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RATIO PATRIMONIALI PRO FORMA3 (CET 1 RATIO ALL 8,1%, TOTAL CAPITAL
RATIO AL 10%) SUPERIORI AI MINIMI REGOLAMENTARI MA INFERIORI AL
TARGET SREP 2016
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Al fine di consentire unanalisi comparativa su basi omogenee delle principali dinamiche gestionali dellesercizio 2016 si fa riferimento ad una ricostruzione
proforma dei saldi patrimoniali ed economici del 2015, includendo gli aggregati contabili non pi soggetti a dismissione, conforme allattuale
rappresentazione contabile
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Inclusi gli stralci
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Calcolati includendo la seconda tranche del versamento in conto futuro aumento di capitale (296,4 milioni di euro) effettuato dal Fondo Atlante e
perfezionato ad inizio gennaio 2017
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Comunicato Stampa
Nel 2016 proseguito il rinnovo del modello distributivo che prevede lefficientamento della
rete, attraverso lattivit di razionalizzazione delle filiali e il contemporaneo sviluppo dei canali
evoluti (internet, mobile e contact center). In particolare, sono stati introdotti nuovi prodotti che
hanno riguardato il comparto assicurativo, il risparmio e i mutui casa; sono state riviste la
segmentazione e la portafogliazione della clientela corporate, procedendo allottimizzazione
dellattivit dei gestori in relazione alle diverse caratteristiche dei clienti; si avviato un progetto di
rilancio del comparto Private, basato sullaggiornamento delle analisi delle peculiari esigenze del
segmento.
Nel febbraio 2017, il Consiglio ha quindi approvato il Piano Industriale 2017-2021 che si
fonda sulla ristrutturazione della Banca attraverso la fusione con il Gruppo Banca Popolare di
Vicenza (controllato dal Fondo Atlante con una quota del 99,33%) unitamente a un intervento di
rafforzamento patrimoniale. In tale contesto, in mancanza allo stato di una chiara espressione di
volont da parte dellazionista di controllo di effettuare ulteriori interventi di sostegno patrimoniale,
la Banca, in data 17 marzo 2017, ha comunicato alle Autorit competenti lintenzione di accedere
alla ricapitalizzazione precauzionale (ai sensi del D.L 237/2016 come convertito, con modifiche, in
legge n. 15 il 17 febbraio 2017) e sta operando affinch tale intervento possa essere effettuato il
pi rapidamente possibile.
Il suddetto Piano Industriale, gi allattenzione delle Autorit di Vigilanza, si poggia su tre linee
dazione fondamentali: riduzione del profilo di rischio, specialmente quello legato al credito e al
comparto legale (con particolare riferimento alle eventuali litigation con gli azionisti); maggiore
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efficienza operativa; sviluppo dellattivit commerciale anche attraverso il recupero della fiducia di
clienti/azionisti e il potenziamento dei canali evoluti (internet, mobile e contact center).
Veneto Banca aveva avviato lo scorso 10 gennaio 2017 lOfferta di Transazione, rivolta a larga
parte della base sociale della Banca (circa 75.000 azionisti). Tale Offerta si conclusa alle ore
13.30 del 28 marzo 2017, in seguito alla proroga del termine per aderire, inizialmente fissato al 15
marzo 2017.
Complessivamente all'Offerta hanno aderito 54.359 azionisti (il 73% circa del totale),
portatori del 67,6% delle azioni comprese nel perimetro dell'Offerta medesima.
Al netto delle posizioni irrintracciabili, la percentuale degli azionisti aderenti quindi pari al 75%
circa del totale, corrispondenti al 68,2% delle azioni VB rientranti nel perimetro dellOfferta di
Transazione.
Gli uffici preposti della Banca stanno completando i controlli necessari per disporre del dato certo e
definitivo di risultato dellOfferta, cos da consentire, in occasione della riunione consiliare del 11
aprile p.v. - data allinterno dei termini indicati nel Regolamento dellOfferta fissati al 30 aprile - di
decidere in merito alla rinuncia della condizione sospensiva, rappresentata dal raggiungimento
della soglia dell'80% delle adesioni.
In parallelo allOfferta di Transazione sopra descritta, la Banca ha avviato uniniziativa anche per gli
azionisti interessati dalla fattispecie del c.d. mancato rispetto dellordine cronologico di vendita. Gli
azionisti interessati sono stati individuati con gli accertamenti ispettivi condotti sia dalla Consob, sia
dalla struttura interna di competenza della Banca. Ai Soci colpiti da questa fattispecie, viene
proposto un indennizzo predeterminato e fisso per ciascuna azione Veneto Banca oggetto
dellordine di vendita non eseguito, ma che avrebbe teoricamente potuto esserlo se la Banca, nella
sua gestione, avesse rispettato lordine cronologico. Lindennizzo sar riconosciuto ai destinatari
delliniziativa che accetteranno questa specifica proposta, indipendentemente dal loro numero.
Diversamente dalla pi ampia Offerta di Transazione, per questa iniziativa non prevista alcuna
soglia minima di adesione e, di conseguenza, nessuna condizione sospensiva.
Si ricorda inoltre che, in data 7 marzo 2017, la Banca ha deciso di costituire un Fondo di
complessivi 30 milioni di euro, a sostegno degli azionisti che versano in condizioni
disagiate. Liniziativa, gi subordinata allefficacia dellOfferta di Transazione, nasce dalla
consapevolezza della presenza di situazioni di impoverimento e grave disagio sociale che
coinvolgono alcuni azionisti risparmiatori di Veneto Banca, oltrech sulla forte volont di ricostruire
un rapporto di fiducia tra la Banca e i suoi soci risparmiatori.
La perdita consolidata di circa 1,5 miliardi di Euro registrata nel 2016 deve essere letta alla luce del
forte processo di ristrutturazione aziendale che il nuovo Consiglio di Amministrazione sta
portando avanti e che ha influito sulle politiche di provisioning.
Il risultato negativo dellesercizio, infatti, in gran parte attribuibile (i) ad una rigorosa politica di
accantonamento su posizioni creditizie per le quali, unitamente alle revisioni delle stime riguardanti
le prevedibili perdite alla luce delle pi aggiornate informazioni disponibili, ha inciso anche
laccoglimento delle prime risultanze della visita ispettiva della BCE, (ii) ad accantonamenti a fondi
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rischi e oneri principalmente riconducibili a rischi per litigation su azioni Veneto Banca e agli oneri
connessi allOfferta di Transazione e (iii) alla svalutazione integrale su attivit immateriali residue
derivanti dallattivit di Purchase Price Allocation afferente a precedenti business combination
finalizzate dal Gruppo.
Lesercizio 2016 stato influenzato negativamente anche dallandamento delloperativit
commerciale, che ha risentito degli impatti reputazionali che hanno colpito il Gruppo con
importante diminuzione delle masse intermediate.
Il margine di interesse si attesta a 385,8 milioni di euro ed in flessione del 26,7% rispetto al
31 dicembre 2015. Tale voce, che si conferma essere una componente primaria del business
bancario con una percentuale di incidenza sui ricavi generati dalla gestione caratteristica del 54%,
ha risentito principalmente del consistente calo dei volumi (anche per le iniziative di deleverage a
sostegno della posizione di liquidit) e della dinamica dei tassi di mercato, da diversi mesi attestati
su livelli minimi o addirittura negativi su alcune scadenze.
Le commissioni nette, sono pari a 285,5 milioni di euro, in diminuzione del 21,0% rispetto al 31
dicembre 2015. La flessione dellaggregato principalmente ascrivibile al calo dei volumi
intermediati e delloperativit con la clientela, motivata anche dalle ragioni di cui si appena detto.
Hanno per contro manifestato una maggiore tenuta i servizi di pagamento e di sportello, in crescita
rispetto ai precedenti dodici mesi.
La voce dividendi si attesta a 7,1 milioni di euro, +16,4% rispetto ai 6,1 milioni di euro nel 2015.
Laggregato residuale degli altri proventi (oneri) di gestione, riesposto al netto dei recuperi di
imposte e tasse anticipati per conto della clientela, ammonta a -2,6 milioni di euro, a fronte dei -
19,2 milioni di euro del 31 dicembre 2015.
Il totale dei proventi operativi si attesta quindi a circa 700 milioni di euro in calo del 34,3%
a/a. Il calo ha riflesso sia la significativa riduzione delle masse intermediate con la clientela (circa -
12,7 miliardi di euro, pari a -17,2%) che hanno impattato i ricavi core della Banca, sia la
presenza di componenti straordinarie negative (svalutazione attivit finanziarie).
A fine 2016 i costi operativi - inclusivi di spese amministrative, spese del personale e rettifiche di
valore sulle attivit materiali e immateriali - ammontano a 877 milioni di Euro, segnando un
aumento del 13,7% rispetto allanno precedente a seguito della presenza di circa 205 milioni
di componenti straordinarie negative. Al netto delle componenti non ricorrenti il totale dei
costi operativi si attesterebbe quindi a circa 672 milioni di euro rispetto ai 771 milioni di euro
riportati a fine 2015.
Laggregato core dei costi operativi (spese personale e altre spese amministrative), nonostante la
presenza di alcune componenti one-off negative, si attesta infatti a 679,3 milioni di euro, ossia il
3,2% in meno rispetto ai 701,5 milioni di euro del 2015.
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In particolare, le spese per il personale, attestatesi a 383,4 milioni di Euro contro i precedenti
390,7 milioni, hanno consentito di archiviare il 2016 con un risparmio annuo dell1,9%. Tale
dinamica ha beneficiato di fatto del contenimento della voce stipendi e altri oneri, derivante in
larga misura dal ridimensionamento dellorganico del Gruppo, che ha pi che compensato i
maggiori costi legati agli oneri di incentivazione allesodo, ammontanti a complessivi 11,1 milioni di
Euro (erano stati 4,9 milioni nel 2015), nonch dallapplicazione di alcune misure di contenimento
del costo unitario del lavoro, quali lutilizzo del fondo ferie e il ricorso allo strumento della
solidariet difensiva.
Anche le altre spese amministrative hanno registrato una riduzione, attestandosi a 295,9
milioni di euro dai precedenti 310,7 milioni di Euro, con una flessione annua di 4,8 punti
percentuali. Ancorch sulla variazione dellaggregato abbiano gravato poste di natura non
ricorrente (complessivamente pari a circa 19 milioni di Euro), tra le quali i costi relativi al progetto
di trasformazione in S.p.A. e di quotazione congiuntamente alle chiusure degli sportelli, gli
interventi di razionalizzazione e di controllo della spesa hanno consentito di alleggerire, in misura
talora consistente, diversi capitoli di spesa. Sullintero aggregato sono inoltre compresi il contributo
annuale ai fondi di risoluzione europei BRRD, DGS e quelli non ordinari al FITD per il salvataggio
delle 4 banche italiane (circa 27 milioni) per un totale complessivo di 46,1 milioni di Euro, nonch
limpatto del canone sulle Deferred Taxes Assets (DTA), ex articolo 11 del Decreto Legge 3 maggio
2016, n. 59, complessivamente pari a 6,2 milioni di Euro.
Considerate le dinamiche economiche sopra esposte, il Gruppo ha archiviato lesercizio con una
perdita operativa pari a 176,9 milioni di Euro. Tale evoluzione ha risentito del calo dei ricavi,
appesantito dalle sfavorevoli dinamiche delle masse intermediate e soprattutto dalle citate
componenti di natura straordinaria presenti tra i costi operativi. Al netto delle componenti non
ricorrenti infatti il risultato operativo sarebbe stato positivo per circa 50 milioni di euro.
Le rettifiche di valore sui crediti e altre attivit sono pari 1.293 milioni di euro (+58,7%
rispetto agli 814 milioni di euro di fine 2015).
In particolare le sole rettifiche su crediti si attestano a 1.288 milioni di euro (807 milioni a fine
2015).
Dopo i consistenti accantonamenti gi effettuati negli anni pi recenti, lesercizio stato
penalizzato da un flusso di rettifiche che permane significativo e che, oltre a riflettere la prolungata
fase di debolezza del ciclo economico, espressione delle politiche di accantonamento disposte
dalle Banche e Societ del Gruppo, in linea anche con le raccomandazioni espresse sul tema dalle
Autorit di Vigilanza (come di seguito maggiormente descritte), volte a rafforzare il presidio del
rischio di credito.
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Le dinamiche reddituali fin qui descritte portano il Gruppo Veneto Banca a concludere il 2016 con
un risultato negativo delloperativit corrente, al lordo della fiscalit, di 1.903,5 milioni di
Euro, rispetto alla perdita di 1.103,9 milioni di Euro registrata nel precedente esercizio.
Considerato limpatto economico derivante dalleffetto fiscale e dalla quota di pertinenza di terzi, la
perdita del Gruppo si attesta a 1.501,9 milioni di Euro (881,9 milioni di Euro la perdita nel
2015).
Al 31 dicembre 2016 il prodotto bancario del Gruppo, costituito dalla raccolta totale e dagli
impieghi per cassa con clientela, ammonta 61.154 milioni di euro, in flessione del 17,2% rispetto ai
73.867 milioni di euro del 31 dicembre 2015.
La raccolta diretta, pari a 20.031 milioni di euro, segna una riduzione del 17,8% rispetto alle
consistenze del 31 dicembre 2015. Di seguito si riporta in sintesi landamento delle principali
componenti. In particolare:
I debiti verso clientela sono passati da 17,7 a 13,7 miliardi di Euro, sia per il calo dei
depositi della clientela sia per quello delle operazioni a termine con Cassa Compensazione e
Garanzia (scese da 1,7 miliardi di euro di fine 2015 a 700 milioni a fine 2016).
Il deflusso di raccolta a vista da clientela ordinaria si manifestato inizialmente nelle prime
settimane dellesercizio, sullonda sia degli eventi societari che hanno interessato lIstituto
nel mese di dicembre 2015 (quali la comunicazione del valore di recesso e la
trasformazione della capogruppo in societ per azioni) sia di avvenimenti esterni, tra cui
lesito del salvataggio di quattro banche italiane ed i timori indotti dallentrata in vigore dal
1 gennaio 2016 della normativa sul bail-in. Successivamente, dopo un periodo di
assestamento, si assistito ad una seconda fase di uscita di depositi, tra i mesi di maggio e
luglio a seguito delle vicende aziendali che hanno riguardato la governance della Banca
dopo lAssemblea dei soci tenutasi il 5 maggio 2016 e il mancato ingresso in borsa.
I titoli in circolazione hanno evidenziato nel loro insieme una discesa pi contenuta, pari
al 4,7% annuo, incorporando peraltro fenomeni eterogenei per natura e dinamiche.
Levoluzione di questa componente, che a fine esercizio era scesa a 6,3 miliardi di Euro dai
precedenti 6,6 miliardi, ha infatti scontato ancora una volta la flessione del comparto
obbligazionario, il cui stock ha risentito dei flussi dei titoli in scadenza nellanno.
Interventi mirati alla ricostituzione e ristrutturazione della liquidit condotti in corso desercizio
hanno peraltro consentito di riportare il Liquidity Coverage Ratio (LCR) al di sopra del limite
minimo di vigilanza 4 , portandolo al 70,15% a fine dicembre 2016 contro il 53% registrato nel
dicembre 2015.
In logica di ricomposizione e ottimizzazione delle fonti di provvista, nel corso del 2016 stata
rafforzata la liquidit ottenuta dalla BCE mediante lo strumento del T-LTRO. A fine dicembre 2016
la liquidit ottenuta dallEurosistema a seguito delle operazioni indicate (T-LTRO) ammontava
complessivamente a 2,6 miliardi di Euro, a fronte di circa 2,3 miliardi del dicembre 2015.
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A tal proposito si ricorda che il phase-in per lentrata in vigore del limite sullindicatore di breve periodo LCR prevede un limite ridotto al 70% fino al 31
dicembre 2016, 80% dal 1 gennaio 2017 e 100% a regime dal 1 gennaio 2018.
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Le attivit stanziabili presso la Banca Centrale Europea ammontavano a fine anno a 4,1 miliardi
di Euro, impegnate per 3,3 miliardi - dei quali 2,6 miliardi a fronte del T-LTRO mentre i restanti
755 milioni di Euro sono rappresentati da attivit libere.
In seguito allapprovazione del D.L. n. 237/2016 (in data 23 dicembre 2016) recante disposizioni
urgenti per la tutela del risparmio nel settore creditizio, che ha concesso la possibilit agli Istituti
bancari (nel rispetto di determinate condizioni) di potersi avvalere della garanzia statale sulle
proprie passivit di nuova emissione, il profilo di liquidit ha beneficiato dellemissione (effettuata il
2 febbraio 2017) di due prestiti obbligazionari garantiti dallo Stato per un importo complessivo di
3,5 miliardi di euro (1,75 miliardi con scadenza febbraio 2019, 1,75 miliardi con scadenza febbraio
2020). Parte del prestito con scadenza 2020, in data 23 febbraio 2017, stata poi collocata sul
mercato (1,35 miliardi); la parte restante di questo, insieme alle obbligazioni con scadenza 2019,
al momento utilizzata come collaterale per operazioni di finanziamento. I fondi rivenienti da tali
operazioni hanno contributo a diversificare le fonti di funding del Gruppo.
Per effetto delle citate emissioni obbligazionarie garantite dallo Stato, lindicatore LCR si
posizionato quindi a fine febbraio al 127,8%.
Si precisa peraltro che nel mese di Marzo 2017 lindicatore ha mostrato segnali di flessione quale
conseguenza di uscite di raccolta commerciale a seguito dei timori connessi alle incertezze sul
processo di ricapitalizzazione. In tale contesto, in considerazione dellelevata velocit con cui
possono crearsi situazioni di volatilit sulla liquidit, in data 23 marzo 2017, il Consiglio di
Amministrazione ha deciso di richiedere a Banca dItalia e al M.E.F. di autorizzare la Banca ad
unulteriore emissione di titoli con Garanzia dello Stato ex-DL. 237/2016 fino ad un massimo di 1,4
miliardi di euro.
La raccolta indiretta ammonta a 21.831 milioni di euro evidenziando una riduzione del -14,8%
rispetto al dato di fine 2015 per effetto del calo sia della raccolta amministrata (-13%) che di
quella del risparmio gestito e previdenziale (-15,9%).
I crediti netti verso clientela si attestano a 19.292 milioni di euro ed evidenziano una flessione
del 19,2% rispetto ai 23.869 milioni di euro di fine 2015. Landamento dellaggregato riflette
principalmente il deleveraging operato a sostegno del profilo di liquidit del Gruppo, nonch
laumentata copertura media del portafoglio crediti deteriorati (circa + 8 punti percentuali rispetto
a fine 2015). Il rapporto crediti/raccolta diretta (loan/deposit ratio) si attesta al 96,3%.
I crediti deteriorati lordi verso clientela si attestano a 9.020 milioni di euro (7.555 milioni di
euro a fine 2015). Nel dettaglio, le sofferenze sono pari a 4.534 milioni di euro (3.484 milioni a fine
2015), le inadempienze probabili sono pari a 4.328 milioni di euro (3.524 milioni a fine 2015),
mentre le esposizioni scadute e/o sconfinanti sono pari a 158 milioni di euro (547 milioni a fine
2015).
I crediti deteriorati netti verso clientela si attestano a 5.096 milioni di euro rispetto a 4.887
milioni di euro di fine 2015. Nel dettaglio, le sofferenze sono pari a 1.956 milioni di euro (1.645
milioni a fine 2015), le inadempienze probabili sono pari a 3.003 milioni di euro (2.745 milioni a
fine 2015) e le esposizioni scadute e/o sconfinanti sono pari a 136 milioni di euro (497 milioni a
fine 2015).
Sulla dinamica del credito deteriorato ha inciso, in particolare nel secondo semestre dellesercizio
2016, lattivit di complessivo riesame delle valutazioni analitiche delle posizioni creditizie che ha
considerato anche le prime risultanze della visita ispettiva della BCE condotta in loco dal 10 ottobre
2016 e conclusasi in data 10 febbraio 2017. Lobiettivo dellispezione era di valutare, con
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riferimento al perimetro delle banche italiane appartenenti al Gruppo Veneto Banca, la gestione del
rischio di credito e di controparte nonch i sistemi di controllo del rischio.
Quanto sopra ha comportato, nella seconda parte dellesercizio 2016, la rilevazione di rettifiche su
crediti per un importo complessivo pari ad Euro 1.014 milioni, di cui Euro 676 milioni relativi al
Credit File Review analizzato da BCE ed Euro 23 milioni relativi allattualizzazione delle concessioni
deteriorate sopra soglia, come indicate da BCE, per un totale quindi di Euro 699 milioni.
Si fa presente che, alla data attuale non sono ancora pervenuti gli esiti ispettivi finali. Nel corso
dellesercizio, anche alla luce dei detti esiti ispettivi e delle relative raccomandazioni, dovr essere
verificata ladeguatezza delle policy, dei processi e delle procedure associate al rischio di credito e
di controparte. Peraltro, le policy sul credito saranno pure destinate a tener conto delle indicazioni
contenute nelle Linee guida per le banche sui crediti deteriorati (NPL), pubblicata da BCE nel
mese di marzo 2017, cui le banche dovranno attenersi con lobiettivo di smaltire nella maniera pi
efficace possibile lo stock di NPL presenti nei propri bilanci. Ne deriva quindi che - per i suesposti
motivi - lapplicazione di nuove metodologie e parametri nella valutazione dei crediti allintero
portafoglio creditizio potrebbe determinare ulteriori impatti negativi, allo stato attuale non
quantificabili, gi entro lesercizio 2017.
Lesercizio ha quindi chiuso con un ammontare delle rettifiche del Gruppo a valere sul
portafoglio crediti complessivo che ha toccato i 4 miliardi di Euro, rendendo possibile il
rafforzamento della copertura complessiva dal 10,5% di dicembre 2015 al 17,2%.
Limitando lanalisi al solo portafoglio non performing, le svalutazioni sono risultate pari ai 3,9
miliardi di Euro, quantificando un coverage ratio del 43,5%, in aumento di oltre 8 punti percentuali
rispetto al 35,3% di fine 2015. In particolare la copertura sulle sofferenze salita al 56,9% (+4,1
p.p rispetto a fine 2015), quella sulle inadempienze probabili al 30,6% (+8,5 p.p. rispetto a fine
2015) e quella sulle esposizioni scadute al 13,8% (+4,5 p.p. rispetto a fine 2015).
Includendo nel computo lammontare cumulato degli stralci sulle singole posizioni concorsuali
ancora in essere alla chiusura dellesercizio, si perviene ad un ulteriore incremento del livello di
copertura complessiva del portafoglio deteriorato, che si colloca al 45,2%
Per quanto riguarda il portafoglio titoli a chiusura desercizio, lo stock complessivo delle attivit
finanziarie detenute dal Gruppo, al netto delle passivit di negoziazione, si attesta a 3,7 miliardi di
Euro, in calo di circa 1,3 miliardi rispetto alle consistenze di fine 2015, corrispondente ad una
variazione annua negativa del 25,3%.
A fine dicembre 2016 il patrimonio netto consolidato, comprensivo del risultato di periodo, si
attesta a circa 1,8 miliardi di Euro, registrando una riduzione di Euro 349 milioni - pari a 16,2 punti
percentuali - rispetto alle consistenze di un anno prima.
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La posizione patrimoniale del Gruppo stata di fatto erosa dal risultato di esercizio, che ha
riportato una perdita 1.502 milioni di Euro, ancorch parzialmente assorbita dallapporto positivo
delloperazione di aumento di capitale e del versamento in conto futuro aumento effettuati dal
Fondo Atlante.
Coefficienti di Vigilanza
I Fondi propri al 31 dicembre 2016 ammontano a 1.577 milioni di euro a fronte dei 2.093 milioni
di euro del 31 dicembre 2015. La riduzione intervenuta principalmente riferibile alla perdita
desercizio, a cui per contro si segnala sia il contributo positivo derivante dallaumento di capitale
sottoscritto dal Fondo Atlante a giugno 2016 e dal versamento in conto futuro aumento di capitale
effettuato dallo stesso Fondo Atlante nel corso del mese di dicembre 2016.
Da evidenziare come nella determinazione dei fondi propri al 31 dicembre 2016 si tenuto conto
dei rilievi che il team ispettivo della BCE ha sollevato alla Banca nel corso della visita ispettiva
condotta nel 2015, nonch delle ulteriori attivit di ricognizione che il management della stessa ha
svolto nel periodo su tale aggregato.
In particolare, le verifiche ispettive della BCE e gli ulteriori accertamenti condotti dalla Banca sul
capitale che non rappresenta requisiti di computabilit tra gli elementi di capitale primario di classe
1 in base agli artt. 28 e 36 del Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR), hanno fatto emergere alcune
posizioni nelle quali la sottoscrizione o lacquisto delle azioni Veneto Banca da parte della clientela
sono stati effettuati facendo ricorso a finanziamenti in essere o erogati dalla stessa (o da sue
controllate), ancorch non finalizzati a tale scopo. Ad esito delle verifiche effettuate lammontare
del filtro prudenziale applicato al 31 dicembre 2016 stato pari a complessivi Euro 296,2
milioni.
Il Common Equity Tier 1 Ratio e il Tier 1 Ratio si attestano entrambi al 6,39% (7,23% al 31
dicembre 2015), mentre il Total Capital Ratio risulta pari all8,27% (9,06% al 31 dicembre
2015). Le attivit ponderate si attestano a 19.074 milioni di euro.
Il Gruppo VB pur rispettando i requisiti minimi regolamentari previsti dallart. 92 del Regolamento
UE n. 575/2013, presenta un CET 1 ratio inferiore al target SREP fissato al 10,25% per il 31
dicembre 2016. Si precisa infine che, in seguito alla nuova SREP decision comunicata il 16
dicembre 2016, i requisiti patrimoniali su base consolidata da rispettarsi a partire dal 31 marzo
2017 sono i seguenti:
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In un quadro macroeconomico ancora incerto, le prospettive del Gruppo Veneto Banca sono
influenzate dalla complessa situazione specifica e dal prosieguo del processo di ristrutturazione in
atto, come prefigurato dal Piano Industriale 2017-2021 che prevede la fusione con il Gruppo Banca
Popolare di Vicenza unitamente ad un rafforzamento patrimoniale.
Loperazione di fusione subordinata alle autorizzazioni delle Autorit di Vigilanza oltre che
allapplicazione della vigente normativa in materia: lavviato processo autorizzativo presenta non
trascurabili elementi di incertezza.
Landamento della gestione nei mesi antecedenti limplementazione del Piano Industriale,
risentir pertanto dei vincoli derivanti dallattuale livello dei coefficienti patrimoniali che limiteranno
lo sviluppo del business ordinario.
Il Consiglio di Amministrazione di Veneto Banca ha programmato di effettuare nel corso del 2017
una revisione delle policy, dei processi e delle procedure associate al rischio di credito e di
controparte, da svolgere anche tenendo conto delle eventuali raccomandazioni degli esiti ispettivi
finali di BCE non appena perverranno. Tale revisione, unitamente agli impatti derivanti da un
possibile deconsolidamento totale o parziale del portafoglio di sofferenze, potranno determinare
ulteriori impatti negativi sul costo del credito allo stato non quantificabili.
Laccesso alla ricapitalizzazione precauzionale da parte dello Stato, fermo restando il possesso dei
requisiti previsti dal citato provvedimento di legge per le banche che ne fanno richiesta, soggetto
alla valutazione complessiva di BCE e al parere vincolante della Direzione Generale della
Concorrenza (DG Comp) della Commissione Europea che si deve esprimere sulla compatibilit
dellintervento con la normativa in materia di aiuti di Stato i cui esiti sono allo stato incerti.
Con riferimento al piano di cessione del Gruppo BIM, si evidenzia che, alla luce dellevoluzione
avuta dal progetto Serenissima in punto aumento di capitale, con lingresso del Fondo Atlante
come azionista di maggioranza ed il cambio della governance, gli Amministratori hanno ritenuto di
rivedere ogni considerazione strategica circa il Gruppo BIM.
In particolare, il Consiglio di Amministrazione di Veneto Banca - ai fini della realizzazione del piano
strategico nellambito della prospettiva fusione con Banca Popolare di Vicenza - in data 10 febbraio
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Comunicato Stampa
2017, ha comunicato la propria volont di valutare la possibilit di realizzare, nei modi e nei termini
che saranno ritenuti pi opportuni e a fronte degli approfondimenti da compiersi, soggetti ad
autorizzazione delle competenti Autorit, una ridefinizione del perimetro del Gruppo che preveda il
deconsolidamento di BIM.
A questo proposito e successivamente, in data 28 marzo 2017, la Banca ha deliberato di
individuare i propri advisor finanziari e legali al fine di determinare senza indugio le modalit
attraverso cui consentire a BIM di proseguire il proprio percorso di sviluppo in modo autonomo dal
Gruppo, realizzando al contempo una operazione di valorizzazione della partecipazione, nellottica
del deconsolidamento, finalizzata a salvaguardare in parallelo tanto il patrimonio di Veneto Banca
quanto quello di tutti gli altri azionisti e stakeholders, ivi inclusi i dipendenti.
***
Il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, dott. Stefano Fasolo, dichiara
ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che linformativa contabile
contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture
contabili.
***
Il presente comunicato stampa, redatto ai sensi dellart. 17 del Regolamento (UE) n. 596/2014 del 16 aprile 2014,
disponibile sul sito www.venetobanca.it ed , altres, pubblicato presso il meccanismo di stoccaggio autorizzato 1Info
allindirizzo www.1info.it.
***
- Investor Relations:
Tel.: +39 0423 28 3063
Email: investor.relations@venetobanca.it
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Comunicato Stampa
DATI DI SINTESI
VALORI ECONOMICI
dic-16 dic-15 var. ass. var. %
(euro/000)
Margine di interesse 385.778 526.512 (140.734) (26,7%)
Margine di intermediazione 699.868 1.065.246 (365.378) (34,3%)
Costi di gestione (876.812) (770.998) (105.814) 13,7%
Risultato della gestione operativa (176.944) 294.248 (471.192) n.s.
Perdita netta (1.501.968) (881.902) (620.066) 70,3%
VALORI PATRIMONIALI ED
OPERATIVI dic-16 dic-15 var. ass. var. %
(in milioni di Euro)
Prodotto bancario lordo 61.154 73.867 (12.713) (17,2%)
Raccolta totale 41.863 49.998 (8.136) (16,3%)
Raccolta diretta 20.031 24.362 (4.330) (17,8%)
Raccolta indiretta 21.831 25.637 (3.805) (14,8%)
di cui risparmio gestito 9.210 10.946 (1.737) (15,9%)
di cui risparmio amministrato 12.622 14.690 (2.069) (14,1%)
Crediti verso clientela 19.292 23.869 (4.577) (19,2%)
Attivo fruttifero 25.317 30.519 (5.202) (17,0%)
Totale attivo 28.078 33.349 (5.271) (15,8%)
Patrimonio netto 1.805 2.153 (349) (16,2%)
INDICI DI STRUTTURA (%) dic-16 dic-15 var. ass. var. %
Raccolta diretta / Totale attivo 71,3% 73,1% (1,7%) (2,3%)
Crediti verso clientela / Totale attivo 68,7% 71,6% (2,9%) (4,0%)
Crediti verso clientela / Raccolta
96,3% 98,0% (1,7%) (1,7%)
diretta
INDICI DI QUALITA' DEL
dic-16 dic-15 var. ass. var. %
CREDITO (%)
Sofferenze nette / Crediti vs clientela 10,1% 6,9% 3,3% 47,4%
Totale crediti dubbi netti / Crediti vs
26,4% 20,4% 6,0% 29,2%
clientela
Copertura crediti dubbi5 45,2% 37,8% 7,5% 19,8%
Copertura sofferenze4 59,4% 56,5% 2,9% 5,1%
INDICI DI STRUTTURA E
dic-16 dic-15 var. ass. var. %
PRODUTTIVITA'
Dipendenti medi 6.089 6.263 (174) (2,8%)
Numero sportelli bancari 480 550 (70) (12,7%)
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Inclusi gli stralci
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Nota: Nei prospetti di bilancio al 31 dicembre 2016 i saldi economici del Gruppo BIM, che al 31 dicembre 2015 era destinata ad essere ceduta e che era
iscritta fra le attivit in via di dismissione, sono stati ricondotti per linea alle rispettive voci, essendo venute meno le condizioni per una sua dismissione.
Per contro, alla data del 31 dicembre 2016, gli aggregati relativi agli importi afferenti le partecipazioni di controllo in Banca Intermobiliare di Investimenti e
Gestioni (Suisse) sa, inclusa la sua controllata Patio Lugano sa, e Bim Insurance Brokers spa, tutte societ appartenenti al Gruppo BIM, sono stati esposti
tra le attivit non correnti in via di dismissione a seguito dellavvio di una procedura di dismissione delle stesse e del ricevimento di formali dimostrazioni di
interesse da parte di controparti di mercato. Inoltre nel corso del mese di ottobre 2016 si perfezionato il contratto di compravendita della cessione
dellunit immobiliare di propriet dellImmobiliare D, societ appartenente al Gruppo BIM, iscritto a decorrere dalla fine del 2015 tra le Attivit non
correnti in via di dismissione.
Tale modalit espositiva ha reso meno significativo il raffronto tra le risultanze contabili dellesercizio 2016 e i corrispettivi saldi del 2015, che non
includevano il consolidamento analitico dei margini economici relativi a questultime attivit.
Al fine quindi di consentire unanalisi comparativa su basi omogenee delle principali dinamiche gestionali dellesercizio stato predisposto come richiesto
dallIFRS 5 - un conto economico proforma 2015, includendo in esso per linea gli aggregati contabili non pi soggetti a dismissione.
Per quanto riguarda il criterio di riclassificazione gestionale, gli interventi pi rilevanti hanno riguardato le seguenti voci:
a) Margine di interesse: include, oltre al saldo degli interessi netti (voce 30 C/E), anche il risultato netto dellattivit di copertura (voce 90 C/E Risultato
netto dellattivit di copertura); dallaggregato sono stati depurati gli altri oneri accessori alle operazioni di cartolarizzazione (ricondotti alla voce Altri
oneri/proventi di gestione) e aggiunti gli oneri per lacquisizione della garanzia statale sulle proprie emissioni, nonch i costi riconosciuti alla clientela per
le operazioni di prestito titoli (contabilmente iscritti alla voce 50 C/E);
b) Commissioni nette: allinterno della voce sono stati allocati anche i recuperi delle spese di invio estratto conto e le commissioni di istruttoria veloce
(CIV), per la componente residuale iscritta alla voce 190 Altri oneri/proventi di gestione; sono inoltre state depurate le commissioni passive sul prestito
titoli e sullacquisizione della garanzia statale gestionalmente assimilabili ad oneri per lacquisizione di nuova provvista e quindi ricondotte al margine di
interesse;
c) Risultato dellattivit di negoziazione e valutazione attivit finanziarie: tale voce comprende il risultato dellattivit di negoziazione (voce 80 C/E), lutile
o la perdita derivante da cessione di attivit finanziarie disponibili per la vendita (voce 100.b), lutile o la perdita derivante da cessione di attivit detenute
sino a scadenza (voce 100.c) e delle passivit finanziarie (voce 100.d). Inoltre, allinterno dellaggregato rientra anche la variazione di valore delle attivit
finanziarie valutate al fair value (voce 110 C/E) e le rettifiche di valore delle attivit finanziarie predette (voce 130);
d) Altri oneri/proventi di gestione: tale aggregato comprende prevalentemente ricavi non caratteristici ed altre componenti di costo o ricavo non
ricorrenti. Rispetto al saldo contabile (220 C/E), sono stati depurati i recuperi di imposte e tasse anticipate per conto della clientela, i recuperi relativi alle
spese di invio estratto conto e la componente di rettifiche di valore connessa a ristrutturazioni e manutenzioni su beni di terzi. Allinterno della voce sono
stati invece riallocati gli altri oneri accessori alle operazioni di cartolarizzazione, contabilmente iscritti alla voce 20 C/E Interessi passivi e oneri
assimilati. Al netto di tali rettifiche, il saldo stato gestionalmente ricondotto nellambito del Margine di Intermediazione;
e) Altre spese amministrative: tale aggregato stato modificato rispetto alla voce 180.b del conto economico mediante la deduzione dei recuperi di
imposte e tasse anticipate per conto della clientela, contabilmente allocati alla voce 220 Altri oneri/proventi di gestione;
f) Rettifiche/riprese di valore nette su attivit materiali e immateriali: tale voce include anche la componente delle rettifiche di valore riferibili a
ristrutturazioni e manutenzioni su beni di terzi;
g) Rettifiche di valore su crediti e altre attivit: tale aggregato include gli utili (perdite) da cessione crediti (voce 100.a), le rettifiche di valore nette per
deterioramento crediti (voce 130.a) e relative alle altre operazioni finanziarie (voce 130.d).
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