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I diari della

rodoviaria

appunti di viaggio e riflessioni


di Alessandro Teruzzi
I diari della
rodoviaria
2
I diari della rodoviaria sotto licenza Creative Commons
Attribuzione-Non commerciale-Condividi allo stesso modo 2.5
Italia License
www.diaridellarodoviaria.org
Foto di copertina realizzata da Luigi (Gigi) Mangiacapra

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Introduzione
Quello che segue il racconto dei 45 giorni che Gigi ed
io1 abbiamo trascorso viaggiando per il Brasile. Il diario stato
scritto praticamente giorno per giorno, di getto, quasi come se
fosse la trascrizione fedele del flusso di coscienza che
giornalmente provavo vivendo le varie esperienze. Per questo
motivo, nella sua forma originale, lo scritto pu risultare di
difficile lettura per chiunque non sia stato un nostro compagno
in questo viaggio. Ad esempio, molte volte i personaggi sono
introdotti senza unadeguata presentazione, alcune volte i viaggi
sugli autobus sono raccontati senza specificare quale sia la
destinazione.

1 Gigi (Luigi allanagrafe, e solo l!) stato il mio compagno di viaggio durante
questa esperienza. Ci siamo conosciuti alla fine del liceo (siamo entrambi
dell81), facendo parte della stessa compagnia. Quando abbiamo formato il
collettivo politico a Cologno nel 2002 la nostra relazione si ulteriormente
approfondita e rafforzata. Si laureato nel settembre 2007 in Fisica dopo un
anno di Erasmus (il programma di studio allestero per studenti europei) a
Vienna e attualmente vive a Mosca. Con Gigi sono stato ai diversi social forum
europei partecipando, da ultimo, alle proteste e ai blocchi a Heiligendamm
(Rostock) durante il G8 del giugno 2007.
Finito il liceo scientifico a Cologno Monzese (la citt dove vivo), mi sono iscritto
al Politecnico di Milano, con indirizzo informatico. Alla fine del primo anno, un
amico (Paccio) mi propone di andare a Genova, per partecipare alle proteste
contro il G8 del luglio 2001. Forse da l che cominciato tutto. Non che
prima non mi interessassi di politica. Ma le discussioni, gli scontri, la violenza di
quei giorni furono come un catalizzatore che acceler un processo di crescita
e di maturazione. Non stato un caso che proprio lanno successivo, sempre
su impulso di Paccio, abbiamo formato un primo collettivo politico con un
gruppo di amici: Ora! (Orizzonti di Resistenza Antagonista). Poi vennero
sempre nuove esperienze, viaggi, discussioni, litigi, lotte. Una crescita
continua, uno sviluppo sempre nuovo di desideri, di conoscenza.
Quel biglietto per Genova non stato solo il biglietto di un treno, ma il ticket
per una scelta di vita, stato il momento in cui ho scelto da che parte stare.
stato il miglior investimento della mia vita.
Adesso, terminati i nostri studi, coltiviamo il sogno di tornare in Brasile, per
portare avanti il sogno del cambiamento e di giustizia attraverso lattivit
educativa coi ragazzi di strada.

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In fase di riscrittura ho quindi ritenuto fondamentale
aggiungere le informazioni indispensabili al lettore per
comprendere meglio le situazioni e i luoghi descritti nel diario.
Ciononostante, queste correzioni non dovrebbero mutare la
sostanza del diario, ossia il fatto che in queste note ho voluto
registrare il mio pensiero e le mie esperienze come venivano
percepite ed elaborate in quel momento.
Poich si tratta di un diario, ovviamente non c'
separazione all'interno dei tre ruoli narratore-osservatore-
protagonista; oltre a questo, viene a mancare il distacco, in
primo luogo temporale, tra le vicende narrate e le vicende
vissute. Molte volte la narrazione procede come se nel medesimo
tempo io stia vivendo i fatti e li stia raccontando.
Questa mancanza di distacco produce come conseguenza
diretta lassenza di una rielaborazione mediata dal tempo delle
esperienze vissute. I pensieri e le sensazioni descritte sono
praticamente quelle provate e pensate durante (o
immediatamente dopo) il fatto stesso.
Per questa ragione, possibile riscontrare diversi punti del
racconto che sono in contraddizione. Una contraddizione che
per si supera tenendo conto dell'orizzonte temporale
all'interno del quale le vicende si dipanano.

Con la pubblicazione del diario spero principalmente di


raggiungere due obiettivi: il primo quello, banale, di mettere a
conoscenza il maggior numero di persone possibile di cosa
abbiamo visto e di quello scorcio di realt brasiliana che
abbiamo vissuto. Il secondo, simile eppure molto differente,
quello di condividere, anche se solo in minima parte, le
emozioni, il profondo sentire che ci ha accompagnato in molti
momenti del viaggio. Portare al cuore e alla pancia, prima che
alla testa delle persone, i volti e le storie dei molti compagni di
viaggio che abbiamo avuto.
un po' una legge di giustizia universale: da questo

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viaggio abbiamo avuto tantissimo (e, speriamo, di avere anche
dato almeno un decimo di quello che abbiamo ricevuto) e non
sarebbe giusto che tenessimo solo per noi questo tesoro. Va
condiviso con altri.
Inoltre, a pochi giorni dal ritorno, ci sentiamo come
l'uovo cosmico di Plotino, un contenitore sovrabbondante che
non pu far altro che tracimare: abbiamo voglia di raccontare,
raccontare e ancora raccontare.

Il diario pieno di termini portoghesi-brasiliani


italianizzati. Questo perch eravamo cos immersi in quella
realt che ci veniva naturale usare tali termini sia nelle
discussioni orali che negli appunti scritti. Per modificare il
meno possibile la vivacit e il coinvolgimento che questo fatto
spero provochi nel lettore, ho deciso di non sostituirli con il
corrispondente italiano.
Riporto qui alcuni dei pi usati.
Motorista: conducente dellautobus
Onibus: autobus
Bairro: quartiere
MST: Movimento dei Senza Terra
PT: Partito dei Lavoratori, di Lula
Legal: ok, bella!
Meninos de rua: ragazzi di strada
Pousada: albergo
Dom: signore, padrone
Mudana: cambiamento
Barato: economico
Futebol: calcio
Barco: nave
Carto: carta magnetica (di credito, telefonica)
Fazenda: fattoria, impresa agricola
Quarto: camera (da letto, di albergo)

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Un'ultima cosa: il titolo. Il termine rodoviaria una
parola portoghese che indica la stazione degli autobus e, come si
capir leggendo il diario, di stazioni e di autobus ne abbiamo
visti e presi un bel po'.
Ma agli occhi pi attenti non potr certo sfuggire una
certa somiglianza tra questo titolo e quello di un altro diario: I
diari della motocicletta, film di Walter Salles che porta al
cinema i diari di Ernesto Guevara raccolti in Latinoamericana.
Che non si scandalizzi nessuno! Sappiamo benissimo di non
essere (neanche lontanamente) come il rivoluzionario argentino,
e con questo titolo non volevamo certo suggerire paragoni
imbarazzanti (per il Che, ovviamente ). L'idea, in realt, era
un'altra, quella di sottolineare come questo viaggio volesse, nelle
nostre intenzioni, rappresentare un momento di conoscenza e di
maturazione, sia come persone che come cittadini del mondo.
Intenzioni che poi si sono totalmente e piacevolmente
realizzate.

Buona lettura
Antefatto: l'organizzazione del viaggio
Per prima cosa bene spiegare il particolare itinerario che
abbiamo scelto per viaggiare dall'Italia al Brasile. Gigi ha trovato
un volo andata/ritorno a solo 570 con partenza da Parigi e
arrivo a S. Paolo via Malpensa. Per prima cosa ci informiamo
subito al servizio clienti Alitalia per sapere se con un biglietto
da Parigi possiamo imbarcarci direttamente a Milano. Risposta
negativa. Non importa. Troviamo un volo della RyanAir che ci
porta a Parigi con 25 tasse incluse. Il volo Parigi-Milano solo
andata, perch ci sono elementi che ci fanno essere possibilisti
sul fatto che riusciremo a tornare direttamente a Milano senza
passare dalla capitale francese. A questo punto, l'itinerario si
presenta cos:

Cologno Monzese aeroporto di Orio Al Serio via autobus,


aeroporto Orio Al Serio aeroporto Bouvais via RyanAir,
Bouvais Parigi via autobus,
Parigi aeroporto DeGaulle via ferrovia,
aeroporto DeGaulle aeroporto Malpensa via aereo,
aeroporto Malpensa aeroporto S.Paolo via aereo.

Rimane il problema di raggiungere Manaus, il punto di


partenza del nostro viaggio in Brasile, da S.Paolo. Gigi trova su
internet una compagnia aerea brasiliana che ci fa viaggiare per
150 .
Il piano pronto. Non resta che effettuare le mere
operazioni materiali affinch si trasformi da una idea ben chiara
nelle nostre teste a uno stato di cose concreto. Ma, per dirla alla
Platone2, il vile piano fisico, la materia, la kora, si oppone

2 Il mito Platonico della creazione del Mondo racconta dellesistenza di due


mondi: uno delle idee (perfetto, immutabile, detto Iperuranio) e laltro della
materia (la Kora). Il fattore del mondo (Demiurgo) decise di creare luniverso
cos com ispirandosi al mondo delle idee. Ma la materia, per sua stessa

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all'azione trasformatrice demiurgica e corrompe anche la
migliore delle idee. O, per dirla secondo un adagio popolare
tra il dire e il fare c' di mezzo il mare!
Cos, un giorno di giugno, a casa di Gigi, ci mettiamo
davanti al computer e cominciamo a prenotare i voli.
Cominciamo con quello transcontinentale. L'operazione lunga
e noiosa, ma alla fine usciamo vincitori. Passiamo allora alla
prenotazione del volo interno. Compiliamo i vari campi,
scegliamo le date e le localit. Quando il momento di pagare
ci vengono richiesti i dati della carta di credito. Operazione che
abbiamo fatto decine di volte. In questo caso, per, notiamo che
ci viene richiesto un campo supplementare, un codice
obbligatorio che non avevamo mai incontrato. All'inizio,
proviamo a riempirlo con un po' di numeri che ci vengono
sotto mano: il codice segreto della carta, il codice in sostituzione
della firma, ma senza successo. Allora cerchiamo un po' su
internet e scopriamo che il codice richiesto un particolare
numero che hanno SOLO le carte emesse in Brasile.
La situazione comincia a delinearsi: solo i possessori di
una carta brasiliana possono comprare i voli sul sito della
compagnia aerea. Inoltre, comprare il volo in agenzia in Italia
avrebbe significato spendere oltre il doppio, vanificando cos il
risparmio ottenuto passando da Parigi con l'altro volo. La
soluzione per alla nostra portata: Adriana3 di l a poco

natura, si oppose allazione trasformatrice del Demiurgo e per questa ragione il


mondo solo una pallida imitazione corrotta del perfetto mondo ideale.
3 Adriana una ragazza molto solare, di un anno pi giovane di noi, capelli
castani lunghi e ricci, due occhioni neri molto espressivi. Ci siamo conosciuti
quando cominci a partecipare allattivit di ORA! qualche tempo dopo la sua
nascita. Ultimamente la si vede di rado in quel di Cologno in quanto a
studiare a Santiago del Cile. Adriana cos: al terzo anno di universit stata
un anno in Erasmus a Madrid. Poi ha cominciato la laurea specialistica a
Bologna, stata in Cile ed ora in Colombia a scrivere la tesi riguardo il
problema della terra e della riforma agraria mai realizzata. Il suo viaggio in
Brasile e la sua passione per la fotografia ci hanno regalato una splendida
mostra. Tra parentesi, il viaggio in Brasile lha fatto da sola!

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partir proprio per il Brasile per intraprendere un viaggio simile
al nostro. Le chiediamo di comprare in qualche agenzia del
posto i biglietti che ci servono. Acconsente, e noi stiamo
tranquilli.
Effettivamente, Adriana mantiene l'impegno preso e ci
compra i biglietti, solo che lo fa alla fine del suo viaggio, cio
due mesi dopo rispetto a quando gliel'avevamo chiesto. Cos il
biglietto oramai costa oltre il doppio. E noi passiamo da
570+50+150 = 770 a 570+50+300 = 920.
In questo modo abbiamo praticamente annullato il
vantaggio economico conseguito prenotando il volo Alitalia da
Parigi. Se fossimo andati in agenzia e avessimo chiesto un volo
da Cologno Monzese a Manaus avremmo speso la stessa cifra.
Pazienza...

Preludio: il viaggio di andata


La partenza prevista la mattina (molto presto) di
domenica 11 settembre. Alle 4:20 prendiamo l'autobus per
l'aeroporto di Orio al Serio dalla fermata del metr di Cascina
Gobba4. Quando arriva, l'autobus praticamente completo, c'
libero solo un posto. Il conducente si muove a compassione e ci
fa salire entrambi. Io mi siedo nel corridoio tra le due file di
poltrone. Alla fine del viaggio il conducente non ci fa neanche
pagare. Gran brava persona.
Mentre siamo in aeroporto ad aspettare che aprano i
cancelli comincio ad avvertire un po' di freddo. Penso che sia
solo perch ancora notte e non ho dormito molto. Prendiamo
l'aereo. Cominciano ad arrivare i primi brividi di freddo. Inizio
a prendere in considerazione l'ipotesi di avere un po' di febbre
Beh, cominciamo bene!

4 Fermata della linea metropolitana verde che collega Cologno a Milano

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Quando arriviamo sopra Parigi, complice anche l'ora, il
cielo oscurato da una densa coltre di nebbia. Dopo un paio di
giri sopra la citt, il capitano ci dice che dovremo atterrare
all'aeroporto di Lille. A Bouvais (l'aeroporto dove era previsto
l'atterraggio in condizioni normali) saremmo stati a circa un'ora
e mezza di pullman dal centro della citt. Cos, ce ne mettiamo
pi di tre. La cosa positiva che, anche in questo caso,
riusciamo a non pagare la corsa.
Dal centro di Parigi prendiamo la RER (le ferrovie
francesi) e arriviamo all'aeroporto De Gaulle. Intanto i brividi
vanno e vengono e comincio a pensare che il responsabile di
tutto sia la pastiglia per la profilassi antimalarica presa due
giorni prima.
Finalmente ci imbarchiamo sul volo che ci riporta a
Milano, anche se questa volta all'aeroporto di Malpensa. Qui
abbiamo il tempo di chiedere agli stuart se per il volo di ritorno
possiamo richiedere un doppio check-in, uno a S. Paolo e uno a
Milano. Ci dicono che non dovrebbero esserci problemi, ma che
meglio se ci informiamo direttamente all'aeroporto nel quale
faremo il primo chek-in, cio a S. Paolo.
Finalmente, prendiamo il volo transcontinentale verso
sera e ci svegliamo alle 4 del mattino a S. Paolo. Dopo pi di
un'ora di coda per passare la dogana e avere il visto facciamo il
check-in per il volo interno diretto a Manaus. Dopodich, nella
sala dattesa che precede l'imbarco, ci appisoliamo. Dieci minuti
prima che l'imbarco termini, ci ricordiamo che dobbiamo
chiedere allo sportello Alitalia se possibile fare il doppio
check-in per il viaggio di ritorno. Corriamo come matti agli
sportelli per gli imbarchi, dove ci dicono che non dovrebbe
essere un problema. Ci consigliano, per essere sicuri, di andare
al punto informazioni della compagnia. Una volta l ripetiamo
la nostra domanda, e ancora una volta ci viene risposto
positivamente.
A questo punto corriamo nuovamente come matti

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all'imbarco per non perdere il volo. La corsa ancora pi
problematica visto che ci portiamo dietro zaini da oltre 10 kg. Il
volo dura 4 ore, compresa una sosta a Brasilia. Nei pressi di
Manaus l'aereo incontra un po' di turbolenze: Gigi per poco
non sgola anche l'anima.
Recuperiamo i bagagli e usciamo dall'aeroporto: il viaggio
comincia!

1 giorno 12/9 luned

Dopo solo 40 ore di viaggio siamo arrivati da padre


Riccardo5 a Manaus. Elias6 ci ha accompagnato dall'aeroporto a
Novo Israel, il bairro dove abitano Riccardo, Pedro7 e gli altri. Il
quartiere costruito su una discarica che stata occupata dai
dannati di Manaus per reclamare il loro diritto ad avere una
casa. Pare che sia stata una suora indigena (Elena) a guidarli
nella lotta. Spero vivamente di conoscerla.
Venendo nel Bairro abbiamo subito visto la miseria e la
fatiscenza delle case. Dopo poco siamo entrati nella casa dei
missionari, unabitazione che non ha nulla da invidiare alle
nostre. Non possiamo fare a meno di pensare se sia giusto che
esista unoasi di relativo benessere in un mare di miseria. E se
fosse sbagliato, non saremmo forse noi ancora pi colpevoli?
Padre Enzo8 ci ha accolti in casa e abbiamo scambiato

5Padre Riccardo il capo della comunit presente a Novo Israel, una delle
favelas di Manaus. Il centro vive grazie ai soldi che arrivano dallassociazione
Groppone Missionario, un gruppo attivo tra Verona e Venezia. Padre
Riccardo ne un po lamministratore delegato
6 Elias uno degli educatori del gruppo. Non molto alto, pelle olivastra, in
carne ma non grasso, capelli corti, crespi e neri. Faccia simpatica, sorridente.
sui 20 anni.
7 Pedro un altro educatore: fisico asciutto, abbastanza sornione, anche lui
sui 20 anni. Studia filosofia in universit.
8 Laltro prete che d una mano a Riccardo. in Brasile solo da 6 mesi.

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Nei pressi di Manaus l'aereo
incontra un po' di turbolenze: Gigi per
poco non sgola anche l'anima. Recuperiamo
i bagagli e usciamo dall'aeroporto: il viaggio comincia!

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quattro chiacchiere. Parlando di Lula9 la sua posizione
sembrata piuttosto moderata: non era molto convinto che nel
PT ci fossero stati episodi di corruzione e giustificava le scelte
(non abbastanza di sinistra) di Lula con il fatto che il presidente
del Brasile non ha la maggioranza nei due rami del parlamento.
un punto di vista ragionevole? Oppure quando uno
REALMENTE vuol fare le cose, le fa, e tutto il resto sono scuse?
Il viaggio solo all'inizio ma le domande sono gi tante: sar un
viaggio di interrogativi pi che di risposte. D'altra parte, siamo
qui per cercare, non per trovare.
L'accoglienza di Pedro nei nostri confronti cambiata
radicalmente non appena ha saputo che siamo amici di Adriana:
da apatico/quasi annoiato a entusiasta/loquace. Che Adriana gli
abbia rubato il cuore?
Nota climatica: appena usciti dall'aeroporto un'umidit
incredibile ci ha accolto: in certi momenti mi sembra di
respirare a fatica.

2 giorno 13-9 marted

MOVIMENTO ASSISTENZIALISMO
Padre Riccardo non presente: perch?
Problemi pratici della horta: acqua sementi sterco terra

9 Ex operaio metalmeccanico e sindacalista, Lula membro del PT (Partido


dos Trabalhadores, partito di sinistra nato allinizio degli anni Ottanta che
cresciuto in questi ventanni fino a ottenere, nelle elezioni del 2002, il venti per
cento di preferenze e la presidenza con Lula). Sebbene eletto con un
programma radicale e avanzato in campo economico e sociale, il cui punto
principale doveva essere la riforma agraria e la lotta alla povert, una volta al
governo Lula ha portato avanti una politica sostanzialmente socialdemocratica
e moderata. La riforma agraria stata praticamente affossata e la lotta alla
fame (lo sbandierato progetto fome zero) si risolto in un po di elemosina.
Gli scandali di corruzione legati ad alcuni importanti dirigenti del PT non hanno
aiutato il governo.

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Problemi con i bambini: giocano a palla e scassano le
coltivazioni
Movimento ci vuole un progetto, non basta
sopravvivere ci vuole un metodo di lavoro che non sia
assistenziale! CORRESPONSABILIT10

Gli appunti sono un po' confusi perch il mio portoghese


non ancora all'altezza. Speriamo di migliorare perch a questo
livello quando andremo dai Sem Terra sar tragica.
Da notare che la riunione si aperta con una preghiera
alla quale tutti hanno partecipato (tranne Gigi ed io). Pedro ha
chiesto, a nome di tutti, a Dio di far loro prendere decisioni
assennate. Altra nota: padre Riccardo, bench pi volte
nominato, non ha partecipato alla riunione.
Da quello che ho capito, Marzia11 ha posto il problema
del metodo che il gruppo deve avere e la prospettiva all'interno
della quale l'azione del gruppo si deve collocare. Spero che
domani ulteriori approfondimenti con Elias e la stessa Marzia
possano confermare le mie teorie.
Prima di andare in citt abbiamo girato un po' nel bairro,
in direzione opposta a Manaus12. Sembrava un film: la gente ci
guardava come se fossimo stati alieni. Effettivamente venivamo
da un pianeta distante anni luce.

10 Alla mattina si tiene una riunione dei coordinatori e degli educatori


dell'associazione, nella casa dove siamo ospitati. Ovviamente chiediamo di
poter assistere. Dopo alcune iniziali titubanze, acconsentono. Tento di
prendere alcuni appunti... La Horta , letteralmente, un orto gestito dagli
educatori e dai ragazzi che fanno parte del progetto.
11 Marzia fa parte del gruppo di persone che lavora nel progetto. Gestisce
prevalentemente le attivit del gruppo che riguardano le ragazze e i loro figli.
Studia per diventare avvocato. Carnagione scura, capelli ricci legati dietro.
12 Le favelas crescono in continuazione in direzione opposta alla citt. Cos, la
periferia della periferia la zona pi povera di tutta la zona urbana

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3 giorno 14-9 mercoled

Giornata intensissima: teoria e pratica allo stato puro.


Alla mattina siamo andati con Pedro ed Elias nella Horta,
il centro di educazione giovanile al lato estremo del bairro.
Quattro educatori, un cuoco e 15 ragazzi/bambini. Per prima
cosa ci siamo presentati con un girotavolo13, poi abbiamo
spostato un gruppo di mattoni con una parte dei ragazzi,
mentre altri facevano un prescuola.
Elias era il pi fermo, Pedro il pi comprensivo. C' stata
una scena che mi ha ricordato l'educatore (Johnny Dorelli) di
State buoni, se potete. Per spostare i mattoni abbiamo
adottato, su richiesta di Pedro, il metodo persone ferme in fila,
mattoni che si spostano lungo la fila. Dopo un po', visto che la
cosa era abbastanza noiosa, la fila si rotta e ognuno ha
cominciato a portare mattoni per conto suo. Timidamente,
Pedro ha detto: rifate la fila, meglio, meno fatica. E poi ha
aggiunto: per favore. Ovviamente, nessuno ha seguito il suo
consiglio. L'ho trovata una scena molto bella: penso che ogni
insegnante dovrebbe averla presente durante il suo lavoro.
Dopo i mattoni toccato al futebol. Lo score personale
due gol subiti e uno fatto!! Si ragionava con Gigi che il lavoro
con i mattoni, precedente al gioco, ha una funzione pedagogica:
insegnare ai ragazzi il valore del lavoro e che divertimenti e
panza piena hanno un costo. Dopo, altro girotavolo per
ringraziarci. Un ragazzo ha fatto il suo intervento con questo
proverbio: non tutti i tesori sono amici, ma tutti gli amici sono
tesori. Noi abbiamo ringraziato a nostra volta per lo scambio e
l'esperienza. Per andarcene eravamo su un pulmino da 10
persone in 17-18 persone.

13 Con girotavolo si intende una pratica di discussione per cui i partecipanti,


pi o meno disposti in cerchio, a turno espongono le proprie idee. una
pratica tipicamente utilizzata con i bambini (asili, scuole elementari) e anche in
alcuni gruppi politici.

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Prima di andare via un ragazzo, Fabrizio, mi dice che
venerd il suo compleanno e mi chiede una maglia dell'Inter.
Non so cosa rispondere. Prendo tempo. Alla fine gli dico che
non giusto prendere un regalo a lui e agli altri no. Chieder
anche a Pedro un consiglio. Domani.

Nel pomeriggio siamo andati nella sede del MSVE


(Movimento Social Vida e Esperanza, questo il nome del
movimento che fa capo a padre Riccardo). Marzia
approfondisce con noi il tema movimento/assistenzialismo
proposto nella riunione di ieri. Praticamente si tratta del
all'uomo che ha fame non dare il pesce, insegna a pescare
declinato in tutti i suoi aspetti e implicazioni politiche.
Dice Marzia: se noi diamo da mangiare e le scuole a chi
non ce li ha, costoro divengono dipendenti da noi e non si
accorgono che sono senza dei diritti. Quello che noi vogliamo
che si rendano conto che l'istruzione un diritto, che mangiare
un diritto, che avere una casa un diritto. E se questi diritti
non ci sono bisogna lottare e prendersela con il governo.
Marzia fa un'altra importante affermazione: la pensiamo
cos in molti, tutti quelli che fanno lavoro di frontiera [cio
quelli che mettono le mani nella merda, la perifrasi mia],
qualche CAPO, qualche DIRIGENTE, non della stessa
opinione. Ho trovato entrambi questi concetti, bench non del
tutto nuovi, molto importanti e significativi. In quanto detti da
una ragazza che lavora a 10.000 km da noi, in una favela
miserabile dove la gente affonda.
Il primo sottolinea l'importanza della consapevolezza e
dell'educazione nelle battaglie politiche e sociali: manifestazioni
e lotte vengono fatte solo quando la gente si sveglia, si accorge
di avere dei diritti che non sono rispettati. Il secondo punto
ribadisce come, generalmente, chi smette di avere le mani nella
merda e assume ruoli di potere perde di vista la pratica di
movimento e di lotta.

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E adesso (dopo la teoria) arriva il piatto forte (la pratica),
la botta, il pugno nello stomaco che ti stende senza appello.
Signore e signori, benvenuti al giro delle meraviglie nella favela
di Novo Israel: baracche, vita inumana, madri trentenni logorate
da 10 figli, una vita di ingiustizie e violenze e padri/mariti
assenti, ubriachi e violenti14.
La situazione pi forte l'ho vissuta dalla penultima
famiglia del giro. Un buco voncio e pieno di resti di cibo e di
animali, un 3x3 sul lato di una collinetta a strapiombo sul
pattume. Tra un divano, un mobile, un materasso disteso a terra
e una amaca c'erano otto bambini, una madre e un marito
ubriaco che dormiva su un materasso in terra.
Quando siamo entrati Eleite (la mia autista), mi ha
presentato come un missionario. Nessuno mi rivolgeva la parola
e i bambini (soprattutto la ragazzina, quella pi grande, forse 8
anni) mi guardavano con degli occhini neri che se avessero
potuto parlare avrebbero riempito un libro. Erano bambini
bellissimi: vedere tanta bellezza in una simile condizione grida
vendetta. Chiss cosa avrebbero voluto chiedere dietro quegli
occhioni: come ti chiami, da dove vieni, cos' l'Italia, anche tu
vivi in una casa come la nostra...
La cosa pi incredibile stato quando ho chiesto di fare
una foto. La madre ha acconsentito. Quando ho tirato fuori la
macchina, si affrettata a chiedere che NON fotografassi la
casa, ma le persone. Anche in questa situazione, questa madre ha
un amor proprio, un senso della dignit. Questa donna si
vergogna del posto dove vive.
I volontari del centro, con il loro lavoro educativo mirano
proprio a questo: far capire alle madri che valgono, che hanno
diritti da reclamare. Che colpa di altri, non loro, se
sopravvivono in una favela.

14 Io e Gigi ci dividiamo e due ragazze del Movimento ci accompagnano su


gi per il bairro a far visita a diverse famiglie legate a progetti di adozione a
distanza.

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Quando vivi una cosa del genere i sentimenti che provi
sono RABBIA e poi frustrazione, perch non vedi un modo per
combattere la situazione. Allora ti siedi a pensare per trovare
una soluzione. Solo la consapevolezza e la lotta politica possono
essere i detonatori per la liberazione dei dannati della terra.
Ma la vera domanda : noi occidentali siamo colpevoli?
Ma, soprattutto, IO sono colpevole? Colpevole di vivere da ricco
in un mondo di poveri? Colpevole di essere parte di un
meccanismo che ruba ai poveri per dare ai ricchi? A questa
domanda NON ho ancora una risposta, una risposta dalla quale
dipendono le scelte di tutta una vita.
Un'altra riflessione che deve trovare posto in questo diario
senz'altro il contrasto tra alcuni volontari (Marzia, su tutti) e i
preti/volontari italiani.
I primi sembrano usciti da un film di Ken Loach: duri,
incazzati, combattivi, con idee chiare e un lavoro sul campo,
nella merda. I secondi, al massimo, sono usciti da un film dei
Vanzina con Abatantuono15: parlano in dialetto veneto, fanno
discorsi da volemose bene, diamo una mano a sti poveracci,
sembra che sono qui a fare villeggiatura, che non capiscono la
realt sociale che li circonda. Effettivamente, padre Riccardo
un uomo d'affari, un direttore di impresa, un manager. Qua,
con lo stipendio da prete, fa una bella vita: bella casa, cene al
ristorante, poco lavoro. Non condivide nulla con gli abitanti
della favela.
Sicuramente meglio di niente, ma abbastanza?
Di sera abbiamo parlato con Pedro: ci ha detto che lavora
(in nero) per padre Riccardo per pagarsi gli studi. giusto?
sbagliato? Padre Riccardo uno stronzo? Una cosa certa: Pedro
non se la passa bene.
Dopo siamo andati, con Elias, in un quartiere di lusso e

15 Per Ken Loach un film a scelta tra Terra e Libert, Paul, Mick e gli Altri,
Piovono Pietre o Bread and Roses. Per Abatantuono non pu mancare Il
barbiere di Rio.

20
molto turistico di Manaus (Ponte Negra) a cenare. stato
incredibile come nell'arco di pochissimo tempo siamo passati
dalla miseria pi disperata al lusso. Il fatto suscita parecchie
riflessioni.

4 giorno 15-9 gioved

Di mattina siamo tornati alla sede dell'MSVE. Da l,


siamo andati in un centro dove stanno alcune ragazze (povere e
con un figlio, senza compagno). Dopo la preghiera collettiva,
siamo rimasti a curare un poco i bambini, mentre le madri
facevano il corso di cucito.
A me piaciuto un sacco stare con i bambini e farli
giocare. A Gigi meno. Ha trovato il fatto di stare con i bambini
una cosa che si pu fare sempre, anche in Italia. Non sono
d'accordo: quante volte, in 24 anni, siamo stati con ragazze
madri a curare i loro bambini? Inoltre, i bambini parlano il
linguaggio universale. Dobbiamo saperlo parlare anche noi.
Nel pomeriggio, dopo un rocambolesco tour nel bairro
vicino a Novo Israel, siamo tornati nella Horta, dove Pedro e
Dorotea, una psicologa tedesca, stavano spiegando i
fondamentali del sesso ai ragazzi. Abbiamo fatto un po' di
ripasso. Da notare e sottolineare il metodo educativo usato:
Dorotea ha inventato un gioco a premi (dolci) in cui chiedeva ai
ragazzi di rispondere a delle domande e di mettere/togliere il
preservativo a una banana.
Poi abbiamo giocato a calcio: UMILIAZIONE TOTALE.
Mentre si giocava, al lato del campo sono arrivati un paio di
meninos de rua. Mi ha fatto riflettere sul fatto che l'horta assiste
30 ragazzi su tutto il bairro: una goccia nel mare.
Alla sera accaduto un fatto di notevole interesse, forza e
impatto emotivo. Gigi e io stavamo vagando nel bairro per
trovare un telefono. Ci siamo fermati nella piazzetta e Gigi ha

21
comprato un pezzo di torta a un baracchino. Diamo 5 reais alla
bambina e ce ne andiamo. Lei ci insegue e ci richiama:
cenquanta, senhor!. E ci d il resto. Non ci aveva chiesto 5
reais, ma 50 centavos.
In un quartiere di miseria e povert, questo gesto acquista
significati profondi e sconcertanti. Credo che lo ricorder a
lungo.

5-6-7 giorno 16/17/189 venerd-sabato-domenica

Siamo al terzo giorno di navigazione sul Rio delle


Amazzoni. Il barco un carro bestiame con le amache
letteralmente una sopra l'altra. Per loro normale: lasciamo che
lo sia anche per noi.
Il rancio (tre volte al giorno) buono ed una variazione
del canovaccio riso, fagioli, pasta, carne. Beviamo l'acqua che ci
danno loro e ci laviamo i denti con l'acqua pompata
direttamente dal rio: nonostante questo, di caghetta, ancora, non
se ne vede. I cessi fanno veramente schifo. La cosa interessante
che come di consueto, al cesso si fa anche la doccia. Il problema
che nel barco gli spazi sono particolarmente ridotti e la doccia
quasi esattamente sopra la tazza.
Ieri ho conosciuto un giramondo, venditore ambulante e
suonatore di strada e un ragazzo di 20 anni di Belem,
semianalfabeta. La differenza tra i due era abissale: il primo
parlava di tutto, sapeva condurre una conversazione; il secondo
era meccanico nel parlare, molto chiuso. Entrambi gentilissimi,
il ragazzo di Belem ha anche offerto da bere (a me acqua,
ovviamente).
Oggi siamo andati ad Alter do Chao, una spiaggia
relativamente vicino a Santarem16. Il posto molto bello,

16 Santarem lunica citt importante posta lungo il corso del rio tra Manaus e
la foce.Lunica industria della citt uno stabilimento della Coca Cola.

22
Siamo al terzo giorno di
navigazione sul Rio delle Amazzoni. Il barco
un carro bestiame con le amache letteralmente una
sopra l'altra. Per loro normale: lasciamo che lo sia anche per noi.

23
turisticamente poco sfruttato: sarebbe un ottimo posto per il bar
sulla spiaggia17.
Al ritorno, abbiamo trovato il barco leggermente meno
pieno e con nuovi passeggeri imbarcati. Abbiamo conosciuto un
ragazzo israeliano e una ragazza di Santarem, Raquel. Lei ha
tentato di correggere un po' il mio portoghese, ma una
impresa disperata!!
Infine abbiamo conosciuto una ragazza spagnola, Maria,
che studia medicina e che vuole entrare in Medici senza
Frontiere.

8 giorno 19-9 luned

A questo punto del rio, le coste si popolano di baracche,


palafitte di legno tra il fiume e la foresta. Quando il barco passa
decine di canoe con a bordo madri e bambini si avvicinano alla
nave nella speranza che qualcuno getti soldi e vestiti. Altri,
soprattutto ragazzi, abbordano il barco con canoe piene di
cocco, banane, gamberi e li vendono ai passeggeri.
Questa gente probabilmente sta peggio di quelli nelle
favelas: niente luce, niente acqua, niente fogne, niente scuole,
collegamenti con la citt.
Per, ogni tanto, si vedeva qualche casa col tetto in cotto,
le pareti dipinte: qualcuno che aveva fatto fortuna. Qualche
casa aveva anche il campo da calcio sul retro.
La cosa che pi colpiva eravamo noi, i turisti, che senza
capire la tragedia e la miseria di questa gente, ci divertivamo a
vederli e a fotografarli, come se fossero una attrazione per i
visitatori. A pensarci, come se uno svizzero venisse a Milano e
si mettesse a fotografare i lavavetri ai semafori.

17 Un mio vecchio pallino di cui ho messo a parte amici e compagni

24
9 giorno 20-9 marted

Il giorno dell'arrivo a Belem. Maria, al momento di


recuperare i bagagli scopre che le hanno rovistato nello zaino e
portato via alcuni ninnoli comprati per ricordo o per regalo.
Ovviamente la cosa comporta un po' di ritardo sulla tabella di
marcia.
In citt troviamo un albergo a 5 (cinque!!!) reais a notte:
una stamberga che sotto perfino ai nostri standard: brande
lerce, muri che si scrostano per la muffa, cessi messi peggio che
in stazione centrale. Per 8 reais troviamo nettamente di meglio.
I prossimi due giorni saranno di fuoco: gita in barca
all'Ilha (isola) di Maraj e, al ritorno, di corsa a prendere
l'autobus per Sao Luis.
La serata ha visto una discussione molto sentita, ma mai
accesa, tra Maria, Gigi, il ragazzo israeliano e il sottoscritto su
droga, dio, politica, significato della vita e via andare.
L'israeliano era su una linea molto hippy: aveva una posizione
simil Panizza18, ma senza una problematizzazione politica
18 Eh, questa sar la nota pi dura che dovr scrivere: come fare in modo
preciso ma breve a descrivere un tipo come Panizza? Iniziamo dalle cose
semplici: Panizza era il mio professore di storia e filosofia al liceo. Aveva un
grandioso metodo per riuscire a spiegarti anche il pi complesso pensiero di
Cartesio o Kant: ricondurre tutto a cose molto concrete, che ognuno di noi
ragazzi di 16-17 anni aveva ben chiaro. E quando hai 16-17 anni, cos che
riempie la tua vita, il tue cervello, il tuo corpo? Esatto, il sesso! Cos, ad
esempio, tutto il discorso kantiano delle categorie e della percezione partiva da
una pagina del calendario di Ela Weber con losservazione: Voi tutti avete la
percezione delle tette di Ela. Ma le tematiche sessuali non erano le sole. Ad
esempio il dubbio iperbolico cartesiano che portava il filosofo a dire. Penso,
dunque sono veniva parafrasato in quando sei nella merda pi nera che non
riesci neanche a vedere la luce del sole, almeno una cosa la sai: che sei nella
merda. A questo, si aggiungevano discussioni di politica e parolacce a non
finire. Per esempio, dopo il WTO di Seattle con relativi scontri di piazza, ci fu
unintera lezione con tanto di articoli di giornale a discutere su cosa fosse
successo e perch. I suoi due cavalli di battaglia erano lastio totale verso le
gerarchie e contro tutte le costrizioni e i tab in campo sessuale/amoroso. Si
potrebbe dire che amore libero e libert fossero le sue parole dordine.

25
Il giorno dell'arrivo a Belem.
In citt troviamo un albergo a
5 (cinque!!!) reais a notte: una stamberga
che sotto perfino ai nostri standard: brande lerce, muri
che si scrostano per la muffa, cessi messi peggio che in stazione centrale.

26
adeguata. Maria era invece pi vicina alle posizioni mie e di
Gigi. Il clima era veramente bello: quattro persone di paesi
diversi che parlavano un mix di lingue (italiano, inglese,
portoghese, spagnolo) e discutevano della vita tramite questo
improprio miscuglio di idiomi. Parlando, cos, tra ragazzi, non
ho potuto far a meno di pensare che se avessimo (noi ragazzi) la
possibilit concreta di avere voce nelle vicende del mondo,
sarebbe un mondo un pochino pi bello. Purtroppo questa
possibilit va conquistata e la mia paura che, anche ammesso
di vincere questa battaglia, non detto che a quel punto
saremmo ancora ragazzi (sia anagraficamente che
spiritualmente). Forse una lotta che intraprendiamo per i
nostri figli e per i nostri nipoti. Ah, quasi dimenticavo: la
pousada dove dormivamo nel quartiere pi malfamato e
pericoloso di tutta Belem. D'altra parte, poteva essere
diversamente?

10 giorno 21-9 mercoled

Giorno di vacanza: sveglia alle 5 per prendere il primo


barco che parte per l'Ilha di Maraj, un'isola grande come la
Svizzera tra il delta del Rio e l'oceano. Il viaggio tragico: la
nostra direzione perfettamente trasversale a quella del moto
ondoso. Gigi per poco non sgola e anch'io ho avuto momenti

Un giorno, giusto per capire il tipo, avevamo due ore di lezione, la prima e la
quarta: allinizio della quarta ora alcuni di noi erano sulla porta di classe a fare
piazza: Panizza passa e dice: Voi avete finito? e senza aspettare la risposta:
Io pure. Ciao!. Esce dal liceo. Monta in macchina e arriva fino al semaforo. Si
ferma (evidentemente si deve essere accorto che si stava dimenticando
qualcosa). Percorre tutta la via chiusa del liceo in retro. Scende dalla macchina
e rientra in classe come se niente fosse. Panizza era cos: un terzo hippy, un
terzo militante di sinistra, un terzo psicologo. Le sue lezioni sono quelle che mi
mancano di pi. Molto dei miei pensieri e delle mie categorie arriva
direttamente da quegli indimenticabili insegnamenti.

27
migliori. Chiss il Pasto19 come se la sarebbe cavata, quanta
xamamina20 avrebbe preso . Maria, invece, ha dormito tutto il
tempo come un angioletto, non accorgendosi di niente.
Il poco di isola che riusciamo a vedere e il paese dove si
trova la nostra pousada (Salva Terra) sono abbastanza turistici.
La particolarit che l'isola piena di bufali e cavalli che
circolano liberamente per la citt.
Nel pomeriggio andiamo alla spiaggia e facciamo un
bagno nel delta del Rio delle Amazzoni. Si pu dire che, dopo
aver fatto questo, possiamo praticamente fare tutto!
Mentre siamo sulla spiaggia, ci mettiamo a discutere sul
fatto che la vita dei giovani organizzata troppo rigidamente:
universit, lavoro,... e non viene data loro la possibilit di
esplorare se stessi e il mondo che li circonda.
La sera, dopo un lauto pranzo, andiamo a dormire presto.
Maria, nonostante un lunga pennichella sulla spiaggia, non ha
problemi a riaddormentarsi.

11 giorno 22-9 gioved

Altra giornata dal sapore molto turistico: alla mattina


facciamo un giro per la foresta; una delle cose pi belle che
osserviamo sono le farfalle dai pi svariati colori (una anche
nerazzurra!). Grazie a Dio, non incontriamo nessun ragno!
Alle tre prendiamo il traghetto e torniamo a Belem. Il
viaggio di ritorno molto meno tragico dell'andata.
All'edicola della rodoviaria ho comprato un giornale della

19 Beh, Marco Pastore (da cui Pasto) stato mio compagno fin dal primo
anno di liceo. uno dei miei pi cari amici. Una gran bella persona, un
cabarettista nato. Mi ha aiutato moltissimo a diventare la persona che sono
oggi. La citazione dovuta al fatto che il suo mal di viaggio proverbiale: una
volta pare sia dovuto scendere da un pedal causa nausea!
20 Medicinale per alleviare il mal di viaggio

28
Il viaggio tragico: la nostra
direzione perfettamente trasversale
a quella del moto ondoso. Gigi per poco
non sgola e anch'io ho avuto momenti migliori.

29
sinistra della sinistra della sinistra della sinistra... si chiama A
nova democracia e ha posizioni del tipo: il PT controllato
dal FMI o il referendum per abolire la vendita delle armi
una manovra per disarmare il popolo in lotta. Una volta preso
l'onibus, Maria venuta a sapere della possibilit, tutt'altro che
remota, che lautobus venga assaltato. Sembrava abbastanza
spaventata.

12 giorno 23-9 venerd

Nessun assalto. Il viaggio si concluso senza problemi alla


stazione di So Luis.
Siamo andati nel centro storico per cercare una pousada.
Mentre gironzoliamo, incontriamo due ragazzi che erano sul
barco Manaus-Belem: come piccolo il Brasile! Alla fine
abbiamo trovato una pensione, anche se non un gran che per
dir la verit. Abbiamo dovuto trattare parecchio sul prezzo. La
trattativa lha condotta quasi tutta Maria, la quale ha
dimostrato, ancora una volta, di avere due palle d'acciaio.
Dopo esserci accordati sul prezzo, il padrone della
pousada ci ha intrattenuto per mezz'ora raccontando la rava e la
fava. Ma il momento pi tosto stato quando ha detto che So
Luis la capitale del Brasile per povert. Alla nostra prevedibile
domanda, perch?, ha risposto candidamente che perch la
citt piena di indios che non hanno voglia di lavorare. Ora,
bene sapere che queste parole vengono da un tizio che ha una
panza da 40 tonnellate e che l'unico lavoro che ha mai fatto
nella sua vita stato mangiare. Infatti, a quello che sembra, la
pousada mandata avanti da un vecchietto (molto simpatico)
che pulisce, cambia la biancheria, etc... e da una donna (forse la
moglie del padrone). proprio vero che di stronzi pieno il
mondo!
Alla sera abbiamo fatto un giretto per il centro:

30
Una volta preso l'onibus, Maria venuta
a sapere della possibilit, tutt'altro
che remota, che lautobus
venga assaltato. Sembrava abbastanza spaventata.

31
veramente molto turistico. Bar, ristoranti, pub, discoteche,
ballerini di capoeira in piazza. Noi ci siamo fermati a ballare in
uno di questi posti, con musica brasiliana dal vivo e all'aperto.
Mentre balliamo un tipo viene da me e Maria e ci chiede se
siamo brasiliani, perch balliamo molto bene. Beh, detto da un
brasiliano...
A scanso di equivoci tengo a precisare che il tipo non era
n gay, n ci stava provando con Maria, in quanto gi ballava (e
pastrugnava) un'altra tipa.

13 giorno 24-9 sabato

Altro giorno vacanziero. La mattina giriamo per la citt e


visitiamo un museo sulle manifestazioni artistiche e sincretiche
del Maranhao.
Dopo un riposino pomeridiano, andiamo ancora un po' a
zonzo per il centro turistico. Verso la periferia troviamo un
gruppo di ragazzi che gioca a pallavolo in qualcosa che molto
simile a un immondezzaio. La tentazione, soprattutto per Gigi,
quasi irresistibile: li sfidiamo. E, ovviamente, le prendiamo. 12
a 10 il risultato finale. L'attenuante generica che, se non erro,
il Brasile campione del mondo. L'aggravante che uno dei due
avversari era un bambino. Ci tocca rifiutare la riperdita perch
Maria rimasta ad aspettare tutto il tempo.
La sera colgo l'occasione per chiamare a casa: il carto
prepagato comprato in giornata non sembra funzionare. Mi
viene in aiuto un tipo dell'albergo che sembra un personaggio
uscito da qualche film: giramondo, 40 anni portati male,
perennemente seduto nella stanza della televisione a guardare
programmi del cazzo.
Dopo un'iniziale inerzia (per intenderci, alla Bricchetti21),

21 Bricchetti era il mio professore di inglese alle superiori. La citazione


dovuta al fatto che a un primo sguardo i modi del professore erano alquanto

32
viene al telefono e si fa, letteralmente, in quattro: prova il
carto, prova alcuni suoi numeri per le chiamate internazionali,
contatta gli operatori telefonici e, alla fine, riesce a farmi parlare
con casa.
Stranamente, parlare con mamma e pap mi ha messo una
certa allegria; mi fa proprio piacere. Prima di andare a letto,
ripensiamo ai giorni del barco e Gigi mi fa notare che Raquel
era molto triste, ogni tanto si metteva a piangere. Viveva il
dolore di doversi separare dalla sua famiglia e dai suoi amici,
all'et di 18 anni, per trovare un lavoro22. Il contrasto tra la
nostra situazione di turisti europei benestanti in viaggio e la sua
fortissimo. Mi colpisce ancora di pi il fatto che io, sul barco,
non mi ero accorto di niente.

14 giorno 25-9 domenica

Ennesimo giorno da turista. Da So Luis ci spostiamo a


Barreirinhas, alla volta dei Lonois Maranhensis. Vale la pena di
segnalare due cose: alla mattina, alla rodoviaria, Maria si incazza
come una iena con Gigi perch poco prima di partire va a
prendere un caffesinho.
La cosa stimola una riflessione. Quello che successo
che si sono scontrati due stili di viaggio/vita: da una parte Gigi,
tranquillo, senza fretta, con le cose che si fanno negli ultimi
secondi; dall'altra, Maria, precisa, calcolatrice, che deve avere
tutto sotto controllo.
Se si deve viaggiare insieme bisogna venirsi incontro.

particolari. Su tutti, valga la prima frase pronunciata il primo giorno di lezione il


primo anno: Ragazzi, io NON vi insegner linglese. In realt, dietro i modi
sciatti si nascondeva una grande umanit. Fu il primo, ad esempio, a parlarci
dellesperienza della scuola di Barbiana di don Milani e della Lettera ad una
professoressa.
22 Si stava infatti trasferendo da Santarem a Belem per questo motivo.

33
l'onibus si scassa a mezz'ora
dalla partenza: dobbiamo aspettare che ci
mandino il sostituto e accumuliamo
un ritardo di due ore (su quattro di viaggio).

34
Anche se, per certe cose, Maria ricorda un po' Sabrina23, sebbene
molto pi solare.
La seconda cosa che l'onibus si scassa a mezz'ora dalla
partenza: dobbiamo aspettare che ci mandino il sostituto e
accumuliamo un ritardo di due ore (su quattro di viaggio).
Ultima nota della giornata: il viaggio per arrivare ai
Lenois stato abbastanza rocambolesco: eravamo infatti su un
jeppone sgangherato, passando in mezzo a fiumi e foreste,
schiaffeggiati dalle fronde degli alberi.
Sui Lenois (letteralmente lenzuola, distese desertiche
incantate di sabbia bianchissima) basti dire che, se li vedesse la
mamma, sarebbe amore a prima vista.
Di notte, c' stato un po' di cinema: io ho urlato un paio
di volte e Maria mi ha risposto, sempre nel sonno, in spagnolo,
parlando di agenzie e cose del genere. Ovviamente, al mattino
nessuno di noi due si ricordava di alcunch.

15 giorno 26-9 luned

Giornata di viaggio: da Barreirinhas ci dirigiamo a


Tutoya. I due paesi sono separati da ampi tratti di foresta bassa
(mata) e prateria. Ci sono solo jeep sgangherate che fanno il
servizio. Ne prendiamo una che per 15 reais a testa ci fa fare un
giro di 4 ore.
A confronto la gita ai Lenois stata una crociera in
prima classe. Siamo stati tutto il tempo aggrappati, seduti su
delle panche di legno, mentre il carro sobbalzava e sbandava in
ogni direzione. Dovevamo stare attenti a evitare i rami degli
alberi che ci frustavano la testa e respiravamo un sacco di terra e
polvere.

23 Conosciuta come compagna di un amico, i primi tempi aveva un carattere


molto risoluto e deciso. Col tempo, e con le nostre frequentazioni, si molto
addolcita

35
Una volta a Tutoya abbiamo aspettato l'onibus alla
rodoviaria. Alle 15 lo prendiamo e, dopo circa un quarto d'ora,
si rompe! Subito arriva un camioncino e ci carica su. In un
affare poco pi grande di un Kombi Volkswagen siamo stipati
in pi di venti, con tutti i bagagli annessi e connessi.
Mentre siamo in marcia, al camioncino scoppia una
ruota. Di corsa scendono pilota e copilota, ci fanno scendere e
cambiano la ruota. Una ruota che, per inciso, era cos
consumata che usciva la camera d'aria. Al che, io e Gigi
abbiamo ipotizzato che qui il cambio del treno di gomme
avvenga cos, una per volta, man mano che si bucano.
Alla fine riusciamo ad arrivare giusto in tempo in un
paesino dove ferma un altro autobus per Parnaiba. Maria
parecchio tesa, e quando Gigi ironizza sul fatto che si preoccupa
troppo, lei si incazza ancora di pi. Non una incazzatura
giocosa: proprio seria.
Le concedo l'attenuante generica che in viaggio da due
mesi, ma, a parte questo, mi sembra che non abbia capito un
tubo dello spirito del viaggio in Sudamerica. Con calma! Relax!
Siamo in vacanza, nessuno ci corre dietro, possiamo assaporare
ogni istante di viaggio. Penso che Maria sia molto brava e
decisa: va bene a scuola, conosce molte lingue, gira il mondo, sa
il fatto suo. Quello che decider di fare nella sua vita, riuscir
sicuramente a farlo. Ma mi chiedo: ha capito come funziona la
vita? Comunque, la sua compagnia molto apprezzata e il suo
aiuto si rivelato decisivo in molte occasioni.
Prendiamo questo pullman e finalmente arriviamo in
citt. Qua, ci fermano dei mototaxi e ci dicono che per 3 reais ci
portano in centro, dove ci dicono esserci molte pousade. Cos,
ognuno su una moto diversa, ci dirigiamo in centro. Qui,
facciamo il giro di tre o quattro pousade differenti. Dei tre
centauri, il mio era il pi sega: non sapeva le strade, non
conosceva gli hotel, era sempre l'ultimo e seguiva gli altri.
Durante uno spostamento da una pousada all'altra, il

36
Siamo stati tutto il tempo
aggrappati, seduti su delle panche di legno,
mentre il carro sobbalzava e sbandava in ogni direzione.

37
pistola si sbaglia e si mette a seguire altre moto. Ci ritroviamo
persi a Parnaiba. Dopo vari giri a vuoto e molte parole, lo
convinco che dobbiamo tornare all'ultima pousada. In questo
modo riesco a ribeccare gli altri. Al momento di pagare c' il
cinema, perch i 3 reais sono diventati 7. Alla fine (molto alla
fine) ci accordiamo per 4.
Alla sera Gigi ed io andiamo a prelevare: all'andata ci
accompagna un tipo in macchina, al ritorno altro cinema, in
quanto nessuno dei due si ricorda n dove la pousada, n
come si chiama. Grazie al cielo mi ritrovo in tasca un biglietto
da visita che ci hanno dato, e riusciamo in questo modo a
tornare all'ovile24.

16-17 giorno 27/28-9 marted-mercoled

Viaggio sul delta25. Molto bello. Siamo approdati su un


lembo di spiaggia, creata dai sedimenti portati dal fiume, che
divide il mare dal Parnaiba. grandissima, bianca e deserta.
Molto molto bella.
Nel pomeriggio, alle 16, salutiamo Maria e prendiamo
l'onibus per Teresina. Ci apprestiamo cos a entrare nella terza
parte del viaggio: la prima stata a Manaus con la sua favela; la
seconda stato il giro turistico dal barco sul Rio delle
Amazzoni fino a Parnaiba in compagnia di Maria. Una
considerazione su un fatto straordinario: siamo di una tappa in
vantaggio sulla tabella di marcia. Infatti, proseguendo dai
Lencois per Parnaiba, abbiamo guadagnato un paio di giorni26.
Considerato quanto il viaggio tirato, mi sembra una cosa

24 Meno male che la rivoluzione non domani!


25 Del Parnaiba, fiume che raggiunge il mare proprio nellomonima citt.
26 Il programma originale prevedeva infatti che da Barreirinhas tornassimo a
Sao Luis e, da qui, partissimo per Teresina. A Parnaiba saremmo dovuti
andare dopo, tra Teresina e Fortaleza.

38
incredibile essere addirittura in anticipo.
Alla fine del viaggio in pullman, siamo alla rodoviaria di
Teresina, poco fuori dal centro. Di fronte alla stazione ci sono
degli hotel. Noi, ovviamente, scegliamo quello pi scalcinato e
voncio, che ci fa dormire e mangiare al mattino per 15 reais (in
due!)27.
Al mattino, chiamiamo la sede del MST28 e ci facciamo
spiegare come raggiungere la segreteria cittadina dalla
rodoviaria. Dopo due minuti fermi ad aspettare alla fermata
dell'autobus, arriva un ragazzo del movimento in moto e ci
indica l'autobus e spiega al motorista dove dobbiamo scendere.
Meno male che venuto! Altrimenti saremmo ancora in giro
per Teresina.
Finalmente arriviamo alla sede. Sembra un ufficio, un
centro polifunzionale: c' molta gente che ci lavora, tiene
contatti, va in citt... Noi siamo accolti da Jesus, una ragazza
molto carina che conosce Erica e Sandro Spinelli29, con la quale
parliamo un po'. O meglio, ci parla Gigi, il quale riesce a seguire
la particolare parlata, molto musicale, della fanciulla, che
modula la pronuncia in un modo tutto suo, alzando e
abbassando continuamente il tono della voce.
Jesus ci spiega il rapporto tra MST e Lula. Se lo devono
tenere, perch di meglio in giro non c' niente (o forse il meno
peggio) ma sono delusi e non si fanno problemi a dargli
addosso a parole e a fatti (la marcia di 300 km tra aprile e
maggio)30. Il nodo fondamentale, lo stesso per tutta la Latino-
America sempre il medesimo: la riforma agraria. Da cento

27 la pousada pi economica di tutto il viaggio.


28 Movimento Dos Trabalhadores Rurais Sem Terra (Movimento dei Lavoratori
Rurali Senza Terra), www.mst.org.br
29 Di cui dir poco pi avanti, nota 32.
30 La marcia, proclamata dal Movimento dei Senza Terra, aveva lo scopo di
pressare il governo Lula affinch mantenesse la promessa elettorale di una
riforma agraria.

39
siamo alla rodoviaria di Teresina,
poco fuori dal centro. Di fronte alla stazione ci sono
degli hotel. Noi, ovviamente, scegliamo quello pi scalcinato

40
anni a questa parte questo stato l'oggetto principale di tutte le
lotte, rivoluzioni, movimenti in questa parte del mondo (e non
solo). L'analisi dei Sem Terra molto semplice: il latifondo la
causa principale della grande povert che c' in Brasile. Se le
terre fossero ridistribuite non solo i contadini avrebbero di che
vivere, ma anche il problema delle citt si risolverebbe, perch la
gente potrebbe avere il suo pezzo di terra in campagna. Non ci
sarebbe pi, quindi, il fenomeno di urbanizzazione di massa che
c' ora e che alimenta le favela e quindi la povert e la violenza.
Inoltre, il problema del Brasile non che una nazione
povera, anzi31. La questione che la ricchezza tutta nelle mani
di pochi. Chi ha la terra non la lavora e chi la lavora non ha la
terra diceva il campesinho indio nel film di Salvatores Puerto
Escondido. sempre questo il nocciolo della questione. Il
governo Lula in questa direzione ha fatto pochissimo: in due
anni ha dato la terra a sessantamila famiglie. Con questo ritmo,
per provvedere ai 4,5 milioni di famiglie senza terra gli ci
vorranno centanni!
Meno severo il giudizio di Jesus su Lula per quanto
riguarda gli scandali economici del governo. Secondo lei c' una
macchinazione, un complotto per screditare il governo. Infatti,
tutti rubano e comprano i voti, ma si parla solo del PT. Mah...
Comunque, qui nel Piau, il MST finanziato dal governo
regionale (petista), che appoggia tutte le iniziative di
occupazione, purch la terra non abbia gi un proprietario. In
caso contrario la situazione si fa pi complicata.

Dopo aver pranzato insieme e aver preso confidenza con


il posto, posso dire che l'ambiente carino, ci sono tante
persone che lavorano in un clima molto famigliare. Dopo sedici
giorni di viaggio, finalmente oggi il primo di relativa calma.
Ci prendiamo il nostro tempo: Gigi scrive il diario, io dormo
quasi tutta la mattina .

31 lottavo PIL del mondo, giusto per citare un dato su tutti che renda lidea.

41
DALLE 11 ALLE 15 NON SI PU USCIRE PER IL
CALDO!!
Alla sera, dopo un giro in citt, torniamo alla sede. Un
ragazzo che dorme in camera con noi deve trovarmi simpatico e
mi attacca un bottone che non finisce pi. Non saprei dire la
sua et, forse venti, forse venticinque anni. Si chiama Herculeo,
o qualcosa del genere. Mi spiega che qui per un problema di
documenti. Che, se fosse ricco, questo problema si sarebbe gi
risolto.
Ogni frase che dice un parto, perch io conosco poco il
portoghese e lui parla biascicando. Nel centro MST quasi tutti
hanno un'istruzione. Questo ragazzo, al contrario, viene
dall'interior. come parlare con un bambino di 12 anni. Non
conosce l'Italia, non conosce l'Europa, non sa come sono fatte,
quanto sono grandi. Mi chiede se l'Italia grande come il
Brasile, se si usano i dollari o gli euro, dove si usano i dollari.
Mi chiede se ho degli euro da fargli vedere e mi chiede quanto
valgono in reais.
una esperienza strana parlare con lui. Il fatto che le sue
conoscenze, il suo background sia cos diverso dal mio rende il
parlarci insieme quasi surreale. Strano la parola giusta: non
riesco a trovarne una migliore.

18 giorno 29-9 gioved

Ieri abbiamo chiesto a Jesus a che ora avremmo dovuto


svegliarci il giorno seguente per andare all'accampamento32. Ci
aveva risposto che non era un problema. Oggi capiamo perch:

32 Le comunit Sem Terra si dividono di due grandi tipologie: accampamenti


ed assentamenti. I primi sono costituiti da occupazioni recenti, in cui le
condizioni materiali generalmente sono estremamente precarie. Poi, col tempo
e soprattutto con la lotta la terra viene legalmente riconosciuta alla comunit.
Questo atto sancisce il passaggio in assentamento.

42
alle undici del mattino siamo ancora qui ad aspettare.
Parlando con un po' pi di gente scopriamo che
l'accampamento dove dobbiamo andare oggi si chiama Levada, e
che questo ancora il nome della propriet del vecchio
latifondista. L'intenzione di cambiare nome in
accampamento Guevara. Decisamente meglio.
Neginho33 ci dice poi che vicino all'accampamento stanno
costruendo un parco, in cui tutte le associazioni che
solidarizzano con i Sem Terra e con la riforma agraria possono
piantare un albero con una targa commemorativa. Ci chiede se
vogliamo piantare un albero per Cachoeira de Pedras34. Gli dico
che va bene e che ne vorremmo piantare uno anche per il
Laboratorio35. Vedremo.
Mentre aspettiamo (all'una siamo ancora qui) parliamo un
po' con Joo Luiz36, gli racconto del Laboratorio, delle lotte e
dei movimenti in Italia. Lui racconta che l'obbiettivo primario
del MST la riforma agraria (e questo, ormai, s'era capito). Gli
chiedo in che rapporti sono col governo. Mi d la risposta che
mi aspettavo. Mi dice che Lula non sta mantenendo le promesse
elettorali. L'attuale governo si differenzia dai precedenti perch
meno repressivo, ma non fa nulla nella direzione dei Sem Terra.
Joo Luiz arriva a dire che questo un governo di centro! Per

33 Una delle persone che lavora alla segreteria del MST.


34 Cachoeira de pedras, Cascata di sassi, una associazione di Cernusco
sul Naviglio, composta da un gruppo di ragazzi e ragazze con uno speciale
legame col Brasile. Nati dopo il G8 di Genova, si occupano di pace, diritti e
soprattutto di Brasile. Quasi ogni estate organizzano un viaggio in cui portano
giovani e non a visitare alcune realt come gli accampamenti del Movimento
Senza Terra e alcune favelas. In tutto questo sono aiutati da don Sandro
Spinelli, un grande prete che negli anni 80 ha dato un forte contributo alla
nascita nel movimento MST nello stato del Piau. Erika e Danilo, dei Cachoeira,
e Sandro hanno dato un contributo eccezionale, in termini di supporto e
informazioni, alla realizzazione del nostro viaggio.
35 Il Laboratorio contro la guerra infinita lassociazione in cui facciamo attivit
io e Gigi a Cologno. www.laboratoriocologno.org
36 Altro ragazzo che lavora alla segreteria.

43
Alle due del pomeriggio finalmente
prendiamo l'onibus per l'accampamento.
Dopo tre ore di autobus scalcinato
e di strada dissestata arriviamo a Levada.

44
questo loro continuano nella loro azione di pressione e di lotta
per costringere il governo a proseguire con la riforma agraria.
L'obbiettivo non di far cadere il governo, perch le
alternative sono anche peggiori, ma di dare una decisa sterzata a
sinistra a questa amministrazione. Ci dice che il PT formato
da gente del popolo, ma una volta arrivate al potere, queste
persone si sono dimenticate della base e della loro
provenienza. Ancora una volta, osserviamo che il POTERE
tende a logorare chi ne viene in possesso, anche se dotato delle
migliori intenzioni del mondo.
Di tutto il gruppo del centro, Joo Luiz mi sembrato il
pi serio e competente.
Alle due del pomeriggio finalmente prendiamo l'onibus
per l'accampamento. Dopo tre ore di autobus scalcinato e di
strada dissestata arriviamo a Levada. Da quando arriviamo a
quando andiamo a letto accumuliamo cos tante discussioni e
notizie che metterle su carta tutte, con ordine e precisione sar
impossibile.
Appena arrivati ci accoglie Ze Raimundo: ci fa vedere
l'accampamento e comincia a raccontare. Questa terra non
stata occupata, ma il governo ha pagato il latifondista (con un
indennizzo) perch la terra fosse data alla comunit di Sem
Terra.
Nell'accampamento ci sono una sessantina di famiglie
distribuite in alcune baracche fatte di legno e foglie di palma.
Appena arriveranno un po' di soldi e si potr cominciare a
coltivare la terra, le baracche cominceranno a trasformarsi in
case di mattoni e muratura.
In mezzo alle baracche c' una grossa casa in muratura.
Raimundo ci spiega che era del latifondista. Noto che nessuno
ci abita e mi viene in mente la Fattoria degli animali: Nessun
animale dormir in un letto37. Quella la casa del signor Jones

37 Il romanzo di Gorge Orwell racconta a mo di fiaba di una fattoria in cui gli


animali si ribellano e scacciano il padrone. Vengono stabilite nuove regole di

45
e nessuno ci va a dormire. Poco dopo viene fornita la vera
spiegazione: non giusto che tutti vivano nelle baracche e uno
nella casa: o tutti o nessuno. Mi viene spiegato che siccome il
terreno (e la casa) frutto della lotta di tutti, nessuno ha il
diritto esclusivo sulla casa. Verr usato come spazio comune per
riunioni della comunit o per ospitare i visitatori.
E gi solo questa spiegazione valeva il prezzo del biglietto
dell'autobus.
Poi ci spiega come stanno bonificando le terre incolte
intorno all'accampamento: tagliano il mato, lo lasciano seccare e
gli danno fuoco, cos fertilizzano il terreno che in questo modo
pronto per accogliere le sementi.
Ze Raimundo ci spiega come entrato nel MST: prima
militava in un altro gruppo, ma non gli piaceva perch i capi
non stavano con la gente. Ora, nel MST, i dirigenti sono
trabalhadores tali e quali agli altri.
Gli chiediamo cosa pensa di Lula. Inizia a rispondere
sottolineando che Lula uno come loro, un operaio, un
sindacalista, uno del popolo. Effettivamente, come sottolinea
Frei Betto, non mai successo, se non per via rivoluzionaria,
che un operaio diventasse presidente di un paese38.

comportamento e di condivisione. Le intenzioni rivoluzionarie sono per tradite


dallautoproclamatasi nuova classe dirigente composta (non senza una certa
ironia) dai maiali. Alla fine non si riesce pi a capire la differenza tra il vecchio
padrone (il sig. Jones) e i nuovi capi. Orwell scrisse il romanzo dopo aver
vissuto in diretta (come miliziano) il dramma della guerra civile spagnola:
quindi evidente la denuncia del tradimento del sogno rivoluzionario e socialista
seguito alla rivoluzione russa e una precisa accusa nei confronti di Stalin. Da
allora, per, il romanzo ha assunto una valenza a-temporale come denuncia
del potere e del pericolo sempre presente del tradimento delle pi nobili
aspirazioni che animano i movimenti rivoluzionari.
38 Frei Betto , insieme con Leonardo Boff uno dei pi conosciuti esponenti di
quel movimento religioso, politico e sociale che prende il nome di Teologia
della Liberazione. In estrema sintesi, un movimento che rilegge il messaggio
evangelico in chiave marxista. Nella pratica, una chiesa che sta dalla parte
degli ultimi, degli oppressi e degli sfruttati non in una prospettiva assistenziale-
messianica, ma di lotta e storica. Frei Betto ha fatto parte del governo Lula per

46
Poi ci dice che vero, non sta facendo le cose che ha
promesso, ma comunque il lavoro del MST stato facilitato da
questo governo (meno polizia, pi aiuti). Ci dice che la
corruzione c', ma Lula sta isolando i corrotti; che il PT non
pu fare tutto quello che vorrebbe perch in una coalizione
con altri partiti. Alla fine conclude dicendo che alle prossime
elezioni il PT continuer a prendere i voti dei lavoratori
brasiliani.
Al termine della conversazione io e Gigi abbiamo la stessa
impressione. Tutti, nell'accampamento, hanno riposto e
ripongono nel PT e in Lula grandi speranze. Forse noi, da fuori,
siamo stati troppo duri nel giudicarlo. Il fatto poi che sia uno di
loro, un operaio, azzera totalmente le distanze: lo percepiscono
come un amico, un compagno di lotta, non come il
Presidente.

Alla sera c' una riunione con tutti i coordinatori della


comunit. Ci riuniamo sotto il portico della casa in muratura.
Per cominciare, la moglie di Ze Raimundo, Margherita, si alza
in piedi e legge un pezzo del (o tratto dalla vita del) Che. Poi ci
alziamo tutti in piedi e cantiamo l'inno del movimento, con
tanto di pugni chiusi e Patria libre! Venceremos! Venceremos!
Venceremos! finale. Ze Raimundo inizia la riunione con il pi
che classico Companheros e companheras. Sembra di stare a
met tra un western politico anni '70 e Terra e libert.
Girotavola di presentazione e poi, su nostra richiesta, ci
spiegano come sono organizzati gli accampamenti/assentamenti.
Ogni 10 famiglie ci sono due rappresentanti, un uomo e una
donna; ci sono poi diversi gruppi (salute, educazione, politica)
che si organizzano nella comunit e ciascuno si dota di un
coordinatore.
quasi tre anni. Quando ha capito che il governo stava tradendo gli impegni
presi a livello di riforme sociali ed economiche, si tirato fuori. interessante
notare come Frei Betto sottolinei che con Lula andato al potere UN operaio,
non gli (la classe) operai(a)

47
L'accampamento ha unassemblea di tutti i coordinatori e
rappresentanti che elabora proposte e soluzioni e queste
vengono poi discusse nellassemblea plenaria. Da quanto si
capito i coordinatori non sono eletti, ma vengono scelti in
qualche modo dalle famiglie; possono essere revocati in
qualunque momento se non adempiono al loro lavoro. Ci
hanno spiegato che all'inizio non era cos: si facevano
direttamente riunioni plenarie. Il problema era che non si
riusciva a concludere nulla.
Un'altra cosa importante che il progetto non si ferma
alla semplice conquista della terra. Il lavoro prosegue perch la
terra stata conquistata da tutti e deve quindi essere gestita da
tutti. Qui viene dato un nuovo significato alla parola
COMUNIT. Nel senso che veramente una comunit, cio un
gruppo di persone che gestiscono insieme la vita e la terra.
Ci hanno raccontato che qui vicino, una multinazionale
dell'agricoltura ha comprato del terreno (molto terreno) e l'ha
lasciato incolto per vent'anni, mentre i contadini, che si
ritrovano senza terra, sono costretti a emigrare nelle favelas delle
grandi citt cercando di che vivere e subendo il trauma dello
sradicamento rurale. A questo punto interviene il MST con un
lavoro di coscientizzazione e di istruzione, per rendere la gente
consapevole, perch si organizzi per chiedere/prendersi la terra.
La situazione materiale dell'accampamento simile alle
favelas: baracche di legno, niente fogne, allacciamenti volanti
alla corrente elettrica. Ma l'impostazione sociale radicalmente
e totalmente diversa. Questa gente con un progetto, un sogno,
consapevole dei suoi diritti e della sua forza; gente
(auto)organizzata. Qui nelle case, non c' la TV ci sono i libri39.
Alla sera, dopo la riunione, i ragazzi dell'accampamento si
fermano a parlare con noi. Alcuni sono timidi, altri hanno
voglia di parlare e conoscere. In particolare due ragazze fanno

39 In realt, come scopriremo in seguito, la TV manca perch non si riceve e


perch non ci sono soldi, non per scelta.

48
discorsi che dimostrano molto di pi dell'et che hanno:
Juscelina e Luana. Ci hanno raccontato che stanno preparando
uno spettacolo sulla vita del Che. Domani sera ci sar una
riunione di preparazione alla quale credo proprio che
parteciperemo.
Juscelina ci racconta che sta frequentando la scuola e che
da grande vorrebbe fare il medico. Gigi commenta che dovr
studiare tanto e per tanto tempo. Lei risponde che nella vita le
cose si ottengono con il sudore, perch la vita dura. E, detto
da una ragazza di 15 anni, fa proprio la sua porca figura.
Altra cosa: qua ci trattano come dei re. Ze Raimundo e
sua moglie ci fanno mangiare tre volte al giorno, con tanto di
caffelatte e carne, Margherita ci offre da bere succo di caj, ci
fanno usare il loro bagno. veramente un piacere godere
della loro ospitalit.

Parlando con un responsabile nazionale che qui


nell'accampamento, Cawan, ci dice che in alcuni
accampamenti/assentamenti il suolo sarebbe idoneo per la
coltivazione della MAMOA, una pianta dai cui semi si ricava il
bio-diesel. Penso che si tratti della nostra colza. Per, mi dice
che la gente non molto dell'idea, in quanto il concetto di
monocultura per lesportazione lo lasciano volentieri alla
Monsanto e Co40.
Il meccanismo decisionale un mix di sistema gerarchico
e centri concentrici. Quando sorge una questione/problema
prima si tenta di risolverlo nel nucleo, poi si passa alla brigata
(insieme di tre nuclei) e infine a tutta la comunit. Il nucleo
prende le decisioni in maniera assembleare. A livello di
coordinamento tra nuclei c' l'assemblea dei coordinatori e
40 Il movimento porta avanti anche un discorso di sostenibilit e di biodiversit,
il tutto in unottica di rapporto con la natura che non sia di sfruttamento ma di
simbiosi. Per cui fondamentale non comprare i semi allingrosso dalle grandi
aziende (per non parlare degli ogm), e produrre ci di cui si ha bisogno per
vivere non ci che serve ai mercati nordamericani ed europei.

49
infine c' l'assemblea plenaria che ha potere (dovere) decisionale.
Dovere nel senso che una volta convocata l'assemblea, al
problema deve essere data una risposta.
Alla fine della riunione ci fanno un po' di domande
sull'Italia: che movimenti ci sono, che clima c', se esistono dei
Sem Terra anche da noi. Raccontiamo del G8 di Genova nel
2001, del movimento NoGlobal, delle lotte per l'articolo 18.
Diciamo che in Italia non esiste un movimento di lavoratori
senza terra, perch il nostro non pi un paese agricolo: solo il
3% della popolazione impegnato nei campi. Molti, dopo
questa notizia, restano sbigottiti; uno, a nome di tutti, mi chiede
come facciamo a mangiare, da dove arriva il cibo. Io, un po'
serio, un po' faceto, rispondo che arriva dal Brasile!
Altro aspetto: le donne. Ze Raimundo ci dice che le donne
hanno gli stessi diritti, compiti, possibilit e responsabilit degli
uomini. Ci dice che nel MST all'inizio non era cos, ma col
tempo queste idee si sono affermate. Egli stesso ammette che per
ora questi sono solo propositi: infatti l'assemblea dei delegati
vede la presenza di sole quattro donne su una ventina di
persone. E, a guardare tra le varie capanne, mi sembra proprio
che le donne lavorino di pi degli uomini. Ad esempio: ho visto
solo gli uomini fare la siesta tra le 11 e le 15
La sera montiamo l'amaca nel portico del casolare. E
comincia il cinema: pochi minuti dopo che ci siamo coricati,
infatti, i galli dell'accampamento cominciano a fare un concerto
polifonico. Comincia uno, risponde un altro e cos via.
Vorrei tanto sapere chi ha inventato la stronzata che il
gallo canta al mattino. Questi hanno rotto i coglioni per quasi
tutta la notte! Nel cuore della notte poi, la temperatura si
abbassa a tal punto che, nonostante la felpa, la coperta Alitalia41
e il telo da mare moriamo dal freddo. Al mattino, dopo l'alba,
quando finalmente la temperatura comincia a salire di nuovo,
arriva un'altra piaga: uno sciame di mosche che comincia a

41 Una delle tante che cambiano propriet al termine del volo .

50
ronzarci nelle orecchie.
Una osservazione: con tutto il casino della notte, non ho
mai sentito bambini piangere (e di bambini piccoli ce ne sono):
si vede che sono abituati.

19 giorno 30-9 venerd

Alla mattina io scrivo il diario e Gigi prepara le interviste


e le domande che andremo a fare nel pomeriggio. Grazie a
dio/buddha/visn/allah/manit/... abbiamo il registratore e
non dobbiamo prendere appunti durante le lunghe ore delle
interviste42. Dico lunghe perch prestare attenzione per pi di
due ore e fare domande in un'altra lingua veramente provante
(beh, meglio che stare in miniera, comunque).
Mi limiter quindi a un paio di considerazioni generali.
Tutti gli intervistati hanno dimostrato una robusta coscienza
politica e di s, nonch uno spirito critico abbastanza forte.
Considerato che molti non sono andati a scuola una cosa
notevole. In secondo luogo, direi che confermata l'opinione
che Lula non stia facendo bene, ma non per colpa sua (i
corrotti, gli alleati), e che non stia mantenendo le promesse.
Nonostante tutto, rimane di gran lunga meglio di un governo di
destra.
Uniche voci fuori dal coro: Samara, che ci dice che non sa
se rivoter il PT l'anno prossimo e Cawan, di gran lunga quello
con la preparazione teorica pi approfondita sulle spalle (cita
Lenin e Marx). Ci dice che, per lui, il governo petista non una
buona cosa, perch la gente vi si affida completamente e smette
di lottare. Il governo di sinistra ha fatto passare cose che quello
di destra non era riuscito a fare.
Io e Gigi ne abbiamo parlato: se la gente consapevole

42 Queste interviste (e quelle che seguiranno) si possono ascoltare per intero o


nei soli passaggi salienti sul sito www.diaridellarodoviaria.org

51
che i suoi diritti le sono riconosciuti solo se lotta per essi, allora
non c' dubbio: meglio un governo di sinistra perch pi
facile strappargli ci che si vuole. Se invece la gente pensa che
votando Prodi le cose si sistemeranno da sole, beh, allora, forse,
meglio Berlusconi, cos la gente scende in piazza e si rende
conto che non ci sono poteri buoni43. Ha modo, insomma di
coscentizzarsi.
Nel tardo pomeriggio andiamo a fare il bagno nel
Parnaiba, che qui a due passi dall'accampamento. Il fiume
segna il confine tra il Piau e il Maranho.
Alla sera assistiamo a un'altra riunione. Qui prassi
comune e consolidata che, dato che si vive in comunit, quasi
ogni sera ci sia una riunione per discutere e affrontare i
problemi. una realt profondamente diversa dalla nostra, che
molto pi individualista. Per questa gente la terra, come la
dignit, frutto di una lotta comune, e pertanto deve essere
gestita dalla comunit stessa.
Ci spiegano che qui, le case che verranno costruite sono
della singola famiglia, nel senso che lei che ha diritto di
abitarci, ma sono anche della collettivit, nel senso che la casa
non pu essere venduta, in quanto frutto del lavoro collettivo.
Allo stesso modo, la terra da coltivare non verr divisa, ma
rimarr della comunit, mentre il raccolto sar di ciascuna
famiglia.
La riunione di questa sera si tiene principalmente per
discutere del seguente problema: poich la terra non del tutto
incolta, essendoci gi degli alberi che danno dei frutti, una
famiglia vorrebbe venderne una parte come sua, tenendo cio il
ricavato di tale vendita per s.
Questa richiesta pone alla ribalta un aspetto
fondamentale: paradossalmente, il difficile non prendere la
terra, ma tenerla, cio far funzionare la comunit. Nessuno ha

43 Vedi (e ascolta): Fabrizio De Andr, Storia di un impiegato, Traccia 9, Nella


mia ora di libert, 1973

52
risposte pronte. Quello che praticano una via campesinha al
socialismo44. Comunque, tutti concordavano sul fatto che, se si
comincia a chiudersi in se stessi e a pensare solo a s, la
comunit va a puttane.
Proposta bocciata: i frutti della terra sono di tutti e quindi
i proventi della loro vendita sono di tutti.
Mi venuta in mente la scena di Novecento, il film di
Bertolucci, quando Olmo, ancora bambino, guadagna una
moneta. Durante il pranzo comune con tutti gli altri contadini,
la mostra orgoglioso al padre: E' mia!. Il padre: Se tua,
anche nostra.
Finita la riunione (c' da dire che nella riunione parlano
sempre gli stessi, non fanno il girotavolo ) tutti i ragazzi si
fanno di nuovo intorno a noi. Ci mettiamo a cantare: molto
divertente. Io e Gigi con Il pescatore45, la Lambada e i
Tribalistas facciamo la nostra porca figura.
La notte ci mettiamo a dormire sull'altro lato della casa,
pi protetto e con meno vento. Questa volta non soffriamo il
freddo, ma per i galli non c rimedio.

20 giorno 1-10 sabato

Mattina calma: giriamo per l'accampamento, stiamo un


po' con i bambini, vediamo parte della lavorazione del cocco
per ottenere l'olio. Gigi mi fa notare che quasi tutte le ragazze
portano la gonna giropassera. Non posso far altro che
concordare. Ovviamente, non che la cosa sia spiacevole...
Al pomeriggio assistiamo a un'altra riunione. Anche in

44 Via campesinha (o Via campesina) un movimento internazionalista di


lavoratori e lavoratrici rurali formato da gruppi, associazioni e persone da tutto il
mondo. Nasce nel 1993 a Managua, sotto il forte impulso dei movimenti centro
e sud americani.
45 Vedi (e ascolta): Fabrizio De Andr, Il pescatore, 1970

53
questo caso il tema tosto e centrale per la vita della comunit.
Si tratta di decidere se creare una BANCA DEL SEME (che detta
cos...)46 per non dover dipendere da altri, per difendere la
biodiversit, per non dover comprare sementi modificate
geneticamente. L'idea che ognuno contribuisca a questo banco
o con una quota del suo lavoro (e quindi di sementi) o con una
quota in denaro (2 reais al mese). Inoltre, il banco dovrebbe
servire, oltre che per i raccolti futuri, anche come prestito per
eventuali altri accampamenti bisognosi di sementi per iniziare il
lavoro nei campi. Proposta approvata.
Prima di chiudere la riunione, Raiumundo ci chiede se i
companheros italiani vogliono dire qualcosa. Ringraziamo ma
decliniamo: Gigi stava scrivendo il diario e non aveva seguito e
io non me la sentivo proprio di esprimermi su una realt cos
diversa dopo solo due giorni.
Poi siamo andati con alcuni bambini e ragazzi al rio a fare
il bagno. stato molto divertente giocare con loro, specialmente
con Kamila e Kamargo, due fratellini pieni di energia. Nota
umoristica: a un certo punto, Gigi salito su un tronco che si
sporgeva sul rio per tuffarsi. Allora le persone hanno
cominciato a urlargli di non buttarsi perch ci sono dei rami sul
fondo e rischierebbe di finire infilzato. Gigi non capisce. Allora
gli spiego e accompagno la spiegazione con un gesto della mano
che vorrebbe indicare i rami che salgono dal fondo. Tutti i
presenti interpretano il gesto come quello del prenderlo in
culo e scoppiano a ridere. Anche quando non voglio, i doppi
sensi a sfondo sessuale sono sempre con me.
Una delle bambine, che mi vede con i capelli sciolti dopo
il bagno mi dice che somiglio a Ges Cristo47.
Tornati all'accampamento, siamo andati con Kamila e

46 Molto spesso nelle conversazioni si presentano frasi ambigue che,


estrapolate dal contesto, potrebbero essere delle allusioni a sfondo sessuale
degne del miglior Lino Banfi.
47 Non la prima e non sar l'ultima volta durante il viaggio.

54
altri bambini nel campo dall'altra parte della strada a raccogliere
il caj48.
Al ritorno abbiamo scattato un paio di foto ai bambini: in
un momento ce ne sono saltati addosso almeno venti (ma
sembravano mille) che volevano la foto e, soprattutto, volevano
vederle. Che macello!! Sembrava una scena di State buoni se
potete. Molto, molto, molto bello!
La sera due riunioni: una sul nuovo numero del giornale
del movimento (la gente di un nucleo si trova a leggerlo e a
discuterci sopra) e l'altra dei giovani, in preparazione dello
spettacolo sul Che. Gigi va a seguire il giornale, io i giovani.
Dopo ci scambieremo le informazioni.
Appunti della riunione - Problemi: la gente non si
comporta in maniera seria: ritardi di oltre un'ora, chi non viene
alla riunione, chi non svolge i suoi compiti Fare parte del
gruppo vuol dire prendersi delle responsabilit e impegnarsi nei
confronti degli altri.
La riunione stata condotta quasi tutta da Samara. Mi
viene da pensare che il nostro girotavola sia un metodo
avanzatissimo da far conoscere in tutto il mondo. La parte pi
interessante la prima, in cui si parlato del fatto che stare nel
gruppo dei giovani comporta delle responsabilit verso gli altri,
che se la riunione inizia alle 7 la gente non pu arrivare alle 8.
Meno male che tutto il mondo paese . Dopo hanno fatto le
prove per lo spettacolo sul Che per l'otto di ottobre. Divertenti.

Gigi, al gruppo di discussione sul giornale, mi dice che


hanno parlato in tre: Gigi, Ze Raimundo e Cawan. Vedi
discorso girotavolo.
Da segnalare alcune cose della serata.

48 Il caj un frutto o rosso o giallo con la forma che ricorda vagamente quella
del peperone, anche se di dimensioni pi ridotte. Al gusto risulta abbastanza
acido. A Gigi piaceva molto mangiarlo, per me aveva decisamente un sapore
troppo forte.

55
Dopo averci offerto la cena, Ze Raimundo ci regala un
libro sulle sementi, sull'importanza della biodiversit e sui
problemi del transgenico. Da sottolineare che il libro era
proprio suo, con tanto di scritte e appunti.
Poi, nella baracca di Juscelina, lei e sua madre mi regalano
due anellini ricavati dal frutto di tucun. Juscelina mi dice che
per ricordarmi sempre di questo posto e che un regalo da parte
di tutta la comunit. Mi dice che le dispiace molto che ce ne
andiamo. Ci chiede una foto di me e Gigi. Le prometto che le
invier tutte le foto via e-mail.
Uno dei due anelli mi viene infilato sull'anulare. Penso
che sia un modo per sancire un impegno, una promessa: Non
tradire mai!.
In questi tre giorni praticamente siamo stati ospiti di Ze
Raimundo e sua moglie. Ci hanno trattato benissimo: eravamo
sempre i primi a mangiare, mangiavamo seduti (al contrario di
loro). Grande senso dell'ospitalit, che colpisce ancora di pi in
considerazione del fatto che questa gente non ha niente, se non
la terra che riuscita a conquistarsi.

21 giorno 2-10 domenica

Giorno della partenza per un altro accampamento. Al


mattino, durante la colazione, mamma Margherita49 ci mostra i
prodotti di bigiotteria di loro produzione: bambole, anellini,
collane, bracciali. Arriva anche la madre di Juscelina. Ci
vogliono regalare una catenina con la croce di Cristo. Ci
chiedono se crediamo in Dio. Rispondiamo di no. Allora ci
dicono di aspettare che preparano un altro pendente.
Arriva il momento dei saluti. Un bambino mi viene a
chiamare e mi dice che sua sorella vuole parlarmi. Mi porta alla

49 La gi citata moglie di Ze Raimundo.

56
sua casa e l, Francisca, mi d un biglietto di saluti per me e uno
per Gigi. Mi fa conoscere la sua famiglia: sua madre, Atonia, 38
anni e sei figli, e tutti i suoi fratelli. Mi raccontano che sono in
accampamento da 6 anni. Atonia stanca, stufa di vivere in
modo cos precario; vorrebbe avere una casa decente; vorrebbe
potersi riposare.
Quando leggo il biglietto, Francisca molto emozionata.
un biglietto molto bello. Mi dice che sono divertente e che
rido sempre. Soprattutto con i bambini e con i ragazzi non
serve parlare: basta un sorriso.
Dopo un po' l'accompagno da Gigi e anche a lui la
ragazza d un biglietto.
Poco dopo arriva Juscelina e ci consegna un altro biglietto
a testa. Ci chiede espressamente di non leggerlo ora, ma di farlo
entro l'otto50. I ragazzi (ma soprattutto le ragazze) sono state
molto colpite dalla nostra presenza: gente che arriva da un posto
che neanche sanno dov', per vedere come loro vivono e lottano.
Per loro deve essere gratificante e motivo di orgoglio.
Mi fermo a parlare con una signora molto gentile. Lei e
un altro tizio, quando chiedo loro di Lula mi danno sempre la
stessa risposta. Poi la signora mi chiede (pi volte) se mi sposerei
con una piauiense e se poi mi trasferirei qui. Perch no! Poi mi
chiede della mia famiglia. Le racconto di mia sorella che vuole
fare l'attrice. Mi chiede se i miei sarebbero disposti a trasferirsi
qui. Le rispondo che mia mamma si trasferirebbe di corsa (sole,
mare, spiagge), ma mio pap impazzirebbe con questo caldo
torrido.
Anche quando parlavo con Francisca e donna Atonia mi
hanno chiesto di Virginia. Dir loro che vuol fare l'attrice d una
sensazione particolare: ti ascoltano come se raccontassi cose di
altri mondi. Come quando dico loro che spedir le foto tramite

50 Il giorno in cui dobbiamo tornare l per la festa dellaccampamento,


probabilmente con anche la cerimonia di piantare gli alberi con le targhe di cui
ci ha parlato Neginho alla segreteria a Teresina.

57
posta elettronica: non tutti capiscono, qualcuno pensa al fax,
altri intuiscono che qualcosa che riguarda internet.
Abbiamo parlato anche con Samara, una ragazza di 20
anni. Parliamo di quello che legge (Che Guevara e Freire). Alla
fine Gigi le chiede se le piacerebbe essere una rivoluzionaria. Si,
ci sto provando. Le dico che unottima rivoluzionaria.
Quando il momento di prendere l'autobus tutti i
bambini e i ragazzi si fanno incontro per salutarci, anche se
sanno che sabato saremo di nuovo da loro.
Molti ci dicono di sentire gi saudade per noi. Come al
solito, credo che quello che noi abbiamo preso da loro sia molto
di pi di quello che abbiamo dato. Per ultima saluto anche la
piccola Kamila, appena tornata dalla pesca col padre. Oggi
sembra particolarmente calma. bellissima quando ride, perch
dei 4 incisivi superiori, ha solo i due centrali (credo che stia
cambiando i denti da latte). lei che venuta a svegliarci la
mattina.

Alla fine del nostro soggiorno, posso dire che riuscivamo


a capire praticamente tutti, anche i bambini. Parlavano in un
modo abbastanza chiaro.
Altra osservazione: quando scattavamo le foto ai bambini
e ai ragazzi si ripeteva regolarmente il solito cinema, perch
avevano capito che dopo la foto poteva essere vista sul display
della macchina. Mi ritrovavo cos assediato da cinque, dieci,
quindici bambini che volevano vedere la foto appena scattata.
Dopo un po' di volte, mi viene in mente di fare cos: dico che
scatto la foto solo se dopo si mettono in fila indiana davanti a
me. In modo che tutti, uno alla volta, vedano la foto. Scatto la
foto. Grido che si mettano in fila. Ovviamente la fila dura 15
nanosecondi, dopo i quali sono di nuovo assediato da una
marea di bambini.
L'autobus per Teresina passa con un'ora di ritardo (oggi
domenica). Il programma era di andare a un accampamento a

58
meno di un'ora di strada da Levada. Ma una volta sull'autobus,
dopo un rapido consulto, cambiamo piano. Decidiamo di
arrivare fino a Teresina, alla segreteria del MST e da l, di recarci
a un assentamento nel sud, nella zona di S. Joo. Come al solito,
i tempi sono tirati: alle 18 l'onibus ci lascia a Teresina, alle 19
parte dalla rodoviaria quello per S. Joo. Maria non sarebbe
contenta .
Fortunatamente, Francisco51 ci accompagna e contatta
l'assentamento di Marrecas, parla col motorista e gli spiega dove
dobbiamo scendere. L'arrivo previsto per le 3 di notte. Nota di
orgoglio: prima di salutarci, Francisco mi dice che non capisce
quando parla Gigi, ma capisce bene quando parlo io!
L'autista ci viene a svegliare alla 1:30 e ci fa scendere in un
incrocio tra la strada principale e una strada sterrata in mezzo al
niente. Che scena meravigliosa! Due stronzi in mezzo al deserto
all'una di notte!
Ci mettiamo comodi perch pensiamo che non ci
vengano a prendere prima dell'orario stabilito. Invece,
fortunatamente, dopo meno di un quarto d'ora arriva un
fuoristrada e ci porta in accampamento. Veniamo ospitati a casa
di Gabriel. Il tempo di montare l'amaca e partiamo per il
mondo di Morfeo.

22 giorno 3-10 luned

C' un certo filo conduttore nel percorso che stiamo


facendo in questo viaggio: a Manaus abbiamo visto il lavoro
nella favela; a Levada abbiamo visto un gruppo cominciare a
costruire la comunit, dopo che erano riusciti a conquistare la
terra. Oggi siamo in un accampamento vecchio di 16 anni.
come se, oltre a viaggiare nello spazio, stessimo anche

51 Uno dei ragazzi che lavora alla segreteria e chi mi aveva gi accompagnato
in paese a scaricare le foto su CD.

59
L'autista ci fa scendere in un incrocio
tra la strada principale e una strada sterrata
in mezzo al niente
Due stronzi in mezzo al deserto all'una di notte!

60
viaggiando nel tempo: uno spostamento diacronico associato
alle varie fasi della costruzione di una coscienza e della
successiva mobilitazione delle persone per esigere ci che gli
spetta di diritto.
Cominciamo subito facendo conoscenza di molti
bambini. Per ora sono abbastanza vergognosi, ma confido che
presto si scioglieranno. Con una bambina abbiamo giocato alla
scuola: ovviamente lei era la professora e io lo studente. Mi ha
fatto contare da uno a cento. Diciamo che ho fatto un po' di
ripasso.
Non ho ancora visto approfonditamente l'assentamento,
ma mi pare che di passi avanti rispetto all'accampamento non ce
ne sono tantissimi: le case sono in muratura, c' la scuola statale,
il campo di calcio, la sede dell'associazione, i cessi in casa. Per
dopo 15 anni speravo che fossero riusciti a conseguire qualcosa
di pi52. Il fatto che comunque stiano anni luce meglio di quelli
di Levada testimoniato gi dal pranzo che ci offrono: molto
pi ricco (maracuj, pomodori, banane, patate, manzo, mamao).
Quindi, per valutare il loro percorso bisogna tenere
presente ii punto di partenza. E questi, di strada ne hanno fatta.
Tutta con le loro sole forze, tutti insieme.
Questo pomeriggio abbiamo intervistato una signora che
si fatta tutti i 16 anni di lotta con la comunit e pure la lotta
precedente. Poi abbiamo intervistato una famiglia. Soprattutto
con la madre, Lurdia, abbiamo parlato di tutto. Due cose, su
tutte:
1. a prescindere dal governo, quello che conta che
continuino a lottare (Lula, comunque meglio degli altri);
2. questa comunit la via latinoamericana al socialismo.
Infatti il campo, economicamente e socialmente,
organizzato cos: la gente gode di un reddito suo (quasi tutte le

52 Questo giudizio, dato a caldo, verr rivisto in futuro, osservando


attentamente le cose che sono state conquistate e tenendo presente che tutto
ci che hanno l'hanno strappato con la forza al governo.

61
famiglie hanno un mezzo di trasporto: auto, moto, cavallo), ma
tutti i servizi comuni sono ottenuti da contributi comuni.
come se fossimo in una democrazia partecipata, in cui tutta la
comunit partecipa alle decisioni e un fortissimo stato sociale
garantisce a tutti gli stessi diritti. Non so se qualcuno ha mai
teorizzato qualcosa del genere, ma qui sembra funzionare.
Dopo ci chiedono notizie dall'Italia. Anche qui, ci
chiedono se ci sono Sem Terra nel nostro paese. Alla nostra
risposta negativa ci dicono: Ma come, da voi tutti hanno la
terra?!. Per domani a pranzo saremo loro ospiti.
Alla sera partecipiamo a una delle molte riunioni che si
svolgono nella scuola Paulo Freire. Qui, alcuni dei
coordinatori ci dicono che domenica 9 ci sar una occupazione
di terra. Ci dicono che gi tutto pronto, ma che non
dobbiamo dire niente in giro perch la cosa deve essere segreta.
CHE EMOZIONE! Non vedo l'ora di raccontarlo a casa!
Ovviamente domenica non potremo mancare. una grande
dimostrazione di fiducia il fatto che ci raccontino tutto
questo53.
Nota sulla pronuncia: totalmente differente dalle zone
amazzoniche: la d si pronuncia d e non g, cos come la
t si pronuncia t e non c.
La dimensione di questo assentamento molto maggiore
di quello di Levada; la coscienza di base la stessa, ma qui si
respira un'aria molto pi nazionale (riunioni di leader,
decisione di occupare,...). E questa gente ha alle spalle una
esperienza di 16 anni di lotte. Anche in questo caso, il governo
ha pagato la terra dopo circa 5 anni di occupazione.
Durante l'assemblea ci hanno anche organizzato le
prossime giornate: ci sar sempre qualcuno a guidarci per
mostrarci le attivit del villaggio.

53 Anche in considerazione del fatto che non tutti gli abitanti della comunit
sono a conoscenza di questo evento: noi s, due perfetti sconosciuti.

62
23 giorno 4-10 marted

Alla mattina andiamo con Joel e Cristina a intervistare 5


persone. Riporto i due concetti che pi mi hanno colpito.
gi la seconda volta che ci raccontano che tutto
partito con il lavoro di sensibilizzazione (trabalho de base)54
della chiesa, con il mito della TERRA PROMESSA. Queste
parole rinascono e acquistano un nuovo significato, calate in
questo contesto55.
La seconda cosa riguarda quello che ci ha raccontato
Cirian, un vecchio che qui da 16 anni, riguardo agli scontri
con la polizia. Ci ha detto che non erano armati e che il loro
modo di difendersi e combattere era con l'unione (che, quanto
vero!, fa la forza) e con le parole. Le parole delle donne, le
canzoni, le contrattazioni. La storia ha dato loro ragione.
La polizia, poi, voleva sempre sapere chi era il capo (pi
d'uno ce l'ha raccontato): tutti rispondevano che non c'era. Un
altro punto di forza del MST (e, nota di orgoglio personale,
nostro!56).
A mezzogiorno siamo invitati a pranzo da Lurdia. Dopo
pranzo ci fermiamo, ci mostra un po' di foto e ci racconta altre
storie. Le foto sono un mix di accampamento, manifestazioni,
foto di famiglia e della stessa Lurdia in costume da bagno .
Ci racconta alcuni particolari della preparazione

54 Il lavoro di base indica quel processo educativo necessario affinch le


persone acquistino una coscienza di s e degli strumenti per esercitare una
critica sullesistente. Il nome deriva dal fatto che questo il primo passo nel
processo di liberazione delluomo, in qualche modo a monte della nascita di
movimenti e forme di lotta.
55 Ci hanno raccontato che quando il prete parlava della terra promessa i
loro sogni andavano a campi di loro propriet che potessero essere coltivati e
garantire una casa e un lavoro degno
56 Nostro inteso come i gruppi e le associazioni che abbiamo costruito in
questi anni a Cologno: infatti, prima in ORA! e poi nel Laboratorio, la mancanza
di capi e leader sempre stato un nostro punto fermo.

63
dell'occupazione delle terre. Sembra la preparazione di una
guerra. Per prima cosa si preparano le famiglie che andranno a
occupare. Poi si preparano tutti i militanti e le persone degli
accampamenti/assentamenti vicini.
Proprio oggi sua figlia di 17 anni, Edenha, partita alla
volta della citt di S. Joo per i preparativi dell'ultima ora.
Quando si telefonano, siccome temono di essere intercettati,
parlano dell'imminente occupazione come della festa! sembra
di stare in un film di 007! I coordinatori ci hanno detto che
gi tutto pronto, si aspetta solo il segnale per partire.
Lurdia continua a raccontare. Ci parla della vita
dell'accampamento. Ci dice che all'inizio hanno sofferto la
fame, le cariche della polizia e il freddo. Il freddo? Le
spieghiamo che il freddo loro non sanno che cos'.
Ci racconta un episodio. Un giorno, quando quasi tutti
sono nei campi, la polizia arriva nellassentamento e si porta via
un paio di persone. Allora qualcuno corre nei campi ad avvisare
la gente e, passando per le strade di campagna, arrivano sulla
strada 80-100 persone che tagliano la strada alle camionette della
polizia con un tronco di palma. Dalla camionetta esce un
poliziotto che fa finta di sparare con un mitragliatore in mano.
Le 80 persone gli mimano, a loro volta, il gesto.
Allora un poliziotto chiede chi il capo e minaccia di
portare tutti in prigione. Rispondono che non c' capo e che o
tutti se ne vanno via liberi (compresi i due arrestati) o tutti
vanno in galera. La polizia libera i due prigionieri e ritornano
tutti all'assentamento. Lurdia non si pu dire che sia una
modella, ma per come parla, per quello che dice mi risulta
affascinante. decisamente una donna con le palle (il marito, di
contro, non parla mai e tiene sempre un basso profilo).

All'inizio del pomeriggio assistiamo a un gioco che


chiamano mapa da mina, una specie di caccia al tesoro.
Poi andiamo a vedere il loro sistema di irrigazione

64
(irrigao). Quasi tutti ce ne hanno parlato: ne vanno molto
fieri. La particolarit che non necessita di energia, perch
sfrutta la pressione con la quale l'acqua sgorga dalla terra. Ci
raccontano che il pozzo profondo 250 metri e che esisteva gi
prima dell'occupazione. Ai tempi del latifondo il proprietario
prendeva i soldi del governo per la fazenda e se li dirottava
verso altri lidi. L'impianto di irrigazione frutto di un progetto
governativo, non siamo riusciti a capire quanto grande il
campo irrigato perch non capiamo le unit di misura che
usano. Ma abbiamo capito che ci lavorano una sessantina di
persone.
Abbiamo approfondito come viene utilizzata la terra. Il
campo diviso in lotti. Ogni lotto coltivato da 2-4 persone
(cio una famiglia). I frutti della terra e i proventi della loro
vendita sono di chi possiede la terra e di chi la coltiva. Ma la
gestione del campo comune, fatta tramite una associazione: in
questo modo le spese di manutenzione e la conduzione sono
collettive. Nel campo si coltiva uva, banana, goyaba, anguria,
manioca.
Ancora una riflessione sul sistema politico-sociale
dell'assentamento. Qui il socialismo non sembra una questione
di sostanza, ma di grado, nel senso che se una democrazia
cominciasse a ridurre il potere e la gerarchia a favore della
partecipazione reale e a estendere lo stato sociale (inteso come
redistribuzione della ricchezza), al limite si arriverebbe a una
forma politica molto simile a quella che abbiamo trovato qua.
Altra cosa: l'esperienza dei Sem Terra mostra che si pu
essere rivoluzionari e produrre cambiamenti sociali oltre che
politici anche senza l'uso della violenza. Grande lezione.

L vicino al pozzo ci hanno fatto vedere dove sorgeva


l'accampamento all'inizio. Era pi difendibile dagli attacchi
della polizia. Mi convinco sempre di pi che una guerra.
Sembra un videogioco di strategia in tempo reale, alla Sim City

65
o Caesar. L'acqua del pozzo sgorga in superficie a due atmosfere
e mezzo. Nei pressi, sono state costruite delle docce e un
lavatorio. La gente dell'accampamento viene qui nel week-end a
fare il pic-nic.
Alla sera andiamo a mangiare da un tipo, militante duro e
incazzato della prima ora qui a Marrecas, che ci offre da bere
Coca-Cola e Fanta. Gigi rimane sgomento. Effettivamente da un
tipo cos non te lo aspetti. Per non me la sentivo di dirgli dei
sindacalisti colombiani e dei villaggi indiani.57
Dopo mangiato c' il cinema. Andiamo alla scuola Paulo
58
Freire e assistiamo all'inaugurazione della settimana della
cultura. Dopo un paio di balli e canti la ragazza che presenta59
ci chiama per presentarci alla comunit. Io farfuglio qualcosa in
una lingua che potrebbe essere scambiata per portoghese, Gigi fa
un discorso un po' pi articolato. Poi viene il momento delle
domande dal pubblico. Ci chiedono com' la nostra
associazione (risponde Gigi) e se in Italia la chiesa , come in

57 La Coca Cola stata riconosciuta come mandante di otto omicidi di


altrettanti sindacalisti in Colombia e si resa colpevole della distruzione di
intere zone (abitate) dell'India a causa dell'inquinamento di alcuni prodotti
chimici (vedi http://www.tmcrew.org/killamulti/cocacola/index.html ).
58 Come si capir in seguito, il nome tuttaltro che casuale. Paulo Freire
stato uno dei pi importanti intellettuali del Brasile e un grandissimo pedagogo.
Nel suo libro pi conosciuto, La pedagogia degli oppressi analizza e propone
un nuovo modo di concepire la cultura e la pratica dellinsegnamento, che
deve essere una pratica di liberazione, di emancipazione e di lotta contro
loppressione. Un sapere che deve formarsi in modo condiviso
problematizzando la realt e non un indottrinamento modello vaso-acqua (lo
studente come un recipiente che linsegnante, depositario del sapere, deve
riempire). Lapprendimento creativo che nasce dalla critica del reale permette
allo studente di arricchirsi e di svilupparsi come persona e, infine, di impegnarsi
attivamente per il cambiamento del mondo. Una citazione che diventata
quasi uno slogan in Brasile che o mundo no , est sendo, che appunto
pone laccento sul fatto che il reale non qualcosa di dato, statico e
immutabile, ma un divenire del quale luomo in liberazione protagonista.
Ovviamente un mondo in divenire e in perenne creazione richiede uno studio
altrettanto attivo e creativo.
59 Scopriremo in seguito che il suo nome Lucelia.

66
Brasile, dalla parte della gente (a questa rispondo io perch
facile: NO!).
Poi arriva il domandone, quello che ti taglia le gambe: ci
cantate qualcosa dall'Italia?. Prima che finisca la domanda io
gi rispondo: Legal!. Dopo un rapido consulto io e Gigi
scegliamo il Pescatore. Col mio mitico portoghese, tento di
spiegare chi era De Andr e qual la storia che la canzone
racconta. Si comincia. Cantiamo col culo. Sturo un ritornello e
nel finale incespichiamo. C'era il tastierista che tentava di
venirci dietro in qualche modo: povero lui! Per, quando
partiamo con il LALALA la gente ci viene dietro e, nel finale,
lultimo LALALA un trionfo! La folla ci acclama.
Dopo, la serata non pu far altro che chiudersi. Un sacco
di persone vengono a farci domande. Lucelia, ci chiede se
domani possiamo cantare una canzone in portoghese. Io punto
tutto sulla Lambada (Aaaaaaaa recordao....). Sar una tragedia.
Alla sera, sull'amaca, mentre scrivo del giorno che si sta
spegnendo, faccio mente locale sul fatto che in entrambe le
comunit di Sem Terra che abbiamo visitato la gente ha due
miti: il Che e Freire, la pratica e la teoria rivoluzionaria
sudamericana.
Altra cosa: oggi ci hanno spiegato che dopo i primi tempi
di diffidenza, le persone della citt hanno imparato a conoscere
e rispettare i Sem Terra. A Levada, al contrario, dicono che la
gente li guarda ancora come dei ladri, senza legge e Juscelina ci
ha confessato che avverte molto questo sentimento, soprattutto
a scuola. Col tempo, conquisteranno il rispetto che meritano.

24 giorno 5-10 mercoled

Questa mattina batto il record: mi sveglio alle 10 meno


venti. Andiamo a far colazione da una signora che ci offre dei
biscotti buonissimi. La nostra accompagnatrice ci dice che suo

67
figlio malato de nervo, de cabea. Ci dice che molto
frequente. Le chiedo perch. Forse perch le condizioni di vita
sono quello che sono.
Dalle 10 fino alle tre del pomeriggio rimango a scuola a
dipingere. La professora (sempre Lucelia) ci insegna una tecnica
per dipingere sulla tela (intesa come panni di stoffa). Non che
imparo proprio bene, ma il risultato del mio lavoro mi soddisfa
molto. Lascio la tela alla scuola come ricordo.
Durante la pausa pranzo Gigi ed io ci fermiamo a parlare
con una professora che viene dalla citt, Raimundinha. Ci fa
copiare un CD e ci fa conoscere un artista brasiliano degli anni
'70, Raul Seixas. Ascoltiamo la musica insieme, ci spiega le
canzoni, ci racconta la sua storia. Da come ne parla si capisce
che l'amore della sua vita. Parliamo anche di Paulo Freire e ci
dice quanto stata importante la sua lezione nella cultura e
nell'educazione del Brasile.
All'uscita da scuola mi fermo a parlare con un paio di
ragazze. Parliamo un po' di politica. Mi chiedono se l'Italia un
paese socialista , se ci sono i poveri. Mi dicono che Cuba un
paese socialista. Obbietto che per non c' libert. Ci ho messo
un po' a spiegare loro il concetto.
Poi telefono a casa. Ancora una volta, mi fa piacere. Ho
parlato solo con la mamma. Morivo dalla voglia di dirle che fra
poco parteciper a una occupazione. Due cose mi hanno
fermato:
1. I Sem Terra hanno detto che i telefoni sono sotto
controllo. Che scena straordinaria: io che mando a puttane il
lavoro di un anno!
2. La mamma gi abbastanza preoccupata cos.
Alla sera siamo ospiti dalla madre e dal padre di Ignazio.
Mentre siamo seduti a parlare, entra un bambino e la moglie di
Ignazio mi dice: deficiente (vedi le riflessioni poco sopra).
Prima di recarci alla scuola per la festa, ci fermiamo a
vedere un pezzo della riunione dell'assentamento. Ci sono quasi

68
un centinaio di persone. La comunit deve comprare dei
materiali per allargare l'irrigao. Questa sera c' il delegato di
unazienda che espone il preventivo. singolare vedere tante
persone ascoltare per decidere su un preventivo. La cosa negativa
che c'erano poche donne: quelle che erano presenti erano tutte
di una certa et, il nucleo storico della comunit. C' da dire
che in contemporanea c'era la festa alla scuola.
Alla sera, altro cinema all'assentamento Marrecas: io e
Gigi che cantiamo la Lambada. Stonati, fuori tempo,
inventando le parole. Ma comunque un trionfo! Aaaaaaaaaa
recordao... Abbiamo anche un file audio con la registrazione
dello scempio.

25 giorno 6-10 gioved

Il giorno di Lisboa60. Ci vengono a prendere due ragazzi


in moto e ci portano all'assentamento (a 12 Km da Marrecas).
Qua, solito protocollo: visita guidata (ci fermiamo al pozzo e ci
facciamo un bagno) e interviste a diverse persone.
A pelle, mi sembra che la gente abbia un po' meno
coscienza: ad esempio, andiamo a parlare con una famiglia. C'
la figlia di 14 anni e una sua compagna di scuola di 11. Gigi
domanda se vanno nella stessa classe. La madre risponde di si,
perch la pi piccola pi intelligente di Tania (la pi grande).
Appena sentito ci, Tania ci lascia e va in camera. Gigi prova a
spiegare alla madre che tutti siamo intelligenti e che non pu
dire a sua figlia che una stupida. Sta vecchia mi sta proprio sul
cazzo. Decisamente non si letta Freire.
Dopo una mezz'oretta in giro per l'assestamento, torno a
casa di Tania per farle una foto. Quando dico alla vecchiaccia di
voler fare una foto alla ragazza mi chiede, stizzita: e a noi no?.

60 unassentamento solo sei mesi pi giovane di Marrecas. Dista pochi


chilometri di strada sterrata.

69
Gliela faccio, ma mi riprometto di cancellarla il prima possibile.
Intervistiamo un'altra donna. molto timida. Quando le
chiedo se le piace il MST ci dice che il miglior partito che c'.
Quando le facciamo notare che il MST non un partito non
capisce. Alla fine, dopo altre spiegazioni, si scusa per la risposta
sbagliata. Le diciamo che non ci sono risposte sbagliate e la
ringraziamo.
A Lisboa siamo ospiti della famiglia di Chico. Giginho61
viene poco dopo il nostro arrivo e ci racconta un sacco di cose.
Ci dice che la corrente viene pagata dalle famiglie, mentre
l'acqua, che ogni tanto manca, come a Marrecas, viene pagata
dalla comunit. Ci dice che la terra divisa in due: una parte
privata, cio lavorata da ciascuna famiglia e i frutti sono di
propriet della stessa. Una parte, invece, comune: i risultati del
lavoro sono di propriet di tutta la comunit.
Ci dice anche che Lisboa un punto di riferimento per
tutte le comunit (non Sem Terra) della zona. Infatti, delle
conquiste ottenute con la lotta, hanno beneficiato tutti: luce,
strade, scuole. Anche culturalmente e socialmente Lisboa
importante: quando c' una festa arriva gente da tutte le
comunit limitrofe.
I nomi di Lisboa e di Marrecas sono i nomi dei primi
insediamenti della regione.
Parlando con Giginho scopriamo l'impensabile: nelle
elezioni locali (per il prefetto) non solo il PT non ha la
maggioranza, ma addirittura risultano vincenti i partiti di
destra. La spiegazione di Giginho che c' ancora molto lavoro
(di base) da fare e che c' molto clientelismo. Dopo
intervistiamo due ragazze.
Il ritorno a Marrecas abbastanza rocambolesco: siamo in
tre su un'unica moto a percorrere i 12 km di strada sterrata che
ci separano dall'accampamento, al buio.
Il tempo di cenare e andiamo alla festa della scuola. C'

61 Un vecchietto minuto, filiforme, faccia sveglia, di una simpatia incredibile.

70
un saggio di scienze: biodiversit, ecologia, alimentazione,
piccoli esperimenti di fisica.
Lucelia ci regala, come promesso, due saponette dipinte.62
Dopo si balla: gara di danza di Forr, ballo tipico del
nord-est. Cristina si offre di farmi da insegnante e ci buttiamo
nella mischia. Dopo averle abbondantemente massacrato i piedi,
per acclamazione popolare siamo eletti come migliori ballerini.
Altro giro di ballo, giro d'onore, questa volta unica coppia in
pista. Ci regalano una borsetta (da donna!) che Cristina mi
lascia come ricordo. Per chiudere la serata andiamo a bere
qualcosa al bar di Lurdia e Edoardo con Cristina, Gabriel e sua
sorella.
Che bella serata!
Parlando scopro che Lucelia figlia di un Sem Terra che
ora prefetto del P.T. (e questo potrebbe spiegare il fatto che ha
potuto frequentare l'universit). una ragazza molto solare.
Gran bel sorriso .

26 giorno 7-10 venerd

La mattina partiamo con una intervista chilometrica a


Ignazio. Fondatore del MST nel Piau, fondatore del P.T., lo
zoccolo duro e pi radicale del movimento.
Tre cose da segnalare su tutto: 1) Ignazio ci dice che molte
persone del movimento sono cooptate/comprate dalla destra. Ci
dice che Lurdia ha avuto uno sconto sul fuoristrada di 10.000 R.
Ci dice che la speranza sono i giovani, che si spera crescano con
una coscienza molto forte. 2) Ci racconta che il campo ha un

62 Sulla mia sono disegnati il mare, la spiaggia e un paio di palme, un tipico


paesaggio brasiliano che Lucelia mi dice essere un ricordo della gioia e della
voglia di vivere delle persone della comunit. La saponetta di Gigi riporta
invece un paesaggio desertico con un paio di cactus. La simbologia chiara: il
cactus, come i Sem Terra, in un ambiente ostile, ma resiste e porta un po' di
verde dove meno uno se lo aspetterebbe.

71
suo regolamento. Una volta un ragazzo fece una rapina a mano
armata. Fu espulso dalla comunit. 3) Gli chiedo se questa
comunit una comunit socialista. Mi dice di no, manca
ancora tanto. Ci racconta che durante l'occupazione il
momento migliore. La gente veramente unita. Poi, man mano
che cominciano ad arrivare i soldi, questo sentimento si allenta.
C' da dire, comunque, che il senso di comunit, ai nostri occhi,
fortissimo.
Alle 15 dovrebbe esserci una partita di calcio alla quale ci
siamo autoinvitati. Speriamo di non fare troppo brutta figura.
Vabb che dopo i canti e i balli delle sere scorse penso che sar
difficile peggiorare (ma non impossibile ).
Dopo la partita. Beh, devo ammettere che poteva andare
peggio. Ho giocato per una ventina di minuti: avr toccato la
palla un paio di volte. Alla fine ero morto: mi ci voluta una
buona mezz'ora per riprendermi. (Nota per il futuro: una volta
a casa devo rimettermi a fare sport).
Alla sera Maria (sorella di Ignazio) e sua cugina63 mi
regalano due libri. Le dediche che mi preparano sono molto
belle, specialmente quella di Maria.
Poi assistiamo alla mistica64: una ragazza soggiogata da
odio, ignoranza, oppressione, ma viene liberata con conoscenza,
fratellanza, giustizia65. Bello.

63 Non sono sicurissimo dei rapporti di parentela


64 La mistica nasce come rappresentazione religiosa e, come suggerisce il
nome, un mix di rappresentazione teatrale, balli, canti e coreografie che
rimandano a una precisa simbologia. In ambito profano, la mistica dei Sem
Terra richiama e mantiene vivi la storia, i valori, i simboli del movimento.
65 Allinizio entra una ragazza di nero vestita col volto interamente coperto dal
passamontagna. Porta attaccati addosso diversi cartelli con scritti tutti i mali
della nostra societ. Poi cominciano a uscire a due a due delle altre ragazze. In
ogni coppia una veste i colori e i simboli del MST e unaltra avvolta dalla
bandiera del Brasile. Una delle due ha un cartello con concetti positivi come
libert, giustizia, educazione; laltra strappa uno dei cartelli che opprimono la
ragazza in nero. Quando finalmente lei si trova libera da ogni cartello, si leva il
passamontagna e tutte insieme cantano linno del Movimento.

72
Subito dopo parto per prendere l'onibus per Teresina. A
questo punto io e Gigi ci dividiamo. Lui rimane a Marrecas e,
nella notte, partir per l'occupazione. Io ritorno a Levada. Mi
piange il cuore a non partecipare dall'inizio alloccupazione, ma
avevamo promesso ai ragazzi di Levada che saremmo ripassati
per la festa organizzata per sabato.
La parola data bisogna cercare di mantenerla sempre,
soprattutto se ci sono di mezzo dei bambini e dei ragazzi. Non
rispettare le promesse, soprattutto quelle tanto attese penso che
sia diseducativo. Primo, perch fa perdere ai ragazzi la fiducia
nelle persone e nel mondo; secondo, perch gli fa perdere la
fiducia in se stessi, non li fa sentire importanti. Il passo base, il
primo gradino per la formazione dell'uomo nuovo proprio la
fiducia in se stesso. Penso che la mia partecipazione
all'occupazione sia meno importante per me di quanto non lo
sia la mia presenza a Levada per i ragazzi dell'accampamento.

Un po' di riflessioni su quello che ha detto Ignazio,


propiziate dal lungo viaggio in autobus. Quando ha detto che
Lurdia si fatta comprare stato un duro colpo. Per, magari,
stava esagerando (anche perch 10.000 Reais per un voto sono
eccessivi). Ci sarebbe da indagare un po', ad avere il tempo.
Ignazio ci ha detto che il periodo pi duro (con la polizia
e senza cibo) stato l'inizio dell'occupazione, ma stato anche
il momento pi bello, quello in cui tutta la gente era unita. Poi,
con i soldi, questa unione diminuisce. Effettivamente, Levada si
presenta molto pi unito di Marrecas (anche perch uno di 60
famiglie e laltro di 270).
In questo senso si capisce perch a Ignazio questo non
sembra socialismo. Ai miei occhi le cose appaiono molto meno
dure. Pur notando i meccanismi denunciati da Ignazio, mi
sembra che i rapporti sociali delle comunit Sem Terra siano la
cosa pi vicina alla societ socialista che l'uomo sia riuscito a
fare. Diciamo che il socialismo era una idea meravigliosa di

73
societ. I casini arrivavano quando si trattava di declinare tale
idea nella realt. Questi mi pare che ci riescano piuttosto bene.
Altra cosa: quando chiediamo a Ignazio e Giginho cosa
pensano di Castro, danno risposte entusiaste: Ignazio,
addirittura, dice che dopo il Che e Ges il suo mito proprio
Fidel. Quando facciamo notare a Giginho che a Cuba c' una
persona sola che governa da 40 anni, egli conviene con noi che
c' una mancanza di democrazia evidente. Alla stessa obiezione,
Ignazio risponde che governa sempre lui perch il popolo con
lui. Non abbiamo il cuore di dirgli quanto si sbaglia.
Per entrambi, la cosa principale che fa di Castro un mito
il fatto che, per dirlo alla Panizza, Cuba da 40 anni una spina
conficcata dritta dritta nel buco del culo degli Stati Uniti, un
piccolo baluardo che resiste al gigante americano. Per lo meno
sono in buona fede e parzialmente scusabili per via della
mancanza di informazione. Non posso fare a meno di pensare a
quelli che in Italia pensano che Cuba sia il paradiso in terra.
Loro non hanno scusanti.
Altra cosa: mentre ci spiegava il rapporto tra MST e
PT/POLITICA/POTERE ha detto una cosa illuminante. Ha
detto che il MST non deve entrare nel governo perch il
governo di tutto il paese, quindi anche delle multinazionali e
dei latifondisti, mentre il MST deve rimanere solo del MST.

27 giorno 8-10 sabato

Arrivo alla rodoviaria di Teresina alle 3:30 del mattino. Il


primo autobus per il centro alle 5:30, il primo per Levada
alle 6 o alle 7. Speriamo che fili tutto liscio.
Non fila tutto liscio . Il bancomat di fianco alla
stazione non funziona. Corro in citt con un mototaxi, ma i
bancomat della banca ripartono alle 6, causa sciopero del
personale. Aspetto, tenendo compagnia alla guardia giurata.

74
Prelevo. Corro alle sede del MST per farmi indicare a che ora e
quale autobus devo prendere. Un tipo mi accompagna.
Il Brasile proprio piccolo, perch il motorista e il suo
aiuto sono gli stessi che cerano sul bus la prima volta che sono
andato a Levada. Mi riconoscono e mi salutano. Alla fine, riesco
a partire alle 7.
Arrivo e, come previsto, c' grande festa; tra i pi piccoli
soprattutto (Kamila e Kamargo). I grandi hanno gi imparato a
reprimere un po' le loro emozioni. La festa che ci doveva essere
saltata, ma la sera si tiene comunque la mistica sul Che (di cui
una settimana fa avevo assistito alle prove).
A pranzo Kamila mi porta a mangiare a casa sua. Non
posso fare a meno di notare che il piatto sensibilmente pi
povero di quelli che mi ha offerto la famiglia di Raimundo:
meno riso, niente fagioli, carne molto ossuta. Kamila rimane
con me quasi tutto il giorno.
Nel pomeriggio do una mano in giro. Donna Atonia mi
offre la merenda.
Mentre sono al lavatoio a lavarmi un po' di biancheria
vengono due ragazzine a tenermi compagnia e mi chiedono se
voglio che mi lavino i vestiti. Non mi pare il caso, ma apprezzo
molto la disponibilit.
La sera va in scena la mistica: semplice, ma molto ben
preparata. Pochi contenuti, molte emozioni. Alla fine, ognuno
prende dei piccoli sacchetti di grano disposti per terra e li
scambia con le altre persone, facendo ogni volta seguire a questo
gesto un abbraccio.
Momento di ilarit: alla fine della rappresentazione,
quando il momento dell'assassinio del Che, il ragazzo che
doveva sparargli si confonde e punta l'arma contro il
narratore, la voce fuori campo.
Una riflessione: alla quarta mistica che vedo non posso
non pensare che sia un po' troppo irreggimentata, tipo le
manifestazioni sovietiche. Certo, qui nessuno obbligato a

75
partecipare. Per, ad esempio, gli unici libri che arrivano sono
quelli che invia il MST. Non so, ci devo pensare...
Dopo partono i balli: come al solito, mi butto.
Stranamente, per, l'accoglienza mi pare freddina. Le ragazze si
rendono contro in tempo zero che le mie capacit di ballerino
sono seconde solo alle mie capacit canore e non mi fanno
ballare. A un certo punto mi pare anche che Samara rida di me.
Va be...
Alla fine della festa fermo Raimundo e gli do i 500 reais
che con tanta fatica avevo prelevato al mattino. Gli spiego che
sono per la creazione della associazione e per la comunit. Che
io e Gigi apprezziamo molto quello che stanno facendo, che
crediamo che sia importante non solo per il Brasile ma per tutto
il mondo. Perch d una speranza.

28 giorno 9-10 domenica

Notte infernale, la pi fredda da che sono in Brasile. Ma


ne vale la pena perch la giornata forse la pi gratificante e
ricca di emozioni del viaggio66. Alla mattina Kamila mi si
attacca e non mi molla pi. Anche Kamargo non scherza. Mi
viene a chiamare Luana, sorella di Francisca e figlia di Atonia.
Mi dice se posso venire a casa sua. Mi chiede se posso darle 10
reais per il materiale per studiare. L per l, sono preso alla
sprovvista e glieli do. Kamila l a guardare.
Vado a fare colazione e mi va tutto di traverso perch
continuo a pensare: Perch lei s e tutti gli altri no? Prendo
una decisione che mi fa sentire una merda, ma credo che mi
sarei sentito ancora pi merda se non l'avessi presa. Torno da
Luana e le spiego che ho sbagliato, che non posso dare a lei dei
soldi e agli altri no. Senza che arrivi a chiederlo lei capisce,

66 Col senno di poi, in realt, di emozioni ce ne saranno molte altre, anche se


non muteranno il significato di questo giorno.

76
rientra in casa e mi riporta i 10 reais. Io le do un quaderno che
tenevo nello zaino. Tre secondi dopo la madre mi offre un po'
di succo.
Dio, che situazione di merda!
Le richiedo se ha capito il motivo per cui non posso
lasciarle i soldi. Mi risponde di s. Le credo. Luana ha 11 anni.
Poco dopo rimaniamo soli io e Kamila e lei mi chiede un
regalo. Le faccio lo stesso discorso che ho fatto a Luana e lei:
Per a Luana il quaderno l'hai lasciato.
Dio, che situazione di merda!
Le chiedo se vuole una penna. Dice di s. Gliela do. Se la
appunta sulla maglietta come se fosse una spilla di valore; ci
tiene a farla vedere in giro. Le chiedo di metterla via, in casa,
perch altrimenti tutti i ragazzi dell'accampamento me ne
chiederanno una. Lo fa.
Kamila ha 8 anni, ma capisce alla perfezione tutto quello
che succede.

Intanto ha luogo una riunione plenaria. Io non partecipo:


un po' perch non ne ho voglia, un po' perch immagino che
stiano parlando del modo migliore per salutarmi.
Alla fine mi vengono a chiamare. Raimundo comincia a
parlare: per prima cosa ricorda che sono tornato sabato otto
proprio come avevo promesso. Per me solo questo inizio vale il
prezzo degli autobus, la notte insonne e la perdita
dell'occupazione a Marrecas. Poi Raimundo tira fuori i soldi che
gli ho dato la sera prima e li conta davanti all'assemblea. Dice a
tutti che sono il contributo mio e di Gigi e ribadisce le
motivazioni con cui glieli ho dati.
il mio turno di parlare: spiego che sono io che devo
ringraziare per l'ospitalit e l'accoglienza. Per la speranza che la
loro lotta rappresenta. Almeno, credo di avere detto pi o meno
queste cose . Dopo le esperienze della mattinata, gli dico che
spero che i soldi possano servire anche per libri, quaderni e

77
penne, perch per lottare bisogna anche imparare. Per
concludere, gli regalo il libro su Lamarca67 che avevo comprato
a Manaus.
Per finire, mi donano un sacchetto di castagne68 (gi cotte
e pronte per l'uso) e una bandiera del MST. Samara mi regala
due (dei suoi cinque) libri: uno per me e uno per Gigi. Ancora
una volta, vedere questa gente che non ha nulla, vive nelle
baracche, mangia con le galline e i cani, che ti regala qualcosa,
incredibile.
Mangio di corsa l'ultimo pranzo di mamma Margherita
(ovviamente: pesce!69), trangugio il suo ultimo succo di caj e
corro a prendere l'onibus per Teresina. L'autobus delle 11:20
passa alle 12:10, ricordo che oggi domenica, e di domenica gli
orari sono gli stessi degli altri giorni, ma abitualmente
vengono molto allungati!
Arrivo a Teresina giusto in tempo per cercare un
fotografo: essendo domenica mi dicono che l'unica speranza di
trovarne uno aperto di andare al centro commerciale.
L'autobus mi scarica proprio davanti ai grandi magazzini, ai
margini di quartieri residenziali pieni di condomini altissimi. Se
non avessi saputo che ero in Brasile, a pochi minuti da favela e
campagne, avrei potuto pensare di essere tranquillamente nella
periferia di qualche grande citt europea. Faccio ancora fatica ad
abituarmi a questi bruschi passaggi tra realt sociali cos diverse.
Comunque, il fotografo lo trovo chiuso.
Torno al dormitorio MST, faccio una doccia di volata,
saluto i ragazzi e prendo l'onibus delle 18 che mi porta alla

67 Militare brasiliano, divenne un capo della guerriglia brasiliana durante la


dittatura militare, tra la fine degli anni 60 e i primi anni 70. Il libro in questione
Lamarca: o capito da guerrillha di Miranda e Jos, dal quale stato anche
tratto un film.
68 Il caj ha nellestremit inferiore una propaggine a forma di fagiolo. Una
volta cotto e sbucciato, tale cibo ha lidendico sapore della castagna. Da qui il
nome castagna di caj
69 Io odio il pesce!

78
rodoviaria. Alle 19 sono sulla corriera per tornare a Marrecas.
Con questi ultimi tre giorni di viaggio ho dato un senso
al titolo di questo diario.
Arrivo alla fermata di Marrecas alle due di notte; trovo il
pap di Lucelia, in moto, che mi aspetta da 40 minuti. Mi
accompagna a casa di Gabriel e, inaspettatamente, ci trovo
Gigi.70 Mi spiega che dovuto tornare oggi dall'accampamento
perch i collegamenti con l'assentamento sono molto radi (ogni
due giorni). Ci rimango male, perch in questo modo non posso
vedere l'occupazione. Pazienza. Domani sveglia alle 6 e partenza
alla volta di Fortaleza.

29 giorno 10-10 luned

Mi sveglio all'alba, molto prima di Gigi e Gabriel, per


andare a salutare un po' di gente dell'assentamento. Per prima
cosa vado a casa di Lurdia e Edoardo, che hanno gi la porta
aperta. Si offrono di accompagnarci a So Joo71, perch, come
molti, devono gi andare in citt in quanto oggi giorno di
fiera. Poi vado a bussare a casa di Cristina: sfortunatamente
ancora all'occupazione. Saluto la madre e le dico di darle un
bacio.
Infine trovo la casa di Lucelia, in cui vive con i suoi
genitori. Credo di averla svegliata. Saluto mamma e pap e poi
l'abbraccio. Non posso non notare che, sebbene appena scesa dal
letto, molto carina.
Tornando alla casa di Gabriel saluto Ignazio, Arcangela e
Maria, la sorella di Ignazio.
Si parte per S. Joo: il carro di Lurdia una jeep

70 Infatti, gli accordi che avevamo preso prima di separarci erano che, una
volta tornato a Marrecas, l'avrei raggiunto in "occupao".
71 La citt pi vicina allassentamento. Per loro un centro urbano, in realt
poco pi di un grande villaggio.

79
scassata, con un grande cassone caricato con merci e una decina
di persone (!). A met viaggio tiro fuori le castagne di Levada e
le offro in giro. Sono state molto apprezzate.
Intanto Gigi ed io ci scambiamo le esperienze degli ultimi
giorni. Mi racconta che ha bevuto in una pozza dove bevevano
anche le bestie!72 Poi mi dice che, mentre tagliava un albero ha
rotto l'anello che le aveva regalato Juscelina. Aggiunge che
Coelho73 avrebbe detto che era accaduto perch aveva deluso la
persona donatrice del monile. Non lo so, penso di no.
Sicuramente, io non le ho deluse.
Arriviamo a S. Joo dopo circa 40 minuti e Lurdia ci
porta a vedere la fiera e un paio di scuole. Ci racconta che sono
state appena rimesse a posto dall'attuale amministrazione
petista. Infine, andiamo nella sede del MST. L parliamo un po'
con Germano. Ci dice che le occupazioni di questi giorni sono
facili, perch il latifondista ha gi l'intenzione di vendere. Si
tratta solo di parlare con lo stato e di decidere il prezzo.
Ribecchiamo anche Cawan.
Nota di colore: la ragazza che fa da segretaria nella sede
mi dice che carino sono carino, ma sarebbe meglio se mi
tagliassi barba e capelli. Le rispondo che mi piaccio cos. Mi
dice sorridendo che i gusti sono gusti.
Alle 10:15 prendiamo l'onibus per Oeris, tappa intermedia
per Fortaleza.

A questo punto va a chiudersi un altro momento del


viaggio: quello con i Sem Terra. il momento buono per
qualche riflessione sparsa.
I vestiti: anche nelle condizioni materiali in cui vivono a
Levada, la sera della festa o quando vanno a scuola, tutti, grandi
e piccoli, tirano fuori il vestito bello.

72 Gigi s che un duro!


73 Ci riferiamo allo scrittore brasiliano Paulo Coelho, in quel periodo una delle
letture preferite di Gigi e oggetto molto spesso delle nostre discussioni.

80
Alle 10:15 prendiamo l'onibus per Oeris,
tappa intermedia per Fortaleza.
A questo punto va a chiudersi un altro
momento del viaggio: quello con i Sem Terra.

81
Il rapporto con le citt limitrofe: a Levada ci hanno detto che le
citt vicine li guardano come ladri. A Marrecas, dopo 16 anni, le
cose sono molto diverse. La citt di S. Joo ha imparato a
conoscerli e adesso ci sono ottimi rapporti, tanto che durante le
serate di festa c'erano anche degli sponsor (senza striscioni
pubblicitari, ma con il classico: Si ringraziano...).
Penso che un accampamento evolve come le persone, che
appena circola un po' di grano, si chiudono sempre un po' in se
stesse; proprio vero che il processo di cambiamento non si
arresta mai. 'Non essere mai ci che si ', 'rivoluzione
permanente', 'l'essere in divenire': sono tutte formalizzazioni
dello stesso concetto. Il processo di maturazione umana, di
crescita personale permanente. Il cambiamento , per
definizione, un fatto processuale. Per questo l'uomo nuovo
l'uomo che non c', perch l'uomo nuovo nel processo di
ricerca.
La liberazione dell'uomo come l'amore. Non una cosa
che si pu possedere o vendere. L'amore il fatto che io e te
siamo qui, in questo momento e in questo luogo, a fare l'amore.
Cos l'uomo nuovo il processo che vede protagonista la
persona, insieme ai suoi fratelli, nel processo di ricerca e
maturazione, liberazione e conoscenza.
Paolo Freire direbbe che il mondo non , sta in essere (O
mundo no , est sendo). Ancora una volta, si sottolinea che il
mondo non un dato di fatto, ma frutto di un processo
storico in cui l'uomo il soggetto che conosce il mondo e lo
trasforma. E, come ogni alchimista che si rispetti sa, per
trasformare il mondo bisogna contemporaneamente trasformare
se stessi.
Soprattutto a Lavada la componente politica del legame
instaurato con le persone molto forte: come gi detto, mi
chiamano companhero italiano. Samara, come dedica del
libro che mi ha regalato, mi dice che la lotta ha bisogno di me.
Non posso fare a meno di pensare che io vivo da ricco a 10.000

82
km di distanza, che questo viaggio costa tanti soldi quanti loro,
forse, ne vedranno in 10 anni. E, soprattutto, che buona parte
del benessere che abbiamo frutto delle ruberie perpetrate ai
danni di Africa e America Latina.
Chiudo con alcune annotazioni sul mio attuale stato di
forma. Per prima cosa, mi sento in dovere di annotare che da
qualche giorno mi prudono le balle in maniera notevole. Non
so se un fungo o una semplice irritazione. Ci metto su un po'
di babygella e spero che non peggiori: sarebbe una tragedia.
Sempre parlando di particolari fisiologici, oggi a mezzogiorno
mi sono scofanato un chilo di cibo. Ho paura che per la legge
della conservazione della materia presto dovr fare una cagata
equivalente.

30 giorno 11-10 marted

Dopo la solita notte (di merda) in autobus (dalle 18 alle 5


del mattino) arriviamo alla rodoviaria di Fortaleza. L'onibus
non era neanche male: non cera troppa gente e non faceva
particolarmente freddo. Il problema, come al solito, erano le
strade, piene di buche e dossi. L'onibus continuava a sobbalzare
e il motorista era costretto a fare brusche frenate. Morale della
favola: dormito poco e male.
Per passare il tempo durante il viaggio mi sono riascoltato
la registrazione della nostra performance con la Lambada a
Marrecas. Che strazio!! Penso che, se dopo essermi riascoltato,
ho ancora il coraggio di produrmi in pubblico, vuol proprio
dire che non ho il senso della decenza!
Dopo un banheiro veloce, una lavata di denti e un caffesinho, ci
mettiamo ad aspettare le 7 per chiamare Lurdes74 e

74 Durante un incontro avuto con Sandro Spinelli per preparare il viaggio


abbiamo conosciuto sia Marina che Lurdes. Loro erano in viaggio in Italia
(grazie a Sandro) e ci hanno detto (a noi e ad Adriana) che ci avrebbero potuto

83
le strade, piene di buche e dossi.
L'onibus continuava a
sobbalzare e il motorista era costretto a
fare brusche frenate. Morale della favola: dormito poco e male.
84
farci dire dove abita. Lurdes non risponde, ma alle 7 o poco pi
arriva Marina a recuperarci. Una scena abbastanza surreale:
Disculpe siete italiani? si chi siete? Alessandro e Gigi. E
tu sei Lurdes? No, sono Marina. A dispetto delle apparenze,
siamo abbastanza mimetizzati, ma ci ha riconosciuto subito
perch ci eravamo gi visti qualche mese prima a Verona,
durante un incontro con padre Sandro.
Fortaleza la citt pi grande che abbiamo visitato fino
ad ora. Marina ci racconta che ha pi di 800 favelas. Per
spostarci fino a casa di Marina (bairro Tancredo Neves)
impieghiamo diversi minuti di onibus. Inizialmente il quartiere
nasce con una occupazione di terre. Col tempo il governo ha
costruito le case e ha portato i servizi (luce, acqua). Marina
chiama questa procedura abitao conjunta: il governo
costruisce le case e le persone le pagano piano piano, un po'
come le case popolari da noi.
Ovviamente, come sempre, questo fu ottenuto solo dopo
che le persone avevano lottato per il diritto alla casa. Infatti
all'inizio di questo processo solo quelli pi benestanti
potevano permettersi di acquistare la casa. Tutti gli altri se la
sono dovuta conquistare. Questo uno dei fili conduttori del
viaggio: in qualunque posto i diritti di cui le persone
beneficiano sono sempre frutto di lotta. Nessun politico gli ha
mai regalato niente.
Mentre mi lavo i vestiti Gigi e Marina parlano un po'.
Faccio in tempo a partecipare solo all'ultima parte della
discussione. Marina ci dice che la coscienza c' solo quando una
persona agisce in libert, senza costrizioni esterne. Come
esempio ci racconta di quando, nel corso di una campagna
elettorale, durante una messa, il prete continuava a ripetere di
votare per un candidato di destra. Alla quarta messa, Marina
prende il microfono e gli dice, durante la funzione e con la
chiesa gremita, che un prete non si deve permettere di dire per

ospitare a Fortaleza. Ovviamente, non ce lo siamo fatti ripetere due volte.

85
chi votare. Che il compito della chiesa, delle associazioni, delle
persone di buona volont non indottrinare, dire alla gente
cosa fare. , al contrario, quello di stimolare, movimentare,
aiutare a far venire fuori le domande.
Ci racconta poi che ha preparato un seminario su Paulo
Ferire. Da come parla si capisce che la lezione stata assimilata
molto bene.
Il resto della giornata lo trascorriamo a vedere la citt,
vediamo la sede della Caritas e una mostra su Frei Tito75 e sulle
torture durante la dittatura militare. Alla sera andiamo a vedere
un concerto di Pingo de Fortaleza sulle donne. Molto bello.
Il problema che tiriamo le 10 di sera, e noi siamo in
piedi dalle 5 del mattino, con alle spalle quattro notti di
pullman. Infatti Gigi cede e si addormenta durante lo
spettacolo. una scena da manuale: Gigi stravaccato sulla sedia
che respira pesante e Marina che lo guarda abbastanza incredula.

31 giorno 12-10 mercoled

Ci alziamo tardi (9): dopo la colazione facciamo un giro


di un'ora per la citt per arrivare a casa di Lurdes. Sta dall'altra
parte di Fortaleza. Vive nel bairro Jetulio Vargas, il quartiere
anch'esso frutto di un'occupazione. Lurdes ci racconta che dopo
aver occupato, nel tempo le persone hanno comprato la terra da
un avvocato molto potente e influente. Solo dopo si scoperto
che in realt questo personaggio non era il proprietario della
terra. Per cui adesso c' un contenzioso con il governo e
l'avvocato, in quanto entrambi rivendicano dei diritti sulla zona.
Come se non bastasse, il Dom (lavvocato) chiede altri soldi e

75 Domenicano membro dellAzione Studentesca Cattolica, fu catturato


dallesercito durante la dittatura militare nel 68. Dopo pi di quaranta giorni di
torture e sevizie, riusc a scappare allestero. Sconvolto da quello che aveva
dovuto subire, si impicc nel 74.

86
minaccia impunemente le persone del quartiere con armi da
fuoco. Impunemente perch, appunto, una persona con molto
denaro e molti agganci politici.
Lurdes vive in una casa di mattoni, abbastanza grande,
con un locale che da sulla strada adibito a negozietto: vende un
po' di cancelleria, sapone, shampoo, qualche giocattolo. Ci dice
che guadagna poco, perch la gente non ha i soldi per comprare.
Comunque casa sua abbastanza carina, soprattutto se
confrontata con le case circostanti. Notiamo che ha anche un
computer con accesso a internet, che per utilizza solo i giorni
festivi pagando solo 15 centavos per tutto il giorno.
Ci conferma che luce, acqua, telefono, autobus sono tutti
servizi che il quartiere ha ottenuto con la lotta. Racconta che i
primi tempi l'autobus fermava molto lontano e la gente, per
andare a lavorare, doveva alzarsi alle 4 del mattino per
raggiungere la fermata pi vicina. Dopo che una persona stata
uccisa la sera, proprio tornando a casa dopo il lavoro, la gente
del quartiere si riunita in assemblea e ha cominciato a
protestare andando in comune e bloccando la strada in cui
passava l'onibus. Ora hanno la fermata nel quartiere.
Il racconto prosegue e Lurdes ci conferma ancora una
volta un altro meccanismo abbastanza ricorrente: ci dice che,
man mano che la gente raggiunge un certo livello di benessere,
progressivamente diminuisce anche la sua partecipazione alla
vita della comunit.

Mentre siamo in casa a parlare con Lurdes, arrivano due


fratelli, un bambino e una bambina, che bussano alla grata che
chiude il negozio di Lurdes e chiedono un regalo per la festa
dei bambini. Oggi, infatti, in Brasile la giornata dei bambini:
scuole chiuse e festa nazionale. Ieri e oggi i negozi sono stati
presi d'assalto. Lurdes rientra in casa per cercare qualche vecchio
giocattolo. La bambina rimane affacciata alla grata, ad aspettare
fiduciosa. bellissima. Le chiedo se posso farle una foto. Si

87
chiama Ariana. La scenografia altrettanto bella, perch l'uscita
del negozio esattamente controsole rendendo Ariana molto
simile a una sagoma scura avvolta da una luce. Il tutto
circondato dalle barre della grata del negozio. Lurdes torna con
una macchinina usata e gliela d.
Sto notando che, in questo viaggio, la mia attenzione
molto spesso attratta dai bambini. Non so perch. Forse perch
sono bellissimi e sanno ridere anche in una favela. Forse perch
dei bambini sono responsabili i grandi: perch un bambino non
chiede di venire al mondo e il mondo che l'accoglie non l'ha
costruito e deciso lui, ma un regalo degli adulti. Abbiamo la
terribile responsabilit del mondo che lasciamo ai bambini. Per
questo i bambini sono la speranza di un mondo diverso, di un
futuro diverso. Banalmente, sono la personificazione del motto:
finch c' vita, c' speranza. Loro sono la vita. E ogni loro
lacrima cade sulle colpevoli spalle degli adulti.
Lurdes ci racconta che ha in mente, con altre persone, di
far partire un progetto, una associazione che lavori con i
bambini (e di conseguenza anche con le famiglie) del quartiere.
Un po' come a Novo Israel, a Manaus. Aggiunge, per, che i
problemi sono tanti: non ci sono soldi e quindi l'attivit
verrebbe mandata avanti con il volontariato. Ma tutti, nel
Bairro, devono lavorare. Ci vorrebbero giornate di 36 ore.
Inoltre bisogna vincere la diffidenza delle persone, bisogna
riuscire ad avvicinarle. La vita le ha rese diffidenti, e all'inizio
l'unica cosa che cercano la carit, l'elemosina. Lurdes ci spiega
che la prima cosa da fare fargli capire che valgono, che sono
uguali alle altre persone, che chi ha i soldi non migliore di
loro. Cose gi sentite, ma fa bene sentirle ripetere per il Brasile
da persone diverse. Acquistano forza e verit.

Siamo ospiti a casa di Lurdes per il pranzo. Dopo, Marina


ci porta in giro per la zona. Il quartiere in continua
espansione. Vicino a noi c' un piccolo bairro, anch'esso nato da

88
una occupazione, ancora in stato abbastanza precario: case di
mattoni miste a baracche, fogna a cielo aperto e nessuna strada
asfaltata.
Marina viveva qui. Ci porta a conoscere sua sorella, che
vive col marito e il figlio, Felipe. un ragazzino di 11 anni,
cagionevole di salute ( anemico), timido ma, credo, anche
molto sensibile. Marina gli porta un piccolo camion giocattolo,
proprio per la festa del bambino.
Felipe mi racconta che va a scuola dai salesiani, frequenta
la settima serie. Maria mi spiega che il ragazzo ha una patrona
italiana che gli paga gli studi. Anche lei venuta in Brasile e l'ha
conosciuto. rimasta colpita dalla sua intelligenza e dal suo
amore per lo studio: cos ha deciso di aiutarlo. Sembra una
storia da libro Cuore.
A met pomeriggio ci rechiamo alla spiaggia. Ci mettiamo
parecchio ad arrivare, tanto che quando finalmente siamo in
spiaggia il sole gi al tramonto. Credo che sia uno dei quartieri
pi ricchi e pi turistici della citt: grandi hotel (e di lusso),
grandi palazzi. Lo skyline molto diverso rispetto al mattino.
Ci fermiamo in un locale sulla spiaggia a bere succo e a
scrivere. Sembra proprio una localit turistica come ce ne sono
tante in Italia. Mentre scrivo il diario passano diverse bambine
che tentano di vendere dei portachiavi. Lo fanno senza insistere,
con voce bassa, con timidezza. Dio!
Per il ritorno seguiamo le istruzioni che ci ha lasciato
scritto Marina, ma il pullman che ci porta al bairro segue una
strada diversa da quella a cui siamo abituati. Ci ritroviamo in
mezzo al quartiere, con le nostre facce da turisti pirla e i nostri
zaini senza neanche sapere il nome della via di Marina.
Precisazione necessaria: il bairro Tancredo Neves la notte
pericolosissimo, soprattutto per gli stranieri. Marina ci aveva
lasciato il suo numero di cellulare, ma non riusciamo a
chiamarlo da nessuna cabina. Per fortuna incontriamo una
ragazza e le chiediamo informazioni. Quando le spieghiamo la

89
situazione rimane allibita di come due forestieri possano anche
solo pensare di aggirarsi soli per il quartiere. Poi arriva il
cinema: chiediamo informazioni su dove sia un posto (la casa di
Marina) senza saperne la via. Tiriamo in mezzo grandi piazze,
strade, autostrade, numero di corsie. Probabilmente deve avere
pensato che siamo due pazzi. Comunque, grazie a
dio/buddha/allah/shiva/manit/... si prende a cuore la nostra
situazione e chiama Marina. Si fa spiegare dov' casa sua e ci
accompagna. Anche stavolta, nonostante abbiamo fatto di tutto
per far accadere qualcosa, non successo niente.

32 giorno 13-10 gioved

Sveglia alle 7.
A colazione Marina ci racconta di un prete che mette i
bastoni tra le ruote alle associazioni perch vorrebbe tenerle
sotto il suo controllo. Mi ricorda molto il Gordo76.
Conveniamo che, com' come non , ci tocca sempre dover
lottare contro le persone che hanno denaro e/o potere.
Di mattina andiamo a fare un giro al mercato di quartiere
(la via di Marina si chiama via del Mercato). Poi andiamo a fare
visita a un prete della comunit, padre Lino Alegre, italiano, del
Veneto, qui in Brasile da 35 anni. La sua casa nettamente
migliore di quelle intorno. Appena entrati la casa ci accoglie con
una riproduzione del quarto stato quasi a grandezza naturale.
Cominciamo bene.
appena tornato dall'Italia: Marina lo aggiorna con i
problemi di padre Sales, il prete di cui sopra. A questo punto
Lino ci chiede se capiamo Si!- e ci dice che c' sto prete (lo

76 Ossia ciccione, gentile nomignolo affibiato da noi ragazzi del Laboratorio a


un esponente politico della giunta Colognese che ha come idea principale
quella di controllare i gruppi, associazioni, collettivi della citt per i suoi fini
elettorali. Ah, quasi dimenticavo, un grande stronzo.

90
apostrofa molto cristianamente come lo stronzo) e che, per
liberarsene, bisogna che la gente si organizzi, tiri in mezzo un
altro prete, Alvaro, e vada a protestare direttamente col vescovo.
Per ci che riguarda la manifestazione del week-end, alla
quale Sales non vuole che Marina e altri partecipino, con la
motivazione ufficiale che sono un gruppo non organico alla
parrocchia e, ufficiosa, che sono dei sobillatori, il succo del
discorso di Lino stato: sbattetevene le balle e andateci lo
stesso. inutile nascondere un conflitto che c'. Facciamolo
venire fuori e vediamo un po' come se la cava Sales quando
capisce cosa sta succedendo. Mi piace questo padre Lino.
La tappa successiva un centro di catadores77 l vicino:
gente che raccoglie il rudo sia in strada che passando di casa in
casa, lo divide (carta, plastica) e lo manda alle aziende di
riciclaggio.
C' una ragazza che lavora annotando i pesi dei sacchi e
verificando il valore di ogni pacco. Era l'unica che sapeva
leggere, scrivere e fare i conti. Si chiama Franzisca. Marina mi
spiega che ci sono molti problemi perch il governo non d
nessun aiuto. Quello che stanno tentando di fare adesso di
creare una associazione che coordini i diversi gruppi di
catadores della zona.
Questo molto importante perch piccole quantit di
rudo sono pagate in proporzione meno di grandi quantit.
Quindi, associarsi per raggiungere questi grandi quantitativi,
un fatto fondamentale per migliorare il lavoro e il reddito di
queste persone. Ci mettiamo d'accordo con un catador per
accompagnarlo l'indomani mattina a vedere praticamente in
cosa consiste il suo lavoro.
Pranziamo a casa di Marina con tutta la frutta che
abbiamo comprato al mercato. Parliamo molto. Ci racconta
della sua vita. Sono otto fratelli, il padre muore quando lei ha
solo 5 anni, la madre e i fratelli maggiori si devono dar da fare

77 Figura tipica del Brasile e del Sud-America in generale.

91
per tutta la famiglia. Marina comincia a lavorare a 12 anni, e
fino a 28, quando prende la laurea in pedagogia, continuer a
studiare e lavorare. Pi volte ci ripete che nella sua famiglia non
si mai saltato un pasto, che si sono sempre aiutati l'un l'altro.
Mentre parla, la voce e il tono tradiscono molto orgoglio
e dignit. Credo che sia perch devessere una cosa abbastanza
infrequente in Brasile che una famiglia se la cavi dopo la morte
(o l'abbandono) del padre. Inoltre, il fatto che nella sua famiglia
ci sia stata tutta questa solidariet le fa riporre molta fiducia
nelle persone, nella lotta e nel lavoro congiunto.
Poi si torna al discorso sui preti. Ci dice che, ovviamente,
papa Wojtyla non le piaceva, cos come non piaceva a tutti i
progressisti in Brasile. Non piaceva sia per le posizioni sulla
donna, sia perch non appoggiava nella maniera pi assoluta le
comunit cattoliche di base. Si rammarica anche del fatto che da
diversi anni i preti che arrivano dall'Italia non sono pi come i
vari don Sandro e don Lino.
Gigi fa notare che i preti che sono in Brasile da 30 anni
provengono da un'Italia in subbuglio, con movimenti di
rinnovamento incredibili. C'era la chiesa dei don Milani e del
Concilio. Al contrario, i preti che arrivano in questi anni sono
figli degli anni ottanta e del pontificato retrogrado e
conservatore di Wojtyla.
Infine ci dice che l'attuale vescovo di Teresina uno
stronzo, mentre quello precedente era un grande: andava
insieme alla gente a occupare la terra!! Io me li vedo certi
pretacci di Cologno che, invece di contare i soldi delle offerte,
rifare i cancelli delle chiese e dire ai fedeli che bisogna votare per
Berlusconi, vanno a occupare
Mentre parliamo, Marina ci racconta anche che a 14-15
anni ha subito due operazioni alle ovaie e alle tube. Non ho
potuto fare a meno di pensare a una nostra cara amica che ha
avuto problemi dello stesso genere.

92
Al pomeriggio andiamo ancora a Praia Do Futuro:
molto bella, la tipica spiaggia da cartolina e da cartellone
pubblicitario. Per intenderci, una di quelle spiagge in cui
finisce sempre quel culatone di 007!
Arriviamo e facciamo subito il bagno. Che onde!
Facciamo conoscenza con due ragazze, Ger (o almeno questo
quanto ci sembrato di capire) e Sofia: prima di fare il bagno
chiediamo loro di tenerci per un momento gli zaini. Ci dicono
che sono in vacanza perch l'universit in sciopero: i
professori chiedono un aumento. Per dicono che la pacchia sta
per finire perch Lula ha sbloccato i fondi.
Quando Ger ci chiede l'et le diciamo di provare a
indovinare. A me d 28-30 anni. Quando le dico la verit si
rifugia nella barba. A Gigi ne d 35! Quando le diciamo come
stanno le cose, si scusa dicendo che l'ha tratta in inganno la
stempiatura di Gigi. A questo punto si accorge che la sua
situazione sta drammaticamente peggiorando e passiamo a
parlare daltro.
Nota: Ger aveva un gran bel paio di tette .
Alla sera mangiamo in un locale sulla spiaggia. Non
vogliamo fare tardi perch Marina, le due ragazze, i passanti, etc.
ci hanno messo in guardia sul fatto che il posto alla sera
molto pericoloso. Infatti, dopo mangiato, andiamo a prendere
l'onibus. Alla fermata c' una farmacia. Prima di entrare preparo
Gigi alla scena epica che sta per accadere proprio davanti ai suoi
occhi: il sottoscritto che entra e chiede se hanno qualche pomata
per le palle queimade78. Il cinema, insomma.
Infatti, entro e chiedo qualcosa per le mie povere palle. Mi
danno una crema che mi promettono essere una panacea per
ogni sfiga: irritazioni, infiammazioni, funghi... Speriamo che
funzioni: oggi, facendo il bagno, il contatto con l'acqua salata
mi ha fatto urlare.

78 Letteralmente, bruciate.

93
33 giorno 14-10 venerd

Sveglia alle 5 (che poi diventano subito le 5:30) per andare


con i catadores di lixio. Alle 6 siamo al centro di raccolta, ma ci
dicono che l'appuntamento spostato alle 8. Torniamo a casa.
Mi picchio un sonno per un'oretta scarsa. Alle 8 torniamo al
centro: ci sono Francisca, Ulysses, Marke e Mary. Stanno
caricando un camion con le bottiglie da portare alla fabbrica per
il riciclaggio.
Gigi ed io diamo una mano. Finiamo, letteralmente,
nell'immondizia. Mary ha due gambe da modella: incredibile
vederla mentre carica un camion di spazzatura.
Dopo arriva Laezio, un altro catador e ci porta con lui nel
suo giro giornaliero. Per prima cosa, ci porta a vedere la sua
famiglia: moglie, madre, quattro figli (di cui un Alessandro e
un'Alessandra). A parte i figli, che riescono a studiare, tutti
fanno lo stesso mestiere. Ci racconta che per il giorno del
bambino la bambina pi piccola voleva un regalo, ma lui non
ha potuto perch il giorno della paga era lontano e quindi non
aveva denaro.
Camminiamo un po' e arriviamo in un quartiere
residenziale (citt dei funzionari). Sono tutte delle villette molto
graziose, alla primo mondo. Quasi tutte, sopra il muro
esterno, hanno filo spinato o elettrificato. Lezio un po' rovista
nei sacchi della spazzatura che sono in strada e un po' bussa alla
porta di alcune famiglie e si fa dare il rudo. Tutti lo conoscono
e a tutti spiega che siamo due italiani che si accompagnano a lui
per un'inchiesta sui catadores.
Un tipo, Flavio, ci ferma e ci racconta che una sua amica
avvocato ha preparato un'inchiesta sui catadores di Fortaleza: ce
ne sono pi di 45 mila divisi in 160 gruppi. Sono un esercito. Se
riuscissero a fare fronte comune potrebbero ottenere qualsiasi
cosa dal governo. Ci mettiamo a parlare anche di politica. Il
tipo sembra il classico democratico dell'alternanza, nel senso

94
che una volta vota per uno e una volta per l'altro. A seconda di
dove tira il vento. Alle ultime elezioni ha votato al primo turno
il PSDB (credo che siano come i nostri socialisti, quindi un
partito di destra) e al secondo turno il PT. Ci tiene a precisare
che ha votato PT e non Lula, perch un buon sindacalista ma
non sa fare il presidente. Ci spiega cosa non va: il programma
fome zero prevedeva di sconfiggere la povert chiedendo alle
famiglie ricche di donare un chilo di riso o pasta...; insomma la
solita storia del pesce e della pesca. Poi, dopo lo scandalo della
corruzione, l'unica attivit del PT mantenere Lula al potere.
interessante notare che un minchione cos (che, tra
l'altro, voter no al referendum sulle armi79), faccia delle critiche
cos forti e di sinistra al PT, quando tutti i Sem Terra e tutte le
persone impegnate nel sociale e nei movimenti avevano
un'opinione pi variegata e complessa. Per carit, le cose che ha
detto sono vere, ma dette da uno che vota socialista...
La nostra guida ci tiene in giro fino alle 11:30. Ci spiega
tutti i tipi di spazzatura che raccoglie, quale viene pagata e quale
no. Ci racconta che prima faceva un altro lavoro, ma un giorno
lo hanno assalito portandogli via la bici e la sua roba; allora ha
cominciato con la spazzatura. All'inizio era un dipendente
statale, poi il governo ha chiuso il centro di raccolta e alcuni (12
su 40) sono rimasti a lavorare in proprio. Ci dice che devono
fare una associazione per raggruppare e coordinare i diversi
catadores della zona in modo da avere maggior forza per poter
contrattare col governo delle sovvenzioni.
Una volta a casa, bagno integrale ai 5 cereali con
disinfestazione completa, compresi i vestiti. Altro pranzo a base
di frutta e poi al mare.
Alla fermata dell'autobus un ubriaco mi placca e mi
racconta la sua vita. Tra le altre cose, mi dice che ha una moglie
sordomuta, e che quindi a casa sua non si fanno grandi
conversazioni. Forse per questo che si sfoga con me. Mi spiega

79 Cio voter perch resti possibile per chiunque procurarsi e tenere armi.

95
che ama Lula perch Lula ama i poveri. Poi mi dice anche che
ama Bush perch il pi grande presidente americano. Potere
dell'alcol? Per finire, ci ribadisce pi volte che gli piacciamo
perch siamo semplici e umili.
Arriviamo alla solita Praia do futuro. Gigi compra da un
rasta una specie di narghil fatto in casa e un tocchetto di maria:
adesso ci toccher pure di farla fuori prima di arrivare a S.
Paolo. Oggi siamo passati dai catadores alla spiaggia pi in di
Fortaleza senza soluzione di continuit. incredibile con
quanta disinvoltura passiamo da una cosa all'altra. Ci sarebbe da
pensarci su.
Alla sera contattiamo Arlete, l'avvocato di cui ci aveva
parlato Flavio. Ci d il puntello nel pi grande centro
commerciale della citt.
Ci becchiamo. Il problema che la domanda non
incontra l'offerta. Noi vorremmo sapere diverse cose sui
catadores di Fortaleza; lei ci racconta di un progetto della
prefettura per sensibilizzare la gente sul problema dell'ecologia e
per piantare un po' di alberi in giro per la citt. Ovviamente
neanche accenna al fatto che il governo si sta totalmente
disinteressando dei catadores della citt. Pazienza.
Gi che siamo al centro commerciale diamo un'occhiata a
internet. Scopro che Virginia80 non ha passato la seconda
selezione81. Cazzo!! Andr meglio la prossima volta. Mando
anche una mail a casa per farmi accreditare altri 250 sulla
carta. Coi soldi stiamo un po' stretti.
Effettivamente, io sto partecipando a dei progetti con
soldi che non sono miei ma dei miei nonni e dei miei genitori.
E se finiscono mi basta chiamare casa per averne altri. Forse
questo toglie un po' di valore al gesto.

80 Mia sorella.
81 Nel periodo del mio viaggio mia sorella stava sostenendo le selezioni per
essere ammessa allAccademia dei Filodrammatici.

96
34 giorno 15-10 sabato

Anche oggi sveglia alle 6. Il men prevede: viaggio


attraverso la citt per raggiungere un bairro dall'altra parte di
Fortaleza, riunione di una comunit cattolica di base e giro nel
quartiere di pomeriggio. Le comunit cattoliche di base sono
gruppi di persone legate da un credo e da una pratica sociale
comune. In mattinata partecipiamo a una mistica: la scenografia
d'impatto. Ci sono sedie disposte in modo circolare intorno a
una composizione di foto di molti martiri dellAmerica Latina
fatti fuori da dittature militari e affini. Ci sono preti, suore,
vescovi, laici. Al centro di tale composizione, un'immagine di
Ges. ben costruita, il colpo forte.
Il tema della giornata l'esodo, inteso come il cammino
di emancipazione e liberazione dell'uomo. Ci sono canti
collettivi, interventi delle persone. Poi comincia la mistica vera e
propria: una ragazza ci guida, raccontando la storia dell'esodo,
attualizzandola e ci propone le attivit da fare. Ad esempio, per
prima cosa ci alziamo e ci mettiamo a camminare, a
simboleggiare il cammino dell'uomo e la sua perenne ricerca, il
suo continuo essere in movimento. Poi ci raggruppiamo a due a
due, ci diamo la mano, ci abbracciamo e cos via; una musica
simil new age fa da sottofondo.
Sembra una delle pratiche panizzee82, molto rilassante e
con un significato profondo. Al termine di questa fase si passa
alla lettura e al commento di alcuni brani della Bibbia, in
particolare del libro dell'Esodo. Ognuno legge un pezzo che si
scelto, lo commenta e racconta delle esperienze di vita che a suo
giudizio riprendono i temi del brano letto. Mi viene in mente
quando Lutero, con le 95 tesi, disse che la Bibbia poteva essere
letta e discussa da chiunque. Qui si fa cos!
Segue pranzo comunitario e alle tre ci dividiamo in

82 Aggettivo, degno di Panizza.

97
gruppi per andare a trovare la gente nel bairro. Il gioco
consiste nell'andare di casa in casa per invitare le famiglie a
pranzo e all'incontro di domani. un modo per tirare in mezzo
gente.
C' da dire che il quartiere ce l'hanno venduto come
favela, ma ci sono un sacco di case belle e, mediamente, mi
pare che la gente stia meglio che a Novo Israel. Anche le persone
da cui ci fermiamo non sembrano gli ultimi sfigati. Comunque
un inizio.
Nota a margine: confermo la mia passione per i bambini.
In particolare, mi piace fotografarli dietro le grate di porte e
finestre; mi pare un'immagine emblematica della loro
condizione.

35 giorno 16-10 domenica

Giornata defaticante prima della partenza. Sveglia alle


nove. Mattinata sonnolenta. C' una grande riunione dei vari
movimenti brasiliani, ma siamo gi in ritardo, ed essendo
domenica gli autobus sono un po' particolari. Quando Marina
torna dalla riunione ci racconta che stato molto interessante,
perch c'erano un sacco di gruppi e associazioni in preparazione
delle giornate di Brasilia (MEGA forum di diverse associazioni
brasiliane). Ci lascia parecchio materiale per studiare.
Mentre parliamo, ci dice che dopo l'elezione di Lula la
gente si un po' seduta, perch scattato il solito meccanismo
del tanto ci pensa lui, il NOSTRO presidente. Ora, dopo lo
scandalo, ha detto che i movimenti stanno riacquistando forza,
perch la gente comincia a capire che non si pu delegare la
mudana.
Salutiamo Marina, regalandole un libro e lasciando 300 R
per la futura associazione di catadores. Alle 20:15 partiamo alla
volta di Recife.

98
Nota fisiologica: la crema non sembra mantenere le promesse e
le balle sono sempre infiammate. Che tragedia!!

36 giorno 17-10 luned

Arriviamo alla stazione degli autobus alle 8. Il viaggio


stato abbastanza confortevole. Il tempo per un caffesinho e per
informarci e comprare il biglietto dell'onibus per Salvador,
quindi prendiamo il metr per entrare in citt (infatti la
rodoviaria abbastanza fuori).
La sede del Pe no cho83 sta all'8 piano di un palazzo
sulla centralissima avenida Guaranapis. Quando arriviamo sono
proprio nel mezzo di una riunione. La prima cosa che dico a
Jocimar84 che ho le palle queimade e che mi serve un dottore
al pi presto. Lui capisce la gravit del problema. Mi dice che
bisogna trovare subito una soluzione, senn come si fa con le
ragazze? Dice anche che il dottore da cui mi mander sar un
po' caro. Speriamo bene!
La mattina passa un po' dormendo, un po' controllando
la posta e masterizzando le interviste85 dalla chiavetta di Gigi al

83 Letteralmente, Piede per terra. una associazione che lavora con i ragazzi
di strada di Recife, portando avanti un discorso educativo molto profondo:
attraverso il gioco, la musica, il teatro, tentano di veicolare il rispetto per se
stessi, per il proprio corpo (igiene e prevenzione) e la consapevolezza che
questo mondo va cambiato.
84 Jocimar un po il coordinatore di tutto il gruppo. Io e Gigi lo abbiamo
conosciuto a Milano, allIdroscalo, a luglio quando tramite Mani Tese venuto
in Italia con dei ragazzi del gruppo, per una serie di spettacoli di musica e
danze tradizionali che hanno portato in giro per il paese. un personaggio:
veste sempre (sempre!) con blujeans chiari e maglietta bianca (credo che abbia
un armadio pieno di magliette e pantaloni tutti uguali ). Pelle olivastra (sembra
sempre fresco di lampada), i lineamenti ricordano vagamente quelli dei
pellirossa, capelli argentei lunghi e lisci.
85 Accorgimento che si riveler fondamentale in conseguenza degli eventi
futuri.

99
Il viaggio stato abbastanza confortevole.
Il tempo per un caffesinho e
per informarci e comprare il biglietto
dell'onibus per Salvador, quindi prendiamo il metr per entrare in citt

100
cd delle foto. Mi capita di sentire parte della riunione del
gruppo mentre interviene Jocimar. Dice che i bambini di strada
non hanno un volto, sono appunto, meninos de rua. Quando le
persone guardano un ragazzo della strada vedono un ladro,
quando vedono una ragazza vedono una prostituta. Il bambino
diventer ladro e la bambina prostituta perch le persone, la
societ, vuole che diventino cos. Perch se la gente ti vede in un
modo, prima o poi anche tu ti vedrai in quel modo. Soprattutto
se sei un bambino.
L'attivit del gruppo proprio quella di educare i bambini
a essere altro, a credere in se stessi, a dimostrare che sono
persone che valgono. Attraverso il gioco, la danza, la pittura. E
in questo modo vengono educati anche gli adulti, che imparano
a vedere non un ladro o una prostituta, ma un bambino, con
una faccia, un nome, una storia. Proprio a proposito del nome,
Jocimar dice che a scuola, molti insegnanti, dopo un anno, non
sanno ancora i nomi di tutti gli alunni. Quasi nessuno conosce
le famiglie dei ragazzi. Sottolinea come il modo di lavorare del
Pe no cho debba essere diverso. Se il bambino non una cosa,
bisogna entrare in relazione con lui, conoscere la sua storia, la
sua famiglia.
Torno a pensare che i bambini sono la chiave per un
mondo diverso. Qualsiasi tentativo che non passi (e parta) dai
bambini destinato a fallire o a trasformarsi in totalitarismo.
Il pomeriggio lo passo nello studio del dottor Luiz
Gonzaga De Castro (e Acevedo, pure!)86: due cose: spero che mi
metta a posto le palle e spero che non mi chieda un capitale. Il
doc si dimostra una brava persona: mi chiede cosa faccio nella
vita, cosa studio, perch sono col Pe no cho. Quando arriva il
momento di pagare gli dico che non ho molti soldi, sono
studente, vorrei lasciarne un po' all'associazione. Prima di finire

86 Battuta che si basa sul fatto che in Brasile tipico trovare persone con una
quarantina tra nomi e cognomi (per capire meglio il gioco, consiglio di guardare
il film Non c due senza quattro, con Bud Spencer e Terence Hill)

101
mi dice che non ci sono problemi. Mi chiede se 50 pu andare
(al posto di 100). Ok.
Una volta tornato alla sede, Jocimar mi racconta che
quando c' qualche bambino con qualche problema lo porta
sempre dal dottore e non lo fa mai pagare.
Alla sera Jocimar ci porta a Olinda. La pousada che ci
procura gestita da due vecchietti molto carini: la moglie
matta, ha le allucinazioni e vede da tutte le parti i ladri che le
entrano in casa. La pousada la pi cara in cui siamo stati (20
reais a testa): speriamo di trovare per i prossimi giorni qualcosa
di meno esoso. Prima di lasciarci Jocimar ci rassicura sul fatto
che Olinda la seconda citt pi violenta di tutto il Brasile.
Abbiamo una probabilit di morire di morte violenta che
sessanta volte maggiore che a Milano. Meno male che oggi ho
telefonato a casa e ho tranquillizzato tutti che non c' nessun
pericolo .87
Alla sera facciamo un giro nei paraggi: molto turistica ma
carina. Come cena prendo a un baracchino una tapioca con
formaggio e cioccolato..... mhmmmhmm.... Se mi mangiavo
porpette de merda mi sa che era meglio.

37 giorno 18-10 marted

Sveglia alle 8:30, colazione pantagruelica e via alla volta


della sede del Pe no cho. Alla sede non succede letteralmente
un cazzo fino alle 15:30, quando Aud (non la macchina!)88 ci
porta a vedere un po' di attivit on the road. Nel tempo che
trascorriamo in sede conosciamo Stefania, una ragazza di

87 In realt c' il trucco: Jocimar parlava di Olinda nuova, la citt moderna,


mentre noi siamo a Olinda vecchia, recentemente ristrutturata e riservata
totalmente a un uso turistico.
88 Ogni volta che Aud si presentava o doveva dire il suo nome ci teneva
sempre a specificare non la macchina.

102
Saronno, educatrice, con una figlia piccolissima mezza brasilera.
qui per trascorrere un po' di tempo col suo compagno, il
padre della bambina.
Molto simpatica. Ci spiega alcune cose del Pe no cho, ci
spiega quali sono le spiagge da visitare intorno a Olinda e
Recife. Poi ci dice anche che questa sera si terr una festa
proprio nel centro di Recife, la terza negra89: musica afro,
reggae... Ha detto che sono feste particolari, in cui ce n' per
tutti i gusti: uomini, donne, gay, lesbiche, vecchi e bambini. Sui
bambini, devo ammettere, rimango perplesso. In ogni caso,
sembra un appuntamento da non perdere.
Con Aud (non la macchina!) andiamo a vedere un
gruppo di ragazzi che si esercita con la break dance in strada. Ce
ne sono di tutte le et, dagli otto ai venti. Alcuni (i pi piccoli)
disegnano con i colori e le matite che porta Aud, altri provano
uno spettacolo di marionette. I ragazzi che ballano fanno delle
acrobazie niente male. A un certo punto un paio di ragazzi
provano a farmi imparare qualche passo estremamente semplice:
nonostante la difficolt sia incomparabilmente inferiore rispetto
ai loro movimenti, credo di cavarmela molto male .
Verso le 17:30, tutti in cerchio per terra a fare la riunione
di chiusura. Dopo le presentazioni, Aud fa un discorso in cui
ribadisce che tutti sono importanti e hanno delle abilit. un
po' come se le varie attivit della giornata fossero la pratica, e la
riunione finale la teoria. La parola chiave sempre la stessa:
fiducia in se stessi.
Nota di colore: parlando con Gigi, ci siamo trovati
d'accordo sul fatto che le persone alla sede del Pe no cho ci
sono sembrate un po' freddine. Boh...
Alla sera andiamo alla festa in piazza segnalataci da
Stefania. Mentre siamo a un tavolino di uno dei tre bar che
danno sulla piazza, arriva un cameriere che mi chiede il nome.
Mi dice che c' una ragazza al tavolo vicino che vuole

89 Terza per via del fatto che si svolge marted che , appunto, terza feira

103
conoscermi. Vado. Si chiama Liliany (Lily). La invito al tavolo
con noi. Mi chiede se voglio fumare, ma rispondo che non mi
piace molto. Poi va al bagno.
I minuti passano ma non torna. Comincio a pensare che
abbia tagliato la corda, anche se sarebbe strano, visto che stata
lei a interessarsi. Fortunatamente aspetto ancora e infatti
ritorna. Racconta che c'era coda al bagno e che dopo si
fermata a fumarsi una canna con un amico. Mi dice che abita
da sola, con il gatto, che potrebbe essere una bella avventura.
Beh, com', come non , mi porta a casa sua, fuori Recife, e
passiamo la notte insieme.

38 giorno 19-10 mercoled

E che notte! stato bellissimo.90


Al mattino, dopo una bella colazione con anche un ovetto
strapazzato per reintegrare , Liliany mi porta a fare un giro
per il paese. A un certo punto lasciamo la strada principale e
saliamo su una collinetta, a ridosso della foresta, dove abita un
suo amico.
Credo che sia uno spacciatore: mi fa vedere dove coltiva la
maria, mi dice che stato in viaggio per sei mesi in Spagna con
un narcotrafficante. Per concludere in un degno crescendo, mi
dice che se vivesse in Italia si affilierebbe subito alla mafia,
perch con la mafia girano un sacco di soldi. Mi chiede anche
perch io non sia ancora entrato in cosa nostra. Mi rifugio in
un no gosto91.
Poi mi racconta della sua collezione di insetti, e per finire
in bellezza mi porta una scatoletta, la apre, ed esce una tarantola
grigia e pelosa. Appena la vedo faccio un salto di un paio di

90 In questo punto una parte di diario omessa: ci sono cose che il tacer
bello!
91 Non mi piace.

104
metri e mi allontano. Il tipo se la tiene tranquillamente in
mano. Mi spiega che ha cos tanto veleno che con un solo
morso pu zazzare92 cinque uomini, ma che lui non ha nulla da
temere perch la tarantola stata raccolta quando era ancora
piccola nella foresta e quindi conosce il suo odore e non gli far
niente.
Mi dice anche che il ragno in grado di saltare per oltre 5
metri: a questo punto faccio un altro salto e mi allontano di
altri due metri. C' da dire che il ragazzo simpatico e gentile:
prima di andare via mi regala un braccialetto, di quelli che si
trovano sulla spiaggia, fatti di corda, ninnoli e conchiglie.
Dopo, Liliany mi riporta a casa. Stiamo insieme quel che resta
della mattinata e poi mi accompagna a prendere il metr che mi
riporta a Recife. un po' come se il suo paese fosse Gorgonzola
e Recife fosse Milano93.
Una volte a Recife, prendo l'autobus e raggiungo Olinda.
Ho l'appuntamento con Gigi per assistere a una
rappresentazione del Pe no cho all'interno di una scuola.
Fermo una ragazza e le chiedo dove la scuola tal dei tali. Mi
chiede se posso parlare in inglese, ma non ci riesco: mi vengono
tutte le parole in portoghese! Alla fine mi chiede di dove sono.
Italiano. E lei: e io sono di Roma. Ma vaffanculo! Comunque,
questo fatto dimostra inequivocabilmente il nostro grado di
mimetizzazione .
Torniamo alla sede del Pe no cho e ci dicono che c' un
gruppo che sta facendo capoeira in strada. Ora che troviamo il
posto, gi tutto finito. La sera non ci sono attivit e ci
facciamo un giro per Olinda.

92 Espressione colloquiale che significa, a seconda del contesto, segare,


uccidere, bocciare.
93 Per chi non di Milano: si tratta di un riferimento alla linea metropolitana
verde (linea due). Gorgonzola una citt che dista una decina di minuti di
metr dal capoluogo lombardo.

105
39 giorno 20-10 gioved

Alla mattina ce ne andiamo in una spiaggia relativamente


vicino a Olinda, dalla parte opposta a Recife. Al pomeriggio
raggiungiamo Jocimar mentre fanno un po' di percussioni.94
A questo punto possiamo proprio dirlo: l'organizzazione
fa schifo. Il primo giorno Jocimar non ci fa assistere alla
riunione del gruppo e ci dice che dopo ci spiegher tutto, che
metteremo gi un piano della settimana con le varie attivit. Il
giorno dopo ci fanno aspettare fino alle tre prima di portarci a
vedere le attivit in strada. Io e Gigi conveniamo che il
trattamento che ci riservano non molto legal: nessuno ci caga,
ci dice cosa fare, non c' mai uno con cui parlare, che ci spieghi
un minimo come funziona la baracca o qual il giro del fumo.
Siamo abbastanza delusi e pensiamo di non lasciargli una lira.
L'unico che un po' si salva Pedro, quello che sa fare il
burattinaio.
Il lavoro che fanno sar anche bello e importante (e ci
stiamo basando sulla fiducia e sui Cachoeira, perch non che
ne abbiamo visto molto in questi giorni), ma il modo con cui si
sono relazionati con noi in questi giorni non stato granch.
Un po' di cose le abbiamo viste, ma nessuno ci spiega un cazzo!
Per fortuna alla sera torno a casa di Liliany. molto contenta
del fatto che le ho telefonato, come promessole. Le dico che
quando dico una cosa quella.
Alla stazione del metr di Recife incontro un bambino
che mi chiede dei soldi. Gli do qualche spicciolo. Sente, mentre
parlo col bigliettaio, che devo andare a Floriano (la fermata di
Liliany). Mi accompagna e scende con me. Mi racconta che
dorme per strada e mi chiede dei soldi per prendersi una bibita.
Non glieli do. Mi saluta e se ne va. Quando eravamo sul metr,
mi aveva offerto delle caramelle senza chiedermi niente.

94 Vediamo molte facce viste qualche mese prima allIdroscalo

106
Liliany mi viene a prendere alla stazione: mi spiega infatti
che pericoloso per uno straniero aggirarsi da quelle parti la
sera (ma va? una novit!). Mi porta a casa sua e trascorriamo
un'altra notte insieme. Parliamo delle nostre famiglie. Mi
racconta che sua madre divorziata, che ha un cugino che per
lei come un figlio, che il suo ragazzo di prima la picchiava,
che un suo zio tent di violentarla, del suo legame molto
profondo con una sua zia. Io le parlo di mamma e pap, di
quello che mi hanno insegnato. Di quanto bella la mia
mamma. Le racconto di Virginia, e del suo sogno di fare
l'attrice. Anche lei mi dice che vorrebbe fare l'attrice, ma non ha
il coraggio di tentare.
Poi passiamo alla politica: mi chiede del referendum95 (lei
per il no), discutiamo della situazione in Brasile. Tra le altre
cose, scopro che nel paese votare un dovere, nel senso che se
non vai devi pagare una multa di di 3,5 reais.
A un certo punto mi accarezza tra i capelli e la sua mano
rimane impigliata in una grossa ciocca completamente
annodata. Mi dice, divertita, che un dred96. Le dico di s, ma
naturale, nel senso che non ho dovuto fare nulla per ottenerlo.
Le spiego che, solitamente, non uso il pettine. Credo che siano
le 3 quando ci lasciamo vincere dal sonno.

40 giorno 21-10 venerd

Oggi l'ultimo giorno a Recife e vorrei riuscire a parlare


bene con quelli del Pe no cho per capire un po' pi a fondo la
loro pratica. Inoltre, in mattinata dovrebbe esserci una riunione
di tutto il gruppo alla quale sarebbe bene assistere. Cos, quando

95 Si tratta di un referendum per aggiungere norme restrittive alla detenzione e


alluso di armi. Il no chiede di non modificare lattuale (permissiva)
legislazione.
96 Nome delle tipiche ciocche dei rasta.

107
alla mattina ci alziamo, Liliany mi accompagna a Recife.
Quando siamo sotto il palazzo del Pe no cho ci salutiamo. Lei
piange un poco. Mi chiede di telefonarle prima di andare via,
questa sera. Glielo prometto.
Salgo alla sede, proprio nel mezzo della riunione degli
educatori. Stanno riflettendo sulla metafora del giardino e del
giardiniere97. La cosa interessante che per chiudere la riunione,
Aud (non la macchina!) propone che ognuno dica una parola,
una sola, che gli viene in mente pensando alla discussione di
oggi. Una ragazza dice merda, motivando che spera che tutto
il mondo possa essere coperto di merda per far germogliare
nuovi fiori in tutto il pianeta. Alla fine della riunione le stringo
la mano, le dico che per me meglio di Che Guevara e le canto
gli ultimi versi di Via del campo98.
Dopo, finalmente!, riusciamo a parlare approfonditamente
con Jocimar. una conversazione ricchissima e Jocimar
bravissimo a capire il tipo di interlocutore, a usare le parole e le
immagini giuste per centrare il bersaglio. Ho paura che non
riuscir a rendere perfettamente lo spirito della conversazione.
Vediamo.
Per prima cosa ci dice che noi abbiamo problemi ad
arrivare in orario. E che cazzo, adesso mi arrabbio! Gli rispondo
che lui il primo giorno ci ha detto che dovevamo fare il piano e,
invece, nessuno ci ha pi detto niente (quando erano le
iniziative, a che ora, dove...). Jocimar capisce che siamo un po'
incazzati e comincia a spiegarci che ci avvenuto perch questa
settimana c' stato molto casino, c'erano dei militanti di altre
associazioni gemelle a cui ha dovuto spiegare e mostrare tutta la
loro attivit. Poi comincia a entrare nello specifico e a
raccontarci di ci che fanno e del perch lo fanno.

97 Dove, ovviamente, loro sono i giardinieri e il giardino sono i ragazzi.


98 Famosissima canzone di Fabrizio De Andr, che racconta di una puttana
che vive (e lavora) in via del Campo. Gli ultimi versi recitano: dai diamanti non
nasce niente, dal letame nascono i fior.

108
Ci racconta dell' eco della periferia99. Racconta che c'
un'eco per ricordare Carlo Giuliani100, una per il problema
dell'acqua. Al termine di ogni attivit tutti si siedono in cerchio
per terra formando la roda do dialogo e viene proposto un
tema di lettura della giornata, un approfondimento. Gli chiedo
come fa a spiegare a un ragazzo di strada brasiliano chi era
Carlo Giuliani e perch morto. La mia perplessit che queste
cose siano distanti dalla vita e dalla percezione di una ragazzo
che vive per le strade di Recife.
Ma Jocimar mi spiega che queste cose invece c'entrano
con la gente: come Carlo stato ucciso dalla repressione perch
lottava per un mondo diverso, cos qui in Brasile succedono le
stesse cose. Ancora, Carlo morto durante il G8, che c'entra col
Brasile perch l che viene deciso in che direzione deve andare
il mondo. In questo modo, ci spiega Jocimar, le persone
acquistano coscienza di s come esseri umani.
Gli chiedo quanto di Paulo Freire c' nella pratica del Pe
no cho. Mi dice che c' tutto, ma che Freire fu solamente uno
che scrisse di quella pratica, ma che in tutto il mondo c' gente
che scrive poco ma pratica tutti i giorni. Ci parla di don Milani,
don Ciotti, don Gallo (guarda caso sono tutti preti, perch in
Italia la sinistra sempre stata manchevole nel settore
dell'educazione e della pedagogia).
Mi dice che il succo della questione molto semplice: si

99 Nel weekend i ragazzi lasciano la periferia e vanno in centro con carri,


striscioni, attivit. Vanno in centro per riappropriarsi di una parte della citt da
cui sono emarginati, per affermare che ci sono anche loro, per porre problemi,
per far vedere che non sono puttane e ladri.
100 Carlo Giuliani stato assassinato dallo Stato in piazza Alimonda il 20 di
luglio 2001, durante il G8 a Genova. In quei giorni le massime autorit politiche
italiane avevano dettato la linea: non doveva essere tollerato nessun dissenso,
bisognava far vedere chi comandava. Le democratiche forze di polizia
presenti a Genova, non se lo sono fatte dire due volte. E cos, tra scontri
furibondi, pestaggi, sevizie e torture (in strada, alla caserma di Bolzaneto, alla
scuola Diaz,), lo Stato italiano ha aggiunto il peso di un altro morto sulla sua
(sporca) coscienza.

109
tratta dell'educazione come pratica di liberazione e libert.
Ci consiglia un paio di libri: la Pedagogia
dell'autonomia di Freire e Professora Sim. Tia Nao.. Ci tiene
a precisare che a scuola non ha studiato niente, ma che tutto
quello che sa (e, credetemi, ne sa veramente tanto) l'ha imparato
lavorando in strada, crescendo con gli altri educatori. Ci dice
che non hanno una tavola sinottica con tutte le risposte ma che,
di volta in volta, tentano di costruire la soluzione al problema.
Ci spiega i concetti di settario e di radicale secondo la sua
esperienza. Il radicale non colui che non cambia mai idea, ma
chi muta idea e muta pratica contemporaneamente, cio
mantiene una coerenza tra le cose che fa e le cose che dice.
Prima di salutarci ci chiede come va la pousada. Tutto ok,
anche se abbiamo speso tanto, nonostante uno di noi abbia
dormito fuori. Jocimar, sgamato, mi chiede subito: sei stato
con qualche ragazza?. S.
Ci chiede ancora scusa per non aver saputo/potuto
organizzare meglio le giornate e se ne va per la strada. Oggi deve
portare dei bambini a prendere il gelato. Ci sar anche una
signora di 84 anni che in vita sua non ha mai leccato un gelato.
Mentre si discolpa per l'organizzazione, gli dico: Troppo
lavoro. No, no, io faccio finta di lavorare!. Questa l'ho gi
sentita .101
Nel pomeriggio rimaniamo in sede: c' una lettura
collettiva con i bambini. Un po' gioco, un po' scrivo il diario.
Quando arriva il momento di andare, i bambini ci salutano in
questo modo: tre boa noite, il primo sottovoce, il secondo
normale, il terzo urlando a squarciagola. Ovviamente urliamo
anche noi. E come tutte le urlate, molto liberatorio, perch
sprigioni la massima energia della vibrazione.
Arriviamo alla rodoviaria appena un quarto d'ora prima
della partenza dell'onibus: Maria non sarebbe contenta .
Giusto in tempo per telefonare a Liliany. Ci salutiamo. Mi

101 una delle mie espressioni preferite.

110
chiede scusa per essersi messa a piangere. Dice che non molto
brava con gli addii. Le sorrido, anche se non pu vedermi e le
dico che va tutto bene. Ciao, Liliany.
Con questo autobus si chiude un altro pezzo di viaggio.
Ci aspetta un fase in cui dovremo correre molto: Salvador, Rio e
S. Paolo in 5 giorni, , ma sar comunque una fase di vacanza,
in cui il tempo che non passiamo in pullman lo passiamo a
zonzo per le citt.

41 giorno 22-10 sabato

Arriviamo a Salvador la mattina. Andiamo al punto di


informazione turistica e chiediamo qual la zona delle pousade
e degli hotel. Il tipo risponde dicendoci, dopo esplicita
sollecitazione, che si tratta di hotel a 5 stelle. A questo punto
d'obbligo aprire una piccola parentesi sulla deficienza di
quest'uomo: cazzo, mi vedi che sono arrivato con il pullman e
che mi porto in spalla uno zaino da 80 Kg. Secondo te se avevo
i soldi per il grand hotel viaggiavo cos? Testa di cazzo. Quando
gli facciamo notare che non abbiamo una lira ci dice di andare
nel centro storico: l il posto dove si trova a meno. Non meno,
comunque di 30 reais (dice lui). Andiamo. Non facciamo in
tempo a scendere dall'onibus che un tipo ci placca e ci porta
all'hotel vattelapesca, a un minuto dalla fermata dell'autobus.
Entriamo. Chiediamo quanto costa un quarto. 45 reais. Ci
mettiamo a ridere. Il tipo capisce. Ci dice che ha una camera
sfigatissima, una soffitta. Ce la pu lasciare per venti reais.
Effettivamente non l'Holiday Inn, ma per noi pu andare.
Siamo in una posizione rialzata, quasi una collinetta, che
sale dolcemente dal centro della citt mentre cade a strapiombo
sul mare, sulla zona portuale. Da quella parte hanno costruito
un ascensore che porta in basso. Decisamene la zona molto
turistica.

111
Con questo autobus si chiude un
altro pezzo di viaggio. Ci aspetta un fase in cui
dovremo correre molto: Salvador, Rio e
S. Paolo in 5 giorni, , ma sar comunque una fase di vacanza

112
Facciamo un giro in citt e al pomeriggio andiamo alla
spiaggia di Ararmao. Niente di particolare da segnalare, se
non tre ragazzine che si fermano un po' a parlare con noi.
Quando cala il sole andiamo in giro per la citt. Percorriamo
una via molto grande e trafficata (tre corsie per carreggiata). La
cosa particolare che da una parte della strada ci sono i
condomini e i grattacieli, dall'altra le baracche di uno o due
piani. Non so se una favela vera e propria, per il contrasto
comunque fortissimo. In un giorno riusciamo praticamente a
girare tutta la citt, anche se in maniera grossolana.
Sulla via del ritorno passiamo da un centro commerciale e
chiediamo a una signora quale sia la direzione per il centro
storico (dove abbiamo l'albergo). Gentilissima, non solo ci
indica la strada, ma ci accompagna pure fino all'hotel. Quando
ci salutiamo ci lascia anche il suo numero di telefono.
Dopo aver preso a un baracchino un paio di snack e
relativi succhi, prendiamo l'ascesore102 e andiamo alla citt
bassa, perch c ancora il fumo da finire. Una volta nei paraggi
del porto incontriamo dei bambini che spacciano. Ci dicono
che hanno tutto: maria, crack, coca e pure qualcos'altro che non
riesco a capire. Alla fine ci salutiamo e ci raccomandano di stare
attenti perch da quelle parti molto pericoloso la notte. E se ce
lo dicono gli stessi spacciatori...
Ci appartiamo in un pezzettino di spiaggia buio e
relativamente tranquillo. Devo essere sincero: ho paura che
succeda qualcosa di brutto. Dopo un cifro di tempo per
preparare la canna, si scopre che l'unico accendino che abbiamo
non funziona. Allora Gigi torna in strada a vedere di recuperare
qualcosa, mentre io lo aspetto in spiaggia. Inutile dire che mi
cago addosso. Alla fine, causa assenza di fuoco, il progetto
canna rimandato.

102 Che per 50 centesimi di real ti porta gi, dai piani alti a quelli bassi, fino alla
strada che costeggia il mare.

113
sveglia all'alba. Prendiamo il taxi
e arriviamo alla rodoviaria. Prendiamo l'autobus
delle 7 alla volta di Rio. Ci aspetta
tutto un giorno, una notte e una mattina di viaggio.

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42 giorno 23-10 domenica

Alla mattina sveglia all'alba. Prendiamo il taxi e arriviamo


alla rodoviaria. Prendiamo l'autobus delle 7 alla volta di Rio. Ci
aspetta tutto un giorno, una notte e una mattina di viaggio.
Niente di particolare da segnalare, se non che il paesaggio
disegnato da dolci colline, senza citt e con pochissime case. Se
non fosse per la presenza delle palme, sarebbe uguale ad alcuni
scorci dell'appennino toscano.
Alla sera, durante la sosta per la cena, ci capita di vedere
un po' di tele. Oggi il giorno del referendum. Vince il no con
percentuali bulgare: 64 a 36.

43 giorno 24-10 luned

Finalmente, dopo 28 (ventotto!) ore di viaggio arriviamo


alla rodoviaria a Rio verso le 11 del mattino. Giro in centro fino
alle 15 e poi rotta a Copacabana. La spiaggia pi famosa del
mondo diversa da come appare in cartolina. Non c' nessuno,
il cielo plumbeo, il mare grigio. A ridosso della spiaggia ci
sono un sacco di palazzoni e hotel e la spiaggia non neanche
cos grande. Molti litorali della Versilia sono molto pi ampi e
pi lunghi. Andiamo a cercare una pousada barata. All'ostello
internazionale ci chiedono 35 reais a testa. Ce ne andiamo
indignati, anche perch in una posada poco pi in l ci hanno
chiesto 20 reais a persona. piccola ma pulita. Dormiamo in
camera con un altro ragazzo brasiliano.
Alla sera facciamo un giro sulla spiaggia (che quasi
illuminata a giorno), con un sacco di gente che corre sia sul
bagnoasciuga che sulla passeggiata. Gigi ne approfitta e si fuma
la sua benedetta canna. Conosciamo un ragazzo carioca
(Glaucos) che ci racconta della malavita locale e di come ci
siano intere zone di Rio sotto il controllo della mafia. La polizia

115
non fa niente, un po' per paura, un po' perch corrotta. Lo
stato, in queste zone, non esiste. Altre zone, come per esempio
quelle turistiche, sono invece controllate dallo stato. C' una
tacita legge per cui nessuno dei due (mafia e stato) invade le
zone altrui. Tra l'altro, lui ci offre un tiro di canna e Gigi fa
altrettanto. Glaucos ci dice che la nostra non di buona qualit.
Sulla via del ritorno ci fermiamo a bere qualcosa in un
bar. pieno zeppo di ragazze. Mentre bevo incrocio lo sguardo
con una di loro. molto carina e mi sorride. Ricambio. Accade
un'altra volta. Allora io prendo il mio succo d'arancia e vado
verso di lei. Come ti chiami? Lohane. Lavori o... Lavoro. E
sorride. Quanti anni hai? Diciannove. E a me quanti me ne dai?
Ventiquattro. Brava! Si vede che hai ventiquattro anni, ma con
la barba sembri pi vecchio. Non ti piace la mia barba? Penso
che staresti meglio senza. Dopo un po' che parliamo noto che
non sta bevendo niente. Vuoi qualcosa da bere? Mi vuoi offrire
qualcosa? Eccome, no!?
Mentre siamo al bancone le chiedo che lavoro fa. Lavoro
qui, dice ridendo. Ah, lavora qui, ma non fa la cameriera... Ah,
ho capito. Ti piace il tuo lavoro? Pi o meno. A un certo punto
mi chiede che vogliamo fare. Le dico che mi piace molto, ma
non mi piace molto pagare. Le dico che forse meglio se vado,
se lei deve lavorare. Sorride. S, penso di s. Ci salutiamo. Mi
dice che spera che la prossima volta che ci vedremo sar in un
posto diverso: un ipermercato, una spiaggia, un ristorante. Lo
spero anch'io. E spero che non dovr pi fare questo lavoro.
Esco dal locale e aspetto Gigi che sta parlando con una
collega di Lohane. Gigi, dimostrandosi ancora una volta molto
pi sveglio di me, ha capito subito il mestiere della sua
interlocutorice. Mentre aspetto passa una tipa che vende rose.
Ne compro tre bianche e le regalo a Lohane. Avevo voglia di
fare cos. Spero che le faccia piacere. Non tanto per le rose.
Quanto per il fatto di sapere di non essere (per tutti) un oggetto
di piacere, ma una persona, una ragazza. Torno in albergo con

116
una grande tristezza. Non so perch. Forse perch vedere una
ragazza cos carina, cos dolce (a me sembrata cos, non so se
fosse parte del suo lavoro) a 19 anni, che fa la puttana, e che
forse, addirittura, non le dispiace pi di tanto, mi fa male. In
questo viaggio abbiamo visto moltissima gente che se la passa
molto (molto molto) peggio, per... non so, fa male.

44 giorno 25-10 marted

Alla mattina si va al Cristo del Corcovado. Ovviamente,


essendo dei duri, ce la facciamo a piedi. Ci vogliono due ore e
mezza, camminando sui binari del trenino che porta in cima i
turisti meno volenterosi. Il percorso quasi tutto nella foresta
che avvolge la collina. Oltre met strada, incontriamo un
uomo della foresta, una sorta di eremita della montagna,
intento a far fare una visita naturalistica a un gruppo di turisti.
L'incontro avviene nei pressi di una fonte: gli chiediamo se
l'acqua potabile (abbiamo una sete porca). Ci risponde che
molto pi pulita di molte acque in bottiglia. Ci sono dei batteri,
ma sono di montagna (giuro, ha detto cos!), fanno bene. A
lui. Speriamo sia cos anche per noi.
Alla fine, vediamo che l'attrazione simbolo di Rio molto
sopravvalutata. In cima pieno di turisti merdoni che smaniano
solo dalla voglia di farsi fotografare sotto il Cristo. Non sanno
un cazzo del Brasile. Per loro il Brasile una merdosa collinetta
con una altrettanto merdosa statua.
Alle 3 del pomeriggio siamo di nuovo a Copacabana per
l'ultimo bagno. L'acqua fredda e sporca. Una delusione. Ci
dicono tutti che il periodo migliore per Rio tra gennaio e
marzo. Nota per il prossimo viaggio .
Andiamo a fare l'ultimo pasto (cena) del Brasile.
Troviamo un posticino inculato che ci fa mangiare a piacere per
10 Reais in due. Torniamo in spiaggia per l'ultimo giro. Sta

117
cominciando a fare buio, ma la spiaggia ancora affollata e
illuminata dai fari. Ci si avvicinano due tipi (come era gi
successo un sacco di volte) e ci offrono della maria, ci chiedono
dell'Italia e bla bla bla. Ci chiedono se possiamo dar loro un
dollaro per mangiare. Intanto, senza che ci facessimo molto
caso, i tipi diventano sei.
La situazione butta male: infatti, quando facciamo per
alzarci e andarcene ci saltano addosso e uno di loro tira fuori
un coltello e mi minaccia. A Gigi saltano addosso in due. Ci
portano via i soldi (euro e reais), la mia macchina fotografica e
la chiavetta MP3 di Gigi. Ci lasciano documenti e carte di
credito. Alla fine, ho solo un taglietto sul dito e il bottone di
una tasca dei pantaloni rotto. Poteva andare molto peggio.
Per un paio di ore non mi va molto di parlare. Man mano
che realizzo cosa successo una rabbia feroce e furiosa mi
monta dentro. Quando arriviamo alla rodoviaria sono in piena
fase esplosiva. Tiro una media di una bestemmia ogni 15
secondi. Credo di essere abbastanza intrattabile. Dei soldi non
me ne frega niente. Della macchina un po' me ne frega, ma non
molto. Ma sono incazzato nero per le foto che c'erano. Una
cinquantina. Da Fortaleza in poi. I catadores, Marina, le fevelas,
Liliany. Tutto perduto. Come mi fa incazzare. Porco D....
Saliamo sull'autobus per San Paolo. Sono le 23.

45 giorno 26-10 mercoled

Il giorno del ritorno. Arriviamo a S. Paolo molto presto,


verso le 5. Cominciamo a camminare verso la sede dei Sem
Terra. Ci fermiamo in un bar-pasticceria e facciamo colazione.
Arriviamo alla sede verso le sette. L'obiettivo comprare un po'
(un bel po') di roba da rivendere a casa per finanziare il
Laboratorio. La sede apre alle otto. Ci aspettavamo di trovare
camion e camion di magliette e bandiere. Restiamo molto

118
delusi. Avevamo preventivato di spendere 2000 R. con tutta la
buona volont che ci mettiamo arriviamo solo a 350 R.
Intanto il tempo passa ma l'incazzatuara per la rapina
rimane. Se mi facessero votare adesso per il referendum, voterei
NO e poi andrei a comprare un bazooka. Per il tempo dirada
anche le emozioni e cominciano a farsi strada anche delle
riflessioni pi razionali. Cos credo di capire cos' che mi fa
tanto arrabbiare. La rabbia che provo una forma di
risentimento, perch mi sono sentito indifeso, impotente, alla
merc dei capricci di altre persone. Credo che sia per questo che
provo tanto rancore. Oltre che, naturalmente, per le foto che
sono andate perdute. Porca troia!
Ci andiamo a imbarcare all'aeroporto e succede il delirio.
Come da accordi, chiediamo alla tipa di fare il doppio check-in,
in modo da ritirare i bagagli a Milano e non dover andare fino
a Parigi. La tipa ci dice che non possibile, dobbiamo per forza
arrivare fino alla capitale francese. GELO. Cominciamo a dirle
che non possibile, che avevamo gi chiesto e che ci era stato
assicurato che non ci sarebbe stato alcun problema. Allora la
tipa ci gira all'ufficio Alitalia. L, un'altra tipa, dopo essersi
consultata col suo capo, ci dice che non possibile. Al che,
riparte la pantomima (ma non possibile, ci avevate
garantito....).
Alla fine, come nei migliori film di Tot, le chiediamo:
ci faccia parlare col direttore. E, anche con quest'ultimo,
ripetiamo la sceneggiata. Alla fine ce la facciamo e ci fanno il
doppio check in. Grazie a dio/buddha/visn/allah/manit/!

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Ringraziamenti
Beh, dopo un tale viaggio potete scommettere che di
persone da ringraziare ce ne sono e sono anche parecchie.
Al primo posto, ovviamente, sono la mamma e il pap.
Pu sembrare un ringraziamento scontato e doveroso, ma non
cos. un ringraziamento veritiero e sentito. Lo perch
nessuno a questo mondo si fa da solo. sempre il risultato di
una qualche interazione esterna con persone e ambienti.
Oltre allappoggio meramente economico (comunque
fondamentale), ho potuto contare su quello personale: sapere
che ovunque ero, qualsiasi cosa facevo, cera un posto in Italia,
una casa, in cui cerano almeno due persone che sarebbero
sempre state con me.
Quando dissi per la prima volta: Che ne dite se vado a
girare il Brasile per un paio di mesi?, mia mamma non fu,
diciamo cos, entusiasta. Era (molto) preoccupata. Ma non si
mai permessa di dire cose tipo: tu non ci vai.
Lasciare vivere la propria vita e esserci nel momento del
bisogno. Non facile. il mestiere del genitore.
Poi, per forza, il mio compagno di viaggio, Gigi, che mi
ha sopportato per 45 giorni senza mai mandarmi a cagare e con
cui ho condiviso molto.
Tutte le persone che ci hanno dato una mano per la
preparazione del viaggio (i ragazzi dei Cachoeira de Pedras,
padre Sandro, Roberta)
Tutti gli amici che, senza giocare un ruolo di primo piano
nel viaggio sono sempre stati presenti e che ho sempre sentiti
vicini.
Angelo, fondamentale nella stesura definitiva dei diari.
E, per finire, mi sembra il minimo ringraziare tutte le
persone che abbiamo incontrato nel nostro cammino (tutte,
anche i ladri), e senza le quali questo viaggio semplicemente non
sarebbe stato.

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