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Canta Che Ti Passa
La laringe , anzitutto, la valvola esterna dei polmoni ed costituita da un sistema di occlusione, dato
dalla contrazione attiva delle corde vocali, e da uno di rinforzo, che incrementa la loro forza di chiusura.
Semplificando molto le cose, si pu dire che il sistema di chiusura, costituito dalla muscolatura interna
della laringe, quello che consente l'emissione delle note basse e medie, mentre quello di rinforzo, dato
da un sistema a leva con muscolatura esterna, serve all'emissione di quelle acute.
Nel canto i due sistemi si integrano a vicenda, distribuendosi inoltre il compito della regolazione fine e di
quella grossolana dell'altezza tonale della voce. I muscoli sternotiroidei che ancorano la cartilagine
tiroidea allo sterno e che si possono facilmente palpare al di sopra di quest'osso, ai due lati della trachea,
atteggiando uno sbadiglio tendono a trattenere questa cartilagine cio il pomo d'Adamo che abbiamo
palpato mentre tutta la laringe risale nel corso dellespirazione. In questo modo le corde vocali vengono
stirate e portate all'incirca alla tensione necessaria per ottenere le note volute mentre la loro contrazione
attiva permette la regolazione fine dell'altezza tonale.
Ma che c'entra, allora, la respirazione? Centra col fatto che la situazione descritta quella in cui i polmoni,
nel corso dell'espirazione, vengono spinti sufficientemente in alto soltanto quella ideale. Nella realt le
cose non vanno sempre cos. Il comportamento meccanico del nostro sistema respiratorio molto simile a
quello di un tubetto di dentifricio. Sia in un caso che nell'altro c qualcosa da far risalire verso lalto: nel
primo caso, la pasta dentifricia, nel secondo la massa dei visceri che, strizzati dalla cintura muscolare
addominale, dovrebbero, comprimere i polmoni a mo' di pistone. Il modo pi logico di spremere il
dentifricio sarebbe quello di schiacciare il tubetto alla base, tuttavia la maggior parte delle persone lo
strizza a met.
Qualcosa di simile accade nella respirazione. Il comportamento ideale sarebbe quello di dare inizio alla
contrazione della parete muscolare addominale incominciando dal basso, ma molte persone incominciano
la loro espirazione strizzandosi all'altezza della bocca dello stomaco. In questo modo la forza espiratoria
si divide in due rami: uno discendente che, paradossalmente, fa rigonfiare l'addome e l'altro ascendente
che, per, non pi sufficiente a far compiere ai polmoni la corsa necessaria perch facciano da servo
motore alla laringe.
Di qui l'incapacit di emettere le note desiderate. In posizione supina, invece, la forza di gravit lavora a
nostro vantaggio scaricando sul diaframma il peso dei visceri e facendo compiere ai polmoni e quindi
alla laringe l'escursione necessaria a intonare correttamente le melodie.
In posizione supina la forza di gravit lavora a nostro favore e, facendo scivolare i visceri come su un
piano inclinato, ne scarica il peso sul diaframma. Questo lavoro svolge funzione di servo motore nei
confronti della laringe e anche le persone stonate riescono a migliorare la propria intonazione.
Andrea Angelini
Il 5 dicembre 1791 moriva a Vienna Wolfgang Amadeus Mozart compositore, pianista, organista, violinista e
clavicembalista a cui universalmente riconosciuta la creazione di opere musicali di straordinario valore artistico.
Mozart annoverato tra i pi grandi geni della storia della musica, dotato di raro e precoce talento.
Inizi a comporre all'et di 5 anni (la sua prima composizione, un andante per clavicembalo, risale ai primi mesi del 1761)
e mor all'et di trentacinque anni, lasciando pagine indimenticabili di musica
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Canta Che Ti Passa
Notizie dal mondo dei cori di Annamaria Fonti Soprano
Siamo tornati recentemente dal Festival Internazionale di Musica di Cantonigrs, una kermesse
veramente variegata, che conta questanno la 34 edizione. C un feeling particolare con questo evento:
il tutto cominciato quanto Andrea stato chiamato a far parte della giuria, alla ventesima edizione.
Cantonigrs un piccolo paese, situato nei prePirenei, carino e ben curato, con pochi abitanti e diverse
case di villeggiatura. Non dimenticher mai latmosfera festosa che ci ha avvolto la prima volta che vi
abbiamo messo piede. Cerano cori dappertutto, immersi nel verde, con i loro costumi tradizionali,
provenienti dallIndonesia, Nepal, Venezuela, Colombia, Polonia, Repubblica Ceca, Romania,
Lituania...E soprattutto, si sentiva cantare ovunque! Josep Busquets, Presidente del Festival, si
commuove ogni anno di pi alla cerimonia di apertura, forse nella sua mente scorrono le immagini delle
prime edizioni, i visi di chi ha partecipato, i sorrisi delle tante persone conosciute. Lentusiasmo e lamore
per la musica sono comunque il vero motore di tutto. Belli i cori di questanno, in particolare il Coro
Cantemus, dallUngheria, che ha conquistato il primo premio nella categoria cori misti, seguito dal Coro
APZ Tone Tomsic dellUniversit di Lubiana. Precise, con belle voci e bella coreografia le ragazze lettoni
del Coro Cantus e direi altrettanto per il coro femminile di Tallin diretto da Ave Sopp. Da qualche anno,
anche se il nome rimasto tale, il Festival ha una nuova location. Si tiene a Vic, una cittadina dallaria
simpatica con una grande piazza quadrata, in alto, nel vecchio borgo, e una cattedrale dallaria solenne.
Al grande tendone dei concerti di Cantonigrs si sostituito un bel teatro nuovo, con pi sale, dotato di
unottima acustica. Ma noi che ci sentiamo un po parte di questo evento, ricordiamo con un pizzico di
nostalgia le risate e le chiacchiere che ci accompagnavano lungo la strada del ritorno, a piedi, verso
lhotel, insieme agli altri membri della giura, dopo i lunghi concerti serali, mentre quasi automaticamente
cercavamo con lo sguardo di riconoscere tra le luci della notte quelle di San Marino, tanto era la
sensazione di sentirsi a casa.
Annamaria Fonti
Il 19 novembre 1828 muore a Vienna, a soli 31 anni, Franz Peter Schubert, compositore e pianista austriaco di musica
classicoromantica.
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Canta Che Ti Passa
Viaggiare bello! di Sergio Grassia Basso
Le trasferte del coro ricordi , impressioni
Andare in trasferta, cantare per concerti o per eventi liturgici in altre citt fornisce lopportunit di
ripuntualizzare la nostra preparazione, loccasione per visitare un luogo, trascorrere una o pi giornate
insieme, rinsaldare i legami. Soprattutto per quanto riguarda i viaggi allestero ben sei finora per i quali
ci vorrebbero diverse pagine, lattivit prettamente musicale, lesibizione, ha avuto sicuramente una
cornice turistica di rilievo.
La prima trasferta risale allormai lontano 1998 quando partecipiamo al concorso per cori polifonici liturgici
dell Emilia Romagna. Ci rechiamo a Cesena per la prima fase del
concorso, che prevede una selezione fra i cori delle province
romagnole. Quando il nostro turno di cantare, dopo un inizio pi
che soddisfacente, allimprovviso accade limprevisto. Nel secondo
dei tre brani in programma molti di noi non hanno sentito bene la
nota iniziale, o confidano che l abbia presa almeno il vicino. Il
direttore deve fermare lesecuzione dopo due o tre battute. Momenti
di gelo. Il coro riprende il canto dallinizio, questa volta con la nota
giusta e canta bene, ora, con tutta lenergia che gli rimane, cos
bene che convince la giuria e veniamo selezionati per la finale a
Modena. A Modena la vittoria andr ad un coro di Parma, un piccolo
gruppo vocale di una siderale bravura, ma a noi rester la soddisfazione della promozione ottenuta.
Seguirono La Verna, Milano (in Cattedrale), Vercelli, Torino, Roma (in San Pietro, per il Giubileo del 2000)
Bologna, Foggia e Monte Santangelo, Ancona, Ravenna, ma anche cittadine come Assisi, Sansepolcro,
Fermo, Tolentino, Urbania, Macerata, Jesi San Mauro Pascoli, Cotignola, Massalombarda, Poggibonsi,
Crevalcore (forse non proprio con questo ordine cronologico) abbazie isolate intrise di storia come
SantAntimo, Praglia, Fonte Avellana. Le citt importanti, le grandi capitali europee dove ci si sposta in
metropolitana custodiscono tesori nei loro musei possiedono parchi, edifici sontuosi, e imponenti
cattedrali, empori dove lasciare gli occhi. Ma io ricordo con piacere anche i piccoli centri: paesi di
provincia, poco pi che borghi, spesso al di fuori delle grandi rotte commerciali e turistiche. Luoghi dove
sopravvive un senso del vivere che in altri sembra scomparire. Gli orti ben curati, le strade del centro ben
tenute con il selciato appena spazzato, i gerani ai balconi, i fiori freschi sulla edicoletta della Vergine, un
brandello di rocca medioevale illuminato, tutto ci dice di una societ pi compatta, rispettosa delle
tradizioni di una condivisione di valori di un senso di appartenenza. Laccoglienza sempre premurosa.
Dei giovani ti accompagnano, danno informazioni, si offrono come guida. E se hai cantato in una chiesa,
I Lieder sono composizioni per voce solista e pianoforte. Talvolta pi Lieder sono uniti in Liederkreise, o "cicli", ossia una
serie di canzoni (generalmente tre o pi) legate da un singolo tema narrativo. I compositori Franz Schubert e Robert
Schumann sono spesso strettamente associati a questo genere musicale.
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Canta Che Ti Passa
dopo il concerto sei accolto in sale dove le brave donne della parrocchia hanno approntato le vivande
che esse stesse hanno preparato: spesso qualche piatto locale. Nessuno in grado di ricordare il
repertorio eseguito a Fermo, tra i coristi presenti quel giorno. Ma tutti ricordano bene il buon sapore delle
olive ascolane che ci vennero offerte l!
Pi di ogni altra ho in mente la trasferta di Jesi nellautunno del 2005, forse perch la mia citt, forse
perch quella domenica di ottobre ci regal un cielo luminoso e di un azzurro intenso sotto il quale la
cerchia delle mura quattrocentesche aveva riflessi ocra e laterite e appariva meno severa. O perch si
celebrava lanniversario del matrimonio di Ambra con Sauro e il clima di festa ebbe come epilogo un
pranzo memorabile al vescovado, ospiti di mons. Serfilippi.
Per un gruppo corale che ha, come il nostro, molto da migliorare, partecipare ad un concerto, animare
una funzione liturgica in una localit lontana costituiscono una esperienza stimolante, una opportunit
per imparare brani nuovi o riprenderne altri. Abbiamo sperimentato a nostre spese che nessun brano
pu essere accantonato come definitivamente appreso. A distanza di tempo certi sincronismi saltati, certi
coloriti divenuti scialbi, i tempi e le pause inspiegabilmente approssimativi, impongono un lavoro di
revisione, una sorta di restauro.
Qualsiasi persona si rivitalizza, si risolleva dallinerzia quando
scorge davanti a s un obbiettivo. Accade cos anche per una
pluralit di persone che condividano un intento accade la
stessa cosa per il coro quando, programmata una trasferta, si
delinea lopportunit di mettersi alla prova con un auditorio
nuovo, differente, o di animare una funzione religiosa in una
chiesa importante.
Una rassegna rappresenta ancora qualcosa di pi, soprattutto
se si incontrano compagini di valore. Ci si confronta, non solo
nel senso della competizione. Il confronto, se di competizione si
tratta, non serve per vincere, n per imparare a perdere, quanto per osservare. Si pu osservare, di un
altro coro, lequilibrio tra le voci, la forza dellespressione, la scelta dei canti anche taluni aspetti pi
marginali ma sempre importanti: il modo di disporsi il contegno. Si possono vedere riflessi in altri i propri
limiti. Soprattutto il confronto con altri cori ci ha fatto capire che se si canta con lanimo si trasmette
almeno unemozione. E se si canta con tecnica, con stile, si trasmette la cultura della musica e del canto.
E se si canta con entrambi, forse, si trasmette larte. Ma se il cantare sciatto non si trasmette nulla a
nessuno. Tornando a casa talvolta si avuta la sensazione di essere stati a lezione di canto.
Sergio Grassia
Die Forelle lieder di Franz Shubert (1817) Ein Fischer mit der Rute wohl an dem Ufer stand,
Und sah's mit kaltem Blute,wie sich das Fischlein wand.
In einem Bchlein helle da scho in froher Eil,
Die launische Forelle vorber wie ein Pfeil. So lang dem Wasser Helle,so dacht ich, nicht gebricht,
So fngt er die Forelle mit seiner Angel nicht.
Ich stand an dem Gestade und sah in ser Ruh
Des muntern Fischleins Bade im klaren Bchlein zu. Doch endlich ward dem Diebe die Zeit zu lang. Er macht
Das Bchlein tckisch trbe, und eh ich es gedacht,
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Canta Che Ti Passa
Io e il Coro di Franco Renzi Basso
la mosca comincia a ronzare stato proprio quando, cantando nel coro parrocchiale della chiesa di
Cristo Re, un S. Natale di una decina di anni fa o forse pi, il maestro Andrea Angelini venne a insegnarci
alcuni brani polifonici da cantare durante la festivit imminente.
Lesperienza mi piacque molto e lasci un segno dentro di me (la mosca che gira, come la chiamo io),
alcuni compagni del coro (Leardo e Riccardo con Giuseppina) colsero loccasione quasi subito per
proseguire lesperienza. Io avevo bisogno di metabolizzare il pensiero riguardo al nuovo eventuale
impegno, cos dopo qualche anno preso il coraggio a due mani, mi proposi e grazie allaiuto di tutti (visto
che leggere quei pallini neri che vanno su e gi intendo la musicanon era il mio forte..) piano piano mi
sono inserito in questo nuovo gruppo, traendo molte soddisfazioni e qualche piccola delusione, come
avviene sempre nella vita quando ci si butta in nuove esperienze un grazzzie particolare va ad Andrea,
che rimane un esempio da seguire per tutti noi, in particolare riguardo alla pazienza e allimpegno che
dimostra in questa attivit.
Franco Renzi
Un corista in cucina
Meist fehlt ihr nur aus Mangel der Klugheit, Mdchen, seht
Verfhrer mit der Angel! Sonst blutet ihr zu spt!
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Canta Che Ti Passa
La piada classificata come pane azzimo un pane cio non lievitato. Pane dei poveri per eccellenza, la
piada ha sfamato generazioni di romagnoli che non potevano permettersi il pane lievitato. In tempi remoti la
piada veniva preparata con qualsiasi farina si potesse rimediare, come granturco e orzo, ma anche con legumi secchi o
ghiande. L'etimologia del nome incerta ma si pensa possa essere collegata al greco plaukos, focaccia.
Se si accetta tale ipotesi il nome piada sarebbe un residuo delle dominazioni bizantine, e la piada avrebbe
la stessa radice della pita greca. Ancora oggi, pur con la produzione quasi industriale, che ha portato la
piada in ogni parte d'Italia e del mondo, per noi romagnoli un alimento insostituibile ed imprescindibile.
Amo cos tanto la piada, per quello che , che il sentirla chiamare piadina mi disturba profondamente. Mi
hanno detto che in alcune parti della Romagna la piada sempre stata la piadina. Io non credo che sia
cos. Penso che sia un inutile imbellettamento di un prodotto s povero ma assolutamente degno di ogni
rispetto. Un volere ingentilire in qualche modo il nostro passato di contadini per apparire pi delicati, pi
fini come si dice da noi, davanti alle tante persone che da decenni vengono a passare le loro vacanze
sulle nostre spiagge. Il turismo la vita per la nostra citt per cui tanto di cappello, ma io continuer a
mangiare la piada, e la piadina la lascio ai turisti.
Learco Guerra
Il mio povero mucchio arde e gi brilla: come la luna e sulle aperte mani
pian piano appoggio sopra due mattoni tu me l'arrechi, e me l'adagi molle
il nero testo di porosa argilla. sul testo caldo, e quindi t'allontani.
Maria, nel fiore infondi l'acqua e poni Io, la giro, e le attizzo con le molle
il sale dono di te, Dio ma pensa! il fuoco sotto, fin che stride invasa
l'uomo mi vende ci che tu ci doni. dal calor mite, e si rigonfia in bolle: