Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Del Bene Più Prezioso
Del Bene Più Prezioso
di DAVIDE ROSSO
e DANIELE VACCHINO
PREFAZIONE
Antonio Tentori
3
La tramontana
4
Diamine! Chi ha insegnato la musica a questi morti,
che cantano di mezza notte come galli?
(Giacomo Leopardi, Operette Morali, Dialogo di
Federico Ruysch e delle sue Mummie.)
5
PERSONAGGI:
6
Gessica Cavalli, una pornostar che ha una tresca col
Narciso.
Eraldo Nard, il medico affogato al lago, massone
figlio di massoni.
Daniela Tripodi, il medico legale chiamato sulla
darsena.
Mario Lusio, un poeta.
Riccardo Viviani, un criminologo incaricato di stilare
un profilo del Mostro.
7
*
9
Mattia sempre cresciuto in campagna ed abituato a
certi odori.
Li riconosce subito.
Quella puzza di morto, forse una carcassa danimale
nascosta vicino alla tenda, oppure
Il ragazzino si guarda attorno allarmato, fruga con gli
occhi i cespugli e vede: un corpo nascosto sotto delle
fascine, dei piedi scalzi che spuntano, un braccio
gonfio.
La testa nascosta dal coperchio di un bidone di
vernice.
Anche l ci sono mosconi enormi che banchettano.
Mattia scoppia ad urlare e corre via, corre come se
avesse mille diavoli alle calcagna, scappa tagliando
per il campo di grano, nascondendosi nei filari
ordinati che lo condurranno a casa.
Corre via con la testa piana di paura e domande e gli
occhi annegati nellimmagine di quei grandi calcagni
nudi coperti di mosche.
Corre via e non immagina che dentro la tenda c un
altro corpo.
Di donna.
Accovacciata, come un feto.
Straziata dal caldo e dalle larve.
Un altro regalo del Mostro.
10
*
11
*
12
Entra limputato accompagnato dalla scorta di
carabinieri, raggiunge la gabbia e una guardia
sferruzza per levargli i manichetti ai polsi.
Bruno Caprino ostenta indifferenza e non guarda
nessuno in particolare, nemmeno la sorella che, al
solo vederlo, bestemmia con pi forza.
Caprino un belluomo, faccia arrogante, non molto
alto, con un fisico asciutto e proporzionato, i capelli
ondulati scheggiati di grigio, con una leggera
stempiatura.
Dalla sua postazione, Fulvio ( a meno di cinque
metri dallimputato) non pu fare a meno di osservare
come quelluomo dimostri molto meno dei suoi
settantatr anni.
Caprino viene raggiunto dal suo avvocato, il dottor
Florio e da una suora, Suor Lucia, la sua consigliera
spirituale.
I tre si scambiano delle battute, sorridono, poi la suora
e lavvocato vanno a sedersi.
Manca ancora qualche minuto prima che entri la Corte
e il giornalista ne approfitta per avvicinarsi alla
gabbia.
Limputato lo saluta con un cenno del capo e si sfila
lo stuzzichino dai denti, poi si accende una Diana
rossa.
- Allora, Bruno?
- Eh, siamo qui. Due balle.
- Come passa il tempo in carcere? Legge?
13
- Leggo. Ho i miei libri. Pavese, Montale. Soprattutto
Gozzano.
- Ho saputo che ha iniziato a scrivere.
- Le mie memorie, si. Un memoriale difensivo. Me
lha chiesto lavvocato, sa.
- Caprino, ma lei cosa si aspetta da questo processo?
Limputato si sfrega i polsi arrossati dai ceppi e fa un
sorriso divertito, la voce calma, cordiale.
- Sironi, e lei? Cosa si aspetterebbe? Perdio! Son tutte
menzogne, falsit e verr fuori.
- Quindi fiducioso nel Processo?
- Mah, diciamo che sono fiducioso nel mio avvocato,
per il resto mi affido alla Madonna.
- E religioso?
- Lo sono diventato col carcere.
- Ha bisogno di aggrapparsi a qualcosa?
Un altro sorriso.
- Diciamo cos.
Caprino si accende unaltra Diana rossa.
Fulvio gli indica la sorella imbronciata.
- C pure lAnna.
- Eh, lho vista poretta! Anche lei lhanno tirata per la
giacca. Il Pubblico Ministero le ha provate tutte per
incastrarmi. Le chiedeva della pistola. Le diceva, o
parli o finisci dentro. Ma quale pistola? Siamo matti?
Io non so nemmeno com fatta una pistola.
- Se per questo hanno anche detto che lei era un
guardone.
14
- Ne hanno dette tante. Io non avevo bisogno di
andare a spiare gli altri. Mi guardi. Non ne avevo
bisogno.
- E i suoi amici Tregalli e Scarimbolo?
- Loro sono un conto, poveretti, li ha visti?
- E suo figlio, lha pi visto?
- Ecco di questo non parliamo. Tasto doloroso.
Sironi vede un certo movimento sugli scranni della
corte, cancellieri che fanno avanti indietro e
controllano che i microfoni siano accesi e funzionanti,
tutti segnali che la Corte sta per entrare.
Il tempo di unultima domanda.
- Ma lei a tutte quelle povere vittime ci pensa mai?
- Come no, ma voi giornalisti pensate un poco a me.
Perch io cosa sono? Non sono una vittima?
- E sul mostro, lei unidea se l mai fatta?
- Pi di una.
- Dica, dica
- Mah, cosa vuole, un pazzo, un malato. Perch
uccidere tutte quelle belle figliole invece di andare a
farci lamore?
15
*
16
*
17
Dietro lauto, supina, nascosta da una coperta, il corpo
nudo di una ragazza con le gambe divaricate.
Sandro Moresco fuma la sigaretta e segue con gli
occhi il medico legale, Valerio Baldelli, mentre
ispeziona i due corpi, solleva la coperta e si sofferma
a lungo sulla giovane, poi la ricopre e si avvicina,
aggiustandosi la cintura dei pantaloni.
Il medico sembra provato.
Anche lui sente il bisogno di accendere una sigaretta.
Dopo alcune boccate rabbiose, il dottore indica i
cadaveri.
- Il ragazzo stato attinto da cinque proiettili. Tre
colpi mortali di cui uno al cuore. La ragazza ha
quattro ferite da arma da fuoco e varie da taglio.
Moresco getta il mozzicone sullerba e lo schiaccia
con lo scarpone.
- Lho visto. Cosa sono, coltellate?
- Alcune. Ci sono lacerazioni al seno, al petto e al
cuore, ma queste sono state inferte mentre era ancora
viva. Le altre sono diverse, probabilmente successive
al decesso. Sono ferite superficiali, come se avesse
infilato delicatamente solo la punta di un coltello o
anche un bisturi. Lha fatto per una novantina di volte,
credo. Con molta pazienza. E tutte intorno ai seni e al
pube.
- Sembrano degli arabeschi.
- Chi li ha trovati?
- Un contadino di qui.
Moresco torna a detergersi la fronte col fazzoletto.
18
- Cosha tra le gambe?
- Le ha infilato un pezzo di legno, un rametto nella
vagina.
Un Carabiniere si avvicina al Maresciallo e lo informa
del rinvenimento di una borsetta da donna lungo il
sentiero che conduce al fiume.
Il contenuto era sparso a terra.
Tra gli effetti, una carta di identit, una catenina
dargento, degli anellini, una musicassetta dei Pink
Floyd e una foto tessera con i due ragazzi ritratti
assieme mentre sorridono e si abbracciano.
Mentre li osserva, Moresco si sorprende a pensare che
fine abbia fatto tutta quella giovent, quella bellezza,
quellamore.
Con rabbia, decide che non possono finire cos.
19
*
20
anni, pesantissimi per mole di lavoro e quantit di dati
da immagazzinare e vagliare.
Un numero infinito di segnalazioni anonime, lettere,
perizie calligrafiche, riscontri di ogni tipo,
interrogatori.
Nomi vecchi e nuovi di sospettati che,
periodicamente, entravano e uscivano dalle indagini,
arresti clamorosi, scarcerazioni altrettanto clamorose,
persino gente che si suicidava perch ingiustamente
sospettata di essere il Mostro. Tutto inutile.
Ora, grazie allelaborazione digitale di ogni
documento, stato possibile immagazzinare oltre
30.000 documenti riguardanti un numero incredibili di
sospetti.
Braghin spera che tra loro ci sia il nome del Mostro.
Il computer dovr incrociare le varie informazioni e
scremare.
Ci vorr parecchio, ma alla fine rimarranno pochi
nomi.
Una sessantina, forse meno, dicono i tecnici.
LIspettore schiaccia il tasto di invio poi controlla
lorologio alla parete.
Adesso pu concedersi il suo caff.
21
*
23
Da un albero cresciuto allinterno delle rovine,
penzola un corpo femminile.
Una donna con indosso un maglioncino e una gonna.
Una donna dai capelli neri.
Il viso bianco, spettrale, gli occhi spalancati, fissi.
La ragazza si rimette la maglietta e cerca di non
piangere.
Sente i capezzoli irrigidirsi.
Qualche minuto e il ragazzo riesce ad adagiare il
corpo a terra, e allora si accorgono dellerrore.
Limpiccata non una donna, ma un simulacro.
Un manichino a grandezza naturale.
Molto realistico.
I ragazzi si chinano sul fantoccio e ne carezzano i
lineamenti.
Ne sono quasi incantati.
Chi ha portato quella bambola fin l?
E perch lha impiccata?
Dal basso, sentono il motore dellAlfa Romeo
accendersi e partire.
Fanno in tempo a vedere le luci di posizione dellauto
allontanarsi e sparire tra le ombre.
24
*
26
- Ma si che lhai fatto, dai! Al Caprino andata bene,
ma te e quellaltro ve ne state qui a marcire. Ma chi ve
lo fa fare?
- Eh! Diglielo che io devo uscire, che sono malato. Io
qui crepo!
- Senti Carletto, ragiona. Tu con gli inquirenti ci devi
parlare per benino, lo capisci?
- Si, si, ma io ho detto tutto.
- No, tu non hai detto un cazzo.
- Ha sciupato tutto Domenico.
- Gi, e perch lha fatto?
- Ha confessato, no?
- Si, ma perch lha fatto, ti dico mica pazzo.
- Si che lo , quello.
- Ma perch confessare se non si centra un cazzo, dico
questo. Cos. Ti fai gli ergastoli per un cazzo?
- No.
- Oh, ecco, allora dai Carletto, che qui siamo io e te e
con me puoi dirlo, no? Mica ti danno un ergastolo
cos.
- E quel che dico
- Oh, ecco, allora pensaci bene Carletto, che con me
puoi parlare, lo sai. Da quant che siamo amici noi,
eh?
- Eh, parecchio
- E le serate che si faceva, te le ricordi?
- Si, si
Scarimbolo si copre la faccia con le mani e scoppia in
un nuovo pianto a dirotto.
27
Totto allarga le braccia e sorride.
- Cos sta roba da froci? Carletto mi sei diventato
una donna?
- E questo posto dinferno Luca, diglielo tu, diglielo
che mi devono far uscire.
- Adesso glielo dico, ma a loro che gli frega. Sei tu
quello che pu farti uscire.
- Eh? Come?
- Devi dire la verit, Carletto.
- Io gi lho detta.
- Ancora sta solfa. Tu non dici un cazzo. Tu ti sei
beccato lergastolo con laltro che ha confessato e il
Caprino libero, fuori che se la gode.
- Io con quello non voglio pi averci a che fare.
- Oh, bravo! Lo vedi che se vuoi ragioni. Non venirmi
a dire barzellette Carletto, che mica sono stupido e
neanche loro lo sono. Se ti hanno dato lergastolo un
motivo cera, no?
- No.
- E Tregalli che si accusava cos.
- Lui il Tocco.
- Si, e tu il Sega, ma daiallora vogliamo ragionare
almeno noi due, Carletto?
- Si, si.
- E allora perch il Tocco dice che ceravate voi due
col Narciso?
- Si faceva le merende, qualche volta.
- Un beato cazzo con ste merende, oh Carletto!
28
- Io non facevo altro. Avevo il mio lavoro, mi
mancava solo la fica, quella si.
- Qui non la trovi di sicuro. Senti, facciamola breve,
chi le ha ammazzate le coppiette? Spiegamelo a me
Carlo, che lo spiego io allIspettore e vedrai che tu
esci di qui in un soffio.
- Esco?
- In un soffio. Se parli tra due giorni siamo a puttane
come una volta.
- Eh, non farmi pensare
- E invece si, pensaci. Oh Carlo, se la dici tutta per
bene, tu da qui te ne vai.
- Si.
- Bravo. Allora, le ha ammazzate il Narciso le
coppiette, vero?
- Si, lui, il mostro.
- Ma il mostro chi Carlo? E lui no, il Caprino? In
un soffio si esce.
- Si, lui le ammazzava.
- Ecco, dillo, lui chi?
- Il negro.
- Oh Carletto, ma che cazzo dici?
- Si, era un negro che strappava le fighe. Un negro
dAmerica. Si chiamava Achille.
- Oh Carlo, ma tu mi prendi per il culo, eh? A me che
sono come un fratello e vengo qui per tirarti fuori?
- No, ti dico che cos, il negro.
- Va bene, e questo chi sarebbe che non ne hai mai
parlato. Sei pazzo?
29
- Achille si chiamava. Ora morto.
- Davvero? E come lo sai? Chi te lha detto?
- Uh, la televisone. Lho sentito alla televisione.
30
*
32
- Ma quelle mummie sono finte, eh? Roba da
cartolaio?
- Ma quale cartolaio? Cazzo, Martina ti prego, questo
non un gioco
- E cosa se ne fanno?
- Gligli servono per esperimentiluiha una figlia
malata, gli servono certe partideicorpi per
studiarle. Deve rigenerare la pellenon chiedermi
altro, eccolo, abbassa la testa e non guardarlo mai
negli occhi
- Ne ho i coglioni pieni
- Martina, abbassa la voce, ti prego, Martina
- E quelli cosa sono?
- Martina
- Cosa c in quei barattoli?
- Martina
- Ges, ma cosa c dentro quei barattoli?
- Martina
-Oh Dio!Oh Dio!
- Martina
- nonono
33
*
37
*
41
*
42
Per il resto il corpo gonfio a dismisura e ha la faccia
nera, tumefatta.
Nonostante questo il fratello e il collega medico lo
riconoscono.
Si, lui, confermano.
E il professore scomparso.
Eraldo Nard.
Un ginecologo molto conosciuto.
Figlio di una delle famiglie pi potenti di Como.
Famiglia di medici, primari.
Gente ricca.
Importante.
Massoni.
E lui, il giovane rampollo, uno dei professori
universitari pi giovani dItalia.
Bello e chiacchierato
Su di lui circolano certe voci, dicerie, malignit
Che fosse legato ai delitti del mostro
Che in un suo appartamento, dopo la sua scomparsa,
erano stati rinvenuti dei barattoli di vetro con dentro
organi genitali
Voci, dicerie, malignit, sciocchezze...
Sulla darsena circola una sua foto del dottore mentre
su una moto Guzzi.
Eraldo Nard un giovane parecchio alto, dal fisico
asciutto, stempiato.
Il corpo disteso sul pontile non ci azzecca nulla, ma
nessuno batte ciglio.
43
Il Questore e i pezzi grossi raccolgono le
raccomandazioni del fratello, di far presto, di sbrigare
le formalit.
E gi cos penoso
E il tempo peggiora sempre, si alza un forte vento, il
cielo grigio.
Minaccia di piovere.
Arriva il medico legale di turno, una donna, Daniela
Tripodi.
La donna non inizia nemmeno che il fratello del Nard
inizia a lamentarsi con i Carabinieri.
La dottoressa viene sollecitata a sbrigarsi, a far presto.
E inutile perdere tempo, la situazione chiarissima.
Perch non scrivere subito che si tratta di un caso
eclatante di annegamento?
Basta una constatazione di morte e redigere il verbale
e si potr rimuovere quel povero corpo martoriato.
Daniela Tripodi cerca di concentrarsi, chiede laiuto
di un giovane Vigile del Fuoco per spogliare il
cadavere, ma i vestiti sono appiccicati alla pelle.
La dottoressa non riesce a spiegarsi come mai la pelle
sia cos scura.
Sembra il cadavere di un negroide, non di un uomo
bianco di trentanni.
Di solito gli annegati sono come sbiancati.
Inoltre lacqua rallenta i processi putrefattivi, mentre
quel corpo gi in avanzato stato di decomposizione.
Da una tasca del morto salta fuori la carta di identit.
E stranamente asciutta.
44
Ed quella di Eraldo Nard.
Ecco i parenti che tornano a minacciare.
Che bisogno c di prolungare quello strazio?
Anche un capitano dei Carabinieri comincia a fare
pressioni.
La dottoressa incerta, vorrebbe far trasportare il
corpo allOspedale e ordinare una autopsia, ma le
pressioni diventano fortissime.
- La famiglia vuole riavere il corpo. Non crei
complicazioni il leitmotiv delle autorit
competenti e alla fine la dottoressa cede.
Subito il corpo viene messo in una bara e caricato su
un carro funebre di una ditta privata.
Il fratello del morto e un ufficiale di polizia salgono
sul furgone e partono verso la villa dei Nard.
- E stato uno sbaglio commenta Daniela Tripoli. -
Senza lautopsia non possibile riscontrare la
presenza di acqua nei polmoni.
Un uomo che fino a quel momento se ne rimasto in
disparte le si avvicina.
E chiaramente qualcuno di importante, perch anche
il Questore lo saluta con deferenza.
Luomo la prende per un braccio.
Una leggera pressione.
- Torni a casa, Dottoressa.
- Ma
- Se ne dimentichi.
45
*
47
*
50
- Bassa, capisco, e a che distanza era dal corpo di chi
la reggeva.
- Non saprei.
- Ma la luce puntava verso di voi, quindi vi
abbagliava?
- Ma stato un attimo, ecco e
- E dopo tornato il buio?
- Si, stato un attimo e
- E nel buio lei come ha riconosciuto il Caprino?
- Ho visto una sagoma e
- Una sagoma? No, lei prima ha affermato di aver
visto il Caprino, adesso dice unombra, scusi, lei cosa
ha visto in quellattimo?
- Ho visto il Caprino, cio la sua faccia.
- Ma se ha detto che la torcia era bassa, e quindi come
faceva la luce a riverberarsi sul viso?
- Non saprei, forse non era cos bassa.
- Ma lei il Caprino lha visto prima o dopo che si
spegnesse la luce?
- Ecco, dopo.
- Ma era buio?
- Si, molto.
- Cera la luna?
- Forse si, ecco.
- E lei nel buio, mentre era preso dal fare lamore
riconosce un paesano che la spia in un bosco?
- No, che
51
- Ma lei stava facendo lamore, no? E vede una luce
che si spenge e nel buio riconosce uno che non vedeva
da anni?
- Mi pare che
- Senta, qui i mi pare non vanno bene DeAngelis,
qui si devono trarre delle conclusioni importanti, c
un uomo imputato di sedici omicidi e lei troppo
incerto.
Il Pm torna ad agitarsi.
- Presidente, lavvocato sta intimidendo il teste
Il Presidente, annoiato, propone una pausa e aggiorna
la seduta allindomani.
52
*
54
aveva inviato delle poesie anonime, cos tanto per
stuzzicare la sua curiosit.
In seguito gli aveva scritto una lettera, dove gli
dichiarava tutta la sua ammirazione e allegava i suoi
dati.
Un pomeriggio di agosto il telefono aveva squillato.
Era lui.
Belacqua.
Gentile, ma con una voce trattenuta, formale.
Le aveva chiesto quanti anni aveva e se si sentiva
pronta ad andare fino in fondo.
Poi lui aveva preso a parlarle di sua madre, del
rapporto conflittuale che aveva avuto con lei, della
malattia mentale di entrambi, dei lunghi ricoveri al
manicomio.
Dopo una mezzora di monologo, il grande scrittore
aveva tagliato dicendo che doveva partire per lavoro e
che lavrebbe richiamata al suo ritorno.
Anna aveva atteso quella chiamata col cuore in mano.
Aver passato quasi unora con quel genio le era
sembrato fantastico, ma ora voleva di pi, molto di
pi.
Si, si sentiva pronta ad andare fino in fondo,
qualunque cosa volesse poi dire.
La telefonata di conferma era arrivata tre settimane
dopo, sempre di pomeriggio.
Belacqua le aveva chiesto se voleva passare da lui a
Torino.
Certo che si.
55
Frastornata, emozionantissima, Anna aveva preso due
giorni di permesso ed era andata a Torino.
Lo scrittore viveva in un bel quartiere a due passi
dalla Mole.
Non appena aveva aperto la porta, lui laveva
abbracciata e baciata con la lingua mentre erano
ancora sul pianerottolo.
Sul subito era stato molto gentile, premuroso, ma la
cosa era durata poco.
Quando Anna gli aveva chiesto un commento sulle
poesie che aveva mandato per posta, Belacqua si era
incupito.
Dopo alcuni istanti di silenzio si erano baciati a lungo.
A un tratto, lumore delluomo era cambiato di nuovo.
Lui laveva sorpresa mentre guardava una fotografia
in bianco e nero di una bellissima donna coi boccoli
biondi.
Siccome Anna sapeva che lo scrittore era separato (il
dolore e lo strascico della separazione era stato al
centro di moltissimi suoi romanzi) gli aveva chiesto se
la donna fosse la sua ex moglie.
Al che lo scrittore era sbroccato.
Sera alzato dal divano bestemmiando ed agitando i
pugni.
Le aveva dato delle ladra, strillava che anche lei lo
voleva sfruttare, poi si era calmato un poco e aveva
detto che no, la donna nella foto era sua madre, infine
era sparito.
56
Anna lo ritrova in camera da letto, gi nudo, con
laffare in mano mentre si masturba.
Da l in avanti le cose non avevano fatto che
peggiorare
Lo scrittore riemerge dal bagno.
E un uomo di sessantanni, flaccido, con un
capoccione incorniciato da un vistoso riporto, la
faccia paffuta, le occhiaie.
Lerezione tra le gambe sempre parziale.
Andrea Belacqua si butta a peso morto sul letto e
aspetta che sia Anna a far qualcosa.
Pure a lei il genio un pochino passato, ma ormai s
fatta tanta strada e rinunciare la farebbe sentire
peggio.
Ammiccando sensuale, inizia a giocare con la lingua
sul petto delluomo, infine glielo prende tutto in
bocca.
Lo succhia con forza, titillandogli le palle con le dita e
lo scrittore mugola tenendo gli occhi fissi al soffitto,
come in trance.
Ma nemmeno il pompino sembra rianimare il pene.
A quel punto lo scrittore la allontana con una spinta e
si rigira sotto le lenzuola e le d la schiena.
Anna prova a consolarlo, gli dice che non deve
vergognarsi, che pu succedere, lei l per aiutarlo,
far tutto quello che lui vorr.
Ma Belacqua sembra aver perso il controllo: suda,
strizza gli occhi in continuazione, si nasconde sotto le
lenzuola e le urla di andarsene, una, due, mille volte.
57
Urla cos forte che Anna comincia ad avere paura.
Nelle mani delluomo spunta la forbice.
La testa nascosta sotto il lenzuolo, e la mano che
sferruzza laria.
Anna salta gi dal letto e cerca i vestiti sparsi per la
stanza, poi si mette in un angolo, con le spalle al
muro, e si riveste tenendolo docchio.
Lo scrittore prende il portafoglio sul comodino e
lancia un fascio di banconote.
- Puttana! Levati di torno!
Anna non mai stata umiliata cos tanto in vita sua.
Finisce di vestirsi e raccoglie le banconote (perch
comunque mica naviga nelloro, e il viaggio in treno
per venire fin da quello stronzo costato!).
Rapida lascia la stanza, attraversa il corridoio buio e
raggiunge lingresso.
Nella fretta urta contro un mobiletto di noce che si
rovescia a terra con il suo contenuto.
Anche Anna cade in avanti.
Il rumore non stato cos forte, infatti dalla camera da
letto non sente venire nessun rumore.
Lo scrittore deve essere ancora sotto le lenzuola a
lamentarsi.
Anna si rimette in piedi e nota gli oggetti sparpagliati
al suolo.
Una serie di coltelli, dei bisturi e una pistola.
Oltre alle armi vede anche una cartellina di cartone
rosa.
58
Dalla cartellina fuoriescono degli articoli di giornale
ritagliati.
Senza rendersene conto, Anna apre la cartellina.
Tutti sulle imprese del Mostro.
Facce di giovani uccisi.
Trucidati.
Alcuni di loro sono cerchiati con un pennarello rosso.
Dalla camera da letto sente dei gemiti, seguiti da
alcuni passi scalzi che si avvicinano.
Anna non perde altro tempo.
Terrorizzata apre la porta dellingresso e si precipita
nelle scale.
Non chiama nemmeno lascensore.
Corre gi, verso latrio, e poi in strada.
Continua a correre senza voltarsi indietro.
Corre fino alla Stazione.
Corre alle carrozze.
Corre negli scompartimenti.
Ne cerca uno affollato di pendolari e studenti e ci si
rintana.
59
*
61
Imperturbabile, quasi sorridente, non tradisce
unemozione alcuna.
Il suo stuzzichino in bocca, la camicia aperta sul petto,
il viso di terracotta.
Braghin si avvicina e lo sente parlottare con un
giornalista del Tg5.
Dice che per fortuna i suoi genitori sono morti,
altrimenti il crepacuore nel vedere come ridotto
lorto.
E sogghigna maligno.
LIspettore osserva i metal detector setacciare le zolle
di terra ribaltate come cocci aguzzi.
Verso le 12 una prima pausa.
Alcuni agenti si fermano per mangiare un panino.
Caprino scompare per qualche minuto e ricompare
con una bottiglia di vino.
Ne offre un po a dei poliziotti.
Poi il suo ghigno si allarga ancora di pi.
Una ragazza formosa, con dei boccoli biondi, delle
labbra a canotto, in minigonna attillata e maglietta
senza reggiseno, entra nel cortile e si avvicina al
vecchio.
Qualche poliziotto fa per fermarla ma la ragazza inizia
a bestemmiare e attirare lattenzione dei giornalisti, e
Braghin interviene lasciandola passare.
La giovane si incolla al corpo di Caprino e i due
iniziano a baciarsi con la lingua davanti ad un plotone
di reporter in fregola.
LIspettore scrolla la testa disgustato.
62
Ci mancava solo quella.
La ragazza si chiama Gessica Cavalli ed una
pornostar di ventanni.
Da quando Caprino salito agli onori della cronaca, la
giovane ha chiesto di incontrarlo e tra i due pare sia
scoppiato lamore.
Pare che Gessica abbia filmato uno dei suoi incontro
oltre censura col probabile Mostro e il suo agente,
Gennaro Chicco ne ha tirato fuori un film che ha
venduto in tutto il mondo.
Per Gessica, Caprino una vera miniera doro.
Unultima occhiata disgustata dellIspettore alla
coppia, poi si allontana verso il fondo dellorto, dove
hanno gi scavato, verso una piccola rimessa di
attrezzi da giardino.
Il poliziotto deve abbassare la testa per non sbattere
contro la tettoia di plastica della rimessa e un bagliore
sale dal terreno.
Sul subito non se ne accorge nemmeno, supera il
punto e continua a camminare, poi si ferma e torna
indietro.
Prova a ripassare nello stesso punto e il bagliore si
ripete.
Un brillio impercettibile che sale dalla terra.
Il cuore dellIspettore si blocca un istante.
Poi ladrenalina lo invade.
- Dio Onnipotente
- Dio Onnipotente
- Fai che sia
63
Braghin raccoglie a fatica la sua lucidit, cerca di
controllarsi e, senza dare nellocchio, chiama uno dei
suoi uomini, gli spiega di rimanere vicino alla tettoia e
di non far avvicinare nessuno.
Caprino distratto dalla ragazza.
Bene.
Braghin si allontana, esce in strada e sale su una delle
auto pattuglia.
Ha bisogno di restare da solo e riflettere.
Poi chiama il Procuratore Marra e quello riconosce il
fremito nella voce dellinvestigatore.
- Novit?
- Forse ci siamo.
- Cosa avete
- Un bossolo di pallottola.
- Quel bossolo?
- E ancora nella terra. Prima di estrarlo volevo
avvisarla. Potrebbero dire che ce labbiamo messo
noi.
Leccitazione contagia anche la voce del Procuratore.
- Ha fatto benissimo. Arrivo. Non faccia avvicinare
nessuno. Tanto meno Caprino.
- Certo.
- Ispettore, lei credente?
- Scusi?
- Prega?
- No. Ho smesso da anni.
- Allora il momento che ricominci.
64
*
67
*
Da quando il giorno
non e' piu' il giorno
da quando il sole
non e' piusole
69
*
71
L dentro c il suo libro sul Mostro, quello che sta
scrivendo col suo amico americano, Clyde Anderson,
uno scrittore di bestsellers famoso in tutto il mondo.
La paura di Fulvio che la polizia possa
sequestrarglielo e bloccare cos la pubblicazione di
quel lavoro a cui ha dedicato anni e fatiche.
Mentre scende le scale per aprire agli agenti, cerca di
imprimersi sulla faccia un sorrisetto idiota di sfida, ma
la cosa non gli riesce.
Si sente le gambe dure come tronchi e ladrenalina in
circolo.
Mentre gira la chiave e apre, cerca di non tremare.
Gli agenti sono cinque, tutti in borghese.
Quattro uomini e una donna.
Il capo un piccoletto dai capelli a spazzola grigi e un
fisico da culturista.
Fulvio li lascia fare.
E la prima volta che subisce una perquisizione, ma
nellambiente della cronaca giudiziaria da cos tanto
che conosce bene quelle procedure.
La sua unica fortuna che sua figlia non in casa.
Gianna al sicuro, a Milano, dove le hanno affittato
un appartamento per frequentare agevolmente
lUniversit.
Purtroppo non pu dire lo stesso per Paola.
Sua moglie lo raggiunge e lo abbraccia forte.
Assistono impotenti mentre gli agenti sfasciano la loro
bella casa.
72
Una villetta borghese arredata con tutto il gusto e la
passione che Paola possiede.
Nel vederla cos spaventata, cos affranta, Fulvio si
sente in colpa.
Dopotutto solo colpa sua, della sua testardaggine se
si trovano in quella situazione penosa.
Da qualche anno, al giornale, i colleghi pi giovani lo
chiamavano il mostrologo perch era diventato un
vero esperto di quel caso.
Il Mostro laveva indirettamente reso famoso.
Ci aveva scritto sopra parecchi articoli.
Un vecchio libro esauritissimo e molto ricercato.
E, di recente, aveva collaborato alla realizzazione di
una famosa trasmissione televisiva che era tornata ad
occuparsi del caso e dei suoi sviluppi giudiziari.
Quel servizio gli aveva fatto tornare la voglia di
scrivere un nuovo libro sullargomento, un libro in
collaborazione col suo amico americano.
Lui e Clyde si erano conosciuti dieci anni prima, ai
tempi del processo ai cosiddetti compagni di
merende, quando Anderson era stato mandato in
Italia dal suo giornale, lAtlantic.
N lui n Clyde ci avevano mai creduto a quel
teorema accusatorio.
Per anni aveva cercato di spiegare perch quei tre
oligofrenici non avrebbero potuto gabbare per cos
tanti anni le menti migliori della polizia di stato.
73
Quella sua ostinazione, quel suo continuo denigrare le
ipotesi degli inquirenti, gli aveva creato dei nemici,
soprattutto in Procura.
Il servizio televisivo poi era stato la classica goccia
che fa traboccare il vaso, perch era stato mandato in
onda proprio mentre il processo sulla morte del
medico annegato al lago e il collegamento coi delitti
dei Mostri era saltato.
Per il Giudice non cerano prove, solo teoremi della
Procura.
Quello che lui sosteneva da ventanni.
Insomma, tutto da rifare.
A quel punto era prevedibile una reazione della
Procura.
E la reazione stava tutta in quella perquisizione.
Fulvio si avvicina al capo dei pulotti.
Gli chiede di vedere il mandato.
Il poliziotto non lo degna nemmeno di uno sguardo e
gli allunga un foglio, ma non ha nemmeno bisogno di
leggerlo.
Il Pubblico Ministero lo sospetta di favoreggiamento,
in poche parole credono che lui si sia dato da fare con
le sue inchieste al fine di insabbiare le verit sul
medico annegato e una certa setta.
A dargli man forte, il super poliziotto Gilberto Lupi,
colui che ha preso in mano quel che rimasto della
SAM e ha ereditato le indagini.
Follie, per
74
Due ore dopo, con la casa ridotta a macerie e Paola
esausta, senza pi lacrime, accasciata sul divano, i
poliziotti costringono Fulvio a seguirli.
Altro parapiglia, altri strilli, pianti, sceneggiate, alla
fine il giornalista acconsente di seguirli per non
costringere sua moglie a vedere mentre lo trascinano
via con la forza.
Alla fine Paola aveva ragione: la perquisizione era
solo un passo, il successivo era il suo arresto.
Prima di essere portato via, Fulvio le regala ancora un
bacio e le chiede di essere forte per lui, poi si sincera
che abbia chiamato il loro avvocato Ettore Filanda, un
tipo tosto, uno che risolver la cosa in quattro e
quattrotto sicuro.
Con quella speranza nel cuore, Fulvio esce di casa.
Per fortuna non lo hanno ammanettato, altrimenti che
figura di merda!
Fuori c il finimondo.
I vicini in vestaglia con la faccia stravolta.
I colleghi giornalisti.
Le televisioni che lo riprendono.
I poliziotti lo fanno salire sulla pantera e sgommano
via.
Altre due ore e Fulvio sente il clangore metallico delle
sbarre che si richiudono alle sue spalle.
Finalmente solo, nella cella.
Nessuno gli ha detto nulla.
Spiegato nulla.
Lo hanno trattato come un super criminale.
75
Un boss di primo piano.
Durante il trasferimento, ha incontrato solo poliziotti e
guardie carcerarie.
Dei suoi persecutori nemmeno lombra.
Il Procuratore e il Commissario Lupi sono invisibili.
Forse non hanno il coraggio di incontrarlo.
Di guardarlo negli occhi e capire lassurdit di quella
situazione.
Il dolore che stavano provocando.
A lui.
A Paola.
A Gianna.
Ai colleghi e amici sparsi per mezza Italia.
Chiss cosa avrebbe fatto Clyde?
Probabilmente avrebbe preso il primo aereo e sarebbe
venuto in Italia per incatenarsi davanti alla Procura e
chiedere il suo rilascio.
Fulvio troppo stanco per lamentarsi.
La cella un buco di culo rugginoso.
Solo una brandina, un cesso a muro e un lavandino.
Il giornalista si accascia sulla brandina.
Gli hanno dato una coperta marrone e se la mette di
traverso.
Poi si accovaccia in posizione fetale e chiude gli
occhi.
Nel buio, prega il signore del sonno affinch venga a
visitarlo, a regalargli minuti, forse ore di anestesia.
Vorrebbe smettere di pensare, di interrogarsi.
76
Lasciarsi alle spalle tutta quella lunga storia di ombre
e morti.
Una storia che gli scesa dentro, si incuneata nel
suo respiro, ha nidificato nei suoi polmoni,
avvelenando il suo cuore, avvelenando i suoi sogni.
Gi, persino i suoi sogni.
77
*
79
*
80
Tastiamogli un poco. Sono rimorti ben bene non
pericolo che mi abbiano da far paura unaltra volta:
torniamocene a letto.
(Giacomo Leopardi, idem.)
81
La notte delle crisalidi
82
a Tiziano Sclavi
83
*
84
*
86
Cos, Cri, che ha le basette lunghe e le occhiaie
gi profonde, le spalle larghe e una tosse
nervosa e reiterata, costretto a vivere ancora
con i genitori. E sperare nell'eredit della
vecchia zia: due appartamenti in citt, una villa
al mare e un centinaio di migliaio di euro alla
banca del quartiere.
- Ma anche vendessi casa in Toscana, cosa ci
faccio di quei soldi? - fa Davi.
- Davi, detto tra noi - Cri muove le mani
nell'aria - un modo lo si trova. Ho lavorato per
un anno in queste benedette assicurazioni! - e
disegna un'enorme circonferenza con i guanti
viola.
Simo sta a sentire. Gi sa dove si andr a
parare: Cri vuole convincere Davi a sperare nei
suoi stessi sogni. Incassare l'eredit e vivere a
basse spese. Facile a dirsi.
- Ma io non ho nessuna zia con la villa al mare -
Davi si mette le mani alla bocca, come per
formare un megafono - quante volte te lo devo
ripetere!
Cri muove il capo, d due o tre colpi di tosse,
torna con lo sguardo all'asfalto ghiacciato.
- Simo la casa dei suoi nonni gi l'ha venduta...
E quanti soldi s' fatto? - continua Davi, sempre
voltato verso Cri e con la voce fintamente
seccata - Non si vive con cos poco.
87
Le persiane delle case sono quasi tutte
abbassate, solo poche fessure filtrano la luce
della strada. Le villette a schiera hanno addobbi
natalizi di molti colori. Gli alberi coperti di
brina e i campi resi pi pesanti dalla nebbia.
- Basta ragazzi, fa troppo freddo, chiudiamola
qua - fa Simo, che se n' stato in disparte, gli
occhi piccoli incastrati nella sciarpa e la fronte
indurita dal gelo.
88
- Cosa devo dire? Qui ti arrangi e fai il tuo
meglio, mica puoi far tanto altro.
- Tu a volte non sai manco di quel che parli -
Ribatte Davi con fare paterno - Hai anni di
esperienza lavorativa, ma a volte mi sembra non
hai mai visto in che mondo vivi.
Sarebbe il turno di Simo. Entrare e abbassare i
toni, smussare le divergenze. Ma non pi
quello il suo compito, da un po' di tempo. Non
lo da quel giorno in cui fin all'ospedale per un
esaurimento nervoso. Simo era un bancario
svelto, intraprendente, robotico. Sempre a dire
s, in ufficio fino alle dieci di sera. Soldi e soldi,
qualche ragazza. Poi il botto. Cos ora vive dei
quattro soldi delle ripetizioni che d a un
ragazzo del Classico. Si sistemato nella casa
che il padre gli ha lasciato partendo per il
Madagascar.
Ora anche tornato a giocare a calcio, in una
squadretta di paese, per arrotondare il mese.
Davi e Cri vanno a vedere le sue partite ogni
domenica. Ma Simo spesso non gioca. Le poche
volte che il mister lo manda in campo, si limita
a ciondolare per la fascia sinistra.
Solo una volta lo videro giocare come ai vecchi
tempi. Giocavano contro la squadra di Trino e
Simo fece un gol straordinario: un tiro
imparabile di esterno destro sotto il sette. Poi
pi nulla.
89
- A me basta smettere di girare come un
burattino, starmene a casa a fare i miei quadri -
chiude secco Cri.
- Ah ah! - Se la ride Davi - Ma se con tutte le
mostre che hai fatto hai venduto s e no una
decina di dipinti! Ed erano pure i migliori...
Il guardiano ha lo sguardo fisso al passaggio
livello.
Cri mette le mani in tasca, dopo essersi toccato
le basette. Si chiude dentro le spalle, d un
calcio a una pietra che finisce tra i binari,
qualche colpo di tosse.
- Avrei dovuto fare come Max il Bello.
Andarmene - Butta gi amaro Cri - Provare a
uscire da questa cazzo di citt e tanti saluti - Poi
si volta e, chiss perch, il suo movimento fa
pensare a Simo a quando i terzini lo marcano in
area di rigore - Che cazzo ci stiamo a fare qui,
che non siamo nemmeno mai andati oltre questa
merda di ferrovia?
Wreeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
eeeeeeeeeeeeeuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
uuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
Sferraglia il treno e le sue luci sorprendono la
notte, gelata e compatta.
90
*
91
Gigi spegne il motore della sua Due Cavalli.
Poi anche le luci dei fanali. Il sentiero davanti al
cofano scompare e per qualche secondo non si
vede niente, attorno. Si strofina le mani, come a
voler cacciare una sensazione di freddo, poi si
volta verso di lei.
- Beh, non come essere al Grand Hotel
- Ma almeno sicuro?
- Stai tranquilla, ci vengo spesso a passeggiare
la notte con un mio amico - prova a
rassicurarla.
- Ok - dice piano la pecorella.
- Andiamo dietro che si sta pi comodi?
93
allunga un fazzoletto di carta e lui si pulisce
ridendo un po, imbarazzato.
Anche lui finge una soddisfazione che non gli
appartiene. Sospira come avesse appena
conquistato qualcosa di importante. Invece sa di
esser sempre immerso nella stessa palude.
Gigi sapeva cosa ci sarebbe voluto. E sapeva
che non era lei a poterglielo dare. Non lei con
quei movimenti lineari, con quella scopata dopo
unora di pub.
Ci voleva qualcuna in grado di ridargli quegli
anni l, una capace di farlo sentire vivo come
allora avrebbe potuto sentirsi.
Voleva qualcuna in grado di risarcirlo.
94
*
97
*
99
*
100
Luomo raggiunge un gruppo di case e pare
allontanarsi dal centro della citt. Non ci sono
altre persone in giro, i lampioni si fanno via via
pi radi.
Ha una carnagione bianca e la barba di qualche
giorno, rossa e folta. Il naso lungo e deforme
alla cima, le labbra sottili e vagamente
contratte. Sotto il mento gli sbuca una sciarpa
grigia.
101
*
103
*
105
*
108
*
109
Lola ancora dentro la Cinquecento bianca, a
fianco al suo fidanzato. Ora si rivestita e fissa
il buio oltre il finestrino. Giova ha ancora il
petto nudo e fuma una Camel, soddisfatto. Con
la mano strofina la schiena di lei.
111
e si arrampica sul sedile del guidatore, fino ad
aprire la maniglia della portiera.
- Forza, scendete. Un controllo - fa luomo con
un tono secco e paterno.
I ragazzi scendono una dopo laltro dallauto, i
vestiti stropicciati e laria di chi non ci sta
capendo niente.
Appena i loro occhi si riprendono dallimpatto
con la luce della torcia, vedono luomo con il
bomber nero e la cuffia calata fin sugli occhi.
Non riescono a formulare una frase, aspettano.
- Mettetevi uno di fianco allaltro, l.
Luomo porta la mano dietro la schiena ed
estrae una pistola con la canna lunga, con il
silenziatore. Spara in faccia al ragazzo.
Lola non fa in tempo a voltarsi verso luomo,
che lui gi con le mani al collo di lei.
- Nooooo - prova a urlare la ragazza.
Ma luomo le infila la mano con il guanto in
bocca, con laltro braccio la colpisce al fianco.
La ragazza crolla per terra e luomo le
sprofonda sopra. Le finisce a cavalcioni sullo
stomaco. Le comprime il guanto nella bocca,
sfilando la mano. Le preme col braccio la faccia
nella terra, ha una forza brutale. Con laltra
mano le rovista la figa. Poi le tira un pugno alla
mandibola, che la fa quasi svenire.
112
Con la sciarpa grigia che si tolto da attorno al
collo le fascia a strattoni la parte bassa della
faccia. Lasciandole scoperti gli occhi.
Si volta e, continuando a stare a cavalcioni sullo
stomaco di lei, le abbassa a strattoni i pantaloni.
Lola ha una vagina sottile e con le labbra
penzoloni. I peli sono radi e rasati nella parte
superiore.
Luomo si rigira verso il volto di Lola. Si
sbottona la patta e tira fuori il minuscolo pene
bianco pieno di cicatrici.
Poi tira fuori un coltellino svizzero.
Guardandola lo apre e lo avvicina al suo
membro. Si fa una lunga incisione su tutta la
pelle del pene, fino ad arrivare ai peli del pube.
Gli occhi di lei sono gi vuoti.
Con il coltello grondante di sangue si volta e
glielo infila nella vagina.
113
*
115
- Tutti guardano da dove la gente proviene. Io
guardo dove la gente diretta - diceva Max,
scimmiottando un eroe popolare.
Max che veniva a scuola con le camicie sporche
del padre. Max che non era nessuno, ma trattava
con tutti da pari.
- Lunico che ce lha fatta, Max il Bello -
sorride amaro Gigi.
Ad andarsene da quella provincia bucata. Salire
sul treno, fare i soldi, diventare qualcuno.
Le ultime luci delle fabbriche evaporano come
obelischi azzurri. La Due Cavalli e la
tangenziale, qualche lampione di tanto si
affaccia sul guardrail.
Gigi si accende unaltra Benson e fissa la strada
come un pesce dietro il vetro di un acquario. La
carreggiata ora dritta e lasfalto coperto di
brina. Non ci sono case, le luci sono lontane.
Gigi scala la marcia e rallenta gradualmente.
Si ferma.
Pochi metri pi in l, sulla strada, c un muro
di cemento, grigio come lasfalto della
tangenziale.
Il muro interrompe di netto la strada e corre
tutto intorno sullo specchio dellorizzonte.
Abbraccia tutta la pianura come un sole opaco.
Cancella ogni possibile via di fuga da quella
provincia dimenticata dal Signore.
116
- Per poco ci vado a rompermi la faccia - si dice
Gigi.
Fa retromarcia e slitta via.
- Il solito smemorato - e fila dritto a casa, senza
pi pensare a nulla.
117
*
118
*
121