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DANTE

Dante, onde avvien che i vti e la favella


Levo adorando al tuo fier simulacro,
E me su 'l verso che ti fe' gi macro
Lascia il sol, trova ancor l'alba novella

Per me Lucia non prega e non la bella


Matelda appresta il salutar lavacro,
E Beatrice con l'amante sacro
In vano sale a Dio di stella in stella.

Odio il tuo santo impero; e la corona


Divelto con la spada avrei di testa
Al tuo buon Federico in val d'Olona.

Son chiesa e impero una ruina mesta


Cui sorvola il tuo canto e al ciel risona
Muor Giove, e l'inno del poeta resta.

G. Carducci

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