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LA SICUREZZA STRUTTURALE

La sicurezza strutturale requisito fondamentale di ogni operazione di


progettazione, costruzione ed utilizzazione delle strutture.
Occorre evitare che la struttura subisca non solo il crollo vero e proprio, ma anche
quelle situazioni pregiudizievoli per il corretto uso.
Con terminologia moderna tali situazioni vengono definiti stati limite.

Stati limite ultimo S.L.U. (U.L.S.):comportano il crollo o comunque la


sostituzione della struttura perch inservibile:
- collasso strutturale;
- perdita di equilibrio statico;
- formazione di meccanismo.

Stati limite di esercizio (di servizio) S.L.S.: situazioni che, senza comportare
pericoli di crollo, impediscono un buon uso della struttura:
- deformazione,
- fessurazione;
- vibrazione...

In termini formali il raggiungimento di uno stato limite pu essere scritto

S=R
Sollecitazione=resistenza

Per la sicurezza occorre perci che sia

S<R

S, R sono variabili aleatorie cio variabili di cui non possibile definire un valore,
ma solo una probabilit che il valore sia compreso tra due limiti x 1 e x2.
S: funzione di azioni esterne (carichi, ecc.), schema statico.
R: funzione di resistenza del/dei materiale/i, meccanismo resistente.

Per le variabili aleatorie si definiscono:

Funzione distribuzione o frequenza cumulata:


Fs x P S x
FR x P R x
dove P indica probabilit che...

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Funzione densit di probabilit:

dF x F x x F
f x lim
dx x 0 x

f(x)

P[xS<x+x]

Fs(x1)

S
x1 x x+x Variabile
aleatoria

x
F x f x dx

Se x=dx allora
Infinitesimo
P x S x dx fs x dx

PARAMETRI DELLE FUNZIONI DENSITA DI PROBABILITA

f(x)
MAX f(x)

f(x)dx

x
dx
moda x

F(-)=0 Probabilit nulla di avere un valore <-


F(+)=1 Probabilit nulla di avere un valore <+
Perci larea sottesa alla curva f(x) unitaria:

areasottesa f x dx F

1

la x per cui f(x) massima il valore pi frequente e si chiama moda.

Il valore che corrisponde al baricentro dellarea sottesa

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xf x dx
x xf x dx



f x dx

si chiama valor medio o media.

Il momento di inerzia rispetto ad un asse verticale per x


2

s2 x x

f x dx

la varianza.

Inoltre:
s s2
lo scarto tipo.

s/x
il coefficiente di variazione (adimensionale).

FUNZIONI DI DENSITA DI PROBABILITA

Normale (Gauss)

x x
2 2
1
f x e
2
2s
s 2

Dove x=valore medio;


s=scarto tipo;
s2=varianza.


x xf x dx


2 ( x x) f(x)dx
2

Nel caso della funzione normale la media coincide con la moda. Il coefficiente di
variazione determina la forma della curva e quindi la dispersione dei valori.
Per lACCIAIO 0.05, valori addensati intorno alla media;
per il CLS 0.100.25, valori pi dispersi.

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AREA=1
2 2 <1

AREA=1 1

Asintotica f()=0
f(-)=0

ALTRE FUNZIONI DI DENSITA DI PROBABILITA

Log-normale (resistenze dei materiali, sempre > 0);


Estremo tipo I;
Estremo tipo II.
La funzione normale (gaussiana) la pi semplice ma ha il difetto di non escludere i
valori negativi, che spesso sono privi di significato fisico (es. resistenze).

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Si raggiunge uno stato limite quando
RS
Dato il carattere aleatorio di R ed S non possibile avere la certezza di non
raggiungere lo stato limite, ma solo ottenere che ci avvenga con una
probabilit inferiore a valori prestabiliti.

Stati limite ultimi pf 10


5

Stati limite di servizio pf 10


2

CALCOLO DELLE PROBABILITA DI CRISI (note R ed S)

f(x)

fR(x)
fS(x)
fs(x)dx

FR(x)
x
x x+dx

Immaginiamo che la sollecitazione sia compresa tra x ed x+dx la probabilit che


ciavvenga fs(x)dx.
La probabilit che la resistenza sia x FR(x).
La probabilit che i due eventi accadano contemporaneamente il prodotto delle
probabilit (eventi indipendenti).
Per avere la probabilit totale di crisi devo integrare x tra - e +

pf F R x fS x dx (1)

CON RAGIONAMENTO DUALE:

f(x)

fS(x) fR(x)
1-Fs(x)

fR(x)dx
x
x x+dx

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La probabilit che R sia compresa tra x e x+dx fR(x)dx
La probabilit che S sia maggiore di x 1-Fs(x)


pf 1 F

S x fR x dx (2)

Nella pratica progettuale non possibile usare le (1) e le (2) perch:


-Le R e S sono funzioni di molte variabili (azioni , dimensioni, schema statico per S,
resistenze, dimensioni, modello resistente per R).
-Le funzioni statistiche delle variabili non sono ben note.
-Il calcolo degli integrali molto complesso.
Il procedimento probabilistico utilizzato solo per strutture molto particolari
(centrali nucleari, ecc...) (metodo di livello 3).
Esistono anche metodi di livello 2 ( probabilistici, approssimati).

METODI DI LIVELLO 1

Cercano di ottenere la sicurezza confrontando solo:


1 valore delle sollecitazioni S*
1 valore delle resistenze R*.
R*
Ponendo 1 dove il coefficiente di sicurezza.
S*
Lo scopo di distanziare tra loro la distribuzione di R da quella di S. Come scegliere
S* ed R*?
La scelta pi ovvia porre S*=S med ed R*=Rmed, ed inoltre =0 coefficiente centrale
di sicurezza.

f(x)
Piccolo coefficiente di varianza

Grande
Grande

Sm Rm

Rm
0
Sm

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Questa scelta per non razionale in quanto, a parit di coefficiente di sicurezza,
la probabilit di crisi dipende dal coefficiente di variazione delle variabili:
Piccolo : bassa probabilit di crisi,
grande : grande probabilit di crisi.

Esempi di probabilit di crisi calcolate con le (1) e (2) per diverse funzioni R ed S

Si nota che, a parit di 0, si ottengono valori molto diversi di p f.

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Per unimpostazione razionale del problema indispensabile tener conto, almeno in
parte, della forma di distribuzione di R e di S. Ci si ottiene considerando i frattili
delle distribuzioni.
Si definisce frattile di ordine p di una distribuzione quel valore che ha la
probabilit p di essere minorato.
xk frattile di ordine p se

Pr ob x xk p

f(x) f(x)

A=0,05 A=0,05

A=0,95 A=0,95
x x

Frattile di Frattile di
ordine 0,95 ordine 0,05
(o 95%) (o 5%)

Si usano:
per le sollecitazioni: frattile 95% (solo il 5% di probabilit che la sollecitazione
sia superiore)
Per le resistenze: frattile 5% (solo il 5% che la resistenza sia inferiore)
Questi valori si chiamano valori caratteristici. Per ogni tipo di funzione densit di
probabilit possibile calcolare i frattili.
Per la funzione normale (gaussiana) si ha:
frattile 0.95= valore medio + 1.64 * scarto tipo
frattile 0.05= valore medio 1.64 * scart tipo

Si assume S*=frattile 0.95 di S=Sk


R*=frattile 0.95 di R=Rk
k=Rk/Sk (risulta naturalmente k < 0)

In questo modo si tiene conto della forma delle distribuzioni di R ed S e l


intersezione delle code (che determina la probabilit di crisi) risulta pi uniforme
tra un caso e laltro.

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Piccolo
coefficiente di
varianza

Sm Sk Rk Rm

grande

Sm Sk Rk Rm

Pr = Pr(k)

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IL METODO SEMIPROBABILISTICO AGLI STATI LIMITE

E un perfezionamento del metodo precedente perch invece di un unico


coefficiente k si introducono vari coefficienti di sicurezza.
Ne esistono tre tipi:
f: lato sollecitazioni (f=forze)
m: lato resistenze (m=materiale)
n: fattore di comportamento (copre le incertezze del modello strutturale).

La condizione di resistenza :
Sd Rd
con d=design.
Sd: sollecitazione di progetto ottenuta maggiorando S k con il coefficiente di
sicurezza f
Rd: resistenza di progetto ottenuta con le resistenze dei materiali minorate con i
coefficienti m ed eventualmente con i fattori n (se previsti).

R
SdRd
S

Sk Sd R d Rk

f m,n

I coefficienti di sicurezza assumono valori diversi correlati allincertezza della


relativa variabile.
Rd: si calcola con le resistenze ridotte dei materiali:
fd = fk/m

Esempio:

Calcestruzzo fcd=fck/c c=1.5


Acciaio da c.a. fyd=fyk/s s=1.15
Resistenza di progetto Resistenza caratteristica

n

Sd S g Gk p Pk q Q1k q oi Qik
i 2

Dove:

Gk: peso proprio g= 1.4 (1.0 se a favore di sicurezza)


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Pk: precompressione p= 0.9 (1.2 se diminuisce la sicurezza)
q: carichi variabili q= 1.5 (0 se a favore di sicurezza)
oi: coefficienti di combinazione, tengono conto della non
contemporaneit dei max carichi variabili.

In definitiva il metodo semiprobabilistico agli stati limite perch laspetto


probabilistici si esaurisce nellassunzione dei valori caratteristici e nei coefficienti
, stabiliti (una volta per sempre) dal normatore con considerazioni probabilistiche.
Lapplicazione pratica di tipo deterministico. Le incertezze del modello (schema
statico, dimensioni, geometria, ecc...) normalmente sono comprese nei f e m e solo
eccezionalmente richiedono i n.

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