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IMPRENDITORI

DEL WEB
CON AMAZON

di

MAXX MEREGHETTI
Indice generale
Una premessa di tutto rispetto. ........................................................................................... 1
24 Ottobre 1975. Nato sotto il segno dello scorpione. ........................................................ 2
7 aprile 2016. Fuori piove con il sole. ................................................................................. 3
17 Aprile 2016. Sognando la California. .............................................................................. 4
Non sono matto. Sono un sognatore. ................................................................................. 7
La morte dei business tradizionali e la rivincita del web. ................................................... 11
Perch il web Meglio? ................................................................................................. 13
La piramide al contrario. ................................................................................................... 15
Mettici la faccia e ricordati che ne hai una sola. ................................................................ 16
Amazing Amazon! ............................................................................................................ 17
Other People's Money: la Banca Social dellimpresa 2.0 .................................................. 18
Il marketing nel tempo dei Social. ..................................................................................... 22
E se domani Facebook fallisse?! ...................................................................................... 24
Lunione fa la forza. .......................................................................................................... 25
Cosa ne pensa Warren Buffett di Amazon. ....................................................................... 27
No line, no checkout with AmazonGo. .............................................................................. 29
Trading online. .................................................................................................................. 30
Cosa cerco in un business online. .................................................................................... 31
Cerca le competenze e impara a stare in panchina. ......................................................... 32
Non cercare i tuoi clienti. .................................................................................................. 33
Internet delle Cose ........................................................................................................... 34
Investi su Amazon: diventa un Buyer. ............................................................................... 36
I cacciatori di teste. ........................................................................................................... 38
Luomo giusto, al posto giusto. ......................................................................................... 40
Rivoluzione industriale e rivoluzione del Web. .................................................................. 42
Due strategie per vendere su Amazon. ............................................................................. 44
Fatti furbo, non stronzo. .................................................................................................... 47
Crea la tua filiera. ............................................................................................................. 49
Vendere tutto. ................................................................................................................... 50
Adesso basta! ................................................................................................................... 53
Sinossi.............................................................................................................................. 54
Biografia ........................................................................................................................... 55
Copyright
Il testo di propriet dellautore Maxx Mereghetti.

Il testo non pu essere n copiato n diffuso.


Brani dello stesso possono essere usati come citazione
solo citando autore e riferimento del sito web.
Per semplicit ne diamo un esempio:
Imprenditori del web con Amazon
di Maxx Mereghetti www.imprenditoridelweb.com

La copertina opera di Silvio Griffini di Orange ID


Una premessa di tutto rispetto.

Vuoi creare la tua rendita o il tuo stipendio o persino la tua impresa nel web?! Questo libro ti offri-
r il mind set giusto per farlo. Ma soprattutto ti offre unopportunit chiara, certificata e replicabile
per ottenere il risultato. Gli strumenti da soli non servono a nulla. "Imparare ed applicare" la for-
mula che ti proponiamo.
Ma come nasce Imprenditori del Web?
Nessuno si improvvisa nel business. Ci sono persone che hanno ottenuto risultati straordinari par-
tendo da zero, ma tutto si pu dire tranne che sia stato un caso o un grosso colpo di fortuna. Que-
sto libro ti condurr ad esplorare l'esperienza di chi ha fatto impresa nel web ottenendo risultati
comprovati ed una reputazione verificabile. Seguendo le orme di questi imprenditori anche tu po-
trai fare impresa con successo nel web.
Perch abbiamo scelto Amazon?
Perch sei subito operativo senza bisogno di un sito web o un e-commerce.
Perch uno strumento completo.
Perch ogni giorno vi si riversano milioni di clienti.
Perch non devi gestire un magazzino, se ne occupa Amazon.
Perch puoi vendere in tutto il mondo dal tuo PC senza toccare un solo oggetto.
Siamo i primi a voler lavorare con te!
Cosa significa?
Siamo cos sicuri di ci che insegniamo che siamo i primi a voler lavorare con te! Stiamo creando
la prima rete di Imprenditori nel Web.
Vogliamo formare e lavorare con le persone che sono motivate a farlo. In questo modo sar e-
stremamente semplice selezionare prodotti di successo da vendere nel web e metterti a disposi-
zione il denaro per le tue operazioni di acquisto/vendita. Siamo noi i primi a voler investire su di te
perch sarai in grado di individuare business profittevoli. E se i business sono profittevoli, per noi i
soldi non sono un problema e vedrai che mano a mano, non lo saranno nemmeno per te.
Lo stesso vale se hai un'idea di business online che a noi interessa o che hai gi testato con suc-
cesso sul mercato e che funziona.
Non siamo "matti", preferiamo definirci dei "sognatori" Sappiamo fare quello che insegniamo e
disponiamo di liquidit.
Cosa aspetti? Entra nella nostra squadra!

1
24 Ottobre 1975.
Nato sotto il segno dello scorpione.

Io sono nato il 24 Ottobre del 1975. A Magenta. Una cittadina in provincia di Milano. Famosa per
il colorante Magenta, che fu messo a punto nel 1859 da Franois-Emmanuel Verguin, ossidando
l'anilina grezza, con cloruro stannico. Cos si legge su Wikipedia. Il nome deriva appunto dalla bat-
taglia di Magenta, con esplicita allusione al sangue che vi fu sparso.
La mia era una normalissima famiglia, lavoro, sacrifici e senso del dovere.
Nessuno dei miei familiari aveva mai avuto grilli per la testa, tipo idee in grado di cambiare il mon-
do, invenzioni da brevettare per fare un sacco di quattrini, o fabbriche di successo con centinaia di
migliaia di operai.
Mio padre ha sempre onorato il suo posto di lavoro diligentemente e dignitosamente. Mia madre
ha smesso di lavorare per iniziare a prendersi cura di me che, tra raffreddori e malanni, trascorrevo
pi tempo a casa che allasilo.
E poi cera mio nonno, e chi se lo dimentica. La mente creativa della famiglia, lartista o linventore
che per diletto passava da una diavoleria allaltra, dando vita ad opere di dubbio gusto barocco o
strumenti di utilit spiccia, come strani carretti, costruiti mettendo insieme parti di biciclette e assi di
legno, sapientemente inchiodate tra loro.
Per mio nonno, le conchiglie sulla spiaggia, non erano qualcosa da raccogliere e conservare, in
ricordo di unestate trascorsa al mare. Erano piuttosto un prezioso materiale di rivestimento, di una
grotta in cemento costruita con le sue mani, che avrebbe ospitato i miei soldatini e altri oggetti tra-
sformati nei protagonisti di una storia misteriosa, tutti abitanti della sua grotta.
Per mio nonno, non era importante vedere nelle cose quello che avrebbero visto tutti, quan-
to piuttosto scorgere ci che nessuno sarebbe mai riuscito a vedere.
S. Ecco a chi assomiglio. A mio nonno. Che deve avermi trasferito la sua profonda saggezza, at-
traverso una serie eterogenea ed interminabile di proverbi e massime dialettali milanesi che anco-
ra oggi ricordo. Qualcosa del tipo: Che fanno male, sono i calci nel culo, tradotto letteralmente dal
dialetto allitaliano.
Che li avesse inventati lui o facessero parte di una sorta di Bibbia di saggezze popolari, non lo so,
ma ricordo come fosse ieri che era un continuo recitare detti milanesi.

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7 aprile 2016.
Fuori piove con il sole.

Fuori piove forte, con insistenza e continua, continua, continua. Poi d'un tratto fa capolino il sole
che irradia di luce la stanza e tu sai, dentro di te, che puoi essere grato a te stesso, per aver resi-
stito alla pioggia ed aver atteso il sole.
S. Essere grati a se stessi il vero principio della felicit. Possiamo fare tante cose nella vita, per-
sino arricchirci, diventare famosi o possedere qualsiasi cosa sia desiderabile, ma alla fine, solo se
saremo grati a noi stessi, per ci che abbiamo e, prima di tutto per chi siamo, potremo dirci felici.
Quante volte hai preferito aspettare la fine della pioggia per uscire in strada?
Perch non sei uscito mentre pioveva, senza ombrello e con gli occhi al cielo, cercando di bere le
gocce, una ad una, come un bambino?
Perch dover aspettare sempre e per forza qualcosa o qualcuno, per permetterci di essere felici.
Perch non farlo subito e basta. Senza estenuanti attese. Futili speranze. Grigie inquietudini.
tutto qui? S, tutto qui.
Rimandare sempre, ci per cui dopo, dovremmo essere felici. Sembra un Tapis roulant che scorre
nella direzione opposta alla nostra; e pi noi acceleriamo per contrastare la sua velocit, pi lui
aumenta la sua.
Che palle. Spegnete questo tappeto, altrimenti mi butto di sotto. Io ora sono felice. S, perch in-
travedo il sole, mentre ancora piove, pi forte di prima. Non ho bisogno che smetta di piovere. Mi
basta il sole e posso uscire in strada sotto la pioggia, ingannando le mie logiche ragioni, secondo
le quali sarebbe meglio aspettare che smetta o portare un ombrello.
Quel giorno, il 7 aprile 2016, uscii dalla lezione di Yoga e percorsi le vie del centro di Como, sotto
la pioggia, senza preoccuparmi del fatto che mi sarei bagnato, ma pensando al miracolo che la
pioggia compie quando ti bagna.

3
17 Aprile 2016.
Sognando la California.

Oggi ti racconto un episodio accaduto nel Giugno del 2007. Pochi giorni prima che accadesse un
evento nefasto, un vero e proprio tsunami che avrebbe cambiato per sempre la mia vita e di cui,
forse, ti parler in unaltra parte di questo libro.
Uno strano personaggio, infatti, avrebbe cercato di farmi fuori, dopo pochi giorni. Ma se non
fosse accaduto quel fattaccio, oggi non sarei la persona che sono e che non avrei mai immaginato
di essere. Per questo, anche se ti posso sembrare cinico, debbo ringraziare ancora oggi quella
persona, perch in qualche modo, senza esserne conscio, ha provocato in me, un forte e positivo
cambiamento.

Hotel Marriott. Santa Clara. Nel cuore della Silicon Valley. Ore 06:00
Il telefono fisso dellhotel sta suonando allimpazzata nella mia camera. Ho ancora gli occhi chiusi.
Mi giro sul lato sinistro ed annaspo nel vuoto, cercando di capire se riuscir a raggiungerlo in qual-
che modo per farlo smettere.
Ci riesco. Lo afferro con una mano, alzo il ricevitore e lo avvicino al mio orecchio, facendo cadere il
resto del telefono. La chiamata ancora attiva Hello, dico con la voce impastata dal sonno. Hel-
lo, ripeto con voce fioca e senza enfasi. Dallaltra parte non sta rispondendo nessuno. Poco male.
Non ne ho proprio voglia di mettermi a fare un discorso in inglese, con un americano, senza anco-
ra aver ben capito da quale parte del mondo mi trovo e soprattutto se mi trovo l per mia scelta,
oppure se mi hanno rapito nel sonno.
Sto iniziando a riprendermi. Ho capito. Il telefono fisso ha squillato perch ieri sera, ho chiesto io
alla reception, di impostare la sveglia.
Mi trovo negli Stati Uniti per il mio appuntamento preferito dellanno. Oasis. Un corso di trading che
si tiene ogni anno negli USA. Che goduria. Che gioia. Ora sono gi in piedi con rinnovata motiva-
zione. Afferro lasciugamano sulla poltrona di fronte a me e mi infilo in doccia. Lacqua sta sgor-
gando come le Cascate del Niagara, tanto per rimanere in tema con il Paese a Stelle e Strisce.
Ho poco tempo per prepararmi ed uscire. In men che non si dica, sono gi fuori dalla doccia e,
mentre mi infilo i jeans, afferro il pass di accesso allevento ed esco dalla camera. Mi occuper di
allacciare le scarpe in ascensore.
Ho deciso di non fare colazione in hotel. Andr direttamente nella location del corso: il Santa Clara
Convention Center. Voglio vedere il volto dei partecipanti. Sentire le loro voci esprimersi nelle lin-
gue di tutti, o quasi, i Paesi del mondo. Il colore che accomuna le migliaia di pass indossati dai par-
tecipanti.
Il sole sta entrando dal soffitto a vetri dellarea di registrazione. Quel giorno, sono stato fra le prime
persone a calcare il pavimento del Santa Clara Convention Center. Sono attese oltre 2.000 perso-
ne. Sono in programma diversi interventi, tenuti dai vari trader di Optionetics, la societ di forma-
zione pi famosa degli USA, per il trading sulle opzioni. Fondata dal famoso George A. Fontanills
George.

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Oramai ne so una pi del diavolo sul trading in opzioni. Posso dire di essermi fatto da me. Infor-
mazione dopo informazione, trade dopo trade sui mercati finanziari.
Ma essere qui oggi, qualcosa di grande. Amo gli USA. Amo il trading in opzioni. Amo questo
momento. Sono grato a me stesso per aver deciso di partecipare a questo evento e di essere ve-
nuto sin qui. Da solo. Fattore che amplifica le mie emozioni a mille.
La mattinata volata fra una presentazione e laltra, anche se devo dire che non stato facile se-
guire le lezioni in quellinglese masticato a bocca aperta dagli americani.
Sono alla disperata ricerca di uno dei trader a cui voglio fare una domanda che mi sono portato sin
qui dallItalia.
Il corso scorre via veloce come il vento, fischiando nelle mie orecchie colme di passione per la ma-
teria come il mio cuore.
Sono a bordo di una fiammante Ford Mustang di colore rosso. Amo questa macchina e desideravo
ardentemente guidarla. Ho gi inserito le chiavi nel quadro di accensione e sto pensando al mo-
mento in cui ho deciso di noleggiarla: ero sul sito della Alamo, una delle compagnie pi note in
America, ed ero sicuro che stavo facendo la cosa giusta.
Credo di avere speso bene i miei soldi. Oggi non sono andato ad Oasis, il corso finito. Oggi ini-
zier il mio tour selvaggio attraverso gli Stati Uniti, senza una meta precisa, senza nessun orario,
senza nessun impegno da rispettare.
Sento il rumore del motore dal finestrino abbassato. Ho un sorriso stampato in faccia da fare invi-
dia persino a Ben Affleck, nel film a 1 Km da Wall Street.
Sono orgoglioso e fiero di poter stare con me stesso, da solo, percorrendo le highway degli Usa.
Ho in mano la mappa e sto per decidere dove mi diriger per la prima tappa. Chiudo gli occhi, gio-
co un po con la mappa, facendola girare fra le mani, mi fermo e ci appoggio lindice della mano
destra. Riapro gli occhi.
Il dito indica un punto ben preciso: Yosemite Park. Ci siamo, il momento di partire. Mi metto in
marcia. 161 miglia mi separano dalla meta. Amo la montagna. Sono ansioso di vedere, per la pri-
ma volta nella mia vita, uno dei parchi nazionali degli Stati Uniti.
La musica del CD di Ligabue si diffonde in auto, portando con s i miei ricordi. Tutti vogliono viag-
giare in prima e che il viaggio non finisca mai, sono le parole della canzone che scandiscono que-
sto momento; mentre fuori il cielo azzurro e striato dallavorio delle nubi che percorrono i loro
sentieri.
Sono nellOlimpo degli dei. Le montagne che vedo di fronte a me, mi ricordano letichetta della Pa-
ramount Pictures. Mi fermo e mi dirigo verso il ciglio della strada. Mi siedo su uno dei massi e fisso
lorizzonte. Il mio sguardo si sta appannando e sento che non posso trattenere le lacrime che han-
no iniziato a scendere piano piano sul mio viso, ricordandomi che sono un uomo, con la mia storia
e le mie debolezze. Sono questi i momenti che ti rimangono per sempre. Indelebili. Potresti scatta-
re 1000 foto, fare 100 video, ma nulla potrebbe sostituire il ricordo che pervade la memoria di quei
momenti.
Sento che sono vivo e percepisco il richiamo di quelle montagne, risalenti allera glaciale, che rac-
chiudono milioni di anni di storia. Provo nostalgia di quando ero bambino e giocavo con mio padre
in montagna. In Valle dAosta dove trascorrevo le mie estati. I prati verdi e le cascate, le passeg-
giate su sentieri pieni di farfalle, sempre al fianco di mio padre.
Mio padre mi ha lasciato una grande eredit: la capacit di osservare. A lui bastava vedere qual-
cuno che faceva qualcosa, per essere in grado di replicarla e farla persino meglio. Lui era un abile
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lavoratore tuttofare. Non cera alcun lavoro manuale che non fosse in grado di svolgere. Io devo a
lui la mia sete di curiosit. Di vedere e capire i meccanismi che mi circondano. In modo istintivo.
Assorbendo come una spugna dallambiente circostante. Questo il mio modo di imparare. Quello
che mi stimola. La mia scuola. Credo fermamente che sia il mondo che mi circonda a contenere
molto pi di tutto il sapere che si pu imparare sui libri o in classe. Sar eternamente grato a lui per
questo dono.
Dalla roccia su cui sono seduto, si vede in lontananza una struttura ricettiva. Forse sar il caso di
andarci a fare un giro. La sera si avvicina e da queste parti, non mi pare sia pieno di posti per pas-
sare la notte.
Riprendo a guidare e dopo circa 20 minuti, sono dentro lo Yosemite Park. Superato il cartello dove
classicamente le coppie o i gruppi di turisti fanno la foto di rito, mi dirigo verso il mio giaciglio not-
turno. O cos almeno credo.
Spunta un cartello con scritto Camp Curry. Ci siamo. Vedo la reception ricavata in una casetta di
legno, in perfetto stile Orso Yoghi.
Parcheggio. Chiudo la macchina e sono dentro.
La prima cosa che vedo, entrando, sono dei monitor disposti sopra la reception a distanza ravvici-
nata. Proiettano un video con alcune raccomandazioni sul comportamento da tenere nel parco.
Laria si ferma nei polmoni. Sono in apnea. Sto soffocando.
Il video sta mostrando una serie deliberata di incursioni da parte degli orsi. Orsi che entrano nelle
auto, nelle tende, mangiano il cibo dei turisti come se fossero invitati a pranzo. Il video sta ammo-
nendo i turisti a non lasciare il cibo abbandonato in tenda. Ricorda loro di chiuderlo in apposite
casse a chiave, lontane dalle tende e di non lasciare cibo in macchina per nessuna ragione.
Non credo ai miei occhi.
Se digiti su Google camp curry video bear, troverai uninfinit di video di turisti che hanno ripreso
i loro incontri ravvicinati con gli orsi, in questo posto.
Io francamente non riesco a farmene una ragione. Ma non ho altro tempo per andare altrove a
cercare un rifugio, a meno di non dormire nel bosco da solo, disperso nel nulla. Pago e trascino la
mia valigia tra le foglie ed il terriccio del sottobosco che impedisce alle rotelle della valigia di girare
e disegna un solco sul terreno dietro le mie spalle. Sono davanti allingresso del mio Lodge. O me-
glio, una tenda gigante di stoffa bianca. Perfettamente inutile in caso di attacco da parte di un orso
inferocito. Apro la cerniera della tenda ed entro. In mezzo un letto di fortuna e basta. Nientaltro.
Butto il mio bagaglio ai piedi del letto. Esco dalla tenda e la chiudo, per modo di dire. Alzo il mio
sguardo verso lalto. Vedo i pini Ponderosa del parco slanciarsi verso il cielo. uno spettacolo. Il
mio umore sta girando al meglio. Sono solo. E mi sento unenergia che sta salendo dalla terra nei
miei piedi, su su verso le gambe e poi nello stomaco e fino alla gola, lasciando dietro il suo pas-
saggio i brividi.
Sento vibrare il mio corpo in ogni sua cellula. Sono in un punto sperduto del mondo, in una nazio-
ne immensa, isolato, in mezzo a un bosco, a dormire in una tenda insieme agli orsi. S. proprio
quello che desidero di pi in questo momento.
Il giorno sta volgendo al termine, lasciando spazio alla notte, i colori stanno cambiando. Le luci del
camping mescolano il loro giallo al blu elettrico del cielo. Sopra di me le stelle. Punti luminosi fitti e
lontanissimi. Le cime delle montagne affiorano allorizzonte mostrando la loro superficie chiara e
riflettente come uno specchio. Le tende sembrano lanterne luminose pronte a lasciare la terra ver-
so lo spazio. Dentro le tende, le sagome si muovono lente per preparare le loro anime a sognare e
dimenticare i loro ricordi lontani, di una vita normale.
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Non sono matto.
Sono un sognatore.

Non sono matto. Preferisco definirmi sognatore. S. Capisco che agli occhi di molti potrei comun-
que sembrare matto. Anche ai miei. Ed a quelli di mio padre. Che ha sempre preferito sostenere
lidea che la concretezza sia la via migliore da seguire, per spendere la propria vita.
Non fa per me. Mi spiace. Anche se questo ha sempre rappresentato il conflitto con mio padre. E
ancora adesso, che lo guardo attraverso una semplice foto del cazzo, non capisco perch lui non
riesca a farsene una ragione ed accettare il mio essere diverso da lui.
Io lho voluto e desidero riabbracciarlo un giorno. Non sul desolato pianeta terra. Ma un giorno fu-
turo, molto futuro, in cielo.

Vivo con i desideri appiccicati sulla punta delle dita che trascino sulle lettere di un libro, di
una nuova frase che scrivo su Facebook, o su un messaggio da dedicare ad una persona
speciale.

Tutto questo non si spegne in romanticismo e basta. Diventa una nuova idea. Diventa concretezza.
Diventa denaro.
Fu cos che contattai la prima volta Alessandro Zedda.
Lui era uno dei clienti storici della compagnia.
Gli proposi di aderire al progetto MaxxiRendita, per ottenere una rendita chiavi in mano attraverso
un business rodato.
Lui mi rispose che non era interessato. Il progetto gli piaceva molto. Ma si stava dedicando anima
e corpo ad un altro progetto e non voleva distrarsi per 1 solo secondo.

Di cosa ti occupi? Gli chiedo, curioso come una donna in preda ad isteria.
Vendo su Amazon. Risponde con semplicit.
Cosa vendi? Lo incalzo in modo banale.
Tutto ci che mi fa guadagnare.
Tipo? Domando, sempre pi incuriosito.
Ricerco i prodotti pi venduti su Amazon e su cui individuo meno concorrenza, attraverso dei sof-
tware. Cerco il produttore e li vendo anche io.
E come gestisci il magazzino?
Semplice, fa tutto Amazon. Io mi preoccupo di individuare il prodotto promettente. Faccio un test
e, se vende bene, mi ci butto dentro a capofitto.
La mia mandibola caduta sulla scrivania e mi sto preoccupando di raccoglierla senza fare rumo-
re, non voglio interrompere linteressante conversazione su skype con Alessandro.
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Ti va di mostrarmi un esempio di questo processo? Sai che io mi occupo di individuare prometten-
ti idee nel web su cui investire, e la tua a naso mi sembra una di queste.
Alessandro non perde tempo e condivide il monitor. Apre un software e mi mostra una serie di gra-
fici. I grafici identificano un prodotto specifico. Serve per fare i rotolini di sushi a casa. I famosi u-
ramaki che mi piace tanto mangiare al ristorante sushi pi buono di Como, il Tokyo.
Dai grafici possibile vedere le vendite giornaliere stimate nei diversi periodi dellanno ed i margini
di profitto realizzati.
Sembra la stessa cosa dellanalisi di un titolo di borsa. Solo che in questo caso le probabilit di
successo sono altissime. La previsione che un determinato evento accada sono supportate da una
statistica precisa e puntuale.
Che dici Maxx, ti pu interessare? Chiede lui in punta di piedi, senza mai essere arrogante.
Certo che mi interessa. Rispondo io.
Sono galvanizzato: Da sempre mi piacerebbe vendere prodotti online nel web ma sono sempre
rimasto fuori dal giro per la paura di dover gestire le merci ed il magazzino. Tu mi stai dimostrando
che fare Trading Online di oggetti uguale a fare Trading Online di strumenti finanziari.
Esatto Maxx.
La voce di Alessandro risuonava nella mia mente come un mantra in grado di scovare i miei dubbi
e dissiparli per sempre, come le onde del mare quando si infrangono sugli scogli ruvidi e rimane
solo la schiuma.
Maxx voglio mostrarti una cosa. Si tratta di un report di vendite. Il rettangolo rosso a sinistra indica
il prodotto di cui ti sto parlando. Quello che a te piace chiamare il rotolino per fare i sushi. A de-
stra, in verde, puoi vedere le vendite che ho realizzato. Ridacchia mentre pronuncia queste paro-
le.
Alessandro, da quello che leggo, mi pare tu abbia fatto 1531 dollari pi 258 dollari per un totale di
1798 dollari. Per quanto riguarda le vendite del rotolino del sushi, corretto?
Esatto.
In quanto tempo? Chiedo a me e a lui.
Come vedi nellimmagine, che ti ho mandato adesso su skype, in evidenza nel rettangolo in aran-
cio del report, in 4 giorni. Dal 9 Dicembre al 12 Dicembre. Tieni presente che le date sono espres-
se in formato americano. Mese. Giorno. Anno.
E quanto hai investito per comprare e spedire il materiale?
Ho speso 465 dollari in tutto. Per 100 pezzi. Realizzando un ROI del 386% in 4 giorni. Devi consi-
derare per i tempi di spedizione della merce. In questo caso dal produttore in Cina fino ad Ama-
zon in USA. 17 giorni circa.
Mi sembrava incredibile che Alessandro avesse potuto fare unoperazione di trading del genere
senza nemmeno spendere un dollaro in marketing. Semplicemente usando abilmente la piattafor-
ma di Amazon. Senza toccare un solo pezzo del magazzino e facendo gestire tutto alla societ di
Jeff Bezos.
Alessandro, scusa la franchezza, ma debbo essere sicuro di avere delle informazioni precise e
corrette. Tu sei una persona squisitamente sensibile, buona e gentile, ma il denaro fatto sem-
plicemente di numeri scritti su un maledetto pezzo di carta stropicciato. Puoi mandarmi una
email con le fatture di acquisto e spedizione degli oggetti?
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Certo Maxx. Non ci sono problemi. Capisco che, per valutare un business, tu debba avere traspa-
renza assoluta sul processo. Ti mando la fattura per email. Cos vedi anche un esempio di uno dei
miei acquisti. Ti mando anche il caso delle vendite di Donald Trump.
Ti sei venduto Donald Trump?
Alessandro scoppia a ridere e mi spiega: Ma no Maxx. Intendo le statuette di Donald Trump con il
cappellino con la scritta MAKE AMERICA GREAT AGAIN. In questo caso ho speso 452 dollari, per
48 pezzi, ti mando anche questa fattura.
Perch mi parli sempre di dollari Alessandro?
Perch io mi sono specializzato nella vendita in USA. Ovviamente con Amazon si pu vendere in
11 Paesi differenti, tra cui lItalia. Diciamo che il bacino di utenti e le vendite in USA sono decisa-
mente pi elevate che in Italia.
E come te la cavi con linglese?
Ma sai non serve essere madrelingua per gestire degli ordini. E poi con Google Translate, anche
se non sei un fenomeno in inglese, te la puoi cavare benissimo. In ogni caso ho viaggiato per anni
in tutto il mondo, facendo il cameriere.
E quanto ci hai fatto con le statuette di Donald Trump?
1100 dollari in 4 giorni. Come vedi dal report che ti ho inviato. Sono andate via come il pane
Maxx.
Incredibile.
S, Maxx. Solo che poi ho ricevuto una diffida per violazione del copyright dal produttore, attraver-
so il suo avvocato.
Cosa hai combinato? Chiedo, un po preoccupato per il mio amico.
Ho acquistato le statuette da un fornitore non autorizzato per errore e mi sono trovato alle calca-
gne il produttore che si incazzato di brutto. Ma io non lho fatto apposta. Ho sospeso le vendite e
dato ordine ad Amazon di demolire il magazzino rimasto.
Demolirlo?
Quando spedisci la merce presso i magazzini di Amazon, la societ si preoccupa di spedirla pres-
so i clienti che acquistano. Ti gestisce i resi attraverso un servizio dedicato e, se non riesci a ven-
dere la merce, su tua richiesta, si occupa di distruggere fisicamente il magazzino.
Voglio farti unaltra domanda se posso. Qual laffare pi grande che hai fatto sino ad oggi?
Bella domanda Maxx. Ricordo il Natale del 2015. Avevo individuato un prodotto nella categoria
Sport che tratto ancora oggi, ma preferisco non citarlo per evitare di crearmi concorrenza. Sorriso
sincero e gentile di Alessandro.
Stavo gi ottenendo delle buone vendite. Avevo un buon magazzino e si avvicinava Natale. Pen-
savo che avrei potuto incrementare le vendite, in quanto era un articolo che ben si prestava anche
come regalo. Ti posso dire che, nel giro di 30 giorni, ho venduto quasi 20.000 dollari di prodotti.
Wow. E quanto ci hai fatto?
Considerando un investimento di 4000 dollari e tolti i costi di Amazon e della pubblicit, mi sono
avanzati pi di 10.000 dollari.
Che colpo.
9
S. stato il Natale pi ricco della mia vita.
Chiss quanti regali sotto lalbero.
S, e poi considera che allora ero alle prime armi con Amazon, per cui stato un vero e proprio
successone per me.
Cazzo che figata. Noi dobbiamo iniziare a fare questa cosa insieme.
Ok Maxx. Io ci sto.

10
La morte dei business tradizionali
e la rivincita del web.

Inizia sulle strade, dalle vetrine dei negozi che chiudono ogni giorno e non riaprono pi.
Inizia dalla guerra dei prezzi di chi possiede le aziende produttive che combattono con i cinesi e
con chi fa dello sfruttamento, unica arma contro il fallimento della sua attivit o peggio ancora, di
chi i propri dipendenti non li paga proprio, cercando di resistere e di rimanere sul mercato il pi a
lungo possibile.
E allora Benvenuto nel Web!
Una vera e propria rivoluzione. Iniziata in silenzio e che ora divenuta inarrestabile e trasciner
con s tutto quello che incontrer sulla sua strada portandolo a valle. Nulla resister a questo mo-
vimento.
Forse ti chiederai: ma il pane lo compreremo sempre dal panettiere o solo al supermercato?
Chiedilo ad Amazon!
Che con i suoi cazzo di Droni vuole consegnare la spesa, anche un pezzo alla volta, in qualsiasi
punto della citt, identificando la tua posizione attraverso il tuo smartphone.
Chiedilo a Facebook che si fa i cazzi tuoi tutto il giorno e ne sa pi di te e delle tue abitudini di chi-
unque altro e pu permettersi di raccomandarti gli acquisti pi interessanti per te, meglio della tua
ragazza, ed in grado di suggerirti anche il negozio pi vicino per acquistare.
venuto il momento di chiederti se sia il caso di collegare il tuo business tradizionale al web, pri-
ma di rimanere con un fiammifero spento in mano e prima di vedere tutti i tuoi competitor farlo pri-
ma di te, lasciandoti a bocca asciutta.
Non dico di essere daccordo con questo processo. Per me saremmo potuti anche rimanere nei
fantastici anni 80, quelli che cantano a squarciagola gli 883, quando cerano i roy rogers come je-
ans e si chiamava casa dalle cabine telefoniche.
Ma non sono io che ho deciso e realizzato tutti i cambiamenti.
Io mi permetto semplicemente di viverci in questo mondo e di captare i messaggi un secondo pri-
ma della massa, per non finire travolto a mia volta.
Nei prossimi 10 o 20 anni finiremo tutti a lavorare per 10 societ che operano online nel mondo.
Secondo molti analisti, Amazon e Alibaba venderanno le merci fisiche realizzate dall80% dei pro-
duttori mondiali. Gli altri saranno gi falliti o venderanno beni molto specifici.
Facebook ci suggerir i prodotti ed i servizi da acquistare online senza nemmeno andare sul sito
del venditore a meno che non sia un marketplace come Amazon o Alibaba.
Google non lo conosceremo pi come il motore di ricerca in assoluto ma come colui che ci guider
e parchegger la macchina in automatico e come lideatore di migliaia di brevetti che controlleran-
no la nostra vita.
Apple - e pochi altri produttori - ci metteranno in grado di telefonare e di controllare a distanza tutti i
nostri dispositivi come gli elettrodomestici, lauto e tutto il resto.

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I soldi dei privati e degli imprenditori non finiranno pi nelle banche tradizionali ma nelle banche
fondate dai colossi del web, i soliti nomi che abbiamo appena citato.
E per finire, i soldi che spenderemo non avranno pi la filigrana ma saranno digitali e criptati. E-
messi anchessi dai soliti nomi di cui abbiamo appena parlato.
Siamo nella merda? Non ancora, aspetta di vedere cosa succeder nei prossimi 20 anni.
E allora cosa possiamo fare?
Sicuramente non restare immobili, rimboccarci le maniche come al solito ed iniziare a far parte de-
gli Imprenditori del Web, altrimenti non ci rester che piangere.

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Perch il web Meglio?

Anni fa i soldi li faceva chi apriva catene di negozi su strada. Di tipo diverso nella stessa citt o
dello stesso tipo in citt differenti.
Oggi i soldi li fa chi apre diversi siti web e vende servizi o merce fisica dallo stesso punto in tutto il
mondo ottimizzando personale, centri di costo, strutture e magazzini.
Una persona ci mette il know how rispetto ad un prodotto, unaltra ci mette le competenze di mar-
keting e unaltra ancora ci mette gli strumenti web tipo il sito, le-commerce e compagnia bella.
Tre persone possono sostituire il lavoro di cento.
I centri di costo del web possono essere ottimizzati da 10 a 100 volte meglio rispetto ad un busi-
ness tradizionale.
E ancora ti chiedi perch: Io lo faccio sul web?
Non serve dedicare pi di qualche riga per spiegarlo. Sarebbe un sacrilegio dedicarci un intero ca-
pitolo.
Ma veniamo a noi.
Come faccio lImprenditore nel Web?
Identifico una persona che abbia delle competenze specifiche in un determinato settore. Gli metto
a disposizione tutti gli strumenti web che ci sono sul mercato e che ho ideato per risolvere problemi
specifici del web. Investo soldi nella visibilit dellidea.
La compagnia che dirigo non Apple, non Amazon, non Facebook ma lavora con dedizione
nel web e cresce di anno in anno in modo sano.
Il 20% del fatturato viene investito ogni anno per il marketing nel web.
E poi qualcuno si chiede come facciamo ad essere leader nel nostro settore finance.
Perch investiamo soldi in visibilit e perch le persone che lavorano con noi non sono assoluta-
mente sostituibili, contrariamente a quanto pensavano i vecchi imprenditori che assumevano le
persone e le pagavano con uno stipendio fisso.
Il posto fisso morto ma anche gli imprenditori che la pensavano in questo modo.
Ma non finisce qui. Dopo avere utilizzato le nostre competenze e gli strumenti nel settore finanzia-
rio, siamo pronti a scalare in altri settori, iniziando ovviamente da quelli pi vicini al nostro.
Per questo una task force di investitori si interessata di recente a quello che stiamo facendo. Si
sono messi sulle nostre tracce. Vogliono vedere come ce la caveremo in questa nuova fase di e-
spansione.
La maggior parte delle persone credono che basti avere una grande idea per fare i soldi.
E poi dimmi quale sarebbe questa grande idea in grado di scardinare Facebook.
Lacrime e sangue. Questo ci vuole. Prima di poter dire che la tua azienda pu fatturare, anche se
tu te ne stai a letto a dormire o ti occupi solo, e dico solo, della cosa pi eccitante: creare e sele-
zionare nuove idee.
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Quando capisci il segreto e lessenza dellonline, sai che la cosa importante impostare il proces-
so e fare in modo che altre persone se ne possano occupare.
Ma io non voglio che ad occuparsene siano dei dipendenti. Io voglio che siano i Key Man a farlo.
Coloro che hanno avuto lidea. Che lavorano per se stessi e per sviluppare la propria idea.
Io non voglio che le persone lavorino per me. Nemmeno chi fa le pulizie. I nostri uffici sono in affitto
e tutti i servizi sono inclusi.
Per me una filosofia di vita. Io non pago dei mercenari e non costringo le persone per necessit
a diventarlo.
Io non credo nel ruolo del dipendente, proprio perch lo sono stato.
Se il progetto funziona ad arricchirsi devono essere prima di tutto coloro che hanno messo lidea
ed il sudore per realizzarla.

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La piramide al contrario.

Io sono un sostenitore del concetto di piramide al contrario.


Non faccio beneficenza. Non sfrutto le persone. Ma sono consapevole che anchio sono solo di
passaggio in questa vita, come ognuno di noi del resto.
Lo so che sia nei business tradizionali sia nel business online il vertice della piramide sempre
nelle mani di pochi.
Ma io non sono fatto cos.
E non lo sono mai stato.
Grazie a persone che ho conosciuto e che mi hanno riempito il culo di calci, ora posso dire che il
mio culo diventato di marmo.
Non permetter pi a nessuno di farlo a me, n consentir mai a me stesso di farlo nei confronti
degli altri.
Io scelgo le persone in cui riporre la mia fiducia. Poi do fiducia e basta. Senza ripensamenti.
Io credo che la vera ed unica risorsa che abbiamo siano le persone ed il rapporto che instauriamo
con loro.
Pensaci un attimo. Chi ha vinto le pi grandi guerre?
Spesso non gli eserciti pi preparati o armati ma gli uomini pi valorosi e fedeli alla causa.
Le persone non sono stupide. Capiscono se dici cazzate.
Quindi fai a meno di dirle. Il resto verr da s.
Solo in questo modo potremo resistere ai continui attacchi delle imprese della Silicon Valley.
Solo in questo modo potremo sempre avere un posto nel mondo del business, rimanendo un pas-
so sempre avanti rispetto ai nostri competitor.
Questo almeno il mio segreto.

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Mettici la faccia e ricordati
che ne hai una sola.

Sar difficile che uno di noi sfidi i colossi Facebook, Google e Amazon. Per questo motivo il Per-
sonal Branding oggi lunica arma contro legemonia della Silicon Valley.
Il concetto indica in soldoni il fatto di metterci la faccia. Questo il solo modo di rendere unico un
prodotto, anche in un regime di concorrenza, perch ognuno di noi unico nel suo genere.
I giganti del web non possono che affidare la loro identit a dei Brand, noi che non siamo giganti
come loro, possiamo affidare il ruolo del nostro brand a noi stessi, ovvero alla nostra faccia.
Per questo, ogni giorno spuntano nuove facce e guru del web, che cercano di accaparrarsi un
pubblico che li segua, per proporre i loro prodotti e servizi.
In molti lo hanno capito. nato un nuovo settore, potremmo chiamarlo: Il settore del Personal
Branding. Perch qualsiasi cosa tu voglia proporre, prima ci metti la tua faccia. Quando io ho ini-
ziato a farlo non eravamo in molti, oggi c pi gente in fila per fare Personal Branding che alle po-
ste.
Sono nate persino agenzie di marketing specializzate in questo settore.
I Social hanno amplificato il fenomeno, offrendo strumenti come foto e video che permettono di
creare contenuti che possono facilmente diventare virali nel web.
Per bene ricordare che di faccia ognuno di noi ne ha una sola.
Per cui, una cazzata fatta una volta sul web rimane per sempre. Non possibile cambiare
linsegna e voltare pagina facendo finta di niente.
Ogni persona, che voglia percorrere questo sentiero, deve crearsi la sua reputazione e la sua im-
magine.
Non si cambia bandiera da un giorno allaltro, schioccando le dita.
Ma non fasciarti la testa. Come ogni cosa, si impara.
Conosco blogger che hanno fatto numeri pazzeschi. Influencer che hanno collezionato milioni di
visualizzazioni su youtube ed i social, crescendo giorno dopo giorno e imparando la loro professio-
ne semplicemente sperimentando e sbagliando. Anchio lho fatto.
Del resto come puoi partecipare ad un corso di marketing che ti insegni quello che ancora deve
accadere nel mondo del marketing?
Tutto quello che ho scritto ha un forte significato per te, se vuoi considerare seriamente lipotesi di
diventare un Imprenditore del Web.
Ed ora ti faccio una domanda.
Sei sicuro che il brand di Apple sia la mela morsicata e non la faccia di Steve Jobs?

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Amazing Amazon!

Sto inserendo il giveaway per i boomerang dando solo 2 pezzi gratis mi esporranno a un pub-
blico che pu andare dai 3000 ai 6000 follower. Oggi mi sa che sar una grande giornata.
Leggo questa sparata su Skype dal profilo di Alessandro e mi incuriosisco. Sono le 8:00 di mattina.
Sono a casa e mi sto preparando una vera colazione.
La mia colazione? Caff e spremuta da consumarsi preferibilmente davanti al PC.
Sei libero?
Rispondo S, clicco sul pulsante della cornetta telefonica di skype e faccio partire la chiamata.
Cosa stai facendo Ale? Giveaway per i boomerangma ti sei fumato il cervello?
Alessandro ride mentre mi spiega: No Maxx. Una novit incredibile. Non sto nella pelle. Sto spe-
rimentando un nuovo servizio di Amazon. Si chiama giveaway. Puoi creare una specie di concorso
regalando dei prodotti. Ad esempio, io ho messo in palio 2 boomerang. Gli utenti per poterseli ag-
giudicare devono postare una frase su Twitter che tu hai scelto per promuovere il tuo prodotto.
Dimmi che non vero. Ma che figata ?! Praticamente Amazon guadagna spedendo i prodotti
gratuiti che regala, ti procura un sistema per farti pubblicit gratuitamente e poi guadagna dalle tue
vendite. Ma che roba pazzesca ?
Sono geniali.
Ma si pu fare anche in Italia o solamente negli Stati Uniti?
Non lo so una cosa nuova. Ieri non ero nemmeno riuscito a farlo funzionare. Oggi ho abilitato il
servizio sul mio nuovo prodotto. anche un ottimo modo per ricevere dei feedback dai clienti.
Questa roba la inseriamo subito nel corso. E poi la dobbiamo usare assolutamente per la promo-
zione del nuovo prodotto delle MUG artistiche di Mr Save The Wall.
Assolutamente.
Sei troppo forte Ale. Poi fammi sapere come va. Sono troppo curioso.
Ok Maxx. In giornata faccio il bonifico per lacquisto e la spedizione delle prime 100 MUG di Test
dal produttore ad Amazon.

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Other People's Money:
la Banca Social dellimpresa 2.0

Il titolo di uno dei libri di Robert Kiyosaki proprio questo: Other People's Money, ma in realt,
anche un famoso film con Danny De Vito ha lo stesso titolo.
superfluo precisare che senza soldi non ti vuole neanche tua madre, come ho scritto in un post
sulla mia pagina Facebook che ha riscosso un enorme successo.
Fare business senza soldi un vero guaio. Da qualche tempo, si dice in giro che se hai lidea i
soldi arrivano.
S, ma come?
Semplice. Sono sempre due i clienti che devi cercare. Il secondo cliente colui che acquista il tuo
prodotto, il primo cliente colui che finanzia la tua impresa.
Per finanziare le tue idee ci sono diversi modi.
Puoi chiedere alla banca.
Ma lei ti pretender un sacco di garanzie e siccome tu sei allinizio e magari sei pure squattrinato,
la vedo difficile. La banca ha molte difficolt a finanziare le imprese, non valuta il business in s ma
la garanzia di riavere i suoi soldi. E per finire, potrebbe decidere di toglierti i soldi da un momento
allaltro. A tutto questo bisogna aggiungere che ti chieder un tasso di interesse pi o meno elevato
ma che sicuramente non legato ai tuoi risultati. Se guadagni lo devi pagare e se perdi lo devi pa-
gare. Devi pagare e basta.
Puoi chiedere ai Business Angels o ai fondi di Venture Capital.
Una bella strada, indubbiamente. Preparati a consumare tante paia di scarpe, ad una bellissima
presentazione in power point, ad avere 1 minuto di tempo per mostrare la tua idea a qualche
contest di startupper e roba del genere. Pu essere interessante quando la mia idea gi funziona,
mi paga da mangiare ed io ho del tempo da perdere da mettere a budget.
Se la tua idea destinata a bruciare soldi ed entra almeno nel novero delle idee innovative,
lunica via da seguire quella che ti ho appena descritto, perch dovrai ottenere via via dei finan-
ziamenti sempre crescenti per giustificare i tuoi costi e gli stipendi del tuo team che sviluppa
unimpresa non profittevole. In pratica un buco gigantesco dentro cui finiranno i tuoi investitori. In
questi casi 1 su 1 milione ce la fa, in quanto lazienda inizia a fatturare, pur non producendo magari
utili, ed il materasso finale su cui atterrare tutti quanti, sani e salvi, sar la borsa. Una sorta di
schema Ponzi che si svolge nella pi totale legalit.
Io ti propongo la Banca Social dellimpresa 2.0.
Cosa significa?
Molto semplice.
Fino a qualche anno fa la TV ed i giornali lanciavano e poi creavano le persone famose.
Oggi ci sono tonnellate di blogger e influencer nel web che non sono mai andati in TV e sono pi
seguiti di Maria De Filippi.

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Questo leffetto del web amplificato maggiormente da quello dei Social.
Se la rete ti vota, il tuo share indiscusso. Non ti serve pi la Tv perch il tuo pubblico ti segue
dallo smartphone.
Il mondo si capovolto. Forse per questo che ultimamente nevica a Lecce e non pi a Milano.
Per questo motivo, anche i soldi per finanziare la tua idea o impresa non dovrebbero pi arrivare
da una istituzione che decide se la tua cazzo di idea sia buona o cattiva o, peggio ancora, se tu
abbia requisiti per essere finanziabile o meno.
Ma qui devi stare molto attento.
Se tu vai nel web e sui social a chiedere denaro per realizzare la tua idea ad un pubblico definito
indistinto, rischi pesantemente.
Il fenomeno ha un nome, si chiama sollecitazione al pubblico risparmio.
Ti consiglio di informarti bene sul sito delle Consob, in merito al suo significato, nei termini giuridici.
Io mi limiter ad andare dritto al cuore del problema.
Le banche possono promuovere strumenti finanziati. Ad esempio, possono dire che la prossima
settimana Enel si quoter in borsa e che tu potrai acquistare le sue azioni.
Ti sar capitato di vedere degli spot pubblicitari, che definirei quasi romantici, che descrivono
lazienda in fase di quotazione e che dicono tutto il bene che fa per il mondo ed i suoi dipendenti.
Alla fine dello spot ti sarai stupito anche tu, come me, del fatto che non viene proposto nessun
prodotto.
La settimana dopo sicuramente vedrai lo spot della quotazione in borsa di quellazienda.
Questa promozione riservata a soggetti autorizzati come le banche.
Lo stesso concetto si applica per quella che viene definita raccolta di denaro che riguarda il fi-
nanziamento della propria idea, attraverso il coinvolgimento del pubblico.
In questo caso per ci sono delle opportunit.
Ad esempio, nessuno mi impedisce di trovare 10-20 soci che siano interessati ad entrare nella mia
azienda come finanziatori, lasciando a me il compito di dirigerla.
La cosa importante che questa ricerca non avvenga in modo pubblico.
Se vai su Facebook e scrivi datemi i soldi e diventate soci della mia impresa che vi faccio guada-
gnare il 20% al mese sei un coglione. In primis perch fai una promessa che non hai la sicurezza
di poter mantenere, in secundis perch in questo modo solleciti il pubblico risparmio in modo indi-
stinto. Se invece parli della tua idea e poi privatamente discuti le modalit per diventare soci della
tua compagnia, la musica cambia.
La mia idea di Banca Social dellimpresa 2.0 contempla il fatto che sono le persone a decidere
se la tua proposta vale o meno. Le persone che finanzieranno il tuo progetto saranno i tuoi primi
clienti.
Io sostengo che il futuro percorrer questa strada.
La Consob che vigila sui mercati finanziari ha infatti concesso a delle semplici srl di raccogliere il
denaro per finanziare le startup innovative. Questi sono i primi passi inevitabili per cercare di con-
tenere una crisi senza precedenti che ha coinvolto il Paese e le imprese.

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Io ritengo che sia una vera cazzata quella di offrire questa opportunit solamente alle aziende in-
novative in fase di startup, con dei rischi di fallimento enormi per i soci finanziatori. Escludendo da
questa opportunit quelle imprese che hanno uno storico di bilanci in attivo alle loro spalle, ma che
non sono pi in fase di startup e non vengono definite innovative.
Ma il mio pensiero non fa legge.
Per questo, attraverso la mia creativit posso sempre trovare delle soluzioni legali per farlo caso
per caso.
Voglio farti un esempio fra tutti.
Io ho lanciato la Business Academy. Le persone possono imparare a vendere su Amazon in tutto il
mondo. Durante il percorso formativo, io offro la possibilit a chi identifica un prodotto che vende
su Amazon, di ricevere denaro per ampliare il suo business.
Se io dessi del denaro direttamente alla persona in oggetto, potrei imbattermi in qualche errore
formale.
Come risolvo il problema?
Io acquisto la merce che lui identifica, la rivendo su Amazon attraverso lo shop della compagnia
che dirigo, e gli riconosco una percentuale dei profitti attraverso un contratto fra le parti.
Ma non finisce qui.
Supponiamo che tu non sia interessato a imparare come si vende su Amazon e supponiamo che
tu sia interessato ad ottenere dei profitti da queste vendite finanziando lidea.
Come si pu fare?
In questo caso, ti farei acquistare la merce direttamente dal produttore e, pagando le spese di
spedizione, te la farei inviare presso il magazzino di Amazon. Mi preoccuperei di vendere la tua
merce attraverso il mio team e ti chiederei una percentuale sul profitto che ti ho fatto realizzare.
Sostanzialmente una consulenza a risultato.
E se tu fossi unazienda produttrice ed avessi la merce in magazzino? Potresti fare la stessa cosa.
Tu ci metti la merce e le spese di spedizione e noi la consulenza per la vendita.
Secondo te faccio qualcosa che non va?
Faccio qualcosa che viola la legge?
Assolutamente No!
Ecco perch ti dico che se segui il nostro percorso formativo, ottieni risultati e se ti impegni, noi ti
mettiamo a disposizione il denaro; inoltre anche tu potrai trovare il denaro per le tue operazioni di
trading su Amazon in modo autonomo.
In questo caso si configura una consulenza per vendere su Amazon. Una consulenza completa-
mente gratuita, in quanto viene retribuita solamente a risultato ottenuto.
Io non dico cazzate. Ma se tu lo pensi, sappi che questa notte dormir ugualmente nel mio letto,
come un bambino.
Questo sistema rivoluzioner completamente il mercato delle consulenze degli e-commerce.
Fino ad oggi, i miei prodotti online li avrei venduti solo direttamente oppure pagando un consulente
o un dipendente senza alcuna certezza del risultato.

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come se il tuo agente immobiliare venisse pagato a percentuale, solo dopo avere identificato,
acquistato e venduto un immobile per te ed esclusivamente se ti garantisce un buon profitto. Ci
sarebbe la fila!
E noi ci aspettiamo la fila fuori dai nostri uffici dopo aver raccontato al mondo questo progetto.
Io ti propongo la Banca Social dellimpresa 2.0.

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Il marketing nel tempo dei Social.

La lead generation morta, il seo morto, i database aziendali ora si sono spostati sui social.
Lunico modo per fare marketing quello di raggiungere i tuoi clienti senza disturbarli con messag-
gi commerciali inutili.
Ti pare facile?
Quando io ho iniziato a fare impresa nel web, il metodo migliore di fare marketing era quello di
produrre un messaggio di testo da dare a Google associandolo a delle parole chiave che i miei po-
tenziali clienti avrebbero potuto cercare attraverso i motori di ricerca.
Allora le persone partivano da Google per fare qualsiasi cosa.
Oggi le persone stanno su Facebook un po a cazzeggiare, un po a leggere le news, un po per
essere i protagonisti della scena postando frammenti della loro vita.
Non gliene frega pi un fava di Google.
Salvo per specifiche ricerche.
Quindi la massa dei tuoi clienti la raggiungi in modo differente.
Per questo motivo anche il seo morto. Cosa spendi a fare cifre importanti per posizionare il tuo
sito su Google, se poi il tuo cliente passa la maggior parte del suo tempo su Facebook?
Non ti sembra pi sensato investire il tuo budget di marketing l dove sono i tuoi clienti?
Lo sai che una persona su due in Italia su Facebook?
E allora mi spieghi come mai ancora ci sono persone che sostengono che il marketing su Facebo-
ok non funziona, perch su Facebook si va solo per cazzeggiare?
Non mi interessa cosa vanno a fare le persone su Facebook, a me lunica cosa che importa che
sono su Facebook e ci stanno delle ore sia attraverso il PC che da Smartphone, mentre svolgono
un sacco di altre cose.
E mentre le stesse persone cancellano, senza nemmeno aprirli, i messaggi pubblicitari provenienti
dalle email, sempre che Google non le abbia gi classificate come spam, su Facebook le stesse
persone vedono i contenuti e, se gli piacciono, gli mettono un bel like e se sei fortunato, li condi-
vidono pure, facendo un atto di raccomandazione nei confronti della loro cerchia di amici.
Non puoi pi permetterti di raggiungere i tuoi clienti attraverso messaggi commerciali inutili e fasti-
diosi. Servono dei contenuti.
Ecco perch ci sono video che diventano virali e conquistano centinaia di migliaia di follower in po-
co tempo.
Guarda ad esempio il caso Montemagno. Nel giro di 12-18 mesi diventato il pi popolare del
web nel suo settore, sbaragliando i competitor che erano sullo stesso mercato da oltre 10 anni.
E non il solo. Nei prossimi anni ne vedremo a decine, grazie allimportanza dei video sui Social.
In passato lo stesso fenomeno accadeva su YouTube. Solo che attraverso YouTube molto pi
difficile rendere virale un contenuto.
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Perch?
Perch YouTube non un vero Social per quanto i suoi proprietari, che sono gli stessi di Google,
amino definirlo tale.
Le persone non sempre hanno un account su YouTube e poi si limitano a guardare i video, i like ed
i commenti valgono il tempo che trovano rispetto a ci che accade su Facebook.
Non esiste un muro su cui postare i propri contenuti paragonabile a quello di Mr. Mark Elliot Zu-
ckerberg.
Inoltre, su Facebook tutti coltivano il proprio muro ed il proprio profilo, postando contenuti e solleci-
tano le altre persone a interagire con essi.
Questo ha reso in poco tempo Facebook un agguerrito competitor di YouTube, strappandogli dalle
mani il primato e tagliandogli letteralmente la testa, lasciandolo esanime in una pozza di sangue.
Esagerato? No, realistico. Visto il tempo ed il modo in cui riuscito a farlo.
Io lo definirei un piano perfetto.
Step 1. Facebook ha iniziato a premiare i video pubblicati sulla sua piattaforma rispetto a quelli
condivisi da YouTube. Se pubblichi un video direttamente su Facebook, lo stesso Facebook ti offre
una visibilit 5 volte superiore. In questo modo Facebook ha convinto chi produce contenuti a pub-
blicare direttamente sulla sua piattaforma.
Step 2. La diretta Facebook ha permesso agli utenti di avere un aiuto da parte di Facebook che
avvisa la tua audience quando sei live. Offrendo fra laltro uno strumento molto pi accattivante
rispetto alla diretta YouTube.
Step 3. Realizzare e pubblicare un video su Facebook, attraverso uno smartphone, un vero gio-
co da ragazzi, prova a farlo con YouTube.
Step 4. Facebook ha realizzato un sistema di promozione a pagamento dei contenuti video, decine
di volte pi efficace rispetto allo stesso modello proposto da YouTube e decine di volte pi sempli-
ce da implementare rispetto a YouTube.
Step 5. Oggi come oggi, un Social Network come Facebook ottiene risultati in modo pi veloce ri-
spetto a YouTube, in quanto dalla sua parte ha sempre la partecipazione attiva di milioni di utenti.
Per questo motivo, il nostro budget pubblicitario migrato al 100% da Google a favore di Facebo-
ok negli ultimi 3 anni.
Forse ti starai chiedendo cosa ti serve sapere tutto questo?
Primo, perch se non sai fare marketing non andrai mai da nessuna parte con la tua impresa sul
web. Secondo, perch per vendere su Amazon, puoi avvalerti in modo molto efficace del marketing
sui Social Network.

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E se domani Facebook fallisse?!

E se domani Facebook falisse?! Ci hai mai pensato?


Io ci penso ogni volta che affido il successo di uniniziativa web, principalmente al marketing di una
sola piattaforma.
Prima lo pensavo di Google, quando ogni mese la compagnia investiva migliaia di euro per la pro-
mozione dei suoi servizi. Ora lo penso di Facebook.
Ma perch non diversifichi? Potrebbe obiettare qualcuno.
Lo faccio. Ma il 90% dei risultati lo ottieni andando a prendere il tuo cliente l dove sta.
Dai, se fallisse Facebook i clienti li andrei a prenderli sul nuovo portale del momento.
Ma il problema altrove.
Se fallisse Facebook ed i miei follower hanno messo like sulla mia pagina fan, io immediatamen-
te perderei tutti i miei contatti.
Ci hai mai pensato?
Anche per questo motivo cerco di avere almeno il loro indirizzo email sui siti web della compagnia.
Ma avere lindirizzo email, come abbiamo visto nel capitolo precedente, non facilita il raggiungi-
mento dei miei clienti. Ci nonostante sempre meglio averlo che non averlo.
Ma non finisce qui. Cosa succederebbe se Facebook fallisse domani mattina?
Sai quanta gente ci sarebbe in fila dallo psicologo per dipendenza da notifiche Facebook?
Sai quante gente dovrebbe iniziare a disintossicarsi dai suoi 15 minuti di fama promessi da Andy
Warhol?
Sai quante gente finirebbe in depressione per aver perso irrimediabilmente gli affetti pi preziosi
della propria vita?
Le persone cambiano il mondo quando inventano idee in grado di farlo e da quel momento non
pi possibile regredire.

24
Lunione fa la forza.

Piacere Maxx.
Piacere Daniele Rutigliano.
Sono contento che hai accettato il mio invito. Puoi seguirmi. Ci accomodiamo in sala riunioni. Da
questa parte.
Fuori il sole splende e si pu vedere la statua che svetta davanti alledificio del Movenpick di
Chiasso in Svizzera.
Sono tuttorecchi, spiegami pure.
Io amministro una societ che si chiama Ideas Incubator. Lo scopo dellazienda identificare op-
portunit di business che possano diventare profittevoli in breve tempo. Siamo specializzati nel
settore Finance o Fintech, come si ama dire oggi. Ma da qualche anno ci stiamo guardando in giro
per iniziare a cogliere opportunit al di fuori del settore in cui siamo leader. A Novembre 2016 ho
preso contatto con una persona che conosco da diversi anni e che mi ha detto di essersi specializ-
zato nella vendita su Amazon, attraverso una strategia specifica. Sono rimasto davvero colpito e
per questo ho deciso di affiancarlo per un periodo di tempo e valutare se trasformare questa sua
attivit, in una nuova opportunit da lanciare attraverso Ideas Incubator. Io sono sicuro che questa
iniziativa avr un successo incredibile. Per questo motivo ho voluto contattarti.
Bene. Sono contento. Spiegami un po in cosa consiste lidea.
Da un lato, creeremo un percorso formativo che preparer le persone che partono da zero a ven-
dere in modo autonomo e professionale su Amazon. Gi in questa prima parte, vedrei un tuo coin-
volgimento, in quanto intervieni spesso come un relatore ad incontri sul tema e partecipi a fiere del
settore, oltre ad aver pubblicato con Hoepli il libro E-commerce vincente. In secondo luogo, do-
vremo assistere tutti i partecipanti del percorso formativo qualora vogliano vendere su Amazon o
realizzare il loro e-commerce.
Io sono disponibile in questa veste in quanto ho unagenzia che si chiama Aproweb e si occupa
proprio di questo.
Benissimo. Ma la cosa fantastica che noi saremo in grado di finanziare i nostri corsisti, qualora
identificassero prodotti vincenti che vendono su Amazon. Valuteremo anche idee di impresa nel
web ed e-commerce, sempre nellottica di finanziarli.
Bellissima questa idea.
Grazie. Considera che forniremo la nostra consulenza a chi vuole usare Amazon per imparare a
vendere in modo autonomo. A chi vuole usare Amazon come investimento ma non vuole occuparsi
della fase di vendita del prodotto. Ai produttori e negozianti che vogliono vendere sul web ma non
sanno come fare e si trovano costretti a rivolgersi ad agenzie del web che per farlo iniziano a ven-
dergli piattaforme di e-commerce, marketing online, seo e posizionamento sui motori di ricerca e
consulenze di ogni tipo, svuotando i loro portafogli senza portare spesso a nessun risultato concre-
to. Io voglio fare tutto questo sia attraverso consulenze a pagamento sia ricevendo un compenso a
performance sul risultato raggiunto. Ovviamente, il cliente sceglie me ed io scelgo il cliente.
Maxx, se parti con questa iniziativa non ti ferma pi nessuno. Ci sar la fila di gente qua fuori, sot-
to il tuo ufficio. A me interessa. Ci sto.

25
Sono contento che anche tu la pensi come me.
Certo. Mi piacerebbe regalare una copia del mio libro a tutti gli iscritti al percorso formativo.
Ottima idea.
Io potrei occuparmi di alcune parti del corso e poi rendermi disponibile per lassistenza e la consu-
lenza successiva.
Molto bene. Mi hai letto nel pensiero. Nei prossimi giorni ti invier il programma del corso in modo
che tu possa segnalarmi dove ti senti di integrarlo con la tua partecipazione. A giorni saremo online
con il sito web per cui ti chieder la tua foto e la tua biografia da inserire.
Direi che ci siamo capiti in fretta. Del resto parliamo la stessa lingua..
Sorrido: Sono daccordo. Propongo un caff al Movenpick, il nostro secondo ufficio
Ci sto.

26
Cosa ne pensa
Warren Buffett di Amazon.

Ciao Marco, come stai?


Bene Maxx. Che mi racconti?
Il sito Imprenditori del Web quasi pronto per andare online. Alessandro Zedda mi ha segnalato
un articolo molto interessante attraverso il sito Businessinsider. Mi piacerebbe che tu lo traducessi
ed inserissi nel blog prima del lancio del sito. Che ne dici?
Certo mandami pure il link.
Ti ringrazio. Ti chiedo anche di inviarmi una tua foto e biografia da inserire sul sito.
Ok Maxx. Lo faccio entro domani.

Marco Bazzan - Gioved 23 Febbraio 2017 - 03:40:38

Warren Buffett ha appena scaricato Walmart, segnalando la morte della vendita al


dettaglio come labbiamo sempre concepita.
La Berkshire Hathaway di Warren Buffett ha venduto 900 milioni di dollari in quote
Walmart, il gigante Americano che come principale attivit possiede una catena di
centri commerciali, scegliendo invece di investire miliardi in compagnie aeree.
Questa vendita, che lascia Buffett praticamente senza quote di Walmart, avviene
proprio mentre il pi grande nome di vendita al dettaglio Americano fa grandi sforzi
per rincorrere Amazon e il resto della competizione online.
Il valore di mercato di Amazon attualmente equivale a 356 miliardi di dollari, in con-
fronto ai 298 miliardi di dollari di Walmart. L'anno scorso Buffett ammise che i tradi-
zionali negozi "in mattone" ormai stavano faticando contro i giganti dell'e-commerce.
" una grandissima forza, e ha gi scosso la vita di tantissime persone, e ne rivolu-
zioner tante altre" disse Buffett alla riunione annuale 2016 degli azionisti, secondo
un articolo di Bloomberg.
Buffett inizi a limare le sue quote di Walmart subito. Aveva acquistato le prime quo-
te Walmart nel 2005.
Ha affermato che la competizione di Walmart, "inclusi noi stessi in alcuni campi, non
ha ancora capito come prendervi parte o contrastarla."
Dalla fine del 2014 le quote di Walmart sono crollate del 21%, mentre quelle di Ama-
zon hanno fatto un salto positivo del 119%.
L'ex CEO di Walmart Mike Duke, disse nel 2012 che il suo pi grande rimpianto da
CEO stato proprio quello di non investire maggiormente sull'e-commerce per com-
petere meglio con Amazon.
"Ci saremmo dovuti muovere pi velocemente. Abbiamo dimostrato il nostro succes-
so in molti campi, quindi non riesco a capire perch non ci siamo mossi pi veloce-
mente. Specialmente per l'e-commerce," disse Duke ai tempi. "Adesso stiamo fa-
cendo grandissimi passi avanti, e il business sta crescendo, ma ci saremmo dovuti
muovere pi velocemente per espandere questo campo."
Walmart ha speso miliardi in e-commerce nel frattempo, ma detiene una piccolissima
fetta del mercato in confronto ad Amazon.

27
Le vendite di Walmart online sono arrivate a 13,7 miliardi di dollari nel 2015, mentre
Amazon raggiunse i 107 miliardi di dollari. Walmart rimane ancora avanti per quel
che riguarda le vendite in generale, con un totale di 482 miliardi di dollari, che equi-
vale a pi di quattro volte il totale fatturato di Amazon.
Le sensazioni di Buffett si erano dimostrate corrette in passato - aveva previsto il
crollo di Sears e Kmart nel 2005 (ai tempi altri giganti americani della vendita al det-
taglio).
"La vendita al dettaglio come sparare a un oggetto in movimento," disse Buffett ai
tempi. "Recuperare uno di questi giganti che scivola gi da tanto tempo sarebbe
molto difficile. Pu pensare a un esempio di un gigante della vendita al dettaglio che
si ripreso?"
Sears nel frattempo ha chiuso centinaia di punti vendita e sembra destinata alla ban-
carotta. Anche Macy e JCPenney stanno chiudendo ormai centinaia di punti vendita
in tutti gli Stati Uniti.
Anche se il marchio di Walmart non ancora diminuito, molti analisti esperti reputa-
no che gli Stati Uniti abbiano un eccesso di negozi.
Negli Stati Uniti attualmente ci sono quasi 2,2 metri quadri destinati alla vendita al
dettaglio pro capite, in confronto agli 1,5 in Canada ed 1 in Australia - rispettivamen-
te la seconda e la terza nazione ad avere la pi alta quantit di metri quadrati per
persona destinati alla vendita al dettaglio, secondo uno studio di Morningstar.

Fonte: articolo del 14/02/2017 su Businessinsider.com

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No line, no checkout
with AmazonGo.

Io ho i brividi di freddo. Ho appena visto il video del lancio di Amazon Go. Ho dovuto pubblicarlo
nel blog del sito Imprenditori del Web, ma solo dopo averlo visto 5 volte di fila ed essermi ripreso
almeno in parte.
Amazon Go. Il primo supermercato dove non ci sono le cassiere. Prendi i prodotti dagli scaffali e
se ci ripensi li rimetti doverano e se ci ripensi ancora li riprendi. Riponi i prodotti nella tua borsa e
quando esci dal supermercato il conto fatto e pagato allistante. Senza fare la fila.
Amazon surclassa le vendite dei negozi tradizionali attraverso lonline e poi prepara la mossa fina-
le con il cavallo di troia. Creando una catena di negozi off-line in grado di accerchiare e distrug-
gere le vendite mondiali dei negozi e dei supermercati.
Il mondo sta per incendiarsi. Fai attenzione a non scottarti.
Una volta il rischio erano i centri commerciali. Ora legemonia di Amazon sta per creare loligopolio,
ma quale oligopolio, diciamo pure la prima monarchia globale della vendita.

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Trading online.

Faccio trading online dal 1997. Da un po di anni insomma. Ma il mio strumento sono sempre sta-
ti i mercati finanziari. Opzioni, Forex, Azioni. Non ho mai fatto trading di oggetti e merce fisica.
Lo vuoi sapere perch?
Perch al solo pensiero di dover gestire le merci ed il magazzino divento verde in faccia.
Ma cosa scopro ad un certo punto? Che il magazzino lo gestisce Amazon. Non devo fare nulla di
tutto questo. Devo solo occuparmi di trovare prodotti che vendono e fare trading come se fosse
Forex, Opzioni oppure Azioni.
Incredibile. Allora ci sto.
Ovviamente non mi compete neppure questo ruolo in quanto ho identificato persone competenti
nel settore e felici di farlo. Meglio ancora. Un team di Top Traders.
E il mio ruolo quindi quale sar? Il mio ruolo sar un altro. Finanziare liniziativa. Trovare investitori.
Mettere insieme il Team. Lanciare il progetto formativo e professionale.
Ma che figata questa.
proprio la frase che mi sono detto quando sono entrato in contatto con Alessandro e che mi ripe-
to ogni volta che aggiungo un nuovo elemento qualificante alliniziativa, unica nel suo genere.
I mercati finanziari sono insidiosi. Io lo so. Ho partecipato a tutte le crisi dal 1997 ad oggi e me le
ricordo una ad una.
Sono davvero affascinanti e vedi passare quantit di denaro, profitti e perdite davanti ai tuoi occhi
in modo impressionante.
Il trading online affascina perch lo puoi fare da qualsiasi parte del mondo, democratico e puoi
mandare a cagare il tuo capo.
Solo che da oggi puoi farlo sia attraverso gli strumenti finanziari sia attraverso i beni fisici e gli og-
getti.
Che te ne pare?
Da oggi potrai diventare un Top Trader di Borsa o un Top Trader di Amazon.
E non me ne frega un cazzo se quando lanceremo questo progetto ci copieranno in 10, 100 oppu-
re 1000, a me interessa che noi saremo stati i primi indiscussi a farlo!
"Make Italy Great Again."

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Cosa cerco in un business online.

Cosa cerco in un business online? Che sia lui a vomitare denaro per me e non io a lavorare per
lui!
No al tempo uomo, s al business scalabile. Se per ogni euro guadagnato, devo dedicare anche
solo un minuto del mio tempo non va bene.
Il business deve essere scalabile e automatico.
Attraverso la collaborazione di un partner o come mi piace chiamarlo Key Man, il business deve
andare avanti in automatico.
Io voglio mettere insieme un team di persone invincibili.
Da cosa capisco che un team invincibile?
Competenze specifiche, prodotto, test del prodotto riuscito sul mercato, piano di marketing, test del
piano di marketing riuscito sul mercato, soldi soldi soldi a volont da investire per il lancio del pro-
getto.
Il resto viene da s.
Il progetto deve fatturare subito e produrre utili, non realizzare perdite e solo belle prospettive del
cazzo.
Forse tutto questo ti sembrer molto difficile.
E infatti lo , se non lo hai mai fatto con successo prima per decine e decine di volte.
S perch mentre tutti sono a caccia della nuova idea rivoluzionaria ed innovativa, io vado a caccia
di processi che funzionano.
Non mi interessa se sono innovativi o meno.
Sono io che devo trovare il modo di renderli unici e performanti come una Ferrari F12 o GTC4 al-
trimenti il mio ruolo a che serve?
Io non sono uno startupper, ho 41 anni e non mi interessa andare in giro a piedi o dormire sul d i-
vano di mia madre.

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Cerca le competenze e impara
a stare in panchina.

Anni fa io mi occupavo di fare corsi di trading in aula. Quando, per la prima volta, ho pensato di
condividere il mio pubblico con un trader sconosciuto, ho sentito dentro il mio stomaco che era la
cosa giusta da fare.
Condividere visibilit e fatturato con una persona che avrebbe potuto lasciarti in qualsiasi momen-
to?
Ma sei matto Maxx?
No. Non sono matto. Si chiama Arduino Schenato e lavoriamo fianco a fianco come fratelli.
un Top Trader e tutti lo rispettano.
Da quel momento ho continuato a farlo e non mi fermer mai pi.
Fabrizio Ferrero, Andrea Carosi, Roberto Pandolfi, Davide De Carli, Alessandro Zedda, e non
finita, persone che sono state lanciate dalle persone che io ho scelto in prima persona come
Gianmarco Goldin, Eugenio Gerosa, Assunta D'Elia, una lista che non finir mai.
Il mio mantra condividere i risultati con persone di valore.
S, persone!
Prima di tutto io scelgo le persone, non il denaro o le idee.
Se non sento il feeling con la persona in questione non mi interessa fare nulla.
Deve essere Amore a prima vista, esattamente come ho scoperto che fanno anche gli arabi.
Se non si sentono in sintonia con una persona, non fanno un affare.
E allora io sono un arabo, un romantico o semplicemente come mi hanno definito una volta, un
venditore di coriandoli, ma sempre con il cuore in mano e la passione che pulsa nelle vene, come
la grancassa del batterista del primissimo LP dei Led Zeppelin, John Bonham che cambi per
sempre il modo di suonare la batteria nel rock.

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Non cercare i tuoi clienti.

Basta con il porta a porta. Smettila di suonare i campanelli dei citofoni per andare alla ricerca dei
tuoi clienti.
Non ti sei ancora rotto le scatole?
E allora smettila e manda a quel paese chi ti chiede di farlo.
Siamo nel 2017.
Devi usare il marketing per creare inbound.
Cosa significa inbound?
Se non lo sai, sei proprio messo male.
Si chiama inbound tutto quello che genera interessamento da parte di un cliente verso un tuo pro-
dotto.
Si chiama outbound tutto quello che devi fare tu per entrare in contatto con lui, fra cui chiamarlo al
telefono. Cosa assai noiosa e pericolosa di questi tempi. Dato che lingente numero di chiamate
che ricevo ogni giorno, mi predispone a spaccare la cornetta del telefono in faccia a chi mi chiama.
Esagero? No dai, diciamo la verit.
Siamo onesti e sinceri. Quante volte ti chiamano per proporti roba di cui non te ne frega niente. Per
non parlare dellingente numero di truffe che si perfeziona attraverso le telefonate.
Per cui basta fare chiamate.
Inizia a riceverle tu dai tuoi clienti che ti stressano per acquistare il tuo prodotto.
Ti sembra incredibile?
Sai qual il segreto?
Non cercare il tuo cliente: lasciagli credere di averti trovato.
Dai che lo sai. cos anche con le donne. Ti pare che loro ti scrivano per chiederti di uscire?
Ma non penso proprio. Sei tu che ti devi sbattere.
Pensa per un momento di poter stare dalla parte di una donna e di ricevere inbound come se non
ci fosse un domani.
Ti piacerebbe?
Inizia a farlo. Oggi stesso. Perch nel business non esiste il sesso, esiste il ruolo.

33
Internet delle Cose

Ciao Marinella come stai?


Bene e tu? Ti sei ripreso? Hai trovato la tua armonia?
S, grazie. Ho trovato il mio equilibrio ed ora la mia energia altissima.
Sono contenta.
Marinella, voglio chiederti una cortesia.
Dimmi.
Sai quel libro di Amazon che sto scrivendo e del quale ti ho chiesto di fare lediting?
Certamente.
Mi piacerebbe ti occupassi di scrivere qualche capitolo.
Con molto piacere Maxx. Di quali argomenti dovrei occuparmi?
Il primo che viene in mente IoT, linternet delle Cose. Che te ne pare?
Mi rendi felice Maxx, sono stata tra le prime donne in Italia a scrivere di ICT-Information and
communications technology ed oggi ho un blog in Il Fatto Quotidiano dedicato alleditoria digitale.
Marinella Zetti una giornalista. Si occupata dellediting del mio libro Il mercato del tempo e da
allora come se quel libro fosse diventato nostro figlio. Una persona adorabile, di grandi valori.
Dedita al sociale e con un enorme bagaglio culturale e umano.
Quando le ho chiesto di fare lediting del mio libro, sentivo dentro di me che stavo scegliendo una
persona di grande sensibilit, oltre che una grande professionista.

Maxx ho scritto il capitolo. in condivisione sul file di Google Drive del libro. Buona lettura.
Grazie. Chiudo whatsapp e mi precipito a leggerlo.

IoT-Internet of Things o Internet delle Cose, in italiano.


Cosa vuol dire? Cosa sono? Qualcosa che toccate e usate ogni giorno, magari inconsapevolmen-
te.
Qualche esempio? Il navigatore installato in auto o sul vostro smartphone. Il termostato che avete
in casa e potete accendere tramite il cellulare.
E ancora, qualcosa di cui avete sicuramente letto: il frigorifero che verifica cosa manca e ordina
automaticamente al supermercato.
In Svizzera esistono semafori che diventano verdi quando vedono una macchina avvicinarsi e
hanno verificato che dallaltra parte non c niente in arrivo.
Fantascienza? No, solo IoT.

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In realt, tutto quello che a che fare con la casa si chiamerebbe domotica, ma non complichiamoci
inutilmente la vita e vediamo quando e dove nato IoT.

Lacronimo IoT stato utilizzato per la prima volta nel 1999 da Kevin Ashton durante una presenta-
zione alla Procter & Gambles, lazienda dove lavorava. Ashton aveva fondato un gruppo di ricerca
presso il famoso Mit-Massachussets Institute of Technology di Boston con lobiettivo di migliorare
la gestione della catena delle forniture. Da cosa nasce cosa e alla fine ha coniato Internet of
Things.
Per posso assicurarvi che, anche senza acronimo, in California si parlava di connessione tra og-
getti gi a met degli anni 90 del secolo scorso. A Santa Cruz, una cittadina di 55.000 abitanti, dal
1987 a cavallo di Ferragosto, si teneva un Forum che coinvolgeva i pi importanti guru del mondo
ICT-Information and Communications Technology. Io ho avuto la fortuna di parteciparvi proprio ne-
gli anni 90 e di sentire visionari annunciare che un giorno il telefono avrebbe parlato con la no-
stra auto e con i nostri elettrodomestici e che saremmo stati tutti interconnessi grazie alla Rete.
Una piccola curiosit: anche Roberto Casaleggio, prima di dedicarsi alla politica con il M5s, era
considerato uno dei pi promettenti visionari italiani in ambito Web.
Ma torniamo ai giorni nostri.
Secondo importanti societ di ricerca, entro il 2020 vi saranno oltre 25 miliardi di apparecchi IoT
nel mondo. Altri istituti addirittura sostengono che questo numero sar ampiamente superato.
E in tutto ci, cosa centra Amazon?
La societ di Jeff Bezos la regina dello IoT, ogni giorno con i suoi pacchetti entra in milioni di ca-
se in tutto il mondo, o quasi, e tutto ci avviene tramite il Web.
Ed stata proprio Amazon a stilare la classifica delle province italiane in cui le tecnologie per la
casa intelligente, la sopracitata domotica, sono pi diffuse. La graduatoria vede sul podio Milano,
Roma e Trieste. Si tratta delle tre province in cui si vende il maggior numero di dispositivi per le
smart home. Tra le regioni, la Lombardia protagonista assoluta, con 6 province nelle prime 10
posizioni. Appena fuori dal podio Bologna che si classifica quarta, seguita da Cremona e Aosta.
Tra le altre grandi citt, Torino si piazza al 12esimo posto, Firenze 21esima, fanalino di coda Na-
poli al 78esimo posto.
Ora comprendete perch questa idea di Alessandro e di Maxx di usare Amazon come centro di
sviluppo per Imprenditori del Web a dir poco geniale.
Indubbiamente non c migliore alleato per fare profitto della regina mondiale delle vendite online.
E allora, non perdiamo tempo. Diamoci da fare.

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Investi su Amazon:
diventa un Buyer.

In un mondo dove tutti vorrebbero vendere, noi vogliamo comprare!


Matti?
Direi piuttosto visionari.
Andare controcorrente paga, ma solo se sai come fare.
Ci sono un sacco di produttori e negozianti che, pur avendo merce invenduta, non sono in grado di
vendere online.
Noi sforniamo ogni giorno decine di consulenti in grado di farlo attraverso la nostra Business Aca-
demy.
Dopo avere frequentato la nostra Business Academy, i consulenti che formiamo collaborano con
noi, selezionando prodotti da vendere attraverso i nostri e-commerce e Marketplace.
Sia i consulenti che la compagnia che li forma, mettono a disposizione il loro denaro per acquistare
la merce e rifornire i magazzini.
Ma come facciamo a disporre di tutta questa liquidit?
Semplice.
Creiamo opportunit e pertanto entriamo in contatto con quelli che io definisco Buyer.
Chi sono i Buyer?
Sono degli investitori che non sono interessati ad imparare a vendere su Amazon. Non sono dei
produttori e non sono affatto dei commercianti.
Si occupano di tuttaltro nella loro vita professionale e vogliono semplicemente investire, ottenendo
un ritorno sul loro denaro.
Io li chiamo Buyer. Sono quelli che si sono stufati di prendere bastonate investendo il loro denaro
in prodotti bancari ad alto rischio sui mercati finanziari. Si sono stancati di ricevere le briciole dei
mercati obbligazionari o dei tassi negativi dei titoli di stato.
Sono disponibili a rischiare ma vogliono conoscere bene il rischio che corrono ed esigono che sia
decisamente in linea con i rendimenti.
I Buyer mettono a disposizione il denaro per coprire gli acquisti del magazzino. In questo modo i
consulenti, che noi formiamo ogni giorno, possono acquistare la merce dai produttori e venderla
online senza alcun problema di liquidit.
In questa tavola rotonda guadagnano tutti.
Il produttore, il consulente, il Buyer e noi.
Unidea semplice che crea opportunit per tutti e mette tutti daccordo: siamo seduti ad ununica
tavola rotonda senza concorrenza e con lunico obiettivo di creare profitto in modo efficace.
Tutto questo Imprenditori del Web.
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Diventa anche tu un Buyer con un investimento minimo che ti permette di avere una rendita chiavi
in mano, comprando la merce che stata selezionata dai nostri consulenti ed ha superato i test di
vendita online.
Noi selezioniamo i prodotti, li testiamo sul mercato e tu acquisti il magazzino rendendo scalabile il
processo.
I prodotti vengono venduti e, mano a mano che le scorte si esauriscono ed i profitti crescono, tu
ottieni la tua percentuale in cambio di guadagno.

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I cacciatori di teste.

In un mondo pieno di prodotti, cosa ci sar ancora di cos straordinario da vendere nel web?
Ecco la classica domanda sbagliata.
Per vendere online non serve necessariamente il prodotto del secolo, che in realt non ha nessu-
no.
Il primo passo lidentificazione di un produttore che abbia un prodotto interessante e particolare
che si rivolge ad una specifica nicchia di mercato.
Il secondo la ricerca di un margine di profitto interessante sulla vendita, se possibile superiore al
100%.

Qualche mese fa ho incontrato Pierpaolo Perretta, noto come Mr. Save The Wall. Le sue opere di
street art sono vendutissime. Ho visto i suoi quadri in uno dei miei ristoranti preferiti di Como. Ho
deciso di acquistare i poster di alcune delle sue opere e poi di commissionargli due quadri originali
che rappresentassero il trading online.
Ho avuto il piacere di conoscerlo e di frequentarlo in diverse occasioni e come noto, da cosa na-
sce cosa.

Ciao Pierpaolo come stai?


Bene Maxxxxx. E tu come stai? a lui piace aumentare notevolmente il numero delle mie X,
quando ci incontriamo e mi saluta.
Bene, grazie. Ho visto la foto che mi hai mandato su whatsapp, dellanteprima del quadro che stai
facendo per me. Eccezionale. Quando pensi che sar ultimato?
Direi sicuramente entro fine mese. Hai pensato alla traccia del video che volevi fare per parlare di
questo progetto?
Ci sto lavorando. Ti devo dire che ieri ti ho pensato Pierpaolo.
Come mai?
Stiamo avviando un progetto che ha brillantemente superato la fase di test. Abbiamo individuato
degli specialisti che vendono su Amazon ed ho pensato a te. Io ho acquistato le tue MUG e le tue
fantastiche felpe, mi chiedevo se tu le vendessi gi online?
In realt no, anche se ho un progetto a cui sto lavorando.
Ti andrebbe se io mi occupassi di venderle per te negli Stati Uniti?
Spiegati meglio.
molto semplice. Io acquisterei un numero di MUG negli Stati Uniti attraverso un produttore e vi
apporrei la stampa di una delle tue opere a tua scelta. Poi mi occuperei di mettere in vendita le
MUG attraverso uno dei nostri consulenti Amazon e tu otterresti una percentuale sui profitti.
Quanto mi costerebbe questa operazione?
38
Zero. Nel tuo caso sarebbe sufficiente che mi mandassi il file dellopera da apporre sulla tazza o
MUG, come la chiamano gli americani. Il test di vendita completamente a carico nostro, non do-
vresti sostenere alcuna spesa. Qualora il business dovesse funzionare, incrementeremo le quanti-
t del magazzino grazie allintervento dei nostri Buyer.
Chi sono i Buyer?
Sono degli investitori che acquistano i prodotti che noi segnaliamo, dopo che questi prodotti han-
no superato positivamente la fase di test affidata ai nostri consulenti di vendita Amazon.
Scusami, e perch dovrei dirti di no?
In effetti non c una ragione. Allora non ci resta che procedere.

Ovviamente non sempre propongo un test gratuito del prodotto. Con Pierpaolo c un ottimo rap-
porto di stima e fiducia reciproco.
In alcuni casi, linvestimento per il test lo fa Imprenditori del web. In altri, se ne occupano i suoi
consulenti, dopo avere terminato la Business Academy ed essere diventati dei professionisti.
Durante le sessioni operative della Business Academy, ci occupiamo di mostrare i risultati dei test
sui prodotti in esame o di proporre prodotti da testare ai membri della Business Academy.
I consulenti che hanno partecipato allAcademy, infatti, continuano a partecipare alle sessioni ope-
rative entrando a far parte del nostro team di lavoro.
Daltro canto sappiamo cosa facciamo ed insegniamo e quindi i primi con cui vogliamo lavorare
sono le persone che formiamo.
Non uno spot pubblicitario unopportunit concreta che si valuta insieme caso per caso, alla
fine dellAcademy, compatibilmente con le intenzioni di entrambi.
In questo modo la squadra dei consulenti cresce e, supportata dal denaro messo a disposizione da
Imprenditori del web e dai Buyer, testa innumerevoli prodotti ed acquisisce quote di mercato su
Amazon, espandendosi a macchia dolio.
Il lavoro della ricerca del prodotto da vendere, compete ovviamente anche ai consulenti che colla-
borano con Imprenditori del Web.
Se un consulente individua unopportunit pu effettuare una segnalazione, in modo che sia ana-
lizzata attraverso le sessioni operative dellAcademy ed affinch si possa iniziare un progetto ope-
rativo di analisi e test del prodotto, prima di metterlo in vendita in grandi quantit.
Se il prodotto non supera i test di vendita ovviamente viene accantonato.
Sono sicuro che avremo la fila di gente fuori dai nostri uffici, non appena il sito sar online e tutto il
programma di sviluppo verr presentato attraverso questo libro.

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Luomo giusto, al posto giusto.

Per mettere in piedi la Business Academy non avrei dovuto cercare solo dei trainer, ma dei veri e
propri cavalli purosangue.
Cera un nome in cima alla lista che mi veniva alla mente, facendomi pulsare la vena sulla tempia
sinistra.
48 anni. Commerciale per eccellenza. Esperienza nellambito della consulenza e vendita di prodotti
finanziari come promotore. Attualmente impiegato come strategist per la consulenza e lideazione
di progetti di e-commerce e marketing web.
Nome in codice: Diego Strano.
Ciao Diego.
Ciao Maxx.
Benvenuto nel nostro secondo ufficio, il Mvenpick. Il nostro posto per discutere di progetti a
gamba accavallata.
Risata ipnotica alla Al Pacino di Diego.
Di cosa mi vuoi parlare Maxx? Perch mi hai convocato questa volta?
Ho in mano un progetto che ti ribalta dalla sedia Diego.
No. Maxx. Non iniziare cos, dai. Di nuovo la risata ipnotica alla Al Pacino.
Diego, per favore. Stai l seduto e sorseggia il drink, senza interruzioni fino alla fine.
Maxx. Ho gi lansia. Ancora la risata ipnotica alla Al Pacino.
Inizio con una sola parola: Amazon.
E gi hai detto tutto. Per vendere online, oggi bisogna passare di l.
E siamo solo allinizio Diego. Quanti sanno come vendere oggi su Amazon? Quanti hanno i soldi
per acquistare i prodotti da vendere su Amazon? Quanti sanno come scegliere il prodotto giusto?
Quanti hanno merce ferma in magazzino di cui non riescono a liberarsi? Quante sono le agenzie
che continuano a venderti siti di e-commerce e consulenze di marketing per vendere online, senza
preoccuparsi minimamente che il cliente ottenga uno straccio di risultato in termini di vendite?
Ne pieno il mondo Maxx.
Noi metteremo in piedi una scuola online che former professionisti esperti in grado di vendere su
Amazon. Unintera flotta di portaerei militari. Un gruppo di lavoro con le conoscenze per vendere, il
denaro per acquistare la merce, gli investitori in grado di finanziare liniziativa, i produttori da cui
acquistare la merce da vendere su Amazon.
Maxx. Se lo fai, prendo la sedia e vengo nel tuo ufficio domani mattina. Ed eccola la risata ipnoti-
ca alla Al Pacino.
Lho gi fatto Diego.
Perch mi hai chiamato? Quale sarebbe il mio ruolo in tutto questo?

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Io voglio che tu sia lo strategist del progetto. Hai la giusta esperienza, le giuste conoscenze, il giu-
sto feeling con il mercato. Sei luomo che pu far decollare il business. Accanto a te tutti gli uomini
del progetto, quelli che io amo chiamare i Key Man. Alessandro Zedda che former i nuovi consu-
lenti attraverso la Business Academy e diriger il gruppo dei consulenti. Marco Bazzan, lo speciali-
sta di campagne marketing che gestisce da oltre tre anni tutti i siti web di Ideas Incubator. Daniele
Rutigliano, formatore e consulente in ambito e-commerce, ha pubblicato un libro con Hoepli, scrive
su Millionaire e ha fondato una web agency di nome Aproweb.
Io vorrei che tu prendessi in mano le redini di questo business gigantesco e, insieme a me, portas-
si in porto la nave. Cosa ne dici?
Anzitutto mi sento onorato del fatto che tu abbia pensato proprio a me. Sar felice di far parte di
questo progetto. Sicuramente, in primo luogo, creerei una linea di contatto diretta sia con i clienti
diretti che con le agenzie web che vorranno collaborare offrendo i nostri servizi ai loro clienti, chiavi
in mano.
Questo certamente un punto importante. Inoltre, vorrei lavorare molto su di te, attraverso il per-
sonal branding, in modo che tu possa arrivare il pi possibile al nostro pubblico di riferimento attra-
verso il web. E sicuramente vorrei che tu avessi un ruolo importante nel programma formativo della
Business Academy.
Ok Maxx.
Considera che ogni prodotto ed azienda che porteremo su Amazon, rappresenter per noi oltre
che un partner, un potenziale socio in affari. Le aziende con cui otterremo i migliori risultati, po-
trebbero decidere di averci come soci per lo sviluppo delle vendite online.
In questo modo ci troveremo con una serie di business importanti, in differenti rami di mercato.
Mi fai venire in mente una cosa Maxx. Che anche tutti i consulenti che si formeranno attraverso la
Business Academy potrebbero, a loro volta, sviluppare il nostro stesso tipo di business, creando
una vera e propria rete di business online e mettendola a rendita nel tempo e potrebbero decidere
di avere noi al loro fianco. Ce n per tutti Maxx. E ovviamente non poteva mancare la risata ipno-
tica alla Al Pacino.
Eccellente deduzione Diego. La riprova che sei luomo giusto per il progetto.
Senti Maxx. Io ci sono. Resta solo da definire tempi e modi. Vediamoci nei prossimi giorni e met-
tiamo gi il piano.

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Rivoluzione industriale
e rivoluzione del Web.

Ciao Marinella come stai?


Bene grazie, e tu? andato bene il viaggio? Hai fatto scorta di energia?
S, grazie. La mia energia altissima.
Sono contenta.
Voglio chiederti una cortesia Marinella.
Dimmi.
Ho il secondo tema per te: Rivoluzione industriale e rivoluzione del Web. Cosa cambiato? Che
te ne pare?
Decisamente pi impegnativo, ma accetto la sfida.

In questi giorni si festeggiano 28 anni Internet. Cosa cambiato con quella che viene definita la
quarta rivoluzione o, semplicemente, la rivoluzione digitale? In sintesi, si pu rispondere: la nostra
vita. Per, come ha evidenziato recentemente anche linventore della Rete Tim Berners-Lee, oc-
corre stare molto attenti. In primo luogo, quando diamo informazioni sulla nostra vita e sui nostri
dati sensibili, ma anche quando leggiamo le notizie, perch ci sono molte bufale che girano nel
Web.
Sicuramente questo non il caso di Maxx Mereghetti, lui non distribuisce bufale ma solo ottime
occasioni per fare business.
Ed ora torniamo al punto di partenza, ovvero, alla Rivoluzione industriale. Non voglio certo an-
noiarvi con una lezione di storia e sociologia, per un accenno alle precedenti rivoluzioni neces-
sario per capire limpatto di quella digitale.
Tutti concordano nel posizionare la Prima Rivoluzione tra il 1780 e il 1850 principalmente nel setto-
re tessile e produttivo, grazie allintroduzione della macchina a vapore. Immaginate cosa ha signifi-
cato lingresso di questa nuova tecnologia nelle fabbriche e successivamente nella vita quotidiana.
bene precisare che verso la met del 1800 nacque il telegrafo. Invenzione che si contendono
inglesi e americani, ma nella nostra storia serve solo a mettere un punto fermo sul cambiamento
avvenuto nel modo di inviare le comunicazioni.
La seconda rivoluzione viene situata tra il 1856 e la fine del 1900 e corrisponde alla comparsa
dellelettricit in primis, ma anche dallintroduzione di nuovi composti chimici derivati principalmen-
te dal petrolio. Superfluo evidenziare cosa hanno comportato per lumanit queste due novit. Riu-
scite a immaginare una societ senza energia elettrica? O senza derivati del petrolio?
Vi ricordate cosa accaduto il 14 agosto 2003, quando c stato il famoso black out nel Nord
America che ha lasciato 50 milioni di persone senza energia elettrica? Il caos su tutti i fronti.
E cos arriviamo alla terza rivoluzione che, secondo gli studiosi, molto pi complessa delle prime
due in quanto coinvolge le grandi trasformazioni economiche, sociali e politiche maturate nel corso
del 1900 fino agli anni 90 del secolo scorso. Parliamo di guerre e di rivoluzioni politiche, di totali
cambiamenti nella produzione industriale, della diffusione massiva dellautomobile e successiva-
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mente dellintroduzione dellautomazione nelle fabbriche e dei sistemi informativi che hanno sem-
plificato la gestione contabile e aziendale.

La rivoluzione del Web


Ma quella che realmente viene considerata una rivoluzione, con un impatto simile a quello provo-
cato dellenergia elettrica, la diffusione su scala mondiale del Web.
Ancora una volta facciamo un passo indietro. Siamo nel 1960, il Ministero della Difesa degli Stati
Uniti d vita al Progetto Darpa- Defense Advanced Research Projects Agency che nel corso degli
anni diventer Internet. Ma bisogna attendere sino al 1982 allintroduzione del protocollo TCP-
Transmission Control Protocol/IP-Internet Protocol per poter parlare di Internet come la conoscia-
mo oggi. Nel 1995 nasce Il World Wide Web Consortium, anche conosciuto come W3C, un'orga-
nizzazione non governativa internazionale che ha come scopo quello di sviluppare tutte le poten-
zialit del World Wide Web.
Qualche numero chiarir, pi di tante parole, le varie evoluzioni: nel 1969 si connettono i primi
computer situati in quattro universit americane; nel 1971 sono collegati 23 computer; nel 1986 a
Pisa viene creato il primo software per la gestione di una mailing list; nel 1987 i computer connessi
sono 10.000; nel 2015 gli utenti Web erano 600 milioni in tutto il mondo; nel 2016 sono diventati
3,42 miliardi, vale a dire il 46% della popolazione mondiale.
Qualche informazione relativa al 2016 ci fa comprendere ancora meglio limportanza di questa ri-
voluzione e del progetto Gli imprenditori del Web su Amazon elaborato da Maxx.
Pi della met della popolazione mondiale usa uno smartphone; quasi due terzi possiede un tele-
fono cellulare; pi della met del traffico Internet generato da telefoni; e, infine, pi di una perso-
na su cinque della popolazione mondiale ha effettuato almeno un acquisto online negli ultimi 30
giorni.
Si stima che in Cina vi siano 640 milioni di utenti di Internet, considerando che la popolazione degli
Stati Uniti di poco superiore a 325 milioni, si comprende bene la potenzialit del mercato cinese.
Per quanto riguarda il nostro Paese, lo shopping online vale 20 miliardi di euro con un incremento
del 18% rispetto al 2015. Nel 2016 gli italiani che hanno comprato in Rete, almeno una volta al
mese, sono saliti del 25%, raggiungendo i 16 milioni di acquirenti online.
A questo punto vi pongo una domanda: riuscite a immaginare la vostra vita senza Internet?
Io ho provato e vi assicuro che ormai vivere senza connessione per me sarebbe molto difficile,
quasi impossibile.
I cambiamenti introdotti da Internet sono immensi, esattamente come le opportunit offerte da
questa Rete che avvolge tutto il mondo. Non c niente che si possa paragonare al Web.

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Due strategie per vendere
su Amazon.

Ci sono due modi che Alessandro Zedda usa per vendere su Amazon. Il primo molto speculati-
vo. Ricerca dei prodotti che abbiano dei buoni trend di vendita su Amazon, attraverso specifici tool,
compra gli stessi prodotti e li vende negli stessi negozi attraverso la formula del Buy Box.
Cosa significa vendere in Buy Box su Amazon?
Semplice. Immagina di essere a passeggio nella famosissima via Condotti a Roma, una delle pi
celebri per lo shopping.
Immagina di vedere un bellissimo paio di scarpe in vetrina. Immagina che ci sia una fila di persone
lunga oltre cento metri davanti al negozio che attende di entrare per comprarle.
Immagina che tu conosca il fornitore da cui il negozio acquista le scarpe. Immagina che tu possa
comperare le stesse scarpe, dallo stesso fornitore, allo stesso prezzo e che tu possa venderle nel-
lo stesso negozio, senza pagare un solo centesimo di affitto, ai suoi stessi clienti.
Illegale? Non con Amazon.
Si chiama Buy Box. E ti permette di fare tutto questo. Scegli il prodotto che vende e che risulta ben
posizionato fra le ricerche di Amazon. Acquisti lo stesso identico prodotto e lo rivendi attraverso lo
stesso negozio online di un altro utente, senza doverti preoccupare di fare altro. Zero sbattimenti.

Il secondo modo decisamente pi complesso ma pu dare enormi soddisfazioni. Si tratta di iden-


tificare un prodotto in una nicchia specifica di mercato. Attraverso una strategia consolidata.
Il prodotto viene messo in vendita su Amazon creando una nuova pagina, senza associarsi alla
pagina di un altro venditore, come nel caso del Buy Box. Fatto questo primo passo, ci si addentra
nei meandri del posizionamento della pagina fra i risultati di Amazon.
Per essere visibili su Amazon e realizzare un importante numero di vendite necessario stare nel-
le prime posizioni. Ci sono due modi. Ottenere una posizione in modo naturale o pagare. Sono an-
ni che lo faccio con Google per posizionare i siti web ai primi posti delle ricerche e vendere i miei
prodotti. Oggi posso fare la stessa cosa con Amazon, rivolgendomi direttamente ai suoi clienti che
sono abituati ad acquistare su questa piattaforma, e che si fidano di Amazon. E questo rende
loperazione decisamente pi efficace e vantaggiosa.
Il programma di marketing si chiama Amazon Ads e consente di pagare per ogni click ricevuto sul
proprio annuncio pubblicitario che figura in vetta alle posizioni di ricerca di Amazon.
In questo caso potrai lanciare dei prodotti che hai solo tu. Su cui hai margini superiori al 100%-
200% e se qualcuno vorr rivendere il tuo prodotto in Buy Box, potresti anche guadagnarci. Co-
me? Semplice, stipulando un accordo con il produttore. Ecco perch vogliamo diventare i referenti
o soci delle aziende pi brillanti con cui collaboriamo. In questo modo, il loro successo sar il no-
stro successo attraverso tutte le vendite online della compagnia e non solamente di quelle dirette.
Si pu vendere di tutto su Amazon. Ma ricorda, il requisito principale affinch un cliente voglia ac-
quistare il tuo prodotto la necessit. Devi ingenerare in lui la necessit per uno qualsiasi dei suoi
bisogni. E siccome sono sicuro di trovare un articolo nel web che parla di questo importantissimo
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tema, ho preferito cercarlo e riportarlo facendo affidamento su chi avrebbe potuto farlo meglio di
me Buona lettura.

Conosci i 5 gradini dei bisogni e applicali alle tecniche di vendita.

Che cos un bisogno? E quali sono i bisogni dellessere umano?


Sapere cos un bisogno fondamentale per applicare in modo corretto le tecniche
di vendita. La Piramide di Maslow ti aiuta a capire questo.
Il bisogno una sensazione sgradevole che deriva dalla mancanza di qualcosa di
necessario alla vita.
I bisogni del cliente nascono dalla sua esigenza di alleviare delle tensioni di ordine
fisico (come la fame, la sete, il sonno, ecc.) e di ordine psichico (come il bisogno di
sicurezza, di affermazione, di appartenenza ad un gruppo, ecc.).
Uno studio molto semplice e molto efficace quello di Abraham Maslow, psicologo
americano contemporaneo.
Una curiosit su Maslow: non si mai interessato di tecniche di vendita!
Ha studiato per anni le motivazioni dellessere umano e ha elaborato la teoria cono-
sciuta come la piramide dei bisogni.
Questa teoria piaciuta talmente agli uomini di marketing che oggi Maslow cono-
sciuto nel mondo del marketing e delle tecniche di vendite almeno quanto in quello
della psicologia!

Maslow ha elaborato una classificazione dei bisogni dellessere umano distinguen-


doli in 5 categorie.

1. Bisogni elementari
Sono alla base della piramide di Maslow e sono quelli di ordine fisico che lessere
umano deve necessariamente soddisfare, altrimenti rischierebbe la sua stessa so-
pravvivenza (bisogno di mangiare, di dormire, di bere, ecc.).

2. Bisogni di sicurezza
Occupano il secondo gradino della Piramide di Maslow, evidenziano la necessit di
sentirsi protetti dai possibili pericoli della vita. Gran parte dei consumi attuali tende a
soddisfare questo tipo di bisogno: le polizze assicurative, lairbag e lABS, lantifurto
in casa e chi pi ne ha pi ne metta!

3. Bisogni sociali
A met Piramide di Maslow, identificano la necessit dellessere umano di avere re-
lazioni, contatti con altri esseri umani. Ci spinge luomo ad effettuare acquisti che lo
fanno sentire appartenente ad un gruppo sociale definito, come ad esempio usare i
social network, iscriversi a qualche club o associazione di volontariato, vestirsi alla
moda, ecc.

4. Bisogni di stima
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Collocato al quarto livello della Piramide di Maslow, identifica la volont delluomo di
essere riconosciuto e stimato allinterno del gruppo di appartenenza. Nessun uomo
ama essere disprezzato.
Per questo motivo si acquistano prodotti che, pur essendo superflui, garantiscono
una certa considerazione da parte degli altri: macchina sportiva, gioielli vistosi, abiti
griffati, ecc..

5. Bisogni di autorealizzazione
In cima alla Piramide di Maslow abbiamo il bisogno di autorealizzazione.
Sicuramente il bisogno pi difficile da soddisfare, quello che spinge luomo a com-
prare oggetti o servizi che magari ha desiderato per anni, come quadri dautore, fre-
quenza a corsi universitari o master, ecc.

Secondo Maslow esiste una gerarchia dei bisogni delluomo: un individuo non in
grado di avvertire i bisogni pi complessi se prima non ha soddisfatto quelli pi ele-
mentari.
necessario soddisfare i bisogni che stanno alla base prima di avere e sentire
lesigenza di soddisfare quelli sovrastanti.
In pratica, una persona che ha un bisogno insoddisfatto di nutrirsi, non avverte quel-
lo della sicurezza.
Maslow affermava che i bisogni delluomo non cambiano mai essendo legati alla
stessa natura umana. Ci che cambia il modo in cui vengono soddisfatti.
Per esempio, un uomo dellet della pietra soddisfa il suo bisogno di autoaffermazio-
ne attraverso lostentazione agli altri di simboli del suo status, come collane di denti
dorso o di conchiglie Luomo metropolitano ha sostituito le conchiglie con un Ro-
lex o una macchina sportiva!
Non cambia lessenza del bisogno: stima e riconoscimento nel gruppo.

In conclusione, qualunque prodotto tu voglia proporre al tuo cliente, esso deve sod-
disfare (o meglio, il cliente deve essere convinto che soddisfi!) uno dei bisogni de-
scritti nella teoria della Piramide dei bisogni.
Non si vende una merce, ma si vende lidea che essa soddisfi un determinato biso-
gno dellessere umano.
Se possiedi fino in fondo questo concetto, hai in mano la chiave di lettura di tutte le
tecniche di vendita!

Ringrazio gli autori Fabiola Sacramati e Paolo Sciamanna per larticolo preso dal web dal sito
www.comunicareconvincere.com

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Fatti furbo, non stronzo.

Per molti imprenditori o presunti tali una convinzione assodata che, per fare business, fottere il
prossimo sia pi semplice che aiutarlo.
Ti posso assicurare che fare una rapina in banca molto pi difficile che risolvere il problema di
qualcuno facendosi poi pagare.
In entrambi i casi devi essere bravo, forse nel primo caso un genio ma allora dovremmo dire che
anche Hitler stato un genio?
Facciamo cos, non parliamo di geni e di persone normali, parliamo di buono e di cattivo o di etica
se preferisci.
Tutti sanno che pi facile vendere due prodotti allo stesso cliente che due prodotti a due clienti
diversi, perch quando un cliente ripone in te la sua fiducia disposto ad acquistare senza porsi
problemi.
Perch allora rovinare questo rapporto di fiducia deludendo il cliente o addirittura raggirandolo?
Spesso questo nasce dai motivi che abbiamo analizzato nel precedente capitolo, ovvero le neces-
sit dei clienti.
Il business della necessit la via pi facile per guadagnare attraverso le necessit delle perso-
ne. Soddisfare le necessit delle persone nobile, promettere mari e monti scorretto.
Fra le tecniche di vendita pi efficaci io sostengo quella di: Vendere attivi Vs vendere passivi.
ovvio che venderti qualcosa che costa pi difficile che venderti qualcosa che ti fa guadagnare.
Se ti propongo la Business Academy che ti permette di guadagnare soldi, il tuo diverr immedia-
tamente un investimento.
Se ti vendo una campagna pubblicitaria che attirer dei clienti per la tua impresa in modo misurabi-
le, sar meno interessante ma costituir pur sempre un investimento.
Se ti vendo il logo della tua impresa, non posso misurare e quantificare il risultato in termine di
vendite.
Se ti vendo una polizza assicurativa ti cedo un dovere ed una protezione ma non un profitto. Se ti
chiedo di pagare le tasse, ti ho venduto una sicura perdita.

Qualsiasi formula di vendita si pu distinguere in uno di questi due insiemi: Vendere attivi Vs ven-
dere passivi.
per questo motivo che esistono i guru. Persone che rappresentano il modello a cui tendi, ci che
vorresti essere per poter risolvere i tuoi problemi. I guru esistono solo negli occhi di chi ne ha
bisogno. E chi non ha dei bisogni o necessit nella vita? Torniamo sempre allo stesso punto pre-
cedente. Le persone in grado di esercitare Leadership ci convincono di essere capaci di colmare le
nostre necessit o di non avere i nostri limiti che noi tanto detestiamo.
Per questo motivo siamo disposti a seguirli. Votarli. Eleggerli a modello. Loro sono come noi vor-
remmo essere. O almeno, cos ci fanno credere.

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Tu pensi davvero che loro non abbiano dei problemi? S, ma sapranno sicuramente affrontarli. S,
certo. Ma alcuni di loro vogliono solamente farti credere che sono dei Leader e sono dei Guru per
ottenere i tuoi consensi ed il tuo denaro. Non sono affatto le persone che dicono o fanno sembrare
di essere. Come distinguerli? Non facile distinguere un Leader da un truffatore o un guru da un
millantatore.
Mano a mano che sarai in grado di ascoltare il cuore di chi ti parla, ti accorgerai che non sar diffi-
cile riconoscerli.
In ogni caso sii sempre padrone delle tue scelte importanti e non affidarle mai ad altri, vedrai che
non correrai pi alcun rischio.

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Crea la tua filiera.

Amo gli Autogrill. Per due motivi. Il primo che mi fanno sentire in viaggio. Il secondo che na-
scono per venderti un caff e finiscono per proporti, e convincerti ad acquistare, di tutto: colazioni
assortite, caramelle, sigarette, vino, CD, libri, se non addirittura un pranzo o una cena nel ristoran-
te al loro interno o lultimo regalo di Natale o i baci perugina per San Valentino. grazie agli Auto-
grill che ho acquisito la mia pi importante regola di marketing: Paga una sola volta il tuo cliente
con il marketing e fatti pagare per sempre.
Potrebbe sembrare banale ma non lo affatto.
Acquisire un cliente attraverso il marketing assai costoso. Tanto vero che nella stragrande
maggioranza dei business, il primo acquisto di quel cliente non in grado di ripagare le spese so-
stenute per scovarlo.
Lunico modo per farlo, vendere nuovamente un prodotto allo stesso cliente.
Per raggiungere questo obiettivo necessario prevedere da subito una filiera di prodotti, come mi
piace definirla.
I prodotti debbono essere differenti per poter soddisfare le necessit del cliente, ma devono anche
avere prezzi diversificati per soddisfare anche le sue esigenze economiche.
Non si compra mai per bisogno quanto piuttosto per soddisfare una necessit, come abbiamo visto
nel corso del libro.
chiaro che uno dei motivi di acquisto costituito dal prezzo accessibile e, talvolta, dallo sconto
che rende attraente la possibilit di avvalersi di un vantaggio favorevole per il cliente e sfavorevole
per il negoziante.
Il concetto di filiera non riguarda solamente la tipologia di prodotto. ovvio che se vendo scarpe
ne avr di varie tipologie, modelli e prezzi. Inoltre, avr anche le cinture da abbinare, ed altri ac-
cessori che possono aumentare il valore dello scontrino del cliente. Ma non finisce qui. In cassa
potrei tenere un pieghevole che illustra un ristorante che potrebbe essere in target per la tipologia
di cliente che ho appena servito e indovina un po Quel ristorante sempre mio.
Questo significa per me avere una filiera lunga. Una volta era consuetudine fare questo off-line,
differenziando la tipologia di business. Oggi i negozi si fanno online e si procede allo stesso modo.
Se ho registrato il mio cliente su un sito di e-commerce che vende scarpe, non avr difficolt a
mandargli una comunicazione del mio nuovo e-commerce di sciarpe.
Questo significa onorare il primo principio del marketing: Paga una sola volta il tuo cliente con
il marketing e fatti pagare per sempre.

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Vendere tutto.

Che bello il rumore della pioggia, quando fuori piove. Copre il silenzio ed allo stesso tempo as-
sorda ogni cosa.
Sono seduto su una sedia di pelle grigia, di design moderno, davanti al tavolo del mio open space,
ricavato da ununica tavola di legno che sembra ancora vivo.
La luce fioca ma mi rifiuto di accendere quella artificiale.
Amo la penombra per scrivere. Accompagna i miei sentimenti e le mie idee verso il foglio di carta
bianco.
Diego Strano mi ha passato un libro da leggere: Vendere tutto. Jeff Bezos e lera di Amazon. di
Brand Stone. La storia del fondatore di Amazon, scritta da un giornalista che segue Amazon e la
tecnologia della Silicon Valley da quindici anni, per testate come Newsweek e il New York Times.
Attualmente senior writer di Bloomberg Businessweek e vive a San Francisco.
Non avrei mai potuto terminare di scrivere il mio libro, senza prendere in dovuta considerazione
quello suggerito da Diego e proporvene qualche assaggio.

Jeff Bezos il fondatore di Amazon. Nel 1993 diresse il gruppo che si occupava di
trading in opzioni e lavorava a Chicago per DESCO. Successivamente segu
lingresso dellazienda nel terzo mercato. Il soggetto dominante in quel settore era un
certo Bernard Madoff (ideatore di un gigantesco schema Ponzi che sarebbe collas-
sato nel 2008).
Erano gli ambienti di Wall Street. Dove giravano stipendi di giada.
Nel 1994, Jeff Bezos aveva per le mani un grafico che mostrava lo sviluppo del
World Wide Web, che a quel tempo aveva un anno di vita, e che mostrava una cre-
scita di 2300 volte rispetto allanno precedente.
Bezos giunse alla conclusione che un vero negozio online per vendere tutto sarebbe
stata una via poco praticabile. La categoria che gli parve pi promettente furono i li-
bri. Bezos pensava alla possibilit di avere un catalogo illimitato a cui nessun nego-
zio fisico avrebbe potuto mai ambire. Nemmeno la gigantesca Barnes & Noble o
Borders.
Sapevo che a ottantanni non mi sarei mai chiesto perch me ne fossi andato da
Wall Street a met del 1994, nel peggior momento possibile dellanno, rinunciando al
bonus. Quel tipo di cosa non ti turba, quando hai ottantanni. Allo stesso tempo, sa-
pevo che probabilmente mi sarei pentito di non aver partecipato a quella cosa chia-
mata Internet, che prometteva di rivoluzionare il mondo. Quando iniziai a rifletterci in
quei termini fu semplicissimo prendere la decisione *(Jeff Bezos, discorso al
Commonwealth Club of California, 27 Luglio 1998).
E fu cos che Bezos lasci Wall Street per dedicarsi alla nascita della sua Amazon.
Bezos digitava proiezioni del fatturato su un foglio Excel, numeri che in seguito si sa-
rebbero dimostrati molto lontani dalla realt.
Bezos si mise a cercare finanziatori per il suo progetto. Dicendo esplicitamente che
nel 70 percento dei casi avrebbe potuto fallire.

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Come spesso accade per le aziende della Silicon Valley anche Amazon conobbe le
sue radici romantiche in un garage nel 1994.
Nella primavera del 1995 la versione beta fu inviata a qualche decina di amici in an-
teprima.
(Le citazioni sono tratte dal libro Vendere tutto. Jeff Bezos e lera di Amazon di
Brand Stone)

Io abbandonai il mio lavoro da dipendente per iniziare la mia carriera da trader indipendente nel
2005. E indovinate un po in cosa operavo sui mercati finanziari? Esattamente in Opzioni. Esatta-
mente come il buon Jeff Bezos. Nel 1997 feci la mia prima operazione in Borsa. Quando Amazon
aveva gi 3 anni di vita. Poco prima del 2000, quando anche io partecipai in prima persona alla
bolla speculativa delle Dot.Com. Acquistando a man bassa titoli come Yahoo sul Nasdaq. Tiscali e
Fastweb sul mercato italiano e la famosissima Amazon.
Ora, che a distanza di anni, ho avuto lidea di lanciare Imprenditori del Web iniziando proprio da
Amazon, non mi sembra vero. Mi sembra di avere avuto un dj vu incredibile.

Il 16 Luglio del 1995 il sito Amazon and online e divenne visibile a tutti gli utenti
del web. Man mano che si diffondeva il passaparola, il piccolo team di Amazon si ac-
corse di aver aperto una strana finestra sul comportamento umano. Bezos disse:
Noi non guadagniamo vendendo cose, guadagniamo quando aiutiamo i clienti a
prendere decisioni dacquisto.
La prima settimana dopo il lancio ufficiale ricevettero ordini per 12.000 dollari e spe-
dirono 846 dollari di libri, come racconta Eric Dillon, uno dei primi investitori. La set-
timana successiva ricevettero ordini per 14.000 dollari e ne spedirono per 7000. In-
somma, fin dallinizio dovettero lottare contro il tempo.
Bezos indiceva riunioni per sollecitare finanziamenti a favore di Amazon.
Durante le riunioni Bezos present unimmagine quantomeno ambigua del futuro di
Amazon. Allepoca lazienda aveva un capitale di circa 139.000 dollari, 69.000 dei
quali in liquidit. Aveva perso 52.000 dollari nel 1994 e ne avrebbe persi altri
300.000 quellanno.
A fronte di quegli esordi poco promettenti, Bezos avrebbe detto agli investitori che
prevedeva 74 milioni di dollari di fatturato entro il 2000 se le cose fossero andate
moderatamente bene, e 114 milioni se fossero andate molto meglio del previsto.
(Fatturato netto effettivo del 2000: 1,64 miliardi di dollari.) Bezos prevedeva inoltre
che lazienda sarebbe stata lievemente in attivo (perdite nette del 2000: 1,4 miliar-
di).
(Le citazioni sono tratte dal libro Vendere tutto. Jeff Bezos e lera di Amazon di
Brand Stone)

Amazon solamente una delle migliaia di startup della Silicon Valley che ha sempre investito tutto
nella crescita, senza avere mezzi finanziari propri sufficienti per sostenerla e dovendo quindi ricor-
rere al finanziamento grazie ad un pubblico di investitori.
Ricorda sempre che il tuo primo cliente colui che ti finanzia, il secondo colui che ti per-
mette di fatturare.
Questo accade tutti i giorni per startup che poi terminano il loro business o la loro benzina in ter-
mini finanziari e collassano, bruciando i milioni di dollari dei loro sostenitori che hanno deciso di
credere in unidea e nel suo leader.

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Amazon fra quelle startup che oggi possiamo dire che ce l'hanno fatta e per farcela hanno dovu-
to semplicemente cambiare il mondo.
Amazon rappresenta oggi lanello di congiunzione tra loff-line e lon-line.
Fra i business tradizionali e il mondo del web.
Fra i produttori delle merci e i loro diretti acquirenti.
Fra il mondo reale e quello virtuale.
Amazon oggi rappresenta il passaggio obbligato per le vendite online di merci.
La logistica, il numero dei clienti, lefficienza che era stata messa in dubbio dagli esperti, quando
Amazon nasceva, ha permesso alla stessa Amazon di sbaragliare la concorrenza dei negozi tradi-
zionali, come Barnes & Noble nel mondo dei libri e Walmart nel mondo degli Store.
Io credo nella rivoluzione di Amazon. Per questo motivo ho deciso di parteciparvi lanciando il pro-
getto Imprenditori del web.
Tu cosa vuoi fare? Pensi sia meglio rimanerne fuori?

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Adesso basta!

Per quanto assurda e complessa ci sembri la vita perfetta. E siamo noi che dovremmo impara-
re a tenercela stretta.
cos che canta Fiorella Mannoia nella canzone che rappresenta al meglio questa fase della mia
vita.
Amo la mia vita da quando ho iniziato ad amare me stesso. Cos come sono ora e non per come
vorrei essere. Diverso. Migliore. Perfetto.
Ho abbracciato quel bambino che mi ha permesso di essere qui oggi.
Ho lasciato la mia testa stretta troppo spesso fra le mie mani per disperazione.
Mi sono finalmente guardato allo specchio con un sorriso che scaccia via tutte le tensioni, le incer-
tezze, le frustrazioni.
Io mi amo. Io mi accetto. Io sono quellio bambino cresciuto.
Io mi amo. Io mi accetto. Io sono il bambino che si proietta in mio figlio quello che non ho mai avu-
to perch forse sono gi io quel bambino.
La magia non finisce mai perch la vita lascia sempre il segno del suo passaggio. Siamo noi
che troppo spesso ci limitiamo a seguire le sue orme, come indiani nel deserto, invece di lasciare
le nostre orme e farci inseguire dalla vita.
Il prezzo da pagare per vivere non mai troppo alto.
Quindi basta con le scuse. Basta con i ci penser domani. Basta pensare con le mani in mano.
Basta diffidare degli altri per permettere di non fare un cazzo a noi stessi. La speranza lultima
morire. Si. Ma io non ho tempo di sperare. Ho troppo voglia di vivere nel frattempo.
Questo un inno alla vita. Per me. Per te. Per il mondo intero. Viviamo. Adesso.

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Sinossi

Nessuno si improvvisa nel business, per questo noi abbiamo creato la Business Academy. Per
formare le persone che, insieme a noi, daranno vita a Imprenditori del Web.
Una grande rete di imprenditori che lavorano nel web, identificando i prodotti con potenziale di pro-
fitto e utilizzando per venderli la pi importante piattaforma di commerce online mondiale: Amazon.
E se non hai i soldi, niente paura, ci pensiamo noi.
Non ti interessa la vendita? E allora diventa un Buyer!
Imprenditori del Web costruito in modo da offrire a tutti la migliore opportunit.
Sei curioso?
Leggi lebook, siamo sicuri che, appena avrai finito, entrerai anche tu nella nostra squadra.
Oltre allideatore Maxx Merghetti, ne fanno parte Alessandro Zedda, Daniele Rutigliano, Marco
Bazzan e Diego Strano.

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Biografia

Sono nato nel 1975 e rinato nel 1997, dopo aver compiuto la mia prima operazione di trading in
Borsa. Da quel momento, sono nato e rinato pi volte, ben pi di sette, come si sostiene possa
accadere ai gatti. E ad ogni rinascita, avevo una nuova consapevolezza. Dopo il diploma ho fatto
pi di venti lavori diversi, prima di capire che nessuno di questi mi piaceva. Amo i mercati finanziari
e, proprio attraverso di essi, vivo la sfida continua con me stesso. Una sfida che non potr mai sa-
pere di avere vinto, sino alla fine. Ma daltro canto cos anche nella vita.
Fuori dai mercati finanziari, vivo la mia identit di uomo, di fratello, di amico.
Sono il CEO di Ideas Incubator dal 2013. Il mio ruolo quello di identificare idee che siano in gra-
do di produrre fatturato ed utili in breve tempo, generando rendite passive interessanti e soggette
ad un rischio basso.
Felice di trovare ogni giorno qualcosa di nuovo, di diverso e stimolante che alimenti i miei sogni.
Quei sogni che voglio portare con me per sempre e che mi piace condividere con voi.

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