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Facolt di Lettere e Filosofia

Dipartimento dellItalianistica

LESSICO FAMIGLIARE di Natalia


Ginzburg

Relazione

Materia: Esej u talijanskoj knjievnosti

Studentessa: Bernarda Jadrijevi


Mentore: dr. sc. Vinja Bandalo
Anno accademico: 2013/2014

Zagabria, settembre, 2014.


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INDICE:
1. LA VITA E OPERA DI NATALIA GINZBURG...............................3
2. LESSICO FAMIGLIARE.....................................................................4
2.1. STRUTTURA E LINGUAGGIO DEL ROMANZO.......................5
3. BIBLIOGRAFIA......................................................................................

1. LA VITA E L'OPERA DI NATALIA GINZBURG


Natalia Ginzburg, stimata scrittrice italiana del Novecento nasce a Palermo nel 1916 in una
famiglia di origine ebrea. Suo padre, Giuseppe Levi stato uno scienzato di grande successo,
insegnava anatomia comparata all'Universit di Palermo mentre la madre, Lidia Tanzi si
occupava di casa e famiglia. La sua infanzia e l'et adolescente Natalia trascorre a Torino in
un ambiente intellettuale e antifascista. Non frequenta la scuola elementare e si forma come
autodidatta in aiuto della sua madre. Nel 1927 iscritta al Liceo - Ginnasio Vittorio Alfieri.
Consegue la maturit classica nel 1935 dopo la quale si iscrive alla Facoltdi Lettere ma non
si mai laureata. Esordisce con la pubblicazione dei suoi primi racconti nella rivista Solaria
nel 1933. Nel 1938 ha sposato Leone Ginzburg, docente di letteratura russa e uno delle figure
principali della segreta organisazione antifascista. Nel 1940 segue il marito, che era stato
mandato al confino per motivi politici e razziali, a Pizzoli in Abruzzo dove rimane fino
al 1943. Nel 1942 pubblica con lo pseudonimo di Alessandra Tornimparte il suo primo
romanzo intitolato La strada che va in citt che poi verr ristampato e pubblicato sotto il
suo nome vero. Suo marito torturato e ucciso dai fascisti, muore in carcere nel 1944.
Dopo la morte del marito, Natalia decide di andarsene con i loro tre figli. Si sposta nel 1945
a Torino nella casa paterna e comincia a lavorare nella casa editrice Einaudi. Il suo secondo
romanzo stato cos esce nel 1947. Tre anni dopo sposa Gabriele Baldini, anglista e
direttore dellIstituto di Cultura Italiana a Londra.
Negli anni successivi pubblica Tutti i nostri ieri, un libro che parla della maturazione
interna e la propria formazione, Valentino, Le voci della sera che fa parte della trilogia
della memoria documentaristica, Saggitario. Nel 1962 pubblica una raccolta di saggi
dedicata a Cesare Pavese ed intitolata Le piccole virt. Questa raccolta contiene saggi e
articoli, episodi e costatazioni della realt che la circondava. Natalia aveva unintensa attivit
letteraria, rivelandosi orientata sui temi della memoria e dellindagine psicologica. Nel 1963
pubblica il suo romanzo autobiografico Lessico famigliare con cui vince il premio Strega.
Negli anni 70 escono i volumi Mai devi domandarmi e Vita immaginaria, le opere
tatrali, Caro Michele,un romanzo epistolare, La famiglia Manzoni, Ti ho sposato per
allegria,una commedia scritta per il teatro ecc. Nel 1983 viene eletta nelle liste del Partito
Comunista Italiano al Parlamento.
Muore a Roma nel 1991.
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2. LESSICO FAMIGLIARE
Lessico famigliare un romanzo autobiografico di Natalia Ginzburg incentrato sul tema
del ricordo edito per la prima volta da Einaudi nel 1963. Il romanzo tratta la vita quotidiana
della famiglia Levi, dominata dalla figura del padre, Giuseppe Levi, scienzato e uomo di forte
attitudine . Infatti questo libro una cronaca ironico-affettuosa della famiglia Levi dagli anni
'20 ai primi anni '50.
Lautrice presenta la sua famiglia ai letterori attraverso abitudini, comportamenti e
soprattutto la comunicazione linguistica. Le figure e gli eventi in questo libro sono reali a che
lei stessa ci averte allinizio del libro.
Luoghi, fatti e persone sono, in questo libro reali. Non ho inventato niente: e ogni volta che, sulle
tracce del mio vecchio costume di romanziera, inventavo, mi sentivo subito spinta a distruggere
quanto avevo inventato.
Anche i nomi sono reali.1

Il romanzo scritto cronologicamente e tratta le vicende legate all'et fascista (Il fascismo
non aveva laria di finire presto. Anzi non aveva laria di finire mai.)2 e la seconda guerra mondiale,

l'uccisione del marito dell'autrice, la persecuzione degli ebrei (Al principio della campagna
razziale, i Lopez erano partiti per lArgentina. Tutti gli ebrei che conoscevamo partivano, o si
preparavano per partire.)3, il suicidio di Cesare Pavese e la caduta della Resistenza.

Descrive i paesaggi di Torino, Ivrea, lAbruzzo, Roma. Nel periodo fascista dedica la sua
attenzione alle figure della madre e dei fratelli.
Lessico famigliare narra le vicende dellautrice dallinfanzia allun tempo non ben
precisato fra il secondo matrimonio con Gabriele Baldini ed il trasferimento a Roma.
Nel 1963 il romanzo vince il Premio Strega.

1 N. Ginzburg, Lessico famigliare, cit., p. 5


2 N. Ginzburg, Lessico famigliare, cit., p. 136
3 N. Ginzburg, Lessico famigliare, cit., p. 145
4

2.1. STRUTTURA E LINGUAGGIO DEL ROMANZO


La narrativa di Natalia Ginzburg caratterizzata in particolar modo dal tema della
memoria quindi si concentra sull'evocazione del passato e di quelle persone che hanno fatto
parte della sua vita. Questo non un romanzo tipico e lo stile assomiglia assai al diario o alle
cronache antifasciste. Lautrice non scrive di se stessa, evita di mischiare limmaginazione e
la realt e perci usa i nomi veri dei personaggi, ma oservando il romanzo completo si vede
lasprirazione dellautrice per la speranza e un futuro un po pi luminoso. Lessico famigliare
non ci solo presenta la vita di una famiglia ma ci presenta numerosi personaggi combattenti
per la libert dItalia, rivoluzionari e fascisti.
Un ruolo importante, all'interno del libro, lo svolgono le parole e le frasi del gergo familiare,
quel gergo che rappresenta quasi un codice di riconoscimento per la famiglia Levi. Il
linguaggio infatti colloquiale e ricco di dialoghi.

-Com' carino Mario, com'e simpatico Mario!- diceva mia madre, lisciando i capelli a Mario che s'era
appena alzato, e aveva, per il sonno, gli occhi piccoli, quasi invisibili.
-Il baco del calo del malo, - diceva Mario con un sorriso assorto,carezzandosi mascelle. 4

Il dialogo mezzo di communicazione e l'espressione di quel linguaggio volgare e sono molto


frequenti nel romanzo.

Noi siamo cinque fratelli. Abitiamo in citt diverse, alcuni di noi stanno all'estero: e non ci scriviamo
spresso. Quando ci incontriamo, possiamo essere, l'uno con l'altro, indifferenti o distratti. Ma basta, fra
noi, una parola. Basta una parola, una frase: una di quelle frasi antiche, sentite e ripetute infinite volte,
nel tempo della nostra infanzia. Ci basta dire: Non siamo venuti a Bergamo per fare campagna o
De cosa spussa l'acido solfidrico, per ritrovare a un tratto i nostri antichi rapporti , e la nostra
infanzia e giovanezza, legata indissolubilmente a quelle frasi, a quelle parole. Una di quelle frasi o
parole, ci farebbe riconoscere l'uno contro l'altro, noi fratelli, nel buio d'una grotta,fra milioni di
persone.5

4 N. Ginzburg, Lessico famigliare, cit., p. 56


5 N. Ginzburg, Lessico famigliare, cit., p. 28
5

Siccome il racconto sviluppato come un diario, la focalizzazione esterna e il narratore


interno. Lei non pu entrare nelle menti degli altri personaggi, anche se spesso ci prova con lo
scopo di provare a capire le loro sentimenti. Ci sono presenti molti degli elementi della favola.
Natalia e la sua famiglia rappresentano i protagonisti della storia mentre la Guerra e il
fascismo sono gli antagonisti. Ma ci sono presenti anche gli aiutanti come i genitori di Natalia
e la sua miglior amica Lola.
Tra le figure che hanno fatto parte della vita della famiglia Levi spiccano tanti intellettuali e
politici tra cui Filippo Turati, Cesare Pavese ed Eugenio Montale, che accompagnava la zia
Drusilla. I paesaggi e gli spazi fanno parte del romanzo e sono descritti in modo preciso,
senza epiteti e metafore.
La casa di Via Pastrengo era molto grande. Cerano dieci o dodici stanze, un cortile, un giardino e una
veranda a vetri, che guardava sul giardino; era molto buia, e certo umida, perch un inverno, nel cesso,
crebbero due o tre funghi.6

CONCLUSIONE
Con questo romanzo Natalia ci presenta non solo la sua famiglia ma ci regala una frazione
della sua vita, del suo cuore. Si pu dire, dunque, che la scrittrice trova nella scrittura un
modo per esplorare in se stessa e nell'animo di amici e parenti. Il linguaggio diventa lo
strumento della rimembranza e rievocazione del tempo passato insieme con la sua famiglia.

6 N. Ginzburg, Lessico famigliare, cit., p. 31


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BIBLIOGRAFIA:
Ginzburg, Natalia, Lessico famigliare, Einaudi, Torino, 1963
Voci di un secolo, Lessico famigliare e alter storie torinesi
http://www.italialibri.net/opere/lessicofamigliare.html
http://www.treccani.it/enciclopedia/natalia-levi_(Dizionario-Biografico)/

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