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Analisi di Rischio

Pericolo: una propriet intrinseca del materiale, macchinario,


processo, ecc avente il potenziale di causare danni.

Rischio: una probabilit legata al contesto in cui opera quel


materiale, macchinario, processo ecc.

R = PxM, dove P e M sono parametri soggettivi e arbitrari.

M, definita come Magnitudo, per esposizione a lungo termine


(esposizione ad agenti chimici) una costante e rappresenta l'entit
del danno in caso di incidente. R = P*costante. Ci rimane da valutare la
probabilit di superamento della soglia limite.

Esposizione: concentrazione e/o quantit che raggiunge un organismo


bersaglio con una determinata frequenza e durata.

Dose: quantit totale assorbita (integrale nel tempo della


concentrazione).

Sia esposizione che dose sono termini quantitativi, e sono i termini che
devo usare per effettuare un'analisi di rischio da un agente tossico.

I dati vengono solitamente riuniti in classi con criteri stabiliti (scale):

- Scala nominale: classificazione in base al nome degli eventi. Non ha


senso fisico.

- Scala ordinaria: scala nominale in cui i nomi hanno un significato


ordinabile. Non pu essere usato per fare confronti poich dipende dal
riferimento scelto.

- Scala numerale: Il numero rappresenta una propriet fisica:


elaborabile, se lo zero rappresenta l'assenza di una certa propriet.

R=f(Q,t,M), Q(quantit) = Q inalazione + Q ingestione + Q cute,


Q*t=D(dose)

Devo essere in grado di calcolare la concentrazione dell'agente tossico


in funzione del tempo. D = [q(portata)*sum(Ci*ti)]/t, dove t = 8 ore

Assumo che q, portata inalata, sia uguale per tutti, anche se non
propriamente vero. Dunque q = costante.
Valutare l'esposizione necessario per verificare se la causa in
questione pu aver determinato l'effetto (malattia). Inoltre
bisognerebbe conoscere l' esposizione, concentrazione dell'inquinante
ecc per ogni singolo lavoratore e valutare il confronto con un valore
limite.

La curva malattia/dose presenta un primo tratto di adattamento, un


secondo tratto di compenso e un tratto finale di scompenso, dopo il
quale subentra la malattia.

Valore limite di soglia: concentrazione al di sotto della quale tutti i


lavoratori dovrebbero poter rimanere esposti a lungo termine senza
effetti negativi.

Valore limite di soglia TWA: media ponderata nel tempo.

Valore limite di soglia STEL: concentrazione alla quale i lavoratori


possono essere esposti contnuativamente per breve termine (15
minuti), non pi di 4 ore al giorno e con intermezzo di 60 minuti. Il
valore STEL deve comunque restare inferiore al TWA.

Valore limite di soglia Ceiling (C): concentrazione che non deve essere
MAI superata a prescindere.

Al TLV (valore limite di soglia) si aggiungono ulteriori indicatori, come


ad esempio l'IBE (indicatore di esposizione biologica), che tiene conto
del fatto che alcune sostanze non tossiche assorbite dal nostro corpo
possono essere trasformate in sostanze tossiche all'interno.

NOTA: ppm (parti per milione) un'unit di misura che viene definita
definita diversamente in base alla natura del composto in esame (es:
peso/peso per i solidi, volume/volume per i gas, fibre/millilitro per
l'amianto, ecc)

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