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Disse con tono neutro, fingendo di continuare una conversazione banale. Intanto la
divorava con gli occhi.
Il presidente sar felice di ammettervi negli spazi espositivi. Vi mostrer anche un
gioiello realizzato per una dama che desidera comparire con esso alla corte dello
zar...
*Usc dal negozio seguita da Veles, con un atteggiamento altezzoso, da nobile quale
era. Nella mente, il pensiero che a breve avrebbe avuto Veles tutto per s, e non
avrebbero dovuto accampare scuse sul perch erano insieme.*
Certamente ho la mia carrozza, e non vedo lora di ammirare quel gioiello. Ma
chieder al vostro orafo di fiducia di crearne uno soltanto per me, non importa il costo
*disse, proseguendo il discorso di Veles e cercando di sembrare pi credibile possibile
agli occhi dei suoi colleghi.*
"Il soprabito e l'ombrello, Veles Georgevi - gli disse il garzone, porgendoglieli - Fuori
piove".
Come... piove? ...
Impossibile. Quando lui andava nel bosco era sistematicamente impossibile che
piovesse. A meno che non volesse lui.
Eppure diluviava.
Si fece consegnare il soprabito ma lasci l'ombrello al ragazzo.
Non sta affatto piovendo Levka!.
Apr la porta, splendeva la luna. E dal mare spirava una brezza tiepida.
E' una splendida serata...dopo di voi, madame.
Fece cenno ad Ana di uscire.
*Pass accanto a Veles, respirando il suo profumo.. quanto avrebbe voluto in quel
momento affondare la testa nel suo petto e restare l, ad ascoltare il loro respiro.*
Grazie mille. La mia carrozza dovrebbe essere nei paraggi.
*Usc dal negozio, fece qualche passo ed attese che Veles la raggiungesse*
La raggiunse, le porse il braccio.
La foresta vicina. Potremmo andare a piedi ma forse meglio allontanarsi in
carrozza, almeno all'inizio. Quanto discreto il vostro cocchiere?
La guard negli occhi. Avrebbe voluto perdersi subito, tuffarsi nella sua chioma d'oro
rosso, ma nella sua coscienza incominciava a suonare il suo allarme a un dubbio
atroce.
aveva in corpo la in corpo nell'unione tra le loro labbra, dei loro respiri.
Ununione quasi alchemica che dur per pochi metri, cullata dal dondolio della
carrozza.
Scendiamo - le disse in un sussurro
*Si lasci trasportare da quel bacio e si perse nel suo abbraccio. Quando le disse di
scendere, diede un paio di colpetti alla parete della carrozza, che si ferm quasi subito.
Scese dalla carrozza e aspetto Veles*
La foresta era di fronte a loro, maestosa come un tempio antico. La brezza calda non
era ancora cessata, e la tempesta si era spostata a sud. Prese per mano la sua
bellissima Ana.
Non avrai paura, vero? Qualsiasi cosa tu vedrai, non tremare, io sono qui , con te.
La condusse fino al limitare del bosco, e prima di tuffarsi insieme a lei nella tenebra
odorosa di resina di pino la baci in fronte, teneramente e poi di nuovo sulla bocca,
con voracit.
*Veles la prese per mano e Ana intrecci le dita alle sue. Quellodore di bosco, di erba
bagnata, di fiori.. le ricordava i boschi transilvani, le ampie vallate vicine a casa sua, le
distese di fiori in primavera. Inspir profondamente, godendosi tutti i profumi che
provenivano dalla foresta : si sentiva a casa, e felice.*
Non ho paura della notte, mia compagna da secoli. Se tu sei con me, la foresta non
mi far paura.. ma tienimi per mano, sempre. Non lasciarmi mai.
*Un sorriso le comparve sul viso, mentre lui le baciava la fronte. Quando la baci di
nuovo sulle labbra, si lasci trasportare dalla passione, incurante del mondo intorno a
loro.*
Non conosci tutte le creature che si nascondono l dentro.
Non conosceva bene soprattutto le creature come lui.
Si mosse lento, non secondo il suo solito. Individu un sentiero. Vide i suoi segni lungo
la via, come graffi di luna.
Avresti dovuto vederle durante le notti d'estate, queste foreste. Allora il nero della
notte come l'ala di una falena rinchiusa nell'ambra. Solo pochi attimi di buio, avvolti
nella luce pallida.
C'erano stelle innumerevoli nel cielo limpido, sopra le cime degli alberi. Gli sembrava
di vederle per la prima volta, perch per la prima volta le vedeva con lei.
Hai freddo?.
Strinse pi forte la mano attorno alle sue dita, e si ferm. La citt era gi lontana.
*Mentre ascoltava Veles, si guardava intorno con meraviglia : non aveva mia visto una
foresta di notte ed era rimasta sbalordita per quanto fosse bella. Ci che sembrava
rumore da fuori, dentro la foresta diveniva melodia : ogni suono, ogni verso era
musica.*
No, non ne conosco quasi nessuna. Non ho mai avuto la possibilit di vagare per le
foreste da bambina.. anche se mi affascinano, sembrano avvolgerti e proteggerti dal
mondo esterno. Se destate, poi, sono pi belle, dovr tornare a vederle.. mi
accompagnerai?
*Volse lo sguardo verso lalto, continuando a camminare, la mano stretta in quella di
Veles, finch lui non le chiese se aveva freddo e si ferm*
Non ho freddo, ma grazie di essertene preoccupato. Come mai ci siamo fermati?
L'estate. Nemmeno sapeva se sarebbe stato vivo la prossima estate. Se sarebbe stata
ancora in piedi la dannata citt..
Perch qui c' il nascondiglio adatto. - indic una tana disabitata, nascosta dai rami sar perfetto per i nostri vestiti. Sono inutili... dobbiamo percepirla con tutti i sensi, la
foresta.
L'abbandon per pochi attimi e cominci a levarsi il soprabito.
Dobbiamo essere nudi.
*Una richiesta un po insolita, ma acconsent.. si tolse il soprabito e lo mise nella tana
indicata da Veles.*
Dovresti aiutarmi a slacciare labito ed il corsetto. Da sola non riesco.. ti dispiace?
*disse, voltandosi di schiena verso di lui e spostando i capelli di lato*
Era delicato. Erano leggere le sue mani, precise.
Le apr l'abito, un minuscolo bottoncino dopo l'altro. Poi slacci il corsetto, i nastri di
seta scivolavano tra le sue mani, e poi i gancetti saltarono, in fila, con una serie di
impercettibili tac-tac.
Sei quasi libera, continua da sola!.
Cominci anche lui a togliersi il resto degli indumenti, senza imbarazzo, come se
dovesse entrare nella sauna.
Grazie mille per l'aiuto.
*Fin di slacciarsi il corsetto e mise anche quello nella tana. Erano passati secoli
dall'ultima volta in cui era rimasta nuda davanti ad un uomo.. ma la cosa non le
metteva imbarazzo, forse un tempo. Poi si gir, lo guard togliersi gli ultimi capi, e
resistette alla tentazione di avvicinarsi a lui e baciare ogni centimetro della sua pelle,
illuminata soltanto dalla luna*
Nessuna lussuria. Era meno indecente degli abiti la loro nudit. La sentiva sua. Uguale
a lui. Perfetta... Immortale. Si tolse gli ultimi indumenti e li nascose.
Non hai freddo, ora?
Una donna qualunque si sarebbe messa a tremare. Se non fosse stato per la brezza di
mare la temperatura sarebbe stata ben sotto lo zero.
L'abbracci, tuffando il volto tra i suoi capelli. Ancora un bacio, la carne di lei che si
scaldava contro la sua, poi la prese per mano.
E' cos che lo immaginavi o vuoi qualcosa di diverso? Dammi di nuovo la mano...
Freddo? No, per niente.
*sorrise, mentre lui labbracciava. Un altro bacio, il suo corpo addosso e il suo calore:
no, non aveva freddo, ora meno che mai. Prese la mano di Veles e disse*
No, non lo immaginavo cos, ma perch volere qualcosa di diverso? il tuo mondo, e
se per viverlo meglio non servono abiti, non ne indosser. Tu, invece, avresti voluto
qualcosa di diverso?
Sei delusa? Cosa avresti voluto?
No. Lui non aveva immaginato altro, allora. Solo il respiro della foresta. contro i loro
corpi. I sogno che aveva assillato le loro menti che cominciava a scorrere nelle vene
insieme al sangue.
Io desideravo soltanto te, solo il mio sogno....
*Delusa? No, non poteva esserlo : lo aveva trovato, erano l nella foresta solo loro
due. Dopo secoli di sogni. Niente poteva deluderla in quel momento.*
Non voglio nientaltro che te.
Non sono delusa, non pensarlo nemmeno per un secondo. Semplicemente non sapevo
che, per percepire la foresta, la cosa migliore fosse rimanere completamente nudi.. mi
ha spiazzato.
*disse, accarezzando il volto di Veles.*
La realt mille volte meglio del sogno. Tu sei mille volte meglio del sogno.
Devi respirare liberamente nella foresta. Senza abiti, senza corsetti
Le accarezz il petto, seguendo la linea del costato e dello sterno.
Solo cos capirai che le voci del bosco hanno anche un profumo.
Le accarezz i capelli, e pose la sua bocca a contatto dell'orecchio destro di lei.
Devi essere libera, libera da ogni cosa, per comprendere che l'odore acre della terra e
delle piante che la ricoprono anche un canto.
Le sfior le braccia, percependo la sua pelle d'oca.
E solo cos potrai sentire nella carezza del vento sul tuo corpo il vibrare della luce
delle stelle che risplendono sopra di noi.
*Mentre le accarezzava la pelle, un brivido le corse lungo tutta la schiena, facendole
accelerare i battiti ed il respiro. La sua voce, che le spiegava come sentire il canto
della terra, la cullava in quel mondo, che finora aveva solo sognato.*
Insegnami ad ascoltare questo canto, insegnami a sentire la luce delle stelle su di me..
Insegnami a vivere questo tuo regno come te.. e con te.
Restami accanto, e lasciami invadere la tua essenza. Lascia che carpisca ancora i tuoi
pensieri, come un tempo, e tu rapisci i miei come allora, fino a quando non sentiremo
come una sola persona, non penseremo come una sola anima.
Le sussurrava in punta di labbra, alternando le parole e i baci.
Allora tra noi l'unione sar completa. Pi sensuale di qualsiasi unione carnale. E
sentirai anche le voci dei miei fratelli. Dei vivi e dei morti, dei presenti e degli assenti,
come sento io.
La strinse a s, pi forte, la baci con furia e dolcezza rinnovate. Non ci sarebbe stata
solo un'unione spirituale, ne era sicuro.
* mentre lui le parlava, ascolt ogni singola parola che usciva dalle sue labbra *
Lultima cosa che voglio starti lontana.. Entrer nei tuoi pensieri, e rester l, fino a
che non saremo ununica cosa. Non era forse questa, lunione che desideravamo da
tempo?
*Chiuse gli occhi e stretta tra le sue braccia, preda dei suoi baci, non pot far altro che
lasciarsi andare, lasciare che Veles invadesse i suoi pensieri, la sua anima. Che rapisse
tutti i suoi sensi e li facesse suoi.
In fondo al suo cuore, sapeva di non essersi sentita cos viva e libera da secoli.*
Si univa a lei, con la forza di mille e mille tentacoli di gelo e di vento, forte del profumo
del mare, della fragranza della resina silvestre. La leg a s con il battito d'ali d'ovatta
delle civette , con il palpito sottile del cuore dello scoiattolo addormentato. Fu muto il
suo canto, come quello della serpe nell'erba, e fu immenso, assordante, come quello
della volta celeste.
La prese per mano di nuovo, e la condusse via sopra i folti di mirtilli e sopra l'erba
morbida, i loro piedi nudi furono solleticati dalle spine dei giovani rovi e dal velluto del
muschio sulle pietre antiche. Via... via.., sempre pi veloci, per le vie infinite della
notte.
Lontani dal mondo degli uomini, per i cammini sacri, fino agli ultimi rifugi. Fino alle
dimore segrete.
Si fermarono davanti a una caverna.
Ana, cuore del mio cuore.. non so se sei pronta a tutto... non voglio costringerti a
nulla. Vuoi tornare indietro? Siamo ancora in tempo...
*Lerba, i rovi, il muschio.. non aveva mai sentito tante consistenze, diverse fra loro
ma al tempo stesso piacevoli. Tutto era una scoperta, visto insieme a lui. Quando si
fermarono, le chiese se volesse tornare indietro : cosa sarebbe successo, l dentro, di
tanto rischioso da chiederle se volesse ripensarci?*
Perch mi chiedi se voglio tornare indietro? Cosa potrebbe succedermi l dentro? Non
posso decidere senza sapere.
Accarezz il suo volto, e lo tenne fra le sue mani.*
So che non mi costringerai, e so che non mi faresti mai del male. Ma non vorrei
rimanessi deluso nel caso decidessi di non proseguire. Perci Veles, ti prego.. dimmi
cosa succede nella caverna.
*disse guardandolo negli occhi*
Io avrei potuto semplicemente incantarti. Stordirti, ammaliarti come un tempo e poi
lasciarti nello stordimento e nella confusione. Nessuno rischio per me solo l'amaro in
bocca di un sogno perduto per te. Ma ora so che non posso. Sei preziosa. Sei sacra. In
quella caverna sono sepolti i Dormienti.
Dallantro veniva come un fiato gelido, ricco del sussurri.
La gente del mio popolo che si esiliata sottoterra, quando vennero i Moscoviti e
distrussero i santuari antichi. Non sono morti, dormono. Sognano. Vedono me e te nel
loro sogno e possono parlarci ispirando visioni. Loro ti diranno chi sono veramente.
Parleranno del bene e de male che ho fatto. E tu potresti voler fuggire. Desiderare di
annientarmi.
La strinse a s. Di nuovo.
Quindi se vuoi torniamo indietro ma io non ti cercher mai pi. Nella realt come nel
sogno.
*Le spieg cosa cera nella caverna e la strinse a s. La prospettiva di non vederlo pi,
nemmeno in sogno, non le piacque per niente. Ne aveva viste di cose, nei secoli,
aveva assorbito tanti peccati da non poterli contare, probabilmente molti di pi di
quanto unanima umana possa contenerne.
Nonostante tutto, era andata avanti.
Lo avrebbe fatto anche ora, avrebbe ascoltato cosa avevano da dirle i dormienti.*
Non potrei mai sopportare lidea di non vederti pi.. quanto male puoi aver fatto, per
ipotizzare che possa fuggire o aver voglia di distruggerti?
Non sai quanto male ho fatto anche io, in questi anni, quanto la gente mi abbia
maledetto.. Non puoi sapere come potrei reagire..
Probabilmente, potrei arrabbiarmi, ma mai vorr la tua distruzione. Mai.
Forse nemmeno lui, fino a quel momento ci aveva creduto. Ma ora s, con tremore nel
petto, egli credeva.
Ci fu un altro bacio, fuori dalla grotta, e uno al suo interno, il pi vorace di tutti. Un
sigillo tra le loro bocche che si impresse proprio davanti alla porta di pietra del
santuario, allingresso inviolabile che poteva essere aperto dallinterno, che si sarebbe
aperto solo quando tutti loro si sarebbero svegliati.
A quella porta si Veles si addoss, e volle che Ana stesse attaccata a lui, che posasse
la testa sul suo petto.
Ecco ci sentono. Ci parlano.
I Dormienti discorrevano con loro, nella loro lingua fatta di sprazzi di luce, di sussurri a
bocca chiusa di forme indistinte proiettate contro le palpebre serrate. E Veles rivide
quello che aveva fatto, durante i secoli. Quello che bene conosceva, ma che era un
ricordo cos vecchio da sembrare un riflesso di un sogno altrui si faceva cos chiaro che
gli parve accadesse in quel momento. Sentiva il sangue altrui sulle sue mani. Sul suo
corpo. Ancora
Vide poi cosa aveva fatto quella creatura che stringeva al petto, cos disperata, da tutti
maledetta. Seppe tutto di lei, e cominci a tremare.
E anche Ana tremava, stretta a lui.
*Stretta a lui, in quella caverna, i dormienti le mostrarono chi veramente fosse Veles e
cosa aveva fatto, quanto sangue avesse versato e quanta gente avesse sofferto per
mano sua, come lui scopr quanto sangue aveva versato anche lei nei secoli. E scopr
che erano pi simili di quanto avesse mai pensato : due creature, uniche nel loro
genere, disprezzate dal resto del mondo e costrette a nascondersi dietro maschere di
normalit. Affond ancora di pi il volto nel petto di Veles, cosciente di non essere pi
sola al mondo : gli occhi colmi di lacrime, che pian piano iniziarono a rigarle il volto.
Tremante, a causa dei singhiozzi, strinse ancora pi forte le braccia attorno a lui, e
sent che tremava : probabilmente vedere cosa aveva fatto Ana lo aveva turbato, o
forse aveva compreso quanto fosse stata dura, per Ana, vivere col peso del mondo
addosso, abbandonata anche dal suo Dio che tanto aveva amato in passato.
E l, tra le sue braccia, avvolta dal bruso dei Dormienti che parlavano, nel cuore di una
foresta che in passato lavrebbe terrorizzata, si sent al sicuro, e libera di essere s
stessa.*
Ricevette le sue lacrime come un lavacro purificatore. Si inarc, strinse i denti, per
resistere, per non scoppiare a piangere anche lui, come un bambino.
Non piangere, anima mia, non piangere... a meno che non siano lacrime di gioia.
Le fece sollevare il viso, con una carezza.
Anche nell'oscurit vedo il tuo volto, soave, candido, abbacinante. Le tue labbra, i
tuoi occhi. Sei la mia stella, la mia luce...
Se vuoi, insieme, riconquisteremo questo tuo regno e la felicit che avevamo creduto
perduta da tempo.
*disse, alternando un bacio ad ogni frase*
Non rispose. Non a parole. Strinse la vita di lei tra le mani e si lasci ghermire. Scivol
dentro di lei, senza sforzo, senza tensione. Se la carne era purificata da nuovo flusso
lustrale, dal nettare caldo e puro che stillava da lei lanima, in lei, si annientava, si
scioglieva completamente, per fondersi in una sola entit spirituale con la sua.
Lentamente si mosse, fluida e libera, la nuova essenza nata dalla loro unione. Nuovo
spirito e nuova carne, nuovo culmine della creazione: sfida agli dei antichi e crudeli
che credevano di governare lui, ed al dio invidioso che un tempo aveva comandato
alla sua donna come un padre avaro.
Nuova melodia nei loro gemiti, ritmo inaudito nei loro respiri. Nulla di simile era
esistito al mondo prima di allora, e la terra non aveva mai conosciuto un profumo
simile a quello dei loro corpi uniti, e la gelida luna non aveva mai contemplato una
danza uguale a quella delle loro membra intrecciate.
Non doveva separarsi quella carne. Non doveva finire quellamplesso. Se si fossero
divisi tutto sarebbe ricominciato da capo. Lui la sua maschera, lei la propria. Una lotta
infinita, quotidiana, condotta a colpi dinganni.
Riconquistare quel regno Ma il suo regno era l dentro. In quellabbraccio. Non cera
nulla, altrove, fuori da quellestasi, che quasi era poco chiamare amore.
Amore
Singhiozz, mentre anche la sua carne si scioglieva in lei, in un nuovo distillato, vinta
dalla potenza di quel mistico crogiolo.
*Le sue mani sulla pelle, il suo respiro addosso.. le loro anime fuse in una sola.
Desider che il tempo si fermasse, che i loro corpi e le loro anime rimanessero unite.
Lintensit di quella loro unione, spirituale e carnale, la condusse in uno stato destati,
che non volle abbandonare.
Sent pronunciare la parola amore da Veles e subito lo strinse pi forte a s,
sentendolo singhiozzare sommessamente.*
Tu lo sei per me. Sei amore.. E se tu lo desideri, ti rimarr accanto fino alla fine dei
tempi. Perch non desidero altro dalla vita, sei il mio tutto.
*baci le sue labbra, con delicatezza, e con tutto lamore che poteva provare nei suoi
confronti.*
Ma se non vuoi, baster una sola parola.. ed io sparir dalla tua vita. Per sempre.
Come puoi pensarlo, come puoi dirmi questo
La strinse a s con tutta la propria forza, come se quella donna unica al mondo avesse
potuto sfuggirgli in quell'attimo.
Tu vuoi aiutarmi, ma sar un lungo cammino... e io non so cosa sar necessario fare.
Gi per domani dovremo inventarci qualcosa, se vorremo stare insieme, e il giorno
dopo ancora. Cosa farai? Acquisterai una casa in questa cittadina in capo al mondo? E
tra poche settimane poi inizier la notte polare. Creature innominabili usciranno dalle
tane.
Guard la parete di fondo, la porta serrata. Ribolliva ancora delle parole dei dormienti,
l'aria.
E poi quando i miei fratelli si sveglieranno pretenderanno vendetta.
Accarezz i suoi capelli rossi, ne aspir il profumo, di nuovo.
Dovremo essere coraggiosi, amore mio, e astuti
*Notte polare, creature innominabili.. non le importava. E acquistare una casa a
Murmansk non sarebbe stata una grande spesa, aveva messo da parte abbastanza
oltre al patrimonio di famiglia per poter campare di rendita per secoli. *
Non volevo ferirti.. davvero. Ti prego, scusami.
*prese le sue mani e le strinse*
Acquister una casa qui, se vorrai potrai stare da me. Potremmo uscire tutte le sere, e
andare nei boschi senza destare sospetti. Ci proteggerebbe anche dalle creature di cui
parli.. e poi ci saresti tu a proteggermi, mio amore. Ti piacerebbe lidea?
*sorrise, era entusiasta al sol pensiero di poter vivere la quotidianit insieme a lui, e
potersi spogliare delle loro maschere una volta a casa. Passare intere nottate luna
accanto allaltro nelle notti gelide, riconquistare il regno di Veles e la libert che aveva
perso. Lunica cosa che la turbava in quel momento era la vendetta dei suoi
fratelli.*
Che tipo di vendetta? Non chiederanno un tributo umano, per caso?
Vorranno me?
Non cercheranno te. Mai. Sei una sorella per loro. Fino a che mi resterai accanto non
ti faranno nulla. Se qualcuno di loro ti toccasse ben sa come verrebbe punito.
La roccia vibr, fu percorsa come da un'incrinatura che si chiuse subito, con un lampo
azzurro.
Il tributo di sangue verr richiesto ad altri.
I suoi occhi brillarono di luce innaturale. Vedeva oltre la parete. Decine, centinaia di
corpi immobili. coperti dalla polvere dei secoli, dal muschio, dalle radici, ma vivi.
Tutto ci che vuoi, vita mia. Dimmi soltanto a chi posso rivolgermi per comprare una
casa qui. Al resto, penser io, so bene come ottenere ci che voglio.. e in breve tempo.
Preferisco relazionarmi agli umani come me, sui vampiri non ho poteri, purtroppo.
*Sapere che i fratelli non lavrebbero mai toccata la rassicur.. soprattutto sapere che
lui lavrebbe protetta, a tutti i costi. Ma cosera stato quel lampo e quella strana luce
nei suoi occhi?*
tipo impressionabile.
Si sdrai a terra, le fece cenno di coricarsi sopra di lui.
Stringimi forte. Voglio addormentarmi abbracciato a te. Sognare con te, ancora...
I traditori li considero al pari degli assassini.. sono quelli che lascio morire senza
redenzione.
*Mise le mani sulle sue.. era caldo e lo sguardo sembrava incupito.*
Non preoccuparti per me.. sono abituata a star male dopo un rito. Non sar un bello
spettacolo, per te, vedere come assorbo i peccati delle persone e potresti cercare di
fermarmi.. ed proprio quello che non dovrai fare.
*Si stese su di lui, abbracciandolo e respirando il suo profumo. Baci il suo petto e lo
strinse ancora pi forte.*
Ma basta parlare di queste cose.. portami nel mondo dei sogni, torniamo nelle vecchie
foreste ormai scomparse, portami attraverso il sogno nella mia terra. Te la
mostrer, se vorrai.
*sussurr, lasciandosi cullare dal ritmo del suo respiro*
Lasci che si addormentasse, la confort con teneri baci sulla testa, sulla fronte, e con
due baci le sigill gli occhi. Non smise di baciarla fino a quando il suo respiro non si
fece leggero e regolare.
Rimase a contemplarla, il suo viso delicato, immerso nella luce lunare, sembrava
quello di una bambina.
Piccola mia.
Prov anche lui a chiudere gli occhi, e lacrime calde scesero spontaneamente lungo le
sue guance. Aveva sperato. Sperato che tutto ricominciasse davvero. Che lui potesse
rinascere puro, libero, dall'unione con lei. Ma l'ombra l'aveva preso di nuovo. E aveva
ghermito anche la sua amante, insieme a lui. Era maledetto... maledetto...
Strinse i pugni, digrign denti. Poi la strinse, si fece forte del suo profumo, del suo
calore. Pens al sogno che poteva riservarle, al sogno ispirato da lei. Vide le foreste
maestose di Erdly, che ammantavano montagne solenni ed impervie. Sent la voce
delle acque ciarliere dei ruscelli, lo sciabordio delle onde dei laghi alpestri. Vide fiori
ignoti, diede loro un nome e segu il volo delle farfalle e delle api. Scorse il volto delle
ninfe boschive tra i rami e si addorment perdendosi nel loro sguardo arcano, verde
come foglia.