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Il logaritmo Coloumbiano

February 2, 2017

Il logaritmo `e una operazione che agisce su un numero puro. Il logaritmo coloumbiano


in effetti `e il rapporto tra due lunghezze, la lunghezza donda di Debye D e rC , il raggio
corrispondente allo scattering di 90 deg (che determina la sezione durto coloumbiana in
prima approsimazione). Queste lunghezze cambiano nel plasma, ma essendo un logaritmo
anche se cambiano il suo valore resta pressoch`e invariato, e per tutti i problemi pratici
vale circa 10. Questo logaritmo deriva dal fatto che lo scattering coloumbiano visto come
sezione durto geometrica ha sezione durto infinita perch`e anche se le distanze sono enormi
c`e sempre una piccola interazione (`e un problema di tutti i tipi di scattering mediate da
potenziale). Infatti non c`e un parametro dimpatto per il quale non c`e nessuna interazione.
Per risolvere si definisce la sezione durto in questa maniera:
Z
= bdbP (b). (1)
0

La prima parte senza P(b) `e la sezione durto geometrica, ovvero lintegrale su tutta larea di
impatto; integrata su tutto lo spazio `e infinita. Allora si aggunge lefficacia durto P (b) che
rende finito lintegrale. In teoria cinetica dei gas si inserisce come efficacia durto quella che
`e chiamata sezione durto di trasferimento della quantita di moto. Lidea `e che un urto
efficace, dove c`e un grande scambio di quantit`a di moto, `e quello che cambia totalmente
direzione alla particella. La sua espressione `e data da

P (b) = 1 cos . (2)

Calcoliamo la sezione durto:


Z Z
d
= 2 bdbP (b) = 2 d sin P () (3)
0 0 d
d
dove si `e sfruttata la relazione bdb = sin d d .
Utilizziamo la sezione durto differenziale dello scattering Coloumbiano (sezione durto
di Rutherford)

d e4
= 2 4 4
(4)
d m v sin 2
La maggior parte di contributo allo scattering deriva dalleffetto cumulativo di scattering
con parametri dimpatto abbastanza grandi, quindi con angoli di scattering piuttosto piccoli,
rispetto alle poche collisioni che avvengono con angoli piuttosto grandi (parametri dimpatto
piccoli). Quindi si possono sostituire alle funzioni trigonometriche le loro espansioni al
primordine. Quello che si ottiene `e una divergenza logaritmica
Z
e2 d
16 2 4 (5)
m v 0
Questo integrale diverge. Quindi la sezione durto diventa infinita e questo non `e fisi-
camente accettabile. In un plasma si dimostra che in un plasma il potenziale elettrico non
segue rigorosamente la legge di Coloumb ma segue una legge di tipo Yukawa

e2 r/D
(r) = e . (6)
r
Questo significa che le cariche sono schermate sotto la lunghezza di Debye. La sezione
durto diverge quindi perch`e non `e stata fatta questa ipotesi e consideravamo tutti gli angoli

1
possibili nel calcolo. Per risolvere il problema mettiamo un m in corrispondente alla distanza
di schermaggio, ovvero stiamo inserendo un cutoff.
Z
d
log 1/. (7)
min

Nellultima equazione abbiamo trascurato il termine corrispondente allestremo di inte-


grazione perch`e a min lintegrale `e molto vicino alla divergenza e quindi domina questo
termine.
Per determinare min utilizziamo la tecnica della stima. Abbiamo fatto lipotesi che `e
un angolo piccolo, quindi dopo lurto v risulter`a v << v (in caso di forza attrattiva, se
`e repulsiva funziona lo stesso). Quindi tan v v . Possiamo fare lipotesi di sostituire
lattrazione coloumbiana con una forza costante che agisce per un certo tempo lungo la
traiettoria della particella nelle vicinanze del bersaglio. Questo tempo lo possiamo stimare
come b/v. Essendo e2 /b2 la forza che agisce sulla particella, avremo che la variazione in
velocit`
a sar`a data da:
e2 b 1
v (8)
b2 v m
e quindi
v e2 b 1
2 2 . (9)
v b v m
Abbiamo detto che sotto la lunghezza di Debye c`e un effetto di schemo che fa cambiare il
potenziale. Quindi possiamo stimare il cutoff sostituendo nellespressione dellangolo b = D
quindi
1 D v 2 m D D
2
= e2 = (10)
min e mv 2
rc
dove rC `e il raggio coloumbiano di interazione a meno di un fattore 1/2, ovvero il raggio per
il quale lenergia cinetica diventa uguale allenergia potenziale coloumbiana, che `e anche la
prima stima della sezione durto coloumbiana.
Si pu`o anche stimare D . Vediamone un paio.
Immaginiamo una perturbazione di plasma, ovvero si sposta uno strato di carica che si
lascia dietro un buco, una zona neutra. Utilizzando il teorema di gauss per stimare il campo
elettrico prodotto; il campo elettrico `e dato da:
en
(11)
0
per piastra di carica. Pi`
u si allontana la nube pi`
u c`e una forza di richiamo che tende a farle
riavvicinare, quindi il campo elettrico (e quindi la forza) devono essere proprozionali allo
spostamento rispetto al centro di massa della nube, x
en
E= x (12)
0
e moltiplicando per la carica dellelettrone e si ha la forza elettrostatica. Da questa si pu` o
ricavare lenergia potenziale, che `e del tipo oscillatore armonico. Quando lenergia in gioco `e
dellordine dellenergia termica, si ha una elongazione dellordine della lunghezza di Debye.
Quindi:
en
e 2D kT (13)
0
e da questa espressione si pu`o ricavare D

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