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ECCO I CONTROLLI E LE
MANUTENZIONI NEGLI EDIFICI CIVILI
DI GRANDE ALTEZZA
Un programma da attivare negli stabili di notevole altezza come utile
riferimento per mantenere in efficenza i sistemi e le apparecchiature
Ing. Enrico Bertolino - Esperto di prevenzione Incendi gi Componente del Comitato Centrale Tecnico Scientifico
di Prevenzione Incendi del Ministero dellInterno
Ing. Giuseppe Somma - Esperto di Sicurezza Antincendio
da 12 a 24 metri
Classe B
da oltre 24 a 32 metri
Classe C
da oltre 32 a 54 metri
Classe D
da oltre 54 a 80 metri
Classe E
oltre 80 metri
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adottare, fornisce la classificazione degli edifici civili in funzione dellaltezza antincendio, riportata nella tabella allegata allo stesso D.M.
Per ciascuna classe vengono indicati nella stessa tabella:
superficie massima del compartimento antincendio;
superficie massima di competenza di ciascuna scala su ogni
piano delledificio;
tipo dei vani scala e dei vani
ascensore;
caratteristiche REI dei vani scala/ascensore, dei filtri di separazione, delle porte tagliafuoco
e degli elementi di separazione tra i compartimenti antincendio.
In particolare, il D.M. 246/87 individua 5 classi di edifici di civile
abitazione (Tabella 1).
Si ricorda che il D.M. 30/11/83
definisce laltezza antincendio di
un edificio come altezza massima
misurata tra:
livello del piano esterno pi
basso;
livello inferiore dellapertura pi
alta dellultimo piano agibile.
Il D.M. 16/2/1962, che fornisce
lelenco delle attivit soggette a
CPI, stabilisce con lattivit n. 94
che sono soggetti a CPI gli edifici
civili con altezza in gronda mag-
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giore di 24 metri, altezza corrispondente ad un edificio con 8 piani fuori terra. Si pu pertanto ritenere che sono di grande altezza
tutti gli edifici di classe B-C-D-E,
con pi di 8 piani fuori terra.
Infatti, lo stesso D.M. 246/87 stabilisce parametri diversi per ciascuna classe di edifici per quanto
riguarda le caratteristiche costruttive di sicurezza antincendio.
Per i controlli e le manutenzioni
antincendio di un edificio civile di
grande altezza possono essere
considerate come normative di riferimento i seguenti decreti:
D.M. 10/3/98 Criteri generali
di sicurezza antincendio e per
la gestione emergenza nei luoghi di lavoro;
D.P.R. n. 37 del 12/1/98 Regolamento recante disciplina
dei procedimenti relativi alla
prevenzione incendi;
D.Lgs. 626 del 19/9/94 e successive modifiche/integrazioni
Attuazione delle direttive comunitarie riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sui luoghi di lavoro.
In particolare, lart. 5 del D.P.R.
37/98 stabilisce i seguenti obblighi
del Datore Lavoro connessi con
lesercizio dellattivit:
Comma 1
I titolari di attivit soggette ai controlli di prevenzione incendi hanno
lobbligo di mantenere in stato defficienza i sistemi, i dispositivi, le attrezzature e le altre misure di sicurezza antincendio adottate e di
effettuare verifiche di controllo ed
interventi di manutenzione secon58
Comma 2
I controlli, le verifiche, gli interventi di manutenzione, linformazione e la formazione del personale, che vengono effettuati, devono essere annotati in un apposito Registro a cura dei responsabili dellattivit. Tale registro deve
essere mantenuto aggiornato e reso disponibile ai fini dei controlli di
competenza del Comando VV.F..
Comma 3
Ogni modifica delle strutture o
degli impianti ovvero delle condizioni di esercizio dellattivit, che
comportano unalterazione delle
preesistenti condizioni di sicurezza antincendio, obbliga linteressato ad avviare nuovamente la
procedura per il rilascio del Certificato Prevenzione Incendi.
In un edificio civile di grande altezza sono in genere presenti attivit varie, come abitazioni civili
ed uffici anche aperti al pubblico.
I Datori Lavoro delle singole attivit nominano un Amministratore unico di tutto ledificio, al quale
compete secondo il D.M. 10/3/98
la responsabilit di mantenere in
efficienza le attrezzature e gli imANTINCENDIO giugno 2007
pianti antincendio installati, attuando i controlli periodici e le manutenzioni richiesti dalle norme di
prevenzione incendi in vigore.
Tali controlli devono essere svolti da personale competente e qualificato, al fine di rilevare e rimuovere qualunque anomalia che possa compromettere il corretto funzionamento dei presidi antincendio installati.
Inoltre il D.Lgs. 626/94 obbliga i
Datori lavoro a fornire ai lavoratori unadeguata informazione e formazione sui principi di base della
prevenzione incendi e sulle azioni
da attuare in presenza di un incendio. Pertanto, lAmministratore
delledificio, in accordo con i datori lavoro delle singole attivit presenti nelledificio, provvede a:
dare incarico a ditte esterne
qualificate per lo svolgimento
dei controlli e delle manutenzioni antincendio;
definire le azioni di comportamento per la prevenzione incendi;
definire le azioni in presenza di
unemergenza (Piano Emergenza) e le azioni da attuare in
presenza di pericolo grave ed
immediato che richieda levacuazione di tutti i presenti nelledificio (Piano Evacuazione);
formare gli Addetti Antincendio
e gli Addetti Emergenza, designati dai Datori Lavoro per le
singole attivit di competenza.
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rie attivit a rischio incendio, alcune delle quali sono soggette a CPI.
Oltre alla gi citata attivit n. 94
(edifici civili con altezza in gronda
maggiore di 24 metri), le attivit
soggette a CPI secondo il D.M.
16/2/82 sono quelle indicate nello
Schema 2. Secondo il D.P.R. n.
37/98 e del decreto attuativo dello stesso D.P.R. ossia il D.M.
4/5/98, il rilascio del CPI richiede
lo sviluppo delle seguenti fasi:
Presentazione del Progetto
Prevenzione Incendi al Comando VV.F. per ottenere il Parere Favorevole, che costituisce il benestare preventivo alla esecuzione dei lavori;
Realizzazione dei lavori considerati nel progetto approvato
ed in particolare degli interventi
di adeguamento alle norme antincendio;
Raccolta delle dichiarazioni di
conformit rilasciate dalle ditte
installatrici;
Certificazione di un professionista abilitato, attestante lefficienza e la funzionalit delle attrezzature/impianti di protezione antincendio installati;
Richiesta di sopralluogo del Comando VV.F., allegando i documenti sopra elencati e gli altri documenti richiesti, per ottenere il rilascio del C.P.I.
Programma e registro dei
controlli e delle manutenzioni
antincendio
Il mancato svolgimento dei controlli periodici e delle manutenzioni delle attrezzature e degli impianti
antincendio porta sicuramente ad
anomalie e disfunzioni del loro corretto funzionamento.
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ta e la dichiarazione attestante
lefficienza e la funzionalit dellapparecchiatura o impianto antincendio controllato.
Si conferma che tale verbale e
dichiarazione vengono richiesti dagli Organi di Vigilanza nelle visite
dispezione, quale attestazione del
corretto funzionamento di ciascun
impianto installato.
Allo scopo di facilitare lattuazione dei Controlli Visivi, risulta opportuno predisporre per ciascun
controllo una specifica Scheda
Controllo che riporta le situazioni
da verificare.
Per ciascuna situazione viene richiesto allAddetto Antincendio incaricato di barrare la casella SI
se tutto regolare, o la casella
NO se stata rilevata qualche
anomalia da specificare nelle annotazioni.
Le Schede Controlli Visivi compilate ogni trimestre dagli Addetti
Antincendio delledificio e le Schede Controlli Strumentali compilate
ogni semestre dai tecnici delle ditte appaltate vengono consegnate
al RSPP che attiva tramite lAm-
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Controllo visivo
porte tagliafuoco
Le porte tagliafuoco REI possono essere di 2 tipi:
normalmente aperte, trattenute da un meccanismo dotato di
sensore;
normalmente chiuse, senza alcun sensore.
Per le porte normalmente chiuse, il controllo visivo consiste nel
verificare la posizione di chiusura
della stessa porta, che se viene rilevata aperta da indicare come
anomalia nelle annotazioni.
Le porte normalmente chiuse installate in un corridoio di passaggio devono disporre di un pannello trasparente, posto ad altezza
duomo in modo da evitare di aprire la porta contro una persona in
arrivo dallaltra parte.
Per le porte normalmente aperte il sensore in caso dincendio,
non appena viene superato il valore di soglia per il quale stato
tarato, aziona il rilascio del meccanismo di tenuta lasciando libera la porta di chiudersi.
Per il controllo visivo delle porte
tagliafuoco viene predisposta una
scheda, che riporta lelenco delle
porte tagliafuoco installate, la cui
posizione indicata sulla planimetria allegata alla stessa scheda. Le situazioni da controllare a
vista, riportate sulla scheda in allegato, riguardano la presenza,
laccessibilit e lintegrit dei componenti dellimpianto porta.
La scheda, sulla quale si richie68
estintori;
idranti esterni a colonna;
idranti interni a cassetta;
impianti rilevazione incendi e
fughe gas;
impianti spegnimento automatico ad acqua o a gas;
porte tagliafuoco.
Controllo
funzionamento estintori
La Scheda Controllo riporta lelenco numerato di tutti gli estintori, con lindicazione dellubicazione e del tipo di estinguente.
Alla scheda viene allegata la planimetria delledificio scolastico con
lindicazione della posizione di ciascun estintore.
Le verifiche di competenza della ditta appaltata sono:
prova di utilizzo semestrale di
ciascun estintore per verificarne il corretto funzionamento;
verifica della tenuta dellestintore tramite pesatura o misurazione della pressione interna;
ricarica periodica di ciascun
estintore.
La prova di utilizzo consiste nello spruzzare una piccola quantit
dellestinguente per verificare lefficienza dei componenti (polvere
non raggrumita, condotti non
ostruiti, ecc.). La frequenza della
ricarica di 5 anni per gli estinto-
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ri a CO2 e di 3 anni per gli estintori a polvere. La scheda viene compilata ogni 6 mesi dal tecnico della ditta appaltata, che la consegna
allRSPP per laggiornamento del
Registro Controlli e per gli eventuali interventi di manutenzione.
Il D.M. 246/87 richiede che la rete idrica deve garantire una portata minima di 360 liti/min per ogni
colonna montante e, nel caso di pi
colonne, per il funzionamento contemporaneo di almeno 2 colonne.
Gli standard di prestazione per
lidrante esterno a colonna sono:
pressione non inferiore a 4 bar;
portata non inferiore a 360 litri/min.
La Scheda Controllo riporta lelenco degli idranti esterni a colonna, la cui posizione indicata sulla planimetria allegata alla stessa
scheda.
Alla ditta appaltata viene richiesto di effettuare ogni 6 mesi la Prova di Flusso di ciascun idrante
esterno a colonna con la seguente metodologia:
aprire completamente lidrante
e lasciarlo flussare per qualche
minuto;
verificare che non fuoriescano
pietrisco od altro materiale
estraneo;
collegare allidrante lo strumento misuratore;
effettuare la misurazione della
pressione statica con manopola a leva dello strumento in posizione tutto chiuso;
effettuare la misurazione della
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E MANUTENZIONE
Gli elementi da verificare vengono elencati nella scheda controllo predisposta. La stessa scheda viene compilata ogni 6 mesi dal
tecnico della ditta appaltata, che
la consegna allRSPP per laggiornamento del Registro Controlli e per gli eventuali interventi di
manutenzione.
Controllo funzionamento
della stazione di pompaggio
antincendio
La stazione di pompaggio antincendio contiene il serbatoio acqua
antincendio e la pompa antincendio, le cui dislocazioni vengono indicate sulla planimetria da allegare alla scheda di controllo. Il serbatoio e la pompa sono dotati di
varie apparecchiature ausiliarie,
delle quali necessario effettuare
i seguenti controlli semestrali.
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Gli elementi da verificare vengono elencati sulla scheda controllo predisposta, che viene compilata dal tecnico della ditta appaltata e consegnata ogni 6 mesi al
RSPP per laggiornamento del Registro Controlli e per gli eventuali
interventi di manutenzione.
Controllo
valvole intercettazione
dellalimentazione idrica
Le valvole dintercettazione dellalimentazione idrica sono posizionate:
sulla rete antincendio in genere interrata, che parte dalla stazione pompaggio ed alimenta
gli impianti idranti e gli impianti sprinkler;
sulla colonna montante che alimenta ciascun impianto sprinkler.
In genere, tali valvole sono costituite da un volantino (chiamato
comunemente saracinesca) che
comanda linnalzamento o labbassamento di un setto a ghigliottina, per la chiusura della valvola
in caso di riparazioni e successiva apertura.
Se una valvola venisse dimenti-
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Controllo funzionamento
impianti spegnimento a gas
Il funzionamento di un impianto di spegnimento automatico a
gas analogo allimpianto sprinkler, con la differenza che lagente estinguente un gas e non
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lacqua. Tale impianto viene in genere utilizzato per lo spegnimento di incendi in locali di modeste
dimensioni, dove lacqua degli
sprinkler determinerebbe danni
irreversibili, ad esempio, i Centri
Elaborazione Dati o locali archivi con documenti di elevato valore.
Prima del divieto di usare come agenti estinguenti gli idrocarburi alogenati, come gas estinguente veniva preferito lhalon
che richiedeva una concentrazione molto bassa (circa il 7%)
per spegnere lincendio, con minore pericolo per le persone.
Attualmente sono in commercio altri gas sostitutivi dellhalon,
come il gas Naf o il gas Inergen,
o il gas Azoto o lanidride carbonica CO2, i quali tuttavia necessitano, per spegnere lincendio,
di concentrazioni elevate e quindi pericolose per la salute dei presenti.
Tali gas hanno la caratteristica
di spegnere il fuoco per soffocamento, ossia per sottrazione dellossigeno dellaria, e richiedono
una concentrazione nel volume
del locale da proteggere del 4550 %, di gran lunga maggiore della concentrazione richiesta dallHalon. Tale concentrazione letale e perci la scarica deve sempre essere proceduta da un segnale di allarme, che dia il tempo alle persone di allontanarsi dal
locale per non correre il rischio di
rimanere soffocati.
Limpianto anche in genere
dotato di dispositivi che provvedono alla chiusura automatica
delle porte, in modo che il locale
risulti ermeticamente chiuso; gli
stessi dispositivi comandano anche la chiusura dellimpianto di
Controllo funzionamento
delle porte tagliafuoco
Gli elementi da verificare vengo elencati sulla scheda controllo predisposta, che viene
compilata dal tecnico dalla ditta
appaltata e consegnata ogni 6
mesi allRSPP per laggiornamento del Registro Controlli e
per gli eventuali interventi di manutenzione.
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