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http://www.ognigiorno.com/2009/03/08/realizzare-circuiti-stampati-a-costo-zero.

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Realizzare circuiti stampati a costo zero


Uno dei problemi più frequenti per chi si diletta nella realizzazione casalinga di circuiti elettronici è
la produzione del circuito stampato. La bassa qualità del lavoro con metodi artigianali e il costo di
apparecchiature professionali o semiprofessionali sono spesso causa di rinuncia in partenza. Il
ripiego più frequente è l’utilizzo della basetta millefori, che ci costringe a lavorare parecchie ore su
circuiti anche semplici, senza essere troppo certi del risultato. E poi… quando il circuito non
funziona? La caccia all’errore è talmente faticosa, che ogni volta ci si ripromette di non caderci più.
Vediamo invece un metodo che ci permette di ottenere in poco tempo circuiti di buona qualità e
molto precisi, tanto che io li utilizzo ormai sempre per montare componenti SMD. Ovvio: si tratta
sempre di lavoro artigianale, realizzato con strumenti davvero “casalinghi”!
I risultati sono visibili nella foto:

La semplicità, il costo praticamente nullo, la velocità di realizzazione e la qualità del risultato sono
il punto forte di questo metodo.
Materiale necessario:

• Basetta ramata (ovviamente!)


• Carta patinata per stampanti a getto d’inchiostro
• Acetone
• Nastro adesivo
• Stampante laser
• Ferro da stiro
• Bacinella d’acqua
• Cloruro ferrico
Per prima cosa occorre disegnare il circuito stampato al computer con il nostro software preferito.
Una volta terminato il disegno, si stampa il circuito sulla carta patinata dalla parte lucida. Per i
circuiti tradizionali (i componenti sul lato opposto al rame) non si deve ribaltare l’immagine. Per
circuiti SMD, occorre ribaltare a specchio la stampa. Va bene anche la glossy, ma costa un po’ di
più. Tra le varie prove che ho fatto, i risultati migliori li ho avuti con la carta patinata Epson 720dpi.
In mancanza di stampante laser, si può anche fotocopiare il circuito. L’importante è ottenere il
disegno con del toner sulla carta patinata.
Ritagliamo il circuito, lasciando qualche centimetro di margine per lato.
A questo punto dobbiamo preparare la basetta: va tagliata e pulita. Per la pulizia utilizzo acetone e
una spugnetta abrasiva (di quelle gialle e verdi per lavare i piatti).
Il disegno del circuito va adesso assicurato alla basetta, in modo che il rame sia a contatto con la
stampa. Per questo è comodo utilizzare il nastro adesivo di carta (quello che si usa quando si
imbianca). Basta fissare due dei quattro lati sul retro, mettendo il nastro a cavallo tra la basetta e la
carta.
Siamo adesso pronti per il trasferimento: appoggiamo la basetta con la carta rivolta verso l’alto su
un supporto stabile. Se lavoriamo su un tavolo, meglio proteggerlo con qualche foglio di giornale.
“Stiriamo” letteralmente con il ferro da stiro la carta, interponendo un panno di cotone tra il ferro e
la carta (una vecchia maglietta va benissimo). Il ferro da stiro deve essere regolato alla massima
potenza e non deve produrre vapore. Va esercitata una discreta pressione, anche spostando il ferro
da stiro. Senza mai staccare il ferro, questa procedura deve durare almeno 5/6 minuti.
Stirando ad alta temperatura il toner si stacca dal foglio e si trasferisce sul rame, creando la
protezione contro la corrosione del cloruro ferrico.
Questa fase è quella che affineremo con la pratica: le prime volte i risultati potrebbero non
soddisfarci, ripetendo l’operazione, capiremo sempre meglio come muovere il ferro per ottenere i
risultati migliori.
La basetta va ora immersa in acqua e lasciata per diversi minuti, fino a che la carta non si stacca da
sola (non so se avete mai staccato i francobolli dalle buste… è la stessa cosa).
Quando la carta è ormai sollevata, la stacchiamo con le mani e la puliamo sfregando con le dita
eventuali residui bianchi.
Osserviamo attentamente il risultato, aiutandoci eventualmente con una lente di ingrandimento: sul
rame deve essere stampato di nero il circuito, senza interruzioni nè imperfezioni. Se notiamo
qualcosa che non ci piace, dobbiamo ripetere, ripulendo la basetta e stirando di nuovo. Io mi porto
avanti stampando da subito più copie dello stesso circuito nel foglio, anche se mi è capitato
pochissime volte di doverlo rifare.
Abbiamo praticamente finito: la basetta è pronta per essere immersa nel cloruro ferrico. Un’ora
circa di immersione ed è pronto. Io solitamente lascio la basetta a galla, con il rame rivolto verso il
basso. In questo modo si riducono leggermente i tempi e migliora la qualità del risultato finale. Il
rame infatti precipita sul fondo, senza riappoggiarsi in altre zone della basetta.

Dopo aver effettivamente controllato che non è rimasto rame tra le piste nere, si lava la basetta sotto
l’acqua. Il toner si toglie sempre utilizzando la spugna abrasiva e acetone.
Abbiamo ottenuto in poco tempo un preciso circuito stampato.
Devo dire che da quando ho appreso questo metodo ho potuto ricominciare seriamente a dedicarmi
all’elettronica. Sappiamo bene quanto è importante il circuito stampato per le nostre realizzazioni.
Per una buona finitura del lavoro, e per proteggere il circuito dall’ossidazione, dopo la saldatura
conviene spruzzare sul circuito, lato rame, della lacca per capelli. Con questa si deposita una patina
protettiva che allunga la vita al nostro circuito

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