Sei sulla pagina 1di 4

Lavorare nel mondo horeca

Stai mangiando in un ristorante e vedi un cameriere avvicinarsi con passo rapido e


deciso. È molto sorridente e quando è vicino ti saluta con un caloroso “Salve Prof.!”.
Eccolo là, un altro ex allievo del Cornaro.
È una scena che si ripete spesso; in bar, ristoranti, hotel… ed è sempre un vero
piacere.
Vedere che il proprio impegno ha permesso a tanti giovani, che erano piccoli e timidi
fruscelli, di diventare dei protagonisti della ristorazione, dei pubblici esercizi e
dell’attività alberghiera, è una delle migliori soddisfazioni che un docente possa
ottenere.
Il Cornaro ha diplomato tanti ragazzi; molti ora sono in giro per il mondo a vivere la
propria vita professionale. Ma il nostro istituto è stata una buona scuola anche per
coloro che hanno cambiato professione; insegnamenti didattici ma anche una scuola
che ha punta anche alla formazione della persona.
Horeca è il termine che indica il settore professionale legato al mondo
dell’accoglienza, della ristorazione e dei pubblici esercizi.
Lavorare nel settore horeca è una splendida avventura; è come un viaggio che non
smette di mostrarci nuovi scenari, nuovi aspetti di vita e nuove sfide. Un viaggio che
richiede impegno, dedizione e sacrifici... ma che offre grandi soddisfazioni.
I giovani spesso si avvicinano al mondo horeca guardando gli esempi più vicini a loro e
alle loro famiglie: il ristorante, la pizzeria, l’hotel, il bar... Di conseguenza pensano a
lavori come cameriere, barista, receptionist, direttore d’hotel, cuoco...
Ma il settore horeca è un mondo vastissimo, in continua evoluzione ed espansione, e
questo è uno degli aspetti più affascinanti. Dobbiamo tutti imparare ad allargare gli
orizzonti e vedere le opportunità e le professioni che il settore offre e richiede.
L’accoglienza propone nuove formule di soggiorno, la ristorazione offre nuovi cibi e
stili di servizio, mentre i bar sono diventati un luogo che nell’arco della giornata
modificano in continuazione la loro offerta.

Siamo tutti imprenditori


Il lavoro è uno degli aspetti primari della nostra vita, quello che impegna gran parte
del nostro tempo, che condiziona il nostro livello di vita, il nostro benessere, la nostra
soddisfazione personale e familiare.
Ognuno di noi è un imprenditore; chi ha un’azienda è imprenditore della propria
impresa, chi non ha un’azienda deve considerasi imprenditore della propria persona.
Ogni persona possiede delle risorse che può “gestire”: chi le gestisce bene ottiene un
buon “rendimento” e buoni risultati; chi le gestisce male ottiene risultati scadenti.
Le risorse comuni a tutti sono l’intelligenza, il tempo, la forza fisica e il nostro corpo.
Da come ognuno sfrutta queste componenti, otterrà risultati che determineranno il
proprio futuro professionale.
Naturalmente vi sono molte variabili, ma è importante prendere coscienza che il futuro
di ogni persona è in mano alla persona stessa, e da come l'individuo investe le proprie
risorse.
A volte i giovani ragionano su “investimenti” a breve termine, non capendo che i
risultati più importanti, sicuri e duraturi si ottengono solo puntando su “investimenti” a
medio-lungo termine.
Nel settore horeca di questi esempi se ne trovano molti: giovani che con meno di 25
anni già si credono grandi professionisti: chef di cucina, maître, restaurant manager,
direttore d’hotel, capo barman, magari solo perché qualche azienda li ha promossi sul
campo, per necessità o modesta imprenditorialità, oppure perché hanno vinto uno dei
tanti concorsi. In gran parte dei casi la motivazione più forte nella voglia di far carriera
velocemente è legata al denaro, talvolta anche all’ambizione e al desiderio di
emergere.
Per mia esperienza, molto spesso veloci carriere comportano ad altrettante veloci
cadute.

Oggi lavorare è più difficile di ieri


Nuove aziende, nuovi servizi, nuovi prodotti, evoluzioni delle “vecchie” tipologie di
aziende. È impensabile oggi lavorare come receptionist, cuoco, cameriere, barista...
come lo si faceva dieci o anche solo cinque anni fa.
Lavorare oggi è più difficile e più complesso di ieri, perché si richiedono sempre
maggiori competenze e conoscenze tecniche, ma anche perché vi è una continua e
rapida evoluzione delle esigenze e dei consumi della clientela.
Per rispondere alle esigenze del mercato, sono nate nuove professionalità: F&B
manager, guest manager, executive chef, front office manager, bartender... E
attenzione a non fare l'errore di pensare che sia una semplice traduzione delle
qualifiche dalla lingua italiana a quella inglese; cambia la mentalità, cambiano i
compiti, gli obiettivi, i rapporti con la clientela, la realizzazione dei servizi...
In questa continua evoluzione, non tutti riescono o vogliono rimanere aggiornati. Di
conseguenza troviamo capi ricevimento che non sanno usare portali di prenotazioni
online, maître che si rifiutano di usare il software di gestione del ristorante, chef di
cucina che delle nuove tecniche di cottura non sanno che farsene...
Senza considerare le conoscenze e competenze trasversali che devono diventare
patrimonio di ognuno di noi: sito internet, social network, newsletter, mailing list,
software di gestione, suite per ufficio, database, rilevazione dati, gestione delle
informazioni... Non è un caso se oggi chi non possiede un minimo di competenze
informatiche è considerato un “analfabeta”.
Chi non si aggiorna continuamente diventa velocemente “vecchio”, “sorpassato”...
disoccupato. E l'aspetto subdolo di questa realtà, è che spesso se ne prende coscienza
troppo tardi, quando ormai recuperare è difficile. Molte persone non sono o non
vogliono essere consapevoli di questo fatto, proponendo a se stessi e agli altri
motivazioni legate all'età anagrafica, alle aziende che non cercano più personale
qualificato, alla crisi economica, alla società che peggiora...
Queste persone erano in realtà “vecchie” già dieci-venti anni fa, ma non se ne erano
mai voluto accorgersene perché avevano comunque lavoro.
E tu, gentile lettore, considerando le conoscenze/competenze che possiedi e quelle
che dovresti/potresti possedere, sei un giovane oppure un vecchio?
Il mondo del lavoro è spietato, non ha sentimento; facciamo in modo di vivere il lavoro
da protagonisti. È un appello rivolto a tutti: formazione, competenza, aggiornamento,
sperimentazione, innovazione, sviluppo...

La formazione nel mondo horeca


La formazione è cambiata e cambierà ancora. Ci sono elementi critici, molte cose
potrebbero essere migliorate... ma è un fatto che l’evoluzione c’è, ed è importante
focalizzare l’attenzione sugli aspetti positivi.
Oggi i ragazzi studiano di più e hanno una formazione professionale pluri-settoriale,
due premesse indispensabili per seguire l’evoluzione del mondo del lavoro, ma anche
per cambiare professione se desiderato o necessario.
Spesso le aziende del settore rimpiangono la “vecchia” impostazione, che vedeva
l’inserimento al lavoro di giovani professionalmente già formati, seppur più ignoranti.
Se si guardano i risultati formativi in un ampio arco di tempo, vediamo gli aspetti
negativi legati a un orientamento prettamente pratico.
Partiamo da alcune certezze:

• la maggioranza degli studenti di una qualsiasi scuola superiore, non svolgerà in


futuro la professione per la quale ha studiato;

• quasi tutte le persone nell’arco della propria vita cambiano lavoro una o più volte.
Considerate queste premesse, pensare a formare gli studenti concentrandosi
sull’aspetto professionalizzante significa limitare e danneggiare il futuro delle giovani
generazioni.
I giovani che escono oggi dalle scuole alberghiere possiedono un bagaglio culturale-
professionale che permette loro di affrontare serenamente il loro futuro: conoscenze di
cultura generale e linguistiche, cognizioni tecnico-professionali, capacità di rapportarsi
con il mondo del lavoro e con le persone...
Competenze che permetteranno loro di intraprendere con successo una professione
nel mondo horeca, ma anche di cambiare senza troppa difficoltà.

Cosa offre il settore horeca


Confesso: la mia è una valutazione di parte; non potrebbe essere altrimenti, perché io
considero le professioni horeca bellissime, stimolanti, entusiasmanti. Purché si diventi
un vero Professionista.
Questo settore offre molto, basta volerlo e saperlo cogliere.
Gli aspetti che apprezzo maggiormente sono le possibilità di relazione con persone di
tutte le estrazioni sociali e la possibilità di viaggiare in tutto il mondo, comunicando in
più lingue.
Il nostro lavoro non è mai noioso e ripetitivo, ci sono grandi opportunità di carriera,
economicamente si possono ottenere ottime soddisfazioni e vi è un alto
riconoscimento sociale verso chi lavora in questo settore, seppure per alcune
professioni più di altre.
Lavorare nel settore horeca è un viaggio ricco di sfide, difficoltà, opportunità e
soddisfazioni.
Evviva i professionisti che viaggiano nel mondo horeca.

Un cameriere che ha fatto carriera ma si considera sempre un cameriere, con orgoglio.


Oscar Galeazzi

Potrebbero piacerti anche