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COME

SMETTERE DI
PROCRASTINARE: LA GUIDA
DEFINITIVA

1

INDICE

Capitolo 1 - Rimandare e procrastinare: due atteggiamenti


da distinguere

Capitolo 2 - Riconoscere il procrastinamento: come


riconoscere questo atteggiamento mentale?

Capitolo 3 - Per quale motivo si procrastina?


L'eccessivo legame con l'abitudinariet
Il timore di sbagliare
La paura del cambiamento
Inadatta organizzazione del proprio tempo e delle
proprie priorit
Scarsa personalit e difficolt ad imporsi

Capitolo 4 - Quali sono le negativit che il procrastinamento


comporta?
Una vita piatta, demotivata e con pochi slanci
Invidia verso gli altri e frustrazione
Stress, ansia e cattiva gestione del proprio tempo
Logorarsi progressivo delle proprie relazioni

Capitolo 5 - Come evitare di procrastinare? Tecniche


pratiche e suggerimenti utili
Considerare l'errore come un'esperienza, non come un
fallimento

3
INDICE

Avere un sano e legittimo desiderio di migliorare


costantemente la propria vita
Stilare un programma, un "tabellino di marcia" da
rispettare
Ragionare in termini di produttivit, non di quantit di
tempo dedicata
Porsi degli obiettivi anche nelle mansioni pi alienanti
Rivisitare le proprie priorit

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INTRO

COME SMETTERE DI
PROCRASTINARE: LA GUIDA
DEFINITIVA

5
INTRO

L'azione del procrastinare molto comune, non dunque un


caso che questo termine ricorra in modo assai frequente nel
mondo della psicologia.

Cerchiamo dunque di capire che cosa si intende, esattamente,


per procrastinare, per quale ragione questo atteggiamento
considerato estremamente negativo, e soprattutto in che modo
pu essere evitato.

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CAPITOLO 1

RIMANDARE E
PROCRASTINARE:
2 ATTEGGIAMENTI DA
DISTINGUERE

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CAPITOLO 1

Rimandare e procrastinare: due atteggiamenti da


distinguere

Fare il punto sul significato di questa parola fondamentale per


comprendere quanto di negativo sia ricollegato a tale
atteggiamento.

Assai spesso, il termine procrastinare considerato un semplice


sinonimo di rimandare, tuttavia tra questi due verbi vi
un'importante differenza di fondo: l'azione del rimandare, infatti,
non necessariamente da considerarsi negativa, al contrario
quella del procrastinare si basa su un atteggiamento tutt'altro
che produttivo.

La persona che procrastina, infatti, tende a rimandare impegni


di qualsiasi tipologia non per degli aspetti razionali, ma per idee
e concezioni connotate da grande negativit.

Su quali sono i principali motivi per i quali una persona portata


a procrastinare ci soffermeremo nei prossimi paragrafi, quel che
utile focalizzare adesso che rimandare e procrastinare sono
due cose ben differenti.

Connotare di negativit l'azione del rimandare, infatti, non


sarebbe corretto: rimandare un determinato impegno, infatti,
un qualcosa di assolutamente razionale, una scelta che un
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CAPITOLO 1

soggetto compie all'insegna della massima consapevolezza con


l'obiettivo di svolgere l'azione in questione nel modo migliore
possibile, e non certo per sottrarsi alle sue responsabilit.

Ogni impegno, ovviamente, ha delle scadenze massime: in


alcuni casi si tratta di scadenze rigidamente fissate, come
avviene spesso negli incarichi lavorativi, in altri casi tali limiti
sono legati prettamentemente al buon senso, come tipico
degli incontri di carattere informale, amichevole o sentimentale.

A prescindere da ci, comunque, la persona che sceglie di


rimandare lo fa in modo del tutto razionale, dunque affinch il
suo operato risulti pi qualitativo e pi efficiente, per quanto
riguarda gli incarichi lavorativi, o semplicemente affinch
l'impegno possa rivelarsi maggiormente piacevole sia per la
propria persona che per gli altri, per quanto riguarda appunto
degli appuntamenti di carattere personale, occasioni conviviali o
semplici passioni da condividere assieme agli amici.

Rimandare, insomma, non un'azione da evitare, anzi chi non


rimanda in alcun caso pu essere portato ad agire con scarsa
razionalit, dunque in un modo eccessivamente impulsivo che
pu certamente rivelarsi infruttuoso, se non controproducente.

Le conferme di quanto appena affermato da parte della scienza,


d'altronde, sono tantissime: degli studi applicati al gioco del
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CAPITOLO 1

tennis, ad esempio, hanno dimostrato che gli atleti pi forti non


sono quelli che sanno rispondere con maggior rapidit alla
battuta del loro avversario, all'opposto sono quelli che riescono
a rimandare all'ultimo istante disponibile la loro giocata,
sfruttando cos il tempo a disposizione per migliorare la loro
coordinazione e soprattutto per valutare razionalmente le varie
opzioni di gioco possibili.

Rimandare, insomma, non una soluzione negativa, al


contrario lo senza alcun dubbio quella di procrastinare. Ma per
quale motivo?

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CAPITOLO 2

PROCRASTINAMENTO:
COME RICONOSCERE QUESTO
ATTEGGIAMENTO MENTALE?

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CAPITOLO 2

Riconoscere il procrastinamento: come riconoscere questo


atteggiamento mentale?

Procrastinare significa dunque rimandare in modo improduttivo,


significa non affrontare una situazione, sottrarsi alle
responsabilit che essa comporta, non volersi mettere in gioco,
oppure, ancor pi semplicemente, avere una forma mentis che
porta a badare esclusivamente al piacere momentaneo
trascurando ogni forma di pianificazione e di programmazione,
finendo inevitabilmente per pagarne le conseguenze.

Ancor prima di chiedersi perch si procrastina indispensabile


comprendere in che modo lo si fa: riconoscere di esser portati
ad agire in questo modo, infatti, l'imprescindibile punto di
partenza per iniziare ad approfondire la questione e per
correggere questo atteggiamento cos negativo.

Quello del procrastinare un atteggiamento tramite cui una


persona, sostanzialmente, mente a se stessa: pur essendo
perfettamente consapevoli di avere un impegno, infatti, si tenta
in tutti i modi di giustificare la propria demotivazione attraverso
delle spiegazioni razionali, le quali tuttavia non rappresentano
assolutamente il vero motivo per il quale si vuol rimandare a
oltranza.

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CAPITOLO 2

Con l'avvicinarsi di un impegno, dunque, la persona intraprende


un vero e proprio percorso di autoconvincimento, tramite il quale
fa credere a se stessa che la tendenza a rimandare non sia
dovuta al proprio atteggiamento passivo e demotivato, quanto
piuttosto a delle motivazoni razionali.

Sulla base di quanto appena sottolineato, dunque, si pu ben


intuire a che punto sia importante riconoscere di essere
interessati da questo infruttuoso atteggiamento mentale: nella
grande maggioranza dei casi, infatti, il processo psicologico che
porta a procrastinare coinvolge esclusivamente la propria
medesima persona, di conseguenza pu essere adeguatamente
riconosciuto soltanto tramite una presa di coscienza decisa e
matura.

Il procrastinare, ovviamente, pu riguardare anche i rapporti con


le altre persone, e in tal caso tale atteggiamento mentale
comporta di fatto un doppio danno: da un lato, infatti, la persona
accumula gradualmente tutte le negativit tipiche del
procrastinare, sulle quali faremo il punto in seguito, dall'altro
anche le sue relazioni di carattere professionale o personale
tendono gradualmente a logorarsi.

Ti riconosci in quanto appena visto? Ti capita, in modo pi o


meno frequente, di procrastinare?

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CAPITOLO 2

Se la tua risposta affermativa ci molto positivo, perch


questo , come detto, l'imprescindibile punto di partenza sulla
base di cui costruire un percorso di crescita personale che ti
consentir di evitare questo atteggiamento mentale che non pu
portarti nulla di buono.

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CAPITOLO 3

PER QUALE MOTIVO SI


PROCRASTINA?

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CAPITOLO 3

Per quale motivo si procrastina?

Ma per quale motivo una persona portata a rimandare


costantemente un qualcosa? Non sarebbe molto meglio
affrontarla?

Perch mettere in "stand by" una cos grande quantit di


impegni e di idee che tenderanno inevitabilmente ad
accumularsi ed a rivelarsi, in futuro, in tutta la loro
problematicit?

Le risposte a queste domande sono variegate, e anche in


questo caso importante analizzare con obiettivit e coerenza il
proprio atteggiamento: comprendere quale sia la ragione per cui
si tende a procrastinare significa, infatti, riuscire a scalare un
ulteriore gradino nel proprio processo di miglioramento
personale.

L'eccessivo legame con l'abitudinariet

Un motivo assai frequente per cui si portati a procrastinare


rappresentato dal fatto di amare oltremodo l'abitudinariet, dal
fatto di preferire in modo smodato ci che ordinario a ci che
nuovo.

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CAPITOLO 3

Le persone che pensano in questo modo sono interessate da


idee, maturano dei progetti, hanno delle intuizioni, tuttavia si
limitano a metterle "nel cassetto" rimandando la possibilit di
perseguirle con la dovuta attenzione e determinazione.

In questi casi, insomma, la persona si lascia "coccolare" dalla


quotidianit, da quelle che considera delle assolute certezze.

Da questo punto di vista opportuno fare chiarezza: il fatto che


una persona sappia apprezzare ci che ha, dunque il proprio
stile di vita, il proprio lavoro, la propria sfera relazionale, non
pu che essere positivo, anzi molto importante affinch si
possa vivere al meglio la propria vita, tuttavia ci non deve mai
implicare un atteggiamento rinunciatario.

Migliorarsi costantemente in qualsiasi ambito, infatti, un


desiderio del tutto legittimo, e aldil dei risultati che si
riusciranno a conseguire sicuramente preferibile vivere con un
atteggiamento sempre rivolto alla novit, al miglioramento, alla
sfida, piuttosto che lasciarsi "arrugginire" dall'abitudinariet.

Al giorno d'oggi massime come "carpe diem" sono perfino


abusate, e in tanti amano sottolineare il fatto che la vita sia
breve, dunque meritevole di esser goduta e vissuta in modo
intenso; affermazioni come queste, forse, possono risultare
banali, ma possono rivelarsi alquanto calzanti da questo punto
di vista. 17
CAPITOLO 3

Un uomo di grande successo quale Steve Jobs, deceduto nel


2011 dopo una lunga malattia, nel suo celebre discorso rivolto ai
giovani laureati dell'Universit di Stanford fece riferimento alla
morte in modo crudo, ma molto efficace: "Ricordare che sarei
morto presto stato lo strumento pi utile che abbia mai trovato
per aiutarmi nel fare le scelte importanti nella vita".

Questa frase, essendo stata pronunciata da un uomo che


riuscito a conseguire straordinari risultati, che ha accumulato
immense ricchezze, e che purtroppo deceduto in et ancora
giovane per colpa di una malattia, merita ben pi di una
semplice riflessione.

Il timore di sbagliare

La paura di sbagliare una ragione altrettanto frequente per la


quale si pu esser portati a procrastinare.

Dinanzi ad un'idea, a un progetto, o alla semplice volont di fare


qualcosa di nuovo, la persona si pone una serie di quesiti
connotati negativamente, del tipo: "e se sbaglio?", "E se non
riesco ad ottenere il successo sperato?", "E se facessi una
cattiva figura agli occhi degli altri?.

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CAPITOLO 3

Timori come questi spingono, appunto, a procrastinare e a


rimandare il progetto, piuttosto che affrontarlo, e sono legati ad
una concezione dell'errore smodatamente negativa e allo stesso
tempo, purtroppo, alquanto diffusa.

chiaro che vi sono idee per le quali l'errore comporta delle


negativit importanti, di conseguenza assolutamente
opportuno ponderare con la dovuta razionalit la possibilit di
intraprendere o meno un determinato progetto, tuttavia nella
grande maggioranza dei casi si ha paura di commettere un
errore anche senza che esso implichi delle criticit di rilievo.

D'altronde, che cos' l'errore se non un'esperienza, un esito


tramite il quale la persona pu migliorarsi in modo costante?

Non si pu negare il fatto che l'errore sia alla base di qualsiasi


processo di crescita: il bambino nei suoi primi mesi di vita, ad
esempio, commette innumerevoli errori, nel parlare, nel giocare,
nel muoversi, nel relazionarsi con gli altri, ed proprio grazie a
questi errori che riesce a crescere ed a sviluppare le sue
capacit di socializzazione.

Il discorso assolutamente analogo anche per gli adulti: ogni


errore un'esperienza che pu rivelarsi determinante per
accrescere il proprio bagaglio personale.

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CAPITOLO 3

Da questo punto di vista risulta assolutamente calzante una


celebre citazione di Michael Jordan, atleta famosissimo
considerato uno dei pi grandi cestisti di tutti i tempi: "Nella mia
vita ho sbagliato pi di novemila tiri, ho perso quasi trecento
partite, ventisei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro
decisivo e l'ho sbagliato. Ho fallito molte volte. Ed per questo
che alla fine ho vinto tutto."

La paura del cambiamento

Strettamente connesso agli aspetti appena citati inoltre


quell'atteggiamento mentale che pu essere definito come
"paura del nuovo", una paura correlata all'idea che nella propria
vita vi siano delle certezze le quali rimarranno sempre
indiscusse, e che costituiranno un punto di riferimento per
sempre.

Questo approccio mentale, tuttavia, non si conf affatto con la


realt: sicuramente vi sono dei capisaldi che meritano di essere
considerati indiscussi, come ad esempio la propria famiglia, i
propri valori, e l'affetto delle persone pi care, tuttavia nella vita
il cambiamento inevitabile e non sempre pu dipendere dai
noi stessi.

Gli esempi, d'altronde, sono innumerevoli: persone che hanno


svolto il medesimo lavoro per decenni, ad esempio, si sono
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CAPITOLO 3

ritrovate improvvisamente disoccupate per i motivi pi diversi:


per la crisi economica, per semplici scelte aziendali, per la
nascita di innovazioni che hanno modificato i bisogni dei
consumatori, allo stesso modo storie d'amore che sembravano
essere estremamente solide hanno visto spegnersi, dopo lunghi
anni, la "fiamma" del sentimento.

Se si procrastina rifugiandosi nelle proprie certezze, dunque, vi


il concreto rischio che dinanzi ai cambiamenti pi importanti
che la vita pu riservare ci si ritrovi fortemente disorientati, quasi
disarmati, pagandone inevitabilmente le conseguenze.

A tal riguardo emblematico il contenuto del libro "Chi ha


spostato il mio formaggio" di Spencer Johnson, il quale
approfondisce tramite delle calzanti metafore proprio tale
aspetto.

Il libro narra di 4 personaggi, esattamente 2 gnomi e 2 topolini, i


quali si nutrivano ogni giorno in un grande deposito di
formaggio.

Le scorte di formaggio scomparvero improvvisamente, e le


reazioni furono diverse: mentre i topolini si misero subito in
cerca di nuovo formaggio gli gnomi recriminarono, si
lamentarono, e soprattutto non accettarono quanto accaduto.

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CAPITOLO 3

Solo messi alle strette dalla fame incalzante misero da parte le


paure e le negativit del loro atteggiamento, e trovarono un
nuovo deposito di formaggio con grande ritardo rispetto ai
topolini, nonch pi affamati e pi debilitati.

Insomma, ci che oggi percepiamo come una certezza potrebbe


non esserlo pi un domani, e questo senza dubbio un ottimo
motivo per evitare procrastinare.

Inadatta organizzazione del proprio tempo e delle proprie


priorit

Una ragione per cui spesso si procrastina, ben differente


rispetto a quelle viste fino ad ora, rappresentata dal fatto di
essere mentalmente intenzionati ad affrontare i propri impegni e
ad intraprendere i propri progetti, ma di non riuscire ad
individuare il tempo necessario per farlo.

Anche in questo caso, tuttavia, vi certamente un qualcosa da


rivedere nel proprio approccio mentale: il fatto che non si trovi
del tempo disponibile per attivit che potrebbero rivelarsi
fruttuose e stimolanti, o semplicemente piacevoli, implica la
necessit di rivedere l'organizzazione delle proprie priorit.

Il libero professionista, ad esempio, pu ritrovarsi a dedicare


una quantit di tempo eccessiva ad attivit ordinarie,
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CAPITOLO 3

trascurando invece delle attivit che potrebbero rivelarsi


economicamente pi fruttuose e che potrebbero meglio
stimolare il suo estro e le sue abilit.

Lo studente universitario, allo stesso modo, potrebbe sfogare il


suo immenso desiderio di riuscire e di superare il suo prossimo
esame in una quantit di studio eccessiva: non raro, peraltro,
che siano proprio questi studenti a fallire, e ci dovuto non
certo ad una scarsa quantit di studio, quanto ad un'insufficiente
concentrazione o alla scelta di un metodo di apprendimento
inadatto.

Per riuscire bene nello studio, in sostanza, non conta quante ore
si trascorrono sui libri, ma piuttosto quanto si riesce a
comprendere; se uno studente vuole migliorare le proprie
performance, insomma, non deve forzare la quantit di ore di
studio al punto da sacrificare il riposo e la vita privata, ma deve
piuttosto individuare un metodo di studio che si riveli coerente
con le materie studiate e con le sue difficolt pi aibtuali.

Analogo discorso valido per la sfera relazionale: normale


non riuscire a trovare mai del tempo per la famiglia, per gli amici
o per il proprio partner?.

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CAPITOLO 3

La qualit della vita dipende anche da tali aspetti, per tale


ragione ritagliarsi le giuste quantit di tempo libero
fondamentale.

Scarsa personalit e difficolt ad imporsi

La tendenza a procrastinare, inoltre, pu essere dovuta ad una


scarsa personalit, ad un'eccessiva timidezza, la quale si
manifesta sostanzialmente nell'incapacit di dire di no.

Proviamo a fare alcuni esempi: ad un professionista viene


richiesto di svolgere un lavoro che reputa poco vantaggioso,
magari perch eccessivamente laborioso o perch pagato in
modo non sufficiente, di conseguenza il lavoratore si ripromette
di farlo, ma nel misurarsi con la quotidianit gli conferisce
inevitabilmente una priorit minima rispetto ad altri incarichi,
tanto da lasciarlo in sospeso per lungo tempo fino a quando il
cliente inizier a lamentarsi.

Pu essere, allo stesso modo, che si riceva da un amico la


proposta di trascorrere una serata insieme, ma che alla sua
compagnia si preferisca quella di altre persone.

La persona che procrastina gli dir che al momento


impegnata, che particolarmente presa da impegni lavorativi,

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CAPITOLO 3

che in attesa di avere una serata libera, fino a quando chi ha


proposto l'uscita inizier a nutrire forti dubbi sul fatto che la
propria compagnia sia gradita.

Analogo discorso valido nel caso in cui si riceva un invito a


prendere un caff da parte di una persona che vorrebbe
conoscerci: anche in questo caso capita assai frequentemente
che si procrastini tirando in ballo delle scuse, quando in realt
non si vuole approfondire questa conoscenza perch la persona
in questione considerata poco interessante, perch si
sentimentalmente impegnati, o semplicemente perch manca la
voglia.

Procrastinare , in tutti questi casi, la scelta meno adatta: in


questo modo, infatti, la persona si crea delle responsabilit che
totalmente libera di non assumersi, e che pu gentilmente
rifiutare.

Se un professionista riceve un incarico che non valuta in modo


positivo, ad esempio, libero di rivolgere un preventivo pi alto,
oppure di affermare di non poter svolgere il lavoro trovandolo
poco vantaggioso, allo stesso modo se si riceve un invito bene
essere sinceri con chi lo rivolge, evitando di creare delle
aspettative che non si potranno realizzare.

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CAPITOLO 4

QUALI SONO LE NEGATIVITA


CHE IL PROCRASTINAMENTO
COMPORTA

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CAPITOLO 4

Quali sono le negativit che il procrastinamento comporta?

L'azione del procrastinare, come accennato in precedenza,


comporta dei risvolti negativi verso la propria medesima
persona, ecco perch evitare questo atteggiamento mentale
importantissimo anzitutto per se stessi, oltre che per le persone
con cui ci si relaziona.

Approfondire le negativit connesse con il procrastinare assai


utile affinch si acquisisca la dovuta consapevolezza di quanto
tale atteggiamento sia dannoso e improduttivo, vediamo dunque
quali sono gli aspetti critici pi rilevanti.

Una vita piatta, demotivata e con pochi slanci

Anzitutto, la vita della persona che tende a procrastinare si


rivela assai spesso molto piatta ed eccessivamente abitudinaria:
chi procrastina, come visto, tende ad evitare le novit ed a
preferire ci che ordinario, e ci non tarda a tradursi, a lungo
andare, in una vita povera di slanci, di entusiamo, di
motivazione.

Per il medesimo motivo, inoltre, non affatto raro che la


persona che procrastina maturi un senso di insoddisfazione
piuttosto profondo, il quale spesso si fa perfino fatica a
riconoscere: il procrastinatore, infatti, razionalmente
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CAPITOLO 4

soddisfatto della sua vita, eppure tende a sentirsi spento,


demotivato, annoiato.

Invidia verso gli altri e frustrazione

In molti casi, peraltro, accade che chi procrastina maturi un


profondo senso di frustrazione, il quale pu essere messo in
relazione al fatto di vedere gli altri vincere le loro sfide.

Dinanzi ai successi altrui, infatti, chi procrastina tende


inconsciamente a chiedersi se abbia fatto realmente le scelte
pi giuste, e ci pu implicare l'attivarsi di circoli viziosi
psicologici tutt'altro che positivi, i quali comportano un'auto-
colpevolizzazione, l'insorgere di sensi di colpa, il maturare una
scarsa stima nei confronti di se stessi.

Un caso limite, ma che ben lascia intuire quanto possa esser


negativo procrastinare, rappresentato dal fatto di vedere gli
altri realizzare le medesime idee che ha avuto lo stesso
procrastinatore.

Se si vede qualcun'altro conseguire dei buoni risultati tramite il


perseguimento di un'intuizione che si era avuta in passato, ma
che si era messa da parte, non si pu che maturare un senso di
frustrazione.

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CAPITOLO 4

Il procrastinatore che si ritrova in una situazione simile, in


genere, tende a rimurginare ed a recriminare sostenendo che
quel successo spetterebbe a lui, ma in realt non cos.

Avere un'idea, infatti, solo un punto di partenza, e se qualcuno


riuscito, a differenza di noi, a conseguire risultati lusinghieri
con il medesimo progetto perch ci ha investito delle risorse
personali in termini di tempo, di lavoro, di impegno, di
determinazione, risorse che noi abbiamo scelto di destinare ad
altro.

Chi ha conseguito un buon successo con un'idea analoga a


quella che avevamo avuto in passato, in sostanza, lo ha fatto
perch ha dato alla stessa quella priorit che noi abbiamo scelto
di non conferirgli.

Stress, ansia e cattiva gestione del proprio tempo

Procrastinare, come visto in precedenza, accresce in modo


sterile ed immotivato le incombenze e le aspettative degli altri
nei nostri confronti, di conseguenza questo continuo caricarsi di
impegni che non si possono o che non si vogliono mantenere
pu implicare nel lungo periodo l'insorgere di stress e di ansia.

Procrastinare pu significare, allo stesso modo, impiegare il


proprio tempo in modo non ottimizzato, dunque dedicare grandi
29
CAPITOLO 4

quantit di tempo ad attivit poco fruttuose o semplicemente


poco piacevoli, trascurandone delle altre che sarebbero, invece,
assai pi fruttuose o pi utili per il miglioramento della propria
qualit della vita.

Logorarsi progressivo delle proprie relazioni

Gli aspetti negativi dell'azione del procrastinare, infine,


coinvolgono anche le persone con le quali ci relazioniamo,
dunque l'opinione che le medesime maturano su di noi.

Se un professionista afferma di voler svolgere un lavoro, ma


non lo porta mai a termine procrastinando, verr inevitabilmente
etichettato come un lavoratore scarsamente affidabile, allo
stesso modo chi desidererebbe trascorrere del tempo con noi e
si imbatte costantemente in un atteggiamento procrastinante,
senza mai ottenere una risposta chiara, pu certamente
stancarsi e maturare un'opinione poco positiva su di noi, senza
assolutamente essere nel torto.

30
CAPITOLO 5

COME EVITARE DI
PROCRASTINARE? TECNICHE
PRATICHE E SUGGERIMENTI
UTILI

31
CAPITOLO 5

Come evitare di procrastinare? Tecniche pratiche e


suggerimenti utili

Come si pu fare, dunque, ad evitare di procrastinare?

Le cause di questo atteggiamento mentale, come visto, possono


essere svariate, allo stesso modo questo approccio tutt'altro che
produttivo nei confronti degli impegni e delle opportunit si
manifesta in modi molto differenti.

Non esiste, dunque, una risposta univoca a questa domanda;


ci che fondamentale, come visto, anzitutto riconoscere di
essere una persona che tende a procrastinare, evitando le assai
diffuse opere di "auto-convincimento" cui cui si tenta di
giustificare il proprio atteggiamento orientato al costante
rimando, allo stesso modo importante maturare la dovuta
consapevolezza circa i motivi per i quali si tende a
procrastinare, agendo di conseguenza.

Come tutti i processi di miglioramento personale, anche quelli


attraverso cui smettere di procrastinare richiedono una buona
dose di volont e di impegno, e tra i suggerimenti che forniremo
non sar difficile individuare quelli pi adatti al proprio caso, alla
luce di quanto affermato in precedenza.

32
CAPITOLO 5

Considerare l'errore come un'esperienza, non come un


fallimento

Se desideri smettere di procrastinare, anzitutto, metti da parte la


paura dell'errore.

Come accennato, vi sono effettivamente delle scelte in cui


l'eventualit per cui possa manifestarsi un effetto opposto
rispetto a quello desiderato pu comportare dei rischi importanti;
in assenza di una sana componente razionale, insomma, una
persona sarebbe inevitabilmente portata a commettere dei gesti
sconsiderati, con delle conseguenze molto negative per se
stessa o per gli altri.

Nella grande maggioranza dei casi, per, il fallimento temuto


in modo eccessivo e immotivato, anche nel caso in cui il
verificarsi dell'ipotesi peggiore non comporti alcun tipo di risvolto
negativo di rilievo.

L'errore, insomma, non un fallimento, l'errore un'opportunit,


proprio quell'esperienza necessaria per crescere e per
rendere fruttuoso qualsiasi tipo di percorso.

Maturare questa consapevolezza e tenerla sempre bene in


considerazione, unitamente ad un'ovvia ed immancabile
componente razionale, pu realmente essere la chiave per
smettere di procrastinare. 33
CAPITOLO 5

Avere un sano e legittimo desiderio di migliorare costantemente


la propria vita

Le persone che si pongono costantemente l'obiettivo di


migliorare la propria vita, e che hanno un atteggiamento di
apertura nei confronti di tutte le novit che potrebbero rivelarsi
utili in tal senso, sono in genere quelle che pi difficilmente
tendono a procrastinare.

Per smettere di procrastinare, dunque, bisogna evitare di


accontentarsi, ed necessario quindi ampliare le proprie
vedute, crearsi delle aspirazioni, convincersi del fatto che
qualsiasi aspetto della propria vita pu migliorare.

Pu sembrare sorprendente, eppure la possibilit di migliorare


la propria vita costituisce una vera e propria causa di crisi, di
ansia, per tantissime persone. Ma per quale motivo?

Tantissimi soggetti convivono con delle idee tanto negative


quanto del tutto prive di fondamento, ovvero ad esempio
credere di aver gi raggiunto un buon successo nella vita,
credere di non essersi impegnati abbastanza per meritare pi di
quanto si ha, oppure convincersi addirittura di mancare di
rispetto nei confronti dei propri cari e delle persone amate nel
desiderare di migliorare degli aspetti della propria esistenza.

34
CAPITOLO 5

Per quale ragione sposare una mentalit cos negativa? Perch


rinunciare alle opportunit che la vita ci offre?

Come detto in precedenza apprezzare quanto si ha un


qualcosa di molto positivo, anzi indispensabile per vivere la
vita nel modo migliore, ma accontentarsi e vivere in modo
passivo quanto di pi sbagliato si possa fare.

Per evitare di procrastinare e cogliere tutte le opportunit che la


vita pu offrire, dunque, questa la mentalit che bisogna
acquisire, una mentalit volta sempre al miglioramento, alla
curiosit, e perch no anche alla sfida.

Stilare un programma, un "tabellino di marcia" da rispettare

Un modo ottimo per evitare di procrastinare, il quale pu essere


applicato sia alla vita privata che a quella professionale, quello
di fissare degli obiettivi e gestirli rigorosamente entro i tempi
stabiliti.

Tantissime persone sono riuscite a trovare, in questo modo, la


motivazione adatta per evitare di procrastinare e per affrontare
in modo puntuale e determinato tutti gli impegni che la
riguardano.

35
CAPITOLO 5

La cadenza periodica con cui stilare un programma di questo


tipo del tutto soggettiva; se si vuol redigere questa sorta di
"tabellino di marcia" a livello generale, dunque per tutti gli
impegni che riguardano il nostro futuro pi prossimo,
preferibile scegliere una scadenza piuttosto larga.

Optando per una periodicit settimanale, ad esempio, pu


essere utile ritagliarsi alcuni minuti della domenica sera per
fissare tutti gli impegni che si desiderano portare a termine nei
successivi 7 giorni: si pu prevedere, ad esempio, di voler
concludere un determinato lavoro, di dedicare del tempo allo
studio di una disciplina che pu rivelarsi preziosa per la propria
crescita o per la propria professione, di allenarsi per tre volte in
palestra, di disbrigare una commissione, di trascorrere una
serata con il proprio partner, di acquistare un regalo in vista di
un compleanno che ricorrer nella settimana successiva.

Se si vuol stilare un programma di carattere pi specifico,


ovvero ad esempio dedicato esclusivamente alla sfera
lavorativa, si pu ragionare anche in termini ancor pi brevi, ad
esempio giornalieri.

Un professionista quindi, all'inizio della sua giornata, pu


prefissarsi di concludere un determinato incarico entro la
mattinata, di riposarsi un p dopo la pausa pranzo, dopodich

36
CAPITOLO 5

di iniziare a lavorare per un nuovo cliente o di provvedere entro


la serata ad inviare alcune mail ed alcune fatture.

Nella sua semplicit, questa soluzione sa rivelarsi


estremamente potente contro l'improduttiva tendenza a
procrastinare, ed un suggerimento assai prezioso quello di
mettere nero su bianco il proprio programma, scrivendolo su un
foglio di carta.

Il gesto di scrivere, infatti, non solo offre una carica


motivazionale ulteriore, ma conferisce alla persona un maggiore
senso di soddisfazione quando, allo scadere temporale del
programma prefissato, riscontra di esser riuscita a far tutto.

Potr certamente capitare, sia chiaro, di non riuscire a rientrare


negli obiettivi stabiliti, ma ci che conta che questo particolare
approccio sia riuscito, appunto, a mettere da parte l'indesiderata
procrastinazione.

Ragionare in termini di produttivit, non di quantit di


tempo dedicata

Un altro consiglio molto prezioso strettamente connesso con


quello appena esposto, nonch ideale per essere applicato alle
attivit lavorative o allo studio, quello di pianificare i propri

37
CAPITOLO 5

sforzi non nell'ottica della quantit di tempo dedicata, ma


piuttosto sulla base di quanto concretamente si riuscito ad
ottenere, dunque quella che, in ambito professionale, pu
essere definita come produttivit.

Lo studente che sta preparando un esame, dunque, non deve


porsi come obiettivo quello di dedicare 6 ore allo studio di un
determinato capitolo, quanto piuttosto quello di essere in grado,
entro un limite di tempo prefissato, di poter spiegare il contenuto
del capitolo a voce alta, senza osservare il libro.

Analogo discorso valido per il lavoratore: un giornalista non


dovr prevedere di trascorrere 2 ore scrivendo un articolo per
poi passare ad altro, al contrario dovr preoccuparsi di aver
prodotto, entro un limite di tempo ragionevole, un articolo ben
realizzato, curato nei contenuti ed opportunamente riletto per
evitare refusi.

Questa logica improntata all'efficienza davvero preziosissima


per la persona che tende a procrastinare: in ambito lavorativo,
d'altronde, l'unica cosa che conta la qualit di ci che si
realizzato, spaziando dall'articolo di giornale fino all'oggetto
creato artigianalmente.

Lo stesso discorso valido anche per quanto riguarda lo studio:


se non si riusciti a superare un esame universitario pur
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CAPITOLO 5

avendovi dedicato moltissime ore, probabilmente si riuscir a


superarlo all'appello successivo non aggiungendo una quantit
di ore altrettanto cospicua, quanto piuttosto modificando il
proprio metodo di studio nei confronti della materia in questione.

Porsi degli obiettivi anche nelle mansioni pi alienanti

Gli ultimi due suggerimenti che abbiamo elencato, dunque,


stimolano sostanzialmente a ragionare per obiettivi, e questa
tecnica la pi fruttuosa anche per chi impegnato in attivit
particolarmente noiose, ripetitive, alienanti.

Vale senza dubbio la pena di soffermarsi su come affrontare


incombenze di questo tipo, dal momento che sono quelle che
pi frequentemente tendono a divenire oggetto di
procrastinazione.

Anche se si deve svolgere un lavoro del tutto privo di creativit e


di potere decisionale, basato dunque esclusivamente sulla
ripetitivit, pu essere assai utile fissare dei semplici obiettivi
che possano fungere da preziosa spinta motivazionale.

Un esempio? Una cassiera di un supermercato, o comunque


qualsiasi lavoratore il cui salario dipende esclusivamente dal
tempo di lavoro, e non dalla sua produttivit, pu cercare di
impegnarsi al massimo nello stampare il maggior numero
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CAPITOLO 5

possibile di scontrini, magari velocizzando le sue operazioni,


oppure curando la sua comunicazione e la sua empatia con i
clienti.

La medesima cassiera pu, allo stesso tempo, instaurare una


sana competizione con una sua collega, anche senza esternare
a nessuno, tantomeno alla collega stessa, questa sua idea.

Spinte motivazionali di questo tipo, essendo fondate appunto su


uno stimolo di produttivit e non su prevaricazioni sleali nei
confronti dei colleghi, non possono che essere positive, e nel
lungo periodo non possono che rivelarsi utili per il lavoratore.

Insomma, vivere la singola giornata lavorativa come una sana


sfida, anche laddove l'attivit svolta non sia particolarmente
stimolante, un modo ottimo di affrontare le ore di lavoro e
soprattutto di evitare la trappola della procrastinazione.

Rivisitare le proprie priorit

Per smettere di procrastinare pu essere utilissimo, inoltre,


mettere ordine tra le proprie priorit, dunque chiedersi se
realmente si sta dedicando la giusta quantit di tempo alle varie
attivit, lavorative e non, che contraddistinguono le proprie
giornate.

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CAPITOLO 5

Se si rimanda per una reale mancanza di tempo l'idea di


dedicare alcune ore della settimana ad un progetto lavorativo in
cui si crede particolarmente pu essere interessante valutare,
ovviamente laddove ci sia possibile, di ridurre leggermente il
tempo che si soliti dedicare ad altre attivit.

Questo discorso valido anche per quanto riguarda il tempo


libero: davvero cos piacevole, ad esempio, trascorrere ogni
sera 3 ore a dialogare e scherzare con i propri amici sui Social
Network?

Non potrebbe essere pi stimolante leggere dei libri su un


argomento che si considera particolarmente interessante,
dedicarsi ad un'attivit sportiva, oppure guardare delle
trasmissioni televisive straniere per affinare la propria
conoscenza linguistica?

Il procrastinare, insomma, pu essere letto anche come un


indice di scarso interesse e di demotivazione nei confronti delle
attivit che contraddistinguono abitualmente le proprie giornate,
di conseguenza modificare la gestione del proprio tempo e delle
proprie priorit pu essere indispensabile per accantonare
questo atteggiamento poco produttivo.

Per evitare di procrastinare, inoltre, indispensabile saper


decidere, dunque essere in grado di dire "no", di esprimere il
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CAPITOLO 5

proprio volere, e se necessario anche di imporsi con la dovuta


fermezza.

Come precedentemente accennato, infatti, il procrastinare


spesso messo in relazione a delle incombenze o a degli impegni
di cui ci siamo fatto carico, senza tuttavia aver mai avuto la
possibilit, o semplicemente la voglia, di farli nostri.

Gli esempi, come visto, sono numerosissimi: un cliente pu


averci chiesto di svolgere un lavoro che non riteniamo
interessante, una persona pu averci rivolto un invito a prendere
un caff insieme, un amico pu averci chiesto un favore che
comporterebbe delle rinunce che non vogliamo fare.

Se ci si ritrova in simili situazioni perch, di fatto, si dato una


risposta diversa dalla propria volonta; ci pu accadere perch,
appunto, la propria personalit ha delle "falle" in queste
particolari circostanze, e non in grado di dare una risposta
negativa sufficientemente ferma.

Analoghe circostanze possono verificarsi laddove il nostro


interlocutore sia particolarmente abile nello stimolare, in noi, una
risposta affermativa: da questo punto di vista si potrebbero
aprire delle immense trattazioni inerenti al mondo della
psicologia e della comunicazione, ma per ci che ci interessa
utile riconoscere che esistono molte persone che hanno
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CAPITOLO 5

spiccate capacit in tal senso, doti che non mancano, ad


esempio, ai professionisti che si occupano di operazioni
commerciali, a quelli che concludono delle trattative, oppure ai
"dialogatori" impiegati presso degli stand fieristici.

Qualora si riconoscesse, nel proprio interlocutore, questo tipo di


abilit, pu essere un'ottima idea quella di temporeggiare.

Se si riceve una richiesta o una proposta a cui non si in grado


di dare una risposta immediata, dunque, l'ideale rispondere
con una frase del tipo "ora non sono in grado di darti una
risposta, comunque valuto la tua proposta e ti faccio sapere al
pi presto la mia decisione".

Qualora l'interlocutore incalzi e faccia a ricorso tutte le sue


abilit di manipolazione psicologica al fine di sentirsi dare una
risposta affermativa, ovviamente, importante rimanere fermi
sulla propria posizione e fornire una risposta solo dopo aver
fatto le dovute valutazioni, con i propri tempi.

Lavorare in questo senso, ovviamente, pu rivelarsi utilissimo


non solo per smettere di procrastinare, ma anche in tantissime
altre circostanze che la vita pu presentare.

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FINE

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