminale.
Il capolavoro di riferimento, ormai datato ma sempre attuale, è “L’albero degli zoccoli” la cui versione
originale era pure in dialetto con i sottotitoli ed era un tale concentrato di sobrietà, di essenzialità e di
bellezza da legittimare quello che ne dissero i critici quando uscì e cioè che, al di là del concetto di
fiction, il vero spettacolo da filmare e nobilitare alla dignità di soggetto cinematografico siamo noi, noi
stessi, con la nostra miseria e la nostra nobiltà, col nostro amore e col nostro odio, con quel groviglio
di sentimenti contrastanti che fanno di noi un mistero anche per quanto concerne religiosità e fede.
In linea con questa concezione della cinematografia ci sono pure due recenti lavori che ci riguardano
e, attenzione, per universalità nonostante le apparenze localiste, uno “Sopra le nuvole” di Sabrina
Guigli e Riccardo Stefani e l’altro “L’uomo che verrà” di Giorgio Diritti; due splendidi lavori, il primo
sulle stragi naziste di Cervarolo e Monchio nel reggiano e nel modenese, il secondo su quella di Marza-
botto nel bolognese; entrambi a distanza di poco tempo ambientati e girati sull’appennino emiliano
con intendimenti non soltanto storici e storiografici ma anche antropologici e sociologici; da entrambi
emerge con forza lo stridente contrasto tra l’incanto di culture agricole povere ma solidali e l’assurda
violenza del disastro bellico che investì quelle genti che, non certo per loro colpa, vivevano, per non
dire sopravvivevano, lungo la cosiddetta Linea gotica; ci fu a monte un fenomeno complesso di guerra
mondiale e civile insieme che fece esplodere rancori e divisioni alimentati dal regime che li aveva
creati e che si era irresponsabilmente scelto un alleato come Hitler, salvo poi trovarselo nemico al mo-
mento in cui fascismo e re mostrarono tutta la loro fragilità.
Entrambi i lavori meritano di essere visti e, per così dire, “letti tra le righe” e non con il compiacimen-
to di chi riconosce “casa sua” (che comunque non è vietato) ma nell’ampio affresco di culture agricole
di cui dicevamo sopra , tenute insieme da valori forti e da una solidarietà non soltanto legata alla po-
vertà diffusa ma pure ad un rapporto molto più interiore, improntato alla percezione di un’armonia tra
cose, animali e persone di natura religiosa; in questo senso gli autori sono riusciti a cogliere mo-
menti significativi di profondità e alta poesia che fanno delle relative scenografie una sorta di prese-
pe, di crogiolo di umana convivenza umile e dignitosa e questo, sì per enfatizzare il contrasto con la
violenza cieca della guerra, ma, cammin facendo, in mezzo alla paura e alla precarietà, per dare risal-
to all’umanità autentica naturalmente imparentata con la frugalità e la sobrietà appunto da presepe,
come a non dimenticare che il Figlio di Dio, il Re dei re non scelse certo una reggia per venire al mon-
do.
Ci sono scene bellissime e ben disegnate in entrambi i film, di grande forza ed intensità; in nessuno
dei due però si tende a debordare nell’intento didascalico che avrebbe offerto spazio alla retorica che
da sempre caratterizza questo genere di lavori; l’attenzione antropologica dà luogo invece a scene
intense come quella della “danza dei gobbi” nel primo e, nel secondo, quella in cui un protagonista
accarezza il “pancione” della moglie dicendo in dialetto “qui c’è dentro il mondo”.
Ed è proprio così sono due film nei quali c’è dentro un mondo.
Lino Giorgini

Poesie d’autore

Il ricordo di un amico

Penso che nessun'altra cosa ci conforti tanto, Conforta il desiderio di rivederlo se lontano,
quanto il ricordo di un amico, di evocarlo per sentirlo vicino,
la gioia della sua confidenza quasi per udire la sua voce
o l'immenso sollievo di esserti tu confidato a lui e continuare colloqui mai finiti.
con assoluta tranquillità:
appunto perché amico. David Maria Turoldo
.
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LIBRI PER RIFLETTERE


Etica e capitale, di Dionigi Tettamanzi, Rizzoli, 2009, euro 15.

Diverso dai noti testi del cardinale, Tettamanzi affronta qui in modo realistico
un cammino esistenziale ed insieme antropologico sulle note
dell’Enciclica “Caritas in veritate”.
La sensibilita’ pastorale si fonde con un impulso sociale di ampio
respiro per elaborare iniziative concrete a protezione delle
fasce deboli, indigenti e sofferenti.
Un sereno dibattito intellettuale e politico dovrebbe essere decisivo
per la soluzione di problemi comuni nella nostra societa’ occidentale,
dove l’opulenza delle classi agiate ha trascurato spesso la questione
morale sia in ambito culturale, sia in ambito politico e sociologico.
Una nuova etica si impone…
Ines Caminiti

IL ROSA, QUESTO SCONOSCIUTO

Verde, viola, bianco (talvolta con rifiniture dorate o gialle) e rosso. Se chiedi ad un cristiano poco os-
servatore quali siano i colori dei paramenti liturgici, quella sarà la sua risposta. Corretta, ma incom-
pleta. Infatti non tutti sono a conoscenza che durante l´anno, per la precisione in due occasioni, viene
utilizzato un altro colore: il rosa (tralascio volontariamente il nero, simbolo del lutto ormai divenuto
facoltativo, e l´azzurro, usato dalla Chiesa anglicana per le feste mariane e per il tempo dell´Avvento
pur non essendo a tutti gli effetti un colore liturgico).
Il rosa (o rosaceo, per i palati più fini) colora le nostre chiese la terza domenica di Avvento e la quarta
di Quaresima: esse sono chiamate Gaudete (quella in Avvento) e Laetare (quella in Quaresima), due
espressioni latine che significano rispettivamente "gioisci" e "rallegrati". Questo colore vuole stempe-
rare il clima penitenziale ed indicare gioia per la solennità che si avvicina; proprio per questo motivo,
anticamente esso era una via di mezzo tra il viola -simbolo di penitenza- ed il bianco, usato nelle cele-
brazioni di festa. Il vero messaggio portato dal rosa è dunque quello di non dimenticare mai, neanche
in un periodo di austerità, la speranza cristiana, che si concretizza con la nascita del Figlio di Dio e con
la sua Resurrezione.
Vi lascio con un piccolo aneddoto: si era proposto di differenziare l´Avvento dalla Quaresima utilizzan-
do due colori diversi, ritenendo il tempo dell´attesa per il Cristo che viene meno austero di quello
quaresimale carico di conversione e penitenza. Ecco dunque l´idea: lasciare il viola nei quaranta gior-
ni che precedono la Pasqua ed estendere il rosa a tutte e quattro le domeniche dell´Avvento. Ipotesi
molto suggestiva e che, per quanto mi riguarda, condivido pienamente.

Flavio Giuffra

Poesie d’autore

Chi sei tu, lettore che leggi

Chi sei tu, lettore che leggi Apri le porte e guardati intorno.
le mie parole tra un centinaio d’anni? Dal tuo giardino in fiore cogli
i ricordi fragranti dei fiori svaniti
Non posso inviarti un solo fiore
un centinaio d'anno fa.
della ricchezza di questa primaveravera, Nella gioia del tuo cuore possa tu sentire
una sola striatura d'oro la gioia vivente che cantò
delle nubi lontane. in un mattino di primavera,
mandando la sua voce lieta
attraverso un centinaio d'anni.

Rabindranath Tagore
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Propositi di Padre Gabriele Ricci


Collabora, prega e soffri per la tua parrocchia, perché devi considerarla come una madre a cui la Prov-
videnza ti ha affidato: chiedi a Dio che sia casa di famiglia, fraterna ed accogliente, casa aperta a tutti
ed al servizio di tutti.Da’ il tuo contributo di azione, perché questo si realizzi in pienezza.
Collabora, prega e soffri, perché la tua parrocchia sia vera comunita’ di fede: rispetta il parroco, an-
che se avesse mille difetti; è il delegato di Cristo per te. Guardalo con l’occhio della fede, non accen-
tuare i suoi difetti, non giudicare con troppa facilita’ le sue miserie, perché Dio perdona a te le tue mi-
serie. Prenditi carico dei suoi bisogni, prega ogni giorno per lui.
Collabora, prega, soffri, perché la tua parrocchia sia una vera comunita’ eucaristica, che l’Eucarestia
sia radice viva del suo edificarsi, non una radice secca, senza vita. Partecipa alle Eucaristie con tutte
le tue forze. Godi e sottolinea con tutti tutte le cose belle della tua parrocchia. Non macchiarti mai la
lingua, accanendoti contro l’inerzia della tua parrocchia; invece rimboccati le maniche per fare tutto
quello che ti viene richiesto. Ricordati: i pettegolezzi, le ambizioni, la voglia di primeggiare, le rivalita’
sono parassiti della vita parrocchiale: detestali, combattili, non tollerarli mai!
1a parte
********************

La legge fondamentale del servizio è l’umilta’: Non imporre le tue idee, non avere ambizioni, servi
nell’umilta’. E accetta anche di essere messo da parte, se il bene di tutti, ad un certo momento, lo ri-
chiede. Solo, non incrociare le braccia, buttati invece nel lavoro piu’ antipatico e piu’ schivato da tutti,
e non ti salti in mente di fondare un partito d’opposizione!
Se il parroco è possessivo e non lascia fare, non farne un dramma: la parrocchia non va a fondo per
questo. Ci sono sempre settori dove qualche vecchio parroco ti lascia piena liberta’ di azione: la pre-
ghiera, i poveri, i malati, le persone sole ed emarginate. Basterebbe fossero vivi questi settori e la
parrocchia diventerebbe viva.
La preghiera, poi, nessuno te la condiziona e te la puo’ togliere. Ricordati bene che, con l’umilta’ e la
carita’ si puo’ dire qualunque verita’ in parrocchia. Spesso sono l’arroganza e la presunzione che fer-
mano ogni passo ed alzano i muri. La mancanza di pazienza, crea il rigetto delle migliori iniziative.
2a parte
*******************

Quando le cose non vanno, prova a puntare il dito contro te stesso, invece di puntarlo contro il parro-
co e contro le situazioni. Hai le tue responsabilita’, hai i tuoi precisi doveri: se hai il coraggio di
un’autocritica severa e schietta, forse avrai una luce maggiore sui limiti degli altri.
Se la tua parrocchia fa pieta’, la colpa è anche tua: basta un pugno di gente volenterosa a fare una
rivoluzione; basta un gruppo di gente decisa a tutto a dare un volto nuovo ad una parrocchia.
E prega incessantemente per la santita’ dei tuoi sacerdoti: sono i sacerdoti santi la ricchezza piu’ stra-
ordinaria delle nostre parrocchie; sono i sacerdoti santi la salvezza dei nostri giovani.
3° parte

****************

L’identità finalmente raggiunta: gruppo BETA

Per troppo tempo noi ragazzi di età compresa fra i 20 ed i 22 anni ci siamo mossi all’interno della Parrocchia sen-
za un’identità precisa: per alcuni eravamo i “Giovanissimi”, per altri i “Pre-Giovani”, per altri ancora gli
“Adolescenti”. Era frustrante per noi non poter essere identificati in maniera chiara ed univoca. Dunque,
nell’ottobre del 2009, abbiamo deciso di porre definitivamente chiarezza sul nostro gruppo, attribuendoci un no-
me: la scelta è ricaduta, dopo accesi dibattiti intra nos e l’approvazione dei nostri mitici animatori Claudia ed Elio,
sulla parola BETA. Perché questo nome? Beh, vuole particolarmente indicare che noi siamo un gruppo di ragazzi
con tanta voglia di crescere e con lo scopo di fornire un contributo significativo alla causa della nostra comunità,
trascinati dal nostro proverbiale entusiasmo. I nostri incontri si svolgono appunto in Parrocchia la domenica sera
dalle 19:30 alle 20:30. Se chi legge questo articolo appartiene alle classi 1988-1989-1990, è caldamente invitato
a partecipare alle nostre riunioni. Siamo ovviamente a disposizione per eventuali chiarimenti. Vi aspettiamo nu-
merosi e cogliamo l’occasione per augurarVi una Pasqua ricca di gioia e serenità!
Gruppo BETA
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BIOGRAFIE STORICHE : Papa Leone XIII


Quest’anno ( proprio a marzo 2010 ) ricorre il bicentenario della nascita del Papa Leone XIII. Infatti
egli ( Vincenzo Gioacchino Pecci ) nacque a Carpineto Romano ( VT ) il 2 marzo 1810 ; morì a Roma il
20 luglio 1903. Salì al Soglio pontificio il 3 marzo 1878 e fu il 256° Pontefice. Ordinato sacerdote nel
1837 fu subito inviato in alcune città dello Stato pontificio, quali Benevento e Perugia ( 1846-1877 ).
Di quest’ultima città divenne prima vescovo e poi arcivescovo ; nel 1853 era stato nominato cardina-
le. Nel Conclave tenuto per la successione di Pio IX ( durò solo due giorni ) venne eletto Pontefice.
Con linguaggio moderno, lo potremmo definire “ uomo dei records” : fu infatti il primo Papa a non po-
ter esercitare il potere temporale ( Roma era in mano ai Savoia ), promulgò ben 86 encicliche, fu il
primo Papa ad essere ripreso con una cinepresa ed a rilasciare interviste giornalistiche. Pur di salute
cagionevole, infine, fu il primo pontefice per longevità (campò 93 anni ) ed il secondo per durata di
pontificato. Il suo nome è ( e resterà sempre ) legato alla sua principale enciclica ” De rerum nova-
rum” ( Delle cose nuove ), emanata il 15 maggio 1891. Essa costituì una svolta decisiva, in quanto la
Chiesa per la prima volta prese posizione in campo sociale, ponendosi quale mediatrice nei conflitti di
lavoro. Agli operai si chiedeva di rinunciare all’odio di classe, liti sindacali e rivoluzioni ; ai padroni, di
mitigare lo sfruttamento della classe lavoratrice, soprattutto nell’orario e nella paga. Il testo di questa
enciclica è oggi oggetto di studio universitario diffuso e si pone fra le più grandi opere del Novecento
in campo socio-politico, accanto a quelle di Marx ed Engels.
Alberto Caminiti

ARTE e GRANDI MOSTRE : Caravaggio a ROMA


Nel 1610 muore a Porto Ercole MICHELANGELO MERISI detto CARAVAGGIO ,dal nome
del paese natio. In questo quarto centenario della morte,gli sono dedicate
diverse mostre,la piu' importante delle quali e' quella alle SCUDERIE DEL QUIRINALE a ROMA,aperta
sino al 13 Giugno
Perche' CARAVAGGIO ,pittore dalla biografia tempestosa e dalla fama maledetta,
ci affascina tanto?
Perche' ogni suo quadro e' come se accadesse OGGI .In lui tutto diventa
contemporaneo,come se stesse accadendo nel momento in cui ci poniamo davanti a
una sua opera.
Egli rivoluzionò il modo di dipingere,in particolare le scene sacre,calandole
nel suo tempo e mettendo in posa uomini e donne del suo tempo.
Suscitò logicamente scandalo,ma continuo' ad essere ricercato da tutti e copiato dai più importanti
pittori,che furono appunto chiamati CARAVAGGESCHI. La sua forza e' quindi
quella di essere sempre un PITTORE DEL PRESENTE,anche del nostro presente,di uomini di 400 anni
dopo.
Oltre a ROMA,anche FIRENZE gli dedica dal 22 maggio al 17 ottobre,una mostra-
PALAZZO PITTI E UFFIZI- dal titolo CARAVAGGIO E I CARAVAGGESCHI.
Seguiranno
NAPOLI,(RITORNO AL BAROCCO), RIMINI(CARAVAGGIO E ALTRI PITTORI DEL
SEICENTO),BERGAMO( GLI OCCHI DI CARAVAGGIO) e anche la nostra GENOVA,di cui
fù ospite nelle sue tante peregrinazioni,con la mostra a PALAZZO DEL PRINCIPE
,dal26 marzo al 26 settembre,dal titolo CARAVAGGIO E LA PITTURA DI PAESAGGIO.
Quindi " BUON CARAVAGGIO " a TUTTI quelli che potranno usufruire di queste
possibilità.
Roberto Peruch

Vacanze alle porte ... I CAMPI ESTIVI 2010


I° turno Campo Estivo per bambini e ragazzi dalla 3° Elementare alla 2°Media frequentate
dal 28 giugno al 06 luglio a DEJOZ, Valle d’Aosta

II° turno Campo Estivo per ragazzi dalla 3°Media frequentata a tutte le Superiori
Dal 06 al 17 luglio ad OLLOMONT, Valle d’Aosta
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La carita’ coniugale, obiettivo dell’uomo e sogno di Dio


Il progetto ambizioso di Dio per l’amore coniugale è lo specchio del rapporto caritatevole tra Gesu’, che mai ab-
bandona e che mai delude, e la sua chiesa, spesso fragile, confessionale, pietistica e devozionale, ma anche forte
e capace, perché sostenuta dallo Spirito.
Come Dio ha pensato ad un progetto di vita coniugale tra uomo e donna, cosi’ noi cristiani cerchiamo al meglio di
appoggiare questo sogno di Dio, dando al matrimonio cristiano il suo valore di unione indissolubile, accettando in
pieno e senza riserva chi è oggetto del nostro amore.
Nonostante le imperfezioni del mondo, le debolezze individuali e le tentazioni, il valore del matrimonio cristiano è
e rimane fondativo, tutto costruito sull’amore reciproco, dove “ti voglio bene” diventa “voglio il tuo bene”, dove
dialogo costruttivo, rispetto reciproco, comprensione collaborativa, complicita’ intima, fresca e generosa diventa-
no le parole d’ordine per accogliere l’altro-altra con premura attenta, interesse amorevole e benevolenza opero-
sa.
La misura dell’amore coniugale si nutre del perdono, anche per i casi di infedelta’ materiale e mentale, o
“virtuale”, come si dice oggi: si sbaglia infatti “in pensieri, parole, opere e omissioni”. L’amato che esce dal “nido”
va ri-accolto, nonostante l’orgoglio ferito di chi riceve il torto, va ri-abbracciato; va per-donato, nel senso di
“sovrabbondato” di doni, cosi’ come fa Dio con ognuno di noi, che tanto volte cadiamo in errore.
Ecco allora che fiducia e speranza nel coniuge diventano effettivamente amore completo, carita’ coniugale sulla
misura dell’amore di Dio per noi: allora diventa facile parlare anche di castita’ coniugale, che non è continenza,
bensi’ fedelta’ alla promessa, cioè, ri-sposare tutti i giorni di tutta la vita la persona scelta in un tempo giovanile.
Le mura domestiche diventano allora un luogo teologico, dove i coniugi si ri- abbracciano col sorriso ogni sera
dopo il lavoro; il tempo è quindi quello di Dio, tempo da dedicare all’amato, nonostante la fatica di tutta la gior-
nata, tempo per ri-progettarsi, per dialogare nell’intimo, per con-fidarsi, tempo che allora diventa percezione
dell’Assoluto e dell’ eternita’ per collaborare al sogno di Dio in Gesu’ per la sua Chiesa!

Ines Caminiti

H1N1 -INFLUENZA SUINA-REALE PAURA O BUSINESS FARMACEUTICO?

Oramai la primavera è alle porte e della tanto temuta “suina” non si ha più alcuna notizia o quasi, per mesi le
testate giornalistiche e in particolare i telegiornali ci hanno letteralmente bombardato sull’argomento Influenza
Suina - ovvero influenza A/H1N1 - e hanno tentato in tutti i modi di scatenare il panico fra le persone comu-
ni, come sempre accade in questi frangenti. Si è detto di tutto, si sono generate inevitabilmente paure e psicosi,
si sono annunciati provvedimenti straordinari e vaccinazioni di massa. Le prime riflessioni che vengono in mente
sono legate principalmente al metodo di fare informazione che a volte sembra essere lontano dalla realtà; forse
una modalità classica di sfruttare presunti scoop o eventi scandalistici per vendere più copie o fare più ascolti? Il
dubbio è lecito! Se ricordate bene ci hanno messo un bel po’ per mandare in onda un bel servizio chiarificatore
che dicesse la verità medica, ovvero che si trattava di una normale influenza, quindi simile a quella stagionale,
anche se con la peculiarità di diffondersi più rapidamente. C’è voluto parecchio tempo per ascoltare in TV servizi
in cui si specificava che le persone decedute per la fatidica H1N1, in realtà, erano già da tempo affette da patolo-
gie croniche disabilitanti e gravi. Scenari che d’altronde si ripetono puntualmente ogni inverno per l’influenza sta-
gionale che miete ogni anno tra le 250.000 e le 500.000 vittime (cifre ufficiali dell’OMS) e per cui i mass media
di norma non danno molte informazioni a riguardo. I media del mondo hanno ripetuto quotidianamente che il
virus H1N1 avrebbe provocato un’ ecatombe di vittime, mentre i fatti hanno dimostrano che si è trattata di
una semplice influenza, (meno grave della solita influenza ordinaria). Questa “confusione" generalizzata natural-
mente ha fatto nascere molti interrogativi: perché, nonostante queste basse cifre di mortalità (2.000 dell’H1N1
contro 250.000 della stagionale), la maggior parte dei paesi hanno effettuato ordini per centinaia di milioni di
dosi di vaccino? E ancora per quale motivo i primi a non aver aderito alla campagna di vaccinazione sono stati
proprio i medici e gli operatori sanitari che pareva non avessero particolare fiducia nella procedura di preparazio-
ne del vaccino? Per non parlare del farmaco (il Tamiflu) che hanno presentato come unica soluzione efficace,
mentre in realtà sembrava inefficace contro le complicazioni della malattia. Alla luce di questo scenario è assolu-
tamente lecito il sospetto che il tutto potesse essere a vantaggio esclusivo delle ditte farmaceutiche. A tal propo-
sito è stato pubblicato il 26 Gennaio 2010 sul quotidiano Le Parisien, un articolo di un giornalista francese –Marc
Payet- che ha svelato rapporti molto stretti tra l’OMS e le multinazionali farmaceutiche, che – secondo l’articolo-
avrebbero permesso di realizzare la bufala che ha portato a definire pandemia una normale influenza dando il via
ad una campagna di vaccinazione di massa.
Non ci resta che dire che siamo assolutamente circondati da “squali” per i quali non esiste alcun tipo di scrupolo e
per i quali l’unica legge e verità esistente è proprio, sempre e solo, la sottomissione al dio denaro, la dinamica del
guadagno contro tutto e tutti.
Purtroppo in questa giungla ci viviamo e non è facile poter cambiare le cose e molto spesso il vortice ci coinvolge,
però è necessario tentare di andare in altre direzioni per distinguerci, per sopravvivere e per essere più
veri.
“ Voi conoscerete la verità, e la verità
farà di voi degli uomini liberi !” (Giovanni 8,32). Emanuela Balbis
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TEATRO,che passione !
Riprende l’attività teatrale della Compagnia “ I ragazzi del muretto “ e quest’anno la scelta del gruppo
è caduta su un’esilarante commedia di Marco Tassara intitolata: “Un grazioso via vai”.
Commedia che si rifà alle ottocentesche pochade di George Feydeau e George Courteline è la storia
di un impenitente latin lover specializzato (ossessionato, oserei dire) nel conquistare le hostess.
Roberto, (è il nome del protagonista), è di fatto un uomo che ha bisogno di avere la vita ordinata e condotta da
altre persone. E’ nullafacente, con le sue amanti si spaccia per scrittore, e con lo zio che lo mantiene, per bravo
ragazzo, sposato e addirittura…con un presunto figlio in arrivo.
In contemporanea conduce una relazione con tre hostess di diverse nazionalità: una francese, una tedesca e
l’ultima inglese.
La sua è, come ben si può intuire, una vita alquanto spericolata, poiché si ritrova a condurre un’esistenza ricca di
menzogne, sotterfugi e funambolismi sull’orlo del precipizio.
Meno male che a lui pensa Cristina, sua segretaria, amica e factotum anche se sembra alquanto stufa di continu-
are a mettere ordine e riparare i guai di questo eterno adolescente.
In una serie di circostanze sempre più rocambolesche (che non vorrei svelare più di tanto per non togliere il pia-
cere della sorpresa al pubblico ) nell’ appartamento di Roberto ne capiteranno veramente di tutti i colori, compre-
sa la presenza di una casalinga assatanata sua vicina, spesso rinchiusa in vari luoghi della casa per nasconderla
agli occhi del suo gelosissimo marito!
Questa commedia è (come nei casi dei due commediografi francesi sopra citati) un vero e proprio
meccanismo a orologeria per far ridere e divertire, con situazioni mozzafiato che si sviluppano a ritmo
frenetico e parossistico.
Infine: riuscirà il nostro ragazzone a mettere la testa a posto?

A voi il piacere di scoprirlo Sabato 22 Maggio 2010.

Angelo Cubeda

UNA GIORNATA PARTICOLARE


Dopo svariate proposte ed infiniti sms finalmente i gruppi giovanili si sono ritrovati per trascorrere insieme
un’intera giornata e non la solita ora di riunione.
Domenica 7 marzo, prima della Messa, ci siamo radunati sul sagrato della Chiesa un po’ indecisi sul da farsi…le
previsioni del tempo lo avevano annunciato: pioggia, se non addirittura neve, in ogni caso nuvoloso e freddo!
Che fare? Il colore plumbeo del cielo non ci incoraggiava ma era da troppo tempo che avevamo deciso di trascor-
rere un giorno al di fuori delle solite quattro mura e non volevamo rinunciare.. Per cui, finita la Messa, ci siamo
convinti e ci siamo detti: si parte!
Purtroppo abbiamo dovuto rinunciare all’originario progetto di arrivare a S. Fruttuoso di Camogli “scalando” il
Monte di Portofino e abbiamo optato per un percorso decisamente più tranquillo ma di sicuro più adeguato alle
condizioni climatiche. Ne è valsa comunque la pena: siamo arrivati con il treno a Recco e da lì a piedi a Camogli,
giusti giusti per il pranzo! E cosa c’è di più bello se non mangiare un’ottima focaccia appena sfornata stando
“comodamente” seduti sulla spiaggia?! Sono seguite innumerevoli foto, una passeggiata con qualche sosta per
ammirare la bellezza del paesaggio (nel frattempo è spuntato pure u timido sole) o, più semplicemente, il volo
dei gabbiani a pelo sul mare, il tutto accompagnato da tanta allegria e vivacità!
Risultato? Basta poco per divertirsi e stare insieme: solo un po’ di impegno, buonumore e tanta volontà…
E, come dice qualcuno, peccato per chi non c’era!!! Quindi la prossima volta vi aspettiamo più numerosi!

Gli animatori
Parrocchia Gesù Adolescente …..INSIEME ,CAMMINIAMO!
Padri Barnabiti Periodico trimestrale della Comunità Parrocchiale

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Via Padre G Semeria, 38-GENOVA fabio.giuffra@gmail.com
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IL NOSTRO INCONTRARCI
MARZO
Domenica 28 , ore 10:30 Processione con palme e rami d’ulivo,dalla Città dei Ragazzi alla chiesa, alla quale segue
S. Messa: è la DOMENICA DELLE PALME
Mercoledì 31 ore 18:00 Concelebrazione eucaristica della Comunità religiosa per tutti i defunti

APRILE
Giovedì 1 ore 18:00 S.Messa in “ COENA DOMINI” e LAVANDA DEI PIEDI ai comunicandi del 3° anno di Catechismo
Venerdì 2 ore 18:00 Liturgia della PASSIONE DEL SIGNORE. Giornata di magro e digiuno per i maggiorenni.Gesto di
carità consigliato:offerta equivalente a un pasto.
Sabato 3 ore 21:30 SOLENNE VEGLIA PASQUALE. Al termine scambio d’auguri nel salone-teatro.
Domenica 4 PASQUA DI RESURREZIONE
Lunedì 5 dell’ANGELO, Giornata Insieme –Gita sul Monte Beigua-informazioni in Parrocchia
Lunedì 12 Riprendono gli incontri di Catechismo
Mercoledì 14 e 28, ore 20:45 Catechesi per adulti
Domenica 18 ore 9:00-16:00 GIORNATA di RITIRO per i comunicandi e loro genitori,familiari
(V. Dezza c/o Suore Immacolatine) ; Incontro coppie sposate ore 16:45.
Martedì 27 ore 21:00 Incontro formativo con genitori,madrine e padrini dei cresimandi
Mercoledì 28 ore 18:00 Concelebrazione eucaristica della Comunità religiosa per tutti i defunti
Giovedì 8-15-22-29 ore 20:45 CINEBARNAB.FORUM (programma dei films disponibile in Parrocchia)

MAGGIO
Martedì 4 ore 21:00 Incontro Volontari Ospiti a Mensa
Venerdì 7 Primo venerdì del mese.
Domenica 9 ore 10:45 Celebrazione della Prima Comunione dei bambini del 3° anno di Catechismo;
Festa della Mamma. Liturgia Battesimale ore 15:00 dei bambini del 1° anno di
Catechismo con genitori e familiari; segue merenda per tutti
Mercoledì 12e 26, ore 20:45 Catechesi per adulti
Da Venerdì 14 a Domenica 16 Cresimandi a Roma
Da Sabato 15 a Domenica 23 Pesca di Beneficenza
Domenica 16 ore 11:00 S.Messa e consegna delle Beatitudini ai ragazzi del 4° anno; Incontro coppie sposate ore 16:45.
Sabato 22 ore 14:30-17:00 RITIRO per cresimandi e loro genitori, madrine e padrini
Domenica 23 PENTECOSTE, Festa di fine anno pastorale, Festa della Parrocchia
Mercoledì 26 ore 18:00 Concelebrazione eucaristica della Comunità religiosa per tutti i defunti
Giovedì 6-13-20-27 ore 20:45 CINEBARNAB.FORUM

GIUGNO
Venerdì 4 Primo venerdì del mese.
Domenica 6 Celebrazione della Cresima/Confermazione dei ragazzi del 6° anno di Catechismo

Sono tornati alla Casa del Padre: Sono diventati Figli di Dio:

GIUDICI CAMILLO, anni79, V.Semeria 27/A2; GIUFFRIDA LORENZO V.Semeria11/12°;


GIANNONI GIULIO, anni 75,C.so Gastaldi 35;
SPILOTRO ITALO, anni 94,V.Piaggio4; RUSCA MATTEO V.Semeria 27/10;

NANGERONI ANGELA, anni 88,V.al Forte di S.Martino 14; BORZONE ILARIA MARIA PIA ,
GEROLAMI ELENA, anni 89, V.Semeria 7/C4; C.so Gastaldi 33/18
ATTANASIO MARIA in D’EGIDIO , anni 77, Via Padre Semeria 19/9

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