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Corso di Elettrotecnica
Appunti
Autore:
Luca Pace
21 maggio 2011
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Prefazione
Il presente documento stato scritto con lo scopo di aiutare lo studente che deve
arontare l'esame di Elettrotecnica a ripetere gli argomenti trattati durante il
corso, riassumendo i concetti fondamentali del programma. Tale documento
NON deve assolutamente essere usato in sostituzione dei libri di testo.
1
Indice
1 I Modelli Circuitali 4
1.1 Potenza ed Energia Elettrica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4
2 Regime Sinusoidale 6
2.1 Metodo Simbolico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6
2.1.1 Propriet di Unicit . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7
2.1.2 Propriet di Linearit . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7
2.1.3 Propriet di Derivazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7
2.2 Potenza ed Energia in Regime Sinusoidale . . . . . . . . . . . . . 7
2.2.1 Potenza Media . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8
2.2.2 Potenza Complessa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8
2.2.3 Energia in Regime Sinusoidale . . . . . . . . . . . . . . . 9
4 Doppi Bipoli 24
4.1 Generatori Controllati Lineari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24
4.1.1 Generatore di Tensione Controllato in Tensione . . . . . . 24
4.1.2 Generatore di Tensione Controllato in Corrente . . . . . . 25
4.1.3 Generatore di Corrente Controllato in Tensione . . . . . . 26
2
4.1.4 Generatore di Corrente Controllato in Corrente . . . . . . 27
4.2 Trasformatore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27
4.2.1 Mutuo Accoppiamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28
4.2.2 Trasformatore Reale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30
4.3 Doppi Bipoli di Resistori Lineari . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30
4.3.1 Rappresentazione dei Doppi Bipoli . . . . . . . . . . . . . 30
4.3.2 Propriet di Reciprocit . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 31
4.4 Matrici delle Conduttanze e delle Resistenze . . . . . . . . . . . . 33
4.4.1 Matrici delle Conduttanze . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33
4.4.2 Matrici delle Resistenze . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35
4.5 Matrici Ibride e di Trasmissione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36
4.5.1 Matrici Ibride . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36
4.5.2 Matrici di Trasmissione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38
4.6 Sintesi di un Bipolo Resistivo Lineare . . . . . . . . . . . . . . . 40
4.6.1 Congurazione a T . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40
4.6.2 Congurazione a . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41
3
Capitolo 1
I Modelli Circuitali
W (a)
< p(a) >= (1.1)
t
Sotto condizioni non aatto restrittive < p(a) > tende, per t 0 ad un
valore nito che dipende solo dall'istante t considerato:
W (a)
p(a) (t) = lim
t0 t
Questa , per denizione, la potenza elettrica istantanea assorbita dal bipo-
lo. Essa si misura in watt (W ) nel Sistema Internazionale; immediatamente si
ottiene1W = J/s
(a)
L'energia W assorbita nell'intervallo (t, t + t) pu essere considerata
come dierenza tra tutta l'energia assorbita W (a) (t + t) nell'intervallo (t0 , t +
t) dove t0 un'istante di tempo assegnato, meno quella gi assorbita sino
all'istante t, W (a) (t). Allora la 1.1 pu essere riscritta:
d W (a)
p(a) (t) = (1.2)
dt
La potenza istantanea uguale alla derivata prima dell'energia elettrica as-
sorbita dallo stesso nel generico intervallo (t0 , t). Dalla 1.2 segue che l'energia
d W (a) assorbita dal bipolo nell'intervallo elementare (t, t + dt) data da
dW (a) = p(a) (t). La relazione 1.2 pu essere riformulata in forma integrale
come:
4
Z t
(a) (a)
W (t) = W (t0 ) + p(a) (t)dt
t0
p(a) = v 0 i
La relazione 1.3 vale esattamente soltanto in condizioni stazionarie. In
condizioni lentamente variabili vale con buona approssimazione.
5
Capitolo 2
Regime Sinusoidale
a(t) = Am cos(t + ) A = Am ej
Essa produce una corrispondenza biunivoca tra l'insieme delle funzioni sinu-
soidali di pulsazione assegnata , {a(t) = Am cos(t + )} e l'insieme dei fasori
{A = Am ej }. Utilizzando le formule di Eulero possiamo riscrivere
A = Am cos() + Am jsin()
Considerazioni:
= 0; = 2 = ej = 1
= = ej = 1
= = ej = j
2
2
= = ej = j
3
Per gli altri valori di , sia la parte reale che la parte immaginara di ej , sono
diverse da 0. Quindi la funzione sinusoidale a(t) pu essere espressa in termini
di fasore rappresentativo
a(t) = <e{Aejt }
La corrispondenza biunivoca gode delle seguenti propriet
Unicit
Linearit
Derivazione
6
2.1.1 Propriet di Unicit
Consideriamo le funzioni sinusoidali a(t) = Am cos(t + ) e b(t) = Bm cos(t +
), esse sono uguali se e solo se sono uguali i corrispondenti fasori rappresentativi
A = Am ej e B = Bm ej quindi
a(t) = b(t) A = B
Ci una diretta conseguenza del fatto che
c(t) = <e{Cejt } t C = 0
a(t) = Am cos(t + )
con pulsazione
d a(t) d
= [Am cos(t + )] = Am cos t + +
dt dt 2
Sia A = Am ej il fasore rappresentativo della funzione sinusoidale a(t),
allora il fasore rappresentativo della derivata prima di a(t), che indicheremo con
Da = Am ej (+ 2 ) = j A,
Da , dato da quindi
d a(t) d
= [Am cos(t + )] Da = j A
dt dt
v(t) = Vm cos(t + )
i(t) = Im cos(t + )
7
Tenendo presente le due relazioni sopra citate, la potenza elettrica istantanea
assorbita da un generico bipolo del circuito
1
p(t) = Vm Im [cos( ) + cos( |{z}
2 t + + )]
2
pulsazione
Z T
P = p( )d( )
0
Sostituendo
Vm Im
P = cos( )
2
La potenza quindi non dipende solo dalle ampiezze massime della tensione e
dell'intensit di corrente, ma anche dalla dierenza delle loro fasi [cos( )] .
1
P = <e V I
2
1
Pb = V I potenza complessa assorbita
2
Poniamo
Q = Im{Pb} = Pb = P + jQ
Abbiamo
1
Q= Vm Im sin( )
2
8
2.2.3 Energia in Regime Sinusoidale
L'energia assorbita dal bipolo in regime sinusoidale nell'intevallo [0, b
t] data da
Z t
b Z nT +t
(0, b
t) = p( )d( ) = (nT )P + pt( )d( )
0 nT
t)
(0, b = (nT )P
=btP
9
Capitolo 3
1j 4 4j
s s
5
1 3
s s
2j 2 3j
10
L = {1, 2, ..., l}, e dalla relazione di incidenza che ogni lato (bipolo) fa
corrispondere la coppia di nodi nei quali quel lato incide.
Se ogni lato (bipolo) del grafo orientato, il grafo allora si dice orientato.
Per ciascun lato del grafo di un circuito orientato con la fraccia che
indica il verso di riferimento dell'intensit della corrente del corrispondente
bipolo.
3.1.3 Maglia
Sia un dato grafo connesso G. Una maglia di G un sottografo connesso
in un ciascun nodo incidano due e solo due lati.
11
Propriet 2. Si consideri un grafo connesso G con n nodi ed l lati. Ciascun
coalbero del grafo costituito da [l (n 1)] lati (indipendentemente dalla
relazione di incidenza del grafo).
Una maglia fondamentale descritta dalla seguente relazione:
Propriet 3. Si consideri un sottografo che si ottiene aggiungendo all'albero A
un solo lato di coalbero C : esso contiene una e una sola maglia, che si ottiene
eliminando tutti quei lati che non appartengono al percorso chiuso. Una maglia
ottenuta in questo modo prende il nome di maglia fondamentale del coalbero
C.
evidente, allora, che aggiungendo un lato di coalbero per volta possibile
costruire [l (n 1)] maglie fondamentali distinte. Questo insieme di maglie
prende il nome di insieme di maglie fondamentali del coalbero C del grafo G.
3.1.6 Anello
Un anello una maglia di un grafo planare che non contiene lati al suo interno.
12
3.2 Equazioni di Kirchho Indipendenti
Le equazioni circuitali sono costituite dalle equazioni di Kirchho e dalle equa-
zioni caratteristiche degli elementi circuitali. Le equazioni di Kirchho sono
algebriche lineari ed omogenee. Invece le equazioni di caratteristiche posso-
no essere, in generale, algebriche o dierenziali, lineari o non lineari, tempo-
invarianti o tempo-varianti, omogenee o non omogenee, a seconda della natura
degli elementi circuitali.
1j 2 4j
s s
5
1 3
s s
2j 4 3j
nodo 1. i1 + i2 i5 = 0
nodo 2. i2 + i4 = 0
nodo 3. i3 i4 + i5 = 0
nodo 4. i2 + i3 = 0
13
Aa i = 0
di un circuito sono linearmenti dipendenti, qualunque sia il grafo del circui-
to. Questo una diretta conseguenza del il fatto che la somma di tutte le righe
della matrice di incidenza la riga identicamente nulla. Questo in accordo con
il fatto che il rango della matrice di incidenza Aa minore di n. Quindi, a con-
clusione delle nostre tesi, qualsiasi equazione del sistema pu essere eliminata,
senza che l'informazione contenuta nel sistema ne risenta in alcun modo.
M1 v1 + v2 + v3 v4 = 0
M2 v3 + v5 = 0
M3 v1 + v5 v4 = 0
Ba v = 0
14
non sono linearmente indipendenti. Quindi per stabilire quante sono le equa-
zioni linearmente indipendenti ricorriamo alla seguente propriet che esprime
indipendenza delle equazioni di Kirchho per le tensioni :
l'
Propriet 7. Per un circuito con grafo connesso con n nodi e l lati, le l(n1)
equazioni di Kirchho per le tensioni relative ad un insieme di maglie fonda-
mentali sono linearmente indipendenti. Le equazioni di Kirchho per le maglie
del circuito possono essere espresse come combinazioni lineari delle equazioni
delle maglie fondamentali.
La propriet di indipendenza pu essere dimostrata semplicemente, anche nel
caso generale, ricordando che ogni maglia di un insieme di maglie fondamentali
ha almeno un lato in esclusiva. Di conseguenza, ogni equazione dell'insieme
delle equazioni di Kirchho per un insieme di maglie fondamentali ha almeno
una tensione incognita in esclusiva, e quindi le l (n 1) equazioni per le maglie
fondamentali sono linearmente indipendenti.
l
X l
X
pk (t) = ik (t)vk (t) = 0
k=1 k=1
l
X
vk ik = v1 i1 + v2 i2 + ... + vl il = vT i
k=1
v = AT
au Aa = matrice d0 incidenza
Quindi sostituendo
vT i = (AT
a u)i
(AT T T
a u) = u Aa
Quindi
15
l
X
vk ik = (uT Aa i) = uT (Aa i)
k=1
s+
i00k
vk00
s+
i0k
s
vk0
s
16
3.4 Propriet Di Non Amplicazione
3.4.1 Non Amplicazione delle Tensioni
1j
+ s
va s s
s
nj
iq
ip ir
p s s sr
o
is
s
s
Figura 2.5 Bipoli casuali estratti dal generico circuito in Figura 2.4
17
Applichiamo la LKC al nodo o
ip + iq + ir + is = 0
iq > 0 ir < 0
pq = vq iq > 0 pr = vr ir > 0
Applichiamo il metodo dei potenziali nodali
vq = uq uo > 0 vr = ur uo < 0
Ne consegue la seguente relazione vericando il Teorema 1
ur < uo < uq
s }
i2 i3
i1
Insiemi di Taglio
s 9
ia i5 i6
i4 s
i7 i8
18
Prendendo in considerazione gli insiemi di taglio sui tre nodi e applicando la
LKC abbiamo
i1 + i2 + i3 = ia
i4 + i5 + i6 = ia
i4 + i7 + i8 = ia
|ia | 0 ik 0 k = 1, 2, ..., 8
Ne consegue che
ia ik
1hsu1 2 u2 s 2h
1 6 5 3
u4
s s s
5hu5 7 4h 4 u3 3h
Assumiamo che sia possibile esprimere la tensione di ciascun bipolo del cir-
cuito in funzione dei potenziali dei due nodi nei quali il lato incide secondo la
19
seguente regola: la tensione vs del generico bipolo s (s = 1, 2, ..., l) espres-
00 00
sa come dierenza tra il potenziale del nodo contrassegnato con il + ed il
00
potenziale del nodo contrassegnato con il 00 :
v1 + v2 v3 v4 v7 = 0
Esprimendola attraverso i potenziali di nodo abbiamo:
v1 = u5 u1
v2 = u1 u2
v3 = u3 u2 (3.2)
v4 = u4 u3
v7 = u5 u4
20
J2
u1 R2 u2 R4 u3
s s s
R1 6 J1 R3 R5
? J3
u4 = 0
21
Utilizzando ora le equazioni caratteristiche dei singoli bipoli si ottengono le
relazioni che esprimono le intensit di corrente in termini di potenziali di nodo:
u1 u1 u2 u2 u2 u3 u3
i1 = , i2 = , i3 = , i4 = , i5 =
R1 R2 R3 R4 R5
Sostiutendo queste realzioni nelle LKC si ottengono le equazioni per i po-
tenziali di nodo:
u1 u2 u1 u2 u1 u2 u2 u3 u2 u3 u3
+ = J1 +J2 , + = J2 , + = J3
R1 R2 R2 R3 R4 R4 R5
Questo un sistema di tre equazioni in tre incognite (u1 , u2 , u3 ). Una volta
determinati i valori dei potenziali dei nodi, le tensioni sui diversi bipoli possono
essere espresse attraverso le relazioni con questi ultimi.
1hsu1 2 u2 s 2h
k2 /
1 6 5 3
k1 / w k3
u4
s s s
5hu5 7 4h 4 u3 3h
22
corrispondenti all'albero scelto. Le intensit di corrente di lato sono espresse
tramite le correnti di maglia nel seguente modo:
i1 = k1
i2 = k2
i3 = k3
i4 = k3 (3.3)
i5 = k2 k3
i6 = k1 + k2
i7 = k1
i1 + i2 i6 = 0
diventa l'identit
k1 + k2 (k1 + k2 ) = 0
23
Capitolo 4
Doppi Bipoli
i1 = 0 i2
+ s s+
+
v1 v2
v1
s s
24
i1 = 0
v2 = v1
i1 0 0 v1
=
v2 0 i2
i1 i2
+ s s+
+
v1 = 0 v2
ri1
s s
v1 = 0
v2 = ri1
v1 0 0 i1
=
v2 r 0 i2
25
4.1.3 Generatore di Corrente Controllato in Tensione
i1 = 0 i2
+ s s+
v1 ? v2
gv1
s s
i1 = 0
i2 = gv1
i1 0 0 v1
=
i2 g 0 v2
26
4.1.4 Generatore di Corrente Controllato in Corrente
i1 i2
+ s s+
v1 = 0 ? v2
i1
s s
v1 = 0
i2 = i1
v1 0 0 i1
=
i2 0 v2
4.2 Trasformatore
Il trasformatore pu essere realizzato con due circuiti mutuamente accoppiati.
I due circuiti, primario e secondario, sono realizzati avvolgendo del lo condut-
tore, smaltato con della vernice isolante,su un supporto di materiale, fatto di
ferrite o lamine sottili di acciaio speciale.
27
L1 L2 M
s s
s s
d i1 M d i2
v1 = L 1 +
dt L1 dt
v2 = M d i1 + L2 d i2
dt M dt
v1 L1
= = n n: Rapporto di Trasformazione
v2 M
Simbolicamente il trasformatore ideale si pu rappresentare in questo modo
28
i1 n:1 i2
+ s s+
v1 v2
s s
d i
d i1 M d i2 d 1
v1 = L1 + = L1 i1 + i2 = L1
dt L1 dt dt n dt
| {z }
i
i1 0 i2
s i
n:1
+ s s+
i
v1 v2
s s s
Figura 3.7 Trasformatore ideale con doppio bipolo generico sul primario
1
i0 = i2 in quanto i1 = i + i0
n
1
i = i1 i0 = i1 + i2
n
29
4.2.2 Trasformatore Reale
L
n:1
+ s s s+
M2
v1 L2 v2
s s s
M 2 << L1 L2
M2
L1 = L0 + L = L = L1
L2
L1 = L01 L2 = M 2
v1 = L01 d i1 + M d i2 + L d i1
dt dt dt
v2 = L2 d i2 d i1
+M
dt dt
30
Rappresentazione su Base Tensione: le tensioni v1 e v2 sono le variabili
indipendenti e le correnti i1 e i2 sono le variabili dipendenti.
Rappresentazione su Base Ibrida: la tensione v1 e v2 sono le variabi-
li indipendenti e la corrente i1 e v1 sono le variabili dipendenti (o
viceversa).
Prima Forma
Consinderiamo i circuiti come in Figura 3.9.
C0 C 00
s s
31
Sottraendo membro a membro le due equazioni 4.1 e 4.2 restano i termini:
i001 i0
= 2
v2 v1
Seconda Forma
Consideriamo, per la seconda forma della reciprocit, il circuito che segue.
C0 C 00
v20 v 00
= 1
i1 i2
Terza Forma
Prendiamo in considerazione il seguente circuito.
32
C0 C 00
i02 v 00
i1 v100 i02 v2 = 0 = i02 v2 = i1 v100 = = 1
i1 v2
33
i1 i2
R
s s
v1 + + v2
i2 = i02 + i001
Possiamo riscrivere
i1 = G11 v1 + G12 v2
= i = Gv
i2 = G21 v1 + G22 v2
i01 i001
i1 i1
G11 = = G12 = =
v1 v2 =0 v1 v2 v1 =0 v2
i0 i00
i2 i2
G21 = = 2 G22 = = 2
v1 v2 =0
v1 v2 v1 =0
v2
34
Propriet
G12 = G21 : dalla prima forma della propriet di reciprocit (4.3.2)
i001 i00
sappiamo che = 2 e data la denizione di conduttanza mutua si ha
v2 v1
G12 = G21
G11 0 e G22 0 (se i resistori sono passivi): considerando la con-
1
venzione dell'utilizzatore se R > 0 anche > 0 quindi G11 0 e
R
G22 0
G11 |G21 | e G22 |G12 | : con la sovrapposione degli eetti ho sempre
un solo bipolo attivo quindi per la propriet di non amplicazione
delle correnti (3.4.2) segue che quando v2 = 0
|i01 | |i02 |
i01 i02
ed essendo G11 = e G21 = segue che
v1 v1
0 0
i1
i2
v1 v1
quindi |G11 | |G21 | . Stesse considerazioni per v1 quindi |G22 | |G21 |
s s
+ +
R
s s
i1 6 v1 v2 6 i2
s s
v10 v100
z }| { z }| {
v1 = R11 i1 + R12 i2
v2 = R12 i1 + R22 i2
| {z } | {z }
v20 v200
35
Abbiamo che
R R12
11
R =
R R22
21
v10 v100
v1 v1
R11 = = R12 = =
i1 i2 =0 i1 i2 i1 =0 i2
v0 v 00
v2 v2
R21 = = 2 R22 = = 2
i1 i2 =0
i1 i2 i1 =0
i2
Propriet
R12 = R21 : dalla seconda forma di reciprocit (4.3.2) sappiamo che
v200 v 00
= 1
i1 i2
e data la denizione di resistenze mutue si ha che R12 = R21
R11 0 R22 0: se tutti i resistori sono passivi si avr che R11 0 e
R22 0.
R11 |R21 | R22 |R12 |: questo una conseguenza della legge di non
amplicazione delle tensioni (3.4.1).
36
i2
s
+
R
i1 6 v1 + v2
v0 v 00
v1 v1
H11 = = 1 H12 = = 1
i1 v2 =0
i1 v2 i1 =0
v2
i0 i002
i2 i2
H21 = = 2 H22 = =
i1 v2 =0 i1 v2 i1 =0 v2
37
Propriet
H11 > 0 H22 > 0: sono, rispettivamente, una resistenza propria e una
conduttanza propria perci H11 > 0 H22 > 0.
|H21 | 1 |H12 | 1: per le propriet di non applicazione delle
correnti (3.4.2) e delle tensioni (3.4.1) abbiamo che |i1 | i02 e
|v2 | |v100 | quindi:
|i02 | |v100 |
1 e 1
|i1 | |v2 |
i02 v 00
per la terza forma della reciprocit (4.3.2) sappiamo che = 1
i1 v2
ne deriva quindi che H21 = H12
Non necessaria la passivit di tutti gli elementi per far valere questa
propriet.
i1 i2
+ s s+
R
v1 s s v2
s s
v1 = T11 v2 + T12 (i2 )
v1 v2
y=
x=
y = Tx
i1 = T21 v2 + T22 (i2 )
i1 i2
38
Esplicitando i termini abbiamo:
v10 v100
v1 v1
T11 = = T12 = =
v2 i2 =0 v2 i2 v2 =0 i2
i0 i00
i1 i1
T21 = = 2 T22 = = 1
v2 i2 =0
v2 i2 v2 =0
i2
T11 e T22 sono adimensionali.
T12 mogenea ad una resistenza e T21 ad una conduttanza. Questa detta
anche rappresentazione ABCD, utile nell'analisi di doppi bipoli in cascata.
Propriet
|T11 | 1 |T22 | 1: per la propriet di non amplicazione delle
tensioni (3.4.1) e delle correnti (3.4.2) abbiamo che
0 00
v1 i1
1 e
i2 1
v2
39
4.6 Sintesi di un Bipolo Resistivo Lineare
4.6.1 Congurazione a T
Data una matrice delle resistenze, la congurazione pi semplice di doppio bipolo
a-dinamico Lineare avente tale matrice la congurazione a T . Dato il circuito
in Figura 3.16
i1 Ra Rb i2
+ s s+
v1 Rc v2
s s
L'analisi del circuito avviene su base corrente. Quindi gli elementi della
matrice delle resistenze del doppio bipolo sono:
v1
R11 = = Ra + Rc
i1 i2 =0
v2
R22 = = Rb + Rc
i2 i1 =0
v1 v2
R21 = R12 = = = Rc
i2 i1 =0 i1 i2 =0
Quindi ne deriva che
R11 0; R22 0
R12 = R21
40
Rc pu avere qualsiasi segno. Se negativo, basta invertire la coppia di
terminali di una delle due porte per renderlo positivo.
Se la resistenza data non gode di almeno una delle propriet della matrice
delle resistenze non possibile eettuaere la sintetizzazione a doppio bipolo
a-dinamico lineare, sar necessario utilizzare dei generatori controllati.
Anche data una matrice ibrida possibile avere una congurazione a T .
Il legame tra i parametri ibridi ed i resistori della congurazione a T sono:
i1 v2 Ra Rc
H11 = = (Ra + Rc )1 H22 = = Rb +
v1 i2 =0 i2 i1 =0
Ra + Rc
v2 v1 Rc
H12 = H21 = = =
v1 i2 =0 v2 i1 =0 Ra + Rc
4.6.2 Congurazione a
Data una matrice delle conduttanze, la congurazione pi semplice di doppio
bipolo a-dinamico lineare avente tale matrice la congurazione a
i1 Gy i2
+ s s+
v1 Gx Gz v2
s s
L'analisi del circuito avviene su base tensione. Quindi gli elementi della
matrice delle resistenze del doppio bipolo sono:
i1
G11 = = Gx + Gy
v1 v2 =0
i2
G22 = = Gy + Gz
v2 v1 =0
i1 i2
G21 = G12 = = = Gy
v2 v1 =0 v1 v2 =0
41
Quindi ne deriva che:
G11 0; G22 0
G12 = G21
Se la conduttanza data non gode di almeno una delle propriet della matrice
delle conduttanze non possibile la sintetizzazione a ma sar necessario
utilizzare dei generatori controllati.
Se la matrice data non simmetrica si pu scomporla per rendere almeno
una parte simmetrica.
Si sintetizza la parte simmetrica e l'altra la si pu sintetizzare mettendo
un generatore controllato di tensione (o corrente) controllato in corrente (in
tensione) in serie (in parallelo) alla parte dove abbiamo scomposto.
42
Capitolo 5
i
+ s s s
+
v s - s
s s s
43
+ s s s
+
v
i 6 s - s
s s s
i00 = 0
+ s s s + s s s
+
v0
i 6 s s s s v 00 s - s
s s s s s s
v 0 = RT h i
Nel circuito in Figura 4.4, invece, le sorgenti sono quelle dei bipoli interne al
bipolo in questione. Indichiamo con E0 = v 00 la tensione a vuoto. Applichiamo
la sovrapposizione degli eetti e abbiamo
v = v 0 + v 00
44
Sostituendo abbiamo
v = RT h i + E0
RT h
s+
+
E0 v
45