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Prefazione 5
4 Il Lemma di Jordan 55
4.1 Esercizi di allenamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 55
4.2 Esercizi risolti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60
4.3 Esercizi proposti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 69
Bibliografia 119
Questo volume contiene gli esercizi di Funzioni di Variabile Complessa contenuti nel
testo Esercizi di Calcolo in pi`u variabili da noi pubblicato qualche anno fa, tipici
dei corsi di Analisi Due dellepoca sopratutto a Matematica e Fisica. Ad essi se ne
sono aggiunti altri di vari livelli, tenendo conto di quanto viene richiesto in alcuni
corsi di Analisi Due e di Metodi Matematici nei corsi di Scienze e di Ingegneria.
Abbiamo deciso di scorporarli dal nuovo testo Esercizi di Analisi Due[4] sia per le
dimensioni maggiori di quel volume, a sua volta arricchito di esercizi, sia perche le
funzioni di variabile complessa non fanno pi`u parte ora di molti corsi di Analisi 2.
Per quanto riguarda la teoria facciamo riferimento a [2], ma ovviamente gli esercizi
del volume sono un utile ampliamento di qualunque testo che tratti le nozioni di base
sulle funzioni olomorfe.
Rispetto alla precedente edizione e` stato fatto un notevole lavoro di classificazio-
ne degli esercizi. Nei capitoli si trovano le sezioni:
Richiami di teoria e complementi: i risultati chiave della teoria e alcuni fatti utili,
magari non presenti su tutti i testi;
Esercizi teorici: esercizi di carattere teorico, talvolta dimostrazioni di fatti noti o
di complementi utili nel capitolo;
Esercizi di allenamento: gli esercizi di routine adatti a qualunque tipo di corso che
affronti largomento della sezione;
Esercizi risolti: esercizi in difficolt`a crescente adatti ai corsi via via pi`u esigenti e
ricchi dal punto di vista matematico;
Esercizi proposti: esercizi senza svolgimento, talvolta con la soluzione;
Quiz a risposte multiple: esercizi elementari a risposta multipla, adatti a qua-
lunque corso, dello stesso livello degli esercizi di allenamento: le soluzioni sono
presenti alla fine dei capitoli.
Inoltre, alcune di queste sezioni sono duplicate a seconda che gli esercizi siano
pi`u facili o pi`u semplici o, come nel caso del calcolo di integrali con il metodo dei
residui, gli argomenti utilizzati nella risoluzione degli stessi (solo il teorema dei resi-
dui, il Lemma di Jordan, i lemmi del cerchio grande e del cerchio piccolo) in modo
da permettere al docente e allo studente una facile selezione.
Nel testo si trovano esercizi pi`u di 100 esercizi (75 dei quali interamente risolti)
sui seguenti argomenti: funzioni olomorfe, sviluppi di Laurent, funzioni armoniche
ed olomorfe, Teorema di Rouche, calcolo di integrali con il metodo dei residui. Non
trattiamo argomenti di carattere superiore come le trasformate.
6 Prefazione
f 0 (z) m
z a, (1.1)
f (z) (z a)
f 0 (z) m
cio`e e` asintotica a per z a.
f (z) (z a)
Soluzione. Infatti si ha
ed e`
g(a) = mh(a) 6= 0.
Infine si ha
f 0 (z) m(z a)m1 h(z) + (z a)m h0 (z)
=
f (z) (z a)m h(z)
m(z a) m1
h(z) (z a)m h0 (z)
= +
(z a)m h(z) (z a)m h(z)
0
m h (z) m
= + per z a.
za h(z) za
8 Funzioni olomorfe e sviluppi di Laurent
Nel seguito utilizziamo spesso la seguente ovvia versione complessa del Teorema di
De lHopital.
f 0 (z)
lim =`C
za g 0 (z)
si ha
f (z)
lim = `.
za g(z)
f 0 (z) (z a)n1
c = c(z a)nm
g 0 (z) (z a)m1
per z che tende ad a. Ora, essendo
f 0 (z)
lim = lim c(z a)nm = ` C,
za g 0 (z) za
f 0 (z) g 0 (z)
f (z) (z a), g(z) (z a) z a,
n m
da cui
f (z) m f 0 (z) m
0
` z a.
g(z) n g (z) n
f (z)
Nel caso n m si ha ` = 0 e si ottiene lim = 0 = `; nel caso m = n si
za g(z)
f (z)
ottiene lim = `.
za g(z)
1.2 Esercizi di allenamento 9
1 e2iz
f (z) = . (1.2)
z4 1
Soluzione. Gli zeri del denominatore sono le radici quarte di 1, ovvero 1, i, 1, i e
sono semplici, dato che la derivata del denominatore, 4z 3 , e` nulla solo in z = 0. Il
numeratore si annulla per e2iz = 1, il che equivale a z Z; ne segue che 1 sono
singolarit`a eliminabili (in esse la f vale 2i/4(1)3 = i/2, come si vede con
la regola di de lHopital), mentre si ha
1 e2ii i
Res(f, i) = 3
= (1 e2 );
4i 4
2i(i)
1e i
Res(f, i) = 3
= (1 e2 ).
4(i) 4
e(1+i)z
f (z) = .
e2z + 4
Trovarne singolarit`a e residui.
1.2 Esercizi di allenamento 11
1
Esercizio 1.9 Determinare poli e residui della funzione contenuti sul
z4 + 1
semipiano Im z > 0.
Soluzione. La funzione f (z) = 1/(1+z 4 ) ha quattro poli di ordine 1; quelli contenuti
nel semipiano Im z 0 sono z1 = ei/4 e z2 = e3i/4 . Si ha inoltre
1 1
i/4
Res(f, e ) = 3
= e3i/4 ,
4z z=ei/4 4
1 1
Res(f, e3i/4 ) = = ei/4 .
4z 3 z=e3i/4 4
h(m1) (a)
e` lo sviluppo di Laurent di f in a; in particolare Res(f, a) = dm1 = .
(m 1)!
Soluzione. Se a e` polo di ordine m allora f (z) e` asintotica a c/(z a)m per qualche
c 6= 0 e pertanto (z a)m f (z) c per z a; ne segue che h(z) = (z a)m f (z) e`
limitata attorno ad a che e` quindi singolarit`a eliminabile per h che possiamo pertanto
considerare olomorfa attorno ad a. Il resto e` facile.
z 2 ez
f (z) =
(1 + ez )2
in z = i .
Soluzione. Posto g(z) = z 2 ez , h(z) = ez + 1 e` g(i) = 2 6= 0, h0 (i) = 1 6= 0:
i e` polo di ordine 2. Si ha poi
da cui z 2 ez = 2 + ( 2 2i)(z i) + oi (z i) e
1 z
ez = (ez )i + (ez )i (z i) + (e )i (z i)2 + oi (z i)2
2
1
da cui (ez + 1)/(z i) = 1 (z i) + oi (z i) dalla quale si ricava
2
z i 1/2
1
= + (z i) + oi (z i)
ez + 1 1 (1)2
1
= 1 + (z i) + oi (z i)
2
2
z i
= 1 (z i) + oi (z i)
ez + 1
ed infine
(z i) 2
(z i)2 f (z) = z 2 ez = 2 + ( 2 2i 2 )(z i) + oi (z i)
ez + 1
= 2 2i((z i)) + oi (z i)
e quindi
2 2i
f (z) = + R(z),
(z i) 2 (z i)
ez
f (z) = ,
(1 + e2z )2
se ne classifichino le singolarit`a, e si calcoli il residuo sulla singolarit`a c con 0 <
Im c < . Soluzione. Il numeratore non e` mai nullo; la funzione 1 + e2z ha zeri
semplici nei punti z per cui e2z = 1 2z = (2k + 1)i e cio`e sugli
zk = i/2 + ki , k Z. Questi sono tutti poli del secondo ordine per f . Il polo c
richiesto e` c = i/2; inoltre
(z i/2)2 ez
d
Res(f , i/2) =
dz (e2z + 1)2 z=i/2
2 !
2(z i/2)(e2z + 1) (z i/2)2 4e2z z z i/2
= lim e + ez .
zi/2 (e2z + 1)3 e2z + 1
eiz
f (z) = .
sinh2 z
Calcolarne il residuo in 0.
14 Funzioni olomorfe e sviluppi di Laurent
5 7 24/2! 96/3!
+
(z 1)4 (z 1)3 (z 1)2 z1
5 7 12 16
= + .
(z 1)4 (z 1)3 (z 1)2 z1
1.2 Esercizi di allenamento 15
Per la parte singolare attorno a z = 0, polo del secondo ordine, si prende h(z) =
z 2 f (z) = (z 3 + 4)/(z 1)4 ; si ha h(0) = 4, e
3z 2 z3 + 4
h0 (z) = 4
(z 1)4 (z 1)5
quindi
h0 (0) = 16.
La parte singolare in z = 0 e` quindi 4/z 2 16/z ; si ottiene quindi, essendo f
razionale propria
z3 + 4 4 16 5 7 12 16
f (z) = = 2 + + ,
z 2 (z 1)4 z z (z 1)4 (z 1)3 (z 1)2 z 1
come richiesto.
1
f (z) = .
z 5 (z + 1)3
Ricordando che
1 X
= wn , |w| < 1
1 w n=0
si ha
z2 n
z 2
1 X
z2
= , 3 <1
1 3 n=0
3
ed e` quindi
1 X 1
= (z 2)n , |z 2| < 3
5 z n=0 3n+1
e pertanto Res(f, 2) = 13 .
1.2 Esercizi di allenamento 17
Soluzione. (i) Il denominatore ha zeri per cosh z = 1, e cio`e per cos(iz) = 1, ovvero
iz = 2k , che equivale a z == 2ki = 2mi, m Z. Cerchiamo la molteplicit`a
di tali zeri: si ha D(1cosh z) = sinh z , e sinh(2mi) = (e2mi e2mi )/2 =
(1 1)/2 = 0; ma D2 (1 cosh z) = cosh z vale 1 per z = 2mi. Quindi: i
punti 2mi, m Z, sono zeri di molteplicit`a 2 per il denominatore. Il numeratore si
scrive z(z + 2i)(z 2i) ed ha quindi 0, 2i, 2i come zeri semplici. Ne segue:
0, 2i, 2i sono per f poli semplici (di ordine 1); 2mi, m Z r {1, 0, 1}
sono per f poli del secondo ordine.
(ii) Il circolo di centro 2i e raggio 8 interseca lasse immaginario nei punti di affissa
6i e 10i; poiche 6 < 2 < 10 < 4 , entro il circolo cadono le singolarit`a 0, 2i;
per il teorema dei residui si ha:
Z
f (z) dz = 2i (Res(f, 0) + Res(f, 2i)) .
|z2i|=8
z2
Res(f, 0) = lim zf (z) = 4 2 lim = 8 2 ;
z0 z0 1 cosh z
(z 2i)2
Res(f, 2i) = lim (z 2i)f (z) = 2i(2i + 2i) lim
z2i z2i 1 cosh z
2(z 2i)
= 8 2 lim = 16 2 .
z2i sinh z
In definitiva
Z
f (z) dz = 16 3 i.
|z2i|=8
18 Funzioni olomorfe e sviluppi di Laurent
z2 z2
f (z) = .
z 2 + 25 z 2 + 9
R
Calcolare f (z) dz con il metodo dei residui.
Soluzione. Le singolarit`a di f sono 5i e 3i; esse sono poli del primo ordine come
e` immediato constatare, essendo non nulle le derivate del denominatore in tali punti.
Dato che solo 3i e 5i sono contenuti allinterno del circuito per il teorema dei
residui si ha
Z
f (z) dz = 2i(Res(f, 3i) + Res(f, 5i))
Esercizio 1.21
1
zb
in B(0, [0, r[) ed in B(0, ]r, +[).
(ii) Sia 0 < q < 1 costante fissata; si consideri la funzione razionale
z
F (z) = .
(z q)(1 qz)
Trovarne poli e residui, e scriverne la decomposizione in frazioni semplici.
(iii) Scrivere lo sviluppo di Laurent di F , nella corona circolare che ha i due poli sulla
frontiera.
(iv) KSi consideri ora la funzione della variabile reale
1
f () = ;
1+ q2 2q cos
servirsi di (iii) per calcolare i coefficienti di Fourier, in periodo 2 di f (si usa
naturalmente la solita sostituzione cos = ( + 1/)/2, dove = ei ...).
da cui subito lo sviluppo di Laurent della funzione data (sviluppo che in B(0, [0, r[)
e` quello di Taylor)
X zn
1
= (I)
z b n=0 bn+1
da cui
1 X bm1
= (II)
z b m=1 z m
la convergenza della serie a secondo membro essendo totale per R; poiche tale
serie e` serie trigonometrica, essa e` necessariamente la serie di Fourier (in periodo 2 )
di f ; si ha quindi
qn
cn (f ) = per n = 0, 1, 2, . . .
1 q2
nonche
q n
cn (f ) = per n = 1, 2, 3, . . . ;
1 q2
concisamente
q |n|
cn (f ) = n Z.
1 q2
N.B.: La funzione f , a meno di un coefficiente, e` il nucleo di Poisson.
1.3 Esercizi risolti 21
1 f (z)
Z Z
Im = z m f (z) dz = 2i m1+1
dz = 2ic(m+1) .
2i z
calcolare In (esprimerlo con una formula; pu`o essere utile la funzione parte intera;
si ricordi che [x], parte intera del numero reale x, e` il massimo intero che non
supera x).
(iii) Calcolare
In
lim .
n n2
1 x
Figura 1.1.
z2
tenendo conto del fatto che exp(2z 2 ) tende ad 1 per z 0; posto w = z 2 si ha
1 1 1
lim = =
w0 exp(2w) 1 (2e2w )w=0 2
w
mentre per il residuo ad un punto singolare a diverso da 0 si ha subito
a exp(2a2 ) 1
Res(f, a) = 2
=
4a exp(2a ) 4
(ii) Si noti che essendo 2 irrazionale il circuito non passa per alcuna singolarit`a di f ,
e gli integrali che definiscono In hanno quindi significato. Per il teorema dei residui
X
In = 2i Res(f, 0) + Res(f, ei/4 ) = i + 2i(n)
dove (n) e` il numero di interi positivi tali che < n, e cio`e la parte intera di
2 n2 , (n) = [ 2 n2 ]. Quindi In = i(1 + 2[ 2 n2 ]).
(iii) Essendo 2 n2 1 < [ 2 n2 ] < 2 n2 + 1, si ottiene 2 1/n2 < [ 2 n2 ]/n2 <
2 + 1/n2 , da cui si ha lim [ 2 n2 ]/n2 = 2 . Ne segue
n
In
lim = 2i 2
n n2
1
f (z) = .
(z + 1)3 z 5
Soluzione. Il risultato e`
1 3 6 10 15 1 5 15
+ 2 + .
z5 z4 z3 z z (z + 1)3 (z + 1)2 z + 1
z+1
Esercizio 1.27 Sia R(z) = .
z 3 (1 + z2)
i) Determinare singolarit`a e residui di R;
ii) Dimostrare (senza calcoli) che R e` la somma delle sue parti singolari nei vari
poli
iii) Determinare le parti singolari di R attorno ai poli.
iv) Usando ii) decomporre R in frazioni semplici complesse.
ez
Esercizio 1.28 Siano f (z) = e R = {z = x + iy C : 0 x 2, 0
e2z + 4
y }.
1 2
+
z2 4z
nella corona circolare 2 < |z| < 4.
(ii) Classificare le singolarit`a della funzione
z + 2i
f (z) = .
sin(iz)(cos z 1)
1.4 Esercizi proposti 25
C (z 1)(z + 3)2
esiste finito.
Esercizio 1.34 K
+
X
nella corona r < |z z0 | < R allora nella stessa corona f (z)g(z) = cr (z
X
z0 )r dove cr = ap bq ).
p+q=r
(iii) Dire se f ha primitive nel semipiano di destra (rispettivamente di sinistra).
(iv) Determinare il raggio di convergenza della serie di Taylor relativa al punto z0 =
(1 + i)/2.
(v) Dire se f e` limitata in un intorno di .
(i) Scrivere lo sviluppo in serie di potenze della funzione g(z) tale che g(0) =
g 0 (0) = 0 ed inoltre g 00 (0) = f (z).
(ii) Provare che esiste > 0 tale che g(z) 6= 0 per ogni z con 0 < |z| < .
1.4 Esercizi proposti 27
(iii) Sia h(z) = 1/g(z), 0 < |z| < , calcolare Res(h(z), 0).
Esercizio 1.38 K
(i) Sia r > 0; mostrare che lespressione kf kr = max {|f (z)| : |z| r} definisce
una norma sullo spazio H(C) delle funzioni olomorfe su C.
(ii) Sia 0 < r < s. Provare che la applicazione lineare : (H(C); k#ks )
(H(C); k#kr ) definita da (f ) = f 0 e` continua
Suggerimento: Servendosi della formula di Cauchy si esprima f 0 (z) su rB tramite
un integrale involvente f , ma non f 0 , esteso al bordo s di sB ; B essendo la palla
unitaria
di C.
X
(iii) Sia fn una serie di elementi di H(C) che converge uniformemente a f
n=0
X
H(C) su ogni compatto di C; usando (ii) provare che fn0 = f .
n=0
X
Esercizio 1.39 K Si consideri in C r {0} la serie di funzioni 1/(k!z k ).
k=0
Esercizio 1.40 K
(i) Si ponga
2
2( cos )
Z
() = d.
0 cos2 2 cos + 2
giustificando la risposta.
28 Funzioni olomorfe e sviluppi di Laurent
Esercizio 1.42 K
(i) Sia aperto semplicemente connesso di C; siano a1 , . . . , am , con ak 6= al
se k 6= l. Sia f H( r {a1 , . . . , am }); si supponga che tutti gli ak siano poli
per f . Provare che f ammette una primitiva in r {a1 , . . . , am } se e solo se
Res(f, ak ) = 0 per k = 1, . . . , m.
(ii) Sia p 1, p intero. Definiamo fp : C r {0} C ponendo
sin z
fp (z) = p ;
z
per quali p la funzione fp ammette una primitiva in C r {0}? Per questi valori di
p scrivere la serie di Laurent (attorno a 0) di ogni possibile primitiva di fp .
(iii) La funzione
sin z
f1 (z) =
z
ammette una ed una sola primitiva F tale che lim F (x) = 0; scrivere la serie
R3x
di Laurent di F (attorno a 0).
Suggerimento: Ricordare lintegrale di Dirichlet.
Res(f, a) = (1 0 20 1 )/03 .
Morale: Basta calcolare i primi due termini dello sviluppo di Taylor di g(z) e di
h(z)/(z a) attorno ad a per ottenere il residuo.
Soluzione. E`
2
za
2 g(a)
lim (z a) f (z) = lim g(z) = 0 6= 0 :
za za h(z) (h (a))2
1.5 Esercizi teorici di difficolta` superiore 29
Esercizio 1.44 K Per ogni r > 0 sia r () = rei , [0, 2], il circolo
positivamente orientato di centro 0 e raggio r.
(i) Sia f (z) = f (x + iy) funzione continua sul sostegno del circolo r . Esprimere
f (z)
Z
dz
r z
mediante
Z
f (x + iy) |dr |
r
Z
( f (x + iy)|dr | e` lintegrale al differenziale darco) e trovare cos` una
r
relazione tra i due integrali.
(ii) Sia w C con |w| = 6 r. Usando (i) ed il teorema dei residui calcolare
1
Z
|dr |
r (x + iy) w
calcolare, al variare di w C,
1
Z
dx dy.
D (x + iy) w
Soluzione. (i) Si ha
Z 2 Z 2
f (z) f (rei )
Z
i
dz = ire d = i f (rei ) d,
r z 0 rei 0
mentre e` (|dr | = r d)
Z Z 2
f (x + iy) |dr | = f (rei )r d
r 0
per cui
r f (z)
Z Z
f (x + iy) |dr | = dz
r i r z
e` la relazione richiesta.
(ii) Posto f (z) = 1/(z w), la formula precedente porge
1 r 1
Z Z
|dr | = dz.
r (x + iy) w i r z(z w)
La funzione z 7 1/(z(z w)) ha, se w 6= 0, poli del primo ordine per z = 0 e
z = w, con residui rispettivi 1/w e 1/w, mentre ha un polo del secondo ordine in
z = 0, con residuo nullo, se w = 0. Per il teorema dei residui si ha (w 6= 0)
1 w(r , 0) w(r , w)
Z
dz = 2i +
r z(z w) w w
e mentre w(r , 0) = 1 per ogni r > 0, si ha w(r , w) = 1 se |w| < r, w(r , w) = 0
se |w| > r. Se w = 0, lintegrale e` nullo. Riassumendo
Z
1 0 se |w| < r,
|dr | = 2r
r (x + iy) w se |w| > r.
w
(iii) Come funzione di r la funzione
1
Z
F (r) = |dr |
r (x + iy) w
e` definita su ]0, +[ r {|w|} e pu`o scriversi
2r
]0,|w|[ (r);
w
Lintegrale di tale funzione e`
2 |w| |w|2
Z
r dr = se |w| 1,
Z 1
F (r) dr = w Z0 w
1
0 2
r dr = se |w| > 1.
w 0 w
1.6 Quiz a risposte multiple 31
1
Z
dz
|z2|=2 (z 1)2 (z 5)3
256i 2i 3i 5 3i
a) 128i b) c) d) e) f)
5 15 5 256 128
32 Funzioni olomorfe e sviluppi di Laurent
1
Esercizio 1.47 Determinare lo sviluppo di Laurent di f (z) =
(z 3)(5 z)
attorno a 3. Dedurre poi il valore del coefficiente di (z 3)2 di tale sviluppo.
3eiz
Z
dz
|z|=2 z 2 4z + 3
q
a) 1 b) 3i c) i d) e) i f) /2
1 1 z3 1 1 1 1
+ + + (z 3)2 + (z 3)3 + (z 3)4 + (z 3)5 + ...;
2(z 3) 4 8 16 32 64 128
Esercizio 2.2
(i) Data la forma differenziale
x2 y 2 2xy
(x, y) = dx + 2 dy ()
(x2 + y 2 )2 (x + y 2 )2
definita su R2 r {O}, sapendo che essa e` chiusa (accettare tale fatto) mostrare che
e` anche esatta.
(ii) Mostrare che () ha primitive armoniche.
(iii) Trovare una funzione che sia olomorfa su C r {O} e che abbia una primitiva di
() come parte reale.
Soluzione. (i) La forma essendo chiusa su R2 r {O}, per un noto risultato sar`a
esatta se e solo se il suo integrale sul circolo semplice unitario e` nullo. Detto
(t) = (cos t, sin t), t [0, 2], tale circolo, si ha
Z Z 2
(cos2 t sin2 t)( sin t) + 2 cos t sin t cos t dt
=
0
Z 2
= sin t dt = 0.
0
Quindi e` esatta.
(ii) Se u(x, y) e` una primitiva di , e` 1 u = 1 (x, y) e 2 u = 2 (x, y) per cui u e`
armonica se e solo se 1 1 + 2 2 = 0, identicamente in R2 r {O}. Si ha
2x 2 2 4x 2x3 + 2xy 2 4x3 + 4xy 2
1 1 (x, y) = + (x y ) =
(x2 + y 2 )2 (x2 + y 2 )3 (x2 + y 2 )3
2x(3y 2 x2 )
=
(x2 + y 2 )3
mentre
2x 4y 2x3 + 2xy 2 8xy 2
2 2 (x, y) = + 2xy =
(x2 + y 2 )2 (x2 + y 2 )3 (x2 + y 2 )3
2x(3y 2 x2 )
= .
(x2 + y 2 )3
2.1 Esercizi di allenamento 35
E` immediato vedere che una funzione che ha come derivata parziale rispetto ad x
la prima componente 2xy/(x2 + y 2 )2 di tale forma e` ad esempio y/(x2 + y 2 ).
Siamo indotti a cercare primitive di del tipo y/(x2 + y 2 )+(y); derivando rispetto
ad y tale funzione si ha
1 22 2 0 x2 y 2
(x + y 2 2
) + (y) = + 0 (y)
x2 + y 2 y (x2 + y 2 )2
ed imponendo luguaglianza con la seconda componente della forma si ha 0 (y) = 0.
Ne segue che y/(x2 + y 2 ) e` una primitiva della forma sopra scritta. Inoltre si e` visto
che
x2 y 2
y
y = ;
(x2 + y 2 ) (x2 + y 2 )2
si ha allora, scambiando x con y , che x/(x2 + y 2 ) ha (y 2 x2 )/(x2 + y 2 )2 co-
me derivata parziale rispetto ad x, e sempre scambiando x con y si ha che la de-
rivata parziale rispetto ad y di questa funzione e` 2xy/(x2 + y 2 )2 . Ne segue che
x/(x2 + y 2 )e` una primitiva di . Una funzione olomorfa che abbia una primitiva
di come parte reale deve quindi essere
x y x iy z 1
f (z) = f (x + iy) = +i 2 = 2 = =
x2+y 2 x +y 2 x +y 2 zz z
cio`e f (z) = 1/z e` una delle funzioni richieste (le altre differiscono da questa per
una costante complessa).
pertanto
1
Z
|f (z)| lim |f (x + iy)| dx dy = 0
r+ r 2 B(z,r]
1 dz 2 1
Z Z
= 2
dz.
1 + (z + 1/z)/2 iz i z + 2z +
Z
Occorre distinguere il caso = 0; se = 0 lintegrale diventa (1/i) dz/z ,
che vale (1/i)2i = 2 . Se 6= 0, il denominatore si annulla per z = (1
a 1 + 1 2 > ||, certamente vera perche il primo membro e` maggiore di
1, mentre|| < 1 per ipotesi e quindi questo valore e` fuori dal circolo;
invece
e` |1 + 1 2 |/||< 1, dato che tale relazione equivale a 1 1 2 <
|| 1 || < 1 2 , certamente vera perche 1 2|| + 2 < 1 2 ,
lultimarelazione essendo equivalente a 2 < ||, vera perche || < 1. Quindi
(1 + 1 2 )/ e` singolarit`a entro il circuito, chiaramente polo del primo ordine
con residuo
1 + 1 2
1 1 1
Res 2
, = = .
z + 2z + 2z + 2 z=/ 2 1 2
Ne segue
1 2i
Z
dz = ;
z 2 + 2z + 2 1 2
quindi si ha per lintegrale proposto:
2
1 2
Z
d = ; || < 1, reale.
0 1 + cos 1 2
zn dz 2 zn
Z Z
= dz.
1 + (z + 1/z)/2 iz i z 2 + 2z +
Z
Occorre distinguere il caso = 0; se = 0 lintegrale diventa (1/i) z n1 dz ,
nullo per ogni n Z, salvo che per n = 0, nel qual caso vale (1/i)2i = 2 .
Supponiamo poi n 0, cio`e n naturale. Come sopra
visto, il denominatore si annulla
per z = (1 1 2 )/ di cui solo (1 + 1 2 )/ e` dentro il circuito,
chiaramente polo del primo ordine con residuo
zn 1 + 1 2 zn (1)n n /n
Res , = =
z 2 + 2z + 2z + 2 z=/ 2 + 2
42 Calcolo di integrali con il metodo dei residui
(per semplificare la scrittura, si e` posto = 1 1 2 ). Si ha allora, per lintegrale
richiesto, se 6= 0 ed n 0:
2
ein 2 (1)n n
Z
d = 2i n
0 1 + cos i 2 (1 )
n
n n (1 1 2 )n
= 2(1) n = 2(1) .
(1 ) n 1 2
Se n < 0, la funzione ha un polo di ordine n in z = 0, certamente entro il
circuito. Possiamo tuttavia osservare che lintegrale richiesto coincide con il valore
dellintegrale con n > 0:
2 Z 2
ein ein( )
Z
d = (posto = ) = (d )
0 1 + cos 0 1 + cos( )
Z 0 Z 2
ei(n) ei(n)
= d = d
2 1 + cos 0 1 + cos
Esercizio 3.3
1 e si ha
z12 ez1 1 2 z1 1
Res(f, z1 ) = 2z
= 2
z 1 e = (log a + i/2)2 elog a+i/2
2e 1 2a 2a2
i 1
= (log a + i/2)2 = (log2 a 2 /4 + i log a)
2a 2a
z 2 ez2 1 1
Res(f, z2 ) = 2 2z2 = 2 z22 ez2 = 2 (log a + 3i/2)2 elog a+3i/2
2e 2a 2a
i 1
= (log a + 3i/2)2 = (log2 a 9 2 /4 + 3i log a).
2a 2a
Per r > 0 fissato, posto r+ (t) = r + it, r (t) = r + it, t [0, 2] e`
Z Z
lim f (z) dz = lim f (z) dz = 0.
r+ r+ r r
Infatti e`
(r + it)2 er+it 2 r
|f (r + it)| = 2(r+it) (r + 2) e per ogni t [0, 2],
e + a2 |e2r a2 |
(r + it)2 er+it 2 r
|f (r + it)| = 2(r+it)
(r + 2) e per ogni t [0, 2]
e + a2 |a2 e2r |
sicche
(r + 2)2 er
Z
+ f (z) dz 2 0,
r |e2r a2 | r+
(r + 2)2 er
Z
f (z) dz 2 0.
r |a2 e2r | r+
da cui
+
4 2 4ix 2
Z
2
vp dx = log a + i log a
e2x + a2 a 4
9 2
log2 a + 3i log a
a 4
= (2 2 2i log a)
a
44 Calcolo di integrali con il metodo dei residui
sicche
+ +
4 2 ex 2 3 4xex log a
Z Z
dx = e dx = 2 2
e2x + a2 a
2x
e +a 2 a
(dato che gli integrali esistono finiti) da cui infine
Z + Z +
ex xex log a
J= 2x 2
dx = , I = 2x 2
dx = .
e +a 2a e +a 2 a
(ii) Posto t = ex si ha
Z + Z + Z +
ex t 1 1
J= 2x 2
dx = 2 2
dt = dt
e +a 0 t +a t 0 t + a2
2
1 + 1
= [arctan(t/a)]0 = = .
a a2 2a
eiz
f (z) = .
sinh2 z
(ii) Integrando sul bordo dei rettangoli di vertici
iR
r + i /2 r+ i /2
i /2
0 R
r i /2 r i /2
i /2
Figura 3.1.
avendo indicato con (r) il contributo dei pezzi verticali. Si noti che si ha
per disparit`a di sin(x)/ cosh2 x lintegrale coincide con quello dato; si ha cio`e
+ +
cos(x) eix Res(f, 0)
Z Z
dx = dx = i /2
cosh2 x
2
cosh x (e e/2 )/2
Res(f, 0)
= i .
sinh(/2)
Non resta che da calcolare Res(f, 0). Trattandosi di un polo del secondo ordine si ha
z2
Res(f, 0) = D eiz ;
sinh2 z z=0
la derivata e` :
|ex | eRe()x
|f (x)| = 2x 2
= .
(1 + e ) (1 + e2x )2
Lintegrazione sul bordo del rettangolo, combinata col teorema dei residui, porge
(al solito (r) indica il contributo dei pezzi verticali):
Z r Z r
ex e(x+i)
2x 2
dx 2(x+i) )2
dx + (r) = 2i Res(f , i/2),
r (1 + e ) r (1 + e
cio`e
r
ex ei/2
Z
(1 ei ) dx + (r) = 2i ( 2).
r (1 + e2x )2 4
i
Se 1 e 6= 0, il che per S si ha solo se = 2, si pu`o dividere per tale
quantit`a; passando al limite per r + si ha allora
ei/2 2 1 2
I() = i ( 2) = i/2
= .
2(1 e )
i 4 (e i/2 e )/(2i) 4 sin(/2)
Si ha poi
+
e2x +
2e2x 1 +
1 1
Z Z
2x 2
dx = dx =
(1 + e ) 2 (1 + e2x )2 2 1 + e2x
1 1
= (0 + 1) = .
2 2
Calcolato con la regola di de lHopital il limite lim I() vale
2
(/4)(1) 1
= .
cos(2/2)/2 2
Esercizio 3.6
(i) Dire per quali reali e` definita la funzione
ex
Z
F () = dx.
R cosh(x/2)
Soluzione. (i) Anzitutto si osservi che lintegrando e` continuo su R, dato che il deno-
minatore cosh(x/2) non ha zeri reali. Per x + il denominatore e` asintotico a
ex/2 /2, il numeratore a ex ; la funzione e` quindi asintotica a 2e(/2)x , sommabile
in un intorno di + se e solo se /2 < 0, cio`e se e solo se < /2. Simil-
mente si vede che per x lintegrando e` asintotico a e(+/2)x , sommabile in
un intorno di se e solo se + /2 > 0, e cio`e > /2. In conclusione,
lintegrale esiste finito se e solo se si ha /2 < < /2.
(ii) Si ha, per ]/2, /2[,
+
e()x
Z
F () = dx = (posto x = t)
cosh(x/2)
et
Z
= (dt)
+ cosh((t)/2)
+
et
Z
= dt = F ()
cosh(t/2)
e quindi F e` pari.
(iii) Il denominatore si annulla per z/2 = i/2 + ki , e cio`e per z = i + 2ki =
(2k + 1)i, multipli dispari di i. La derivata del denominatore e` (/2) sinh(z/2),
che per z = i + 2ki vale (/2) sinh(i/2 + ik) = (1)k i/2. Il numeratore non
e` mai nullo. Le singolarit`a sono quindi tutti poli del primo ordine, con residui
ei+2ki
Res(f , (2k + 1)i) = 2(1)k .
i
(iv) Indicato con (r) il contributo dallintegrale dei pezzi verticali si ha, dal teorema
dei residui, per ogni r > 0
r r
ex e(x+2i)
Z Z
dx dx + (r) = 2i Res(f , i) = 4ei ;
r cosh(x/2) r cosh(x/2 + i)
ex ei 2 2
Z
F () = dx = 4 2i
= i i
= .
R cosh(x/2) 1+e (e + e )/2 cos
3.3 Esercizi risolti 49
e/2k+i log 2
Res(f, ak ) = (1)k+1 i .
4
(ii) Si ha
e(1+i)(r+it)
Z Z
f (z) dz = i dt.
r 0 e2(r+it) + 4
Per maggiorare lintegrando osserviamo che e` |e(1+i)(r+it) | = |ert+i(r+t) | =
ert er (essendo t 0) mentre al denominatore |e2(r+it) + 4| |e2(r+it) | 4 =
e2r 4 0 se r e` grande; quindi lintegrando e` dominato da er /(e2r 4) per r
grande, quindi
Z
er er
Z
f (z) dz dt = 0 per r +.
r
0 e2r 4 e2r 4
Similmente, per lintegrale esteso a r (t) = r + it, t [0, ], per lintegrando,
che e` ora
e(1+i)(r+it)
e2(r+it) + 4
50 Calcolo di integrali con il metodo dei residui
(iii) Lunico polo che cade entro il rettangolo e` a0 = log 2 + i/2. Per il teorema dei
residui si ha, detto r il bordo del rettangolo
e/2+i log 2
Z
f (z) dz = 2i Res(f, a0 ) = 2(i)2 = e/2+i log 2 . ()
r 4 2
Si ha
Z Z r Z r
f (z) dz = f (x) dx f (x + i) dx + (r)
r r r
avendo indicato con (r) il contributo allintegrale dei pezzi verticali; come visto in
(ii) si ha lim (r) = 0; inoltre
r+
e(1+i)(x+i) e(1+i)x ei e
(1+i)x
f (x + i) = = = e = e f (x),
e2x+2i + 4 e2x + 4 e2x + 4
per cui () porge, passando al limite con r +
Z +
(1 + e ) f (x) dx = e/2+i log 2
2
cio`e
+
e/2+i log 2
Z
f (x) dx =
2(1 + e )
e moltiplicando numeratore e denominatore per e/2 si ottiene infine
Z +
cos log 2 + i sin log 2
f (x) dx = .
4 cosh(/2)
(iv) Con la sostituzione x = et gli integrali diventano
Z + Z +
cos tet sin tet
2t
dt, 2t
dt,
e + 4 e + 4
Esercizio 3.8 (Distanza media TerraSole) Lequazione polare dellellisse (di se-
p
miassi 0 < b a) e` r = , riferita ad un sistema polare con origine in
1 + cos
un fuoco, ed asse polare diretto da quel fuoco al pi`u vicino vertice; p =b2 /a e` il
parametro dellellisse, = c/a ne e` leccentricit`a, con = c/a, c = a2 b2 .
Mostrare che si ha
Z 2
1 p
b= d.
2 0 1 + cos
Soluzione. Si ha, se e` il circolo unitario:
Z 2
1 p p 1 dz
Z
d =
2 0 1 + cos 2 1 + (z + 1/z)/2 iz
p 2
Z
= dz.
2i 2z + z 2 +
I poli sono in (1 1 2 )/; sono reali, echiaramente si ha (1
1 2 )/ < 1; invece si ha 1 <2 (1 + 2 1 )/ < 0, dato che
2
2
(z (1 + 1 2 )/)(z (1 1 2 )/)
2 1
= = .
(1 + 1 2 )/ (1 1 2 )/ 1 2
In base al teorema dei residui si ha quindi
Z 2
1 p 1
d = p (Residuo) = p
2 0 1 + cos 1 2
b2 1 b2 1 21
= p = 2 = b = b.
a 1 (c/a)2 a a c2 /a b
Intermezzo culturale: qual`e la distanza media Terra-Sole, unit`a astronomica, u.a.?
Comunemente si intende con questo il semiasse maggiore dellorbita terrestre; ma
come visto sopra, se si fa la media rispetto allangolo, essa viene il semiasse mi-
nore! In realt`a, se si fa la media rispetto allintegrale in ds, la media viene pro-
prio il semiasse maggiore: sia r(x, y) la distanza da un fuoco, %(x, y) la distan-
za dallaltro; e` evidente che se e` lellisse (parametrizzata ad esempio come
(p cos /(1+ cos ), p sin /(1+ cos )), [0, 2]), si ha, detto lintegrale:
Z Z Z
= r(x, y) |d| = %(x, y) |d| da cui 2 = (r(x, y) + %(x, y)) |d|;
E
52 Calcolo di integrali con il metodo dei residui
ma per definizione stessa di ellisse si ha r(x, y) + %(x, y) = 2a, per ogni (x, y) sul
sostegno dellellisse; ne segue 2 = 2a` se ` e` la lunghezza dellellisse; la media e`
quindi /` = a. Questa media coincide anche con la media aritmetica tra la distanza
minima (a c, al perielio) e la massima (a + c, allafelio).
Uno studente ha chiesto: e la media rispetto al tempo? Cio`e, se (t) e` la fase in
funzione del tempo, quanto vale
1 T
Z
r((t)) dt con T periodo, nel caso della terra un anno sidereo.
T 0
Sappiamo che la velocit`a areale e` costante (seconda legge di Keplero!), cio`e si ha
r2 ((t))(t)/2 = = ab/T ; da ci`o si ricava dt = (r2 ()/(2)) d e quindi
1 T
Z 2 Z 2
1 1 p3
Z
3
r((t)) dt = r () d = d.
T 0 2T 0 2ab 0 (1 + cos )3
Si ha poi, se e` il circolo unitario:
Z 2
1 1 1 1 dz
Z
d =
2 0 (1 + cos )3 2 (1 + (z + 1/z)/2)3 iz
1 8z 2
Z
= dz.
2i (z 2 + 2z + )3
Questultimo e` esattamente il residuo
dellintegrando sullunico polo entro il circolo,
che come sopra visto e` (1 + 1 2 )/; si tratta di un polo del terzo ordine ed il
residuo e` quindi la derivata:
d2 8z 2
1
z (1 + 1 2 /)3
2 dz 2 (z 2 + 2z + )3
z=(1+ 12 )/
d2 8z 2
1
= .
2 dz 2 3 (z (1 1 2 )/)3
z=(1+ 12 )/
I calcoli sono noiosi, chiediamo aiuto a Mathematica, che ci pu`o dare direttamente il
residuo:
h 8z 2 1 + 1 2 i
Residue 3 , z, In[1]
(z 2 + 2z + )
2 + 2
5/2
. Out[1]
2(1 2 )
La media richiesta e` questo risultato moltiplicato per p3 /(ab) = b6 /(a4 b) = b5 /a4 ;
si ha
b5 2a2 + c2 3a2 b2 3a p
= = .
a4 2a2 (a2 c2 )5/2 /a5 2a 2
3.4 Esercizi proposti 53
ez/2
f (z) = .
1 + ez
(i) Trovarne le singolarit`a, descrivendone il tipo.
(ii) Determinare il raggio di convergenza della serie di Taylor di f di punto iniziale
a = 3. Z +
(iii) Calcolare f (x) dx (usare il teorema dei residui applicato ai circuiti bordi di
rettangoli di vertici r, r + 2i, r + 2i, r).
Introduciamo la notazione (1 , 2 R, 1 2 )
Z
lim f (z) eiz dz = 0;
r+ r
Z
lim f (z) eiz dz = 0;
r+ r
a 1 e2a
Res(f, ia) =
2i 1 + a2
4.1 Esercizi di allenamento 57
da cui
1
Res(f , ei/4 ) = e 2/2 ei 2/2 ;
4
1
Res(f , e3i/4 ) = e 2/2 ei 2/2 ;
4
1
Res(f , e5i/4 ) = e 2/2 ei 2/2 ;
4
1
Res(f , e7i/4 ) = e 2/2 ei 2/2 .
4
(ii) Lintegrale considerato esiste finito e coincide con
Z +
eix
Im vp 4
dx.
x(1 + x )
da cui
Z +
sin x
2/2
4
dx = 1 e cos( 2/2) .
x(1 + x )
eiz
f (z) = , ( > 0)
z4 + z2 + 1
calcolando il residuo su quelle con parte immaginaria positiva.
4.1 Esercizi di allenamento 59
x2 x2
f (x) =
b2 + x2 a2 + x2
Z
e` sommabile su R, e calcolare f (x) dx con il metodo dei residui.
R
Soluzione. La funzione si scrive
(a2 b2 )/x2
f (x) = ,
(b2 + x2 )(a2 + x2 )
forma che mostra che essa e` dello stesso ordine di 1/x2 per x (se a 6= b,
altrimenti e` identicamente nulla); essendo continua, la f e` allora sommabile su R.
Le singolarit`a sono in ia e ib; esse sono poli del primo ordine (supponiamo a 6=
b) come e` immediato constatare, essendo non nulle le derivate del denominatore in
tali punti. Inoltre, si ha lim zf (z) = 0 dato che per |z| + la funzione e`
|z|+
asintotica ad (a2 b2 )/z 2 ; allora lintegrale di f sul semicerchio r () = rei ,
[0, ] tende a 0; e passando al limite per r + nella formula
Z r Z
f (x) dx + f (z) dz = 2i(Res(f, ia) + Res(f, ib)) (r > |a|, |b|),
r r
si ottiene
Z +
f (x) dx = 2i(Res(f, ia) + Res(f, ib)).
Per il calcolo del residuo conviene tenere la forma originaria di f (i residui sono
additivi) si ottiene
2
z (ia)2 ia
Res(f, ia) = = = ;
2z z=ia 2ia 2
2 2
z (ib) ib
Res(f, ib) = = = .
2z z=ib 2ib 2
Quindi
Z +
f (x) dx = b + a = (a b)
e` lintegrale richiesto.
4.2 Esercizi risolti 61
= b + a.
Esercizio 4.6
(i) Calcolare
+
eix
Z
vp dx
x ib
1
.
z 2 + iz + 2
(iii) Usare (i) ed (ii) per calcolare
+
sin x
Z
dx.
x2 + ix + 2
eiz
z 7
z ib
ha un polo di ordine 1 ad ib, con residuo eb . Supponiamo dapprima > 0: il
lemma di Jordan dice allora che se r denota la semicirconferenza di centro lorigine
e raggio r contenuta nel semipiano delle parti immaginarie positive, si ha
eiz
Z
lim dz = 0;
r+ r z ib
62 Il Lemma di Jordan
congiungendo tale semicerchio con il segmento [r, r] il teorema dei residui dice
che, se r > |b|,
Z r ix
e eiz
Z
dx + dz = 2ieb se b > 0, 0 altrimenti
r x ib r z ib
passando al limite si ottiene
Z + ix (
e 2ieb se , b > 0,
vp dx =
x ib 0 se > 0, b < 0.
Nel caso < 0 si integra su semicerchi contenuti nel semipiano delle parti
immaginarie negative, ottenendo
Z + ix (
e 2ieb se , b < 0,
vp dx =
x ib 0 se < 0, b > 0
formule riassumibili nellunica formula
Z + ix
e
vp dx = (sgn() + sgn(b))ieb
x ib
(in realt`a esiste anche lintegrale generalizzato, come si vede ad esempio con il
criterio di Abel-Dirichlet).
(ii) Gli zeri di z 2 + iz + 2 sono (i i2 8)/2; le radici quadrate di i2 8 =
1 8 = 9 sono 3i, per cui gli zeri di z 2 + iz + 2 sono i e 2i; si ha
1 k1 k2
= + ,
z 2 + iz + 2 z i z + 2i
dove k1 = Res(1/(z 2 + iz + 2), i) = 1/(2z + i)z=i = 1/3i = i/3 e k2 =
Res(1/(z 2 + iz + 2), 2i) = 1/(2z + i)z=2i = 1/3i = i/3, da cui
1 i/3 i/3
= +
z2 + iz + 2 z i z + 2i
e` la richiesta decomposizione in fratti semplici.
(iii) Scritto sin x = (eix eix )/2i, si deve calcolare
+
(eix eix )/2i
Z
dx
x2 + ix + 2
Z +
i/3
ix ix ix ix i/3
= ((e e )/2i) + ((e e )/2i) dx
zi z + 2i
1 + eix eix eix eix
Z
= + + dx
6 z i z i z + 2i z + 2i
1
= (2ie1 + 2ie2 ).
6
4.2 Esercizi risolti 63
Esercizio 4.7
(i) Descrivere le singolarit`a della funzione
1 eiaz
fa (z) = (a > 0 costante),
(z 2 + a2 )2
calcolando i residui sulle eventuali singolarit`a nel semipiano Im z > 0.
(ii) Calcolare lintegrale
Z +
1 cos(at)
F (a) = dt a R r {0}
(t2 + a2 )2
Suggerimento: Farlo prima per a > 0, usando quanto fatto in (i).
(iii) KDire se lintegrale doppio
1 cos(xy)
Z
2 2 2
dx dy
R2 (x + y )
+
h x2 i+
Z
2
= 2xex dx = e = .
4 0 4 0 4
Ne segue che lintegrale proposto vale . Resta da vedere che si ha
2
1 (1 + x2 )ex
lim = 0;
x0 x2
2 2 2
scritta la funzione come ex (ex (1 + x2 ))/x2 , si ha ex (1 + x2 ) = 1 + x2 +
o(x3 ) 1 x2 = o(x3 ), e si conclude.
4.2 Esercizi risolti 65
Esercizio 4.8 K
(i) Siano x, y > 0, con x 6= y ; calcolare, col metodo dei residui,
Z +
1
2 t2 )(1 + y 2 t2 )
dt.
(1 + x
(ii) Servirsi del risultato precedente per calcolare
dx dy dz
Z
2 2 2 2
dove D = [1, 1] [1, 1] [0, +[
D (1 + x z )(1 + y z )
arctan t 2
Z +
dt.
0 t
Soluzione. (i) La funzione f : z 7 1/((1 + x2 z 2 )(1 + y 2 z 2 )) ha, nelle ipotesi poste
su x, y , poli del primo ordine in z = i/x, z = i/y . Integrando sul bordo del
semicerchio di centro lorigine e raggio r contenuto nel semipiano {z : Im z 0} i
poli che interessano, non appena r > max{1/x, 1/y}, sono i/x, i/y ; si ha
per laltro, basta chiaramente scambiare fra loro x, y nella formula precedente,
ottenendo
y
Res(f, i/y) = .
2i(y x2 )
2
Lintegrale sul pezzo ricurvo del semicerchio e` infinitesimo perche f c/z 4 per
|z| + (con c = 1/(x2 y 2 )). Si ha quindi
Z +
1 x y
dt = 2i + = .
2 2
(1 + x t )(1 + y t )
2 2 2i(x y ) 2i(y x )
2 2 2 2 x+y
(ii) Per simmetria ci si riconduce a x > 0, y > 0, cio`e posto E = [0, 1] [0, 1]
[0, +[ si ha
dx dy dz dx dy dz
Z Z
2 2 2 2
= 4 2 2 2 2
.
D (1 + x z )(1 + y z ) E (1 + x z )(1 + y z )
Fissato (x, y) [0, 1] [0, 1], se x > 0, y > 0 ed x 6= y si ha, in base al precedente
risultato
Z +
dz 1 + dz
Z
2 2 2 2
= 2 2 2 2
= .
0 (1 + x z )(1 + y z ) 2 (1 + x z )(1 + y z ) 2(x + y)
66 Il Lemma di Jordan
Per 2 -quasi ogni (x, y) [0, 1] [0, 1] si ha x > 0, y > 0 ed x 6= y (i punti (x, y)
per cui x = 0 oppure y = 0 oppure x = y sono contenuti nel bordo del quadrato o
nella diagonale, comunque ununione di segmenti, di misura 2-dimensionale nulla).
Ne segue che per quasi ogni (x, y) [0, 1] [0, 1] la (x, y)-sezione dellintegranda
sta in L1 ([0, +[), con integrale /(2(x + y)). Essendo lintegranda positiva il
teorema di Tonelli dice che la funzione e` sommabile su E se e solo se esiste finito
Z
dx dy
[0,1][0,1] 2(x + y)
ed unulteriore applicazione del teorema di Tonelli dice che tale integrale esiste finito
se e solo se e` finito il risultato del calcolo
1
Z 1
dy
Z Z
dx dy = dx
[0,1][0,1] 2(x + y) 2 0 0 x+y
Z 1
y=1
= [log(x + y)]y=0 dx
2 0
1
Z
= (log(x + 1) log x) dx
2 0
1
Z
1
= [(x + 1) log(x + 1) x log x]0 (1 1) dx
2 2 0
= log 2.
Ne segue
dx dy dz
Z
= 4 log 2.
D (1 + x2 z 2 )(1 + y 2 z 2 )
(iii) Usando il teorema di Fubini possiamo affermare che si ha
Z + Z
dx dy dz dx dy
Z
2 2 2 2
= 2 2 2 2
dz.
D (1 + x z )(1 + y z ) 0 [1,1][1,1] (1 + x z )(1 + y z )
ed inoltre, se z > 0
Z 1
d 2 1 zd 2 arctan z
Z
=1
2 2
= 2
= [arctan(z)]=0 = 2 ;
1 1 + z z 0 1 + (z) z z
4.2 Esercizi risolti 67
pertanto
+ 2
dx dy dz arctan z
Z Z
4 log 2 = =4 dz
D (1 + x2 z 2 )(1 + y 2 z 2 ) 0 z
arctan t 2
Z + Z /2 Z /2
2 2
d
dt = 2 = d
0 t 0
2
tan cos 0 sin2
Z /2
2 /2 cos
= cotan 0 + 2 d
0 sin
Z /2
/2
= 2 [ log(sin )]0 2 log(sin ) d
0
Z /2
= 2 log(sin ) d;
0
dx dy
Z
[1,1][1,1] x + y
(i) Calcolare
+
1
Z
dt;
t2 + a2
Soluzione. (i) Si ha
Z +
1 1 + 1/a 1
Z
2 2
dt = 2
dt = [arctan(t/a)]+
= .
t + a a (t/a) + 1 a a
Linvarianza per traslazioni mostra subito che anche il secondo integrale vale /a.
(ii) Usiamo il teorema di Tonelli: si ha g(x, y) 0 per ogni (x, y) R2 ; se lintegra-
le iterato viene finito, allora g appartiene ad L1 (R2 ), e lintegrale iterato e` lintegrale
su tutto R2 . Integrando prima in x si ottiene
Z
1
Z
g(x, y) dx = dx
R ((x y)2 + a2 )(y 2 + a2 )
Z
1 1 1
= 2 dx = 2 ;
y + a2 (x y)2 + a2 y + a2 a
1
f (z) =
((x z)2 + a2 )(z 2 + a2 )
4.3 Esercizi proposti 69
Esercizio 4.13
zeiz
f (z) =
(z 2 + b2 )2
in z0 = ib (b > 0).
(ii) Calcolare
+
t sin t
Z
dt.
(t2 + b2 )2
Esercizio 4.14
z2 + 1
R(z) =
(z 2 + z + 1)(z 1)2
Esercizio 4.15
(ii) Calcolare
Z +
f (x)eix dx ( > 0).
1
.
1+ z2 + z4 + z6
4.3 Esercizi proposti 71
(i) Descrivere il pi`u grande aperto aperto di di C su cui la formula sopra data per f
definisce una funzione olomorfa.
(ii) Trovare gliZzeri di f .
+
(iii) Calcolare f (x) dx.
5 I Lemmi del cerchio piccolo e
del cerchio grande
Raccogliamo qui gli esercizi che coinvolgono anche il lemma del cerchio piccolo, che
ricordiamo qui sotto. Riprendendo la notazione della Sezione 4 si ha:
1 e2iz
f (z) = .
z4 1
74 I Lemmi del cerchio piccolo e del cerchio grande
(ii) Calcolare
+
sin2 x
Z
dx
x4 1
usando il metodo dei residui.
Soluzione. (i) Come si e` visto nellEsercizio 1.7, gli zeri del denominatore sono le
radici quarte di 1, ovvero 1, i, 1, i e sono semplici. Inoltre 1 sono singolarit`a
eliminabili mentre si ha
i
Res(f, i) = (1 e2 ).
4
(ii) Scriviamo anzitutto sin2 (x) = (1 cos(2x))/2, ed osserviamo che (per
x R) lintegranda e` quindi met`a della parte reale della funzione f (x) = (1
e2ix )/(x4 1) sopra considerata. Si noti che tale funzione e` in realt`a assolutamente
integrabile su R: infatti e` continua, ed e` dominata da 2/|x4 1|, asintotica ad 1/x4
per x , e quindi sommabile attorno allinfinito. Integrando su semicerchi
(segmento [r, r] e semicerchio r (t) = rei , [0, ]) si ha, se r > 1:
Z r
1 e2ix 1 e2iz i
Z
4 1
dx + 4 1
dz = 2i Res(f, i) = 2i (1 e2 )
r x r z 4
in base al teorema dei residui. Poiche lim z/(z 4 1) = 0, e 2 > 0, lintegrale
|z|+
su r e` infinitesimo al tendere di r a +. Si ottiene
Z +
1 e2ix
dx = (1 e2 ),
x 1
4 2
e quindi lintegrale richiesto, met`a della parte reale di tale quantit`a, vale
sin2 x
Z +
4 1
dx = (1 e2 ).
x 4
Si noti che il risultato e` negativo; mentre non e` affatto ovvio che cos` dovesse essere,
la cosa e` possibile: la funzione razionale 1/(x4 1) e` negativa sullintero intervallo
]1, 1[.
Z r Z s
f (x) dx f (x + i/2) dx
r r
Z r Z
f (x + i/2) dx f (z) dz + (r) = 0.
s s
Si ha poi
(x + i/2)ex+i/2 ixex ex
f (x + i/2) = = .
e4x+2i 1 e4x 1 2 e4x 1
Pertanto, separando reale ed immaginario:
r Z s Z r
xex ex ex
Z
dx + dx + dx
r e4x 1 2 r e
4x 1
s e
4x 1
Z s Z r
xex xex
Z
i 4x 1
dx + 4x 1
dx f (z) dz + (r) = 0.
r e s e s
(i/2)ei/2 2
Z
lim+ f (z) dz = i Res(f, i/2) = i 2i
= i .
s0 s 2e 8
mentre
xex ex
Z Z
dx + vp dx = 0,
e 1
4x 2 e4x 1
da cui
ex
Z
vp dx = .
e 1
4x 4
esiste finito; si ha |ewx | = eRe(wx) = e(Re w)x (si ricordi che x e` reale), ed |ex eia | =
ex |1 eia ex |, per cui lintegrando e` asintotico ad e(Re w)x /ex = ex(Re w1) per
x +, e` invece asintotico ad e(Re w)x per x . Ne segue che la funzione e`
sommabile attorno a + se e solo se Re w 1 < 0, e` sommabile attorno a se e
solo se Re w > 0; ne segue che fw appartiene a L1 (R, C) se e solo se 0 < Re w < 1.
(iii) Supposto 0 < Re w < 1, integrando sul rettangolo di vertici r, r + 2i, r +
2i, r si ha
r Z r
ewx ew(x+2i)
Z
dx dx
r e e
x ia (x+2i) eia
r e
Z 2 Z 2
ew(r+i) ew(r+i)
+ i d i d = 2i Res(fw , ia),
0 e(r+i) eia 0 e(r+i) eia
che si riscrive, indicando con (r) il contributo dei lati verticali,
Z r
2iw ewx
(1 e ) dx + (r) = 2iei(w1)a .
r e e
x ia
eiz eiz
f (z) = (, R, 6= ).
z 2 (1 + z 2 )
Soluzione. (i) Come si e` visto nellEsercizio 1.4, z = 0 e` polo di ordine 1 con residuo
i i.
Per disparit`a la parte immaginaria del valore principale e` nulla; la parte reale e` un
vero integrale, dato che la singolarit`a in 0 si elimina; si ha quindi
+
cos(x) cos(x)
Z
dx = ( + e e ) (, 0).
x2 (1 + x2 )
i poli di
ez
f (z) =
(ez + 1)(e2z + 1)
compresi nella striscia 0 Im z 2 sono gli z con Im z [0, 2] tali che
ez = 1 o e2z = 1. E` ez = se e solo se z = logC (1) = i + 2ki, k Z, e
e2z = se e solo se 2z = i + 2ki ovvero z = i/2 + ki, k Z. I poli di f su
0 Im z 2 sono quindi z1 = i/2, z2 = i , z3 = 3i/2. Trattasi di poli del
primo ordine e si ha
z z
ei/2 /(i + 1)
e /(e + 1) 1
Res(f, i/2) = = = ei/2 ;
2e2z
z=i/2 2 2(1 + i)
z z
e3i/2 /(i 1)
e /(e + 1) 1
Res(f, i3/2) = = = e3i/2 ;
2e2z
z=i3/2 2 2(i 1)
z z
ei /2 ei
e /(e + 1)
Res(f, i) = = = .
2e2z z=i 1 2
Integrando sul bordo del rettangolo di vertici r, r, r + 2i, r + 2i orientato in
senso antiorario si ottiene
Z r Z r Z Z
f (t) dt f (t + 2i) dt + f (z) dz f (z) dz
r r r r
3
X
= 2i Res(f, zi ) ()
i=1
(verifica alla fine); osserviamo che f (t + 2i) = e2i f (t); passando al limite per
r + in () si trova allora
Z +
i 1 i/2 1 + i 3i/2 ei
2i
(1 e ) = 2i e e ;
4 4 2
+
et
Z
dt
(et + 1)(e2t + 1)
i 1 i/2 1 + i i/2 1
= e e
sin 4 4 2
i i/2 1 1
= (e ei/2 ) (ei/2 + ei/2 )
sin 4 4 2
1 1 1
= sin cos .
sin 2 2 2 2 2
Verifichiamo che e`
Z Z
lim f (z) dz = lim f (z) dz = 0.
r+ r r r
Z Z 2
Si ha f (z) dz = i f (r + it) dt ed e` , per t [0, 2],
r 0
(r+it)
e
|f (r + it)| = r+it ;
(e + 1)(e2r+2it + 1)
da cui
er
|f (r + it)| r
(e 1)(e2r 1)
per ogni t [0, 2], ed essendo er /((er 1)(e2r 1)) asintotico a e(3)r per
r si ottiene
sup |f (r + it)| 0
t[0,2] r+
5.2 Esercizi risolti 81
da cui
er
sup |f (r + it)| 0
t[0,2] (1 er )(1 e2r ) r+
Z
essendo > 0, quindi lim f (z) dz = 0.
r+ r
Ora e`
4
X 2 i/4
+ 9e3i/4 + 25e51/4 + 49e7i/4
Res(f, zi ) = e
i=1
64
2 1
9 25 49 1 9 25 49
= + +i +
64 2 2 2 2 2 2 2 2
2 2
= (16 64i) = (1 4i)
64 2 4 2
e x2 (x + 2i)2 = 4ix + 4 2 da cui, uguagliando in () le parti reali e le
parti immaginarie,
Z +
ex 3 2 2
4x
dx = 2
= ,
1 + e 4 4
Z +
ex 3 2/4 2 2
x dx = = .
1 + e4x 4 16
Resta da verificare che
Z Z
lim f (z) dz = lim f (z) dz = 0.
r+ r r+ r
si ha poi
|r + it|2 = r2 + t2 r2 + (2)2 ;
4r+4it
e + 1 |e4r+4it | 1 = e4r 1
sicche
(r2 + 4 2 )er
sup |f (r + it)| 0
t[0,2] |e4r 1| r+
ed essendo
Z
Z
2 Z
2
f (z) dz = f (r + it) dt sup |f (r + it)| dt
r 0 0 t[0,2]
si ottiene
Z
lim f (z) dz = 0.
r+ r
Analogamente e`
er (r2 + 4 2 )er
|f (r + it)| = |r + it|2 4r4it
|1 + e | 1 e4r
z2
f (z) = ( R).
cosh z sinh z
(i) Trovarne le singolarit`a, classificarle, trovare le parti principali sulle singolarit`a.
(ii) Mostrare che la funzione
x
x 7
cosh x sinh x
appartiene ad L1 (R).
84 I Lemmi del cerchio piccolo e del cerchio grande
Assumere che gli integrali sui pezzi verticali dei rettangoli tendano a 0 per r
+.
(iv) KGiustificare il limite degli integrali sui pezzi verticali.
gli zeri del denominatore sono quindi ki/2, k Z; poiche in tali punti la derivata
del denominatore, 2 cosh(2z), vale 2 cosh(ki) = 2(1)k 6= 0, tali zeri hanno
molteplicit`a 1. Il numeratore ha z = 0 come unico zero di molteplicit`a 2. Ne segue:
si ha
ki (ki/2)2 k2 2
Res(f, )=2 = (1)k+1 ;
2 2 cosh(ki) 4
(1)k+1 k 2 2 /4
le parti principali a tali poli sono quindi .
z ki/2
(ii) Il punto x = 0 e` discontinuit`a eliminabile per la funzione data (si ha
lim x/(sinh x cosh x) = 1). La funzione data e` pari ed e` continua; basta mo-
x0
strare che essa e` in L1 ([c, +[) per qualche c 0. Si ha x/(sinh x cosh x) =
2x/ sinh(2x) < 2x/ex = 2xex per x > 0; e la funzione x 7 2xex chiaramente
sta in L1 ([0, +[).
5.2 Esercizi risolti 85
(iii) Fissati r, s, con 0 < s < r, si considera il rettangolo indentato come in Figura 5.1
per il teorema dei residui si ha, posto s () = i + sei , [, 2]:
r s r
2x2 2(x + i)2 2(x + i)2
Z Z Z
dx dx dx
r sinh(2x) r sinh(2(x + i)) s sinh(2(x + i))
2 2
2z 2(r + i) 2(r + i)2
Z Z Z
dz + i d i d
s sinh(2z) 0 sinh(2(r + i)) 0 sinh(2(r + i))
i 2 3
= 2i Res(f, ) = 2i =i .
2 4 2
Per disparit`a,
r
2x2
Z
dx = 0;
r sinh(2x)
ed anche
s r
2 2 2 2
Z Z
dx + dx = 0
r sinh(2x) s sinh(2x)
Detta (r) la somma degli integrali sui lati verticali resta quindi
s r
2 2ix 2 2ix 3
Z Z Z
dx dx + f (z) dz + (r) = i
r sinh(2x) s sinh(2x) s 2
Z +
mentre il termine entro parentesi converge a 2i vp (2x/ sinh(2x)) dx =
2iI , indicando con I lintegrale richiesto. Si ha quindi 2iI = i 3 /2 i 3
da cui
Z +
x 2
I= dx = .
cosh x sinh x 4
86 I Lemmi del cerchio piccolo e del cerchio grande
(iv) Resta solo da vedere che gli integrali sui lati verticali sono effettivamente
infinitesimi per r +. Si ha
Z Z
(r + i)2
| r + i|2
i d d
0 sinh(2r + 2i) 0 | sinh(2r + 2i)|
inoltre
2r+2i 2r2i
e e
| sinh(2r + 2i)| =
2
1
|e2r+2i | |e2r2i |
2
1
= (e2r e2r ) = sinh(2r)
2
poiche r > 0, ed anche | r + i|2 (| r| + |i|)2 = (r + )2 (r + r)2 = 4r2
se r . Ne segue
Z
4r2 16r2
|(r)| 4 dr =
0 sinh(2r) sinh(2r)
per r > ; chiaramente questultima quantit`a tende a zero per r +.
i
r+ i r+ i
i/2
0
r r
Figura 5.1.
ei(a) eia
Res(f, a) = = .
2(a) 2a
Integrando su semicerchi indentati r,s,t come in Figura 5.2, si trova, in base al
teorema dei residui:
Z Z Z Z
f (z) dz = f (z) dz f (z) dz f (z) dz
r,s,t r s t
Z as Z at Z r
+ f (x) dx + f (x) dx + f (x) dx = 0;
r a+s a+t
t
s
s t
r a O a r
Figura 5.2.
per a > 0 ed 0.
Per parit`a e disparit`a si ha
Z + +
cos(x) sin(a||) sin(x)
Z
vp dx = ; vp dx = 0,
a x a2 x2
2 2 a
anche se < 0.
(iii) Per le formule di Werner (vedi Formulario) si ha
1
cos x cos(x) = (cos(( + 1)x) + cos(( 1)x)) ,
2
e pertanto
+ +
cos x cos(x) cos(( + 1)x)
Z Z
vp dx = vp dx
a2 x2 a2 x2
+
cos(( 1)x)
Z
+ vp dx
a2 x2
= (sin(a| + 1|) + sin(a| 1|)).
2a
Usando poi le formule di Eulero e la disparit`a si ottiene
Z +
cos x cos(2x) 1 + cos x cos(2x)
Z
F () = dx cio`e F () = dx,
2 4x2 4 (/2)2 x2
e quindi (a = /2, = 2):
1
F () = (sin(|2 + 1|/2) + sin(|2 1|/2)).
4
Si noti che la funzione F e` a supporto compatto; si ha infatti
1 cos( 2 ) per ]1/(2), 1/(2)[,
F () = 2
0 per || 1/(2).
5.2 Esercizi risolti 89
Assumere che gli integrali sui pezzi verticali dei rettangoli tendano a 0 per r
+.
(iv) KGiustificare il limite degli integrali sui pezzi verticali.
Soluzione. (i) Il numeratore non e` mai nullo. Il denominatore si annulla per
eiz
c2 = lim (z i/2)2 f (z) = lim (z i/2)2
zi/2 zi/2 1 + cosh(2z)
2
(z i/2)
= e/2 lim .
zi/2 1 + cosh(2z)
Si ha ora
(z i/2)2 2(z i/2)
lim = (Hopital) = lim = (Hopital)
zi/2 1 + cosh(2z) zi/2 2 sinh(2z)
2 1
= lim = .
zi/2 4 cosh(2z) 2
90 I Lemmi del cerchio piccolo e del cerchio grande
(i/2)e/2 e/2 /2
+ .
z i/2 (z i/2)2
Osservazione. Per il calcolo del residuo si poteva anche scrivere
eiz (z i/2)2
1 + cosh(2z)
f (z) = ,
(z i/2)2
5.2 Esercizi risolti 91
ed ammettendo che lim (r) = 0, come fra poco verificheremo, si ha (si osservi
r+
che e` e/2 /(1 e ) = 1/(e/2 e/2 ) = 1/(2 sinh(/2)))
Z +
eix
dx = .
1 + cosh(2x) 2 sinh(/2)
(iv) Gli integrali su pezzi verticali sono, in valore assoluto, per r grande
Z Z
eir e |eir | |e |
i d d
0 1 + cosh(2r + 2i) 0 |1 + cosh(2r + 2i)|
Z
e||
| cosh(2r + 2i)| 1
d
0
eiz
f (z) = ( costante reale).
ez + ez
(i) Trovare singolarit`a e residui di f .
(ii) Si ponga
+ +
cos(x) sin(x)
Z Z
A= dx, B= dx.
cosh(x) sinh(x)
e(k+1/2)
Res(f, zk ) = (1)k .
2i
i/2
r + i/2 r + i/2
0
r r
Figura 5.3.
5.2 Esercizi risolti 93
Z
(ii) Chiaramente rs e` nullomotopo in C r {zk : k Z}, quindi f (z) dz = 0.
rs
Si ha (s () = i/2 + sei , [, 2] e` il semicerchio di centro i/2 e raggio s)
Z
f (z) dz
rs
Z r Z s Z r Z
= f (x) dx f (z) dz + f (z) dz f (z) dz + (r)
r r s s ()
=0
dove con (r) si e` indicato il contributo dei pezzi verticali, che si mostrer`a essere
infinitesimo per r +. Si ha poi
r r
eix
Z Z
f (x) dx = dx
r r ex + ex
r
cos(x) + i sin(x)
Z
= dx
r 2 cosh(x)
r
cos(x) A
Z
= dx per r ,
r 2 cosh(x) 2
Z s Z r
f (z) dz + f (z) dz
r s
s Z r
ei(x+i/2) ei(x+i/2)
Z
= x+i/2 + exi/2
dx + x+i/2 + exi/2
dx
r e s e
Z s Z r
/2 eix /2 eix
= e dx + e dx
r i(ex ex ) s i(ex ex )
Z s Z r
e/2
cos(x) + i sin(x) cos(x) + i sin(x)
= i dx + dx
2 r sinh(x) s sinh(x)
Z r
sin(x)
= e/2 dx e/2 B/2 per s 0+ , r
s sinh(x)
(gli integrali in coseno si elidono per disparit`a, quelli col seno coincidono). Infine, e`
ben noto, per il lemma dellarco di cerchio piccolo, che e`
e/2
Z
lim+ f (z) dz = i Res(f, i/2) = ,
s0 s 2
94 I Lemmi del cerchio piccolo e del cerchio grande
A B e/2
e/2 =0
2 2 2
e cambiando in tale espressione con (osservando che allora anche B cambia
segno, mentre A resta uguale) si ottiene
A B e/2
+ e/2 = 0.
2 2 2
Pertanto A e B si ottengono risolvendo il sistema lineare
(
A e/2 B = e/2
A + e/2 B = e/2 ,
1/2
1 e||/2
Z
= r e d .
e er 0 2(er er )
Chiaramente questultima quantit`a e` infinitesima per r +. Sul lato sinistro,
similmente, si ha
Z Z
1/2 eir 1/2
e
i d d
er+i + eri er er
0 0
Z
(iii) Calcolare (1/2i) fm (z) dz , dove e` il circolo unitario semplice positivamente
orientato; usare ci`o per calcolare i coefficienti di Fourier cm (f ), in periodo 2 ,
della funzione
1
7
2 + cos
Z 2
1
(si ricorda che cm (f ) = f (eim ) d).
2 0
(iv) Dimostrare laffermazione fatta in (i).
2
(i) I poli non nulli di fm si hanno agli zeri di z + 4z + 1, che sono
Soluzione.
2 3; si tratta ovviamente di zeri semplici per il denominatore di fm , quindi essi
sono poli semplici per fm , con residui (la derivata di z 2 + 4z + 1 e` 2(z + 2)):
1 (1)m+1
Res(fm , 2 3) = = ;
2(2 3)m ( 3) 2 3(2 + 3)m
1
Res(fm , 2 + 3) = .
2(2 + 3)m 3
Si noti che si ha lim zf (z) = 0 se e solo se m 0, dato che per z la
z
funzione e` ovviamente asintotica a 1/z m+2 , quindi zfm (z) e` asintotica a 1/z m+1 ,
che e` infinitesimo se e solo se m + 1 > 0 m 0. Per m 1, z = 0 non
e` singolarit`a per fm (e quindi Res(fm , 0) = 0 per m 1); per m 0, z = 0 e`
polo di ordine m (singolarit`a eliminabile se m = 0) per fm , con residuo che e`
Res(fm , 0) = Res(fm , 2 3) + Res(fm , 2 + 3)
!
1 (1)m+1 1
= + (m 1)
2 3 (2 + 3)m (2 + 3)m
mentre, come sopra detto, e` Res(fm , 0) = 0 per m 1.
(ii) Si osservi che 2 3 < 2 < 1 mentre 1 < 2 + 3 < 1 (tale relazione
equivale infatti a 1 < 3 < 3, equivalente a 1 < 3 < 9, certamente vera). Ne segue
che fra le singolarit`a di fm solo z = 2 + 3, e z = 0 quando e` singolarit`a, cadono
entro il circolo unitario. Per il teorema dei residui si ha quindi
1
Z
fm (z) dz = Res(fm , 0) + Res(fm , 2 + 3) = Res(fm , 2 3)
2i
(1)m
= se m 1;
2 3(2 + 3)m
mentre
1
Z 1
fm (z) dz = Res(fm , 2 + 3) = se m 0.
2i 2 3(2 + 3)m
96 I Lemmi del cerchio piccolo e del cerchio grande
2` + i log a log a 2`
= i.
ia a a
(ii) Si ha, per lintegrale su h :
z
Z
iz
dz = (scriviamo prima il pezzo in basso e quello in alto:)
h a e
Z Z
x x + ih
= ix
dx i(x+ih)
dx
a e a e
h h
+ i + i
Z Z
+ i d i d
0 a ei(+i) 0 a ei(+i)
da cui
Z
z x x + ih
Z Z
dz = dx dx
h a eiz a e
ix
a e
ix eh
Z h Z h
+ i + i
+ i
i d i d
0 ae 0 ae e
e i
Z Z h Z
x x + ih
= ix
dx + 2 i d ix eh
dx.
a e a e
0 a+e
= iI(a),
essendo per disparit`a nullo il primo integrale; ed anche
Z + Z + Z +
d e 1 ae
= d = d
0 a + e 0 ae + 1 a 0 ae + 1
1 =+ log(1 + a)
= log(ae + 1) =0 = .
a a
In definitiva si ha, passando al limite per h +,
log a
log(1 + a) 2i a>1
iI(a) + 2i = a
a 0 a1
da cui, se a > 1
log(1 + a) log a log(1 + 1/a)
I(a) = 2 = 2 ,
a a
mentre, se a 1,
log(1 + a)
I(a) = 2 .
a
(iii) Si ha
t sin t 1 2a sin t
Z Z
I(a) = dt = t dt
a 2a cos t + 1
2 2a a2 2a cos t + 1
integriamo per parti, con 2a sin t/(a2 2a cos t + 1) dt come fattore differenziale:
1 1
Z
t=
= t log(a2 2a cos t + 1) t= log(a2 2a cos t + 1) dt
2a 2a
2 1
Z
= log(1 + a) log(a2 2a cos t + 1) dt
a 2a
5.2 Esercizi risolti 99
da cui si ottiene
4
Z
log(a2 2a cos t + 1) dt = 2aI(a).
a
Z
Osservazione. Lintegrale x/(a eix ) dx si calcola facilmente nel seguente
modo, se |a| =
6 1; si scrive, se |a| > 1:
x 1 x 1 X xeinx
= = ;
a eix a 1 (eix /a) a n=0 an
2 sin(t/2) cos(t/2) cos(t/2)
Z Z
= t dt = t dt
0 2 sin2 (t/2) 0 sin(t/2)
100 I Lemmi del cerchio piccolo e del cerchio grande
/2 Z /2
cos s cos s
Z
= (2s) 2 ds = 4 s ds
0 sin s 0 sin s
Z /2 Z /2
/2
= 4 [s log sin s]0 4 log sin s ds = 4 log sin s ds.
0 0
Z /2
Lintegrale log sin s ds e` stato calcolato in Analisi Uno, 18.3.4, e vale
0
(/2) log 2. Ne segue
I(1) = 2 log 2.
z1
f (z) = per gli z C tali che z 3 3 6= 0.
z 3 3
(i) Per quali C si ha f L1 (R, C) (si intende: la restrizione ai reali di f
appartiene ad L1 (R, C))?
(ii) Determinare i poli di f ; calcolare i residui, nel caso
/ R.
(iii) Sia = aeit , a > 0, t ]0, /3[? Servirsi del teorema dei residui per calcolare
+
x1
Z
I() = dx;
x3 3
|| ei3t/3 = ||eit = ,
|| ei3t/3+i2/3 = || eit ei2/3 = ei2/3 ,
|| ei3t/3+i4/3 = || eit ei4/3 = ei2/3 .)
Se nessuna di tali radici e` 1, esse sono per f poli del primo ordine con residuo
(k 1)/(3k2 ); se una di tali radici e` 1, e ci`o accade ovviamente se e solo se
3 = 1, in tale radice k = 1 la funzione f ha una singolarit`a eliminabile, essendo
z1 1 1
lim f (z) = lim = lim = .
zk z1 z 3 1 z1 1 + z + z 2 3
Concludendo: se = 0, f0 ha ununica singolarit`a in z = 0, polo di ordine 3 con
residuo nullo. Se non e` radice cubica dellunit`a, f ha poli del primo ordine nelle
tre radici cubiche di 3 , con residui (k 1)/(3k2 ); se e` radice cubica di 1, f
ha poli del primo ordine in e2i/3 , ha una singolarit`a eliminabile in z = 1. Si e` cos`
risposto alla domanda (ii).
Per rispondere alla (i), si noti che qualunque sia la funzione f , essendo asin-
totica ad 1/z 2 per z e` certamente sommabile attorno allinfinito; e se non
ha singolarit`a reali, e` continua su R e certamente vi e` allora sommabile. Se nessuna
radice cubica di e` reale, certamente f e` sommabile su R; e ci`o accade se e solo se
3 non e` reale. Se poi 3 R, ma 3 6= 1, il polo reale di f e` del primo ordine,
o del terzo ordine se = 0, e quindi f non e` sommabile su alcun intorno di tale
polo. Se per`o 3 = 1 allora lunica singolarit`a reale di f , z = 1, e` eliminabile,
e certamente allora f e` sommabile attorno ad essa. Un numero complesso ha cubo
reale se e solo se e` reale, oppure e` della forma re2i/3 . In definitiva, linsieme
dei numeri complessi con cubo reale e` R L L, dove L = {te2i/3 : t R} e
L = {te2i/3 : t R} sono rispettivamente le rette (reali) per lorigine che fanno
angoli rispettivamente di 2/3 S e di /3 con lasse reale R; f e` sommabile se e solo
se (C r (R L L)) {1, e2i/3 , e2i/3 }.
(iii) Integriamo al solito sui semicerchi di diametro [r, r] contenuti nel semipiano
Im z 0; si noti che si ha lim zf (z) = 0 per ogni C, e quindi il lemma di
|z|+
Jordan assicura che lintegrale sul pezzo curvo tende a zero al tendere di r a +. I
poli sono aeit , aei(t+2/3) , aei(t2/3) ; essendo 0 < t < /3 si ha 0 < t + 2/3 <
, mentre e` 2/3 < t2/3 < 0, per cui solo i primi due poli sono nel semipiano
102 I Lemmi del cerchio piccolo e del cerchio grande
it
ae 1 aeit 1
= 2i + 2 2it 2
3a2 e2it 3a e
1 1
2i
= 2i 2
+ 2 2
= ( 1 + 2 )
3 3 32
2i
= ( + 1)
32
avendo osservato che e` 2 = e4i/3 = e2i/3 = 1/ = . Per t 0+ si ha
lim eit it
) tende a 2i(1 + 1)/3 = 2i(2 Im )/3 =
= 1 e quindi I(e
2i(i 3)/3 = 2/ 3.
(iv) Lipotizzata
continuit`a dice che I(ei0 ) e` il limite precedentemente calcolato e
cio`e 2/ 3; si ha poi
+ +
x1 1
Z Z
I(1) = I(ei0 ) = 3 1
dx = dx,
x x2 + x + 1
ed il valore richiesto e` quindi 2/ 3.
sin(x)
g(x) = .
(x3 1)(x2 + 4)
Z +
e` sommabile su R e si calcoli lintegrale g(x) dx.
(ii) Calcolare
Z Z
lim f (z) dz e dedurne f (z) dz
r+ 3 1
eiz
h(z) = , R.
z3 + 1
2. Calcolare
+
eix
Z
v.p. dx.
x3 + 1
(i) si studino le singolarit`a di f e si calcolino i residui per quelle con parte immaginaria
0;
(ii) si provi che f e` sommabile in R e si calcoli lintegrale
+
sin x
Z
2
dx;
x(x + 1)
(iii) si studino le singolarit`a di g(z) = f (z)/ sin 2 .
z
6 Funzioni definite da integrali
Suggerimento: (i) Mostrare che e` possibile scambiare gli integrali; viene /(2(1 +
p)); (ii) G0 (x) = e|x| /2.
(iii) Per gli D r {1} calcolare lintegrale I(), integrando f sul rettangolo di
vertici r, r + 2i, r + 2i, r; accettare il fatto che sui lati verticali lintegrale
tende a zero, per gli di (ii) (la formula deve chiaramente esprimere I() come
funzione reale di ).
(iv) E` vero che I() e` continua su D? Calcolare I(1).
Soluzione. (i) Le radici dellequazione t2 +t+1 = 0 sono 1/2i 3/2 = ei2/3 ,
per cui il denominatore ha zeri nei punti i2/3 + 2ki (k Z); tali zeri sono
semplici perche la derivata del denominatore, 2e2z + ez = ez (2ez + 1) non e` nulla
in tali punti, dove vale ei2/3 (2ei2/3 + 1) 6= 0. Il numeratore non e` mai nullo.
Tali punti sono quindi poli del primo ordine. I poli i2/3, i4/3 sono quelli voluti;
in essi i residui sono
ei2/3 ei(1)2/3
Res(f , 2i/3) = = ;
e2i/3 (2e2i/3 + 1) i 3
ei4/3 ei(1)4/3
Res(f , 4i/3) = = .
e4i/3 (2e4i/3 + 1) i 3
(ii) Per t 0+ lintegrando e` asintotico a t1 = 1/t1 , sommabile attorno a 0
se e solo se 1 < 1, equivalentemente > 0; per t + lasintoticit`a e` con
t3 = 1/t3 , sommabile su [1, +[ se e solo se 3 > 1, equivalentemente
< 2. Ne segue che si ha D = ]0, 2[.
Z +
(iii) Il cambiamento di variabile t = ex mostra che si ha I() = f (x) dx. Si
ha, per ogni r > 0, in base al teorema dei residui,
Z r Z r
f (x) dx f (x + 2i) dx + (r) = 2i(Res(f , 23 i) + Res(f , 43 i))
r r
per cui
r
2
Z
(1 e2i ) f (x) dx = ei(1)2/3 ei(1)4/3 (r),
r 3
da cui
+
2 ei(1)2/3 ei(1)4/3
Z
f (x) dx = .
3 1 e2i
6.1 Esercizi risolti 107
si noti che I() e` reale e strettamente positivo, come deve essere data la sua
espressione con lintegrale.
(iv) Si pu`o provare che I() e` continuo su D = ]0, 2[ usando il criterio della maggio-
rante sommabile; fissato 0 D, occorre trovare un intorno U = ]0 , 0 + [
di 0 contenuto in D ed una funzione : ]0, +[ R sommabile e tale che sia
t1 /(t2 + t + 1) (t) per quasi ogni t ]0, +[ ed ogni U . Basta che
sia tale che sia 0 < 0 < 0 + < 2; si prende infatti allora cos` definita
( )1
t 0
se t ]0, 1];
2
(t) = t (+0 +)1
t+1
t
se t > 1
t2 + t + 1
ed e` immediato che ha i requisiti richiesti.
Quindi I e` continua anche in = 1.
Si ha I(1) = lim I() = 2/(3 3), facendo il limite nellespressione trovata.
1
Ed il calcolo diretto dellintegrale, immediato, porge infatti
Z Z Z +
dt dt 2 2dt/ 3
= =
0 t2 + t + 1 0 (t + 1/2)2 + 3/4 3 0 1 + ((2t + 1)/ 3)2
2t + 1 +
2
= arctan
3 3 0
2 2
= arctan 1/ 3 = .
3 2 3 3
eiz
f (z) =
cosh z cos
eix
1 1
cosh x cos = cosh x cos cosh x cos
r r
eix ei(x+2i)
Z Z
dx dx + (r)
r cosh x cos r cosh(x + 2i) cos
= 2i (Res(f , i) + Res(f , i(2 )))
6.1 Esercizi risolti 109
avendo osservato che i soli poli entro il rettangolo sono i e i(2 ). Il primo
membro si riscrive
r Z r
eix eix e2
Z
dx dx + (r)
r cosh x cos r cosh x cos
Z r Z r
eix eix
= dx e2 dx + (r)
r cosh x cos r cosh x cos
Z r
2 eix
= (1 e ) dx + (r).
r cosh x cos
I residui sono
eii e
Res(f , i) = = ;
sinh(i) i sin
eii(2) e(2)
Res(f , i(2 )) = = .
sinh(i(2 )) i sin
da cui, se 6= 0
+
eix e e(2)
2
Z
dx = ,
cosh x cos 1 e2 sin sin
sinh(( ))
e() e() = 2 ;
sinh() sin sinh() sin
in definitiva
+
eix sinh(( ))
Z
F (, ) = dx = 2 .
cosh x cos sinh() sin
Mostriamo che i limiti degli integrali sui pezzi verticali sono nulli; sul lato destro
Z 2 Z 2
ei(r+i)
|ei(r+i) |
i d d
0 cosh(r + i) cos
0 | cosh(r + i) cos |
Z 2
e
| cosh(r + i)| | cos |
d;
0
110 Funzioni definite da integrali
si ha ora
e e2|| se 0 2
ed anche
|e(r+i) + e(r+i) | |e(r+i) | |e(r+i) |
| cosh(r + i)| =
2 2
r r
e e
= = sinh r
2
per cui
2
6= ;
F (0, ) = sin
2 = .
eiz
f (z) =
(z ia)(z + ib)
Soluzione. (i) Si ha
1 1 1
(x ia)(x + ib) = |x ia| |x + ib| = x2 + a2 x2 + b2 ;
eix
(x i)(x + i) (x)
si ha
eix
1
(x i)(x + i) = x2 + 2 x2 + 2 (x)
= F (, , )
e la conclusione e` raggiunta.
6.1 Esercizi risolti 113
(i) Servendosi dei teoremi di derivazione sotto il segno di integrale mostrare che la
formula precedente definisce una funzione olomorfa intera f H(C).
(ii) Osservato che zt t2 = z 2 /4 (t z/2)2 , trovare lespressione di f per z R;
dedurne quella di f per z C qualsiasi.
2 2
Soluzione. (i) Se z = x+iy con x, y R si ha |eztt | = extt , funzione certamen-
te sommabile su R in quanto continua e dominata attorno allinfinito da (ad esempio)
2 2
et /2 ; la funzione t 7 eztt sta quindi in L1 (R, C) ed f e` effettivamente definita
2 2
su tutto C. La derivata parziale in z dellintegrando e` z (eztt ) = teztt ; il modulo
2 2
di tale espressione e` textt . Fissato z0 = a + ib prendiamo (t) = |t|e(a+1)tt ; si
2
ha |teztt | (t) per ogni z C tale che Re z a + 1 (insieme che e` intorno
di z0 = a + ib) ed inoltre L1 (R), come si vede perche e` continua e dominata
2
attorno allinfinito da et /2 . Quindi f e` derivabile in senso complesso su tutto C, in
altre parole f e` funzione olomorfa intera.
(ii) Si ha per ogni z C
Z + Z +
2
/4(tz/2)2 2 2
f (z) = ez dt = ez /4
e(tz/2) dt,
eiz eiz ( 1)
f (z) =
z3
e calcolarvi i residui.
114 Funzioni definite da integrali
(ii) Esprimere
+
sin x sin(x)
Z
F () = dx;
0 x3
con una formula in cui non compaiono integrali.
Suggerimento: Farlo prima per > 0, usando (i), poi...
(iii) E` possibile ottenere F 0 () derivando rispetto ad sotto il segno di integrale?.
r r
s 0 s
Si ottiene
Z Z s Z r Z Z
f (z) dz = fa (x) dx + fa (x) dx + f (z) dz f (z) dz
rs r s r s
= 0.
6.1 Esercizi risolti 115
1 cos(x) |1 cos(x)| 2
= ;
x2 x2 2
si ha quindi, se x [0, 1],
2
sin x x cos(x)
x sin x +
x3 x3 2
il polo z = 0 e` del secondo ordine per tale funzione, ed il lemma dellarco di cerchio
piccolo non e` applicabile; occorre togliere 1 a numeratore.
Inoltre, non e` vero che se < 0 lintegrale si ottiene cambiando segno: e` vero
che F () = F (), e questo dice che se < 0 allora F () = F () =
()(() 1)/4 = (() 1)/4 (che coincide con (|| 1)/4,
come osservato).
Attenzione: non e` possibile usare il teorema dei residui se < 0: non esi-
ste in questo caso un semicerchio al quale il lemma di Jordan sia applicabile
simultaneamente per eiz ed eiz .
6.2 Esercizi proposti 117
e` una funzione olomorfa nel suo insieme di definizione; trovare tale insieme ed
usando (i) ed il principio di identit`a delle funzioni olomorfe, scrivere parte reale e
coefficiente dellimmaginario di F .
Esercizio 6.8 K
De lHopital
regola, 8
Jordan
lemma, 55
Laurent
sviluppo, 7
lemma
del cerchio grande, 73
del cerchio piccolo, 73
di Jordan, 55
polo
ordine 2
un metodo per calcolare il residuo,
28
principale
valore, 39
residui
metodo, 39
residuo
poli di ordine 2, 28
Rouche
teorema, 38
sviluppo
di Laurent, 7
teorema
di Rouche, 38
terra
121