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Salumi e pollo al cloro, ecco perch laccordo sugli scambi Europa e Usa fa

discutere

27.03.2015
Ttip, laccordo per facilitare gli scambi economici tra Europa e Stati Uniti. Le trattative, iniziate nel
2013, sono allottavo round negoziale e la fase di studio finita

Quando il 92% di coloro che sono coinvolti nelle trattative sono lobbisti, i consumatori hanno
tutte le ragioni di sospettare che a beneficiare del TTIP saranno soprattutto le grandi corporation,
a scapito della democrazia. Sono le parole usate dal Guardian, il giornale britannico, a proposito
del Ttip, laccordo per facilitare gli scambi economici tra Europa e Stati Uniti. Un accordo di cui si
parla dal 2013, anno di avvio delle trattative e che arrivato ormai allottavo round negoziale. La
fase di studio finita. Ci sono state finora quasi 1500 ore di colloqui ha fatto sapere il
commissario Ue per il commercio Cecilia Malmstrom. Con da una parte i detrattori e dallaltra i
sostenitori del libero mercato che vedono nel Ttip una possibilit di creare nuovi posti di lavoro,
rilanciare la crescita e ridurre i prezzi dei consumatori. Proprio come si legge sul sito della
Commissione europea.

Cos il Ttip

Ma che cos di preciso il TTIP? Un sistema per far circolare le merci pi facilmente senza le
barriere definite dai tecnici non tariffarie. Ossia quei controlli e leggi che oggi impediscono
ancora limport-export di alcuni prodotti tra Europa e Usa. Un esempio? I salumi. Era il 1971
quando Dino Risi portava sugli schermi Sofia Loren nei panni di unoperaia di un salumificio che
doveva raggiungere New York per coronare il suo sogno di nozze. I colleghi le regalano una
mortadella gigante, un regalo di matrimonio che la bloccher allaeroporto per giorni interi a
causa di una legge americana che vieta limportazione di insaccati per vincoli di natura
veterinaria. La mortadella di Bologna oggi negli Stati Uniti pu arrivare, ma non una serie di
alimenti la cui esportazione limitata da leggi restrittive. Leggi che ora, con il Ttip, potrebbero
cambiare. Perch tra gli obiettivi di questo accordo c proprio la necessit di uniformare le
regole sui controlli delle filiere, di certificazione del Dop e dellIgp, di sistemi di allevamento, di
ormoni nei mangimi, di utilizzo della chimica e di semi transgenici nei campi, di etichettatura e
tracciabilit. Allargando cos le maglie del libero scambio.

Favorevoli e contrari

Tutte questioni che preoccupano i detrattori per diverse ragioni, prima tra tutte larrivo di cibi
nellUnione europea, ora vietati. Non un caso che la stessa cancelliera Angela Merkel, abbia pi
volte fatto presente le sue perplessit. Dietro le difficolt del negoziato c infatti lidea che gli
Usa userebbero laccordo per imporre agli europei il famoso pollo al cloro o la carne imbottita
di ormoni. In America ad esempio gli allevamenti avicoli hanno obblighi in materia di standard
igienici e sanitari molto inferiori a quelli europei. Non ci sar alcuna modifica delle regole
europee sulla sicurezza del cibo. Non cambier il nostro principio di precauzione ha rassicurato
Paolo De Castro, 57 anni, eurodeputato del Pd e responsabile della trattativa per il capitolo forse
pi importante: lagricoltura. Ma mentre i rappresentanti europei e statunitensi hanno
continuato a dialogare su entrambe le sponde dellAtlantico, sono aumentate le proteste di
consumatori, ambientalisti, piccoli agricoltori che continuano a vedere in questo accordo, un
rischio sui controlli delle tutele ambientali, etichettatura e tracciabilit dei prodotti. Questo
trattato viene spacciato come la soluzione di tutti i mali - spiega Tiziana Beghin, capo delegazione
del Movimento 5 Stelle in Europa - persino alla crisi. Ma gli stati europei non stanno affatto
avendo problemi commerciali. Ci dicono che questo accordo far aumentare le esportazioni di
alcuni prodotti, tipo i prosciutti. Vogliamo vedere quante aziende italiane ne beneficerebbero
davvero? piuttosto vero che chi acquister, lo far scegliendo il prodotto economicamente pi
vantaggioso a discapito della qualit. Negli anni 90 in Messico con il trattato di libero scambio si
promettevano pi di 500 mila nuovi posti di lavoro - aggiunge Beghin -. Sapete com andata a
finire? Un milione di posti di lavoro persi negli Stati Uniti e due milioni di imprenditori agricoli
locali in meno, spazzati via dallarrivo delle grandi multinazionali americane. Secondo il
Movimento 5 stelle le lobby americane avranno libero accesso a tutti gli appalti pubblici indetti
negli Stati membri dellUnione europea distruggendo le piccole medie imprese e danneggiando
la qualit dei servizi. Accuse definite da De Castro di un certo anti-americanismo preconcetto,
propagandato proprio dal Front National in Francia e dal Movimento 5 stelle in Italia. Non
siamo antiamericanisti - risponde Beghin - e con il Front National non abbiamo nulla a che
spartire. Questa sar una battaglia di prezzi e le nostre piccole aziende non saranno in grado di
competere con le grandi multinazionali. Fino ad ora ci ha protetto la qualit , una volta che si
apre?

I complottismi

La materia, fin troppo tecnica, ha giustificato secondo lIstituto Bruno Leoni, complottismi
ingiustificati. La competenza in materia di commercio con lestero devoluta in esclusiva
allUnione europea - ha scritto Giacomo Lev Mannheimer - gli esponenti delle istituzioni italiane
non hanno nessun potere in proposito, se non meramente informale. Le trattative con gli USA,
pertanto, sono condotte da una delegazione della Commissione. Da quanto emerger da tali
trattative, la Commissione formuler una proposta di fronte al Parlamento europeo, il quale
rappresentando direttamente i cittadini dellUnione europea avr lultima parola sul TTIP. E
non si tratterebbe di una mera formalit: nel 2012 - ha scritto ancora Mannheimer - il
Parlamento europeo respinse la ratifica di un accordo commerciale plurilaterale noto come
ACTA, i cui negoziati iniziarono gi nel 2007. Inoltre non affatto detto, secondo listituto, che il
trattato andr a vantaggio delle multinazionali. Bisogna considerare che i costi causati dalla
burocrazia fanno aumentare i prezzi dei beni importati tra UE e USA fino al 20%. Leliminazione di
tali costi, pertanto, consentir ai produttori italiani ed europei di incrementare le vendite agli
americani e ai consumatori di avere sempre pi scelta e minori costi sui prodotti da acquistare.
Sono proprio le piccole e medie imprese a esportare con pi difficolt al di fuori dellUE, a causa
delle tariffe doganali e dei costi della burocrazia. Nel frattempo la petizione online contro il Ttip
arrivata a raccogliere un milione e seicento mila firme di cittadini europei.

vocabolario:

a scapito: en detrimento.

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