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Pancho Villa

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Francisco (Pancho) Villa, pseudonimo di Doroteo Arango Armbula
Pancho Villa
(Durango, 5 giugno 1878 Parral, 20 luglio 1923), stato un rivoluzionario e
guerrigliero messicano, eroe popolare della rivoluzione messicana del 1910 -
1911.

Condottiero del popolo che appoggiava Francisco Madero nella rivolta dei
cosiddetti peones contro il regime dittatoriale di Porfirio Diaz disse di s in
una autobiografia e nelle interviste a Jack London e al reporter John Reed
(testimone della Rivoluzione d'ottobre): "La mia vita stata una tragedia".

Poderose biografie (e decine di film) hanno messo in luce numerosi aspetti


della sua personalit, descrivendolo come un individuo idealista, umano al di
l della sua dimensione eroica e apparentemente interessato al miglioramento
delle condizioni di vita dei ceti pi deboli. Mor assassinato nel 1923 a Parral,
Stato di Chihuahua (Messico settentrionale).

Dati militari
Indice
Paese servito Messico
1 Biografia
1.1 Identit nuova e nuovi ideali
Grado Generale
1.2 I primi aerei contro Villa Guerre Rivoluzione
2 Il mito di Villa nella cultura di massa messicana
2.1 Cinema Nemici Porfirio Diaz,
2.2 Musica
storici Victoriano Huerta,
3 Note John Pershing,
4 Bibliografia George Smith Patton
5 Altri progetti
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Biografia
Francisco Pancho Villa era nato vicino a Durango, nel ranch la Coyoitoda di San Juan del Ro di propriet di Lopez Negrete, da una
coppia di mezzadri, Augustin Arango e Micaela Armbula.

La sua leggenda inizi a fiorire nel 1894, quando era ancora sedicenne: subito dopo la morte del padre si era trasferito nell'hacienda
di Gogojito e una sera, tornando a casa sorprese la madre in una accesa discussione con il proprietario del ranch che aveva tentato di
molestare la sorella maggiore del giovane Francisco. Questi reag sparando al
ranchero e ferendolo leggermente. Questo avvenimento
segn per Francisco l'inizio di un lungo periodo di latitanza.

Simpatizzando con i peones con i quali aveva in comune un odio profondo verso i ricchi possidenti terrieri, da quel momento la sua
esistenza fu caratterizzata da scorrerie ai danni di allevatori, cui sottraeva capi di bestiame, e di rapine a ricchi minatori.
Braccato sui monti della Sierra (dove diventer Francisco Pancho Villa) fu pi volte catturato riuscendo sempre a farsi rilasciare
grazie all'interessamento di influenti amicizie; di l a poco si sarebbe arruolato con mansioni di ufficiale nelle truppe degli eserciti
irregolari di Francisco Indalecio Madero e lvaro Obregn: forse, per lui, era una ideale continuazione della lotta di sempre contro
gli odiati possidenti. Nel 1910, con una nuova identit e una coscienza immacolata era quindi pronto a scendere dalle montagne per
partecipare attivamente a quella che sarebbe stata chiamata larivoluzione messicana.

Identit nuova e nuovi ideali


Venuto in contatto con Abraham Gonzales, fido di Madero, Villa decise cos di unirsi alla causa della rivoluzione messicana. Nello
Stato di Chihuahua, proprio al confine con il Texas e il Nuovo Messico, Villa e i suoi dorados (truppe a cavallo a lui fedeli) agivano
divisi in piccoli gruppi con azioni di sorpresa; la strategia seguita era quella degli indiani Apache e Comanche contro cui si erano
battuti i coloni messicani di una generazione prima.

Negli anni successivi, con Madero al governo, Pancho Villa prest servizio nell'esercito sotto il generale Victoriano Huerta, che lo
condann a morte per insubordinazione; non gli rest che espatriare negli Stati Uniti, salvo tornare dopo il rovesciamento di Madero
e il suo conseguente assassinio in un'imboscata da parte di Huerta nel 1913. Villa fiancheggi poi, nella guerra civile del 1913-1914
tesa ad abbattere il nuovo despota Huerta, il leader del movimento progressista Venustiano Carranza, dal quale si distacc tuttavia
quando questi divenne presidente, ritenendolo troppo moderato. Uno dei suoi pi fidati luogotenenti in questo periodo fu Rodolfo
Fierro.

Ad ogni buon conto, Villa riusc ad assicurarsi il controllo dello Stato di Chihuahua dove con l'aiuto di Emiliano Zapata foment
la rivolta contadina non esitando a oltrepassare la frontiera tra il Messico e gli Stati Uniti d'America, in risposta al sostegno fornito
dal governo statunitense al presidente Carranza. Per oltre un anno venne invano inseguito oltre il confine dalle truppe inviate dal
presidente Woodrow Wilson.

I primi aerei contro Villa


Il 9 marzo 1916 Villa condusse trecentocinquanta (millecinquecento secondo vari organi di stampa statunitensi dell'epoca)
guerriglieri messicani in un attacco contro la citt di Columbus, nel Nuovo Messico, dove era presente una guarnigione di seicento
soldati statunitensi. L'abitato fu messo a ferro e fuoco e un albergo fu fatto esplodere; si ebbero diciassette morti. Il presidente Wilson
rispose con una spedizione punitiva: pose una taglia di 5.000 dollari sulla testa di Villa e invi diecimila soldati guidati dal generale
John "Blackjack" Pershing e dal suo braccio destro, George Patton, personalit che si sarebbero poi distinte nella prima guerra
mondiale, per dargli la caccia sui monti sopra Chihuahua.

Le truppe statunitensi impiegarono i mezzi pi moderni per quell'epoca: camion, motocarri, motociclette e blindati; fu impiegato
persino un dirigibile pilotato personalmente da Pershing. E per la prima volta nel Nord America di aerei da combattimento (otto,
riportano le cronache). Tutto fu vano: i tentativi di catturare Villa e i suoi uomini si protrassero senza esito fino alla fine del gennaio
1917.

Le imprese di Pancho Villa terminarono nel 1920 con l'assassinio di Carranza e l'ascesa alla presidenza di Alvaro Obregon. Pancho
depose le armi ritirandosi nella hacienda di Canutillo a lui assegnata, dove si dedic a una vita da proprietario terriero. Villa lasciava
raramente la fattoria, normalmente in compagnia di una scorta di una decina di uomini armati. Nel luglio del 1923 Villa commise un
errore fatale. Il 10 di luglio, facendosi accompagnare da due soli uomini di scorta, si rec in auto nella vicina Parral, nello Stato di
Chihuahua, ove avrebbe dovuto fare il padrino di battesimo del figlio di un suo uomo. A Parral Villa aveva un'amante, Manuela
Casas, con la quale decise d'intrattenersi dopo il battesimo per ripartire verso Canutillo il 20 luglio. Non vi arriv mai. Mentre, alla
guida dell'auto, stava uscendo da Parral, al grido di "Viva Villa" lanciato da una vedetta, un gruppo di assassini cominci a sparare
dalle finestre sull'auto di Villa, uccidendolo. Con lui morirono altri tre passeggeri (compreso il suo segretario personale), mentre un
quarto uomo di scorta riusc a salvarsi[1]. Misteriosi rimasero gli assassini, anche se la perfetta organizzazione dell'imboscata e le
vicende successive (ad assumersi la responsabilit dell'omicidio fu Jess Salas Barraza, un militare che, con il suo complice Melitn
Lozoya, fu condannato a lunga pena detentiva e subito dopo rimesso in libert) lasciano intendere che l'omicidio fosse il frutto di un
ampio complotto ordito ad alti livelli da chi temeva l'ombra della popolarit di Villa[2]. Villa mor assassinato, come coloro per cui
aveva combattuto, Madero,Zapata, Carranza e Obregn, continuando a restare uno dei miti del popolo messicano.

Il mito di Villa nella cultura di massa

Cinema
Di Pancho Villa il cinema si occupato moltissimo sin dai tempi del "muto". In alcuni casi, le pellicole ancora prive di sonoro
documentavano, quasi con taglio documentaristico, le gesta del celebre guerrigliero impiegando lo stesso Villa nei panni di s stesso;
il primo Villa dello schermo, in The Life of General Villa del 1914, fu interpretato da Raoul Walsh (quando ancora il grande regista
non aveva abbandonato la carriera di attore con cui aveva debuttato).

Nel corso del Novecento dai primi film di David Griffith e Harry Aitken sono stati molti gli attori che si sono alternati nel ruolo
(in alcuni casi anche pi volte), fino alle interpretazioni di star come Pedro Armendariz,Telly Savalas, Hector Elizondo, Yul Brynner
e Antonio Banderas, l'ultimo Pancho Villa dello schermo. Tuttavia l'interpretazione pi incisiva rimane quella di Wallace Beery, nel
film di Jack Conway Viva Villa!. Beery vinse la Medaglia d'oro alla 2 Mostra del cinema di eVnezia.

Musica
Villa citato nella canzone di Bob Dylan Romance in Durango tradotta da Fabrizio De Andr col titolo di Avventura a Durango
ed presente in varie canzoni del gruppo metalBrujeria (soprattutto "Division del Norte").

Note
1. ^ (EN ) Frank McLynn, Villa and Zapata: A History of the Mexican Revolution, New York, Carroll and Graf, 2000.
2. ^ Mxico, fox.presidencia.gob.mx.

Bibliografia
Manuel Plana, Pancho Villa e la rivoluzione messicana, Giunti, 1993
Freidrich Katz, The Life and Times of Pancho Villa, Stanford University Press, 1998
Frank McLynn, Villa e Zapata, una biografia della rivoluzionemessicana, Il Saggiatore, 2003
Paco Ignacio Taibo II, Un rivoluzionario chiamato Pancho, Tropea editore, 2007
Il Gallo dorato di Pancho Villa, opera di Manuel Lozoya Cigarroa, s.d.

Altri progetti
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file suPancho Villa

VIAF: (EN ) 24611479 ISNI: (EN ) 0000 0001 2124 4600 LCCN: (EN ) n50013996
Controllo di autorit
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