Sei sulla pagina 1di 1

COLLOQUI CON GLI ALBERI

Te che solinghe balze e mesti piani


Ombri, o quercia pensosa, io pi non amo,
Poi che cedesti al capo de gl'insani
Eversor di cittadi il mite ramo.

N te, lauro infecondo, ammiro o bramo,


Che mnti e insulti, o che i tuoi verdi e strani
Orgogli accampi in mezzo al verno gramo
O in fronte a calvi imperador romani.

Amo te, vite, che tra bruni sassi


Pampinea ridi, ed a me pia maturi
Il sapente de la vita oblio.

Ma pi onoro l'abete ei fra quattr'assi,


Nitida bara, chiuda al fin li oscuri
Del mio pensier tumulti e il van desio.

G. Carducci

Potrebbero piacerti anche