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Numero 9
Primavera 2010
....INSIEME ,
CAMMINIAMO !
periodico di informazione della
Parrocchia Gesù Adolescente
CINEBARNAB.Forum
Cinema “dal basso”, umanità e religiosità
C’è un filone nel nostro cinema che fa capo ad un grande come Ermanno Olmi e che consiste nel cala-
re la telecamera “accesa” tra la gente di tutti i giorni, in contesti ricostruiti fedelmente o contempora-
nei, filmando le cose e le persone come sono nella realtà e quindi evidenziando il buono e il cattivo dei
buoni e il buono e il cattivo dei cattivi, responsabilizzando e coinvolgendo lo spettatore nel “da che
parte stare” (ammesso e non concesso che il problema sia quello) e dunque non indicando soluzione
alcuna, palese o subliminale.
Il capolavoro di riferimento, ormai datato ma sempre attuale, è “L’albero degli zoccoli” la cui versione
originale era pure in dialetto con i sottotitoli ed era un tale concentrato di sobrietà, di essenzialità e di
bellezza da legittimare quello che ne dissero i critici quando uscì e cioè che, al di là del concetto di
fiction, il vero spettacolo da filmare e nobilitare alla dignità di soggetto cinematografico siamo noi, noi
stessi, con la nostra miseria e la nostra nobiltà, col nostro amore e col nostro odio, con quel groviglio
di sentimenti contrastanti che fanno di noi un mistero anche per quanto concerne religiosità e fede.
In linea con questa concezione della cinematografia ci sono pure due recenti lavori che ci riguardano
e, attenzione, per universalità nonostante le apparenze localiste, uno “Sopra le nuvole” di Sabrina
Guigli e Riccardo Stefani e l’altro “L’uomo che verrà” di Giorgio Diritti; due splendidi lavori, il primo
sulle stragi naziste di Cervarolo e Monchio nel reggiano e nel modenese, il secondo su quella di Marza-
botto nel bolognese; entrambi a distanza di poco tempo ambientati e girati sull’appennino emiliano
con intendimenti non soltanto storici e storiografici ma anche antropologici e sociologici; da entrambi
emerge con forza lo stridente contrasto tra l’incanto di culture agricole povere ma solidali e l’assurda
violenza del disastro bellico che investì quelle genti che, non certo per loro colpa, vivevano, per non
dire sopravvivevano, lungo la cosiddetta Linea gotica; ci fu a monte un fenomeno complesso di guerra
mondiale e civile insieme che fece esplodere rancori e divisioni alimentati dal regime che li aveva
creati e che si era irresponsabilmente scelto un alleato come Hitler, salvo poi trovarselo nemico al mo-
mento in cui fascismo e re mostrarono tutta la loro fragilità.
Entrambi i lavori meritano di essere visti e, per così dire, “letti tra le righe” e non con il compiacimen-
to di chi riconosce “casa sua” (che comunque non è vietato) ma nell’ampio affresco di culture agricole
di cui dicevamo sopra , tenute insieme da valori forti e da una solidarietà non soltanto legata alla po-
vertà diffusa ma pure ad un rapporto molto più interiore, improntato alla percezione di un’armonia tra
cose, animali e persone di natura religiosa; in questo senso gli autori sono riusciti a cogliere mo-
menti significativi di profondità e alta poesia che fanno delle relative scenografie una sorta di prese-
pe, di crogiolo di umana convivenza umile e dignitosa e questo, sì per enfatizzare il contrasto con la
violenza cieca della guerra, ma, cammin facendo, in mezzo alla paura e alla precarietà, per dare risal-
to all’umanità autentica naturalmente imparentata con la frugalità e la sobrietà appunto da presepe,
come a non dimenticare che il Figlio di Dio, il Re dei re non scelse certo una reggia per venire al mon-
do.
Ci sono scene bellissime e ben disegnate in entrambi i film, di grande forza ed intensità; in nessuno
dei due però si tende a debordare nell’intento didascalico che avrebbe offerto spazio alla retorica che
da sempre caratterizza questo genere di lavori; l’attenzione antropologica dà luogo invece a scene
intense come quella della “danza dei gobbi” nel primo e, nel secondo, quella in cui un protagonista
accarezza il “pancione” della moglie dicendo in dialetto “qui c’è dentro il mondo”.
Ed è proprio così sono due film nei quali c’è dentro un mondo.
Lino Giorgini
Poesie d’autore
Il ricordo di un amico
Penso che nessun'altra cosa ci conforti tanto, Conforta il desiderio di rivederlo se lontano,
quanto il ricordo di un amico, di evocarlo per sentirlo vicino,
la gioia della sua confidenza quasi per udire la sua voce
o l'immenso sollievo di esserti tu confidato a lui e continuare colloqui mai finiti.
con assoluta tranquillità:
appunto perché amico. David Maria Turoldo
.
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Diverso dai noti testi del cardinale, Tettamanzi affronta qui in modo realistico
un cammino esistenziale ed insieme antropologico sulle note
dell’Enciclica “Caritas in veritate”.
La sensibilita’ pastorale si fonde con un impulso sociale di ampio
respiro per elaborare iniziative concrete a protezione delle
fasce deboli, indigenti e sofferenti.
Un sereno dibattito intellettuale e politico dovrebbe essere decisivo
per la soluzione di problemi comuni nella nostra societa’ occidentale,
dove l’opulenza delle classi agiate ha trascurato spesso la questione
morale sia in ambito culturale, sia in ambito politico e sociologico.
Una nuova etica si impone…
Ines Caminiti
Verde, viola, bianco (talvolta con rifiniture dorate o gialle) e rosso. Se chiedi ad un cristiano poco os-
servatore quali siano i colori dei paramenti liturgici, quella sarà la sua risposta. Corretta, ma incom-
pleta. Infatti non tutti sono a conoscenza che durante l´anno, per la precisione in due occasioni, viene
utilizzato un altro colore: il rosa (tralascio volontariamente il nero, simbolo del lutto ormai divenuto
facoltativo, e l´azzurro, usato dalla Chiesa anglicana per le feste mariane e per il tempo dell´Avvento
pur non essendo a tutti gli effetti un colore liturgico).
Il rosa (o rosaceo, per i palati più fini) colora le nostre chiese la terza domenica di Avvento e la quarta
di Quaresima: esse sono chiamate Gaudete (quella in Avvento) e Laetare (quella in Quaresima), due
espressioni latine che significano rispettivamente "gioisci" e "rallegrati". Questo colore vuole stempe-
rare il clima penitenziale ed indicare gioia per la solennità che si avvicina; proprio per questo motivo,
anticamente esso era una via di mezzo tra il viola -simbolo di penitenza- ed il bianco, usato nelle cele-
brazioni di festa. Il vero messaggio portato dal rosa è dunque quello di non dimenticare mai, neanche
in un periodo di austerità, la speranza cristiana, che si concretizza con la nascita del Figlio di Dio e con
la sua Resurrezione.
Vi lascio con un piccolo aneddoto: si era proposto di differenziare l´Avvento dalla Quaresima utilizzan-
do due colori diversi, ritenendo il tempo dell´attesa per il Cristo che viene meno austero di quello
quaresimale carico di conversione e penitenza. Ecco dunque l´idea: lasciare il viola nei quaranta gior-
ni che precedono la Pasqua ed estendere il rosa a tutte e quattro le domeniche dell´Avvento. Ipotesi
molto suggestiva e che, per quanto mi riguarda, condivido pienamente.
Flavio Giuffra
Poesie d’autore
Chi sei tu, lettore che leggi Apri le porte e guardati intorno.
le mie parole tra un centinaio d’anni? Dal tuo giardino in fiore cogli
i ricordi fragranti dei fiori svaniti
Non posso inviarti un solo fiore
un centinaio d'anno fa.
della ricchezza di questa primaveravera, Nella gioia del tuo cuore possa tu sentire
una sola striatura d'oro la gioia vivente che cantò
delle nubi lontane. in un mattino di primavera,
mandando la sua voce lieta
attraverso un centinaio d'anni.
Rabindranath Tagore
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La legge fondamentale del servizio è l’umilta’: Non imporre le tue idee, non avere ambizioni, servi
nell’umilta’. E accetta anche di essere messo da parte, se il bene di tutti, ad un certo momento, lo ri-
chiede. Solo, non incrociare le braccia, buttati invece nel lavoro piu’ antipatico e piu’ schivato da tutti,
e non ti salti in mente di fondare un partito d’opposizione!
Se il parroco è possessivo e non lascia fare, non farne un dramma: la parrocchia non va a fondo per
questo. Ci sono sempre settori dove qualche vecchio parroco ti lascia piena liberta’ di azione: la pre-
ghiera, i poveri, i malati, le persone sole ed emarginate. Basterebbe fossero vivi questi settori e la
parrocchia diventerebbe viva.
La preghiera, poi, nessuno te la condiziona e te la puo’ togliere. Ricordati bene che, con l’umilta’ e la
carita’ si puo’ dire qualunque verita’ in parrocchia. Spesso sono l’arroganza e la presunzione che fer-
mano ogni passo ed alzano i muri. La mancanza di pazienza, crea il rigetto delle migliori iniziative.
2a parte
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Quando le cose non vanno, prova a puntare il dito contro te stesso, invece di puntarlo contro il parro-
co e contro le situazioni. Hai le tue responsabilita’, hai i tuoi precisi doveri: se hai il coraggio di
un’autocritica severa e schietta, forse avrai una luce maggiore sui limiti degli altri.
Se la tua parrocchia fa pieta’, la colpa è anche tua: basta un pugno di gente volenterosa a fare una
rivoluzione; basta un gruppo di gente decisa a tutto a dare un volto nuovo ad una parrocchia.
E prega incessantemente per la santita’ dei tuoi sacerdoti: sono i sacerdoti santi la ricchezza piu’ stra-
ordinaria delle nostre parrocchie; sono i sacerdoti santi la salvezza dei nostri giovani.
3° parte
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Per troppo tempo noi ragazzi di età compresa fra i 20 ed i 22 anni ci siamo mossi all’interno della Parrocchia sen-
za un’identità precisa: per alcuni eravamo i “Giovanissimi”, per altri i “Pre-Giovani”, per altri ancora gli
“Adolescenti”. Era frustrante per noi non poter essere identificati in maniera chiara ed univoca. Dunque,
nell’ottobre del 2009, abbiamo deciso di porre definitivamente chiarezza sul nostro gruppo, attribuendoci un no-
me: la scelta è ricaduta, dopo accesi dibattiti intra nos e l’approvazione dei nostri mitici animatori Claudia ed Elio,
sulla parola BETA. Perché questo nome? Beh, vuole particolarmente indicare che noi siamo un gruppo di ragazzi
con tanta voglia di crescere e con lo scopo di fornire un contributo significativo alla causa della nostra comunità,
trascinati dal nostro proverbiale entusiasmo. I nostri incontri si svolgono appunto in Parrocchia la domenica sera
dalle 19:30 alle 20:30. Se chi legge questo articolo appartiene alle classi 1988-1989-1990, è caldamente invitato
a partecipare alle nostre riunioni. Siamo ovviamente a disposizione per eventuali chiarimenti. Vi aspettiamo nu-
merosi e cogliamo l’occasione per augurarVi una Pasqua ricca di gioia e serenità!
Gruppo BETA
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II° turno Campo Estivo per ragazzi dalla 3°Media frequentata a tutte le Superiori
Dal 06 al 17 luglio ad OLLOMONT, Valle d’Aosta
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Ines Caminiti
Oramai la primavera è alle porte e della tanto temuta “suina” non si ha più alcuna notizia o quasi, per mesi le
testate giornalistiche e in particolare i telegiornali ci hanno letteralmente bombardato sull’argomento Influenza
Suina - ovvero influenza A/H1N1 - e hanno tentato in tutti i modi di scatenare il panico fra le persone comu-
ni, come sempre accade in questi frangenti. Si è detto di tutto, si sono generate inevitabilmente paure e psicosi,
si sono annunciati provvedimenti straordinari e vaccinazioni di massa. Le prime riflessioni che vengono in mente
sono legate principalmente al metodo di fare informazione che a volte sembra essere lontano dalla realtà; forse
una modalità classica di sfruttare presunti scoop o eventi scandalistici per vendere più copie o fare più ascolti? Il
dubbio è lecito! Se ricordate bene ci hanno messo un bel po’ per mandare in onda un bel servizio chiarificatore
che dicesse la verità medica, ovvero che si trattava di una normale influenza, quindi simile a quella stagionale,
anche se con la peculiarità di diffondersi più rapidamente. C’è voluto parecchio tempo per ascoltare in TV servizi
in cui si specificava che le persone decedute per la fatidica H1N1, in realtà, erano già da tempo affette da patolo-
gie croniche disabilitanti e gravi. Scenari che d’altronde si ripetono puntualmente ogni inverno per l’influenza sta-
gionale che miete ogni anno tra le 250.000 e le 500.000 vittime (cifre ufficiali dell’OMS) e per cui i mass media
di norma non danno molte informazioni a riguardo. I media del mondo hanno ripetuto quotidianamente che il
virus H1N1 avrebbe provocato un’ ecatombe di vittime, mentre i fatti hanno dimostrano che si è trattata di
una semplice influenza, (meno grave della solita influenza ordinaria). Questa “confusione" generalizzata natural-
mente ha fatto nascere molti interrogativi: perché, nonostante queste basse cifre di mortalità (2.000 dell’H1N1
contro 250.000 della stagionale), la maggior parte dei paesi hanno effettuato ordini per centinaia di milioni di
dosi di vaccino? E ancora per quale motivo i primi a non aver aderito alla campagna di vaccinazione sono stati
proprio i medici e gli operatori sanitari che pareva non avessero particolare fiducia nella procedura di preparazio-
ne del vaccino? Per non parlare del farmaco (il Tamiflu) che hanno presentato come unica soluzione efficace,
mentre in realtà sembrava inefficace contro le complicazioni della malattia. Alla luce di questo scenario è assolu-
tamente lecito il sospetto che il tutto potesse essere a vantaggio esclusivo delle ditte farmaceutiche. A tal propo-
sito è stato pubblicato il 26 Gennaio 2010 sul quotidiano Le Parisien, un articolo di un giornalista francese –Marc
Payet- che ha svelato rapporti molto stretti tra l’OMS e le multinazionali farmaceutiche, che – secondo l’articolo-
avrebbero permesso di realizzare la bufala che ha portato a definire pandemia una normale influenza dando il via
ad una campagna di vaccinazione di massa.
Non ci resta che dire che siamo assolutamente circondati da “squali” per i quali non esiste alcun tipo di scrupolo e
per i quali l’unica legge e verità esistente è proprio, sempre e solo, la sottomissione al dio denaro, la dinamica del
guadagno contro tutto e tutti.
Purtroppo in questa giungla ci viviamo e non è facile poter cambiare le cose e molto spesso il vortice ci coinvolge,
però è necessario tentare di andare in altre direzioni per distinguerci, per sopravvivere e per essere più
veri.
“ Voi conoscerete la verità, e la verità
farà di voi degli uomini liberi !” (Giovanni 8,32). Emanuela Balbis
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Parrocchia Gesù Adolescente Primavera 2010
TEATRO,che passione !
Riprende l’attività teatrale della Compagnia “ I ragazzi del muretto “ e quest’anno la scelta del gruppo
è caduta su un’esilarante commedia di Marco Tassara intitolata: “Un grazioso via vai”.
Commedia che si rifà alle ottocentesche pochade di George Feydeau e George Courteline è la storia
di un impenitente latin lover specializzato (ossessionato, oserei dire) nel conquistare le hostess.
Roberto, (è il nome del protagonista), è di fatto un uomo che ha bisogno di avere la vita ordinata e condotta da
altre persone. E’ nullafacente, con le sue amanti si spaccia per scrittore, e con lo zio che lo mantiene, per bravo
ragazzo, sposato e addirittura…con un presunto figlio in arrivo.
In contemporanea conduce una relazione con tre hostess di diverse nazionalità: una francese, una tedesca e
l’ultima inglese.
La sua è, come ben si può intuire, una vita alquanto spericolata, poiché si ritrova a condurre un’esistenza ricca di
menzogne, sotterfugi e funambolismi sull’orlo del precipizio.
Meno male che a lui pensa Cristina, sua segretaria, amica e factotum anche se sembra alquanto stufa di continu-
are a mettere ordine e riparare i guai di questo eterno adolescente.
In una serie di circostanze sempre più rocambolesche (che non vorrei svelare più di tanto per non togliere il pia-
cere della sorpresa al pubblico ) nell’ appartamento di Roberto ne capiteranno veramente di tutti i colori, compre-
sa la presenza di una casalinga assatanata sua vicina, spesso rinchiusa in vari luoghi della casa per nasconderla
agli occhi del suo gelosissimo marito!
Questa commedia è (come nei casi dei due commediografi francesi sopra citati) un vero e proprio
meccanismo a orologeria per far ridere e divertire, con situazioni mozzafiato che si sviluppano a ritmo
frenetico e parossistico.
Infine: riuscirà il nostro ragazzone a mettere la testa a posto?
Angelo Cubeda
Gli animatori
Parrocchia Gesù Adolescente …..INSIEME ,CAMMINIAMO!
Padri Barnabiti Periodico trimestrale della Comunità Parrocchiale
IL NOSTRO INCONTRARCI
MARZO
Domenica 28 , ore 10:30 Processione con palme e rami d’ulivo,dalla Città dei Ragazzi alla chiesa, alla quale segue
S. Messa: è la DOMENICA DELLE PALME
Mercoledì 31 ore 18:00 Concelebrazione eucaristica della Comunità religiosa per tutti i defunti
APRILE
Giovedì 1 ore 18:00 S.Messa in “ COENA DOMINI” e LAVANDA DEI PIEDI ai comunicandi del 3° anno di Catechismo
Venerdì 2 ore 18:00 Liturgia della PASSIONE DEL SIGNORE. Giornata di magro e digiuno per i maggiorenni.Gesto di
carità consigliato:offerta equivalente a un pasto.
Sabato 3 ore 21:30 SOLENNE VEGLIA PASQUALE. Al termine scambio d’auguri nel salone-teatro.
Domenica 4 PASQUA DI RESURREZIONE
Lunedì 5 dell’ANGELO, Giornata Insieme –Gita sul Monte Beigua-informazioni in Parrocchia
Lunedì 12 Riprendono gli incontri di Catechismo
Mercoledì 14 e 28, ore 20:45 Catechesi per adulti
Domenica 18 ore 9:00-16:00 GIORNATA di RITIRO per i comunicandi e loro genitori,familiari
(V. Dezza c/o Suore Immacolatine) ; Incontro coppie sposate ore 16:45.
Martedì 27 ore 21:00 Incontro formativo con genitori,madrine e padrini dei cresimandi
Mercoledì 28 ore 18:00 Concelebrazione eucaristica della Comunità religiosa per tutti i defunti
Giovedì 8-15-22-29 ore 20:45 CINEBARNAB.FORUM (programma dei films disponibile in Parrocchia)
MAGGIO
Martedì 4 ore 21:00 Incontro Volontari Ospiti a Mensa
Venerdì 7 Primo venerdì del mese.
Domenica 9 ore 10:45 Celebrazione della Prima Comunione dei bambini del 3° anno di Catechismo;
Festa della Mamma. Liturgia Battesimale ore 15:00 dei bambini del 1° anno di
Catechismo con genitori e familiari; segue merenda per tutti
Mercoledì 12e 26, ore 20:45 Catechesi per adulti
Da Venerdì 14 a Domenica 16 Cresimandi a Roma
Da Sabato 15 a Domenica 23 Pesca di Beneficenza
Domenica 16 ore 11:00 S.Messa e consegna delle Beatitudini ai ragazzi del 4° anno; Incontro coppie sposate ore 16:45.
Sabato 22 ore 14:30-17:00 RITIRO per cresimandi e loro genitori, madrine e padrini
Domenica 23 PENTECOSTE, Festa di fine anno pastorale, Festa della Parrocchia
Mercoledì 26 ore 18:00 Concelebrazione eucaristica della Comunità religiosa per tutti i defunti
Giovedì 6-13-20-27 ore 20:45 CINEBARNAB.FORUM
GIUGNO
Venerdì 4 Primo venerdì del mese.
Domenica 6 Celebrazione della Cresima/Confermazione dei ragazzi del 6° anno di Catechismo
Sono tornati alla Casa del Padre: Sono diventati Figli di Dio:
NANGERONI ANGELA, anni 88,V.al Forte di S.Martino 14; BORZONE ILARIA MARIA PIA ,
GEROLAMI ELENA, anni 89, V.Semeria 7/C4; C.so Gastaldi 33/18
ATTANASIO MARIA in D’EGIDIO , anni 77, Via Padre Semeria 19/9