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C3B4
1916
SCRITTORI
ITALIANI
lYV STRANIERI
SCRITTORI
ITALIANI
lYv STRANIERI /(
98
SCRITTORI ITALIANI
E STRANIERI
POESIA
LA BELLA
MANO
DI GIUSTO DE CONTI
A CURA DI GIUSEPPE GIGLI
SCRITTORI ITALIANI
E STRANIERI
COLLEZIONE DI LIBRI INSIGNI
ARTE
DELLO
CEVOLE
::
PER
GENTILE
SPIRITU,
ORNAMENTO DELLA
CASA.
Ki
STORIA
BIOGRAFIA
FILOSOFIA RELIGIONI
SAGGI CRITICI
O R ATO R lA
ROMANZI
VIAGGI
i!:
EDIZIONI NITIDE.
ELEGANTI
ORO.
DIVERSI
::
PREZZO MITISSIMO.
RILEGATURE IN TELA E
colori diversi per i
RAMI DELLA BIBLIOTECA.
lA BELLA
MANOSA
Di
GIUSTO
DE CONTI
CARABBA
EDITORE
LANCIANO
PROPRIET LETTERARIA
INTRODUZIONE
Tra gli epigoni dei tre grandi Toscani del Trecento
non pu andar confuso tra i molti che scrissero versi
e non pu esser dimenticato Giusto de' Conti.
Vissuto in un secolo tutto inteso a scrutare il mondo
antico^ egli, nel Rinascimento, ha il merito di non digrande arte nazionale, e benannoveri tra i petrarchisti, ha tali e
tanti meriti da esser ritenuto uno de' pi gentili lirici
del suo tempo, e occupa un posto tutto a s, che mentre
lo ricongiunge al Petrarca, lo distacca assolutamente
da tutti gli altri seguaci.^ Era il tempo delle magnifiche scoperte dei libri che ci dovevano far conoscere
tanta parte della grandezza antica, che Firenze chiamava Emanuele Crisalora ad insegnare il greco, e che
il volgare era pochissimo coltivato. A' pochi che gli si
tenevano fedeli sorrideva la grande arte de' tre sommi,
e specialmente per i poeti quella del Petrarca, come
colui che con le sue liriche ispirate da un amore casto
e gentile trovava maggior consenso di lodi e d' imitazione tra spiriti che parevano aver perduta ogni afferstogliere lo sguardo dalla
ch
la critica lo
mazione personale e civile. L' Italia, in verit, immiserita da lunghe e sanguinose guerre, percorsa da eserciti
mercenari, aveva smarrita alla sua volta ogni antica
dignit di nazione, e tra le rovine che d' ogni parte la
soffocavano, gli ultimi aneliti di libert dovevano spegnersi nelle congiure di Stefano
Non
1
Porcari a Roma, di
e de' Pazzi a Firenze.
Venditti, Oiuato
de' Conti e
A -96
il
non
INTRODUZIONE
II
ma
si
lo stesso Petrarca.
il
titolo
posuit
senso di
VENCri'TI, op.
L' iscrizione
cit.
non ha
nel
ci
di Rimini,
pag. 120.
1'
anno 1409
ma
1440
cfr.
VENDITTI, op.
cit. p.
li.
INTRODUZIONE
III
non che da
donde
si
move onestamente
e posa
Certo r amore del poeta per la donna fu, come adbiamo accennato, sincero e grande, a giudicare dalla
foga delle sue rime in onore di lei. Egli ne descrive la
bellezza tutta, dagli occhi alla' bocca, dalla voce a' capelli, e specialmente alla mano, che ammira e dice degna
del canto di Orfeo, e dalla quale prese titolo il suo
canzoniere
:
Mano
premesse
all'
edizione
vero-
INTRODUZIONE
IV
mano
di
la
lei.
L'amore da Giusto
Deh sfammi,
fosse d'
E
e
tu lo
e el
1'
tutti
II
1'
del 1449.
INTRODUZIONE
Ma, bench
amor poetico,
casto e gentile,
cio
l'
amore
di
il
suo
nient' altro.
erano
di
fu,
Musa
moda
nel secolo
in
fondo, un
XV,
bella
ispiratrice e
puramente plato-
e l'autorit e l'ef-
im-
come
egli stesso
amore
1'
in
me
(sonetto
Pure
CXC.)
un giorno
un sonetto" liberissimo per quei tempi, nel quale lament la servit
d' Italia e il danno che le veniva dalle milizie mercenarie. Eccolo (sonetto XLI):
egli,
corti, si ricord
Se mai per
al
tempo
la
tua lingua
il
sacro fonte
V. ROSSI,
Ibid, ibid.
//
INTRODUZIONE
VI
Che
il
italico valor
gran tempeste
Un
dobbiamo notare,
godeva la
prest mai all'adula-
r assenza,
cio, di
lodi
a'
veri n sentiti.
produzione poetica
copiosa.^
Furono
di
Giusto probabilmente pi
una grande
non
si
chelli
distacca da quelle
ortografica,
VENDITTI,
Cfr.
Vedasi, in
pp. 87-96.
fatti,
proposito
il
VENDUTI,
op.
rii.
INTRODUZIONE
vii
anno mori
onorato
fu introdotta
come
1'
asserisce l'Audifredi,^ fu
primo
il
autore italiano.
probabile che nel 1438 si trovasse in Ferrara e
forse fu dopo in Firenze, e pensando che anche in Veil
di
Cit. dal
VENDITTI
EdiU
Ital,
XV,
p.
INTRODUZIONE
vili
pi del
interponesse
ranti
suoi uffici e
si
stabilisse fra
bellige-
una tregua.
Niccol
conciliazione
il
nostro Giusto,
il
degli
uomini
arti,
a Basinio Basini, dal Valturio a Piero della Franda Matteo da Pasti a Giorgio Trapezunzio. Giusto
fu accolto con grandi onori, e tutti, letterati ed ar-
cellio
cesca,
vi
INTRODUZIONE
tisti, gli
mostrarono
in loro compagnia.
il
Ma
IX
ancor
vi si legge quest'iscrizione;
Romanus
Juatus Orator
Jurisque
Accenneremo ora
a'
Hoc Saxo
Situa Est.
pre-
Mano.
primo posto quello detto An-
Tra
codici merita
il
libri
del
canonico
G. A. Angelucci, da cui trasse il nome, e che, credutosi prima sperduto, emigr poi d' Italia, e arricch la
Biblioteca del
castello
d'Ashburnham
in Inghilterra.
Un
Mano.
stessa raccolta
1263;
in
Mano,
il
4,
trarca.
Anche importante
del Corbinelli,
il
INTRODUZIONE
Mano.
membranaceo
fine,
secolo
del
XV, ha
numero
1034.
77 carte, pi
un
4 in
veduto presso
d.
Piercaterino Zeno, del medesimo ordine e fratello del pi famoso Apostolo Zeno, in pergamena, senza
titolo e in 8; l'altro presso Marco Antonio Sabbatini,
presso
d.
Ferrara (X. D.
Fra
gli altri
18).
agli stu-
Somaschi
di S.
Maria
La prima
Mano
fu quella,
come
la
INTRODUZIONE
XI
mam
Piasiis
MCCCCXCII.
XX
MDXXXI
Conti
Romano,
chelli,
nuovamente in Venezia,
Parnaso Italiano, ornata
Per
la Bibliografia
Mano
fu stampata
tomo
fu
si
XVI
del
di belle incisioni.
Contiana,
eh'
assai scarsa,
il
INTRODUZIONE
XII
Giusto de' Conti, Roma, De Romanis, 1824 (libretto divenuto assai raro); E. Rostagno, // codice Angelucci
ora Laur. Ashburnham del Canzoniere di Giusto de'
Conti, nella Rivista delle Biblioteche e degli Archivi,
VII, 1896,
II
p.
sgg.;
M. Manchisi. Rassegna
Critica
Studi di leti. ital. di Napoli, VII (1907); Licurgo Venditti, Giusto de' Conti ed il suo Canzoniere della Bella
Mano, Rocca
sul poeta e
S.
Giuseppe Gigli.
LA BELLA MANO
mi
f'
Da
che
me
ricordar di
me non
lice.
indi in
ma
d'
mi
amore
e di
Madonna
si
ragiona.
Cosi di
il
II.
drizza
l'
15
LA BELLA MANO
16
bella e bianca
man
Per
me non
il
di, eh' io
'nnammorai,
III.
man
ponesse, e
stile.
E Dio
mirava Ed
LA BELLA MANO
17
IV.
in cui si
bellezza
da far
In voi
si
mondo
al
Amor
che
altro intelletto, se
no
il
mio,
ama
in voi
De
spirti eletti
il
pi gentil di loro
gli altri
96
Semidei,
pensier miei)
LA BELLA MANO
18
un
celeste raggio
sfavilla, e
che
il
e dalla bocca
riversa
come
il
colma
di dolcezza,
colei
che
lo
impar dal
cielo.
VI.
Chi
costei,
forma umana
in compagnia d'Amore
come Dea soggiorna?
Di senno
In
lei
e quel
talch
il
Maestro da
stellati chiostri
LA BELLA MANO
19
VII.
si
bianche, e
monde
e gli occhi,
la luce
e la
il
Sole
che ogni
e
vii
da 'nnamorar Narciso,
ha sopra ogni altro stato
nobilitata la natura umana.
il
bel tacer
vili.
indi
quella,
1'
Vidi inchinarsi
il
Cielo, e
il
Paradiso
il
Mondo primavera
vago
riso.
LA BELLA MANO
20
io noi so dir,
di tante meraviglie
IX.
Quando
mi fan
mi pungon
s,
che dentro
l'
alma scoppia,
ove
LA BELLA MANO
21
X.
Da
qual
si
amaro
si
bel fonte
move
Donde
Dove
dove trovo
viso?
le rose, e le viole,
Donde
XI.
mi tenne
mi
dove
LA BELLA MANO
meco Or che
riconduce ?
22
Io dicea
ti
Ma
La
lo sforzo
quand'
io
XII.
Spento ha da
la debile
Ma
vista, sicch' io
vivo
omai
del
gli
mia
cieco nel
lasso,
tra
il
talor
si
muove un
le
raggio fuggitivo,
LA BELLA MANO
23
XIII.
Luce
pensando
alla
mia impresa
come
sia benedetto
il
subito desio,
fu di tanta altezza,
che gi con tal vaghezza
mi mosse a contemplar l' alto lavoro
non so se per riposo, o per ristoro
di mie fortune, e de i passati affanni,
ci provvedesse il mio Signor fallace,
per darmi alfin degli anni
alcun breve conforto, o qualche pace.
il
Se
il
mentre che in
non mi tenesse
allor
da
me
diviso
fiso
LA BELLA MANO
24
il
cielo.
il
donna
bella.
virtute
le doti e le
mondo
sole
Che
se
'1
piacer
tua forma
non
erra,
umana ma
l'essenza diva.
LA BELLA MANO
Or
va,
25
Canzon leggiadra,
XIV.
donde
si
talor la
col
mio Signor, a
poco.
al
cor mi riede,
LA BELLA MANO
26
XV.
Quando
il
il
si dola,
due
ma
Febo duolme,
qualunque per amor sospira,
pi di me, che pi d' altrui sempr' ardo.
e di
ma
XVI.
si
gli
s'
LA BELLA MANO
27
L' opra
si
di quelle
quel poco e
ch'io vo' di
lei
Ciel
il
s'
inchina,
confuso mi dimostra,
scrivendo e ch'io ragiono.
XVII.
Chi
di lei,
il
occhi,
triste core
le
chiome.
S' io avessi
di lei
e in
un punto mi danno
Lasso, vedr
morte e
di
vita.
in vita
LA BELLA MANO
28
e innanzi che di
me
l'
infelice core
trionfi morte,
Non
Ben
XVIII.
Ratto per
man
Amor
di lei
LA BELLA MANO
E
vidi allor
Amor
si
come
29
arm
la gentil
Man. che
il
cor
mi
prese:
XIX.
O Man
duro freno, e
aspra verga,
che mi corregge, e volve a mille modi,
e leghi il core, e l'alma in tanti nodi,
che a forza converr, che omai disperga.
e stringi
il
1"
crudel vaghezza
d'
mio bene,
LA BELLA MANO
30
XX.
mondano
miri la
Donna
che quanto
il
errore,
Il
la
voce move
pien tutto
e poi
d'
amorose
e chiare stelle
XXI.
de
t'
ha dato
il
cor,
LA BELLA MANO
Poich ogni mia salute, ogni mia sp.ene
da voi sola ad ognor convien ch'io spere,
e da voi attenda vita e da voi morte,
contra al dovere,
perch di me piet non vi ritiene?
perch sete ver me, crudel, si forte ?
XXII.
io
sento fra
allor
le
mi vien parole
dal cor
altere e
nove
il
Ciel di tanto
ben mi
move;
fesse degno.
il
disdegnoso petto,
31
LA BELLA MANO
32
indurato affetto
il smalto perch ognor mi doglia:
che lei, che il cor m' ancide,
avanza ogni altro ben che mai si vide.
che
ha
d'
fatto
Felice r ora e
giorno,
il
ma
pi beata quella
Anima eletta e pura,
Virtude e gentilezza
quaggi discese, Amore,
il
in questa vita;
fu privo e di splendore
d' allor,
Poich
alla pi fiorita,
e pi perfetta etade
il
in
tempo
lei
la rivolse,
sola
quanto
si
si
accolse
vide
al
mondo
di beltade,
mi
strinse a
si
leggiadro nodo.
quando
di lei pria
'nnamorai
LA BELLA MANO
33
negli occhi
il
fronte di colei.
eh'
un specchio
e le saette.
mio Tesoro,
al
XXIII.
di virt, di
disire,
lei si
dove
Da
lei
beato
si
il
specchi, e segua; e
il
volto mire,
ne vien divine
le
parole;
viso, e
il
90
mondo han
34
LA BELLA MANO
XXIV.
XXV.
ha in mano,
LA BELLA MANO
Rubato
al Sole
ha
le
dorate chiome
il chiaro viso
a Venere
1'
andare, e
35
le parole.
lei sola.
XXVI.
Ma
LA BELLA MANO
36
XXVII.
perch
tal
poter ne vien
il
il
d'
fonte
altronde,
scemo
me
cresca,
s'infronde.
Da
XXVIII.
Un
si,
il
sa ben
LA BELLA MANO
Ma
lasso di
ne son gi
mia
scritte, e
37
il
suon
de' miei
lamenti
XXIX.
move a mercede
Man
Ma
n'avesse in parte
questa mia cara angelica Colomba.
piet, se far si pu,
LA BELLA MANO
38
XXX.
Rosello,^ io fui dinanzi al bel sembiante,
e vidi in
mirando
forma vera
1'
il
Paradiso
io
stava
al
suon
al bel tacere, al
muover
Ogni
era,
XXXI.
nime
belle, nello
eterno Chiostro
servate da Natura
all'
altra etate,
piangete
or
dell'
quando mai
si
>
dove
s'
come
Rosello Roselli di
mostro?
il
canzonier*
LA BELLA MANO
39
fiumi,
XXXII.
il
Tebro, o
il
Nile,
che
Uno
di Idelbrsndino che,
aecondo
le
una
il
quale,
come dicono
maggiori probabilit, fu
il
padre di Giusto.
LA BELLA MANO
40
XXXIII.
O mondo,
mia mente
allaccia;
XXXIV.
Io vidi gi
che
il
altere e
nuove
cose,
avventurose
LA BELLA MANO
seguendo
di chi
m' arde
passi e
mosse con
l'
non
41
orme,
lice,
silenzio.
XXXV.
Mentre
io potei
portar celato
il
foco,
Ma
si
non
loco
come suggetto
merc chiamando, a
te conforto invoco.
Guarda
oscura
al
punto
del morire.
LA BELLA MANO
42
XXXVI.
In quella parte, dove
miei pensieri
Sole,
s'
io
ne son degno,
la naturai bont,
commossa da
Queir
talch r
alma ingannata
uom
face
allor si pasce
forte la virtude
morto
quel desio,
LA BELLA MANO
43
La meraviglia
del crudel
mio
stato,
Ahi
mia fede
accorta, nel mio fronte il cor mirando:
cosi m'ha posto in bando
e sete di
LA BELLA MANO
44
d'
Alma
gentil,
che ne
trasporta
gran
il
1'
disio,
Amor,
poich' io
mi
spetro,
giugne
al felice
mira
1'
fronte, e
il
me
mi
uccide,
vide
viso, e quella bionda trezza,
si
LA BELLA MANO
45
XXXVII.
si affida la
onde mi nacque
usato ardire,
1'
si
mantene,
tradita spene,
al cor
alto disire.
l'
Guarda
Ma
se
mia fede
vana, e
mia speranza,
XXXVIII.
armonia
celeste piene
alta colonna e
mia
vita,
LA BELLA MANO
46
se
il
Ciel
e se
e
io spero alla
non mancher
vittoria,
perch degno,
si
ferma
fede.
XXXIX.
Grandezza
al tutto
d'
fan costei
XL.
nel
tempo che
cosi l'arder
gli
avanza
al
more
viver poco,
d'amor mi pare un
gioco,
ove
mi conduce Amore
mi struggo, e dolce
io
loco.
LA BELLA MANO
Ah nuova
vita,
ah disusata morte,
puommi
47
nelle
fiamme
altri desiri,
far beato:
invan
XLI.
Se mai
al
il
sacro fonte
belle,
Che omai
le gran tempeste
con nostro scorno
da' barbari gi vinto e combattuto.
tal
LA BELLA MANO
48
XLII.
Messer Filippo/
e'
affetti.
amar
l'
un
l'
altro poi
sommo Amore,
non
sol
ne
lice,
dall'
umano
errore,
XLIII.
lega e prende
son contento
o angeliche accoglienze, o dolce accento
di quel parlar che infno al Ciel s'intende,
LA BELLA MANO
de
49
Ma
pur
col
buon voler
che
il
bel
s'
aita
XLIV.
sete contro al
se l'affannata mente, e
il
debil core
forte,
si
la
D-
96
LA BELLA MANO
50
XLV.
Un
son
le
gi m' han
si
man
d"
Amore
amando
pera.
XLVI.
Quanto pu
il
le stelle, gli
Ciel, natura,
ingegno ed
arte,
LA BELLA MANO
Uman
meno
il
si vede un Sole,
che fa sparir quest'altro, e quando parla
XLVII.
Ma
acerbamente
poi del
al dolce
il
martiro;
51
LA BELLA MANO
52
XLVIII.
Ben puoi
perch
la voglia altera, e
di
me
piet
il
mai non
cuor feroce,
pieghi,
ti
Ma
nel cor
mirar vezzoso,
il
riso, e le parole.
XLIX.
si
Amor
fioretti e
1'
erba.
cruda e superba,
del
mio languir
si altera,
LA BELLA MANO
53
cosi quasi
mi dipinse Amore
si
pungente
stile,
ella gentile,
il
duro core.
Ma
LA BELLA MANO
54
LI.
Le bionde
trecce,
riso, e le parole,
il
e le maniere elette
La
bella
Man
cor,
il
rinfresca al petto
mio
1'
come Amor
d'
vuole.
Amore
antica piaga,
mia morte
e del
mio gran
dolore.
LII.
Questa
colei,
che a
mille fiate e pi
e viva
Amor
gesti, alle
si
mi
nel cor
soavi affanni
risospinse,
me
la dipinse,
maniere, al viso, a
panni?
LA BELLA MANO
Benedetto sia il seme, e quella madre,
che rivesti del suo cosa si bella,
bench mi sia a gran torto si crudele.
LUI.
Madonna,
del
mio petto
il
bel sembiante,
Amore,
quando al cor l' usato ardore,
occhi mancheran lacrime tante.
il
dipinse
spento,
agli
un diamante
serbo
bench
d'
ti
mostrasti ognor
si
cruda,
Ma
LIV.
55
LA BELLA MANO
56
Se
il
li
ciel cortese, e
e se
LV,
il primo inganno,
che ancor mi tene
Amor ferito a morte, e l'alta spene,
che volle la mia vita a tanto affanno.
onde mi prese
si,
che mi percosse
il
di ch'io vidi
d'
il
un soave ardore,
umano.
bel sembiante
fuggendo
alla dolce
il
ombra
caldo
mio scampo
d' altro
della bella
amore,
Mano.
LA BELLA MANO
57
LVI.
me
sospira,
fermato
si
vide al
Costei di cui
altrui
LVII.
Giorgio,* se
amor non
d' un
accesa in speme
crescer de' tanto
quanto
or
1'
un
degli
1'
desir perfetto,
amoroso affetto,
amanti all' altro crede,
si
trovava
alla
corte
del
LA BELLA MANO
58
si fiero
di
errore
paura?
la dilettosa febbre
ne s'aggiri,
gli animi ne fura.
LVIII.
Soccorri, o
mio conforto
e vera pace,
giunta
Ma
la veggio,
se di tanto
LA BELLA MANO
59
LIX.
se
Fera selvaggia
di te stessa vaga,
LX.
Usa mia
libert
come Signore
come tiranno;
miei prieghi e
il
lungo affanno,
il gran dolore.
miei lamenti, e
LA BELLA MANO
60
LXI.
Io piango spesso, e
meco Amor
talvolta,
al trapassar d'
un verde
colle
LA BELLA MANO
61
LXII.
in cor gentile
a tutto scemo, e il Sol colcar l donde
ne mena il nuovo giorno, e fiori, e fronde
morranno per le piagge a mezzo Aprile,
Ecco
il
che in un
non gi
sol
tal
malvagia, a chi
il
mio mal
si
poco duole.
LXIII.
Prima vedrem
le stelle in
1'
mezzo
alba
il
il
giorno,
Sole,
e di viole,
il
mondo adorno;
LA BELLA MANO
62
gran desio
LXIV.
Non
si senti;
LA BELLA MANO
LXV.
Arder
la notte
ed agghiacciare
al Sole,
mio
petto,
Onde
procede,
il
o dura e rigid'
alma
che a torto
crudel ver
si
mi mena,
in atto umile,
me
ti
mostri.
LXVI.
Ciel,
che
al
vento
io
perdo
le parole,
1'
Al raggio
65
LA BELLA MANO
64
le cale,
LXVII.
Non
mio
che gi fermata
l'alta speranza,
si,
il
e sua vaghezza
me
disfar di
Ma
LA BELLA MANO
65
LXVIII,
mi trovo
errore e caso,
non ragione o
l'
mio duce
arte.
m'adduce
Il
LXIX.
Deh' torci
gli
stelle
venti,
Ben
fora
tempo omai
ridursi in porto,
ed
96
al
il
venti;
lume,
LA BELLA MANO
66
e le tranquille
mi stan
stelle
si
pronto
fine.
il
il
porto,
Se mai
si
acquetan
io
trapassi
Ma
il
monte
LA BELLA MANO
LXX.
Non
ma
e giunto al
Intanto, di
scorgo
il
me dubbio disperando
maggior periglio, e li m'avvento
ma
che
d'
sostien, eh' io
LXXI.
La guerra
men
freschi, stanchi
67
LA BELLA MANO
68
Il
onde
la
mente a doppio ne
sospira.
LXXII.
trar d'affanni
ho consumato sospirando
gli anni.
suoi danni.
LA BELLA MANO
69
LXXIII.
il
fronte
d'
ma
LXXIV.
Un nuovo
Ardo
mentre che
al
che mi ha scorto al
con quella Man, che ne
lei,
fin della
i
mia luce
LA BELLA MANO
70
Suavi
stridi,
onde
Ciel
il
si
risente,
il
mondo rempio,
LXXV.
Che
sdegnosa
cerchi di rinforzar
che
si ti
pur guardi
a terra ?
aspra mia guerra,
So ben che
Ma
e premi e pungi
che a
il
te soccorso
se alcun
merto
amor
alfin
quest'
pur
alma
lei n'
chiede.
aspetta,
LA BELLA MANO
71
LXXVI.
Riposo, ove non fu mai tutto intero,
e pac3, ove sol guerra, affanno e doglia,
l'altro,
resti
mai
colei,
LXXVII.
Ora che
'1
Sol
s'
LA BELLA MANO
72
manca
l'arte,
LXXVIII.
Che giova
Anima
da
lei
dovunque guardi,
s'
impetra
ornai.
mand
gi al core
LA BELLA MANO
73
LXXIX.
giammai contra
Doglioso e stanco e
come uom
vo'
trafitto
dall'
affanno lento,
da pungente
strale,
e per
campagne
Cosi tutto
il
e boschi caccio
mio tempo
all'
ombra
cale,
il
vento.
al sole
Ma
orso.
LXXX.
Chi dar a
gli
occhi miei
si
larga vena
LA BELLA MANO
74
Forse
il
mio acerbo
dopo eh'
moveranno a
e forse
io fia suggetto
il
a tanto strazio,
mi d morte;
ond'io mai non son
piet chi
pianto,
sazio,
pur ferma
ritrosa
ma
Ma
il
pelo,
alma pregna,
temo ogni mia salute ornai sia tarda;
che aver mi par nel cuor cosa che m' arda,
e non so che mi' sento in l'alma ascoso,
che mi consuma e lamentar non oso.
e pur, qual suol, di doglie
1'
LA BELLA MANO
n
il
tempo
mondo
75
al
se
se gli
mi
disfido,
altro conforto
mi
rimaso,
avvampi.
avvien talor che in mente stampi
di e notte
Ragione
d'
LA BELLA MANO
76
forte, o del
radice,
Lasso, che
il
mio
dolor,
ove
io
mi voglio
il
bel disire?
mio languire.
Che
se mortai bellezza
il
un
un dolce inganno,
LA BELLA MANO
77
LXXXI.
Io non posso dal cor, che
levar
Amor
martira,
mi tormenta
suo mal contenta,
1'
Madonna
contro
me
si
la
sprona e
volta in
gira.
ira,
Non
gi,
Amor
LXXXII,
Se spegne
il
il
mi
sfavilla
che
d'
Amor non
il
LA BELLA MANO
78
Ma
cosi
manco.
LXXXIII.
mora
all'
ultima ora.
ama
se per
me
spento al
filo,
la tua
LA BELLA MANO
LXXXIV.
Chi non sa come
Amor punge
come arrossa i
chi non sa come
quando merc si
e
ed assale
manca,
non cale;
chiede, a cui
come n
LXXXV.
Se per chiamar merc
fra stimoli
s'
impetra mai
d'Amor qualche
soccorso,
un morso,
antico corso
avrei volte le spalle, e ben tei sai.
dall'
79
LA BELLA MANO
80
Ma come
non faranno
che sempre nei begli occhi non mi specchie,
e eh' io
non
t'
ami sempre
sempre
adori.
LXXXVI.
il
le
bel colore,
egualmente compensa,
secche en
il
mie speranze,
e duolsi
il
core,
forza.
LA BELLA MANO
81
LXXXVII.
Non poran
farlo tutti
rei pensieri,
che
stile.
te sola
e notte e giorno
tanto la
LXXXVIII.
s'
eh' io
mora
consenta
Tu
il
pur
sai se gi la piansi,
96
me non
cura,
ed or m' adiro
se pi che le lusinghe la
giammai
tanto mi
di
paura
pur ferma, e dura,
sforza pi quanto pi tiro.
potesse, e
lei,
LA BELLA MANO
82
In questo
finch
Che
se
alla
veracemente
io
ne vorria morire.
LXXXIX.
Ben veggio
al
Il filo
sicch
Non mi
in vita.
vo palpitando per
la via infinita.
LA BELLA MANO
xc.
un
tal
dall'
riguardo avrei da
un fuggendo
nuovi inganni,
Ma
XCI.
Amor, mia
stella, e
l'
lei,
83
LA BELLA MANO
84
Che
e
Ciel,
durando
La mente
il Signor mio,
che armato contro me s' ingegna,
al cor feroce
il
pensier
si
rio.
disdegna,
XCII.
mia
vita,
Amor
tramoi-tita.
LA BELLA MANO
85
xcin.
Io
E come
stassi fra
cos
mi
levo, e
colle,
mi ritengo insieme,
XCIV.
Non
non
non
mi
lieti visi
rassicuri,
fisi.
folle.
LA BELLA MANO
86
Non
XCV.
Tutto
il
quart'anno
il
ha gi rivolto,
mezzo Apollo,
grave giogo al collo,
ne sar tolto.
Cielo
il
sol
il
Ma
Ma
LA BELLA MANO
87
XCVl.
m'appave a
pie
colle.
tal
quell'atto
il
vinse,
Allor
si
forte
una piet mi
strinse,
xcvn.
Amor
Convien che
i nostri guai
con stil pi ardente
senta costei, del Ciel nova Sirena,
malvagia, che a morir mia vita mena,
mia
vita,
che
al
LA BELLA MANO
88
Amor mi
guida.
XCVIII.
mio
foco,
che
io
Staresti,
disdegni e
d'
mi consumi
e struggi.
LA BELLA MANO
89
XCIX.
La
bella terra
e prese gi
piegato avesse
il
tanto
afflitto core),
sempre mi
Ma
il
sole,
quasi sdegnando
meco
star
non vuole,
C.
folti e
campi
fioriti,
o poggi, o
fonti,
LA BELLA MANO
90
stassi,
CI.
Or che
e coir
e
sicch de
Vien poi
la sera,
ed io rimango solo
cosi la notte
moro
il
d rinasco.
LA BELLA MANO
91
cu.
come
vi
mena
il
Amor
vuole,
colla fiera
memoria
della terra,
CHI.
Quand'
la notte oscura, e
quando
il
Sole,
mentre che
il
gelo vince
il
sempre mi
innanzi
1'
vago tempo,
i
colli,
amorosa
luce,
LA BELLA MANO
92
men cruda
giri in
me
l'altera luce;
rivi
al mio tempo
consumar questa alma,
seguir
Non
vide
il
mondo
si
possente luce
di
tempo
in
tempo
che
ma
poi successe
Se mi giovasse
il
al
l'
infelice
e colli
Ma
il
Sole.
e frondaransi al
LA BELLA MANO
93
civ.
cv.
Non
Ed
che
ti
consumi invano?
concetto umano.
LA BELLA MANO
94
Ma
alfin
si
parte,
evi.
mia
caro di
mi
ti
reca a
mente?
teco
ti
mani;
gli
occhi miei
e in
parli e te
LA BELLA MANO
95
CVII.
come
perch sai
la notte al dipartir
m' accora,
il
Tu ne rimeni
e
al
il
CVIII.
Per
e
gli
da
mi
virt, che
la Gelosia,
il
di, ch'.io
me
si
accese
stesso in oblio,
l'
antica pena,
con
si
doppia forza
alfin
mi mena,
LA BELLA MANO
96
la
rimembranza
che fa dogliose
amate offese.
mie posse inferme,
delle
le
Cix.
Quando
aduna
ombra,
il
Cos
ex.
Alma
al
gentil,
suon
che ascolti
miei lamenti
si
il
mi miri,
consenti;
LA BELLA MANO
97
CXI.
Lasso, che
Amor
gli passi
m' ha rinchiusi,
intorno intorno
mi
si
Amor, che a
Amor mi
strugga,
mio fato
mio destino
all'
tal fu
tal
e tal
-96
mia cruda
sorte.
LA BELLA MANO
98
cxir.
Or qui
le
guance pi che
il
ciel serene,
mi
allaccia,
Madonna
coli'
Sol,
altro insieme
che mi
all'
si
asconde,
Oriente,
CXIII.
umana
fera,
LA BELLA MANO
99
sicch
vana
la spene,
che
il
quando
Ben
ma
LA BELLA MANO
100
fonte di
mia
vita,
mirate
e
il
come
mio martire;
mia
in pianto la
e dogliavi di
me, eh'
io
vita passo.
son gi lasso.
Con
tai
tanto
m'ingombra
Freschi e
preme
il
dolor mio.
lieti arboscelli,
Amor, Madonna,
e tu vago concetto,
poich nel tristo petto
cercando per fuggir vie pi di mille,
l'angeliche faville
fatto han mortale il bel foco felice,
non posso pi se contrastar non lice.
LA BELLA MANO
101
CXIV.
La
bella e bianca
Man
che
il
cor m'afferra,
quale era
al
cominciar
di
tanta guerra.
non mi
sferra.
cxv.
il
riso,
r aspettato soccorso
io sento del cor
mio
e rinnovar
1'
la voglia la
di
far
mi
riede
1'
mercede
nuove prede,
alma ardente,
Probabilmente Francesco
Filelfo.
LA BELLA MANO
102
CXVI.
treccie bionde
ferita,
mi nasconde.
Per se
il
cor
pieno,
come gi presso
1
si
tolto,
di
lontano
Diretto ad Angelo Galli, che gli aveva mandato un sonetto nel quale
l' amico della lontananza della donna amata.
condoleva con
LA BELLA MANO
103
cxvn.
Tal son
ne
Amor meco
si
sta
non con
altrui.
cor
meco
s'
adira ed io con
lui.
Donna stamme,
CXVIII.
che
al fin
e in
d'
1
un
suo spinse
l'
forza,
infelice Dido,
LA BELLA MANO
104
una
in altra doglia,
l'oltraggio la vergogna e la
mi guida
mia fede
a crudel morte a poco a poco.
ingorda voglia
onde procede
l'amato che mi strugge e gentil foco.
l"
CXIX.
Non
pieghi
e r idol
Il
mio
scolpito ivi
non
move,
e tra
il
di
il
vezzoso sguardo
abbandonarmi ha
si,
trove.
bei sospiri,
che fra
martiri
tacendo
ma
gli
pi di quella
Man
crudel
mi
doglio,
il
mio core
e mille afferra.
LA BELLA MANO
105
cxx.
mi disvia
mio cor siede
al caro albergo, ove la mente riede
quando all' usata fiamma Amor m' invia,
il
Ma
ond'
arma
il
cor
giunga penne
si
duro, e
il
freddo petto,
si
leggiadre?
CXXI.
io
il
non
LA BELLA MANO
106
Cosi
la
mi pasce
Man
che
rimembranza
ha immortale,
cor di
il
il
sia
CXXIl.
Poich
il
mio vivo
dicendo fra
me
stesso sospirando,
Or
del
mio mal
or sola va di
poi
mi
g'
me
le
mie
luci fide?
incresce, or di
sol
mi piace e
duolsi di
or la sua casta
sol
ride,
quando
m' uccide ?
mia lontananza,
mente volge in parte,
Or rende
me
forse parlando,
vedr chi
Or seco
non si vide,
vo consumando,
sol pi
vile.
LA BELLA MANO
107
CXXIII.
Ora che
l'Aurora
il
dolce
Vago
al
mondo
scorge.
Solo
onde ver
me
gi morte la
man
porge.
CXXIV.
Quando
con
gli altri
ond'
io,
perdo r ardire e
sicch
me
la
stesso e
ragione e
l'
l'
arte,
LA BELLA MANO
108
Ma
poich
l'
si
abbaglia,
non pon
soffrir
la voglia
che sospinse
mezzo
in
1'
al cor,
l'
intelletto
come
ella
pu m' intaglia
ma non
perfette.
CXXV.
Ri mena
le
il
il mattin partille,
lontan fumar le ville,
giorno a poco a poco venir manco.
vedendo
e
il
di
poi
al
(io
il
me
mio acceso
il
l'
col fiero
rimembrar
fianco),
alba nasce,
il mio male,
di mille offese.
vedermi dentro
LA BELLA MANO
CXXVI.
Tu mi
fai
vorrei,
Io son gi vinto e
non
so far difesa
si
Che
CXXVII.
se pria
109
LA BELLA MANO
no
CXXVIII.
Almo
raccomandato
il
LA BELLA MANO
CXXIX.
Ora che
il
freddo
e vansi colmi
colli
d'erba spoglia,
fiumi ne
lor giri,
Zefiro tace ed
e
non
si
il
CXXX.
Anima, che
tosta e
si
sovente
come
te
mena
1'
affannata mente
ad ora ad or per
cosi sapeste
il
si
dritto sentiero,
111
LA BELLA MANO
112
Avriami ancora
CXXXI.
Quando
mi si appresenta,
non ha loco,
ancor m' infiamma si che un gioco
mentre questo
una favilla pi
al cor
che tutto
mi pare ogni altro duol che
E come
suole
all'
apparir de
al
cuor
si
senta.
rai,
cosi
quando un pensiero
Amor mi
al cor traluce,
LA BELLA MANO
113
CX2XII.
sole,
Vedr mai
l'acceso
Oh
perch
sicch io
sia mio.
CXXXIII.
Non
sa fortuna in
si terribil
porto
Amor
non
96
parli
sempre
LA BELLA MANO
114
Con
lei
mi
sto se io
dormo, qual
se io veglio,
CXXXIV.
onde
infinito in
me
cresce
il
dolore,
la lingua
mente quando
tardi sia
il
soccorso.
LA BELLA MANO
115
cxxxv.
mio male,
che poi morto m' hanno,
e il riso e le maniere che mi stanno
confitte al cor con si pungente strale;
mi son pur
pensando
che altro
cosi gli
tolti, e
al
ma
che
il
pianto n
1'
CXXXVI.
le ardite e belle
passati stenti.
LA BELLA MANO
116
far si eh' io
sempre
mi stanno.
CXXXVIL
occhi ladri, che mia debil vita
rubate consumando a poco a poco,
mancher al petto mai l' ardente foco,
l'
alma
triste agghiaccia,
al
bench
sia
di lui.
LA BELLA MANO
CXXXVIII.
che
e lor
mi
sospir gitt la
che
al
Amor
CXXXIX.
Talor
gli
e lei s
che
io dico alla
quella,
117
LA BELLA MANO
118
Con
la vista
CXL.
il
tutta scaldasse
1"
altra
minor gente,
qual fusse
N come
ma
d'
amor
la
mente,
dipoi che
il
il
LA BELLA MANO
CXLI.
e se di quel che io
l
la
Menami
mio
al
terrestro Paradiso,
Fa
eh' io riveggia
il
fronte
il
disiato riso,
CXLII.
di
lei,
119
LA BELLA MANO
120
Che
CXLIII.
Vienmi
la
fiamma antica
dolci affanni
mia
mio nova
condanni
vita,
e giunghi al fianco
ferita
all' altra,
Amor
se
le faville
non son gi
LA BELLA MANO
121
CXLIV.
il
Ciel sereno;
mio seno
e tacito
CXLV.
Ancor
vive,
Madonna,
il
bel disio
LA BELLA MANO
122
un giorno
che innanzi non mi fusse per mia pena
r aspetto, onde disdegno m' ha diviso
il
donde, ho
r andare e
le
parole e
il
dolce riso.
CXLVI.
all'
vita,
mia
ben
salute
il
onde
lei t'
io soffersi
inchina, e
l'
far m'invita,
vero fonte,
man
immortai
di'
eh' io pi
pronte,
ferita.
non posso,
miei pensieri,
vivendo sempre dal mio ben lontano.
il
Ma
io speri
LA BELLA MANO
128
CXLVII.
Udite
Amor
soffersi.
sommo colmo
sete
soave
colle,
nelle tempeste,
quando Amor mi
mentre ardere
e tremare insieme
assale
imparo:
udite
piangete
meco
s,
che
nostri guai,
il
senta quella,
gli
pare assai.
ti
fer
mai dolce o
pio.
LA BELLA MANO
124
Piangano insieme
spirti gentili e
angosciosi versi:
gli
gnudi
amor
soffersi.
gli
chiudi?
si
fa pi forte ne
miei danni.
se
mio mal
si
lagna.
e corra
con
fiamma accesa
e par che
il
in
si
mio
morire.'
rinfresca
mezzo
nervi e l'ossa;
LA BELLA MANO
Veggio
la
e sotto
come
la
mia
il
125
si
accoglie,
donde
Ricominciamo
cagion di quanto
amando mai
soffersi.
Che giova a me
un
bel velo,
LA BELLA MANO
126
cor
d'
un diaspro
1'
altre accorte,
mia morte
men
bellezza,
il
che
mondo pien
i
altezza,
di si soavi accenti,
Che ben
Udite ancora
Amor
soffersi.
Qual
forza,
costei,
LA BELLA MANO
127
vedr mai,
di tanto
Che
lei di
m'incende
ma
soffersi,
CXLVIII.
Amor con
LA BELLA MANO
128
tempo in tempo
mi accese quel disio
infiamma quanto pi m' attempo.
che pi
Ed
ra'
me
or quanto in
possa
il
furor mio,
Ogni
se
se
Dall'
dall'altra
Ma
perch
il
e vendicarmi 'nnanzi
Ecco
l'
la notte inchina; e
ore estreme ?
senza inganno,
tempo
Finch
fra
il
il
ecco la
Luna
la
mente ardisca
LA BELLA MANO
Ponti dinanzi agli occhi la tua fede,
e poi ripensa al suo spietato core;
merita tanto affanno tal mercede?
fia
mai piegasse
se piet
Ma
commossa mai da
nostri prieghi?
una
ingannata!
nieghi,
fiata
dove
1-96
il
nostro emisferio
il
giorno serra,
129
LA BELLA MANO
130
e solo.
mancar
e poi
le
miei desiri.
Ombre amorose,
mar
fiumi, e
l'aquile e le colombe
amiche
farsi.
LA BELLA MANO
Debbon
esser
gli
si
santi che
Qui son
131
dell' erbe,
il
i
mio cor
si
Teda
frutti suoi.
dell'altre,
in rigido
dell'erbe, che da
e le radici
dell' altre,
de
versi,
donde Orpheo
le
1'
selve accolse,
opra,
Ma
-96
LA BELLA MANO
132
bench
il
non voglio
sempre
al tutto
ben seran
armarmi ancor
le
di
sdegno:
1'
onte.
e quale io gi nel
al foco;
rassembrar
di lei,
Tigre dispietato
E come
cosi
il
fra
d' ira
dolor miei.
si
piange e
si
si
aliente,
sospira.
Amor
il
il
me
LA BELLA MANO
133
E come
gi
resti
il
sia.
Che
Domandimi perdono,
esser potesse
s'
al
non
1'
ascolte,
e quanto pi
l'
s'
infiamme,
orecchie volte.
germine
il
bel riso
fiori,
E come
il
1'
LA BELLA MANO
134
misera e infelice
che
Non
lieto
si
consacrar non
condice a
me
si
condice.
false speranze,
ma tal verso
che di pietade ogni lamento avanze.
n pi leggiadra
lode,
le
porge
Ma
che
Or
spesso
segno
fiamma, che a
si
,
come
LA BELLA MANO
135
Conoscolo
Vedi che
al Ciel dispiace
il
mio martire.
CXLIX.
La
e
notte torna e
il
Sol
si
l'
E come
aria e
intorno
il
il
Ciel
a fornire
affretta
il
si
annera,
viaggio,
avendo ornai
la sera.
fuggitivo raggio
per lo novello in
me commesso
oltraggio.
pastori,
bench
sotto
Ma
si
il
tu, vicin,
tosto
e la
per Dio, la
come a noi
di
mandra
su
si
serra
oscura,
che per
si
la f sicura:
fidarsi tal
tempesta dura.
LA BELLA MANO
136
Un
il
colla sua
ti
guarda.
Ma
riguarda.
chi ne incolpo
mia ruina?
Sentenzia divina e mia sciocchezza,
e '1 volto e la durezza di eh' io adoro.
in tanta
Se
il
serpe, che
guardava
mio Tesoro,
il
ali or
si
pi desto,
f' d'
oro
Ah,
Ma
tu perch
Deh ferma
mi
il
passo e
LA BELLA MANO
13T
che Morte
corte
le
Soperchia
pompa
di vederti bella
fa si fella contra
ti
me
e te stessa
in cui
il
tempo;
tempo stai pi
men ti scalda l' amoroso foco
parti un gioco
il
gran
tempo
e tu di
e
in
salda,
ro.artir eh' io
deh, perch
Ben son
eh' io
le
il
sento
mio tormento a
te
non duole?
penso far
mi
cela
LA BELLA MANO
138
Venga
dove
Siringa
la
amor
poi sorridendo
Allor credette
n
al
il
l'
si
struggea,
occhio
li
porgea.
Topo averla
presa,
LA BELLA MANO
139
un fonte mi
sforza,
deriva.
lume
mi fur governo e
fortuna isdegno e gelosia mi cela.
l'altero e dolce
vela,
Rotta
la tela
gi pi
d'
Ha manco
e cosi
LA BELLA MANO
140
Io fuggir in Egitto,
perch
il
mi
interditto.
rimbomba
in quante
te
in tante parti,
il
Sol ne scalda e
il
Ciel
si
vede.
non ha ricordo
il
sordo:
delle sue
impromesse
lei
ti
f'.
m' intenda ?
Non
LA BELLA MANO
ei
141
La mosca che mi
Ahi
come
il
1'
te,
aspetta;
tempo a trapassar
si affretta.
mondo,
il
che
penti
d'
io parlo chiaro e
non mi
ti
ti
nascondo.
CL.
Amor,
acceso in
LA BELLA MANO
142
sovente:
e carco d'
vago giro
del fatai
gli
mio
Sole,
all'armonia, che
Il
anima
li
senno la beltade e
ha
le virtuti in
ove non
si
gentile,
sentir
l'
si sole.
atto umile
LA BELLA MANO
E rimembrando mia
mentre che
siccome
il
egli
U3
dolce speranza,
il
come avanza,
pareggia, e
al loco
lei,
Era
in quell' ora
viso pi che
il
mi struggon
Non
so se
non so
avea
Non
il
se
il
umano
Sol degno,
di lontano.
di foco
lume
l'
dramma
d'
amorosa fiamma.
Io
fsso
Ma
LA BELLA MANO
144
se volge
colei,
Ed
il
mio
debil valore
tremare
io sentiva
il
1'
arsura
chiamar soccorso a
lei,
il
mondo
n la cagion
la stagione e
1'
ora
di si leggiadre pene.
il
pensier pi s'innamora.
si
me
stella,
Le
si
Scendea da
che non
pioggia in
fa stella eh'
'1
sull'
amate
trezze,
pareggi mai.
LA BELLA MANO.
145
Ed una nube
carca di bellezze
intorno avea tutto ripieno
di gioia d' onestate e di vaghezze.
r arco
d'
Mirando
il
Ciel
s lieto
e si sereno,
che io
e
me
scielsi
fra
1'
mia guida
onde pronto
mio
il
fine....
Ma
giunse, eh' io
donde
io
me
arte.
facea,
il
lume
il
fronte, che
mia
vista adombra.
adorna
di
vaghezze nove.
LA BELLA MANO
146
il
Ciel e
destino,
quanto possa
Era
la
gi 'nnanzi
l'
Vedea
non
e
il
il
le
mie suavi
sfavillar,
e smarrita
alto obietto e
ma
il
bel sembiante
di belt infinita.
luci sante
chiuse nella stampa,
chiaro impallidir
biancarlo tutto, e
1'
d'
una
tal
vampa
onorato fronte,
il
mio divampa;
le ciglia
sola,
e sopra
la
LA BELLA MANO
Questa
e fece
la
il
Man
da chi fu
laccio di che
e tienla in croce e
alma
1'
Amor
mai non
1'
147
presa,
annoda,
fece offesa.
Questa
Man
la bella
mi aperse
io
lice
manco
il
il
n conviensi a
mirar vago e
il
mal
lato
volere,
stare in s raccolta e
'1
e questo a tempo, e
che
e piantovvi entro
il
riso
me
bel tacere,
mansueto,
vedere.
il volger lieto,
per arte si acquista
l'andar soave e l'atto umile e queto.
'1
Non
n
n
ma
vi era
il
fiso e
ma
alma attrista,
mi consume,
il
il
il
il
lume,
LA BELLA MANO
148
Era gi
Sole
il
all'
orizonte spinto,
la
ombra era gi
tinto.
era,
Dico
di lei
e sola infiora
in cui
s'
Non
eh' io
qui fuggendo
IL
Q.
il
sonno
gli
occhi apersi.
CARARBA, STAMP.
SETTEMBRE
IN
MANO
LANCIANO.
1916.
SCRITTORI
ITALIANI
lYv STRANIERI
I
PLEASE
CARDS OR
SLIPS
UNIVERSITY
PQ
4.621
1916
Pifiitt
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