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LETTERATURA FRANCESE III

LEZIONE 2 Maggio 2017

Il romanzo nel 700 assume delle forme diverse rispetto al passato, senza rinunciare a
quelli che sono i suoi aspetti di digressione e i suoi aspetti di gioco. Ma si modifica
per cercare di raccontare quella che la situazione del mondo contemporaneo e
soprattutto di operare delle riflessioni attraverso la messa in scena di situazioni che
sono abbastanza rappresentative.
Abbiamo visto che in Candide la forma scelta quella del conte philosophique in cui
tutto assume un valore metaforico e pu essere letto in una chiave parodica,
esasperata, ma anche, nello stesso tempo, suscitare una serie di riflessioni. Ci sono
molte allusioni che vengono fatte al mondo contemporaneo e possiamo anche
leggerlo come una rilettura di quelli che sono i conflitti e le tendenze di una
determinata epoca. Vediamo che la letteratura del 700 una letteratura
assolutamente non innocente, avvertita, estremamente colta, piena di riferimenti
che possono essere colti dagli intellettuali dell'epoca ma anche una letteratura che
cerca nuove strade verso il progresso perch bisogna agirare quelli che sono gli
ostacoli della censura quindi bisogna trovare il modo di veicolare delle idee nuove.
Lo schermo della parodia, lo schermo del gioco e anche dell'esagerazione e
dell'iperbole permettono di camuffare riflessioni di elevato spessore.
Se con Candide, Voltaire aveva voluto mostrare quelle che erano le caratteristiche di
una determinata filosofia e trovare dei punti di equlibrio fra le visioni ottimiste,
pessimiste e la fatalit e soprattutto anche poter discutere, ragionare su quelli che
potevano essere i rapporti interpersonali(il rapporto con la bellezza, il rapporto con
l'arte, il rapporto con il viaggio) troviamo una serie di riferimenti su un altro piano
ma corrispondenti in Jacques le fataliste et son matre. Ma Jacques le fataliste
rappresenta rispetto al Candide un oggetto letterario pi complesso che apre la
strada a quello che sar il romanzo moderno. Ma stato anche considerato anti-
romanzo perch gioca con quelle che sono le strutture del romanzo tradizionale.
Introduce la figura di un narratore che Diderot autore ma pi che Diderot autore,
un autore diverso dal personaggio che si diverte a giocare con il lettore, a suscitare
nel lettore una serie di interrogativi su quelle che sono le funzioni interne al romanzo,
su quello che il potere arbitrario dell'autore di costruire il mondo a suo piacimento
andando esattamente contro a quelle che sono le aspettative. Ma nello stesso
tempo sottolinea anche un altro aspetto che il dialogo tra autore e lettore che un
dialogo continuo, un dialogo in cui vero che il lettore pu fare tutte le scelte che
vuole ma nello stesso tempo vero anche che l'autore non pu esimersi dal dialogo
con il lettore. Quindi l'autore deve tener conto del suo pubblico. Ma questi due altri
personaggi che sono autore e lettore sono in effetti a loro volta in una relazione
potremmo dire tra padrone e suddito.
Chi il padrone e chi il suddito? Sono ruoli spesso intercambiabili e spesso questo
lo vedremo nella parte dell'epilogo, quando l'autore, narratore, personaggio stabilir
che lui non far finire il libro ma ci saranno pi finali possibili e sar il lettore a
scegliere il finale. Questo stato un concetto molto innovativo dell'epoca di Diderot
ma poi stato ripreso nella letteratura del 900, per inventarsi una libert di
creazione, una libert di costituzione e di creazione che Diderot aveva gi
sperimentato e anticipato. Ma questa libert di crezione che Diderot mette nel
romanzo e ci da l'idea di un romanzo un po' sconnesso, e da sembrare quindi un
romanzo disarticolato, in realt ha una struttura estremamente rigida alla base.
Tutto nasce da un progetto ben definito: la narrazione articolata in nove giorni. Gi
il fatto che noi nel romanzo non abbiamo una temporalit precisa, non sappiamo
neanche in quale epoca si svolge effettivamente l'azione. Abbiamo delle allusioni ad
una guerra e sappiamo che Jacques stato ferito in questa guerra e questo episodio
si agirerebbe nella seconda met del 700 (intorno al 1752) e sappiamo che parte
dell'azione si svolge in Lombardia, attraverso delle allusioni indirette. Se non
abbiamo una scansione spazio-temporale nell'azione del romanzo, l'abbiamo
nell'azione della lettura(ovvero nella divisione in 9 giornate), cio le vicende che i
personaggi vivono durano uno spazio in un tempo determinato. Tempo determinato
che per dilatato dal fatto che all'interno di queste giornate, cos come avveniva
nei romanzi del 600, la narrazione principale si articola in una serie di digressioni, ma
queste digressioni, queste narrazioni ad incastro che significato hanno? Hanno uno
scopo fondamentale: devono mostrare che la vita non un fatto lineare, sar poi
ripreso da autori del 900, soprattutto americani che usano la tecnica della
simultaneit. Nel momento in cui vivo una vicenda ne sto vivendo
contemporaneamente anche altre. Pi realt sono compresenti nella stesso
momento.
La narrazione anche all'interno delle giornate ha anche lo scopo che la vita non
procede linearmente ma che sia fatta da una serie di incastri, che all'interno della
vita che uno sta vivendo si inseriscono in un modo o nell'altro le vite degli altri.
Queste narrazioni hanno anche un'altra funzione: quello di essere degli esempi, pi
o meno espliciti, su quelli che erano i comportamenti della societ nella quale si
trova a vivere Jacques le fataliste, suscitando, quindi, anche una serie di riflessioni:
riflessini sullo spirito cristiano, sulle relazioni interpersonali, sul ruolo del clero, sui
ruoli sociali ce bisogna avere.

Come sono divise queste nove giornate?


PRIMA GIORNATA:
Ci sono i due personaggi che sono in un viaggio, non sappiamo dove, non sappiamo
in che epoca. Quindi c' una dimensione di smarrimento, di erranza. Qual' la
differenza tra viaggio e erranza?
Il viaggio ha in genere una meta, un percorso che da un punto A arriva ad un punto
B.
L'erranza un andare in cui forse si ha ancora chiarezza di quello che stato il punto
A ma sicuramente non si conosce il punto B, il punto B non individuato, non stato
ancora definito e probabilmente non esiste. Quando si parla dei cosiddetti Cavalieri
erranti, i cavalieri erranti erano quelli in perenne movimento. L'erranza possiede una
caratteristica fondamentale: sradica, toglie al personaggio o a chi vive la condizione
dell'errenza le sue radici. Il pi grande errante nella storia letteraria stato Ulisse ma
Ulisse era un falso errante, era un errante suo malgrado poich lui aveva il punto B
del ritorno ma le circostanze gli hanno impedito di tornare per 20 anni nella sua casa.
Rimane sempre aperto il dibattito se effettivamente il desiderio di Ulisse di tornare a
casa non fosse in realt continuamento obliato da un desiderio pi forte che era la
curiosit di conoscere le altre realt. Non un caso se il romanzo del flusso di
coscienza si intitolasse Ulisse, proprio per indicare questo andare errante.
Quindi possiamo vedere che nell'incipit di Jacques le fataliste et son matre che pone
i due personaggi in una condizione di erranza lo fa perch l'erranza la condizione di
colui non sa dove va e si cerca continuamente e cerca qualcosa. L'errante qualcuno
che proprio per la sua condizione non vive in una dimensione ristretta ma vive in una
dimensione pi ampia, vive nella liquidit non vive nella stabilit.
La prima giornata una giornata in cui noi veniamo a conoscenza e entriamo in
contatto con questi personaggi ed entriamo anche in contatto con questo
metapersonaggio che l'autore-narratore che ci guida nella dimensione dell'erranza.

SECONDA GIORNATA:
In questa seconda giornata entriamo in contatto con quelli che sono i rapporti di
forza che matre e Jacques intrattengono tra di loro. Quali sono questi rapporti di
forza? Vediamo subito che di fronte ad un aggressione, un assalto chi sa difendersi,
chi sa mettere in campo le strategie efficaci, chi l'uomo di azione Jacques e non le
matre.

TERZA GIORNATA:
sempre accompagnata dalle vicende dei protagonisti quello che emerge il dibattito
sui rapporti fra la fatalit e la libert. Questo dibattito posto all'inizio del romanzo
accompagner poi tutta la narrazione. Nelle dimostrazioni filosofiche classiche una
volta che stato posto un problema poi bisogna tendere a dimostrarlo. Quindi
abbiamo un processo che passer attraverso un ipotesi, un analisi per arrivare poi ad
una sintesi. Un analisi che poi ha anche spesso un antitesi.
Qui vieni posto questo problema che un problema importante. Abbiamo parlato
gi del giansenismo e del discorso della grazia per cui indipendentemente dalle
proprie azioni Dio decider di dare o non dare la grazia, l'uomo pu agire quindi di
conseguenza trasportandola anche su un piano che pu trascendere il Dio cristiano
ma che vede comunque, come lo vede Jacques cio un essere superiore che non
viene definito, noi lo possiamo chiamare destino, possiamo chiamarlo fato quindi
fatalit. Cos' che porter l'individuo a vivere o a subire determinate cose? Noi non
lo possiamo sapere, secondo Jacques se scritto lass accadr indipendentemente da
quello che io potr mai fare. Per Diderot nel momento in cui enuncia attraverso
Jacques questa teoria dell'impossibilit dell'individuo di governare il proprio destino
ne da una dimostrazione di questo mettendo l'autore nei panni di colui che gestisce
la vera azione e mettendo il lettore nella condizione del fatalizzato, colui che
appunto subisce la fatalit. Il lettore non ha deciso niente ma come ci dimostreranno
le vicende di Jacques le fataliste et son matre esiste un margine di manovra, esiste la
possibilit per l'individuo comunque di governare il proprio destino o perlomeno di
provarci o perlomeno di fare qualche cosa affinch che quelle che sono le proprie
convinzioni i proprio desideri possano tentare di essere realizzati. Questo ce lo
dimostra proprio lasciando il finale aperto, lasciando al lettore la possibilit di
chiudere l'opera cos come gli piacer perch altrimenti l'uomo sarebbe soltanto una
marionetta, il lettore sarebbe soltanto un essere totalmente passivo e succube il che
poi di fatto non perch il lettore qualcuno di attivo. In cosa consiste l'attivit del
lettore? Consiste nel fatto che il lettore pu decidere se leggere il libro dall'inizio o
leggerlo dalla fine, se leggerlo in mezzo, se saltare le pagine e quindi anche una volta
chiuso il libro chiudere gli occhi e immaginare un futuro diverso o una fine diversa
per i propri personaggi.
Diderot da una sua idea del finale ma lasciandolo aperto lascia la libert al lettore di
potersi immaginare un finale diverso. Ma questo lo fa anche durante l'opera quando
dice potrei farlo andare di qua o di l ma io lo faccio andare di l. Se durante il
romanzo il lettore si fa guidare obbligato ad andare sulla sua strada, perch se lui
decide di farli andare a destra e non a sinistra e che quindi poi incontrano i briganti e
gli rubano la borsa, tu lettore non puoi fare altro che seguirlo su quella strada invece
quando sei arrivato alla fine, si pu notare che l'inizio aperto e il finale aperto,
l'inizio si apre in una situazione di erranza, il finale si chiude in una posizione di
apertura su quelli che possono essere i finali possibili, quindi possiamo dire che tutti
i finali non contengono una fine negativa, lui non ha immaginato una fine negativa,
lui non ha immaginato una fine distruttiva ma ha lasciato libero corso a quello che
pu essere l'immaginazione, lui sugerisce una soluzione che pu essere quella pi
concreta, logica della vicenda, potremmo dire quella pi composta, quella che mette
ordine in tutta la vicenda.
L'autore poi fa un'altra operazione da che partito come creatore dell'opera e ha
detto adesso ti porto dove dico io al lettore, alla fine per c' questo cambiamento
sottile come se lui stesso da creatore si trasformasse in osservatore, cio come se
lui avesse perso quel ruolo di poter effettivamente decidere fino in fondo degli
eventi ma questo perch? Perch in realt il rapporto che si costruisce tra autori e
personaggi un rapporto complesso. Il rapporto di Diderot che anticipando anche i
tempi(nel 900 si approfondiscono i rapporti tra autore e personaggio) sviluppa in
Jacques le fataliste et son matre e anche il fatto che tra l'autore e i personaggi si
stabilisce un rapporto per cui ad un certo punto il personaggio sfugge di mano, va
dove vuole andare piuttosto che essere governato fino in fondo dal suo autore. Ed
questo un po' quello che accade anche in una delle letture possibili, poich questo
un romanzo molto complesso, in una delle letture possibili possiamo vedere anche
questo spostamento di relazione tra l'autore all'inizio creatore e invece l'autore alla
fine che da meta-personaggio diventa a sua volta personaggio a tutto tondo che
osserva la scena.
In questa terza giornata abbiamo il dibattito della relazione tra fatalit e libert e
abbiamo anche una discussione su quello che il carattere e la virt delle donne.
Vedremo poi che ci sono figure diverse di donne all'interno di questo romanzo ma
anche perch la donna nel 700, la donna francese nel 700 vive una condizione un po'
particolare perch in realt le donne dell'aristocrazia, quelle che hanno i salotti,
quelle che vivono a corte in virt anche del fatto che tutti i matrimoni sono
combinati, spesso anche in tenera et, godono di fatto di una grande libert nella
loro vita di tutti i giorni e nelle loro relazioni. Abbiamo iniziato a vedere la storia di
Madame de la Pommeraye, in realt le donne giocano anche un ruolo importante
nel manovrare quelli che sono i rapporti interpersonali.

QUARTA GIORNATA
man mano che il romanzo avanza le giornate diventanopi piene, pi dense di fatti.
Abbiamo il dibattito tra i cattivi romanzi e i cattivi romanzieri . Quindi c'
parallelamente a quelle che sono le narrazioni, c' anche questa riflessione: cos'
che fa un buon romanzo? Cos' che fa un cattivo romanzo? Quindi anche quali sono
le caratteristiche di questo genere fluido. Il romanzo il genere pi aperto che esista.
Quindi cos' effettivamente un romanzo? Quand' che possiamo dire che una storia
un romanzo? Il romanzo quello spazio di scrittura in cui tutte le sperimentazioni
possono essere possibili.
Poi viene raccontata la storia del pote de Pondichry. Perch questa storia del
pote de Pondichry importante? Perch pone l'idea del fatto che spesso uno
convinto di essere un poeta ma quand' che un individuo pu dire che davvero
uno scrittore/poeta? Abbiamo quest'uomo che fa cattivi versi e gli viene consigliato
di diventare ricco. La ricchezza gli permette tutto e gli permette anche di godere
della soddisfazione di scrivere cattivi versi perc non ha necessit economiche e
quindi vivere del proprio mestiere di scrittore, filosofo, poeta pu essere possibile
soltanto se si ha un talento vero altrimenti diventa soltanto un lusso.
Poi ci sono anche due storie: una storia che quella di Monsieur Pelletier che un
uomo che porge l'altra guancia di fronte a quelle che sono le cattiverie del mondo e
anche quelle che sono gli insulti pur di far del bene, quindi una figura Cristica,
bisogna ache dire che questo Pelletier trascura la sua famiglia per essere generoso
nei confronti degli altri, quindi ogni storia pone un dibattito, bisogna prima cultiver
son jardin alla Diderot o bisogna prima pensare agli altri? e dall'altra parte abbiamo
questo personaggio di Gousse che un uomo che privilegia l'isolamento. Ad un
certo punto pur di allontanarsi da una situazione familiare che non gli piace
preferisce andare in prigione perch in prigione sar solo. Uno spirito anche
misogino ad un certo punto dell'esistenza.
Poi abbiamo la storia del capitaine che Jacques pone come un suo amico per vedere
come anche le grandi amicizie possono essere oggetto di grandi scontri. Qui
leggiamo una trasparenza con quello che una specie di risposta a Montaigne che
scrive il suo saggio sull'amiti e parla di questo rapporto tra due letterati cio
Montaigne e la poesia che stato un rapporto perfetto perch non era spinto da
nessun interesse.

QUINTA GIORNATA
ogni giornata porta con s il suo carico di riflessione filosofica. Si pu credere ai
presentimenti? Si pu credere ai presagi? Cio la storia del cavallo che ha trovato
Jacques che lo porta sistematicamente sotto delle forche, quindi significa che morir
impiccato? Poi in realt quello era il cavallo di un boia quindi normalmente andava
dove normalmente andava il suo padrone.

SESTA GIORNATA
Abbiamo gi visto che c' il raccondo di Madame de la Pommeraye. Il racconto di
Madame de la Pommeraye ha una pagina molto interessante perch in realt questa
Madame si vendica di un tradimento portando l'uomo che ha avuto la colpa di non
amarla pi e di ingannarla a sposare un ex prostituta e quindi questa donna che
manovra, inganna si copre un po' di queste azioni ispirate dalla rabbia, dal
sentimento di vendetta, in realt un personaggio che viene difeso da Diderot che fa
l'apologo di Madame de la Pommeraye. Perch fa questo apologo? Perch ci vuole
dimostrare un'altra cosa, quando ci raccontano qualcosa di qualcuno noi non
dobbiamo dare dei giudizi affrettati ma dobbiamo riflettere e dobbiamo cercare di
metterci nell'ottica di quella persona. Ognuno ha le sue ragioni.

SETTIMA GIORNATA
Abbiamo quello che viene chiamato contratto tra il matre e il servitore. I due hanno
litigato perch le matre ha ordinato a Jacques di scendere ma Jacques si rivoltato,
quindi non stato succube per cui dopo che c' stato un litigio grazie all'htesse loro
riusciranno a trovare un punto d'accordo e di equilibrio. Perch in effetti di fatto i
rapporti tra padroni e servitori sono abbastanza evoluti nel corso del 700 proprio
perch questi servitori sono diventati sempre pi intelligenti, sempre pi bravi,
sempre pi necessari alla vita dell'aristocrazia. Necessari anche da un punto di vista
finanziario. Ad un certo punto l'aristocrazia, ed quello che fa Jacques, come se
volesse fare un passo indietro, volesse abbassare, tenerli sotto lo schiaffo ma a
questo punto impossibile da parte del servitore.
Poi abbiamo il rapporto tra la morale e il determinismo. Quindi qual il ruolo del
determinismo come corrente filosofica, come interpretazione filosofica del mondo
nell'opera.
Poi abbiamo la storia Richardson e pre Hudson qui possiamo notare ancora come
viene presentato il ruolo della chiesa (viene presentato in pi passi nell'opera)
assolutamente sbeffeggiata da Diderot. Il clero all'epoca aveva grande potere e
aveva diritto ad una serie di benefici ecclesiastici, soprattutto aveva grande potere
economico che nasceva dal fatto che delle tasse pagate dai sudditi venivano versati
nelle casse della chiesa. Per come ce lo racconta anche Rousseau e come ce lo
racconta Diderot i costumi del clero non sono proprio immacolati n nei
comportamenti sociali n nei comportamenti sessuali. Questa una delle cose che
Diderot contrasta in maniera esplicita, e dice che il celibato una cosa innaturale,
questo celibato obbligato in giovani che sentono il richiamo di Dio oppure vengono
obbligati dalla famiglia a prendere i voti per questioni ereditarie o per poter
beneficiare di determinate condizioni rappresentano per le persone un sacrificio
enorme ed proprio l'obbligo del celibato a generare delle perversioni. Pre Hudson
un depravato, Richardson viene chiesto di indagare su di lui, Hudson per
avvertito della cosa gli tende una trappola e viene condannato il povero Richardson.
Abbiamo visto che Jacques le fataliste si apre con questo discorso perennemente
raccontato in maniera episodica.

OTTAVA GIORNATA
Vengono raccontati gli amori del matre e soprattutto del tradimento che un suo
amico Antoine perpetra nei confronti del suo amico. Questo Antoine una figura di
scroccone perch un approfittatore che potrebbe richiamare per alcuni aspetti
Georges protagonista di Bel amie di Maupassant. Il matre voleva insidiare una
giovane ma quando il padre della giovane gli dice che deve prima sposarla le matre
dice di no. Allora Antoine che era l'amante di questa giovane gli dice facciamo una
scambio io non glielo dico, ti metti nel letto al mio posto. In realt accade che le
matre viene beccato poich era una trappola che gli era stata tesa per cui la
fanciulla che era gi incinta e praticamente il padre della giovane gli dice o te la sposi
o paghi per questo figlio. Le matre decide di mantenere il figlio da un punto di vista
economico.
NONA GIORNATA
Nella nona giornata vediamo appunto come le matre stato ingannato dal suo
amico. Quindi anche i nobili non sono tutti persone oneste. Abbiamo due persone
che utilizzano l'arma dell'inganno Antoine e Madame de la Pommeraye per mentre
Antoine un personaggio negativo mentre sulla condizione femminile, su Madame
de la Pommeraye viene difesa.
In questa nona giornata abbiamo l'affermazione di Diderot che si mostra molto
incerto sul futuro, su come finiranno le cose.
Poi c' l'epilogo e in questo epilogo lui da tre finali diversi. Abbiamo tre versioni della
fine degli amori di Jacques:
Abbiamo da una parte il pianto di Denise questa donna da lui amata che viene
poi consolata da Jacques, per questo si trovano uno nelle braccia dell'altro.
Oppure Denise si avvicina e Jacques la prende.
Oppure finiscono queste avventure e c' il matrimonio con Denise.
Perch questi tre finali? E cosa hanno questi tre finali di particolare?
Quello in cui si sposano quello canonico poi ne abbiamo due che giocano di pi e
sono quelli che maggiormente possono intrigare il lettore e sono quelli che giocano
sull'emotivit sul fatto che da un lato abbiamo il pianto di Denise e quindi questa
fatalit che porta uno nelle braccia dell'altro e dall'altra parte invece la scelta
volontaria, Denise si avvicina e Jacques la prende. In un primo caso quasi
inconsapevolmente si trovano a trovarsi riuniti. Nel secondo caso invece abbiamo la
scelta consapevole di Jacques. Nel terzo caso quella convenzionale di uno sviluppo
quasi scontato.
Questi tre finali rappresentano anche tre concezioni filosofiche che vengono
applicate al finale. In uno c' la fatalit, in un altro c' la scelta consapevole quindi il
libero arbitrio e nell'altro c' il determinismo cio date certe situazioni, determinate
circostanze l'esito questo.
Uno dei temi ricorrenti nel romanzo la fatalit davvero fatalit o ci sono degli atti
che mi possono mettere in condizione da provocare determinate cose? E' vero che
determinate cose accadono senza che io ci possa fare nulla ma nello scenario che si
costruito prima qual il peso della mia responsabilit?
Nonostante quest'aria smembrata il romanzo ha una costruzione rigorosa ed
composta da 4 elementi fondamentali:
1. il viaggio di Jacques et son matre
2. la storia degli amori di Jacques
3. i racconti che vengono fatti dai personaggi
4. interventi personali di Diderot
I viaggi in s non sono interessanti. Abbiamo anche dei processi narrativi che sono
tipici del romanzo. Cio la dilatazione dei rapporti temporali, quindi avvenimenti
brevi acquistano grande spazio temporale, mentre episodi pi lunghi vengono
riassunti.
C' il capovolgimento della cronologia degli avvenimenti, gli avvenimenti vengono
riportati non in maniera cronologicamente ordinata ma in maniera disordinata.
Abbiamo diderot che l'autore ma Diderot compare nel romanzo come
metanarratore, narratore che in realt gioca con s stesso e con il lettore. Poi
abbiamo che tutti i personaggi a loro volta sono anche narratori. Infatti abbiamo 3
grandi categorie di racconti, di narrazioni.
Racconti che vengono fatti da Jacques
racconti di personaggi che vengono incontrati durante il viaggio
narrazioni che fa Diderot
Questo sistema di narrazione a sua volta estremamente complesso. Grandissima
modernit del romanzo di Diderot, questo imbrogliare le carte della narrazione.
Gli interventi diretti di Diderot li possiamo classificare in 4 categorie:
1. interviene per accreditare alcuni episodi e per dire che alcuni espisodi sono
effettivamente autentici, si sono svolti allo stesso modo. Serve per leggettimare quel
determinato episodio
2. per dire la propria opinione
3. indirizzarsi direttamente al lettore
4. quello di svolgere contemporaneamente sia il ruolo di narratore che quello di
sceneggiatore poich molte parti sono parti dialogate.
Il romanzo conversazione esiste gi ma nello stesso tempo lui ne fa una strategia
molto pi avanti rispetto agli altri. In questo ruolo di sceneggiatore una parte
importante le avranno anche le didascalie in cui lui riferisce delle informazioni su
come i personaggi si stanno muovendo, e stanno agendo, dove sono ecc.
Diderot scrive un saggio intitolato Le paradoxe sur le comdien in cui lui dice che
la presunta naturalezza dell'attore nasce da un grande lavoro. Diderot dice se io devo
replicare un'opera teatrale per tante sere di seguito non posso pensare che alla
centesima rappresentazione io abbia la stessa carica emozionale che alla prima.
Allora cos' che fa si che la centesima rappresentazione sia all'altezza della prima? Il
fatto che io ho imparato a fingere, ho imparato a ricostruire quello che tecnica.
Il matre abbiamo gi detto che un inetto senza il suo Jacques.
Jacques viene da una famiglia umile, stato soldato, valletto, stato accusato a
torto di assassinio, stato gettato in brigione, faceva parte di una banda di briganti
queste sono le vicende di Jacques nella sua vita. Jacques vive una nuova nascita nel
corso del romanzo che quello di diventare progressivamente un filosofo. Come lo
diventa? L'azione, i fatti che lui si trova a vivere, il fatto che lui portato a
commentare questi fatti e quindi a disporre in varie circostanze la sua dottrina e poi
la presenza di una serie di allusioni di tipo letterario. Lui non un filosofo del
pensiero, lui un filosofo dell'atto, un filosofo in azione quindi un pensatore
entusiasta. Lui l'emblema di una visione positiva rispetto all'esistenza. Tanto vero
che quelle che sono le considerazioni sul fatalismo dirette Diderot che le fa perch
sarebbe assurdo, incongruo che un uomo senza istruzione come Jacques possa
arrivare poi ad un livello di teorizzazione.
Lo stile: un romanzo conversazione, sono presenti le didascalie, sono
rappresentate delle azioni, abbiamo un vocabolario concreto poich ogni
personaggio parla a seconda del proprio rango, i verbi privilegiati sono quelli di
movimento e c' una forte presenza di ironia e di comico, poi abbiamo la paradio dei
romanzi che avevano dominato fino a quell'epoca in particolare i romanzi d'amore e
i romanzi d'avventura e i romanzi storici.

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