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J Giornali disseminano le idee ¢ formano le menti, Agestne Cig ie mi chiamate maestro Bari di un Dio che non si smentisce: prima fa poi parla. Parole di un Dio che entra in comunione anche con i silenzi e con i gesti “insignificanti" di ‘ogni giorno. era Ia sera di Pasqua. dopo aver amato i suoi li ame fino alla fine...". Gia noi pensiamo al Calvario, il gesto supremo della sua morte in croce, del cuore trafitto, del dono della Madre sua. Qui siamo dav- vero sul monte “alto” dell’amore definitivo e noi possiamo solo cadere in ginocchio e gridare: Mio Signore e mio Dio! Possia- mo guardare e contempla- re il Signore, il Re dei... di tutti noi che siamo sempre un po giudei. Quella sera Gesit ha com- piuto un gesto molto sem- plice e tanto misterioso, forse un po! fuori dalla norma, ma carico di tanta umanita, "Si alzd da tavola, depose le vesti ¢, preso un asciu- gatoio, se lo cinse attorno alla vita". Fino qui, niente di strano anche se é bastato a far salire l'adrenalina ai discepoli, che non riuscivano a capire ed erano molto meravigliati “Poi, Gesu, versé dell’acqua nel catino e comincié a lavare i piedi ai discepoli...”. Lui, il Mastro e Signore, ha fatto tutto questo. Chiamiamolo gesto simbolico, Bucs gesto damore, che prepara i 2 dima per qualcosa di pit grande 4-5 don Agerine HPP I amd fino alla fine...". Non HOCHOTES solo la tenerezza di una ca- SeentewcoNet, —reza allumanita che & sua di- De scepola. E veramente Amore 7-8 PROF, supremo, @ done di sé. In quella Danenia Gunter pf cena il pane spezzato divento Corpo donate, il vino offerto diventd Sangue versato. Il Maestro e il Signore ha dato Fesempio, ha dato se stesso, per sempre, per tutti i tempi, per tutti gli uomini. Solo in questo momento pud dire a ‘tutti: “come ho fatto io, fate anche voi". Mettiamo, dunque, al centro HEucaristia, al centro della vi- ‘a, dei pensieri, dei desideri e delle opere. Facciamo anche noi qualcosa come hanno fatto i discepoli del Signore. Possiamo affittare lo spazio della nostra vita, perché li Gesit, oggi, possa celebrare VEucaristia, Possiamo prepa rare la cena, perché li Gest, ‘oggi, trovi il pane da spezzare per gli affamati. Possiamo aprire le porte dei nostri “cenacoli", perché Gest, an- cora oggi, possa accogliere gli smarriti di cuore. Possiamo tutto! Dobbiamo tanto! In fondo siamo anche noi discepoli disposti a la~ sciarsi lavare, da Gesi, dalla testa ai piedi...! Un lavacro battesimale, per essere Eucaristia, Una purificazione interiore, per non essere sepolcro. Una vitalita nuova, per cantare Valleluia della Pasqua. Una comunione d'amore che si lascia chiamare per nome e riconosce il Maestro Risorto. lo sono Risorto e sono sempre con te. Alleluia! "L’Eucaristia @ Gesit incarnato in ogni istante; é Gest incarnato in ogni tempo... @ quel Dio che ha creato il cielo e la terra, & quel Dio che mori sulla croce salvatore, Qui abbiamo il nostro Maestro e Signore” (A. Chieppi), Qui, nell’Eucaristia abbiamo Gesii risorto, il Vivente. ™ fede per contagio ( Domenica 25 Aprile 2010 si celebra la 47* Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. Ho una bella notizia! Io V'ho incontrato... é lo slogan scelto dal CNV per questa giomata. Lo slogan della giomata mondiale per le vocazioni di quest‘anno, ci riporta all‘essenziale della vita credente: Yanmuncio scaturito da un incontro che ti ha cambiato la vita, ela diffasione della io® quello che succedeva esatamente nella Chiesa primitive). Solo un cuore colmo e traboccante di gioia © amore peril Signore, pu toccare la vita di fatll: non si pud dare quello che non si ha e che nom si. una Della notizia: rho iIncontrato propria esistenza al servizio di Dio e di {anti fratelli e sorelle, bisognosi di con- solazione, di aiuto concreto e di speran- 2a nel cammino spesso nebuloso e con- uso della vita Lo slogan include anche il senso di due ‘eventi importanti che in questo anno si intrecciano tra di oro: 'Anno Sacerdo- tale, indetto da Papa Benedetto XVI, che ha sullo sfondo la figura umana- mente semplice e dimessa del santo Cu- rato d’Ars: “Ia stola e la croce”... il Sa- per le vocazioni preghiera e Feneaetto x MESSAGGIO DEL PAPA crazione sacerdotale e della vita religio- 52 @ "il dono totale di sé a Dio", da cul seaturisce “la capacita di darsi poi a co- loro che la Provvidenza (..) affida nel iministero pastorale, con dedizione pie- Es or nukakoueecns PIccOLE Fu! cur dL Fa cramente della Riconciliazione e V'ab- bandono amoroso della propria esisten- za al Crocifisso Risorto, La forte sottolineatura presente nel mes- saggio del Papa: “la testimonianza di vi- ta suscita Vocazioni" @ linvito, l'im- pegno, la profezia per essere testimoni coerenti e sereni, in un mondo frastorna- to da tante “cattive notizie"; per raccon- ‘are la gioia di un incontro che pud cam- biare profondamente ogni esistenza: incontro con il Signore Gest . testimonianza ra, continua e fedele, e con la gioia di farsi compagno di viaggio i tanti fra- tell, affinché si aprano allincontro con Cristo e la sua Parola divenga luce per iI foro cammino”, Un terzo aspetto che “non pud non caratterizzare il sacerdo- ‘tee la persona consacrata” é poi "il vi- vere la comunione™. "ll sacerdote dev'essere uomo di comunione, aperto a tutti, capace di far camminare unito intero greage che la bonta del Signore gliha affidato, aiutando a superare di- visioni, a ricucire strappi, ad appianare contrasti incomprensioni, a perdonare le offese”. Proprio perché "ogni presbitero, ogni consacrato e ogni consacrata, fedeli alla loro vocazione, trasmettono la gioia di servire Cristo", per promuovere le voca- zioni “@ indispensabile 'esempio di quanti hanno gia detto il proprio ‘sia Dio e al progetto ai vita che Egli ha su ciascuno”. "La testimonianza personale, fatta di scelte esistenziali e concrete, incoraggera i giovani a prendere deci- sioni impegnative, a loro volta, che in- vvestono il proprio futuro”. II Papa con- clude quindi il suo Messaggio con un pensiero alla Madonna, auspicando che “la Vergine Maria, Madre della Chiesa, custodisca ogni pid piccolo germe di vo- cazione nel cuore di oloro che il Signo- re chiama a seguirlo pit da vicino” & “faccia sche diventi albero rigoglioso, carico di frutti peril bene della Chiesa e dell'intera umanita”, . ERS ee OMS WY WAU UNS) stare gli infermi & certo una delle piit belle facolta che porsegga 'uomo” Agostino Chieppi La vita & an dono di Dio e del suo Amore. Ridare dignita e signifcato al soffrie umano, come al morire dell'uomo, @ impegno e missione, & speranza e annuncio circa il valor della vita umana, anche e sopratutto se debole ¢ ammalata, Anche in Hospital Piccole Figlie abbiamo voluto celebrare la giomata del malato accompagnando, pregando per ¢ con i not ammalat. Nel pomeriggio nel reparto di Medicina e lungodegenzs, abbiamo riunito tanti malati per celebraze insieme ai nosti medic, infermies, operators e pacenti la S, Messa presieduta da Mons. Piero Del Sante. Tre ammalate Carla, Tolanda e Maria, hanno ricevuto Tunzione degli infermi, nella certezza che il Signore sari sempre loro sostegno e conforto nel tempo della malatia. E stato per tutti un momento di fede, di giia e di gratitudine al Signore datore di ogni dono beraka: la benedizione | gruppo Beraka prosegue i suoi in- ‘contri sia a Parma che a Carpineti (RE). Si tratta di ragazze, che in linea di ‘massima vanno dai 18 anni in su e si r- trovano una domenica al mese. Si sta insieme per pregare, riflettere e con- frontarsi con la Parola di Dio. | due

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