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Parrocchia “Santa Maria Nascente” in Tavernelle

Viale dei Tigli, 23 - 36050 SOVIZZO (VI) - www.parrocchiatavernelle-vi.it

La Tabernula nel giugno 2016 è stata demolita, in ottemperanza all’ordinanza


comunale, poiché costituiva un abuso edilizio non sanabile in quanto chi l’aveva
donata e fatta installare non aveva rispettato il permesso comunale di installazione
provvisoria che imponeva tassativamente la sua rimozione entro il 31.12.2012.

La legge sul caso specifico è esplicita e non lascia dubbi interpretativi:


non era possibile una sanatoria e quindi la Tabernula andava rimossa.

La Parrocchia, sul cui terreno era stata installata la Tabernula e che ha sempre agito
in stretto contatto con la Diocesi, si era impegnata per la soluzione del caso nel
rispetto delle leggi (l’unica via che considerava percorribile) ma le è stata
contrapposta solo una continua campagna denigratoria falsante la verità.

La Parrocchia, pur di riportare serenità nella comunità e rappacificare gli animi, si


era assunta gli oneri di demolizione e ripristino della Tabernula seguendo il corretto
iter amministrativo. Nonostante ciò è continuata una ignobile campagna di attacchi
personali al parroco e a componenti della Parrocchia, non ancora cessata, che
porta solo ad alimentare la discordia nella comunità.

A Tabernula ricostruita sentiamo il dovere di raccontare nelle pagine seguenti i


fatti, così come si sono svolti e tutti documentati, pagine che invitiamo a leggere
con la dovuta attenzione in quanto per troppo tempo è stata capillarmente diffusa
una sola “verità” ad arte manipolata da alcuni personaggi, primi responsabili nel
determinare l’abuso edilizio. Confidiamo nella capacità di discernimento dei lettori.
L’augurio è che il 2017 riporti la serenità nella nostra comunità.
Un invito ai cittadini ad utilizzare la propria capacità di discernimento sul
caso Tabernula
Oggi la Tabernula risulta ripristinata e concessa in comodato gratuito dalla Parrocchia alla Pro
Loco di Tavernelle. Poiché in questo ultimo anno troppe falsità sono state divulgate
sull’argomento, riteniamo doveroso ripristinare la verità (visto che tuttora vengono espressi giudizi
negativi sull’operato della Parrocchia basandosi su false argomentazioni) facendo chiarezza e
rompendo il silenzio che ci si era imposto per facilitare la riappacificazione nella comunità di
Tavernelle. Le puntualizzazioni riportate quindi non sono state scritte per alimentare polemiche
ma solo per il ripristino della verità.
La Tabernula “storica”, completamente diversa da quella realizzata ed oggetto delle problematiche
recenti, era stata a suo tempo sanata ai sensi della legge sul condono edilizio n. 47 del 1985.
Nel progetto iniziale di ristrutturazione della piazzetta davanti alla Casa del Giovane, la
ricostruzione della Tabernula non era contemplata; l’idea era successivamente venuta al
finanziatore della ristrutturazione della piazzetta quando si era verificata l’opportunità per il suo
acquisto d’occasione.
Nell’installazione della Tabernula la Parrocchia, quale proprietaria del terreno, aveva dovuto
sottoscrivere la richiesta da presentare in Comune. La direzione lavori e l’individuazione delle
ditte per l’installazione della struttura prefabbricata erano state curate direttamente dal cittadino
che ha finanziato l’opera tramite persone di sua fiducia. Quindi, di fatto la Parrocchia si era limitata
solo a dare il proprio assenso all’installazione della struttura, presentando in Comune il 2 luglio
2012 la richiesta per l’installazione del prefabbricato e tre giorni dopo (5 luglio) il Comune aveva
concesso il permesso unicamente per una posa provvisoria e temporanea del manufatto con la
clausola della sua necessaria rimozione entro il 31.12.2012.
Pertanto, la Tabernula era una struttura prefabbricata e come tale era montabile e smontabile.
Doveva essere posata provvisoriamente e poi rimossa, questa era l’unica autorizzazione
concessa dal Comune, e l’organizzatore e il gestore di tutta l’operazione ne era consapevole.
E invece, purtroppo, chi ha realizzato e diretto i lavori aveva pensato di renderla da subito
definitiva realizzandola di fatto non smontabile o meglio smontabile con ingenti danni (come si è
verificato nel giugno 2016 nell’ottemperare all’ordinanza comunale) operando al di fuori delle
autorizzazioni ricevute e non procedendo alla rimozione del prefabbricato come imposto dal
permesso comunale.
La Tabernula era quindi diventata un abuso edilizio fin dal 1 gennaio 2013 non essendo stata
smontata entro il 31.12.2012, termine prescritto dal Comune.
Ciò è chiaramente evidenziato anche nel documento “Diniego permesso di costruire” emesso
dallo stesso Comune di Sovizzo in data 13 maggio 2016 e nel retro di questo foglio riportato
integralmente.
La Parrocchia, non essendo stata smontata la Tabernula nei termini fissati dal Comune, ne aveva
fatta comunicazione allo stesso (protocollata in Comune il 5 aprile 2013) chiedendo la verifica della
regolarità a norma di legge, senza avere alcun riscontro.
Negli anni successivi era stato approvato il Piano Particolareggiato ed era stata presentata alla
Parrocchia una ipotesi di “regolarizzazione” che commenteremo più avanti.
Si era così giunti ad ottobre 2015 quando, anche per le pressioni e sollecitazioni di alcuni noti
personaggi del paese, il Comune aveva dato il via al procedimento sfociato nell’ordinanza di
demolizione.
A nulla era servito l’invito del sindaco a presentare una domanda di sanatoria. La stessa infatti era
stata presentata dalla Parrocchia ma rigettata dal Comune (come era stato ipotizzato anche
dall’avvocato della Parrocchia in quanto la giurisprudenza la esclude esplicitamente); ciò è indicato
nel “Diniego del Permesso di Costruire” riportato nell’ultima pagina nella cui parte centrale sono
stati evidenziati i punti che consentono di fare piena luce sulla questione Tabernula.
Dalla sua lettura si evince con chiarezza che la legge escludeva esplicitamente la possibilità di
sanare l’abuso edilizio realizzato con la costruzione della Tabernula. Ciò era stato anche
confermato per due volte dall’avvocato consulente del Comune, specialista in diritto
amministrativo, interpellato (novembre 2015 e febbraio 2016) sullo specifico argomento dal
sindaco. Ciò trova inoltre molteplici riscontri in giurisprudenza, ad esempio:
CORTE DI CASSAZIONE, SEZ. III PENALE SENTENZA 28 aprile 2011, n.16591
“Il permesso di costruire in deroga agli strumenti urbanistici è un istituto di carattere eccezionale
giustificato dalla necessità di soddisfare esigenze straordinarie rispetto agli interessi primari
garantiti dalla disciplina urbanistica generale. Ne consegue che esso è applicabile
esclusivamente entro i limiti tassativamente previsti dall’art. 14 d.p.r. n.380/01, mediante specifica
procedura ed è escluso che possa essere rilasciato "in sanatoria" dopo l'esecuzione delle
opere.”
Dopo l’approvazione del Piano Particolareggiato (1 luglio 2014) era stata indicata, come via per
“regolarizzare” la Tabernula la presentazione di una “Richiesta di Permesso di costruire in deroga”.
Premesso che “regolarizzare” è un termine improprio visto che un abuso edilizio eventualmente si
può “sanare” e non “regolarizzare”, a suo tempo era stato sottaciuto alla Parrocchia e alla
Diocesi che si sarebbe comunque intrapreso un percorso “non rispettoso delle leggi” in quanto la
Tabernula era già esistente (dal 2012) e costituiva, come appena evidenziato, un abuso edilizio
non sanabile dal 1.1.2013.
Questa via, non rispettosa delle leggi, era stata concepita da chi l’aveva proposta (al fine di
cercare di riparare al grave errore compiuto nella realizzazione fissa della Tabernula e alla sua non
rimozione entro il 31.12.2012) partendo dal presupposto che nessuno avrebbe fatto rimostranze
sul fatto che la Tabernula, al momento della presentazione della richiesta del permesso di
costruire, era in realtà già stata costruita. Una eventuale successiva semplice denuncia da parte
di un qualsiasi cittadino (anche non di Tavernelle) avrebbe tuttavia fatto emergere l’abuso edilizio e
la via non corretta seguita per la cosiddetta “regolarizzazione” con le conseguenze del caso.
Si evidenzia inoltre il fatto che la costruzione della Tabernula eseguita nel 2012 era stata
comunque fatta non ottemperando all’obbligo della progettazione antisismica (Sovizzo ricade
su territorio classificato “zona sismica 3”) che richiede l’applicazione delle Norme Tecniche per le
Costruzioni del D.M. 14/01/2008 già in vigore nel 2012. Infatti con la ricostruzione della
Tabernula ora operata si è dovuto far eseguire la progettazione antisismica (espressamente
richiesta nel permesso di costruire rilasciato dal Comune) che ha comportato l’esecuzione di
indispensabili lavori aggiuntivi che non potevano essere effettuati a Tabernula finita.
Pertanto la Tabernula così come costruita nel 2012, oltre a rappresentare un abuso edilizio non
sanabile, non avrebbe potuto ottenere il permesso di costruire in quanto non conforme alla
normativa antisismica.
Censurabile è stato il comportamento di chi ha fatto realizzare ed affiggere i cartelloni in piazza del
Donatore in questo ultimo anno o che nei 12 articoli pubblicati su “Il Giornale di Vicenza” ha
raccontato “verità” ad arte manipolate volte a presentare una verità di comodo. Questo anche
dopo che la Parrocchia, per facilitare la ripresa del dialogo, si era assunta l’onere della
ricostruzione della Tabernula. Per non parlare degli attacchi personali al parroco e a componenti
della Parrocchia, fortemente stigmatizzati nella Nota ufficiale della Diocesi del 1 ottobre 2016.
Resta il forte rammarico per il comportamento di quelle persone che, ritenendo che si
possa operare al di fuori del rispetto delle leggi, hanno con il loro disdicevole operato
cercato non la soluzione dei problemi nell’ambito della legalità ma la divisione della
comunità, perseverando a lungo con tale comportamento volto solo ad alimentare la
discordia.
La Parrocchia, che si è accollata l’onere della ricostruzione della Tabernula seguendo il
corretto iter procedurale, invita ora tutti ad adoperarsi per il raggiungimento e il
mantenimento di quel clima di serenità che dovrebbe sempre contraddistinguere la nostra
comunità.
Tavernelle, maggio 2017 CPAE e CPP (Consiglio Parrocchiale Affari Economici e Consiglio Pastorale Parrocchiale)

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