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20/04/2012 - 15:33

Corone definitive in zirconio: l'importanza dello svolgimento corretto delle


procedure dall'impronta alla consegna a cura del Dott. Alessandro Scorianz

Gi da diversi anni lo zirconio ritenuto il materiale di elezione in protesi


grazie alla possibilit estetica che offre e alla sua resistenza. Infatti, questo
materiale essendo di colore bianco, bianco-giallastro permette al tecnico di
laboratorio di realizzare protesi estremamente naturali e pressoch indistinguibili
per colore e trasparenze dai denti naturali. I passaggi che in studio sono eseguiti
per realizzare una o pi corone in zirconio sono simili a quelli utilizzati per una
corona in metallo ceramica tradizionale ma con qualche variazione che va rispettata
per ottenere un eccellente risultato finale.
Inizialmente il dente da protesizzare limato con una preparazione orizzontale del
bordo (a chamfer o a spalla) e viene consegnato il provvisorio. Questo tipo di
preparazione necessario per dare sostegno alla cappetta in zirconio che richiede
almeno 1-1,5 mm di spessore per avere la resistenza necessaria alle sollecitazioni
masticatorie.
Dopo aver atteso un tempo non inferiore alle 3-4 settimane per la guarigione dei
tessuti intorno al moncone, viene presa l'impronta dello stesso.
Solitamente si esegue la tecnica del doppio filo: si inserisce un filo retrattore
di diametro sottile nel solco gengivale in modo da far retrarre temporaneamente la
gengiva, si riprepara il moncone fino a dove la gengiva si ritirata e poi si
inserisce parzialmente un secondo filo di diametro superiore per dilatare
leggermente il solco. A questo punto, dopo aver atteso qualche minuto, si toglie
l'ultimo filo inserito e si prende l'impronta del moncone con un materiale
siliconico che riesca a riprodurre in maniera fedele il bordo del moncone. Si
toglie poi il primo filo inserito, si prende una cera di masticazione e si prende
gi un'indicazione del colore definitivo per indirizzare il tecnico sulla corretta
scelta della tonalit di zirconio.
Nell'appuntamento successivo si prova la cappetta in zirconio prodotta dal tecnico
che sar quella che verr poi rivestita dalla ceramica. In questa fase molto
importante controllare che la cappetta salga sul moncone in maniera passiva senza
frizionare in alcun punto. Si controlla poi che chiuda sui bordi del moncone, cio
che non ci siano spazi tra questo e il bordo della cappetta.
In questa fase si procede anche alla scelta del colore definitivo, molte volte con
la presenza del tecnico che andr a finire il lavoro. Poi viene dato un
appuntamento per la consegna del lavoro dove si ricontrollano i bordi della corona,
si controlla la masticazione ( la corona non deve essere alta e non deve
interferire nei movimenti della bocca) e si controlla se il colore quello esatto.
In caso positivo si cementa la corona in maniera definitiva o in caso di lavori
complessi si cementa con del cemento provvisorio in modo da poter verificare a
distanza di qualche settimana il corretto adattamento del lavoro. Se il colore non
quello desiderato o si nota qualche imprecisione necessario prendere un
ulteriore appuntamento per permettere al tecnico di eseguire le correzioni del caso
Nella protesi fissa su dente naturale le impronte dentali di precisione una fase
clinica dallimportanza massima.

Lodontoiatra, infatti, dovr fornire al tecnico una riproduzione priva di difetti,


perch questi possa realizzare un manufatto protesico congruo e in grado di
garantire performance funzionale e durabilit nel lungo periodo, favorendo anche il
mantenimento tramite ligiene orale domiciliare.

Larea anatomica di pi delicata importanza e che, nel contempo, presenta le


maggiori difficolt di rilevazione con tutta probabilit la zona di fine
preparazione, indipendentemente dal fatto che il clinico abbia scelto di adottare
una tecnica di preparazione a linea o ad area. chiaro che alcuni disegni di
preparazione sono forse pi clementi, nel senso che tollerano maggiormente delle
minime imprecisioni. Esistono addirittura tecniche in cui lo stesso odontotecnico
a dover determinare in ultima istanza il margine di chiusura. Ci non esime per il
dentista dal realizzare una perfetta riproduzione dellelemento preparato in vivo.

Anche il corretto utilizzo dei materiali un fattore da considerare. Difficilmente


si realizza unimpronta di precisione utilizzando un unico materiale. A seconda del
protocollo adottato, si potr invece rilevare unimpronta singola o doppia. Il
margine di preparazione viene gestito nella maggior parte dei casi tramite
lutilizzo di un materiale da impronta ad alta viscosit, che sia in grado di
scorrere facilmente su tutti i tessuti esposti. Ciononostante, i tessuti molli
possono spesso rappresentare un limite a tale scorrimento, poich tendono a
collassare sulle pareti del moncone.

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Una strategia valida e comunemente consigliata per ovviare a questa problematica
il posizionamento di fili di retrazione gengivale.

Sul mercato sono disponibili fili di retrazione gengivale diverso tipo,


generalmente classificati a seconda della conformazione delle fibre. Distingueremo
fili attorcigliati (twisted), intrecciati (braided) e uniti (knitted).

Al fine di facilitare la retrazione dei tessuti molli, i fili di retrazione


gengivale vengono addizionati a specifiche soluzioni impregnanti, contenenti
adrenalina, solfato o cloruro di alluminio o solfato ferrico. Esse esercitano anche
unimportante azione emostatica.

Un protocollo semplificato prevede il posizionamento di un primo filo di retrazione


in corrispondenza del margine di preparazione. Molti consigliano di posizionarlo
direttamente prima della preparazione stessa. Autori sottolineano per che questo
potrebbe portare la gengiva a sofferenza, per cui consigliano di sostituirlo se la
preparazione si protrae a lungo.

Circa 10 minuti prima della rilevazione dellimpronta, poi, si posiziona un secondo


filo, di solito a spessore maggiore del precedente. Questo verr rimosso
immediatamente prima della presa dellimpronta, lasciando i tessuti ben allargati
al momento opportuno.

Unavvertenza importante riguarda la conoscenza dei liquidi impregnanti e la


specifica compatibilit con il materiale da impronta. Il solfato di alluminio, ad
esempio, pu bloccare la polimerizzazione di alcuni elastomeri, il che porterebbe a
imprecisione proprio nel punto pi delicato.

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