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:web/banca_dati/linee_guida/agricoltura/Anno2005/005
GUIDA
PER IL
CORRETTO
IMPIEGO
DEI
PRODOTTI
FITOSANITARI
GUIDA PER IL
CORRETTO IMPIEGO
DEI PRODOTTI FITOSANITARI
Guida realizzata dalla Regione del Veneto in collaborazione con lAzienda Regionale Veneto Agricoltura e con il coordinamento
tecnico-operativo del Gruppo di Lavoro appositamente costituito dalla Giunta Regionale.
Il progetto Pubblicazione della Guida per il corretto impiego dei prodotti fitosanitari stato curato da Walter Signora (Direzione
regionale Politiche agroambientali e servizi per lagricoltura), responsabile del coordinamento del Gruppo di Lavoro costituito da:
Paolo Baldan (Segreteria regionale al Settore Primario)
Stefano Barbieri (Azienda Regionale Veneto Agricoltura)
Franco Norido (Azienda Regionale Veneto Agricoltura)
Massimiliano Rossi (Direzione regionale Politiche agroambientali e servizi per lagricoltura)
Giampaolo Sancassani (Unit periferica per i Servizi Fitosanitari, Regione Veneto)
Ulderico Signorini (Direzione regionale Prevenzione)
Allattivit del Gruppo di Lavoro, che ha redatto i testi e definito la veste tipografica, hanno partecipato, in qualit di esperti: Paolo
Antoniazzi (Azienda Regionale Veneto Agricoltura), Giovanna Frison (Direzione regionale Prevenzione), G.Battista Montanari
(Azienda ULSS 22).
Si ringrazia inoltre, per la collaborazione fornita, la Direzione regionale Tutela Ambiente e in particolare Giuliano Vendrame.
Pubblicazione edita da
Regione del Veneto Giunta Regionale
Direzione regionale Politiche agroambientali e servizi per lagricoltura
Servizio Consulenza alla gestione e allo sviluppo rurale
Via Torino 110, 30172 Mestre (VE)
Tel. 041-2795439/5449 - Fax 041-2795448
E-mail agroambiente@regione.veneto.it
www.regione.veneto.it
Realizzazione editoriale
Azienda Regionale Veneto Agricoltura
Rielaborazione e coordinamento testi: Paolo Antoniazzi
Impostazione grafica e scelta delle immagini: Stefano Barbieri
Coordinamento editoriale: Isabella Lavezzo
Settore Divulgazione Tecnica e Formazione Professionale
Via Roma, 34 - 35020 Legnaro (PD)
Tel. 049-8293920 - Fax 049-8293909
E-mail divulgazione.formazione@venetoagricoltura.org
www.venetoagricoltura.org
Revisione e correzione testi
Alessandra Tadiotto (Veneto Agricoltura), Massimiliano Rossi e Silvia Bianchet (Regione del Veneto)
Foto
Archivio Unit periferica per i Servizi Fitosanitari Regione Veneto. Archivio Veneto Agricoltura. Le foto contrassegnate nel testo con
un asterisco sono di DellAquila e sono tratte, su autorizzazione delleditore, da Speciale il Patentino per i prodotti fitosanitari inserto al n 6-giugno 2002 della Rivista Agricoltura Mensile dellAssessorato Agricoltura, Ambiente e Sviluppo Sostenibile della
Regione Emilia Romagna.
E consentita la riproduzione di testi, tabelle, grafici, ecc. previa autorizzazione da parte della Regione del Veneto, citando gli
estremi della pubblicazione.
INDICE
PRESENTAZIONI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 5-7
INDICAZIONI PER LA LETTURA
............................................................
009
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INDICE
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296
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GLOSSARIO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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INDIRIZZI UTILI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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ALLEGATO
Questionario per la preparazione alla valutazione prevista per il rilascio dellautorizzazione allacquisto ed utilizzo
dei Prodotti Fitosanitari molto tossici, tossici e nocivi.
PRESENTAZIONE
Lesigenza di confrontarsi con i profondi cambiamenti in atto nellambito del contesto sociale, economico e produttivo, in relazione anche ai necessari adeguamenti allevoluzione normativa che li governa, richiede risposte sempre pi puntuali e mirate, oltrech efficaci e rapide, da parte delle istituzioni, a fronte delle molteplici e costanti sollecitazioni provenienti
dalla collettivit e dal territorio.
La Giunta Regionale del Veneto, nel confermare la pretesa e lambizione di poter costituire,
in questo senso, il principale riferimento per la collettivit regionale, particolarmente sensibile alle istanze del mondo economico ed imprenditoriale, ma anche - e soprattutto - di tutti
coloro che, come semplici cittadini, si trovano ad interagire quotidianamente con lattuale
situazione di cambiamento e trasformazione.
Il settore agricolo si appresta, ancora una volta, ad affrontare una fase cruciale, unulteriore
svolta nel proprio percorso di sviluppo, considerato che sono in atto, sia a livello mondiale
che comunitario, profondi mutamenti di ordine strutturale, organizzativo ed economico, che
incideranno in maniera determinante sul futuro dellagricoltura e delle collettivit rurali.
Di fronte a tali mutamenti, necessario mettere in campo una strategia complessa - e globale - di intervento, senza perdere di vista, tuttavia, le problematiche quotidiane dei principali
soggetti interessati, ossia gli imprenditori e gli operatori agricoli.
In questottica, la presente Guida stata realizzata per fornire unulteriore risposta ad una specifica esigenza del settore, a fronte dei recenti aggiornamenti delle norme che regolano le
modalit di impiego dei prodotti fitosanitari, ed in relazione allopportunit di orientare i comportamenti degli operatori agricoli nei confronti delle nuove soluzioni proposte dallinnovazione tecnologica.
Le problematiche affrontate dallopera assumono peraltro un rilievo particolarmente significativo anche in ordine al consolidamento dei rapporti, ormai sempre pi stretti, tra lagricoltura ed il sistema regione in generale, per effetto delle profonde relazioni e ricadute rispetto ai principali fattori di sviluppo ambiente - territorio - qualit - salute.
Un ringraziamento sentito va quindi rivolto a tutti coloro che hanno partecipato e contribuito a questo lavoro, a vantaggio del settore agricolo, ma anche dellintera collettivit.
PRESENTAZIONE
PRESENTAZIONE
Uno dei ruoli strategici di Veneto Agricoltura quello di fornire agli operatori agricoli e a
quanti lavorano per lo sviluppo della tecnica agricola, tutti i possibili strumenti conoscitivi per
orientare e organizzare al meglio lattivit produttiva. Veneto Agricoltura lo fa attraverso lattivit di ricerca, sperimentazione, divulgazione, formazione e informazione svolta dai propri
Centri di ricerca e sperimentazione, dalle Aziende pilota e dimostrative, dallOsservatorio
Economico, dallOsservatorio Innovazione e dal Centro di Informazione Permanente.
E in questo quadro che si colloca lincarico affidatoci dalla Regione Veneto di realizzare
questa Guida per il corretto impiego dei Prodotti Fitosanitari, cui Veneto Agricoltura ha
risposto fornendo le proprie competenze tecnico-scientifiche e divulgative per giungere ad
una pubblicazione che confidiamo trover sicuro apprezzamento sia per il contenuto, frutto
di un qualificato Gruppo di Lavoro attivato dalla Regione Veneto, sia per la veste editoriale
consona ad unopera rivolta alla consultazione pratica e allo studio.
Una pubblicazione che sar di valido aiuto non solo a quanti si apprestano a richiedere lautorizzazione allacquisto e alluso dei Prodotto Fitosanitari, ma anche per tutti gli operatori
che riconoscono la grande responsabilit che lattivit agricola ha nei confronti della salute
dei produttori, dei consumatori e dellambiente in generale.
LA GIUSTA
RISPOSTA
LA GIUSTA
RISPOSTA
LA GIUSTA
RISPOSTA
RICORDA
Il PF caratterizzato da tre componenti: la sostanza attiva (definita dalla precedente regolamentazione con il termine di principio attivo), il coadiuvante e il
coformulante; essi costituiscono il prodotto commerciale (chiamato anche preparato, formulato) che si acquista per limpiego sulle colture. Le sostanze attive
sono sia le sostanze intese come elementi chimici e loro composti (allo stato
naturale o sottoforma di prodotti industriali), sia i microrganismi, virus compresi, che possiedono unattivit nei confronti degli organismi nocivi o dei vegetali. La sostanza attiva , quindi, la parte che agisce contro il parassita che si vuole
controllare; la sostanza tossica che, in base alla sua pericolosit e alla sua concentrazione nel preparato (il PF), concorre a determinare la classe di tossicit e,
quindi, di pericolosit soprattutto per chi lo impiega.
RICORDA:
i PF sono i preparati commerciali destinati alla difesa delle piante
*Foto: DellAquila
LA GIUSTA
RISPOSTA
IL TESTO
Fino ad oggi abbiamo comunemente utilizzato i termini presidi sanitari, fitofarmaci, antiparassitari e pesticidi, ora dovremo usare solo il termine di
prodotti fitosanitari (di seguito PF), come specificato dal DPR n. 290/01. In questo nuovo termine sono compresi sia gli ex presidi sanitari destinati alle colture agrarie sia gli ex presidi medico-chirurgici destinati al trattamento di piante
ornamentali, fiori da balcone, da appartamento e da giardino di casa ora identificati come prodotti fitosanitari per piante ornamentali (PPO).
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LA GIUSTA
RISPOSTA
Il PF caratterizzato da tre componenti: la sostanza attiva (definita dalla precedente regolamentazione con il termine di principio attivo), il coadiuvante e il
coformulante; essi costituiscono il prodotto commerciale (chiamato anche preparato, formulato) che si acquista per limpiego sulle colture. Le sostanze attive
sono sia le sostanze intese come elementi chimici e loro composti (allo stato
naturale o sottoforma di prodotti industriali), sia i microrganismi, virus compresi, che possiedono unattivit nei confronti degli organismi nocivi o dei vegetali. La sostanza attiva , quindi, la parte che agisce contro il parassita che si vuole
controllare; la sostanza tossica che, in base alla sua pericolosit e alla sua concentrazione nel preparato (il PF), concorre a determinare la classe di tossicit e,
quindi, di pericolosit soprattutto per chi lo impiega.
LA GIUSTA
RISPOSTA
RICORDA:
i PF sono i preparati commerciali destinati alla difesa delle piante
*Foto: DellAquila
LA GIUSTA
RISPOSTA
Fino ad oggi abbiamo comunemente utilizzato i termini presidi sanitari, fitofarmaci, antiparassitari e pesticidi, ora dovremo usare solo il termine di
prodotti fitosanitari (di seguito PF), come specificato dal DPR n. 290/01. In questo nuovo termine sono compresi sia gli ex presidi sanitari destinati alle colture agrarie sia gli ex presidi medico-chirurgici destinati al trattamento di piante
ornamentali, fiori da balcone, da appartamento e da giardino di casa ora identificati come prodotti fitosanitari per piante ornamentali (PPO).
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LA GIUSTA
RISPOSTA
LA GIUSTA
RISPOSTA
il PF comunemente chiamato
formulato commerciale o preparato
e rappresenta la formulazione con la
quale la sostanza attiva, pi i coadiuvanti ed i coformulanti, viene
venduta dai rivenditori (distributori)
autorizzati dallo Stato
Nel campo dei prodotti fitosanitari e nel linguaggio corrente, cosa si intende per formulazione?
a) una miscela di due principi attivi
b) il procedimento di solubilizzazione in acqua di un prodotto fitosanitario
c) il prodotto fitosanitario come acquistato dal distributore
i coadiuvanti aumentano e
migliorano lefficacia e lazione
del PF
LA GIUSTA
RISPOSTA
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LA GIUSTA
RISPOSTA
I PF devono essere impiegati esclusivamente per la cura delle piante e comunque solo per gli usi riportati in etichetta; non possono in alcun modo essere utilizzati per altri scopi come, ad esempio, trattare colture agrarie non indicate o
parassiti degli animali domestici. Per questultimo impiego occorre consultare il
veterinario che eventualmente prescriver prodotti appositamente autorizzati.
RICORDA:
i PF devono essere impiegati
esclusivamente per la cura delle
piante e solo per gli usi riportati in
etichetta
Con gli insetticidi di impiego agricolo possono essere trattati i parassiti degli
animali?
a) s, solamente se questi non producono latte
b) no, mai
c) s, solo se non esistono prodotti alternativi
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LA GIUSTA
RISPOSTA
I prodotti fitosanitari possono essere prodotti e immessi in commercio liberamente o sono soggetti ad autorizzazione?
a) sono di libera produzione e vendita
b) sono soggetti ad autorizzazione dellUnit sanitaria locale
c) sono soggetti ad autorizzazione del Ministero della Salute
I prodotti fitosanitari sono di libera vendita o soggetti ad autorizzazione?
a) sono di libera vendita
b) sono autorizzati dal Ministero per le Politiche Agricole
c) sono soggetti ad autorizzazione del Ministero della Salute, a controllo e registrazione come prodotti fitosanitari
LA GIUSTA
RISPOSTA
Il deposito, il commercio e la vendita di PF sono soggetti ad autorizzazione rilasciata dallAzienda ULSS competente per territorio, in relazione al Comune in
cui ubicata lattivit.
La richiesta di autorizzazione deve essere presentata dal legale rappresentante
dellimpresa commerciale al responsabile del Dipartimento di prevenzione
dellAzienda ULSS che, previa verifica di idoneit dei locali da destinare allattivit, rilascer la prevista autorizzazione.
Per la gestione del locale di deposito e/o vendita, il legale rappresentante o altra
persona preposta deve essere in possesso del certificato di abilitazione alla vendita rilasciato dal Dipartimento di prevenzione dellAzienda ULSS competente
per territorio.
Per ottenere il certificato di abilitazione linteressato deve frequentare un apposito corso e superare con esito positivo la valutazione finale.
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RICORDA:
i PF in commercio sono autorizzati dal Ministero della Salute
*Foto: DellAquila
LA GIUSTA
RISPOSTA
Va precisato che, allinterno di ogni Stato membro dellUE, possono essere utilizzati solo i PF registrati in quello Stato; in Italia, quindi, possono essere impiegati solo i PF registrati dal Ministero della Salute. perci vietato l'impiego di PF
registrati in altri Paesi dellUE ed extra-comunitari che illegalmente fossero
immessi sul mercato italiano. Anche gli stabilimenti in cui avviene la produzione dei PF sono autorizzati allo scopo dal Ministero della Salute.
In agricoltura biologica possono essere impiegati esclusivamente PF specificamente autorizzati, contenenti le sostanze attive previste dalle normative europee (Reg. Cee n. 2092/91 e successive modificazioni). Le norme che regolano
limmissione in commercio di questi PF sono le stesse in vigore per gli altri PF
ottenuti attraverso sintesi chimica. Le norme relative ai PF utilizzabili in agricoltura biologica sono in continua evoluzione e si prevedono procedure semplificate per la loro immissione in commercio.
Va evidenziato che, in passato, il campo dimpiego di un PF era determinato
esclusivamente dalla societ titolare dell'autorizzazione. Ora, gli organismi ufficiali o scientifici di ricerca, le organizzazioni agricole professionali e anche gli
utilizzatori di PF possono chiedere l'estensione del campo dimpiego di un PF,
gi autorizzato, per ulteriori utilizzazioni.
Il Ministero della Salute pu ritirare l'autorizzazione, revocare o sospendere
l'impiego di un PF nel caso in cui emergano elementi o dati tali da prevedere
gravi rischi a carico della salute umana o dell'ambiente.
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RICORDA:
i PF sono classificati in base alla
loro azione: contro i funghi (fungicida o anticrittogamico), contro gli
insetti (insetticida), contro gli acari
(acaricida), contro le erbe infestanti (erbicida o diserbante), promotori o inibitori di processi naturali
(fitoregolatori)
LA GIUSTA
RISPOSTA
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RICORDA:
Le vecchie quattro classi sono
state abolite e sostituite con la
nuova classificazione che distingue i PF in molto tossici, tossici e nocivi e tutti gli altri PF non
classificabili come tali
LA GIUSTA
RISPOSTA
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LA GIUSTA
RISPOSTA
LA GIUSTA
RISPOSTA
opportuno ricordare, inoltre, che una stessa sostanza attiva pu essere contenuta in
formulati commerciali (PF) aventi diversa classe di pericolosit; questo pu dipendere dalla diversa concentrazione della sostanza attiva, dai diversi coadiuvanti contenuti oppure dal diverso tipo di formulazione (ad esempio, polvere bagnabile piuttosto che fluido microincapsulato).
Va precisato che, in base alla nuova classificazione, i PF non sono pi esclusivamente
classificati in base alla DL 50 della sostanza attiva, come prescriveva la vecchia normativa, bens sulla scorta della reale pericolosit del formulato, che pu risultare pi
o meno tossico anche per effetto di certi coformulanti (solventi organici, sinergizzanti) e della formulazione in s. Ad esempio le emulsioni in acqua risultano molto
meno pericolose dei concentrati emulsionabili, per lassenza di solventi organici altamente tossici ed infiammabili; analogamente i microincapsulati presentano una
bassa tossicit dermale (cio al contatto con la pelle) rispetto ad altri prodotti, cos
come i sacchetti idrosolubili. Infatti, con queste formulazioni i rischi di contaminazione per loperatore risultano minori o trascurabili e aumentano inoltre i vantaggi di
carattere ambientale.
GUIDA PER IL CORRETTO IMPIEGO DEI PRODOTTI FITOSANITARI
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RICORDA:
il tempo di carenza il numero
di giorni che deve intercorrere tra
la data del trattamento e quella di
raccolta per limmissione in commercio
il tempo di carenza indipendente dalla classificazione tossicologica del prodotto e dalla sua
concentrazione di impiego
il periodo di sicurezza da rispettare non cambia anche se si utilizzano dosi inferiori rispetto a quelle
riportate in etichetta
LA GIUSTA
RISPOSTA
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LA GIUSTA
RISPOSTA
I prodotti fitosanitari irritanti hanno sempre un intervallo di sicurezza pi breve rispetto ai prodotti fitosanitari molto tossici?
a) s, perch non sono velenosi
b) dipende dallandamento stagionale
c) no, lintervallo di sicurezza non dipende solo dalla classe di pericolosit del prodotto fitosanitario
Lintervallo di sicurezza di un prodotto fitosanitario varia se viene diminuita la concentrazione di impiego?
a) diminuisce riducendo la quantit di acqua impiegata
b) diminuisce proporzionalmente alle concentrazioni
c) non varia
Residuo
Per residuo si intende la quantit, espressa in ppm (parti per milione o mg/kg) di una
determinata sostanza attiva e dei suoi metaboliti di degradazione, presente sulle parti
trattate (rami, foglie, frutti, fiori, ecc.).
LA GIUSTA
RISPOSTA
LA GIUSTA
RISPOSTA
Limite di tolleranza
Il limite di tolleranza o limite massimo di residuo (LMR) la quantit massima delle
sostanze attive dei PF tollerata nei prodotti destinati allalimentazione; rappresenta
quella dose che non dovrebbe essere dannosa per il consumatore. Il limite di tolleranza fissato dal Ministero della Salute, attraverso specifici provvedimenti, per ogni
coltura. E opportuno tenere presente che, se vengono eseguiti pi trattamenti utilizzando la stessa sostanza attiva, possono determinarsi effetti di accumulo. quindi
possibile che, anche rispettando il tempo di carenza in occasione dellultimo trattamento, la quantit di residuo sia superiore al limite di tolleranza ammesso per legge.
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LA GIUSTA
RISPOSTA
LA GIUSTA
RISPOSTA
Tempo di rientro
Il tempo di rientro rappresenta il tempo che si deve attendere, dopo il trattamento, per
poter rientrare nelle aree trattate a scopo di attivit lavorativa (potatura, diradamento,
raccolta, ecc.) senza le protezioni previste per lesecuzione dei trattamenti (i DPI cio
i Dispositivi di Protezione Individuale). Per la maggior parte dei formulati il tempo di
rientro non risulta ancora indicato in etichetta, tuttavia previsto dalla nuova normativa e dovr essere progressivamente riportato sulle etichette dei PF; a livello cautelativo si consiglia di attendere almeno 48 ore prima di rientrare nella coltura.
Quando necessario, nelle etichette dei PF devono essere indicati anche: il tempo
di rientro per il bestiame nelle aree a pascolo trattate, il periodo di immagazzinamento successivo al trattamento per le colture destinate allalimentazione degli animali, il periodo di attesa tra lapplicazione e la manipolazione dei prodotti trattati,
nonch il periodo di attesa tra l'ultima applicazione e la semina o la piantagione
delle colture successive.
LA GIUSTA
RISPOSTA
Quanto tempo opportuno attendere prima di accedere a un campo trattato con prodotti fitosanitari?
a) almeno 48 ore, se non indicato diversamente
b) il tempo dato dallintervallo di sicurezza
c) nessuno, si pu accedere immediatamente
Effettuato il trattamento in un frutteto, ad esempio con un insetticida, quanto tempo
necessario attendere prima di poter procedere alla potatura del frutteto stesso?
a) 48 ore, se non indicato diversamente
b) un intervallo di tempo pari allintervallo di sicurezza
c) nessuno, si pu accedere immediatamente
Cosa si intende per tempo di rientro?
a) lintervallo di tempo che, ove necessario, previsto sia fatto trascorrere tra il trattamento con prodotti fitosanitari e
laccesso di uomini o animali nella zona trattata
b) lintervallo di tempo che opportuno non superare prima di lavarsi dopo aver effettuato il trattamento
c) lintervallo di tempo che non deve essere superato tra la raccolta del prodotto trattato e il suo trasporto
Qual il tempo di rientro minimo?
a) come minimo 48 ore, se non indicato diversamente o non vi siano particolari motivi
b) il tempo dato dallintervallo di sicurezza
c) nessuno, si pu accedere immediatamente
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la selettivit la capacit di un
PF di agire nei confronti dellavversit che si vuole combattere rispettando il pi possibile gli organismi
utili naturalmente presenti nella
coltura
LA GIUSTA
RISPOSTA
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8 - MODALIT DAZIONE
I PF hanno diversi meccanismi dazione e possono colpire un numero pi o meno
elevato di parassiti. I prodotti a largo spettro dazione sono quelli che agiscono su
molte specie di parassiti, come ad esempio gli esteri fosforici che sono attivi su moltissimi insetti di diverse famiglie. I prodotti a limitato spettro dazione sono pi specifici (selettivi) poich colpiscono solo poche specie di parassiti.
Tra i PF ad ampio spettro dazione, ve ne sono alcuni che agiscono su parassiti molto
diversi tra loro, quali i polisolfuri che sono attivi contro fitofagi e funghi.
LA GIUSTA
RISPOSTA
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RICORDA:
gli insetticidi che agiscono per
ingestione sono pi selettivi
LA GIUSTA
RISPOSTA
Diserbanti o erbicidi. In base alla loro azione, possono essere cos suddivisi:
di contatto, quando agiscono prevalentemente disseccando le parti verdi delle
piante infestanti irrorate. Normalmente non sono traslocati allinterno del vegetale;
per assorbimento fogliare, quando, applicati allapparato fogliare, entrano in circolo nella pianta infestante interferendo o bloccando i processi vitali della stessa.
Alcuni PF sono in grado di devitalizzare anche gli organi sotterranei di propagazione (rizomi, bulbi, ecc.);
per assorbimento radicale (residuali o antigerminello), quando, applicati sul terreno, vengono assorbiti per via radicale dai semi in via di germinazione o, comunque, sulle infestanti nei primissimi stadi di sviluppo. Per il loro effetto residuale,
di durata variabile, possono determinare danni sulle colture in successione.
LA GIUSTA
RISPOSTA
la selettivit di un erbicida la
capacit di eliminare linfestante
senza danneggiare la coltura
Quali tipi di erbicidi possono influire negativamente sulla coltura che segue quella
trattata?
a) disseccanti
b) antigerminanti residuali
c) ad assorbimento fogliare
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LA GIUSTA
RISPOSTA
Penetrazione e sistemicit
Con questa terminologia si indica la possibilit da parte dei PF di penetrare nella
pianta e, quindi, di combattere le infezioni che si manifestano su organi non raggiungibili direttamente dalle sostanze attive ad azione di contatto (di copertura). Se il
PF riesce a passare da una parte allaltra di una foglia, si in presenza di una capacit translaminare; se penetra appena sotto il punto del trattamento, si di fronte ad
una capacit citotropica; se la sostanza attiva capace di spostarsi con il flusso linfatico, si in presenza di una capacit sistemica. In genere i PF sistemici hanno maggiore efficacia, pi lunga persistenza e colpiscono il parassita anche nelle parti non
direttamente raggiunte dal trattamento. I prodotti sistemici, citotropici e translaminari generalmente vengono assorbiti dalle parti verdi della pianta; lassorbimento richiede un certo tempo (di norma qualche ora) ed una temperatura sufficientemente alta
(indicativamente oltre i 12-15 C). Una volta assorbiti, i prodotti non sono pi dilavabili dalle piogge.
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LA GIUSTA
RISPOSTA
I PF possono, a volte, risultare tossici per la pianta, cio fitotossici. Questo un aspetto che deve essere riportato in etichetta e che deve essere attentamente valutato dallagricoltore. In alcuni casi la fitotossicit si pu verificare solamente nei confronti di
alcune variet della stessa specie (ad esempio, un PF pu essere fitotossico su alcune variet di vite ma non su altre), oppure pu essere fitotossico nei confronti di pi
specie. Questo secondo caso va tenuto presente soprattutto con i PF diserbanti ed in
modo particolare quando, per diverse ragioni (es., gelate), viene riseminata una coltura diversa da quella precedentemente coltivata, oppure quando, per deriva, il PF
contamina una coltura diversa posta nelle vicinanze di quella trattata. La fitotossicit
si pu manifestare anche miscelando PF diversi; in questo caso, ad esempio, due PF
distribuiti sulla coltura singolarmente non causano alcuna fitotossicit, mentre, se
miscelati allinterno della stessa botte e distribuiti contemporaneamente, risultano
tossici per la pianta.
Cosa si intende per prodotto fitosanitario fitotossico?
a) che mortale per luomo
b) che provoca danni alle colture agrarie
c) che dannoso ad animali
Oltre alla conoscenza del modo di agire dei PF e delle relative precauzioni dimpiego, importante considerare altre loro caratteristiche, quali: la persistenza d'azione,
la resistenza al dilavamento e la miscibilit con altri PF.
Persistenza d'azione. il tempo, normalmente espresso in giorni, entro il quale il PF
si mantiene efficace nei confronti del parassita da combattere. In tale arco di tempo,
quindi, inutile ripetere il trattamento contro il medesimo parassita. Le piogge, la
luce solare, la temperatura e lumidit influenzano, nel tempo, lattivit del PF. In
linea di massima, pi lunga la durata dazione (la persistenza), minore il numero
dei trattamenti che si rendono necessari per combattere un determinato parassita.
Laspetto negativo dei PF a lunga persistenza la loro lenta degradazione nellambiente e limpossibilit dimpiego in prossimit della raccolta. La persistenza dazione non necessariamente correlata al tempo di carenza, in quanto vi sono PF a bassa
persistenza dazione e lungo tempo di carenza.
LA GIUSTA
RISPOSTA
RICORDA:
un PF fitotossico quando provoca danni alla coltura sulla quale
utilizzato per difenderla
la persistenza dazione il
tempo durante il quale il PF efficace ed attivo contro il parassita
la resistenza al dilavamento la
capacit di un PF di rimanere
attaccato alla vegetazione in
caso di pioggia
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dalleffetto dilavante, se non nelle poche ore necessarie per la loro penetrazione
allinterno dei tessuti vegetali. Notevole limportanza di questo aspetto soprattutto
nella lotta contro certe malattie crittogamiche favorite dalla pioggia. La resistenza al
dilavamento legata anche alla capacit di alcune sostanze attive di legarsi con le
sostanze cerose superficiali delle foglie e dei frutti.
Miscibilit con altri PF. Nella pratica di campagna, spesso il trattamento viene eseguito utilizzando contemporaneamente pi PF; ci avviene perch, attraverso lesecuzione di un unico trattamento, si possono combattere pi parassiti, risparmiando
sui costi di distribuzione. Pu accadere, inoltre, che si debba combattere uno stesso
parassita utilizzando pi PF dotati di caratteristiche dazione diverse. Nel preparare
la miscela di PF occorre prestare molta attenzione, in quanto si possono verificare dei
fenomeni di sinergismo (esaltazione dellazione dei singoli prodotti), ma anche di
antagonismo (diminuzione dellefficacia o addirittura incompatibilit fra i diversi PF
miscelati). In altri casi ancora, come gi evidenziato, si possono produrre fenomeni
di fitotossicit per le piante. In questi casi indispensabile consultare le tabelle di
compatibilit, leggere attentamente le indicazioni riportate in proposito sulletichetta e, preferibilmente, impiegare formulati della stessa societ produttrice. buona
norma miscelare pochi PF tra loro, e distribuire il prodotto immediatamente dopo la
sua preparazione.
Tra i formulati di nuova introduzione, generalmente la miscibilit
(compatibilit della miscela) molto buona. Ci consente di abbinare prodotti diversi in un unico trattamento con risparmi nelle
spese di distribuzione. Se si impiegano insieme PF non miscibili tra
loro (incompatibili), vi possono essere reazioni indesiderate che
portano a precipitazione e/o insolubilizzazione dei componenti,
con conseguente riduzione di efficacia del trattamento. Nei casi pi
gravi vi pu essere rischio di fitotossicit nonch intasamenti di filtri, pompe ed ugelli dellirroratrice.
la miscelazione di pi formulati
produce composti sulla cui tossicit per luomo non esiste norma o
informazione di riferimento: si possono instaurare fenomeni di sommatoria o potenziamento dellazione tossica delle diverse sostanze attive
prima di preparare una miscela
di PF diversi, consultare le tabelle
di compatibilit
LA GIUSTA
RISPOSTA
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10 - TIPI DI FORMULAZIONI
LA GIUSTA
RISPOSTA
I prodotti per la difesa delle piante sono commercializzati in diversi tipi di formulazioni: per trattamenti a secco, per trattamenti liquidi, per trattamenti gassosi, per
esche, per iniezioni al tronco, oppure in formulazioni contenenti sostanze antideriva
per eseguire trattamenti con mezzi aerei (limitatamente ad alcuni anticrittogamici
appositamente autorizzati).
Formulazioni per trattamenti a secco. I trattamenti a secco vengono effettuati con PF
che non hanno bisogno di acqua per la loro distribuzione. I formulati utilizzabili si
distinguono in:
granulari: si presentano in granuli e servono ad effettuare trattamenti al terreno per
disinfezione (contro organismi di origine vegetale) o disinfestazione (contro organismi di origine animale);
polveri secche: per la loro distribuzione sulle colture sono necessarie apposite
attrezzature, ad esempio, impolveratrici per la distribuzione di zolfo o recipienti
rotanti se le polveri vengono utilizzate per conciare le sementi.
RICORDA:
nei trattamenti a secco il PF viene
distribuito tal quale senzacqua. La
formulazione pu essere in granuli,
quando costituita da materiale
inerte sul quale si fissa la sostanza
attiva da impiegare tal quale, oppure in polvere secca, se la formulazione polverulenta per trattamenti
a secco
29
LA GIUSTA
RISPOSTA
Quali vantaggi offrono le nuove formulazioni dei prodotti fitosanitari (es. granuli idrodisperdibili, fluido microincapsulato, ecc.)?
a) nessuno, la loro efficacia non cambia
b) economici, in quanto diminuisce la quantit di prodotto che viene distribuita sulla coltura
c) minore pericolosit per loperatore e maggiore facilit nella preparazione della miscela
Le formulazioni in granuli possono essere maneggiate a mani nude?
a) s
b) no
c) solamente se c lacqua per lavarsi
Nellambito dei PF da utilizzare per trattamenti liquidi, sono da considerare, con particolare interesse, le formulazioni confezionate in sacchetti idrosolubili. Queste confezioni sono caratterizzate da contenitori che si sciolgono a contatto con lacqua e
che tutelano maggiormente loperatore durante la preparazione della sospensione,
poich non producono polvere durante tale operazione; essi eliminano, inoltre, il
problema rappresentato dallutilizzo parziale di confezioni nonch quello dei rifiuti
costituiti dai contenitori vuoti dei PF utilizzati. I formulati in microgranuli possono
essere contenuti in astucci richiudibili ermeticamente in caso di uso parziale; per PF
liquidi sono previsti contenitori in plastica a bocca larga che consentono una migliore manipolazione e dosaggio nonch un perfetto risciacquo.
30
Sacchetto idrosolubile
Formulazioni per esche. Sono caratterizzate dal fatto che la sostanza attiva mescolata ad una sostanza appetita dalla specie da combattere. Le esche possono essere
commercializzate pronte alluso, e in questo caso il PF viene compresso in cilindretti
(pellets) di piccole dimensioni; oppure possono essere preparate in campo utilizzando materiale alimentare (crusca, risina, melasso, zucchero). Questi prodotti rappresentano un efficace mezzo di lotta contro insetti terricoli masticatori (grillotalpa, lepidotteri nottuidi, lumache, ecc.).
Formulazioni per iniezioni ai tronchi (endoterapia). Per la difesa fitosanitaria possono anche essere impiegati PF (fungicidi ed insetticidi) e coadiuvanti appositamente
formulati per diffondersi agevolmente lungo i vasi in cui scorre la linfa e da l diffondersi in tutte le parti della pianta.
In base alla tecnica di introduzione del PF allinterno della pianta, i trattamenti endoterapici si suddividono in due categorie:
iniezioni ad assorbimento naturale, quando il PF viene assorbito attivamente dalla
pianta, tramite infusione o perfusione;
iniezioni a pressione o a micropressione, quando il PF viene introdotto forzatamente nellalbero.
I trattamenti endoterapici non possono essere effettuati con gli stessi preparati (PF)
utilizzati per i trattamenti alla chioma, in quanto occorrono formulazioni appositamente sviluppate e registrate per questo specifico campo dimpiego.
I principali vantaggi offerti da questa metodologia di applicazione consistono in:
una maggiore efficacia rispetto ai tradizionali trattamenti per irrorazione, legata
anche al fatto che il PF non subisce lazione dilavante degli agenti atmosferici
(piogge in particolare);
una prolungata persistenza dazione, che in molti casi permette di effettuare i trattamenti ad anni alterni;
una riduzione delle dosi di applicazione;
una minore dispersione nellambiente, quindi un minore impatto ambientale.
LA GIUSTA
RISPOSTA
Formulazioni per trattamenti gassosi. I trattamenti gassosi, detti anche fumiganti, agiscono sui parassiti delle piante sotto forma di gas o di vapore e sono utilizzati, prevalentemente, per disinfettare o disinfestare i terreni e le derrate alimentari nei magazzini. I trattamenti fumiganti al terreno vengono effettuati mediante iniezione diretta, allo
stato di gas o di vapore, ed agiscono nei confronti di insetti, nematodi, funghi, batteri
e semi di piante infestanti. Fra questi prodotti il pi impiegato finora il bromuro di
metile, un gas particolarmente pericoloso (T+) che pu essere utilizzato solamente da
ditte e da personale specificatamente autorizzati alluso dei gas tossici. La legge prevede la sua progressiva sostituzione con prodotti meno pericolosi entro il 2005.
I trattamenti fumiganti di locali e di derrate alimentari conservate in magazzini sono
generalmente realizzati con idrogeno fosforato o fosfina. Le ditte che eseguono gli
interventi fumiganti con gas tossici devono essere preventivamente autorizzate dalla
Questura territorialmente competente.
I trattamenti con bromuro di metile, o con altri PF ad azione fumigante, per la loro elevata pericolosit,
possono essere effettuati solo da
ditte autorizzate
Le fumigazioni del terreno con bromuro di metile possono essere effettuate da chiunque?
a) no, solo da ditte specificatamente autorizzate
b) no, solo da persone munite di patentino per lacquisto di prodotti molto tossici, tossici e nocivi
c) s
31
Formulazioni per trattamenti con mezzi aerei. Tali trattamenti sono realizzabili solo
con PF anticrittogamici appositamente autorizzati per essere distribuiti con il mezzo
aereo; si tratta, infatti, di formulazioni particolari che limitano al massimo i problemi
di deriva. Questi PF contengono, oltre alla sostanza attiva, dei coadiuvanti antideriva, che hanno lo scopo di impedire che la soluzione distribuita dal mezzo aereo si
disperda nellambiente circostante a quello interessato dal trattamento.
I trattamenti con il mezzo aereo possono essere eseguiti solamente sulle colture di
grano, vite, olivo e pioppo e devono essere autorizzati dal Servizio Fitosanitario
Regionale (di seguito SFR). Tale autorizzazione subordinata al parere positivo
espresso dalla competente Azienda ULSS e pu essere concessa solo in casi straordinari e di dimostrata necessit. In Veneto i trattamenti con il mezzo aereo sono realizzati con lelicottero o altro mezzo aereo, purch autorizzato dal Ministero dei
Trasporti e aviazione civile.
LA GIUSTA
RISPOSTA
Quali prodotti fitosanitari possono essere impiegati nei trattamenti con lelicottero?
a) solo i prodotti poco tossici
b) solo i prodotti specificatamente autorizzati
c) tutti purch si prendano determinate cautele
Per quali colture pu essere autorizzato il mezzo aereo?
a) su tutte, se un consorzio che ne fa richiesta
b) vite, pioppo, olivo, grano
c) su quelle frutticole
Quali prodotti fitosanitari specificatamente autorizzati possono essere distribuiti con il mezzo aereo?
a) insetticidi
b) alcuni anticrittogamici
c) tutti gli antiparassitari
Luso del deltaplano consentito per la difesa delle colture in Italia?
a) no
b) si
c) solo su alcune colture
32
11 - LETICHETTA
Lattenta lettura delletichetta, apposta sugli imballaggi e sui contenitori del PF, fondamentale per acquisire tutti gli elementi che necessario conoscere prima dellesecuzione del trattamento fitosanitario, quali:
il nome commerciale del PF;
il tipo di prodotto (fungicida, insetticida, ecc.);
il tipo di formulazione (polvere secca, polvere bagnabile, ecc.);
la simbologia di pericolo;
la composizione e la quantit delle sostanze attive;
le frasi tipo indicanti i rischi specifici;
le frasi tipo indicanti i consigli di prudenza;
le modalit di azione, le dosi, le colture e i parassiti per i quali il PF registrato;
la compatibilit con altri PF e le indicazioni di avvertenza;
eventuali effetti fitotossici;
il tempo di carenza;
i possibili effetti secondari conseguenti alluso improprio;
le norme precauzionali per la conservazione, preparazione, distribuzione, smaltimento del contenitore;
gli estremi dei soggetti responsabili dellimmissione sul mercato (titolare dellautorizzazione, officina di produzione e di confezionamento);
il numero e la data di registrazione;
il numero e codice della partita per la rintracciabilit;
le informazioni sanitarie per il medico.
Possono anche comparire altri simboli, relativi alla pericolosit del prodotto (es. corrosivo, infiammabile, ecc.), ed altre indicazioni quali il tempo di rientro, inteso come
lintervallo che opportuno far passare tra il trattamento ed il momento in cui lagricoltore o altre persone possono rientrare nel campo trattato.
Nelle etichette non possono essere riportare indicazioni quali non tossico od
innocuo.
Nella scelta del PF sarebbe opportuno, se possibile, preferire prodotti che non riportano frasi di rischio come quelle sopra evidenziate, per limpatto negativo che si pu
determinare sia nei confronti della salute umana che dellambiente. I consigli di prudenza e le norme di sicurezza mettono in evidenza le precauzioni che necessario
rispettare nelle fasi di manipolazione e distribuzione del PF.
Molta attenzione, inoltre, deve essere posta alle informazioni riguardanti le colture,
le dosi e le modalit dimpiego. Un PF pu essere impiegato esclusivamente sulle
colture, per le avversit e alle dosi riportate in etichetta. Ogni altro impiego, diverso da quelli riportati in etichetta, illegale e passibile di sanzione.
RICORDA:
la lettura delletichetta essenziale per acquisire tutti gli elementi necessari per una corretta esecuzione del trattamento fitosanitario
letichetta di un PF non pu
riportare indicazioni quali non
tossico od innocuo
illegale lutilizzo di PF privi
della registrazione dello Stato italiano, che deve essere sempre presente sulletichetta
la lettura completa e attenta
delle etichette deve essere fatta a
casa propria, con calma e magari
avvalendosi dellassistenza chiarificatrice di un esperto
33
Perono-stop
Nome commerciale
Xi
Simbologia
di pericolo
Tipo di prodotto
Tipo di formulazione
Perono-stop
Sostanze
attive
Frasi di
rischio
Consigli di
prudenza
Modalit,
dosi,
colture
e parassiti
Compatibilit
con altri
PF,
fitotossicit
Tempo di
carenza
Effetti
secondari
34
COMPOSIZIONE
100 g di Perono-stop contengono:
4,2 g di Copaperonospora puro
35,6 g di ossicloruro di rame tecnico
(pari a 20,3 g di rame metallo puro)
coformulanti quanto basta (q.b.) a 100
FRASI DI RISCHIO
Irritante per gli occhi
CONSIGLI DI PRUDENZA
Conservare fuori della portata dei bambini.
Conservare lontano da alimenti o mangimi e
da bevande. Non mangiare n bere n fumare
durante limpiego. In caso di contatto con gli
occhi lavare subito e abbondantemente con
acqua e consultare il medico. In caso di
ingestione consultare immediatamente il
medico e mostrargli il contenitore o
letichetta.
ISTRUZIONI PER L'USO
VITE: contro peronospora (Plasmopara viticola).
Intervenire alla dose di 0,3 % (300 g in 100 l
di acqua pari a 1 sacchetto da 1000 g in 333
litri di acqua). Una difesa efficace prevede
limpiego preventivo a intervalli di 7-10
giorni. Non effettuare pi di 5 trattamenti
allanno.
NB: le dosi sono calcolate per irroratrici a
volume normale e quantitativi di acqua di
1000 litri/ha. In caso dimpiego con
attrezzature a basso o ultra-basso volume, le
concentrazioni del prodotto devono essere
aumentate in modo da garantire lo stesso
dosaggio per ettaro.
Compatibilit: Perono-stop pu essere
miscelato con fungicidi o insetticidi a reazione
neutra. Il rame pu essere fitotossico su piante
deboli o in stress idrico.
Avvertenza: in caso di miscela con altri
formulati deve essere rispettato il periodo di
carenza pi lungo. Devono essere osservate le
norme precauzionali previste per i prodotti pi
tossici. Qualora si verificassero casi di
intossicazione informare il medico della
miscelazione compiuta.
Sospendere i trattamenti 20 giorni prima
del raccolto.
ATTENZIONE: il formulato contiene
sostanze attive tossiche per gli organismi
acquatici.
Adoperare ad una distanza non inferiore a 20
metri dai corsi dacqua.
ATTENZIONE:
da
impiegare
esclusivamente in agricoltura: ogni altro uso
pericoloso. Chi impiega il prodotto
responsabile degli eventuali danni derivanti
da uso improprio del preparato. Il rispetto
delle predette istruzioni condizione
essenziale per assicurare l'efficacia del
trattamento e per evitare danni alle piante,
alle persone ed agli animali.
NORME PRECAUZIONALI
Non operare contro vento. Non contaminare
altre colture, alimenti, bevande o corsi
d'acqua. Conservare in luogo inaccessibile
agli animali domestici. Conservare la
confezione ben chiusa. Dopo la
manipolazione e in caso di contaminazione
lavarsi accuratamente con acqua e sapone.
Durante le fasi di miscelazione, carico e
applicazione del prodotto adoperare tuta
protettiva e guanti adatti.
Nel caso di miscele con altri PF si
consiglia
di
procedere
prima
allintroduzione e solubilizzazione dei
sacchetti
idrosolubili,
quindi
aggiungere gli altri prodotti. Non
conservare i sacchetti idrosolubili in
luoghi umidi. Non toccare i sacchetti
idrosolubili con le mani bagnate.
Conservare al riparo dallumidit
DA NON VENDERSI SFUSO
Il contenitore non pu essere riutilizzato
SMALTIRE SECONDO LE NORME
VIGENTI
Norme
precauzionali
per la
conservazione,
preparazione,
distribuzione,
smaltimento
del contenitore
Responsabii
dellimmis
sione sul
mercato
Registrazione
e quantit
Rintraccia
bilit
Informazioni
sanitarie
LA GIUSTA
RISPOSTA
possibile impiegare prodotti fitosanitari per scopi diversi da quelli indicati in etichetta?
a) no, i prodotti fitosanitari vanno usati solamente per le colture e per le avversit sulle quali sono autorizzati
b) s, solamente su consiglio del venditore o del tecnico che fornisce l'assistenza
c) s, solo se realmente necessario
I prodotti fitosanitari possono essere impiegati per trattamenti di aree non agricole?
a) s, sempre purch si rispetti il tempo di carenza
b) no
c) solo quando specificatamente indicato in etichetta
Un prodotto fitosanitario pu essere impiegato su qualsiasi coltura?
a) s
b) no, solo per le colture e con le modalit indicate in etichetta
c) no, solamente in base allesperienza del venditore del prodotto o del tecnico che fornisce lassistenza
Un prodotto fitosanitario registrato per difendere le colture floreali da un specifico fungo, si pu impiegare anche sulla
vite contro lo stesso fungo?
a) s, solo se il campo e vicino
b) no, perch non ammesso in etichetta
c) no, perch bisognerebbe impiegarne troppo
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RICORDA:
nella scelta del PF da utilizzare
spesso opportuno consultare un
tecnico specializzato
*Foto: DellAquila
La scelta del PF riveste una grande importanza perch condiziona il risultato del trattamento e permette di limitare gli effetti collaterali indesiderabili. necessario che il
PF sia registrato per la coltura da difendere e per lavversit (fungo, insetto, acaro,
ecc.) da combattere. Entrambi questi aspetti sono fondamentali e richiedono la verifica attenta di quanto riportato nelletichetta del PF. Un prodotto potrebbe infatti essere autorizzato sulla coltura che si intende trattare, ma non per lavversit da controllare; in questo caso non utilizzabile ed occorre individuarne un altro che soddisfi
entrambi i requisiti. Se non si pone la necessaria attenzione a questo aspetto facile
commettere errori che possono anche dare luogo a sanzioni, oltre che a dispendiosi
insuccessi.
Anche per questo aspetto necessario, quindi, porre la massima attenzione alletichetta, per non commettere errori che comporterebbero la distribuzione di quantitativi in eccesso di PF, con rischi per la coltura, lambiente e maggiori costi per lagricoltore.
Dopo queste verifiche preliminari opportuno, a parit di efficacia, scegliere un PF
poco tossico per luomo, selettivo per gli organismi utili e a basso impatto ambientale.
Per operare al meglio si deve, inoltre, tenere conto:
(1)dellavversit da combattere e della sua fase di sviluppo;
(2)dello stadio di sviluppo delle piante da difendere e della loro sensibilit allavversit da contenere;
(3)delle propriet intrinseche dei PF, ovvero:
spettro dazione (specifico, a largo raggio dazione);
selettivit nei confronti degli organismi utili (ad esempio insetti e acari utili predatori o parassitoidi di insetti e acari dannosi);
modalit dazione nei confronti delle avversit (per i fungicidi: preventiva, curativa, eradicante; per gli insetticidi: contatto, ingestione, asfissia);
capacit di penetrazione e traslocazione allinterno dei tessuti vegetali (copertura, citotropico, sistemico).
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Per i trattamenti insetticidi e/o acaricidi, epoca e tipo di PF vanno scelti in funzione
delle forme presenti dellinsetto o dellacaro che si vuole combattere. Esistono, infatti, prodotti ovicidi (efficaci sulle uova), larvicidi (efficaci nei confronti delle larve) e
prodotti adulticidi (efficaci sulle forme adulte). Si deve, quindi, considerare attentamente il ciclo di sviluppo dellinsetto, in quanto pu essere vulnerabile in uno stadio, ad esempio di larva, e non in quello di crisalide o adulto.
Per i trattamenti fungicidi necessario conoscere il ciclo biologico del patogeno e le
caratteristiche del prodotto. Molti PF fungicidi sono miscele di prodotti ad azione
preventiva e curativa e consentono di intervenire pi efficacemente, limitando i rischi
di selezione di ceppi del patogeno resistenti.
Per alcune malattie fungine (es. peronospora della vite e del pomodoro, ticchiolatura del melo, ecc.) e per diversi insetti (es. carpocapsa delle pomacee, cidia del pesco,
tignoletta delluva, ecc.) possibile prevederne la comparsa o i cicli di sviluppo attraverso limpiego di modelli previsionali. Questi modelli matematici utilizzano i dati
meteorologici e consentono, in funzione dellandamento climatico, di posizionare al
meglio i trattamenti scegliendo, di volta in volta, i PF pi idonei.
Nel caso di trattamenti diserbanti, per la riuscita dellintervento occorre conoscere
diversi elementi legati allambiente pedologico (natura del terreno), alla coltura da
trattare (fasi fenologiche) ed alle malerbe da controllare. consigliabile lalternanza
delle sostanze attive impiegate su una coltura da diserbare, al fine di evitare linsorgere della resistenza da parte di determinate malerbe, leccessivo accumulo dei residui nel terreno ed altri effetti negativi.
Qualora lefficacia di un trattamento dovesse risultare inferiore alle aspettative,
opportuno consultare un tecnico specializzato per valutare la necessit di ripetere
lintervento, ricorrendo eventualmente ad un altro PF autorizzato per lo specifico
impiego. una prassi assolutamente sbagliata quella di aumentare le dosi di impiego: in questo caso, oltre a commettere un errore tecnico, si pu incorrere in sanzioni. In prossimit della raccolta consigliabile scegliere il PF che possiede il tempo di
carenza minore, vista la necessit di rispettare il periodo di sicurezza e di avere sugli
alimenti un residuo inferiore al limite di tolleranza.
37
LA GIUSTA
RISPOSTA
38
39
*Foto: DellAquila
nessuno pu acquistare ed
impiegare PF classificati molto
tossici, tossici e nocivi se non
muninto dellautorizzazione
la validit dellautorizzazione
di cinque anni ed al termine di
questo periodo deve essere rinnovata secondo le stesse modalit
previste per il primo rilascio
Il titolare dellautorizzazione sempre e comunque responsabile dellacquisto e dellutilizzo dei PF. Lautorizzazione strettamente personale, deve essere sempre in
40
LA GIUSTA
RISPOSTA
possesso del titolare e non pu essere lasciata in giacenza presso il rivenditore. Lo smarrimento, il furto o la distruzione dellautorizzazione potr essere comprovata mediante
dichiarazione sostitutiva dellatto di notoriet da presentare congiuntamente alla richiesta di duplicato al competente IRA.
lautorizzazione personale e
non va mai lasciata in giacenza dal
rivenditore
Lautorizzazione allacquisto e utilizzo dei prodotti fitosanitari pu essere lasciata in deposito presso il rivenditore?
a) s, se gli acquisti vengono eseguiti sempre nella medesima rivendita
b) no, in quanto il patentino un documento personale necessario al trasporto, alla detenzione oltre che allacquisto dei
prodotti fitosanitari
c) s, fino a quando il patentino non scaduto
Si raccomanda di acquistare PF solo da rivenditori autorizzati e da personale specificatamente abilitato. I PF non devono essere acquistati sfusi ma unicamente in confezioni (bottiglie, barattoli, scatole, ecc.) integre ed originali, avendo laccortezza di
accertare leventuale danneggiamento delle stesse. Qualora lacquisto non venga fatto
direttamente, ma tramite ordinazione scritta, linteressato deve compilare una richiesta
in duplice copia che deve essere vistata dal Sindaco del Comune o suo delegato, oppure dallIRA, dallAzienda ULSS o dai Carabinieri competenti per territorio di residenza.
LA GIUSTA
RISPOSTA
LA GIUSTA
RISPOSTA
il titolare dellautorizzazione
sempre e comunque responsabile
dellacquisto e delluso dei PF
I prodotti fitosanitari molto tossici, tossici e nocivi possono essere distribuiti da persone che lavorano in unazienda agricola e che non sono in possesso del patentino?
a) s, purch siano state adeguatamente formate ed addestrate
b) no, in nessun caso
c) s, se queste persone sono parenti dellacquirente
41
LA GIUSTA
RISPOSTA
Possono essere prestati o regalati ad altre persone i prodotti fitosanitari molto tossici, tossici e nocivi?
a) s, se queste persone sono in possesso del patentino
b) no, in nessun caso
c) solamente se si certi che il loro impiego avvenga in modo corretto
LA GIUSTA
RISPOSTA
Quale responsabilit assume chi acquista prodotti fitosanitari molto tossici, tossici e nocivi?
a) nessuna responsabilit se il prodotto viene impiegato da parenti od altri
b) responsabile solamente se il prodotto viene impiegato da persone minorenni
c) la responsabilit diretta di una idonea conservazione e di impiego corretto del prodotto
LA GIUSTA
RISPOSTA
necessario sostenere un corso di preparazione alla valutazione finale prevista per il primo rilascio e il rinnovo dellautorizzazione allacquisto dei prodotti fitosanitari molto tossici, tossici e nocivi?
a) s
b) no
c) s, solo se non si maggiorenni
43
RICORDA:
i PF devono essere conservati in
locali chiusi a chiave su cui deve
essere apposto un cartello con la
scritta veleno e limmagine di un
teschio con ossa incrociate
LA GIUSTA
RISPOSTA
LA GIUSTA
RISPOSTA
Tuttavia, consigliabile seguire, nella scelta dei locali, alcune indicazioni di carattere generale:
escludere i piani interrati e seminterrati, per evitare gli effetti negativi di possibili
allagamenti o anche, pi semplicemente, di unelevata umidit;
utilizzare locali arieggiati, per impedire il ristagno di vapori nocivi, e lontano da
fonti di calore;
utilizzare locali con pavimenti e pareti lavabili fino ad altezza di stoccaggio e con
impianto elettrico protetto (grado di protezione minimo IP44); in tali locali vietato fumare ed accendere fuochi in quanto vi sono PF infiammabili (etichetta con
fiamma su sfondo arancione) ed a rischio di autoincendio per surriscaldamento;
44
non utilizzare mai ambienti nei quali vengano immagazzinate sostanze alimentari (frutta, ortaggi, salumi, ecc.) mangimi compresi. La stessa precauzione vale
anche per il trasporto.
Le quantit di PF non utilizzati devono essere conservate nelle loro confezioni originarie. A volte pu accadere che le confezioni si rompano e fuoriescano quantit,
anche minime, di PF; in questi casi occorre pulire immediatamente le superfici
imbrattate in modo che nessuno ne venga contaminato. Se il PF fuoriuscito liquido, consigliabile raccoglierlo con materiale assorbente (es. segatura di legno o sabbia fine); successivamente necessario lavare accuratamente con acqua e sapone la
superficie imbrattata. Durante tali operazioni loperatore dovr utilizzare adeguati
dispositivi di protezione individuale (DPI); il materiale assorbente soprarichiamato
deve essere smaltito seguendo le procedure previste per i rifiuti pericolosi.
Anche durante il trasporto dei PF, che deve essere effettuato con veicolo adatto e con
unadeguata sicurezza di carico, pu succedere che, a causa per esempio di un incidente stradale, parte del prodotto fuoriesca dai contenitori ed inquini la zona circostante; in questo caso, oltre ad adoperarsi per evitare ulteriori danni, necessario
informare lARPAV, che lautorit sanitaria e ambientale competente. sempre
opportuno che il veicolo utilizzato per il trasporto delle confezioni sia dotato di adeguati DPI da utilizzare in caso di eventuali incidenti con perdite di prodotto. I DPI
che devono corredare il veicolo saranno analoghi a quelli che vengono utilizzati nei
locali di deposito in caso di versamenti o fuoriuscite accidentali dagli imballaggi o
dalle confezioni.
Durante le fasi del trasporto, unitamente alla patente di guida, utile essere muniti
anche dellautorizzazione allacquisto e utilizzo dei PF e dei documenti di acquisto:
i due documenti potranno, infatti, essere esibiti alle autorit preposte alla sicurezza
stradale in caso di controlli; ci eviter di incorrere in spiacevoli contestazioni.
LA GIUSTA
RISPOSTA
Quale deve essere il comportamento nel caso in cui si manifestino delle perdite di prodotto fitosanitario al momento del loro
trasporto dal rivenditore allazienda agricola o al momento della loro distribuzione con il mezzo irrorante?
a) lavare la strada e convogliare il residuo nei fossi
b) raccogliere personalmente il materiale disperso e riporlo in adeguato contenitore
c) informare la pubblica autorit sanitaria e ambientale e comunque adoperarsi per evitare ulteriori danni
Quale deve essere il comportamento nel caso in cui le confezioni presenti nel locale adibito a magazzino dei prodotti
fitosanitari si rompano e fuoriescano quantit anche minime di prodotto fitosanitario?
a) lavare la superficie imbrattata con acqua e convogliare il residuo nella fognatura
b) pulire immediatamente le superfici imbrattate, raccogliere il prodotto, se liquido, con materiale assorbente quale segatura o
sabbia per impedire che il prodotto finisca nella fognatura e smaltire il rifiuto secondo le norme vigenti
c) sufficiente asciugare la superficie con una spugna o con uno strofinaccio
Qualora si verifichino incidenti che possono provocare lo spargimento nellambiente di ingenti quantit di prodotti fitosanitari, quali misure opportuno prendere?
a) avvertire immediatamente il Dipartimento di Sanit Pubblica dellUnit Sanitaria Locale o i Vigili del Fuoco, cercando
nel frattempo di limitare il pi possibile la dispersione del prodotto
b) evitare che qualsiasi persona entri in contatto con la sostanza fuoriuscita e disperdere il pi possibile il prodotto lontano da luoghi abitati
c) allontanarsi immediatamente dal luogo dellincidente ed avvertire quanto prima la Guardia Forestale
45
RICORDA:
necessario indossare i DPI
durante la preparazione della
miscela
Loperatore agricolo, durante le fasi relative al trattamento (preparazione e distribuzione), deve prestare molta attenzione e seguire alcune regole:
(1)indossare tute con cappuccio, di materiale idoneo e certificato per il rischio chimico; se si usa una pompa a spalla, quindi in situazione di maggior rischio, consigliabile utilizzare comunque una tuta impermeabile munita di cappuccio. preferibile, inoltre, indossare tute costituite da due pezzi piuttosto che intere;
LA GIUSTA
RISPOSTA
In caso di trattamento eseguito con pompa a spalla, quali precauzioni occorre adottare?
a) nessuna precauzione, purch al termine del trattamento gli abiti indossati vengano sostituiti
b) occorre utilizzare dispositivi di protezione individuale adeguati ed assicurarsi che non avvengano fuoriuscite dal serbatoio
c) nessuna precauzione, se si tratta di prodotti poco tossici
*Foto: DellAquila
LA GIUSTA
RISPOSTA
Una volta scelto con cura il PF, fondamentale rispettare le dosi consigliate in etichetta. Ad esempio, se letichetta riporta quale dose consigliata 200 grammi per 100
litri dacqua, utilizzandone 300 o 400 grammi, oltre a commettere uninfrazione di
legge, si commette un duplice errore, tecnico ed economico. II costo del trattamento
risulta pi elevato, sono maggiori i pericoli di tossicit per le piante trattate e aumenta
la pericolosit per loperatore e lambiente, senza ottenere un reale aumento dellefficacia dellintervento. Vi , inoltre, il rischio che, alla raccolta del prodotto agricolo, i
residui risultino superiori ai limiti di legge anche rispettando il periodo di carenza.
47
LA GIUSTA
RISPOSTA
*Foto: DellAquila
LA GIUSTA
RISPOSTA
(5)indossare stivali appropriati che, come i guanti, vanno infilati sotto la tuta. Si ricorda che i DPI possono essere acquistati presso il rivenditore di PF o in un negozio
specializzato in dotazioni antinfortunistiche;
(6)preparare la miscela per il trattamento allaperto e nel luogo pi vicino alla coltura che si intende trattare, e comunque lontano da abitazioni, pozzi e corsi dacqua superficiali;
LA GIUSTA
RISPOSTA
(8)calcolare esattamente la quantit di PF necessaria al trattamento da eseguire affinch non rimanga del formulato inutilizzato in sospensione;
Quando si effettuano trattamenti, opportuno:
a) scaricare la soluzione avanzata nel pi vicino fossato
b) preparare una quantit di miscela irrorante effettivamente necessaria per il trattamento
c) distribuire la soluzione rimasta in unaltra coltura
(9) sciogliere il PF in poca acqua o versarlo direttamente nella botte a seconda delle
per pulire gli ugelli otturati usare
varie formulazioni, come riportato nelle etichette;
spilli o fili di ferro
(10) non adoperare mai le mani, anche se protette dai guanti, per mescolare i PF con
lacqua, ma servirsi di un idoneo agitatore, e dotare possibilmente la macchina
irroratrice di pre-miscelatore;
verificare lintegrit delle piastri(11) prima di effettuare il trattamento, verificare lefficienza della macchina in ogni
ne per gli ugelli
suo elemento orientando gli ugelli in funzione del tipo di impianto e della forma
di allevamento per ottenere una distribuzione mirata;
(12) nel caso di otturazione degli ugelli, usare spilli o mezzi adeguati per pulirli; evitare nel modo pi assoluto di soffiare dentro gli ugelli o di portarli alla bocca;
(13) durante il travaso dellacqua controllare che il reflusso del liquido non vada ad
inquinare la sorgente di prelievo; lacqua necessaria per eseguire il trattamento
pu essere prelevata direttamente da fossi o da canali solamente se si dispone di NUOVA
USURATA
mezzi aspiranti che sono autonomi e separati dallattrezzatura irrorante;
48
LA GIUSTA
RISPOSTA
(14) non riempire mai fino allorlo la botte (al massimo per 2/3 della sua capacit
globale) per evitare fuoriuscite di prodotto;
LA GIUSTA
RISPOSTA
LA GIUSTA
RISPOSTA
(15) eseguire i trattamenti nei momenti della giornata in cui vi assenza di vento e,
comunque, disporsi sempre sopra vento; non trattare mai in presenza di vento;
In caso di giornata ventosa corretto eseguire il trattamento?
a) s, se questo veramente necessario, purch si utilizzi la maschera protettiva
b) no, per il rischio che la nube tossica colpisca loperatore e si sposti lontano dalla coltura trattata
c) s, purch si riduca la pressione di esercizio e la velocit di avanzamento
LA GIUSTA
RISPOSTA
(16) non trattare durante il periodo della fioritura con insetticidi, acaricidi o PF dichiarati, in etichetta, tossici per le api e per i pronubi in genere. Tale divieto prescritto
dalla vigente legislazione regionale, allo scopo di salvaguardare gli insetti impollinatori (in tal modo si evitano anche effetti tossici sul fiore). opportuno limitare il
pi possibile anche i trattamenti con anticrittogamici che possono produrre effetti
negativi sulle api. Prima di eseguire qualsiasi trattamento su colture arboree, bene
verificare che non siano presenti erbe spontanee sottostanti in piena fioritura; in
questi casi provvedere allo sfalcio delle erbe per evitare morie di api;
(17) non trattare nelle aree di rispetto relative a punti di prelievo di acque destinate al consumo umano; la legge prevede, infatti, che intorno a pozzi o sorgenti di acque destinate al consumo umano vietato eseguire qualunque tipo di trattamento con PF entro un raggio di 200 metri;
(18) rispettare le distanze dai corpi idrici prescritte in alcune etichette di PF; ad
esempio, nelle etichette possono essere riportate indicazioni quali utilizzare il
PF ad almeno 10 metri di distanza da qualsiasi corpo idrico (es. fiumi, laghi e
canali nei quali lacqua scorre in modo permanente);
Esiste un divieto legale dimpiego dei PF in aree di rispetto intorno a pozzi o sorgenti di acque destinate al consumo umano?
a) s, entro un raggio di 200 metri
b) no
c) s, entro un raggio di 50 metri, salvo deroghe specifiche
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LA GIUSTA
RISPOSTA
(19) se si effettuano trattamenti nelle vicinanze di abitazioni, strade e colture confinanti, verificare che la nube irrorante non esca dallappezzamento trattato. A
questo proposito necessario tenere conto che, anche nelle condizioni climatiche ideali, si verifica sempre una certa deriva (nube antiparassitaria che deborda di 5-10 metri dallappezzamento) e, pertanto, in prossimit di colture la cui
produzione destinata allalimentazione umana (fruttiferi, fragole, ortaggi, ecc.)
o a quella animale (medicai, prati, ecc.), consigliabile irrorare i due filari esterni solamente verso linterno dellimpianto. In questo modo si evita, o perlomeno
si riduce al minimo, la deriva e le conseguenze negative connesse (fitotossicit,
raccolta ritardata, residui tossici superiori ai limiti di legge). Quando occorre trattare in prossimit di abitazioni opportuno verificare le disposizioni previste dai
regolamenti comunali di igiene (distanze, orari, ecc.) e comunque avvertire i residenti affinch abbiano il tempo necessario ad adottare le precauzioni del caso.
Inoltre, anche quando si opera in prossimit di strade, si deve evitare ogni possibile deriva per non danneggiare eventuali passanti. In particolare, dovendo trattare un filare prospiciente e parallelo alla strada, lirrorazione va effettuata soltanto dal lato della strada verso linterno del campo, sospendendo momentaneamente la distribuzione in caso di transito di persone, animali o veicoli. Va evitato nel modo pi assoluto limpiego di PF sul bestiame, negli ambienti abitati e
sulle persone;
LA GIUSTA
RISPOSTA
Quali precauzioni dobbligo adottare trattando in prossimit di strade, corsi dacqua e colture confinanti?
a) nessuna precauzione se il prodotto fitosanitario non molto tossico
b) tutte le precauzioni affinch la nube irrorante non fuoriesca dallappezzamento irrorato
c) nessuna precauzione in assenza di vento
(20) segnalare il trattamento in atto ed inserire, ai bordi degli appezzamenti trattati, cartelli con la scritta in caratteri ben visibili coltura trattata con prodotti fitosanitari o frasi simili (presenza di veleno - pericolo di morte). allo studio la possibilit
di rendere obbligatorio tale comportamento con apposito regolamento regionale;
(21) dopo il trattamento rispettare il tempo di rientro; a causa dei vapori dei PF o
delle microgocce di miscela che restano in sospensione nellaria, vi infatti pericolo di intossicazione; evitare altres di toccare le superfici trattate;
(22) alla fine del trattamento, non versare leventuale residuo di prodotto in fossi o
canali e lavare accuratamente lirroratrice;
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*Foto: DellAquila
LA GIUSTA
RISPOSTA
LA GIUSTA
RISPOSTA
LA GIUSTA
RISPOSTA
Queste regole vanno seguite sempre, anche quando una determinata operazione non
presenta apparentemente pericoli; in particolare indispensabile porre molta attenzione se si opera in ambienti chiusi (serre, magazzini), in quanto la dispersione delle sostanze tossiche pi lenta che allaperto e la possibilit di intossicazione pi elevata.
LA GIUSTA
RISPOSTA
Chi responsabile di eventuali danni di intossicazione che potrebbero verificarsi in seguito alluso scorretto dei prodotti fitosanitari molto tossici, tossici e nocivi?
a) il titolare del patentino che ha acquistato il prodotto fitosanitario e chi ha effettuato il trattamento
b) chi ha venduto il prodotto
c) solo chi ha effettuato il trattamento
Cosa bisogna fare delle sementi trattate con prodotti fitosanitari e avanzate dalla semina?
a) destinarle allalimentazione animale
b) distruggerle
c) inviarle al consorzio agrario
Nella manipolazione del prodotto fitosanitario loperatore si pu far aiutare
a) da chiunque
b) da una persona competente anchessa con patentino
c) solo da un familiare
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RICORDA:
il registro dei trattamenti obbligatorio dal 1 gennaio 2003 e deve
essere compilato dallutilizzatore
dei PF
*Foto: DellAquila
Lart. 42 del DPR n. 290/01 prescrive che gli acquirenti e gli utilizzatori di PF e di
coadiuvanti devono conservare, presso lazienda, un registro dei trattamenti nel
quale annotare lavvenuto trattamento. In particolare, necessario:
(a) conservare in modo idoneo, per il periodo di un anno, le fatture di acquisto di
tutti i PF, nonch la copia dei moduli di acquisto dei PF classificati molto tossici,
tossici e nocivi;
(b) conservare presso lazienda, a cura dellutilizzatore che lo deve sottoscrivere, un
registro di tutti i trattamenti effettuati, annotando lavvenuto trattamento entro 48 ore
dalla sua esecuzione e comunque entro e non oltre trenta giorni dallutilizzo del PF:
(1)i dati anagrafici relativi allazienda;
(2)la denominazione della coltura trattata e la relativa estensione espressa in ettari,
nonch le date di semina, trapianto, inizio fioritura e raccolta;
(3)la data del trattamento, il PF e la relativa quantit impiegata, espressa in chilogrammi o litri, nonch lavversit che ha reso necessario il trattamento.
La Regione, con apposita deliberazione, ha stabilito le disposizioni attuative elaborando un modello di registro.
I dati riportati nel registro forniscono utili indicazioni per valutare:
i metodi e le sostanze impiegate in relazione alla coltura e al prodotto ottenibile;
gli effetti sullambiente;
le misure sanitarie preventive, generali o specifiche, che dovranno essere adottate;
gli eventuali interventi di primo soccorso in campo sanitario.
Il registro dei trattamenti composto da:
scheda A - Dati anagrafici azienda/ente
scheda B - Trattamenti con PF - uso agricolo
scheda C - Trattamenti con PF - uso extra-agricolo (aree non adibite a produzione
agricola)
scheda D - Trattamenti su derrate vegetali immagazzinate
scheda E - Trattamento con PF effettuato da controterzista
Ogni scheda rappresenta un modello utilizzabile e riproducibile in fotocopia da ciascun operatore. Le schede hanno validit annuale e allinizio di ogni anno vanno utilizzate nuove copie.
Il registro obbligatorio dal 1 gennaio 2003. Le schede relative a ciascun anno
dovranno essere conservate per i tre anni successivi a quello di compilazione, in
modo ordinato e corretto, presso lente o lazienda dove si utilizzano i PF, e tenuto a
disposizione delle autorit di controllo. Insieme al registro devono essere conservate, anche in copia, le bolle e le fatture dacquisto dei PF.
Il registro dei trattamenti deve essere obbligatoriamente tenuto e compilato correttamente da tutti i soggetti che impiegano PF, ad esclusione di coloro che effettuano
trattamenti relativi ad uso domestico e per autoconsumo, e degli operatori che sono
tenuti alla compilazione di altri registri (in base alla normativa comunitaria), sempre
che siano riportate tutte le informazioni di cui allart. 42 del DPR n. 290/01.
I trattamenti effettuati da imprese che operano per conto terzi devono essere riportati nel registro dellazienda sulla base della documentazione fornita dalla persona che
ha eseguito lintervento fitosanitario; oppure, il contoterzista annoter direttamente i
singoli trattamenti controfirmando ogni intervento effettuato.
Le registrazioni devono essere leggibili e non sono possibili cancellazioni. Le eventuali rettifiche o correzioni devono essere eseguite in modo che il testo originario e
quello rettificato siano leggibili.
Lo smarrimento o la distruzione del registro dovranno essere immediatamente comunicati al Dipartimento di Prevenzione dellAzienda ULSS competente per territorio.
Sono in regola, rispetto a questo nuovo adempimento, tutte le aziende agricole che
gi compilano le schede predisposte dalla Regione, nellambito del PSR, misura 6
Agroambiente, che prevedono gi lannotazione di quasi tutte le informazioni
richieste dal registro dei trattamenti. Le integrazioni da apportare sono di modesta
entit e riguardano essenzialmente lannotazione di alcune fasi fenologiche come la
semina e la fioritura delle colture. Le Aziende ULSS ed anche varie organizzazioni
professionali agricole del Veneto mettono a disposizione specifici moduli del registro
dei trattamenti.
LA GIUSTA
RISPOSTA
53
Gli atomizzatori possono distribuire volumi dacqua molto variabili tra loro.
Naturalmente le dosi ad ettolitro (hl), indicate nelle etichette dei PF, si riferiscono
indicativamente ad un impiego ad ettaro (ha) di circa 10-15 hl di miscela antiparassitaria su piante da frutto adulte. Si parla allora di impiego a volume normale. Con
molte macchine vi la possibilit di distribuire volumi inferiori aumentando proporzionalmente la dose di PF in modo che la sua dose totale per ettaro sia uguale. Si
parla allora di un impiego a basso volume. Le macchine pi moderne consentono di
ridurre fino a 1-1,5 hl/ha la quantit di miscela distribuita concentrando quindi di
circa 10 volte la dose del PF.
Manutenzione dellattrezzatura per lirrorazione
Per diminuire i rischi derivanti dallimpiego di PF nelle macchine utilizzate per la
distribuzione dei trattamenti, vi sono tecnologie avanzate che limitano i pericoli di
contaminazione. I moderni atomizzatori sono costruiti con accorgimenti che bloccano il gocciolamento degli ugelli (antigoccia) nelle pause dellerogazione della
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miscela antiparassitaria. Vi sono, poi, atomizzatori con dosaggio elettronico automatico della miscela in base a parametri prefissati (dimensione delle piante da frutto,
velocit di avanzamento, ecc.): tali macchine ottimizzano la quantit di miscela
distribuita evitando inutili e dannosi sprechi. Ultimamente sono stati introdotti atomizzatori dotati di circuiti separati, uno per lacqua ed uno per il PF, e la miscelazione avviene solo a livello degli ugelli, durante la distribuzione. Per le macchine tradizionali auspicabile lintroduzione dei sistemi automatici di lavaggio dei contenitori vuoti di PF che permettono il completo riutilizzo dellacqua di risciacquo e
potrebbero permettere, il condizionale dobbligo in attesa di apposita legislazione,
uno smaltimento diverso del contenitore stesso.
La manutenzione dellattrezzatura di irrorazione non costituisce solo un elemento
fondamentale per una corretta riuscita dei trattamenti, ma anche unimportante
norma di sicurezza per loperatore e per la certezza del rispetto sostanziale dei tempi
di carenza e di rientro. Unattrezzatura non sottoposta a periodica manutenzione,
infatti, non permette una irrorazione uniforme e omogenea sulle superfici bersaglio.
Questo mal funzionamento pu derivare sia dallassenza di controllo sulle pressioni
di erogazione, sia dalla deformazione, usura e/o parziale otturazione degli ugelli
delle attrezzature utilizzate. Le conseguenze possono essere rischi di fitotossicit per
le piante, tempi pi lunghi di degradazione del prodotto, residui superiori a quelli
ammessi al termine del periodo di carenza, aumento del tempo di rientro.
In Veneto esistono numerosi Centri mobili che dispongono dellattrezzatura necessaria per eseguire il collaudo e la taratura delle macchine irroratrici, sia che si tratti di
un atomizzatore che di una barra da diserbo. Presso gli IRA e il Servizio Fitosanitario
Regionale (di seguito SFR) possono essere richieste informazioni al riguardo. Va ricordato che, nellambito dellapplicazione delle misure agroambientali, per le aziende
che aderiscono alla Misura 6 Agroambiente del Piano di Sviluppo Rurale (Reg. CE
1257/99), il collaudo e la taratura periodica delle attrezzature impiegate per lesecuzione dei trattamenti con PF sono obbligatori nellarco dei cinque anni di impegno.
I cantieri per la verifica degli atomizzatori e delle barre da diserbo, sono riconosciuti e accreditati dal SFR con periodicit annuale. Al termine delle operazioni di controllo e taratura, con leventuale sostituzione di alcuni componenti (es. manometro,
piastrine, ecc.), viene rilasciato un certificato attestante lavvenuto controllo e lindicazione dei parametri distributivi, in relazione alla coltura ed al tipo di impianto sul
quale la macchina viene utilizzata, al fine di operare una corretta distribuzione.
Tarare una macchina distributrice significa, quindi, controllare ed ottimizzare quei
parametri necessari per distribuire sulla vegetazione le giuste quantit di soluzione in
grado di coprire tutta la vegetazione senza incorrere in derive, percolazioni e quindi
sprechi.
il collaudo e la taratura periodici delle attrezzature per i trattamenti con PF sono obbligatori, nellarco di 5 anni, per le aziende che
aderiscono alla Misura 6 Agroambiente del PSR
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LA GIUSTA
RISPOSTA
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LA GIUSTA
RISPOSTA
I PF, purtroppo, non agiscono selettivamente solo sugli insetti nocivi, ma si accumulano lungo la cosiddetta catena alimentare. Ad esempio, si accumulano nel corpo
degli uccelli che si nutrono di insetti, nel corpo degli animali che si nutrono di quegli uccelli e cos via, con gravi conseguenze per la loro sopravvivenza. I PF possono
contaminare il suolo, laria e le acque superficiali e sotterranee. Questo tipo di inquinamento, che coinvolge anche aree extra-agricole, detto inquinamento diffuso dellambiente. Ad esempio, il DDT si cos diffuso nellambiente da contaminare persino le regioni polari. Tracce di DDT sono state ritrovate anche nel latte materno. Una
volta che unacqua di pozzo sia stata contaminata da queste sostanze, pressoch
impossibile renderla nuovamente pura. Anche nel terreno, con laccumulo dovuto
alla ricaduta durante i trattamenti, si determinano effetti tossici sulla fauna del suolo
(lombrichi, ecc.), con ripercussioni negative sulla fertilit.
Dove pu avvenire prevalentemente una concentrazione dei residui dei prodotti fitosanitari?
a) nellaria
b) nei sedimenti marini
c) lungo le catene alimentari
chiaro, pertanto, che i PF devono essere impiegati solo quando strettamente necessario, per ridurre al minimo i rischi a carico dellambiente e della salute umana.
dobbligo, quindi, adottare le dovute precauzioni sia per lo smaltimento della miscela che rimane inutilizzata al termine del trattamento, sia per la raccolta e lo smaltimento dei contenitori vuoti dei PF.
Lagricoltore dovr avere cura di controllare scrupolosamente la perfetta efficienza e
la tenuta del mezzo irrorante, nonch la chiusura ermetica del bocchettone per evitare gocciolamento o tracimazione del liquido durante il trasferimento. Altre azioni
non corrette, che provocano inquinamento, oltre che inutile dispersione di miscela,
si hanno quando loperatore non interrompe lerogazione uscendo sulla strada o
sulla capezzagna o quando non si preoccupa del vento forte; agendo cos, la nube
di PF viene trascinata lontano.
La macchina deve essere regolata nel numero e nei tipi di ugelli, nel numero di giri
del motore e nella velocit di avanzamento, in modo da coprire solamente le piante, foglie e frutti che si vogliono trattare. Si sa che una parte della miscela va comunque a finire sul terreno, ma questo inconveniente deve essere ridotto al minimo con
i mezzi e gli strumenti di cui si dispone.
LA GIUSTA
RISPOSTA
RICORDA:
La deriva quel fenomeno in
base al quale, durante lirrorazione, la miscela antiparassitaria, a
causa del vento eccessivo o di
errate modalit di distribuzione,
raggiunge colture o abitazioni
adiacenti allappezzamento trattato
Quando si deve preparare una soluzione per il trattamento con un prodotto fitosanitario in polvere, preferibile
a) riempire la cisterna con lacqua necessaria e poi aggiungere la polvere
b) riempire la cisterna con la met dellacqua necessaria, sciogliere a parte con poca acqua la polvere, versare il tutto
nella cisterna e dopo portare a volume agitando
c) immettere nella cisterna la polvere e poi, agitando lacqua necessaria
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in presenza di miscela non utilizzata sulla coltura bene distribuire tale miscela su altre colture
per le quali il PF autorizzato
qualora l'utilizzo delle acque di
lavaggio fosse reso impossibile, tali
acque vanno smaltite come rifiuti
liquidi conferendole a trasportatori
iscritti all'Albo gestori rifiuti
i residui e le acque di lavaggio
dei contenitori di PF sono considerati rifiuti pericolosi
LA GIUSTA
RISPOSTA
Cosa pu succedere se vengono irrorati con prodotti fitosanitari canali di irrigazione, corsi dacqua o aree circostanti a
pozzi?
a) nulla, se il prodotto non tossico o molto tossico
b) nulla, se i prodotti usati non sono diserbanti
c) possono manifestarsi effetti dannosi agli animali, alluomo e allambiente
Limpiego dei prodotti fitosanitari pu causare danni allambiente?
a) no, se il prodotto non molto tossico
b) s, possono contaminare il suolo, laria, le acque superficiali e sotterranee
c) no, mai
Al termine dei trattamenti cosa occorre fare prima di mangiare, bere, fumare o compiere atti fisiologici?
a) non occorre adottare alcuna precauzione
b) riposare per alcune ore e non affaticare lorganismo
c) togliersi gli indumenti protettivi e lavarsi accuratamente
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RICORDA:
vietato abbandonare i contenitori di PF vuoti
LA GIUSTA
RISPOSTA
Gli imballaggi dei prodotti fitosanitari possono essere utilizzati per altri scopi?
a) s, solo quelli dei prodotti meno pericolosi
b) no, mai
c) s purch non siano adibiti a contenere sostanze alimentari
consentito abbandonare o disperdere i contenitori vuoti di prodotti fitosanitari?
a) no, in nessun caso
b) s, ma solo in attesa di interrarli
c) s, purch lontano da sorgenti o corsi dacqua
I contenitori usati dei prodotti fitosanitari possono essere immessi nei cassonetti dei rifiuti urbani?
a) s
b) no
c) solo nei comuni dove sono presenti gli inceneritori
LA GIUSTA
RISPOSTA
Quali rischi possono provenire dai contenitori vuoti dei prodotti fitosanitari?
a) nessuno, se il contenitore di materiale non infiammabile
b) intossicazioni a chi ne viene in contatto ed inquinamento delle acque e del suolo
c) solo un deturpamento del paesaggio
I contenitori dei prodotti fitosanitari dopo luso debbono essere...
a) puliti e riutilizzati per altri scopi
b) sotterrati in luogo lontano dallabitazione
c) bonificati e custoditi in luogo non accessibile ai non addetti ai lavori, in attesa di essere conferiti per il loro smaltimento
Cosa occorre fare dei recipienti vuoti dei prodotti fitosanitari?
a) buttarli nelle immondizie avvisando lazienda municipale delligiene urbana
b) distruggerli, bruciandoli o interrandoli, e darne comunicazione allUnit Sanitaria Locale e allARPAV
c) bonificarli e conferirli alle stazioni ecologiche appositamente attrezzate
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LA GIUSTA
RISPOSTA
I contenitori vuoti che contengano ancora residui di PF sono classificati come rifiuti
pericolosi e come tali vanno gestiti. Pertanto, vanno conferiti a trasportatori iscritti
allAlbo gestori rifiuti, nella loro specifica categoria. In base a quanto dispone il D.
Lgs. n.22/97 (decreto Ronchi), il loro smaltimento a totale carico dellutilizzatore di
PF, cio di colui la cui attivit ha prodotto il rifiuto inteso come contenitore di PF. La
gestione dei contenitori assai complessa, e perch abbia costi contenuti va affrontata
in modo organico e con la collaborazione di tutti gli interessati: imprenditori agricoli,
Amministrazioni comunali, Amministrazioni provinciali, ARPAV, operatori coinvolti
nella gestione (raccolta, trasporto, recupero, smaltimento) dei rifiuti.
Come devono essere gestiti i contenitori di prodotti fitosanitari non bonificati?
a) immessi nei cassonetti dei rifiuti urbani
b) conferiti a trasportatori iscritti allAlbo gestori rifiuti
c) sotterrati in luoghi isolati
I prodotti fitosanitari non pi utilizzabili come devono essere smaltiti?
a) sotterrandoli in un luogo lontano da abitazioni
b) conferendoli a trasportatori iscritti allAlbo gestori rifiuti
c) riversandoli nel corso dacqua pi vicino
Il produttore agricolo (con leccezione degli imprenditori di cui allart. 2135 del
C.C. con volume daffari annuo non superiore a quindici milioni di vecchie lire)
deve comunque tenere il registro di carico e scarico e presentare comunicazione
annuale al Catasto rifiuti, tramite il modello unico di dichiarazione ambientale
(MUD). Ci riguarda solo i rifiuti classificati pericolosi, puntualmente indicati nellallegato A al D. Lgs. n. 22/97, come modificato dal Regolamento di attuazione
della decisione della Commissione 2000/532/CE. Per una gestione meno onerosa di questi rifiuti, il presupposto di base che i contenitori vuoti dei PF siano
bonificati, prima della raccolta, per procedere ad un loro corretto smaltimento
come rifiuti non pericolosi e quindi a costi inferiori.
La Giunta Regionale del Veneto con Deliberazione n. 1261 del 20/04/99 ha emanato le disposizioni in materia di gestione dei rifiuti provenienti da attivit agricole e, in particolare, disposizioni tecniche e di buona prassi per la corretta
gestione dei contenitori vuoti di prodotti fitosanitari. Tali disposizioni disciplinano la corretta gestione dei contenitori vuoti di PF, a prescindere dalla loro classificazione in rifiuti speciali, eventualmente assimilabili agli urbani o addirittura
assimilati agli urbani, allo scopo di rendere praticabile la bonifica degli stessi, e di favorire, ove possibile, forme di recupero dei contenitori vuoti.
Le operazioni di lavaggio aziendale dei contenitori vuoti (di plastica, di metallo e
di carta internamente plastificata), effettuate secondo i criteri previsti nellallegato A della deliberazione sopra citata, permettono infatti di conferire i contenitori
cos bonificati in discariche per rifiuti non pericolosi ai sensi di quanto definito
dal D. Lgs. 36/2003.
Lallegato A cos descrive le operazioni di lavaggio aziendale dei contenitori vuoti
di PF, che possono essere manuali o meccaniche.
Lavaggio manuale - Si immette nel contenitore un quantitativo di acqua pulita pari
al 20% del suo volume (ad esempio 200 ml di acqua per un contenitore da 1000
ml). Si chiude il contenitore (con il tappo ove presente) e si eseguono almeno tre
risciacqui consecutivi accurati; successivamente, il contenitore deve essere aperto, svuotato e fatto sgocciolare. Occorre pulire anche esternamente il contenitore.
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i contenitori vuoti che contengono ancora residui di PF sono classificati come rifiuti pericolosi
LA GIUSTA
RISPOSTA
Quale tra quelli elencati un corretto modo di bonificare i contenitori vuoti dei prodotti fitosanitari?
a) almeno tre risciacqui consecutivi con acqua
b) svuotare accuratamente il contenitore versando tutto il prodotto fitosanitario nel mezzo irrorante ed avvitare bene il
tappo
c) almeno un risciacquo con acqua
Nel caso di contenitori di PF classificati molto tossici T+ e tossici T con il simbolo del teschio, i lavaggi devono essere ripetuti almeno sei volte.
Lavaggio meccanico - Il lavaggio pu essere effettuato con una delle attrezzature
disponibili sul mercato. Per eseguire il lavaggio meccanico occorre una portata dacqua minima di 4,5 litri/minuto ed una pressione di almeno 3,0 bar. Il tempo di lavaggio di almeno 40 secondi e quello di sgocciolamento di almeno 60 secondi.
* Foto: DellAquila
Cosa occorre fare dellacqua di lavaggio derivante dalla bonifica dei contenitori vuoti di prodotti fitosanitari?
a) deve essere scaricata per terra, avendo cura di non bagnarsi con eventuali schizzi
b) deve essere versata nella miscela preparata per effettuare il trattamento
c) possibile scaricarla in fognatura
* Foto: DellAquila
LA GIUSTA
RISPOSTA
61
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RICORDA:
il rispetto di parametri come, ad
esempio, lintervallo di sicurezza
garanzia per la salubrit dei prodotti agroalimentari e per la salute
dei consumatori
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LA GIUSTA
RISPOSTA
Se si rende necessario eseguire un trattamento in prossimit della raccolta, quale tipo di prodotto occorre impiegare?
a) un prodotto fitosanitario che non venga assorbito per via cutanea per evitare rischi a carico della salute di chi esegue la raccolta
b) un prodotto fitosanitario che possieda un tempo di carenza inferiore a quello fra il trattamento e la presumibile data
di raccolta
c) qualsiasi prodotto fitosanitario purch il prodotto raccolto venga lavato accuratamente prima della vendita
Il lavaggio e la conservazione dei prodotti ortofrutticoli successivi al trattamento modificano lintervallo di sicurezza di
un prodotto fitosanitario applicato in campo?
a) scompare il periodo (intervallo) di sicurezza
b) rimane inalterato il periodo (intervallo) di sicurezza
c) il periodo (intervallo) di sicurezza viene ridotto
Dovendo fare un trattamento su coltura ortiva a raccolta scalare
a) bisogna sempre rispettare i tempi di carenza
b) non bisogna rispettare i tempi di carenza in quanto la raccolta scalare
c) bisogna rispettare i tempi di carenza soltanto per lultima raccolta
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22 - LA SALVAGUARDIA DELLAPICOLTURA
LA GIUSTA
RISPOSTA
E importante non effettuare trattamenti con insetticidi, acaricidi, diserbanti e disseccanti sulle colture arboree ed arbustive dallinizio della loro fioritura alla caduta dei
petali: questo al fine di limitare i danni allambiente ed agli insetti utili. Tali trattamenti non devono essere effettuati anche in presenza di essenze erbacee fiorite nel
frutteto e vigneto; si consiglia, quindi, di provvedere allo sfalcio dellerba sottostante. Lazione tossica del prodotto per lape, varia a seconda della dose assorbita; si
possono verificare: morte dellinsetto, danni alla covata, alterazioni dei comportamenti dellalveare, presenza di residui nel miele, ecc.
RICORDA:
non effettuare trattamenti dallinizio della fioritura alla caduta dei
petali: possono causare danni alle
api ed ad altri insetti utili
Per evitare danni alle api, sufficiente allontanare gli alveari dal frutteto da
trattare?
a) s, ma di almeno 500 metri dallarea interessata al trattamento
b) no, bisogna anche evitare di trattare nei periodi di fioritura e sfalciare le
erbe sottostanti se in fioritura
c) s, se non sono in periodo riproduttivo
Sono consentiti i trattamenti insetticidi, acaricidi o con altri prodotti tossici per le api durante il periodo
della fioritura?
a) s, su tutte le colture
b) s, con esclusione dei frutteti
c) no, in nessun caso per non danneggiare gli insetti impollinatori
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23 - SANZIONI
Il mancato rispetto delle disposizioni emanate da leggi, decreti e regolamenti nazionali in materia di produzione, deposito, commercializzazione, vendita, acquisto e
utilizzo dei PF comporta lapplicazione di sanzioni amministrative e, qualora il fatto
costituisca reato, di sanzioni penali.
La messa in commercio di alimenti e bevande contenenti residui di PF superiori ai
limiti massimi stabiliti dalle ordinanze del Ministro della Salute punita penalmente
(da unammenda fino allarresto).
RICORDA:
limmissione al commercio
commercio di alimenti contenenti
residui di PF superiori ai limiti
massimi un reato perseguito
penalmente
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RICORDA:
lintossicazione acuta pu avvenire per contatto, ingestione, e
attraverso lapparato respiratorio
Lassorbimento cutaneo, cio attraverso la pelle, la causa pi frequente di intossicazione professionale. Il contatto pu essere diretto o avvenire attraverso gli abiti da
lavoro imbrattati. I PF possono penetrare attraverso la pelle intatta. La penetrazione
favorita dal fatto che la sostanza chimica contenuta nel PF si scioglie bene nei grassi, oltre che dalla presenza di piccole ferite o abrasioni, da unabbondante sudorazione, da una elevata temperatura esterna. La pelle del corpo umano offre una notevole superficie ai tossici ambientali (1,5-2 m2). Durante un trattamento antiparassitario le superfici cutanee che restano scoperte, in condizioni normali, indossando un
vestito da lavoro estivo che lascia scoperti solo mani, avambracci, volto e scollatura
del collo, rappresentano circa il 15% di tutta la superficie del corpo.
Lassorbimento per inalazione, cio attraverso lapparato respiratorio, avviene in
maniera diversa, a seconda che i PF utilizzati siano aerosol, polveri o gas. I gas (per
esempio i fumiganti) penetrano facilmente fino nelle parti pi profonde dei polmoni
(alveoli) dove vengono rapidamente assorbiti e passano nel sangue. Le sostanze
disperse come goccioline o come polveri possono penetrare profondamente solo se
il loro diametro sufficientemente piccolo o comunque non superiore a cinque
micron (micron = un millesimo di millimetro). Le particelle con diametro superiore
vengono trattenute nel naso, nella faringe o nei grossi bronchi e non giungono fino
agli alveoli ma vengono sospinte fino alla gola, da dove vengono deglutite. Le dimensioni medie delle particelle di liquido distribuito con attrezzatura meccanica (atomizzatore) sono in genere comprese tra 100 e 400 micron: in questo caso lassorbimento di antiparassitari avviene pi per via digerente che per via strettamente inalatoria. La quota assorbita attraverso la respirazione, oltre che dal diametro delle particelle (per i prodotti corpuscolari), dipende dalla concentrazione del prodotto in aria
e dalla quantit di aria respirata, cio dalla ventilazione polmonare. Quindi a parit
di inquinamento, lassorbimento minore svolgendo un lavoro leggero (che si compie respirando 6-7 litri di aria al minuto) piuttosto che un lavoro pesante (che si compie ventilando 35-40 litri di aria al minuto e pi).
LA GIUSTA
RISPOSTA
Lassorbimento per via orale, cio bocca e apparato digerente, rappresenta una via
di penetrazione secondaria nellesposizione professionale a PF, salvo errori grossolani come scambiare una bottiglia di PF con quella di una bibita. Pu diventare una via
di ingresso molto importante e talora sottovalutata quando, durante la manipolazione e/o miscelazione dei PF, non si presta la necessaria attenzione ad evitare limbrattamento delle mani, con conseguente contaminazione del cibo o di altri oggetti
(comprese le sigarette) che si portano alla bocca.
assorbimento cutaneo
67
LA GIUSTA
RISPOSTA
La tossicit una caratteristica propria di ciascuna sostanza chimica; tuttavia la comparsa di disturbi o di manifestazioni tossiche dipende sempre dalla quantit di sostanze
che concretamente, dallesterno, riesce a penetrare nellorganismo. La quantit di
sostanza che penetra nellorganismo viene detta dose. Quanto pi piccola la dose sufficiente a provocare disturbi, tanto pi tossica va considerata la sostanza. Per tutti i composti chimici esiste una stretta relazione tra la quantit di tossico assorbito da un organismo e la gravit crescente degli effetti che si possono manifestare. Questo vuol dire che
lassorbimento di quantit piccolissime provoca effetti insignificanti o molto modesti,
mentre un assorbimento crescente provoca effetti progressivamente pi gravi, dallinsorgenza di disturbi e segni di intossicazione alle pi gravi lesioni, sino alla morte. Gli effetti dannosi di un tossico possono comparire in maniera acuta, e cio a distanza di poche
ore, al massimo 24 ore dallassorbimento, o presentarsi come effetti cronici, cio a
distanza di tempo, talvolta anche dopo diversi anni dalla penetrazione nellorganismo.
Il modo pi semplice di esprimere la tossicit acuta di una sostanza chimica quello di indicare la dose in grado di uccidere la met (il 50%) degli animali di laboratorio, in genere topi e ratti, su cui viene sperimentata la sostanza velenosa. Essa viene
indicata come Dose Letale 50 (DL50) e viene espressa in milligrammi di sostanza
per chilogrammo di peso corporeo dellanimale.
Attualmente viene anche utilizzata la Concentrazione Letale 50 in aria o in acqua
(CL50) che indica la concentrazione della sostanza attiva, nellaria o nellacqua, in
grado di uccidere il 50% degli animali test presenti. evidente che quanto pi piccolo il numero che esprime la DL50 o CL50 tanto pi tossica la sostanza. Una
sostanza chimica pu risultare pi o meno tossica anche a seconda della via di somministrazione (per bocca, per inalazione o attraverso la pelle).
Considerare la pericolosit di una sostanza attiva solo sulla base degli effetti acuti, cio
sulla base della DL50 e CL50, non permette per di stabilire la capacit della sostanza di
provocare danni cronici. Questi ultimi infatti possono essere causati da un PF indipendentemente dalla sua tossicit acuta; in altre parole prodotti di bassa tossicit acuta, se assorbiti attraverso esposizioni prolungate, possono provocare effetti nocivi di tipo cronico.
Tra gli effetti di tipo cronico vanno considerati:
gli effetti mutageni: consistono in alterazioni del patrimonio genetico e possono
dare luogo a malattie genetiche ereditarie o a tumori;
gli effetti teratogeni: consistono nella comparsa di malformazioni nel feto;
gli effetti cancerogeni: consistono nella comparsa di tumori nelluomo.
RICORDA:
loperatore agricolo pu andare
incontro ad intossicazioni di tipo
acuto, cronico e a malattie allergiche, indipendentemente dalla classe tossicologica di appartenenza
del PF
Non rispettando le norme precauzionali per luso dei prodotti fitosanitari a quale rischio si sottopone loperatore?
a) solo intossicazione acuta
b) intossicazione acuta, cronica ed allo sviluppo di malattie allergiche
c) solo intossicazione cronica ed allo sviluppo di malattie allergiche
La tossicit di un prodotto pu essere influenzata da molti fattori: lesposizione continuativa piuttosto che saltuaria, lassorbimento per via orale, lesposizione contemporanea a pi prodotti chimici, le et estreme della vita (giovanissimi ed anziani), la condizione di gravidanza, le differenze individuali, il cattivo stato di salute, le differenze nella
formulazione commerciale, la poca stabilit chimica del prodotto. importantissimo,
quindi, fare molta attenzione per impedire che dosi pi o meno piccole di PF penetrino nellorganismo, a prescindere dalla classe tossicologica di appartenenza. Diviene
perci fondamentale trattare tutti i prodotti con grande cautela, indossando i dispositivi di protezione individuale (DPI) in ogni fase del loro utilizzo.
68
LA GIUSTA
RISPOSTA
69
LA GIUSTA
RISPOSTA
RICORDA:
la preparazione della miscela e
lirrorazione del PF sono le fasi di
maggior rischio per lagricoltore
Quando viene prescritto limpiego di mezzi di protezione individuali, questi devono essere indossati...
a) solamente se si esegue il trattamento in una giornata ventosa
b) solamente se non procura disagi personali nelleffettuazione del trattamento
c) sempre, nelle fasi di manipolazione e durante il trattamento
Tuta
La tuta pu essere di diversa fattura e fabbricata con qualsiasi materiale, purch sia
idoneo e certificato per il rischio chimico da cui ci si deve proteggere, e pu essere
composta da uno o due pezzi. Laspetto di estrema rilevanza la presenza, gi
richiamata precedentemente, dei requisiti essenziali di salute e di sicurezza: la tuta
deve presentare la marcatura e la dichiarazione di conformit CE unitamente alla
nota informativa scritta che indichi che in grado di proteggere loperatore in caso
di contatto con PF. La nota informativa, che deve sempre accompagnare la tuta, fornisce indicazioni per la sua gestione (utilizzo e riutilizzo, decontaminazione, pulizia
ed eventuale lavaggio, manutenzione, conservazione e smaltimento). Materiali sicuri e con buon comfort sono costituiti dal cotone impermeabilizzato, dal Tyvek (che
un cosiddetto tessuto-non tessuto) e dal Goretex. Le tute di cotone si bagnano facilmente e, se non sono adeguatamente trattate con sostanze impermeabili, non forniscono una buona protezione. Gi da qualche anno sono in commercio tute di materiali impermeabili, ma traspiranti, che rappresentano la soluzione ideale.
Di seguito alcune avvertenze per un corretto impiego della tuta:
deve essere pulita e senza strappi;
70
LA GIUSTA
RISPOSTA
va calzata stretta sopra i guanti protettivi e sopra gli stivali; in pratica le maniche
ed i pantaloni devono essere indossati allesterno di guanti e stivali per evitare che,
in caso di rovesciamento accidentale del PF concentrato o della miscela, il liquido stesso venga convogliato dalla tuta allinterno di guanti o calzature, a contatto
con la pelle;
il tutto deve offrire un buon equilibrio tra protezione e comfort; oltre a proteggere
dalle sostanze tossiche deve, cio, non limitare i movimenti, non impedire la sudorazione e quindi non deve essere troppo calda destate, non essere pesante, essere facilmente lavabile;
se la nota informativa della tuta consente il suo periodico lavaggio ed il suo riutilizzo, questa non deve essere lavata contemporaneamente con altri indumenti che
potrebbero contaminarsi; i residui di PF possono essere rimossi, in buona parte,
utilizzando sapone comune (sapone di Marsiglia) e lasciando riposare il tessuto
per unora in una soluzione di ipoclorito di sodio in acqua all1% (nome commerciale: candeggina); dopo ogni utilizzo la tuta va esposta allaria e al sole: ci
facilita la degradazione dei residui grazie allazione delle radiazioni solari.
Come deve essere la tuta protettiva degli addetti ai trattamenti?
a) di fattura comune
b) di qualsiasi tipo, purch pulita
c) possedere la marcatura e la dichiarazione di conformit CE e la nota informativa scritta che indichi che in grado di
proteggere in caso di contatto con prodotti fitosanitari
LA GIUSTA
RISPOSTA
Guanti
I guanti costituiscono una barriera meccanica alla penetrazione delle sostanze chimiche. Vanno sempre controllati, prima di essere indossati, per evitare che attraverso tagli o screpolature penetrino sostanze tossiche. Va assolutamente evitato luso di
guanti di cuoio per qualsiasi operazione in quanto non forniscono alcuna protezione. Occorre rispettare scrupolosamente i seguenti accorgimenti:
i guanti devono essere a cinque dita e con adeguata copertura del polso, in materiale plastico impermeabile (es. neoprene, gomma nitrilica o butilica); va evitato
luso della gomma naturale, che ha tenuta pi scarsa dei prodotti sopra citati;
quando sono contaminati dal PF (durante la preparazione della miscela o in caso
di guasto meccanico durante lirrorazione) devono essere lavati, ancora calzati,
con acqua pulita;
al termine dellirrorazione devono essere lavati, sempre calzati, con acqua e sapone e sfilati contemporaneamente a poco a poco, aiutandosi ogni volta con la mano
pi protetta per riporli, poi, in armadio metallico chiuso;
vanno sempre sostituiti in caso di rottura, abrasione o logoramento.
I guanti sono formati da pi strati: allinterno troviamo il lattice di gomma, mentre
allesterno normalmente vengono rivestiti da gomma cloroprenica. consigliabile
indossare un paio di guanti di cotone a diretto contatto con la pelle, per garantire
una maggiore igiene.
i guanti vanno controllati per evitare che, attraverso tagli o screpolature, penetrino sostanze tossiche
Per proteggere le mani durante limpiego dei prodotti fitosanitari opportuno utilizzare guanti in:
a) pelle
b) tessuto
c) gomma impermeabile marcati CE
71
LA GIUSTA
RISPOSTA
Stivali
Devono essere in gomma impermeabile, di un certo spessore e modellati in modo da
poter essere calzati ed indossati sotto la tuta. bene ricordare comunque che:
quando sono contaminati dal PF devono essere lavati, ancora calzati, con acqua
pulita;
al termine del trattamento devono essere sempre lavati, ancora calzati, con acqua
e sapone e riposti in armadietto metallico chiuso;
vanno sostituiti in caso di rottura, abrasione o logoramento.
Casco
Deve proteggere completamente la testa. I vari modelli si differenziano per:
il punto di appoggio (testa e spalle);
il tipo di alimentazione (pile a secco, batteria ricaricabile, batteria del trattore e
varie combinazioni fra queste);
la portata dellaria (da 80 litri al minuto a oltre 200); un elettroventilatore immette
allinterno del casco aria esterna, previa purificazione, attraverso un apposito filtro.
Sono consigliati i modelli alimentati con batteria ricaricabile, da utilizzare durante la
preparazione della miscela, e quelli alimentati con la batteria del trattore, da impiegare durante lirrorazione. La guarnizione superiore della visiera del casco deve essere sempre ben mantenuta, in maniera che non si deteriori, cos da evitare infiltrazioni del PF dalla calotta allinterno del casco. Il casco integrale ha il vantaggio di offrire anche una completa protezione della cute del volto e del cuoio capelluto, ma non
offre una maggiore protezione delle vie aeree.
LA GIUSTA
RISPOSTA
Maschera
Protegge lintero volto e pu accogliere uno o due filtri; sono pi confortevoli e quindi da preferire quelle con doppia valvola di espirazione. In commercio sono reperibili modelli con la predisposizione per le lenti da vista e con dispositivo fonico.
Prima e durante luso della maschera o della semimaschera deve essere sempre controllata la tenuta del DPI otturando con la mano lorifizio dei filtri ed inspirando: se
rimane in depressione la tenuta ottimale, se si ha la sensazione che dai bordi di
gomma della maschera penetri aria fresca significa che il DPI va posizionato o stretto meglio. La tenuta non garantita in presenza di barba e basette lunghe, in quanto necessario che aderisca bene alla faccia.
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maschera intera
Maschere e caschi non devono essere conservati negli stessi locali in cui sono immagazzinati i PF. Al termine di ogni trattamento va curata la pulizia e la buona manutenzione, in particolare della membrana delle valvole (aspirazione ed espirazione)
della semimaschera, della maschera e del casco, che devono essere lavati con acqua
e sapone o in una soluzione di soda caustica al cinque per cento in acqua, dopo aver
svitato il filtro dal DPI per evitare di bagnarlo; vanno, poi, riposti in armadio metallico chiuso.
* Foto: DellAquila
Semimaschera
Protegge solamente naso e bocca e deve, quindi, essere usata assieme agli occhiali.
Sono da preferire quelle con due filtri, con due valvole di espirazione e con almeno
un doppio laccio di trattenuta.
semimaschera
Occhiali
Devono essere omologati e garantiti sia per quanto riguarda la resistenza meccanica
sia nei confronti della resistenza alle sostanze chimiche. Di seguito altre caratteristiche e accorgimenti necessari:
le lenti devono essere trattate contro lappannamento ed essere antigraffio;
gli occhiali devono essere a tenuta con chiusura laterale e superiore;
per evitare appannamenti, possono essere usati dischi antiappannanti o pu essere applicato sulle lenti un leggero strato di glicerina;
gli occhiali devono essere sempre lavati, al termine del trattamento, con acqua e
sapone e riposti in armadio metallico chiuso.
Filtro
I filtri vanno applicati alle maschere, al casco e alla cabina pressurizzata a seconda
delle varie esigenze; sono intercambiabili e si eliminano una volta esausti.
Tipo di filtro
Colore
Sigla
Antipolvere
bianco
P
Antigas vapori organici
marrone
A
Antigas vapori acidi
grigio
B
Antigas ammoniaca
verde
K
Ogni sigla poi accompagnata da un numero da 1 a 3 che indica progressivamente
il grado di protezione del filtro
Il filtro deve essere costituito da una parte in grado di trattenere le particelle liquide
o solide e da una parte in grado di depurare gas o comunque la quota che si disperde per volatilizzazione. Laria inquinata deve prima passare attraverso il filtro antipolvere e poi attraverso quello antigas.
Per i normali trattamenti con PF, i filtri da usare sono generalmente costituiti da un
filtro antipolvere (P - colore bianco) e da un filtro antigas per vapori organici (A colore marrone). Questi filtri sono spesso combinati assieme (colore marrone e strisce bianche) e portano la sigla AP seguita da un numero che indica il grado di protezione. Sono consigliabili maschere con doppia unit filtrante per facilitare la respirazione e per un efficace filtraggio. Inoltre:
per il casco e per la maschera sono consigliati filtri contrassegnati da una banda a
due colori (marrone e bianco) e dalla sigla A2P2;
i filtri devono riportare sulla confezione integra la data di scadenza, che garantisce
la funzionalit del filtro quando esso sia ben conservato;
GUIDA PER IL CORRETTO IMPIEGO DEI PRODOTTI FITOSANITARI
73
dopo ogni uso i filtri devono essere puliti e tolti, svitandoli nel caso di semimaschera e maschera, e riposti nella loro confezione o dentro un contenitore, protetti dallumidit e dalle temperature eccessive (ad esempio in un sacchetto di nylon
chiuso od altro);
la durata dei filtri non pu essere stabilita a priori in quanto essa varia in base alla
concentrazione della miscela, al diametro delle particelle ed allumidit dellaria.
LA GIUSTA
RISPOSTA
Lutilizzatore di una maschera con filtro antigas efficace contro i vapori organici
a) deve controllare sul filtro la data di scadenza
b) non deve accertarsi della data di scadenza se non mai stato usato
c) pu ritenere irrilevante lindicazione della data di scadenza sul filtro
Lutilizzatore di una maschera con filtro antipolvere
a) inutile che si accerti della data di scadenza
b) deve controllare la data di fabbricazione o di scadenza in quanto la sicurezza di funzionamento del filtro soggetta
ad essere influenzata dallinvecchiamento
c) deve solo accertarsi che il filtro sia integro
Lutilizzatore di maschere con filtri accoppiati (antigas/antipolvere) deve accertarsi che il flusso daria allingresso
a) incontri prima il filtro antigas
b) incontri prima il filtro antipolvere
c) incontri indifferentemente prima un tipo e poi laltro filtro
Se un operatore deve proteggere le vie respiratorie dallinalazione di vapori di un prodotto fitosanitario molto tossico,
deve fare uso di un filtro antigas (efficace contro i vapori organici)
a) contrassegnato dal colore marrone
b) contrassegnato dal colore grigio
c) contrassegnato dal colore giallo
LA GIUSTA
RISPOSTA
74
LA GIUSTA
RISPOSTA
A parit di efficacia dei filtri impiegati, con quale tipo di maschera si ottiene una migliore protezione della vie respiratorie?
a) semimaschera
b) facciale filtrante
c) facciale intera o casco
In caso di trattamenti in serra non provvista di impianto di irrorazione automatizzato, quali mezzi di protezione individuale delle vie respiratorie opportuno utilizzare?
a) casco
b) facciale filtrante
c) facciale intera
Come si conservano la maschera ed il filtro?
a) appesi, in luogo fresco e riparato
b) lontano dalla portata dei bambini
c) puliti, ed al riparo dalla polvere e dallumidit
Con quali colori contrassegnato un filtro combinato per polveri e vapori organici?
a) grigio-bianco
b) bianco-marrone
c) marrone-grigio
Cabina pressurizzata
Laria deve penetrare nella cabina solo attraverso filtri a strati, secondo il seguente
ordine:
un prefiltro antipolvere;
un filtro meccanico;
un filtro a carbone attivo.
I filtri devono essere montati correttamente in modo che laria attraversi prima il filtro antipolvere, poi il filtro meccanico e, quindi, quello a carbone attivo. Durante lirrorazione, i finestrini e le porte delle cabine vanno tenuti ben chiusi. Quando la trattrice viene impiegata per scopi diversi dai trattamenti, il filtro deve essere tolto e riposto in apposito contenitore impermeabile.
Le moderne cabine delle trattrici assicurano unottima protezione delloperatore
durante lirrorazione della miscela, tuttavia va ricordato che molti trattori non sono
provvisti di questo accessorio e che in numerosi frutteti la cabina non pu essere utilizzata a causa della forma di allevamento degli impianti tradizionali. Le nuove cabine presentano per un ingombro molto contenuto e con modesti tagli di rami potrebbero venire utilizzate in quasi tutti i frutteti. La cabina costituisce, inoltre, il mezzo di
protezione ideale dellagricoltore in caso di ribaltamento del trattore.
Pompa a spalla
Va posta la massima attenzione nelluso delle pompe a spalla: queste infatti possono
provocare gocciolamento o perdite di liquido che costituiscono un rischio elevato
per loperatore.
GUIDA PER IL CORRETTO IMPIEGO DEI PRODOTTI FITOSANITARI
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LA GIUSTA
RISPOSTA
Se capita di essere bagnati dalla nube irrorante, usando i prodotti fitosanitari, quale precauzione occorre seguire?
a) cambiare gli indumenti protettivi
b) sospendere il lavoro, togliersi gli indumenti indossati e lavarsi accuratamente
c) spogliarsi ed asciugarsi con un panno pulito
76
27 - IL PRONTO SOCCORSO
In questi ultimi anni i PF molto velenosi sono andati diminuendo di numero. Tuttavia,
unincauta manipolazione del PF concentrato, specie in locali chiusi, nonch la scorretta utilizzazione dei DPI, linosservanza a volte delle pi elementari norme di precauzione, possono comportare ancora oggi un consistente pericolo di avvelenamento. Chi per primo interviene a soccorrere una persona intossicata da un PF deve sapere come comportarsi correttamente per ritardare o ridurre lassorbimento del prodotto tossico, decontaminare linfortunato ed eventualmente sostenere le sue funzioni
vitali in attesa del medico o del ricovero in ospedale.
Nella pratica necessario sapere solo poche cose, cio quello che bisogna avere a
disposizione, quello che bisogna fare e quello che non bisogna, in ogni caso, fare.
Alcune cose da avere a disposizione per garantire un intervento minimo e immediato a livello aziendale sono:
acqua, sapone neutro, una coperta, carbone attivo (50 grammi), contenitori di plastica per vestiti e scarpe contaminati, vestiti di ricambio.
Regole di Primo Soccorso
fondamentale individuare il PF responsabile e la sua via di penetrazione nellorganismo. Occorre mostrare al medico del Pronto Soccorso letichetta originale del PF
oppure, meglio ancora, la scheda di sicurezza. Evitare di ricopiare letichetta o
memorizzare il contenuto per non provocare equivoci o perdite di tempo. Il medico in questo modo pu procedere ad una corretta diagnosi e terapia.
Se linfortunato privo di conoscenza e se la respirazione difficoltosa o interrotta,
praticare la respirazione artificiale bocca a bocca portando immediatamente linfortunato al Pronto Soccorso ospedaliero pi vicino (sempre con letichetta o la confezione usata del PF).
Se lo stato di coscienza conservato, nellattesa del trasporto al Pronto Soccorso
ospedaliero pi vicino (sempre con letichetta originale del prodotto), allontanare in
ogni caso linfortunato dalla zona a rischio, tenendolo in condizioni confortevoli,
protetto dal caldo e dal freddo, senza fargli ingerire alcool, latte o altre bevande.
Per gli interventi successivi, occorre attenersi alle norme riportate nel capitolo 28,
secondo la via dingresso del tossico nellorganismo.
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28 - IN CASO DI INTOSSICAZIONE
COSA FARE
In caso di contaminazione della pelle:
In presenza di intossicazione per via cutanea, allontanare lintossicato dal luogo del
trattamento con PF, trasportarlo in luogo aperto, ventilato e allombra, quindi procedere alla decontaminazione. Chiamare immediatamente unambulanza per il trasporto dellintossicato allospedale; togliere vestiti e scarpe ed allontanarli dallinfortunato; lavare il corpo accuratamente con acqua e sapone; evitare luso di acqua calda e
non strofinare la pelle, per non facilitare lassorbimento; in assenza di acqua detergere delicatamente la cute con dei panni o della carta. Se linfortunato respira male e/o
privo di conoscenza, va praticata prudentemente, dopo accurata pulizia, la respirazione bocca a bocca. Se linfortunato privo di conoscenza, necessario distenderlo su di un lato mantenendo la testa indietro, per facilitare la respirazione. Anche
nel caso si pratichi la respirazione artificiale necessario mantenere la testa allindietro per favorire il passaggio dellaria.
LA GIUSTA
RISPOSTA
Nel caso di intossicazione acuta da prodotti fitosanitari, quali provvedimenti immediati occorre adottare?
a) lavare lintossicato con acqua e somministrare una bevanda calda
b) mettere a letto il soggetto e chiamare il medico curante
c) trasportare il soggetto lontano dalla fonte di contaminazione, spogliarlo e lavarlo con acqua; non somministrare alcuna
bevanda e portare il soggetto in ospedale consegnando letichetta del prodotto che ha causato lintossicazione
LA GIUSTA
RISPOSTA
LA GIUSTA
RISPOSTA
Quali provvedimenti opportuno adottare se durante i trattamenti con prodotti fitosanitari compaiono chiazze cutanee
(arrossamenti della pelle e bolle)?
a) il soggetto si deve allontanare dalla fonte di contaminazione e lavare accuratamente le superfici cutanee interessate
con acqua e sapone neutro e possibilmente rivolgersi al proprio medico
b) il soggetto deve cospargere immediatamente la superfici cutanee interessate con una pomata medicata
c) il soggetto deve lavare le parti cutanee interessate con alcool
sempre utile far ingerire carbone attivo (30-50 g di carbone in 90-120 ml di acqua),
cio somministrare una poltiglia costituita da circa mezzo etto di carbone in mezzo
bicchiere dacqua. Se linteressato ha le convulsioni, necessario proteggere la
bocca con tampone morbido, senza comunque forzare la pressione, per non provocare il rischio di soffocamento.
Va ricordato anche che, se i disturbi sono molto leggeri e non hanno richiesto un
intervento di Pronto Soccorso, possono essere necessarie almeno 48 ore di intervallo prima di riprendere il lavoro.
COSE DA NON FARE
Le cose da non fare mai sono: somministrare alcolici, fumare sigarette, somministrare latte o altri alimenti. I grassi del latte, infatti, possono accelerare lassorbimento del
veleno se questo solubile nei grassi. Se, durante i trattamenti con PF e durante le
lavorazioni che richiedono un rientro in campi trattati, compaiono chiazze cutanee,
come arrossamenti della pelle o bolle, necessario allontanarsi subito o allontanare
la persona con i disturbi dalla fonte di contaminazione e lavare accuratamente le
superfici cutanee interessate con acqua e sapone neutro e consultare un medico.
Non bisogna sottovalutare mai tali episodi, ma occorre recarsi immediatamente allospedale e sottoporsi a controlli medici.
LA GIUSTA
RISPOSTA
Allinsorgere di un malessere che si ritiene collegato con limpiego dei prodotti fitosanitari, come opportuno comportarsi?
a) bere del latte e distendersi per qualche ora
b) provocare il vomito e mettersi a riposo
c) rivolgersi al pronto soccorso mostrando le etichette dei prodotti utilizzati
Quali rischi pu comportare lingestione di alcolici durante i trattamenti con prodotti fitosanitari?
a) nessun rischio
b) interazione tossica con lalcool etilico
c) disturbi gastroenterici
Che tipo di alimentazione consigliabile per gli addetti ai trattamenti con prodotti fitosanitari?
a) bere latte e mangiare frequentemente cibi sostanziosi
b) consumare cibi leggeri e in quantit moderata per non affaticare lorganismo
c) non occorre adottare una alimentazione particolare
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29 - PREVENZIONE E PROTEZIONE
DA AGENTI CHIMICI PERICOLOSI
Nel D. Lgs. n. 626/94, oltre a essere ribaditi i principi generali di tutela della salute e
della sicurezza dei lavoratori che impiegano prodotti chimici di qualsiasi tipo, vengono dettagliate le procedure per ladozione delle misure di prevenzione e protezione nellimpiego degli agenti chimici pericolosi e quindi anche dei PF. Infatti, secondo questa normativa, i PF rispondono alla definizione di agente chimico pericoloso,
sia a causa delle loro propriet fisico-chimiche e tossicologiche, sia a causa delle
peculiari modalit dimpiego (irrorazione).
Per questo motivo, lutilizzo dei PF, nelle aziende che impiegano lavoratori dipendenti, soggetto ad una valutazione del rischio preliminare (giustificazione del
rischio) ed eventualmente ad una successiva valutazione del rischio pi dettagliata.
In pratica, lagricoltore tenuto a raccogliere tutte le informazioni connesse alla pericolosit dei PF impiegati tramite una richiesta da effettuare, nel momento dellacquisto, al proprio fornitore. Il fornitore, cio la rivendita di PF, cui lagricoltore si rivolge
per gli acquisti, dovr consegnare o trasmettere tutte le informazioni concernenti la
composizione degli ingredienti pericolosi per la salute delluomo.
Queste informazioni in materia di salute e di sicurezza, che devono essere fornite
gratuitamente dal fabbricante di PF al fornitore, potranno pervenire allagricoltore tramite la consegna o linvio, su supporto cartaceo o in via informatica, di una scheda
di sicurezza analoga a quella vigente in Italia per i preparati chimici pericolosi.
Il nuovo quadro normativo in materia di immissione sul mercato dei PF impone che
dal 30/07/04 questi prodotti siano venduti accompagnati da una scheda informativa
in materia di sicurezza.
A seguito della valutazione del rischio chimico, le aziende agricole che rientrano nel
campo dapplicazione del D. Lgs. n. 626/94 per la presenza di lavoratori subordinati, dovranno adoperarsi per ridurre al minimo lesposizione ai PF, principalmente
mediante:
luso di PF meno pericolosi;
luso di attrezzature e materiali idonei nella miscelazione e nei trattamenti;
ladozione di procedure di manutenzione scrupolose e ben definite;
ladozione di metodi di lavoro organizzati al fine di garantire la sicurezza nella
manipolazione (miscelazione e irrorazione, rispetto dei tempi di rientro del prodotto), nel deposito e nel trasporto dei PF nonch dei rifiuti provenienti dal loro
impiego;
ladozione di misure igieniche;
ladozione di adeguate misure specifiche di protezione collettiva e misure di protezione individuale (DPI per il capo, gli occhi, le vie respiratorie, il corpo, le mani
e i piedi, cabina pressurizzata);
la sorveglianza sanitaria prescritta dal medico competente.
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30 - RESPONSABILIT DELLAGRICOLTORE
E DEI SUOI COLLABORATORI
RICORDA:
ogni titolare di azienda agricola
deve garantire ai suoi collaboratori
linformazione, la formazione e
laddestramento circa limpiego
dei PF
* Foto: DellAquila
I lavoratori devono:
osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro;
utilizzare correttamente i macchinari, le attrezzature, i prodotti chimici pericolosi, i mezzi di trasporto e i dispositivi di sicurezza;
utilizzare in modo appropriato i DPI;
segnalare le deficienze dei mezzi agricoli e dei dispositivi di sicurezza;
segnalare le eventuali condizioni di pericolo presenti;
non rimuovere i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo;
non compiere di propria iniziativa lavori che espongano al rischio di manovre
od operazioni non di competenza o pericolose;
sottoporsi ai controlli sanitari previsti;
contribuire ad adempiere tutti gli obblighi necessari per tutelare la sicurezza e
la salute.
Pertanto, anche chi effettua il trattamento responsabile di eventuali danni dintossicazione che potrebbero verificarsi in seguito alluso scorretto dei PF o per il cattivo
uso della maschera o dellattrezzatura irrorante. Dato per assodato che il datore di
lavoro (generalmente anche lui possessore dellautorizzazione) sempre il responsabile primario di eventuali intossicazioni dei propri dipendenti a seguito di operativit
e procedure sbagliate o a seguito di un uso non corretto dei DPI, per quanto riguarda lapplicazione del D. Lgs. n. 626/94, anche i collaboratori devono rispettare gli
obblighi previsti dagli articoli 5, comma 2, e 44. Perci sono responsabili, ad esempio, non solo di non essersi messi la maschera, ma anche del relativo uso non corGUIDA PER IL CORRETTO IMPIEGO DEI PRODOTTI FITOSANITARI
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retto della stessa, sempre che abbiano questo DPI in dotazione ed abbiano partecipato ad un corso di formazione e daddestramento adeguato. I lavoratori formati ed
addestrati sono responsabili, inoltre, delluso non corretto di unattrezzatura irrorante che pu avere provocato intossicazioni o danni verso terzi.
Lagricoltore o chi effettua il trattamento ha il dovere di informare dei possibili pericoli tutte le persone che, per qualsiasi motivo, possono accedere alle zone trattate
(visitatori, cacciatori, ecc.) apponendo, soprattutto durante il tempo di rientro, delimitazioni o cartelli segnalatori.
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LA GIUSTA
RISPOSTA
RICORDA:
alcuni lavori sono vietati per
legge durante la gravidanza e dopo
il parto
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33 - CONTROLLI SANITARI
LA GIUSTA
RISPOSTA
RICORDA:
loperatore agricolo deve sottoporsi a periodici accertamenti sanitari preventivi e di controllo
Coloro che effettuano trattamenti, o comunque lavorano in ambiente contaminato da prodotti fitosanitari, possono assumere farmaci?
a) s, in quanto non hanno nulla a che vedere con i fitofarmaci che si danno alle piante
b) s, se si deve fare un ciclo di cure al quale si abituati
c) s, ma a seconda dei casi, e comunque informandone prima il medico
Prima di sottoporsi allesame per il conseguimento dellautorizzazione allacquisto dei prodotti fitosanitari opportuno
a) sottoporsi ad una visita medica preventiva
b) conseguire il certificato di buona condotta
c) segnalare alla commissione esaminatrice eventuali malattie subite
Gli accertamenti sanitari di controllo hanno lo scopo di individuare tempestivamente eventuali alterazioni causate dallazione dei PF. Nel caso di imprese agricole che
occupano personale dipendente, anche a tempo determinato (personale avventizio),
il datore di lavoro tenuto ad applicare quanto previsto dal decreto legislativo
626/94.
In particolare, per quanto riguarda la tutela sanitaria dei lavoratori, qualora la valutazione dei rischi ne evidenzi lobbligo, la norma prevede che venga nominato un
medico competente (cio esperto nel campo della medicina del lavoro) cui compete lespletamento dei controlli sanitari preventivi e periodici e lespressione del
giudizio di idoneit alla mansione. Il medico competente, inoltre, svolge altri importanti compiti, in collaborazione col datore di lavoro, quali linformazione e la formazione dei lavoratori, la predisposizione delle misure di tutela, listituzione del servizio di Pronto Soccorso in caso di infortunio.
84
RICORDA:
accertarsi che il contoterzista sia
in possesso dellautorizzazione
alluso dei PF
85
86
RICORDA:
per molto tempo la difesa delle
piante stata assicurata da PF di
origine minerale, non di sintesi
chimica
Alcune definizioni:
Lotta chimica semplice (a calendario), prevede lutilizzo di PF secondo uno
schema fisso prestabilito
Lotta chimica guidata, prevede lutilizzo di PF secondo un servizio di avvertimento tramite lazione dei tecnici e bollettini informativi; i PF sono scelti tenendo conto degli effetti secondari e si interviene al superamento della soglia di tolleranza
Lotta integrata, prevede lutilizzo integrato di diversi mezzi biologici, biotecnici
e metodi colturali. Gli interventi chimici si effettuano al superamento della soglia
di tolleranza, con prodotti rispettosi degli ausiliari
Lotta biologica, prevede lutilizzo di mezzi biologici, biotecnici, metodi colturali e variet resistenti; esclude limpiego di prodotti chimici
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36 - LOTTA A CALENDARIO
LA GIUSTA
RISPOSTA
Come descritto nel precedente capitolo, la difesa delle piante stata caratterizzata negli
anni 60-70 dallimpiego indiscriminato di PF di sintesi a largo spettro d'azione, allo
scopo di ottenere la totale distruzione degli organismi nocivi con trattamenti cautelativi
ripetuti a determinati intervalli, seguendo alcune predeterminate fasi fenologiche delle
colture, senza tenere conto della presenza del parassita, della sua soglia dintervento o
del rischio reale di sviluppo della malattia. Tale tipo di lotta definito lotta a calendario e presenta numerose conseguenze negative che si possono cos riassumere:
numerosi fitofagi (oltre 400) sono divenuti resistenti ai PF impiegati;
alcune specie fitofaghe di secondaria importanza, sono diventate improvvisamente dannose per la mancanza di predatori in seguito alla rottura degli equilibri biologici prima esistenti;
impoverimento e scomparsa di numerose specie utili presenti nelle coltivazioni pi
intensamente trattate (rottura di equilibri biologici esistenti);
effetti negativi sugli insetti pronubi (impollinatori), in particolare le api;
aumento dei casi di intossicazione da PF, dei rischi igienico sanitari per la salute
pubblica e dei pericoli dinquinamento ambientale;
aumento in modo rilevante delle spese aziendali e dei costi sociali della difesa fitosanitaria.
RICORDA:
la lotta a calendario prevede lutilizzo dei PF secondo uno schema
fisso prestabilito seguendo, in
genere, le fasi fenologiche della
pianta
Nelle aree dove si attua la monocoltura, ovvero il continuo ripetersi della stessa coltura sul terreno, si verifica laccumulo al suolo di PF e, contemporaneamente, la selezione di erbe infestanti e parassiti resistenti. Questo fenomeno, che va sotto il nome
di stanchezza del terreno, si pu manifestare con diminuzione progressiva e costante della produzione, con aumento di malattie parassitarie e di fitofagi.
LA GIUSTA
RISPOSTA
LA GIUSTA
RISPOSTA
La lotta guidata ha rappresentato il primo passo verso la razionalizzazione della difesa chimica delle colture introducendo il concetto di soglia di intervento (soglia economica, soglia di tolleranza), in base alla quale il trattamento va eseguito solo quando lavversit raggiunge una pericolosit tale da giustificare il costo dellintervento.
In pratica, conviene eseguire il trattamento quando il potenziale danno arrecato alla
coltura superiore al costo che si deve sostenere per eseguire il trattamento. Con
questa tecnica i trattamenti antiparassitari sono effettuati non pi a cadenza prefissata ma in base alla reale presenza dei parassiti, allentit delle loro popolazioni e nei
momenti pi opportuni, in base al loro ciclo biologico.
Per i parassiti animali (insetti, acari, ecc.) il rischio (la soglia di intervento) viene
accertato con periodici campionamenti in campo, che permettono di definirne lepoca di comparsa e la reale densit di popolazione grazie a controlli visivi sugli
organi vegetali, e con sistemi di monitoraggio (trappole sessuali, colorate, alimentari, ecc.).
Per le malattie crittogamiche, il rischio di comparsa di infezioni viene valutato preventivamente sulla base delle condizioni climatiche e colturali favorevoli al loro sviluppo, utilizzando modelli epidemiologici, campi spia non trattati, captaspore, ecc..
Al fine della lotta guidata, nella scelta del PF e dellepoca di impiego sono tenute in
maggiore considerazione le caratteristiche di selettivit e tossicit nei confronti degli
organismi utili, in quanto antagonisti naturali (parassitoidi, predatori e pronubi), che
si basano sulla conoscenza sia del loro ciclo biologico sia del meccanismo dazione
della sostanza attiva impiegata.
Oggi il termine di lotta guidata, intesa semplicemente come forma di lotta pi evoluta rispetto alla lotta a calendario, non pi nelluso comune poich stato generalmente accettato il termine di lotta integrata.
Cosa si intende per lotta guidata?
a) leliminazione di tutti gli insetti dalle colture agrarie
b) lesecuzione dei trattamenti a turni fissi sulla base dellandamento climatico
c) lesecuzione dei trattamenti solo nei casi in cui stata riscontrata la reale necessit in seguito a operazioni di monitoraggio sul campo
La lotta integrata, definita nel D. Lgs. n. 194 del 17/03/95 come lapplicazione
razionale di un complesso di misure biologiche, biotecnologiche, chimiche, colturali o di selezione vegetale, con le quali si limita al minimo indispensabile limpiego di
prodotti fitosanitari contenenti sostanze chimiche per mantenere i parassiti a livelli
inferiori a quelli che provocano danni o perdite economicamente inaccettabili, rappresenta la naturale evoluzione della lotta guidata e trae origine dalla disponibilit di
nuovi metodi di intervento di tipo biologico e biotecnologico. Fra questi ha trovato
pratica applicazione limpiego di formulati a base di Bacillus thuringiensis, di insetti
ed acari ausiliari ed il metodo del disorientamento con feromoni sessuali.
I concetti generali che stanno alla base della lotta integrata sono i seguenti:
monitoraggio dei parassiti pericolosi per la coltura e studio del loro ciclo biologico
per la determinazione dei momenti idonei allapplicazione dei trattamenti di difesa;
monitoraggio di tutti gli organismi utili presenti nella coltura (insetti ed acari predatori o parassitoidi, funghi antagonisti, ecc.);
determinazione della soglia di tolleranza di ogni parassita, che rappresenta il limite oltre il quale il parassita diventa economicamente pericoloso;
GUIDA PER IL CORRETTO IMPIEGO DEI PRODOTTI FITOSANITARI
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90
* Foto: DellAquila
LA GIUSTA
RISPOSTA
scelta dei PF pi idonei alla difesa tenendo conto della loro efficacia contro i
parassiti, della selettivit verso gli organismi utili e della tossicit;
studio degli aspetti ambientali e colturali che possono influire sullo sviluppo dei
parassiti (clima, terreno, concimazioni, potature, ecc.).
Per controllare tutti questi fattori che influenzano la difesa ci si avvale di svariati supporti:
controlli visivi in campo sulla presenza dei parassiti e degli organismi utili;
monitoraggio dei principali insetti dannosi con trappole sessuali;
controllo dei parametri agro-meteorologici per la determinazione dei cicli di sviluppo di molte malattie crittogamiche in base ai modelli epidemiologici.
In merito alla conservazione delle derrate alimentari immagazzinate possono essere
utilizzati mezzi fisici, quali basse temperature, atmosfera controllata e cattura massiva degli insetti con trappole sessuali. Va sottolineato, infine, che le nuove norme
che riguardano limpiego dei PF prevedono che questi devono essere utilizzati
tenendo conto delle buone pratiche agricole e, quando possibile, dei principi della
lotta integrata.
38 - LOTTA BIOLOGICA
LA GIUSTA
RISPOSTA
Lidea di trarre beneficio dallantagonismo delle diverse specie nella lotta contro i
fitofagi e i patogeni nemici delle piante ha da sempre preoccupato gli specialisti della
difesa (i fitoiatri). La realizzazione di questo metodo di lotta, che a prima vista sembrerebbe semplice, presenta in realt numerose difficolt in quanto esso coinvolge i
meccanismi infinitamente delicati delle interazioni tra le specie animali e vegetali. La
lotta biologica rappresenta, perci, unulteriore evoluzione della lotta integrata. Essa
consiste nelluso di antagonisti naturali per contenere le popolazioni degli organismi
dannosi. Nella lotta ai parassiti si sfrutta lazione degli organismi utili naturalmente
presenti nelle colture o artificialmente allevati e distribuiti poi in campo (ad esempio
coccinelle e crisope distribuite per combattere gli afidi).
I primi importanti successi di lotta biologica si ebbero nel secolo scorso contro insetti esotici importati, prelevando e trasferendo sulle nuove colture infestate gli entomofagi (insetti predatori e parassiti di insetti nocivi), risultati pi attivi nellarea d'origine. Degli studi e ricerche di questo genere (studi ecologici) hanno portato ad un
certo numero di risultati interessanti anche in tempi recenti (Neodrino contro
Metcalfa).
Attualmente, interventi di lotta biologica contro insetti indigeni vengono realizzati,
soprattutto in ambienti protetti (serra, tunnel), mediante il lancio di entomofagi quali:
Crisope, Fitoseidi, Encarsia, ecc., allevati e moltiplicati in laboratorio (biofabbriche).
Si usano altres metodi biotecnologici quali la lotta per confusione sessuale o le catture massali.
Per il controllo dei fitofagi previsto limpiego di PF:
microbiologici patogeni (utilizzo di funghi, virus, batteri, protozoi, ecc), concretizzato da tempo con formulati a base di Bacillus thuringiensis e pi recentemente, in
alcuni casi a livello sperimentale, con limpiego di funghi entomoparassiti (es.
Beauveria bassiana);
di origine naturale (estratti di nicotina, piretro);
di uso tradizionale (composti a base di rame, oli minerali, zolfi, saponi, ecc.).
La lotta biologica viene praticata generalmente nel contesto pi ampio dellagricoltura biologica, nella quale tutti i processi produttivi (scelta delle specie e variet,
lavorazione dei terreni, rotazioni, concimazioni, ecc.) sono fatti secondo metodi ecocompatibili e naturali.
RICORDA:
la lotta biologica prevede lutilizzo di mezzi biologici, biotecnici, metodi colturali e variet resistenti
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39 - PRODUZIONE INTEGRATA
LA GIUSTA
RISPOSTA
LOrganizzazione internazionale di lotta biologica (Oilb), constatato che la lotta integrata porta ad una produzione integrata, fornisce la seguente definizione: la produzione integrata consiste nella produzione economica di derrate di elevata qualit,
ottenuta dando priorit ai metodi ecologicamente pi sicuri, minimizzando gli effetti collaterali indesiderabili e luso di prodotti chimici di sintesi, per aumentare la sicurezza per lambiente e la salute umana.
Per produzione integrata si intende, pertanto, un metodo di gestione dellagricoltura
che, oltre alle scelte di impianto (scelta varietale, epoca di semina, modalit di semina o impianto, ecc.) e alla difesa fitosanitaria, coinvolge anche tutti gli altri aspetti
agronomici e ambientali che influenzano la produzione quali le lavorazioni del terreno, le rotazioni colturali, le concimazioni, il controllo delle infestanti, la potatura,
lirrigazione ed altri ancora. Lobiettivo di arrivare ad un processo produttivo globale teso ad ottimizzare la quantit e la qualit delle produzioni agricole nel rispetto dellambiente e della salute umana.
Il Reg. CE 2078/92 e pi recentemente il Piano di Sviluppo Rurale del Veneto, Reg.
CE 1257/99, hanno previsto lintroduzione di incentivi economici per le aziende che
si impegnano, per un periodo di 5 anni, ad adottare programmi di produzione integrata secondo quanto indicato in specifici disciplinari di produzione stilati dal
Servizio Fitosanitario Regionale.
Nel Veneto, in seguito alla diffusione delle tecniche di lotta guidata ed integrata alle
principali avversit delle colture agrarie, a partire dal 1980, si favorita lapplicazione delle tecniche di produzione integrata. Tali tecniche sono riassunte nelle norme
tecniche di produzione integrata approvate dalla Regione.
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RICORDA:
la produzione integrata prevede
una gestione complessiva di tutte
le pratiche agricole nel rispetto
dellambiente, della salute e della
qualit dei prodotti
40 - AGRICOLTURA BIOLOGICA
LA GIUSTA
RISPOSTA
Lagricoltura biologica rappresenta un metodo di produzione compatibile con lambiente che, per la difesa e la nutrizione delle colture, si basa sullabolizione delle
sostanze chimiche di sintesi.
Tale tipo di agricoltura regolamentato da apposite norme legislative, il Reg. CE
2092/91 e successive modifiche ed integrazioni, che prevedono la certificazione, da
parte di specifici Enti ufficialmente riconosciuti, delle aziende aderenti a tali processi produttivi in modo che le produzioni cos ottenute possano fregiarsi dei vari marchi di produzione biologica.
Nella pratica, in agricoltura biologica la difesa fitosanitaria pu essere attuata solamente con i PF previsti negli appositi allegati e registrati dallo Stato italiano (es. rame,
zolfo, piretrine naturali, ecc.) o applicando le tecniche di lotta biologica precedentemente descritte (insetti utili e microrganismi come ad esempio il Bacillus thuringiensis).
Anche per lagricoltura biologica sono previsti aiuti diretti alle aziende agricole per
lapplicazione delle misure agroambientali del Piano di Sviluppo Rurale del Veneto
(Misura 6 Agroambiente, Azione: Agricoltura biologica). In questo caso, oltre alladozione per cinque anni delle tecniche di produzione biologica, previste dal Reg.
Cee 2092/91, richiesta ladozione di ulteriori impegni (controllo e taratura delle
irroratrici e mantenimento o introduzione di ecosistemi naturali).
RICORDA:
le produzioni ottenute con il
metodo dellagricoltura biologica
possono avvalersi dello specifico
logo dellUnione Europea
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41 - IL SUPPORTO DELLAGROMETEOROLOGIA
RICORDA:
anche in Veneto attiva una rete
di stazioni al servizio delle previsioni agrometeo, che vengono
emesse con periodici bollettini
LA GIUSTA
RISPOSTA
Da alcuni anni sono allo studio sistemi di previsione ed avvertimento pi raffinati che
dovrebbero permettere la costituzione di un servizio che, sulla base di modelli matematici validati in campo, in grado di simulare lo sviluppo di un insetto fitofago o di
una malattia fungina, grazie alla misura di parametri meteorologici quali la temperatura, lumidit atmosferica o la pioggia che influiscono sulla loro evoluzione, per
permettere di lanciare un segnale di allarme al tecnico o allagricoltore, suggerendo
cos il momento pi opportuno per effettuare un trattamento di difesa o per verificare la concentrazione del parassita in campo.
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* Foto: DellAquila
Per impostare una corretta strategia di lotta alle avversit che colpiscono le piante
coltivate importante conoscere la biologia della coltura da difendere (la fenologia,
cio le sue fasi di crescita), il ciclo di sviluppo dei patogeni e dei fitofagi che si vogliono combattere, nonch i dati meteorologici rilevati nellambiente nel quale si attua
la coltura.
La conoscenza delle caratteristiche dellambiente di coltivazione in termini di temperatura, umidit e precipitazioni permette di valutare levoluzione dei patogeni e dei
fitofagi. Anche le previsioni meteorologiche di breve e medio periodo (da uno a cinque giorni) permettono di programmare con una certa affidabilit le eventuali strategie di intervento per lirrorazione con PF evitando rischi di dilavamento con conseguenze negative per lambiente e leconomia di gestione della coltura.
La raccolta dei parametri meteoclimatici molto impegnativa ed onerosa, per questo
anche in Veneto attiva una rete di rilevamento che, oltre alla gestione operativa
delle stazioni che acquisiscono i dati meteo, impegnata nella validazione e archiviazione di tali elementi. Si tratta del Servizio Meteorologico dellARPAV che elabora i dati acquisiti nel territorio regionale e fornisce allutenza vari servizi che vanno
dalla semplice fruibilit dei dati stessi, alla realizzazione e diffusione di bollettini
agrometeorologici in grado di orientare lagricoltore nella scelta delle strategie di
gestione delle colture.
Quali sono i possibili mezzi di previsione delle infestazioni e quindi delle necessit di trattamenti?
a) il controllo dei parametri meteorologici
b) non esistono mezzi adatti
c) lo studio del comportamento della fauna
42 - GENERALIT
La Fitopatologia, cio la scienza che studia le malattie e i nemici delle piante, una
scienza recente, nonostante i danni provocati alle piante fossero ben noti fin dallantichit. In un primo tempo, i sapienti hanno descritto le diverse malattie, gli agenti
infettivi ed eventuali mezzi per combatterli. Solo in tempi successivi si sono intrapresi
studi sui meccanismi di infezione, sulle relazioni ospite - parassita, sulla fisiologia,
sulla genetica dei patogeni, sui fenomeni di sensibilit o di resistenza e su molte altre
tematiche che costituiscono lessenza stessa della fitopatologia. Possiamo considerare la messa a punto della poltiglia bordolese, da parte di Millardet nel 1885, come
linizio della lotta chimica, contro i parassiti, anche se luso dello zolfo era gi noto
ai Greci.
Sul piano pratico, le malattie hanno guadagnato dimportanza in seguito allevoluzione dellagricoltura moderna, in particolare per gli aspetti seguenti:
la messa in coltura di una sola specie, e spesso di una sola variet, su grandi superfici (monocoltura);
la selezione di variet ad alto rendimento, pi sensibili alle avversit, che necessitano di concimazioni in relazione alla produzione;
trasporti rapidi ed intercontinentali delle mercanzie, derrate alimentari, sementi e
piante comprese, facilitando lintroduzione di nuove malattie;
il fenomeno della spirale dei trattamenti.
Le conoscenze scientifiche si sono sviluppate rapidamente ed il numero di pubblicazioni riguardanti questo campo ormai molto vasto. Lo scopo di questa scheda di fornire una visione dinsieme della fitopatologia, e di illustrare le conoscenze generali di
base per una migliore comprensione dei problemi posti dai patogeni e fitofagi.
Le colture agrarie sono esposte allazione di avversit di vario genere e si ritiene che
nel mondo oltre un terzo del prodotto agricolo potenziale vada annualmente perduto a causa di alterazioni non parassitarie (condizioni ambientali avverse, squilibri
nutrizionali) o di alterazioni parassitarie (azione di organismi nocivi). Per salvaguardare le produzioni vengono posti in pratica vari sistemi di difesa, fra i quali lutilizzo
di PF. importante conoscere il patogeno che si vuole combattere ed effettuare dei
monitoraggi e rilievi della sua presenza sulle colture per predisporre i trattamenti nel
momento di maggiore sensibilit del patogeno stesso.
Le avversit degli organismi vegetali hanno cause diverse che possono essere schematicamente e in modo indicativo suddivise in:
Malattie non parassitarie
Ambientali (clima, temperatura, umidit, luce, ecc.)
Nutrizionali (carenze od eccessi di nutrienti)
Da inquinamento (gas tossici, piogge acide, ecc.)
Da traumi (grandine, vento, ecc.)
Malattie parassitarie
Virus, Batteri, Fitoplasmi, Funghi
Erbe infestanti, Piante superiori parassite
Insetti, Acari, Nematodi, Molluschi, Animali superiori
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44 - MALATTIE PARASSITARIE
I VIRUS
I virus sono dei microrganismi formati di acido nucleico avvolto da un involucro di proteine, di piccolissime dimensioni (15-30 nm; 1 nanometro = milionesimo di metro),
quindi visibili solo al microscopio elettronico. Essi si riproducono nella pianta ospite
modificando il metabolismo della cellula ospite a loro profitto, potendo anche formare
dei cristalli per assemblaggio. Questo fenomeno ha fatto credere che i virus fossero al
limite tra la vita e la materia inerte; ma essi non possono moltiplicarsi che nei tessuti
viventi; sono quindi dei parassiti obbligati (si moltiplicano solo allinterno di cellule
vive). La penetrazione delle particelle di virus nella pianta pu avvenire attraverso punture di insetti o di altri vettori come i nematodi o grazie ai funghi, in breve attraverso delle
ferite. Nella pianta, i virus passano da una cellula allaltra attraverso i plasmodesmi, piccole fessure presenti nelle pareti della cellula vegetale, e sono trasportati dalla linfa.
I sintomi provocati dai virus sono assai diversi: macchie e anulature clorotiche,
mosaico, arrossamento delle foglie, necrosi, accartocciamento delle foglie, nanismo
della pianta. Lidentificazione del virus si pu realizzare con losservazione dei sintomi ottenuti su una serie di piante ospiti, dette piante indicatrici, dopo inoculazione; da alcuni anni sono disponibili metodi di analisi pi raffinati e sicuri.
I BATTERI
I batteri sono dei microrganismi unicellulari, senza nucleo tipico, le cui dimensioni
sono dellordine di 1-3 micron (1 micron = 1/1000 di millimetro). Sono di diverse
forme: sferici, a spirale, a bastoncello; solo questultima interessa la fitopatologia.
Vivono solitari oppure si aggregano in colonie. Alcuni generi sono caratteristici per
uno, due o pi flagelli, che permettono una certa mobilit in ambiente liquido. Il
numero di batteri che infettano i vegetali minimo in rapporto ai numerosi batteri
saprofiti ed ai batteri trovati negli animali.
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I FITOPLASMI
Ignorati o confusi con i virus fino al 1967, i micoplasmi sono dei microrganismi che
si avvicinano ai batteri. In tempi recenti i micoplasmi che colpiscono le piante sono
stati denominati fitoplasmi. Essi possiedono una cellula di piccola dimensione, (da
100 a 1000 nanometri), contenente degli acidi nucleici ed avvolta di una parete
molto sottile e soffice. I fitoplasmi possono deformarsi e passare i pori dei vasi del
libro (dove avviene il trasporto della linfa elaborata), in quanto soprattutto in tali
vasi conduttori che essi si localizzano. La loro presenza pu essere rilevata al microscopio elettronico o con analisi sofisticate.
Come i virus sono trasmessi per innesto e con tutti gli organi di moltiplicazione vegetativa, attraverso insetti, quali le psille e le cicaline; i fitoplasmi sono tuttavia sensibili agli antibiotici del gruppo delle tetracicline.
Essi provocano sulle piante: la fillodia, cio latrofia della corolla, la colorazione verdastra dei petali, lo sviluppo ipertrofico del calice (fillodia della fragola e del trifoglio); delle proliferazioni dei rami (scopazzi del melo); i giallumi (flavescenza dorata
della vite, legno nero, giallume dellastro).
I FUNGHI
A parte alcune rare eccezioni, i funghi parassiti dei vegetali sono dei microrganismi le cui dimensioni delle spore variano tra 10 - 100 micron. I funghi sono caratterizzati da un micelio, formato di filamenti chiamati ife. In quelli meno evoluti,
le ife non sono settate (cio non sono divise). Sono organismi eterotrofi, senza clorofilla; essi traggono nutrimento sia da sostanza organica morta ed in tal caso sono
definiti funghi saprofiti, sia da tessuti vegetali viventi e sono i funghi parassiti.
Alcuni funghi sono parassiti durante una parte del loro ciclo di vita e saprofiti in
unaltra. I funghi si riproducono essenzialmente attraverso spore uni o pluricellulari. Si distinguono, in base alla loro origine, le spore sessuate e le asessuate.
La forma sessuata ha il compito di perpetuare la specie e compare spesso alla fine
della stagione mentre la forma asessuata assicura la propagazione durante tutto il
periodo vegetativo.
GUIDA PER IL CORRETTO IMPIEGO DEI PRODOTTI FITOSANITARI
45 - PARASSITI ANIMALI
INSETTI
Si stima che le perdite provocate dagli insetti al sistema produttivo agricolo mondiale siano dellordine del 10%. I danni provocati dagli insetti sono principalmente una
conseguenza della loro alimentazione, in quanto questi si nutrono di foglie, frutti,
fusti, radici o linfa delle piante ospiti. I danni provocati dipendono dal tipo di apparato boccale del fitofago; possono essere lacerazioni, asportazioni di tessuto, erosioni dei tessuti verdi e di quelli legnosi. Essi sono anche in grado di veicolare altri
parassiti sulla pianta ospite (possono essere vettori di funghi, virus, fitoplasmi, ecc.).
La saliva di alcuni insetti pu essere tossica per le piante, causando alterazioni.
Infine, lemissione di melata, liquido zuccherino prodotto da alcune specie, pu provocare la comparsa di fumaggini sugli organi vegetativi. Alcuni insetti sono nocivi
solo in alcune fasi del loro ciclo di vita (ad esempio, i lepidotteri sono nocivi allo stadio di larva ma non da adulto), quindi fondamentale conoscerne la biologia, per
poter predisporre i trattamenti insetticidi nel momento in cui questi animali sono pi
vulnerabili. Non tutti gli insetti sono nocivi alle piante: la maggior parte di essi non
provoca danni alle colture e alcune specie sono utili (predatori di insetti dannosi,
parassiti di specie nocive ed insetti impollinatori).
ACARI
Nel caso degli acari, comunemente chiamati ragnetti, i danni provocati ai vegetali
consistono per lo pi in decolorazioni e imbrunimenti, ma si possono avere anche
formazioni di galle (come ad esempio nel caso delleriofide della vite che provoca
evidenti bollosit sulla pagina superiore delle foglie). Esistono anche acari utili, poich predatori di specie nocive. Fra questi vi sono i fitoseidi, che si nutrono dei ragnetti dei fruttiferi e della vite, e che vengono anche utilizzati nei programmi di produzione integrata e/o biologica. A causa di errate pratiche agricole la presenza di acari
dannosi pu aumentare; trattamenti insetticidi non rispettosi dellacarofauna utile
provocano la diminuzione delle popolazioni di predatori, favorendo cos lo sviluppo
degli acari fitofagi meno sensibili a tali sostanze attive.
NEMATODI
I nematodi sono solitamente vermiformi (anche se a volte le femmine possono essere di forma sferica o a sacco), privi di appendici, senza ciglia o flagelli, di dimensioni assai ridotte, variabili tra 0,2 e pochi millimetri, sono difficilmente visibili ad
occhio nudo. Vivono in prevalenza nel terreno, attaccando le radici delle piante, provocando galle e rigonfiamenti, morte di tessuti (necrosi) e malformazioni. Nel terreno possono sopravvivere per lunghi periodi entrando in quiescenza sotto forma di
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Nematode
cisti. I danni possono interessare anche la parte aerea della pianta con deformazione
delle foglie, maculature, necrosi, lesioni alle gemme ed essere accompagnati da un
rallentamento della crescita e un deperimento generale. Questi parassiti possono
essere veicolo di virosi.
I sintomi di un attacco da nematodi non sono specifici ed pertanto difficile effettuare diagnosi senza il supporto di opportune analisi di laboratorio; le piante generalmente si presentano sofferenti.
Un metodo di lotta per contenere le popolazioni di nematodi la disinfestazione del
terreno (in serra), dei tuberi o dei bulbi colpiti; parimenti, pu risultare utile procedere alla rotazione delle colture.
ALTRI ANIMALI DANNOSI
Vi sono altri animali dannosi alle colture quali, ad esempio, le lumache (con conchiglia esterna) e le limacce (senza conchiglia visibile). Queste sono particolarmente attive in presenza di elevata umidit dellaria, dopo le piogge. Il danno causato
consiste in erosioni a carico delle giovani piantine, sui germogli, sulle foglie e sui
frutti. Lumache e limacce possono essere eliminate utilizzando PF che agiscono per
contatto oppure tramite esche avvelenate. Gli orti possono essere protetti anche con
ostacoli fisici (lamiere, reti, ecc.) per impedire laccesso a questi animali.
Anche gli animali superiori, quali uccelli e piccoli mammiferi possono essere dannosi alle colture agrarie. Topi e arvicole si nutrono delle parti carnose delle piante
quali bulbi, tuberi e radici; i conigli selvatici e lepri rodono la corteccia dei fruttiferi;
passeri, storni e tordi, cos come tutta la selvaggina in genere, possono cibarsi di
semi, frutti e piantine appena germogliate.
Limaccia
46 - ERBE INFESTANTI
Sono considerate erbe infestanti, o malerbe, tutte quelle piante che si sviluppano l
dove non sono desiderate in una coltura in quanto entrano in competizione con le
piante coltivate. La presenza di malerbe incide sullefficienza delle tecniche colturali. Esse possono favorire, inoltre, la diffusione di parassiti dannosi alla coltura e sottrarre alle piante coltivate spazio, luce, acqua ed elementi nutritivi, incidendo negativamente sulla produzione. Le piante infestanti possono tuttavia ospitare insetti utili.
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100
GLOSSARIO
GLOSSARIO
Poich talvolta i termini correntemente utilizzati nel campo della lotta antiparassitaria sono soggetti a delle differenti interpretazioni, si
ritenuto opportuno proporre il seguente glossario che raccoglie i termini e le sigle utilizzati nel testo della presente guida.
Acaricida
sostanza attiva o PF che ha la propriet di combattere e contenere
gli acari.
Autorizzazione allacquisto
attestato di idoneit (art. 25 dal DPR 290/01) all'uso dei PF molto
tossici (T+), tossici (T), nocivi (Xn). Si tratta dell'ex Patentino.
Adesivante
coadiuvante che favorisce ladesione del PF sulle piante irrorate.
Azienda ULSS
Azienda Unit Locale Socio Sanitaria.
Aficida
sostanza attiva o PF che ha la propriet di combattere e contenere gli afidi.
Azione di copertura
azione specifica di un PF che agisce esclusivamente sulla superficie del vegetale trattato; soggetto a dilavamento (vedi PF).
Antagonismo
fenomeno che riduce lefficacia terapeutica di una miscela di due
o pi PF rispetto a quella degli stessi prodotti usati singolarmente
(vedi compatibilit).
Anticrittogamico
sostanza attiva o PF che ha la propriet di combattere funghi e batteri (vedi PF).
Antideriva
coadiuvante utilizzato per la preparazione di miscela antiparassitaria
da irrorare con mezzi aerei o in zone in cui sarebbe pericolosa la
deriva. Aumenta la viscosit ottenendo gocce pi grosse e pesanti.
Antievaporante
coadiuvante che evita la rapida evaporazione della miscela dopo il
trattamento.
Antiparassitari
PF indicati per il controllo delle avversit biotiche parassitarie. Si
distinguono in: anticrittogamici, insetticidi, acaricidi, nematocidi,
molluschicidi, rodenticidi.
Assuefazione
il fenomeno per il quale insetti, acari e funghi divengono resistenti ad una precisa sostanza attiva; l'organismo tollera sempre pi
un agente esterno.
Atomizzatore (o irroratrice ad aeroconvezione)
irroratrice per colture arboree, a polverizzazione meccanica, con
trasporto delle gocce sulla vegetazione mediante corrente daria.
Attrattivo sessuale
sostanza dallodore caratteristico delle femmine della specie; utilizzato per attirare i maschi nelle trappole sessuali. La conta delle
catture permette di verificare la densit della popolazione del fitofago da combattere.
Ausiliari
organismi utili che ostacolano lo sviluppo delle popolazioni di
insetti ed acari dannosi, per questo, ausiliari dell'uomo nella protezione delle colture.
Bagnante
coadiuvante che migliora la distensione della miscela antiparassitaria, sotto forma di pellicola sottile e continua, sulle superfici
vegetali irrorate.
bar
unit di pressione pari a un milione di barie.
Barra (o irroratrice a barra)
irroratrice per colture erbacee, a polverizzazione meccanica; in
taluni casi il trasporto delle gocce avviene mediante lama daria.
Battericida
sostanza attiva o PF che ha la propriet di combattere i batteri.
Batteriostatico
sostanza attiva o PF che impedisce la proliferazione dei batteri.
Campo di attivit di un PF
insieme dei parassiti animali e vegetali e delle malerbe controllate
da un PF.
Centralina microclimatica
insieme di strumenti meccanici od elettronici adatti alla rilevazione dei dati climatici per il calcolo dellavvio dellinfezione e del
relativo periodo di incubazione.
Citotropico
vedi modalit di azione. Il PF penetra nei tessuti dove si diffonde,
da una lamina fogliare all'altra, al riparo dal dilavamento.
CL50 (Concentrazione Letale 50)
esprime la concentrazione di sostanza attiva che causa la morte del
50% degli animali test di laboratorio esposti al prodotto. Viene
espressa in parti per milione (ppm).
Classe tossicologica
suddivisione dei PF sulla base delle loro DL50 e CL50. Attualmente
sono previste 3 classi a tossicit decrescente: molto tossici (T+),
tossici (T), nocivi (Xn).
101
GLOSSARIO
Coadiuvante
sostanza priva di attivit biologica che migliora lazione della
sostanza attiva, favorendo la regolare distribuzione e persistenza
del PF irrorato.
Colture ammesse
elenco delle colture su cui si pu impiegare un determinato PF.
Compatibilit
determina la possibilit o meno di unire due o pi PF senza che ci
provochi fitotossicit o diminuzione dellefficacia dei singoli prodotti (vedi antagonismo). Le societ produttrici forniscono indicazioni e tabelle di compatibilit.
Concentrato
preparato commerciale di PF che prevede la sua diluizione prima
dell'impiego.
Concentrazione
la percentuale di sostanza attiva contenuta in un PF.
Concentrazione dimpiego
quantit di sostanza attiva o di PF nellunit di volume o di massa
di una miscela antiparassitaria al momento dellimpiego.
Contaminazione
dal punto di vista fitopatologico, larrivo del patogeno sulla pianta; dal punto di vista ambientale linquinamento dovuto alla presenza indesiderata di PF nellambiente.
Crittogame
si dice di vegetali (funghi, felci, muschi,ecc.) i cui organi di riproduzione sono poco visibili, diversamente alle fanerogame che portano dei fiori.
DC (concentrato disperdibile)
formulazione liquida omogenea da applicare, sotto forma di emulsione, dopo diluizione nell'acqua.
Deriva
fenomeno in base al quale, durante lirrorazione, la miscela antiparassitaria, a causa del vento eccessivo o di errate modalit di distribuzione, raggiunge colture o abitazioni adiacenti allappezzamento trattato.
DF
Dry Flowable, vedi Dry Flowable.
Dose d'impiego
quantit di sostanza attiva o di prodotto commerciale (PF) distribuita per unit di superficie (viene espressa in g/ha, talora impropriamente in g/hl), o di volume di vegetazione da trattare.
DP
polvere per polverizzazione.
DPI (dispositivi di protezione individuale)
insieme di indumenti e accorgimenti tecnici per proteggere loperatore dalle intossicazioni (es. tuta, maschera, guanti, ecc.) nell'uso dei PF.
Dry Flowable
formulazione in microgranuli idrodispersibili. Il DF non fa polvere
ed ha un'ottima dispersibilit in acqua.
EC (emulsione concentrata)
formulazione liquida, concentrata, emulsionabile.
Efficacia
capacit di raggiungere leffetto desiderato.
Emulsione
formulazione per trattamenti liquidi, in genere oleosa.
Endoterapico
PF che esplica la sua azione allinterno degli organi delle piante
trattate. I PF si dividono in: citotropici, sistemici e translaminari.
EO (emulsione acqua/olio)
formulazione fluida eterogenea, costituita dalla dispersione di globuli fini di soluzione acquosa di PF in una fase liquida organica
continua.
Epidemiologia
studio dei rapporti che esistono tra le popolazioni di una specie
vivente ed i fattori che favoriscono o contrastano il loro sviluppo.
Erbicida
diserbante che agisce direttamente sulla pianta da combattere nelle
prime fasi di sviluppo.
DG
granuli idrodispersibili. Vedi Dry Flowable.
Diserbante
sostanza attiva o PF con la propriet di combattere, contenere e
controllare le erbe infestanti.
Disseccante
sostanza attiva o PF applicato sulle piante per disseccare le parti
aeree.
102
EW (emulsione olio/acqua)
formulazione fluida, costituita dalla dispersione in fase acquosa
continua di goccioline che contengono il PF.
Feromone
sostanza secreta all'esterno dell'organismo ed altamente volatile,
che consente scambi istantanei di messaggi fra insetti della medesima specie.
GLOSSARIO
Fisiofarmaco
prodotto idoneo al controllo delle fisiopatie.
Impolveratrice
macchina adibita ai trattamenti con polveri.
Fisiopatia
alterazione dovuta a fattori abiotici quali: sbalzi termici, traumi,
carenze ed intossicazioni alimentari, ustioni da sole, ecc.
Incubazione
in patologia vegetale, indica il periodo che inizia con la contaminazione e si conclude con lapparizione dei primi sintomi.
Litofago
organismo animale che vive a spese dei vegetali.
Inerti
sostanze chimiche inerti, presenti nei PF con funzione diluente e/o
di trasporto.
Fitofarmaco
vedi Prodotto Fitosanitario (PF).
Fitoiatria
scienza che studia gli stati patologici delle piante ed i mezzi di
difesa allo scopo di migliorare la produzione vegetale.
Fitoregolatore
controlla le fisiopatie e modifica alcune funzioni fisiologiche della
pianta. Agisce in posti diversi da quelli di applicazione.
Fitotossicit
azione dannosa (es. ustione) che il PF provoca anche sulle piante
che dovrebbe proteggere. Tossico per le piante.
Flowable
sospensioni stabili costituite da una sostanza attiva dispersa in acqua
(pasta liquida, sospensione concentrata, pasta colloidale). Sono pi
funzionali rispetto alle polveri bagnabili in quanto si disperdono
bene in acqua e non necessitano di preparazione preliminare.
Infestazione
invasione di una coltura da parte di animali o di piante nocive.
Infezione
penetrazione e sviluppo, in un organismo, di germi patogeni detti
infettivi. Si tratta di funghi, batteri e virus che, penetrati nei tessuti
sani di una pianta, provocano fenomeni patologici.
Infusione
apporto costante del liquido contenente il PF nei tessuti del vegetale.
Inoculo
tutto ci che di un patogeno pu diffondersi ad altri ospiti, permettendo cos all'infezione di perpetuarsi.
Insetticida
sostanza attiva o PF che ha la propriet di combattere e contenere
gli insetti.
Formulato
il PF pronto allacquisto. Composto da una o pi sostanze attive
(in % diverse) e coadiuvanti. Pu presentarsi sotto forma di polvere secca o bagnabile, granuli, concentrato emulsionabile, prodotto
solubile, microincapsulato, pasta, aerosol, ecc.
Intervallo di sicurezza
numero di giorni che deve intercorrere tra lultimo trattamento e la
raccolta o, per le derrate alimentari, tra lultimo trattamento ed il
consumo. Viene definito anche tempo di carenza. Il suo rispetto
consente di rientrare entro i Residui Massimi Ammessi (RMA).
Fumigante
PF distribuito in ambienti o nel terreno che, a contatto con laria, si
trasforma in gas o vapore nocivo per i parassiti presenti. Deve essere usato da personale abilitato ed autorizzato.
Intossicazione
assunzione eccessiva di tossico. Pu avvenire per via orale, cutanea,
inalatoria ed essere acuta o cronica. Intossicazione acuta: si evidenzia entro le 24 ore dallassunzione del tossico. D sintomi evidenti.
Intossicazione cronica: si esplica a seguito di somministrazioni continue e prolungate nel tempo a basse concentrazione di tossico.
Fumigazione
operazione che consiste nell'utilizzare un gas o una sostanza attiva che origina un gas (PF) in grado di distruggere degli organismi
nocivi viventi.
Fungicida
sostanza attiva o prodotto formulato (PF) con la propriet di combattere i funghi.
Irroratrice
apparecchiatura per la distribuzione dei PF in forma liquida (trattamento fitosanitario). Le irroratrici si suddividono in: tradizionali (a
un fluido: antiparassitario), atomizzatori e nebulizzatori (a due fluidi: antiparassitario e aria).
Granulare
formulazione solida, scorrevole, pronta all'uso, costituita di granuli (particelle) di dimensioni volute, da disperdere nell'acqua.
Limacida
sostanza attiva o PF che ha la propriet di combattere e contenere
lumache e limacce. Vedi molluschicida.
Ifa
filamento micelico, diviso o no, di cui linsieme costituisce il tallo
dei funghi.
ME/MS
microincapsulato, formulazione sofisticata con la quale un PF viene
racchiuso in microsfere (capsule) disperse in acqua e senza solventi.
103
GLOSSARIO
Metabolismo
insieme delle trasformazioni fisico chimiche che si verificano nellorganismo.
Micelio
insieme delle ife di un fungo.
Microgranulato
granulato con particolari dimensioni delle particelle, da 250 a 600
micron.
Micron
unit di misura, pari a 1/1000 di millimetro.
Molluschicida
sostanza attiva o PF che ha la propriet di combattere e contenere
i molluschi.
Mutazione
modifica improvvisa e trasmissibile, spontanea o provocata, del
patrimonio genetico.
Nanometro
unit di misura di lunghezza pari a un miliardesimo di metro.
Nebulizzatore
sinonimo di irroratrice a polverizzazione pneumatica.
Nebulizzazione
divisione ed emissione nell'aria di una miscela antiparassitaria o di
altro liquido sotto forma di goccioline. Dispersione nellatmosfera
di un PF allo stato di nebbia o di fumo.
Necrosi
trasformazione di ordine biochimico che si produce nei tessuti
dopo la morte delle cellule.
Nematocida
sostanza attiva o PF che ha la propriet di combattere i nematodi.
Nematode
animali di piccolissime dimensioni (anguillule), presenti nel terreno, che comprendono molte specie dannose per le colture agrarie.
104
Pasta liquida
vedi flowable.
Perfusione
vedi infusione.
Persistenza di azione
periodo durante la quale un PF manifesta la sua attivit. Tale attivit pu essere dovuta alla sostanza attiva od ai suoi prodotti di
degradazione.
Pesticida
(dal latino pestis: flagello). Termine utilizzato per designare una sostanza attiva o un PF che permette tanto di lottare contro i nemici delle colture, degli animali domestici, delluomo e dei prodotti raccolti.
Polifago
parassita animale o vegetale che vive a spese di ospiti vegetali differenti.
Nc
sigla che indica i PF non classificati.
P.P.O.
Prodotto per Piante Ornamentali.
Parassitoide
organismo animale o vegetale che si sviluppa a spese di ospiti che
porta alla morte.
Pasta fluida
vedi flowable.
Modalit di azione
il modo con cui il PF agisce nei confronti del patogeno contro cui
diretto; contro le crittogame: preventiva, curativa, eradicante;
contro i fitofagi: contatto, ingestione, asfissia; contro le piante infestanti: sistemica, contatto, antigerminello.
P.P.M.
parti per milione.
Parassita
organismo animale o vegetale che si sviluppa a spese di altri organismi chiamati ospiti, durante tutto il loro ciclo vitale, con danni
alla coltura senza provocare obbligatoriamente la loro distruzione.
Si distingue l'endoparassita che si sviluppa dentro all'ospite e l'ectoparassita che si evolve all'esterno dell'ospite.
Polverizzazione
processo di formazione delle gocce per frantumazione di un velo
continuo di liquido. La polverizzazione pu essere: meccanica:
avviene per all'azione di una pompa che genera una pressione
idraulica responsabile della frantumazione del liquido attraverso
una piccola apertura negli ugelli; pneumatica: si genera grazie a
una correre d'aria ad alta velocit che serve sia a produrre le
gocce; centrifuga: le gocce si formano per effetto della forza centrifuga in un polverizzatore apposito; mista: tipologia che comprende i processi in cui alla formazione delle gocce concorrono sia
la pressione idraulica sia la velocit dell'aria.
Portata di un ugello
quantit di acqua che passa attraverso l'ugello a una determinata
pressione, espressa in litri al minuto; si pu ricavare dalle tabelle
fornite dai costruttori di ugelli alle diverse pressioni o misurarla
direttamene raccogliendo il getto erogato in un bicchiere graduato
cronometrando il tempo e conoscendo la pressione.
Portata di un ventilatore
quantit di aria prodotta dal ventilatore espressa in metri cubi/ora
(m3/h) o metri cubi/secondo (m3/s); la conoscenza di questo dato
permette una migliore taratura dell'irroratrice nei frutteti.
GLOSSARIO
Predatore
animale che si nutre a spese di altri animali chiamati prede e che
uccide per attacco diretto.
Pressione
parametro di lavoro delle irroratrici a polverizzazione meccanica,
indicativo dell'intensit della spinta impressa alle gocce: pi alta
la pressione, pi fini sono le gocce prodotte.
Principio attivo
vedi sostanza attiva.
Prodotto fitosanitario (nel testo PF)
vocabolo che ha sostituito i termini: antiparassitario, fitofarmaco,
pesticida, presidio fitosanitario. Ai sensi del D.Lgs. n.194/95 e del
DPR 290/01 si intendono le sostanze attive ed i preparati contenenti una o pi sostanze attive, presentati nella forma in cui sono
forniti allutilizzatore e destinati a: proteggere i vegetali o i prodotti vegetali da tutti gli organismi nocivi o a prevenirne gli effetti;
favorire o regolare i processi vitali dei vegetali, con esclusione dei
fertilizzanti; conservare i prodotti vegetali, con esclusione dei conservanti disciplinati da particolari disposizioni; eliminare le piante
indesiderate; eliminare parti di vegetali, frenare o evitare un loro
indesiderato accrescimento. In base al meccanismo dazione
abbiamo PF di contatto che agiscono allesterno dei tessuti. Pf che
vengono assorbiti e agiscono allinterno della pianta. Questi ultimi
a loro volta si distinguono in base alla mobilit nel vegetale in:
citotropici, translaminari e sistemici.
Prodotto formulato
associazione di una o pi sostanze attive e di coadiuvanti con
propriet diverse che formano il PF adattato alluso previsto.
Registro dei trattamenti
stato istituito dal DPR 290/01, art. 42 e successivi provvedimenti regionali. Ogni utilizzatore di PF deve annotarne luso, preferibilmente entro 48 ore e comunque non oltre i 30 gg. dallutilizzo.
Tale registro deve essere conservato in azienda per almeno i 3 anni
successivi alla compilazione.
Repellente
sostanza o prodotto la cui presenza sulla pianta, per il suo particolare odore, colore, effetto meccanico ecc., dissuade gli animali dal
consumare o da frequentare la coltura o la parte trattata.
Repellente
propriet di alcuni prodotti capaci di respingere alcuni fitoparassiti.
Residuo Massimo Ammesso (RMA)
quantit massima di sostanza attiva che pu essere ritrovata nei
prodotti alimentari posti in commercio e destinati allalimentazione. Di fatto esprime la quantit massima di sostanza attiva che in
fase di sperimentazione ha dimostrato di non arrecare danno alla
salute.
Resistenza
caratteristica di un parassita animale o vegetale che presenta una
sensibilit ridotta nei confronti di un certo PF; questo fenomeno
pu essere il risultato di un cambiamento genetico.
RMA
vedi Residuo Massimo Ammesso.
Rodenticida
sostanza attiva o PF che ha la propriet di combattere i roditori
(topi, ratti, ecc.).
Saprofita
organismo vegetale che si nutre di tessuti animali o vegetali morti.
SC
sospensione concentrata, vedi flowable.
Scheda di sicurezza
scheda con le informazioni, relative alle sostanze pericolose, che
consentono di prevenire i rischi dovuti al loro uso e stoccaggio.
Selettivit
propriet di un PF che agisce specificamente sul nemico mirato;
risulta efficace solo contro alcuni fitofagi (o una certa gamma di
infestanti) e risparmia la specie o la coltura utile.
Sinergia
azione coniugata di due o pi prodotti che si manifesta in un'efficacia di essi superiore a quella che dovrebbe risultare dall'addizione della loro efficacia individuale.
Sistemicit
la capacit di un PF di essere assorbito dai tessuti vegetali ed
immettersi nel sistema vascolare. Ci gli permette di trovarsi integro ed efficace lontano dal punto di applicazione, anche in parti
vegetali sviluppatesi dopo il trattamento.
Sistemico
si dice di sostanza attiva o di PF che trasportata all'interno dei tessuti della pianta.
Soglia di danno
il limite in cui il valore della diminuzione produttiva causata dal
fitofago eguaglia il costo del trattamento fitosanitario.
Soglia di intervento
una soglia prudenziale che indica il momento in cui conviene effettuare il trattamento, prima, cio, che venga raggiunta la soglia di danno.
Soglia di tolleranza
limite di infezione o infestazione sotto cui non conviene effettuare
il trattamento.
Sostanza attiva
porzione del PF che realmente esplica lazione tossica contro il
patogeno (animale o vegetale).
105
GLOSSARIO
SP
polvere solubile in acqua.
Spettro di azione
indica la capacit del PF di agire a largo spettro (su pi gruppi di
organismi) o in modo selettivo (es. salvaguardando gli insetti utili).
T
sigla che indica i prodotti Tossici.
T+
sigla che indica i prodotti Molto Tossici.
Taratura
regolazione dell'irroratrice in modo da distribuire uniformemente
sulla colture il volume desiderato.
Tempo di carenza
vedi intervallo di sicurezza.
Tossicit dei PF
si intende il grado di velenosit di un PF e si classifica conoscendo la
Dose Letale 50 o la Concentrazione Letale 50 della sostanza attiva.
Translaminare
Capacit di un PF di penetrare e traslocare dalla lamina della
superficie trattata a quella opposta (vedi modalit di azione).
Ugello
componente dell'irroratrice che svolge l'azione di polverizzare la
miscela del fitofarmaco distribuita, immettendo nellaria il liquido
sotto forma di piccolissime gocce.
Ventilatore
componente delle irroratici a getto portato che produce una corrente d'aria per trasportare le gocce sulla vegetazione e migliorare
la penetrazione delle gocce nelle foglie.
106
Vettore
si dice di un agente (insetto, nematode, acaro, fungo, ecc.) che preleva, trasporta ed inocula una malattia o un virus.
Viricida
sostanza attiva o PF che ha la propriet di combattere i virus.
Virosi
malattia dovuta a virus.
Volume (volume d'acqua ad ettaro)
quantit di miscela (acqua + PF) distribuita sulla coltura, espressa in litri per ettaro (l/ha); pu essere alto (oltre 500 l/ha per le
colture erbacee, oltre 1.000 l/ha per le arboree); medio (150-300
l/ha e 300-1000 l/ha rispettivamente per le colture erbacee e
arboree) e basso (meno di 150 l/ha per le colture erbacce e meno
di 300 l/ha per le arboree). Da non confondere con la dose d'impiego del PF.
WDG
granuli (microgranuli) idrodispersibili. Vedi flowable.
WG
granuli (microgranuli) idrodispersibili. Vedi flowable.
WP
polvere bagnabile.
WS
formulazione in polvere bagnabile per trattamenti ai semi.
Xi
sigla che indica i prodotti Irritanti.
Xn
sigla che indica i prodotti Nocivi.
INDIRIZZI UTILI
INDIRIZZI UTILI
Per presentare le domande di rilascio o rinnovo dellAutorizzazione allacquisto e allutilizzo dei Prodotti Fitosanitari e per informazioni sugli aspetti tecnici relativi alla tenuta del Registro dei Trattamenti rivolgersi a
Ispettorati Regionali per lAgricoltura (IRA):
BELLUNO, piazza Mazzini 21 32100 - Belluno
tel 0437-946312; fax 0437-946324 e-mail: irabl@regione.veneto.it
PADOVA, piazzetta Sartori 6
35137 - Padova
tel 049-8778329; fax 049-8778317 e-mail: irapd@regione.veneto.it
ROVIGO, viale della Pace 1/D 45100 - Rovigo
tel 0425-397111; fax 0425-397272 e-mail: iraro@regione.veneto.it
TREVISO, via Tezzon 2
31100 - Treviso
tel 0422-657642; fax 0422-657637 e-mail: iratv@regione.veneto.it
VENEZIA, via Einaudi 74
30174 - Venezia-Mestre tel 041-2795794; fax 041-2795791 e-mail: irave@regione.veneto.it
VERONA, via Locatelli 1
37122 - Verona
tel 045-8676702; fax 045-8676727 e-mail: iravr@regione.veneto.it
VICENZA, Contr Porti 17
36100 - Vicenza
tel 0444-337953; fax 0444-337977 e-mail: iravi@regione.veneto.it
Per informazioni relative alla partecipazione ai Corsi di formazione e aggiornamento per operatori agricoli interessati allottenimento
dellAutorizzazione allacquisto e allutilizzo dei Prodotti Fitosanitari rivolgersi direttamente
Enti di Formazione autorizzati (sedi regionali):
ANAPIA, via Manin 272 - Venezia-Mestre
tel. 041-988044, fax 041-988044
e-mail: anapiaveneto@libero.it
CECAT, piazza Giorgione 34 - 31033 - Castelfranco Veneto (TV)
tel. 0423-493442; fax 0423-721755 e-mail: cecat@libero.it
CIPAT, via Rizzardi 26 - 30175 - Venezia-Marghera (Ve)
tel. 041-929167; fax 041-936702
e-mail: formazione@cipaatveneto.it
ENAIP Veneto, via Ansuino Da Forl 64/a - 35121 - Padova
tel. 049-8644758; fax 049-8644769 e-mail: info@enaip.veneto.it
ERAPRA del Veneto,via Monteverdi 15 - 30174 - Venezia-Mestre
tel. 041-5040460; fax 041-989034
e-mail: fedvenet@confagricoltura.it
IAL Veneto, via C Marcello 67/d - 30172 - Venezia-Mestre
tel. 041-2594211; fax 041-2594250 e-mail: ialveneto@ialveneto.it
IRECOOP Veneto, via Savelli 128 - 35129 - Padova
tel. 049-8076143; fax 049-8076136 e-mail: info@irecoop.veneto.it
IRIPA Veneto, via Savelli 24 - 35129 - Padova
tel. 049-8079613; fax 049-7819329 e-mail: iripa.ven@coldiretti.it
UNCI, via Marchesan 4/f - 31100 - Treviso
tel. 0422-337095; 0422-347105
e-mail: unciveneto@unciveneto.it
www.regione.veneto.it/agricoltura
e-mail: agroambiente@regione.veneto.it
Per informazioni sulle tecniche di difesa e sulla norme applicative in materia fitosanitaria rivolgersi al Servizio Fitosanitario Regionale.
Sede centrale:
U.P. Servizi Fitosanitari, viale dell'Agricoltura 1/A
37060 - Bovolino di Buttapietra (VR)
tel. 045-8676919; fax 045-8676937 www.regione.veneto.it/agricoltura/servizi fitosanitari
e-mail: fitosanitario@regione.veneto.it
Sedi periferiche:
Mestre, via Poerio, 34 - 30171 - Venezia-Mestre (VE)
tel. 041-2795700; fax 041-2795703 e-mail: serv.fitove@mail.regione.veneto.it
Treviso, via Roma, 20 Galleria Altinia - 31100 Treviso (TV) tel. 0422-412796; fax 0422-412827 e-mail: serv.fitotv@mail.regione.veneto.it
Rovigo, viale della Pace, 1/d - 45100 Rovigo (RO)
tel. 0425-397307; fax 045-397272
Per informazioni sui Bollettini agrometeorologici:
ARPAV, Via Marconi 55 - 35037 TEOLO (PD)
107
INDIRIZZI UTILI
www.regione.veneto.it/prevenzione
e-mail: prevenzione@regione.veneto.it
Per informazioni sulle problematiche di impatto ambientale dei Prodotti Fitosanitari e relative alla gestione dei rifiuti agricoli rivolgersi a
Direzione Regionale Tutela Ambiente, Palazzo Linetti,
Cannaregio 99 - Venezia
tel. 041-2792143; fax 041-2792445
www.regione.veneto.it/ambiente
e-mail: ambiente@regione.veneto.it;
ARPAV
Piazzale Stazione 1 - 35131 Padova
tel.049-8239301/3; fax 049-660966;
www.arpa.veneto.it
e-mail: arpa@arpa.veneto.it
Per informazioni su intossicazioni da Prodotti Fitosanitari rivolgersi al
CENTRO ANTIVELENI di Milano
tel. 02-66101029
Per interventi urgenti di Pronto Soccorso attivo su tutto il territorio regionale il numero unico 118 a cui rivolgersi per richiedere
lintervento di unambulanza o di un medico di Pronto soccorso
108
QUESTIONARIO
PER LA PREPARAZIONE
ALLA VALUTAZIONE
PREVISTA PER IL RILASCIO
DELLAUTORIZZAZIONE
ALLACQUISTO ED UTILIZZO
DEI PRODOTTI FITOSANITARI
MOLTO TOSSICI,
TOSSICI E NOCIVI
DEFINIZIONE, AUTORIZZAZIONE E
COMPOSIZIONE DEI PRODOTTI FITOSANITARI
1. Che cosa sono i prodotti fitosanitari?
(a) tutti i prodotti che si impiegano per la difesa delle piante, delle derrate alimentari, il diserbo delle coltivazioni
o che favoriscono o regolano le produzioni vegetali
(b) gli insetticidi e fungicidi utilizzati per la difesa delle
piante e delle derrate alimentari
(c) i prodotti per la difesa della piante ed il diserbo classificati come molto tossici, tossici e nocivi
2. Secondo la nuova normativa come vengono chiamati i preparati destinati a proteggere i vegetali e ad eliminare le
piante indesiderate?
(a) fitofarmaci
(b) prodotti fitosanitari
(c) pesticidi
3. I prodotti fitosanitari possono essere prodotti e immessi in
commercio liberamente o sono soggetti ad autorizzazione?
(a) sono di libera produzione e vendita
(b) sono soggetti ad autorizzazione dellUnit sanitaria locale
(c) sono soggetti ad autorizzazione del Ministero della
Salute
4. Che cosa si intende per sostanza attiva?
(a) il residuo massimo consentito sugli alimenti
(b) la sostanza contenuta in un prodotto fitosanitario che
agisce contro lavversit da combattere
(c) un prodotto che pu essere acquistato solamente da chi
possiede il patentino
5. Che cosa sono i coadiuvanti?
(a) sostanze che riducono lefficacia di un prodotto fitosanitario
(b) sostanze che completano o rafforzano lazione di un
prodotto fitosanitario
(c) sostanze che prolungano il tempo di sicurezza
6. Che cosa sono i coformulanti?
(a) sostanze che riducono lefficacia
(b) sostanze che completano il prodotto fitosanitario
(c) sostanze che prolungano il tempo di sicurezza
7. Quali delle seguenti sostanze aumentano lefficacia di un
prodotto fitosanitario?
(a) i coadiuvanti
(b) i coformulanti
(c) le sostanze inerti
2
8. Con gli insetticidi di impiego agricolo possono essere trattati i parassiti degli animali?
(a) s, solamente se questi non producono latte
(b) no, mai
(c) s, solo se non esistono prodotti alternativi
9. Perch importante conoscere la sostanza attiva?
(a) perch precisa se un prodotto nocivo agli insetti ed
acari utili
(b) perch indirizza lagricoltore nella scelta del prodotto in
relazione allavversit da combattere
(c) perch indica la quantit minima utile per combattere i
parassiti
10. Quali delle seguenti sostanze servono a completare il
prodotto fitosanitario?
(a) i fitoregolatori
(b) alcuni metaboliti
(c) i coformulanti
11. Nel campo dei prodotti fitosanitari e nel linguaggio corrente, cosa si intende per formulazione?
(a) una miscela di due principi attivi
(b) il procedimento di solubilizzazione in acqua di un prodotto fitosanitario
(c) il prodotto fitosanitario come acquistato dal distributore
12. Cosa sono i metaboliti di un prodotto fitosanitario?
(a) solventi
(b) prodotti di trasformazione e di degradazione del prodotto di partenza
(c) adesivanti
CARATTERISTICHE E SCELTA
DEI PRODOTTI FITOSANITARI
41. I prodotti non classificati ed irritanti sono meno dannosi
sugli insetti ed acari utili rispetto ai prodotti molto tossici, tossici e nocivi?
(a) s, sugli insetti e acari utili sono meno dannosi
(b) no, leffetto sugli insetti ed acari utili non legato alla
tossicit per luomo
(c) non sono mai dannosi
42. Qual la caratteristica di un prodotto fungicida
sistemico?
(a) la capacit di agire sistematicamente contro tutte le
avversit presenti sulla pianta
(b) di non essere tossico per loperatore che effettua il trattamento
(c) la capacit di penetrare allinterno della pianta e quindi combattere i patogeni non raggiungibili con prodotti
che agiscono solo in superficie
43. Che cosa si intende per selettivit di un insetticida?
(a) la capacit di agire sugli insetti nocivi pur essendo di
bassa tossicit per luomo
(b) la capacit di eliminare tutti gli insetti presenti nella
coltura
(c) la capacit di eliminare gli insetti nocivi, ma di rispettare il pi possibile gli insetti utili
44. Qual lazione di un prodotto fungicida di copertura?
(a) preventiva: impedisce lo sviluppo dellinfezione
(b) curativa: consente di combattere la malattia durante
lincubazione
(c) eradicante: blocca lo sviluppo di infezioni gi manifeste
45. Fra le modalit dazione degli insetticidi quale la pi
selettiva?
(a) per contatto
(b) per ingestione
(c) per asfissia
73. necessario sostenere un corso di preparazione allesame previsto per il primo rilascio e il rinnovo dellautorizzazione allacquisto dei prodotti fitosanitari molto tossici, tossici e nocivi?
(a) s
(b) no
(c) s, solo se non si maggiorenni
74. Lautorizzazione allacquisto di prodotti fitosanitari o
patentino:
(a) necessaria per tutti i prodotti chimici impiegati in agricoltura compresi i concimi, disinfettanti ecc..
(b) necessaria per i prodotti fitosanitari molto tossici, tossici e nocivi
(c) necessaria solo per i prodotti fitosanitari liquidi
75. I prodotti fitosanitari molto tossici, tossici e nocivi possono essere distribuiti da persone che lavorano in unazienda agricola e che non sono in possesso del patentino?
(a) s, purch siano state adeguatamente formate ed addestrate
(b) no, in nessun caso
(c) s, se queste persone sono parenti dellacquirente
76. Quale responsabilit assume chi acquista prodotti fitosanitari molto tossici, tossici e nocivi?
(a) nessuna responsabilit se il prodotto viene impiegato da
parenti od altri
(b) responsabile solamente se il prodotto viene impiegato da persone minorenni
(c) la responsabilit diretta di una idonea conservazione e
di impiego corretto del prodotto
77. Quali sono i requisiti tassativi per lacquisto e il commercio dei prodotti fitosanitari?
(a) sulla confezione deve essere indicato il termine dellefficacia del prodotto
(b) confezione originale, numero e data di registrazione del
Ministero della Sanit, classificazione CE e tempo di
sicurezza
(c) venduti sfusi
78. I prodotti fitosanitari sono di libera vendita o soggetti ad
autorizzazione?
(a) sono di libera vendita
(b) sono autorizzati dal Ministero per le Politiche Agricole
(c) sono soggetti ad autorizzazione del Ministero della Salute,
a controllo e registrazione come prodotti fitosanitari
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90. Chi responsabile di eventuali intossicazioni conseguenti al cattivo uso della maschera?
(a) chi non ha cambiato il filtro della maschera protettiva
(b) chi ha venduto il prodotto
(c) il titolare del patentino che ha acquistato il prodotto
fitosanitario e chi ha utilizzato scorrettamente la
maschera protettiva
91. Quando si effettuano trattamenti, opportuno:
(a) scaricare la soluzione avanzata nel pi vicino fossato
(b) preparare una quantit di miscela irrorante effettivamente necessaria per il trattamento
(c) distribuire la soluzione rimasta in unaltra coltura
92. corretto impiegare prodotti fitosanitari a dosi pi alte
di quelle massime indicate in etichetta?
(a) no, mai
(b) s
(c) solamente se miscelati
93. In caso si riscontri una minore efficacia del trattamento, cosa opportuno fare?
(a) aumentare la dose del prodotto impiegato
(b) sostituire il prodotto impiegato con uno pi tossico
(c) consultare un tecnico specializzato ed eventualmente sostituire il prodotto con un altro, registrato per la
coltura e la malattia da combattere
94. Come si deve comportare loperatore al termine del
trattamento?
(a) lavarsi le mani
(b) nessuna precauzione perch al termine dei trattamenti non si corre pi alcun pericolo
(c) spogliarsi e lavarsi abbondantemente con acqua e
sapone
95. Quali precauzioni dobbligo adottare trattando in
prossimit di strade, corsi dacqua e colture confinanti?
(a) nessuna precauzione se il prodotto fitosanitario non
molto tossico
(b) tutte le precauzioni affinch la nube irrorante non
fuoriesca dallappezzamento irrorato
(c) nessuna precauzione in assenza di vento
110. Quando viene prescritto limpiego di mezzi di protezione individuali, questi devono essere indossati...
(a) solamente se si esegue il trattamento in una giornata
ventosa
(b) solamente se non procura disagi personali nelleffettuazione del trattamento
(c) sempre, nelle fasi di manipolazione e durante il trattamento
111. opportuno che una donna in gestazione o in allattamento collabori ai trattamenti?
(a) si
(b) si, se provvista dei mezzi personali di protezione
(c) no, in nessun caso
112. Le norme precauzionali da seguirsi nellimpiego dei
prodotti fitosanitari sono uguali nelluomo e nella donna?
(a) s
(b) no, se la donna in menopausa
(c) no
113. permesso prelevare acqua dai fossi o dai canali direttamente con mezzi irroranti?
(a) s
(b) s, purch si lavi prima delluso il tubo aspirante
(c) s, ma solo con mezzi aspiranti separati ed autonomi
dallattrezzatura irrorante
114. Per evitare danni alle api, sufficiente allontanare gli
alveari dal frutteto da trattare?
(a) s, ma di almeno 500 metri dallarea interessata al trattamento
(b) no, bisogna anche evitare di trattare nei periodi di fioritura e sfalciare le erbe sottostanti se in fioritura
(c) s, se non sono in periodo riproduttivo
115. Dove opportuno miscelare i prodotti fitosanitari?
(a) su un tavolo sotto una tettoia nelle vicinanze dellabitazione
(b) allaperto, con idonei dispositivi di protezione individuale, in assenza di vento, nel luogo pi vicino possibile al campo da trattare, dotato di acqua pulita per
eventuali decontaminazioni
(c) in un locale con porta munita di serratura, separato dallabitazione
116. Se si devono pesare prodotti fitosanitari in polvere...
(a) meglio pesarli in un locale chiuso, cos non si inquina lambiente
(b) pesarli in un locale chiuso ma lontano dallabitazione
dal serbatoio
(c) nessuna precauzione, se si tratta di prodotti poco tossici
137. Lindicazione riportata in una etichetta di un antiparassitario di una dose di 0,35 % equivale a:
(a) 35 litri per ettaro
(b) 0,35 litri per 100 litri di acqua
(c) 0,35 litri per 1000 metri quadrati
150. Non rispettando le norme precauzionali per luso dei prodotti fitosanitari a quale rischio si sottopone loperatore?
(a) solo intossicazione acuta
(b) intossicazione acuta, cronica ed allo sviluppo di malattie allergiche
(c) solo intossicazione cronica ed allo sviluppo di malattie
allergiche
151. Allinsorgere di un malessere che si ritiene collegato
con limpiego dei prodotti fitosanitari, come opportuno
comportarsi?
(a) bere del latte e distendersi per qualche ora
(b) provocare il vomito e mettersi a riposo
(c) rivolgersi al pronto soccorso mostrando le etichette dei
prodotti utilizzati
152. Nel caso di intossicazione acuta da prodotti fitosanitari, quali provvedimenti immediati occorre adottare?
(a) lavare lintossicato con acqua e somministrare una
bevanda calda
(b) mettere a letto il soggetto e chiamare il medico curante
(c) trasportare il soggetto lontano dalla fonte di contaminazione, spogliarlo e lavarlo con acqua; non somministrare alcuna bevanda e portare il soggetto in ospedale
consegnando letichetta del prodotto che ha causato
lintossicazione
153. Cosa si deve fare nel caso che il prodotto vada a contatto con gli occhi?
(a) sciacquarli con acqua per 10 - 15 minuti e recarsi al
pronto soccorso
(b) mettere il collirio
(c) tenere gli occhi chiusi
154. Un prodotto fitosanitario molto tossico pu provocare
intossicazioni mortali per luomo?
(a) no, solo intossicazioni croniche
(b) s, pu provocare intossicazioni acute anche mortali
(c) no, solo intossicazioni sub-acute
155. I prodotti fitosanitari nocivi che grado di intossicazione possono causare se utilizzati impropriamente ?
(a) lieve
(b) grave
(c) trascurabile
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164. Coloro che effettuano trattamenti, o comunque lavorano in ambiente contaminato da prodotti fitosanitari, possono assumere farmaci?
(a) s, in quanto non hanno nulla a che vedere con i fitofarmaci che si danno alle piante
(b) s, se si deve fare un ciclo di cure al quale si abituati
(c) s, ma a seconda dei casi, e comunque informandone
prima il medico
165. Prima di sottoporsi allesame per il conseguimento dellautorizzazione allacquisto dei prodotti fitosanitari
opportuno
(a) sottoporsi ad una visita medica preventiva
(b) conseguire il certificato di buona condotta
(c) segnalare alla commissione esaminatrice eventuali
malattie subite
166. Le formulazioni in granuli possono essere maneggiate a
mani nude?
(a) s
(b) no
(c) solamente se c lacqua per lavarsi
(b) lesecuzione dei trattamenti a turni fissi sulla base dellandamento climatico
(c) lesecuzione dei trattamenti solo nei casi in cui stata
riscontrata la reale necessit in seguito a operazioni di
monitoraggio sul campo
176. Quali sono i possibili mezzi di previsione delle infestazioni e quindi delle necessit di trattamenti?
(a) il controllo dei parametri meteorologici
(b) non esistono mezzi adatti
(c) lo studio del comportamento della fauna
170. corretto eseguire i trattamenti fitosanitari a calendario seguendo esclusivamente le fasi fenologiche?
(a) no, perch non si certi che il parassita sia presente, o
abbia raggiunto un livello di reale dannosit per la coltura
(b) s, perch cos si sicuri di colpire in tempo lavversit
da combattere
(c) s, ma solo se si usano prodotti insetticidi o acaricidi
173. Gli insetti e gli acari presenti sulle colture sono tutti
dannosi?
(a) no
(b) s
(c) no, se sono adulti
174. Cosa si intende per produzione integrata?
(a) luso congiunto di pratiche agronomiche, prodotti fitosanitari selettivi con insetti ed acari utili
(b) linsieme di prodotti fitosanitari e macchine
(c) linsieme di pi principi anticrittogamici ed insetticidi
175. Quali vantaggi comporta il diserbo meccanico in preemergenza in sostituzione di quello chimico?
(a) economici
(b) ambientali
(c) commerciali
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