Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Nella tradizione anglosassone le mappe concettuali non sono strumenti specificatamente filosofici
ma pi in generale strumenti per organizzare il pensiero, nei due significati complementari:
strumenti per esporre pi chiaramente i propri pensieri e le proprie tesi ma anche, e forse
soprattutto, strumenti per imparare a pensare meglio, in modo pi chiaro e pi argomentato. Da
questo punto di vista, limportanza che hanno nella formazione filosofica intuitiva e luso
sistematico che ne facciamo nel manuale Il pensiero plurale non orientato solo a rendere pi
chiara lesposizione, ma anche a facilitare la formazione di strategie di pensiero pi efficaci.
Ma per essere uno strumento utile, le mappe concettuali vanno costruite bene, secondo criteri
precisi anche se non rigidi. Molti siti in lingua inglese forniscono indicazioni specifiche e a volte
vere e proprie guide, ad iniziare dal sito dellInstitute for Human and Machine Cognition, che ospita
(http://cmap.ihmc.us/publications/researchpapers/theorycmaps/theoryunderlyingconceptmaps.htm)
un lungo articolo del padre delle mappe concettuali, Joseph D. Novak, The Theory Underlying
Concept Maps and How to Construct and Use Them (scritto insieme a Alberto J. Caas). La teoria
sottesa alle mappe concettuali e come costruirle e usarle , come suggerisce il titolo, unanalisi ad
ampio raggio di questo strumento, sia nelle sue implicazioni teoriche, sia nelle realizzazioni
pratiche.
Che cosa sono le mappe concettuali
Riportiamo la traduzione di alcuni passaggi particolarmente significativi.
NellIntroduzione si propone una definizione della mappe concettuali:
Le mappe concettuali sono strumenti grafici per organizzare e rappresentare le conoscenze. Esse
includono concetti, di solito racchiusi in cerchi o riquadri di vario tipo, e relazioni tra concetti
indicate da una linea che collega due concetti. Le parole sulla linea, denominate termini di
collegamento o frasi di collegamento, specificano la relazione tra i due concetti.
Viene quindi proposta una mappa che descrive le caratteristiche delle mappe concettuali. Non la
riportiamo, rimandando alla pagina ricordata per unanalisi diretta. Ne sottolineiamo per alcune
caratteristiche che si aggiungono a quelle di cui si detto. Le mappe organizzano la conoscenza
collegando concetti (mediante relazioni esplicite, cio scritte sulle linee di collegamento) disposti in
ordine gerarchico, in modo che risultino evidenti quelli centrali e quelli dipendenti. Servono per
rendere pi efficace lapprendimento ma anche per stimolare la creativit e la rielaborazione dei
concetti presentati. importante sottolineare che i rapporti tra i concetti e la stessa gerarchia
dipende dalla domanda cui intendiamo rispondere e quindi su uno stesso argomento possiamo
comporre pi mappe concettuali, organizzate in modo diverso. Ogni mappa concettuale, in altri
termini, mostra alcuni aspetti del problema affrontato e ne pone in secondo piano altri, che possono
diventare centrali cambiando la prospettiva di analisi.
Il fondamento psicologico
Le mappe concettuali hanno un fondamento psicologico e uno epistemologico. Dal punto di vista
psicologico gli autori sottolineano che i primi concetti vengono appresi intorno ai tre anni di et, a
partire dallesperienza, che viene unificata in base a somiglianze o ad analogie di funzioni, mediante
vere e proprie scoperte in cui il bambino attivo e creativo. In seguito, i nuovi concetti vengono
sempre pi spesso appresi tramite il linguaggio e la connessione-rielaborazione di quelli gi noti.
Richiamandosi alla distinzione di Ausubel tra apprendimento meccanico e apprendimento
significativo, gli autori sottolineano la funzione delle mappe concettuali come strumento per
lapprendimento significativo. Uno dei pi efficaci usi delle mappe concettuali non quello di
strumento di apprendimento, ma di strumento di rielaborazione, che incoraggia gli studenti ad usare
modelli di apprendimento significativo. [] Un altro importante progresso nella nostra
comprensione dellapprendimento che la memoria umana non un semplice vaso da riempire,
cui sposteremo i concetti nella mappa concettuale a seconda di come riterremo che essi debbano
essere pi convenientemente sistemati. Alcuni concetti possono anche restare nel parcheggio
quando la mappa ormai completa, se chi costruisce la mappa non trova le giuste connessioni tra
questi concetti e quelli della mappa. Il passo successivo consiste nel disegnare un primo abbozzo
della mappa, usando foglietti mobili, tipo post-it, oppure software dedicati, come lo IHMC Cmap
Tools ( un programma dedicato alla costruzione di mappe concettuali, su cui ci soffermeremo in
seguito). Limportante poter spostare liberamente i concetti, cercando le giuste connessioni e il
corretto ordine gerarchico.
importante capire che una mappa concettuale non mai finita. Dopo aver costruito una prima
mappa, sempre necessario rivederla. Possono essere aggiunti nuovi concetti. Una buona mappa
concettuale richiede da tre a pi revisioni. per questo motivo che usare un programma informatico
utile. Una volta collocati i concetti, bisogna esplicitare le connessioni, delle quali ci saremo fatti
gi unidea nella fase precedente, e stabilire anche le connessioni trasversali, tra concetti anche
lontani nella mappa e appartenenti a sottoinsiemi diversi.
Lo IHMC Cmap Tools
Gli autori analizzano poi il software cui si accennava sopra, IHMC Cmap Tools
(http://cmap.ihmc.us), la cui sigla iniziale sta ovviamente per Institute for Human and Machine
Cognition.
un software gratuito, che pu essere scaricato dal sito ricordato sopra e installato nel proprio
computer. Consente di costruire mappe concettuali in modo standardizzato, inserendo i concetti in
caselle mobili e collegandoli con frecce che impongono lapplicazione di una etichetta per
esplicitare il significato delle connessioni. Permette di inserire nelle caselle anche link ad immagini
e a documenti che approfondiscono e illustrano il relativo concetto. Le caselle di testo possono
essere spostate facilmente, mediante semplice trascinamento, possono essere cancellate o
modificate in ogni momento e partendo da una casella, trascinando un semplice simbolo che
compare quando vi clicchiamo con il puntatore del mouse, possiamo inserire nuove frecce e nuove
caselle. In definitiva, il programma costringe a standardizzare i simboli e le convenzioni usate per
costruire mappe, in modo che possano essere lette e interpretate da chiunque. In questo modo
possibile anche lavorare collettivamente a ununica mappa.
Se usate in modo sistematico e con gli strumenti adatti, le mappe concettuali possono costituire un
vero e proprio ambiente di apprendimento e favorire la definizione di un metodo di studio attivo, in
cui lo studente il soggetto che struttura consapevolmente il proprio apprendimento.
Lambiengte di apprendimento centrato sulle mappe concettuali implica che esse siano usate lungo
tutto lo sviluppo di ununit o modulo di apprendimento. Le mappe concettuali in questo contesto
possono essere usate come meccanismo di controllo del livello di comprensione che gli studenti
hanno sullargomento prima che esso sia spiegato. Le mappe sono successivamente sviluppate,
estese e raffinate via via che gli studenti sviluppano altre attivit sullargomento ed aumentano la
propria conoscenza, possibilmente concludendo con modelli complessi di conoscenza che collegano
risorse, risultati, esperimenti, ecc., e che possono essere usati, se lo si desidera, anche come
presentazione finale da parte degli studenti. Le mappe concettuali possono essere anche fatte in
gruppo, soprattutto con strumenti come Cmap Tools, che registra anche le date degli ampliamenti e
gli autori di aggiunte o modifiche. In questo modo possibile pensare, in alcuni casi, ad attivit
svolte congiuntamente da tutta la classe e alla produzione di un patrimonio comune di mappe
concettuali su argomenti diversi ma collegati tra di s.
Conclusioni
Nelle Conclusioni gli autori sottolineano come le mappe concettuali non siano semplicemente la
rappresentazione grafica di concetti ma un vero e proprio metodo di lavoro per apprendere e per
creare conoscenza.
In questo scritto abbiamo cercato di presentare i fondamenti teorici e le origini di ci che
chiamiamo mappe concettuali. Mentre a un primo sguardo le mappe concettuali possono apparire
solo una rappresentazione grafica delle informazioni, capire i fondamenti di questi strumenti e il
loro uso appropriato condurr a comprenderne le effettive potenzialit. Pu sembrare in un primo
momento che si tratti di una semplice sistemazione di parole in un ordine gerarchico, ma quando
poniamo cura nellusarla per organizzare i concetti rappresentati dalle parole, e le proposizioni o le
idee sono organizzate mediante gli opportuni collegamenti tra le parole, allora cominciamo a
renderci conto che una buona mappa concettuale al tempo stesso qualcosa di semplice, ma anche
un insieme complesso con profondi significati. Abbiamo visto come le mappe concettuali possono
aiutare gli studenti a imparare, i ricercatori a produrre nuove conoscenze, gli amministratori a
strutturare e gestire meglio le proprie organizzazioni, gli scrittori a scrivere e gli insegnanti a
valutare lapprendimento.
Le mappe concettuali possono ovviamente essere usate per organizzare qualunque tipo di
conoscenza, ma nella didattica della filosofia assumono una valenza particolare, perch richiedono e
sviluppano abilit proprie dellinsegnamento filosofico, dalla definizione dei concetti alla loro
connessione, dalla rielaborazione dei contenuti alla capacit di vederli sotto prospettive diverse.
Luso delle mappe concettuali nella didattica della filosofia sempre pi diffuso, come possiamo
facilmente constatare inserendo in un motore di ricerca i termini mappe concettuali filosofia. La
stessa ricerca, per, rivela come siamo ancora lontani, in Italia, da una standardizzazione che
consenta di usare le mappe come un ambiente di lavoro in cui sia possibile collaborare ed
accrescere progressivamente ci che altri hanno iniziato. Per adesso, salvo alcune eccezioni, si tratta
pi di schemi riassuntivi, orientati a facilitare la memorizzare dei contenuti piuttosto che a definire
concetti e rielaborarli scoprendone le molteplici connessioni.