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Sbobinatura 17 del 4 maggio 2016

Oggi parliamo del contratto collettivo come vi ho gi detto ieri, argomento ampio ed
importantissimo, vediamo di toccare tutti gli aspetti principali soprattutto quelli che hanno
difficolt di spiegazione.
Il contratto collettivo sicuramente una delle fonti pi importanti nellambito del diritto
del lavoro.
Il contratto collettivo il prodotto della contrattazione collettiva e pu essere definito
come laccordo con cui le parti collettive, cio le organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei
datori di lavoro, disciplinano e predeterminano la disciplina del contratto individuale di
lavoro.
Quindi teniamo presente il primo punto fondamentale del contratto collettivo, che quello
di determinare le condizioni di lavoro. Allinizio la contrattazione collettiva era concentrata
soprattutto sui livelli retributivi, tanto vero che il contratto collettivo allinizio si
chiamava concordato di tariffa cio laccordo con cui si determinava la tariffa per il lavoro;
poi man mano il suo contenuto si esteso fino a riguardare tutti gli aspetti del rapporto.
Tanto vero che nei contratti collettivi c la parte normativa, cio quella che ha la
funzione di determinare le condizioni di lavoro e la parte obbligatoria cio quellinsieme di
disposizioni che regolano i rapporti tra le associazioni sindacali e i datori di lavoro. Abbiamo
detto che il contratto collettivo il prodotto della contrattazione collettiva. Che cos la
contrattazione collettiva?
La contrattazione collettiva il procedimento di formazione del contratto collettivo, cio
una procedura nella quale intervengono gli attori delle parti sociali ( lavoratori e datori di
lavoro ) e poi si giunge alla stipula del contratto collettivo. Anche la contrattazione
collettiva ha una sua struttura che disciplina i tempi, le modalit attualmente sono presenti
nel testo unico sulla rappresentanza sindacale del gennaio 2014.
( Adesso noi esamineremmo alcune tra le pi importanti disposizioni contenute nel codice
che vi ho consigliato).
La contrattazione collettiva un procedimento di formazione del contratto collettivo, per
noi dobbiamo anche valutare un po come organizzata, nel senso che la contrattazione
collettiva conosce diversi livelli.
Abbiamo il cos detto ambito interconfederale, cio il livello che comprende gli accordi
stipulati tra le confederazioni dei lavoratori e le associazioni dei datori, si tratta quindi di
partizioni che riguardano una specifica materia e che si applicano appunto per le categorie
dei lavoratori nellambito della contrattazione collettiva. Poi abbiamo lambito centrale della
contrattazione collettiva nazionale di categoria, si tratta del contratto collettivo
fondamentale, per ciascun settore, che determina le condizioni di lavoro dei lavoratori
appartenenti a quella categoria. Poi abbiamo il terzo livello ossia la contrattazione
decentrata, che si articola in due livelli differenti:
il livello territoriale come ad esempio ledilizia e lagricoltura e poi il livello della
contrattazione collettiva aziendale come ad esempio il settore industriale. I vari livelli di
contrattazione soddisfano lesigenza di una disciplina del rapporto di lavoro adeguata alle

specifiche esigenze; quindi ci sono alcune materie regolamentate in modo generale mentre
alcuni istituti necessitano di regolamenti a livello pi specifico. Questo quindi la
spiegazione della contrattazione collettiva aziendale. A seconda delle fasi storiche ciascun
livello assume pi o meno prevalenza rispetto agli altri, nelle fasi storiche risalenti agli anni
50 lambito interconfederale era sicuramente pi prevalente, mentre dagli anni 60 in poi ha
iniziato a prevalere il contratto collettivo nazionale di categoria che stato, e rimane
tuttora, la fonte principale di contrattazione dei rapporti di lavoro.
Fin dagli anni 80 il contratto decentrato ha iniziato ad acquisire maggiore importanza. La
struttura del contratto collettivo aziendale viene facilitata sia dal testo unico di
rappresentanza del 2014 sia da elementi specifici del legislatore e dalla disposizione di
legge dellarticolo 8 della legge 148 del 2011.
Larticolo 8 della legge 148 del 2011 tratta del primo provvedimento legislativo del nostro
ordinamento che attribuisce in alcune situazioni, se riportano alcuni requisiti del contratto
collettivo aziendale decentrato, il potere di derogare le direttive di legge cio un contratto
che pu prevedere una disciplina del rapporto di lavoro differente da quella prevista dalla
legge.
Allora torniamo un attimo allanalisi del contratto collettivo e per capire come funziona la
regolamentazione del contratto collettivo vigente nel nostro ordinamento. Nel nostro
ordinamento il contratto collettivo ha assunto delle diverse configurazioni; sono
sostanzialmente individuabili 4 tipologie di contratto collettivo:
- contratto collettivo corporativo;
- contratto collettivo disegnato, prefigurato dalla costituzione larticolo 39;
- contratto collettivo recepito in decreti legislativi ai sensi della legge 741 del 1959;
il contratto collettivo di diritto comuni quello attualmente vigente.
Il contratto collettivo corporativo, noi sappiamo che il contratto era del 1926 e nellambito
di questo ordinamento i soggetti sindacali erano riconosciuti legalmente e avevano il potere
di rappresentare tutti i lavoratori appartenenti alla categoria per cui il sindacato era
costituito (potere di rappresentanza legale dei lavoratori). Per questa ragione il contratto
collettivo stipulato da ciascun sindacato era vincolante per tutti gli appartenenti alla
categoria e soprattutto era inderogabile alla situazione del contratto.
(Ok? E gi qualche affermazione del fattore non vi dovrebbe apparire nuova perch diciamo
il nucleo essenziale di questo sistema relativo al contratto collettivo stato poi percepito
anche dalla costituzione. Teniamo presente i passaggi, lordinamento corporativo vigente dal
26 alla fine della guerra, il codice civile del 42 quindi ancora sotto lordinamento
corporativo tanto vero che nel codice civile il contratto collettivo viene inserito tra le
fonti del diritto e viene disciplinato da una serie di disposizioni dei codici. Cosa succede?
Succede che poi lordinamento corporativo viene meno, ma quelle disposizioni dei codici civile
che derivano al contratto collettivo corporativo sono rimaste in vigore in una certa misura
anzi attualmente sono tutte in vigore, poi ovviamente adesso vediamo che cosa succede in
queste disposizioni per si tratta di fare qualche collegamento per capire il contenuto
dellarticolo 39.
Il legislatore costituente ha cercato di creare uno spazio per il principio monetaristico (non
a caso nel 1comma dellarticolo 39 lorganizzazione sindacale vuole fissare il cambiamento

rispetto allordinamento corporativo.) Per poi si cerca di mettere in piedi un sistema simile
a quello precedente, per la semplice ragione che aveva una sua razionalit e soprattutto un
suo regolamento di contratto collettivo (come abbiamo visto ieri).
Il contratto collettivo si sposta nellarea del diritto privato, seguendo il percorso delle
organizzazioni sindacali che non erano pi soggetti di personalit giuridica di diritto
pubblico ma normali associazioni di privati.
Quindi lassemblea costituente decide di regolamentare il contratto collettivo (come
abbiamo visto ieri nellarticolo 39) e cio i sindacati si devono registrare. Se sono registrati
le condizioni della registrazione e lordinamento demografica assumono una personalit
giuridica privata e non pubblica.
Riuniti in organismi rappresentativi in proporzione ai loro iscritti hanno il potere di stipulare
i contratti collettivi come il 4 comma dellarticolo 39; cio contratti collettivi che hanno
quella stessa efficacia che cera nellordinamento corporativo sebbene in maniera
differente. Si cercato di combinare i due sistemi ottenendo un contratto privatistico che
avesse un efficacia generale per tutta la categoria, questo stato il tentativo del
legislatore.
Il problema che larticolo 39 non mai stato attuato per opposizione dei sindacati con la
conseguenza che quel tipo di contratto collettivo ha un efficacia generalizzata per tutta la
categoria dei lavoratori.
Nel nostro ordinamento non siamo riusciti ad attuare l'art. 39 in relazione al contratto
collettivo tutto un percorso ad ostacoli per cercare di raggiungere quel tipo di risultato
cio l efficacia generalizzata del contratto collettivo. Il contratto collettivo nasce con la
funzione di assicurare tutti i lavoratori, che appartengono a una certa categoria a un certo
settore ,le medesime condizioni di lavoro.
Le medesime nel senso di condizioni minime, che poi le parti naturalmente possono migliorare
con il contratto collettivo, ma il contratto collettivo deve assicurare una tutela minima per
tutti.
Uno studioso del diritto del lavoro disse: il contratto collettivo ha il corpo di un contratto
ma l'anima della legge cio assolve sostanzialmente alla stessa funzione alla quale assolve la
stessa legge, un minimo di trattamento deve essere applicato a tutti i lavoratori. Per
questo si scontra con il problema che appunto non abbiamo un contratto collettivo privato,
mentre nel settore pubblico la cosa completamente diversa. Nel settore privato non
abbiamo un contratto collettivo che ha queste caratteristiche. Come vi ho detto prima qui
partono dei tentativi di ovviare questa problematica con una terza tipologia di contratto
collettivo presente nel nostro ordinamento, cio il contratto collettivo recepito nei
decreti legislativi ai sensi della legge 741 del '59.
Il legislatore negli anni 60 aveva escogitato un meccanismo per estendere l'efficacia dei
contratti collettivi facendo, sostanzialmente, una legge delega che attribuiva al Governo il
compito di emanare decreti legislativi che fissassero i minimi di trattamento dei lavoratori
per ciascuna categoria. Il parlamento fece una legge delega in cui obbligo il governo a
fissare, per legge, i minimi di trattamento per i lavoratori appartenenti a ciascuna categoria.
Era sostanzialmente una legge per i minimi salariali che non guardava l'efficacia del
contratto collettivo, perch se ci fosse stata una legge che prendeva l'efficacia dei

contratti collettivi a tutti i lavoratori appartenenti alla categoria sarebbe stata


incostituzionale in violazione all'articolo 39.
Il governo praticamente doveva recepire nei decreti legislativi i contratti collettivi che
quindi diventavano sostanzialmente atti legislativi. Il problema che questo meccanismo fu
fatto una volta e and bene mentre negli anni successivi venne visto come un tentativo di
aggirare l'articolo 39 e fu dichiarato incostituzionale dalla corte costituzionale perch non
rispettava le condizioni che l'articolo 39 richiedeva nei contratti stipulati cio l'iscrizione ai
registri.
Noi abbiamo nel nostro ordinamento ancora oggi il contratto collettivo cosi detto di limite
comune, che il contratto collettivo attualmente vigente nel nostro ordinamento legislativo
sindacale. un contratto collettivo di diritto privato perch espressione del potere di
autoregolamentazione degli interessi dei soggetti di diritto privato, cio i sindacati. quindi
assoggettato alle regole del codice civile previste per il contratto.
Questo contratto collettivo assolve al compito fondamentale, cio quello di regolare i
rapporti di lavoro; si tratta quindi di un contratto formato da due parti, la parte normativa
e la parte obbligatoria. La parte normativa disciplina i contenuti del contratto inusuali di
lavoro, la parte obbligatoria disciplina i rapporti tra le associazioni sindacali.
Per quanto riguarda la parte normativa non attua direttamente uno scambio tra prestazione
e controprestazione, tra cambio dei beni o prestazioni, ma quei contratti che hanno la
funzione di determinare i contenuti di un futuro accordo contrattuale. Come possiamo
procedere nell'esame del contratto collettivo di diritto comune? Ci sono diversi argomenti
che ci interessano molto, ad esempio il contratto collettivo essendo un contratto pi comune
solleva problemi in materie di interpretazione (ma con tutta l'interpretazione io vi mando al
testo che abbastanza chiaro).
Ci sono problemi per quanto riguarda la forma del contratto collettivo che non stabilita da
nessun decreto legislativo quindi si applicherebbe il generale principio della libert di forma.
opportuno sapere che il contratto collettivo viene stipulato per iscritto. I problemi pi
rilevante del contratto collettivo di diritto comune incentrano sulla efficacia della parte
normativa, cio la parte che vuole regolamentare sui costi di lavoro e quella parte normativa
nei confronti dei rapporti individuali di lavoro; questa parte si suddivide in due fondamentali
decisioni, il problema dell'efficacia oggettiva e il problema dell'efficacia soggettiva.
Il problema dell'efficacia oggettiva riguarda il rapporto tra il contratto collettivo e il
contratto individuale, mentre il problema dell'efficacia soggettiva riguarda l'individuazione
dei soggetti. Sono due problemi assolutamente differenti che devono essere distinti.
Da una parte abbiamo il tema dei rapporti tra contratto collettivo e individuale dall'altro
abbiamo il problema nell'ambito dell'efficacia del contratto collettivo cio a chi si applica il
contratto. Quindi ovviamente bisogna prima determinare l'ambito di applicazione
dell'efficacia e poi capire, eventualmente, che tipo di efficacia c tra il contratto
collettivo e il contratto individuale.
Nell'efficacia soggettiva del contratto collettivo, come vi ho detto prima, si tratta di
capire a chi debba essere applicato un dato contratto collettivo, partiamo da una
considerazione di fondo: il contratto collettivo il contratto di diritto comune cio
sottoposto alle regole di diritto privato e quindi non possiamo che partire dai principi

generali di diritto privato. Secondo i principi generali un contratto pu essere efficace solo
tra le parti che l'hanno stipulato; nel caso del contratto collettivo queste parti sono le
associazioni sindacali nei confronti di altri singoli lavoratori che sono diversi dal soggetto
che ha stipulato il contratto collettivo.
Questo ultimo passaggio effettivamente pu essere risolto abbastanza agevolmente
attraverso il decreto legislativo, perch noi abbiamo nel codice civile regole di materia di
rappresentanza. I singoli lavoratori, iscrivendosi al sindacato, gli conferiscono il potere di
stabilire attraverso il contratto collettivo le condizioni dei loro rapporti.
Il problema che questo ragionamento vale solo nel caso in cui i lavoratori siano iscritti ai
sindacati che hanno stipulato il contratto collettivo, perch per i lavoratori non iscritti non
dove c il mandato conferito alle associazioni sindacali.
importante che venga assicurata l'applicabilit del contratto collettivo anche ai
lavoratori non iscritti, proprio perch una caratteristica fondamentale del contratto
collettivo quella di attribuire una generale tutela minima a tutti i lavoratori.
Da qui sono partiti i vari tentativi di estendere l'efficacia del contratto collettivo anche ai
lavoratori non iscritti alla categoria. L articolo 8 della legge 148 ha un efficacia
generalizzata nei confronti di tutti i lavoratori presenti in azienda, sia gli iscritti che i non
iscritti ai sindacati.
Qui stiamo parlando del contratto collettivo nazionale fondato dal meccanismo della
rappresentanza, ad esempio c' la teoria del rinvio che si applica al contratto collettivo
anche ai lavoratori non iscritti al sindacato. Nell'ipotesi in cui il contratto individuale
richiama il contratto collettivo (per questo meccanismo sempre fondato sulla
volontariet) pu essere implicito o esplicito, cio ci pu essere un richiamo esplicito nel
contratto individuale al contratto collettivo ma pu anche non esserci un richiamo esplicito
in cui c il rinvio detto implicito, cio le parti di fatto applicano il contratto collettivo a quel
rapporto anche se non c' un richiamo esplicito.
Poi c' un altro meccanismo nell'ipotesi in cui c' una lacuna nell'ordinamento e la
giurisprudenza che deve intervenire e supplire alla mancanza di una legge. Sul piano
dell'efficacia soggettiva del contratto collettivo la giurisprudenza ha un ruolo
fondamentale e lo ha svolto utilizzando una disposizione nella costituzione in materia della
retribuzione cio l'articolo 36 della costituzione.

(dobbiamo riprendere un attimo questo discorso che abbiamo gi fatto con la retribuzione e
adesso lo dobbiamo fare con il principio di chiarimento al contratto collettivo perch si
tratta del meccanismo di estensione dell'efficacia soggettiva del contratto collettivo pi
importante che ha prodotto risultati pi consistenti).
L'articolo 36 della costituzione dice che ciascun lavoratore ha diritto a una sua retribuzione
proporzionata alla qualit, quantit del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a
se stesso e alla propria famiglia un'esistenza libera e dignitosa.
Noi facciamo il caso che ci sono dei lavoratori a cui non si applica il contratto collettivo e se
non si applica il contratto collettivo non si applica neanche la parte economica del contratto
collettivo, la parte che fissa la retribuzione base.

Se ai lavoratori non si applica il contratto collettivo perch non sono iscritti ai sindacati a
questi lavoratori potrebbe essere riconosciuta una retribuzione inferiore a quella prevista
dal contratto collettivo. Questi lavoratori possono ricorre al giudice, nel loro ricorso al ma
non possono pretendere l'applicazione del contratto collettivo. Allora appunto anche questa
pu essere una strada efficace per assicurare anche a loro l'applicazione della parte
economica del contratto collettivo perch i lavoratori si rivolgono al giudice che esamina la
situazione del rapporto di lavoro che non applicabile al contratto collettivo e interviene ma
dicendo che quella retribuzione non conforme al contratto collettivo e neanche all'articolo
36 della costituzione.
Se il giudice si trova difronte ad una retribuzione non conforme allarticolo 36, cosa fa?
Applica anche lart, 2099 del codice civile che gli attribuisce il potere di determinare la
retribuzione nel caso in cui manchi un accordo delle parti, ci sono una serie di passaggi
tecnici su cui non il caso di soffermarci, perch lart 2099 fa riferimento alla mancanza di
accordi e qui laccordo c anche se non conforme al contratto collettivo, con una
retribuzione bassa ma laccordo c.
La giurisprudenza dice le clausole inferiori ai minimi non sono nulle, quindi se la nullit
causata dalla mancanza di accordo e quindi determino la retribuzione. E come determina
questa retribuzione? Utilizzando di fatto il rapporto che applica il contratto collettivo.
Per voi potete capire che tutto questo (mi viene da usare un termine non molto tecnico)
casino dovuto al fatto che siamo sempre in attesa di una legge sullefficacia che non
realizzata, che stata imposta ( in certi casi viene imposta dal contratto collettivo che
stato fatto come pubblico impiego noi non faremo il pubblico impiego che non fa parte del
corso, ma il pubblico impiego la legge che ha stabilito i comparti per tutti i lavoratori).
Non si capisce perch questo non possa avvenire tanto vero che siamo arrivati al punto
che sono le stesse parti sociali ormai a sentire questa esigenza in un caso generalizzato del
contratto collettivo. Nel testo unico sulla rappresentanza del 2014 c una parte dedicata
allefficacia del contratto collettivo delle parti stesse che prevvedono una procedura per
poter attribuire un efficacia generalizzata a tutti i lavoratori appartenenti a una categoria.
Il contratto collettivo stipulato dalla maggioranza dei sindacati, cio dai sindacati che
hanno la maggioranza (50%+1) cio se il contratto viene approvato da un referendum dei
lavoratori, per quella non legge! Quindi quelle norme hanno un efficacia obbligatoria non
un efficacia diretta.
Domanda di un ragazzo: volevo sapere professore, lei prima ha detto che sarebbe molto pi
semplice se, ad esempio, si facesse una riforma costituzionale in modo tale che si abrogasse
la parte che in un certo senso rende difficile lestensione dellart. 39 per la categoria etc
etc ma se si facesse il contrario?cio se magari si spingesse in modo che ci fosse una legge
retroattiva appunto per i due seguenti allart. 39 e soprattutto volevo sapere unaltra cosa,
siccome lei allinizio ha detto che ci sono delle associazioni sindacali che in un certo senso
sono contro ad associazioni retroattive,quale sarebbe la ragione? Perch dovrebbero essere
contro?
Risposta: allora per quanto riguarda la prima osservazione giusta, nel senso che sarebbe la
strada maestra quella dellart. 39, per il problema che le associazioni sindacali non lhanno
mai voluta attuare. Lei mi chiede perch non lhanno mai voluta attuare? Perch comunque

quelle regole che lart.39 fissa per poter arrivare poi alla stipula dei contratti collettivi sono
le regole che loro considerano troppo invasive della loro autonomia e della loro libert di
azione. Non hanno mai voluto che gli venisse imposto la registrazione, che gli venisse imposto
quindi lobbligo di avere statuti con un certo contenuto, hanno sempre voluto una totale
libert di azione. Cio questo in generale, qual in concreto il discorso? In concreto che
loro (secondo me, ma anche secondo tanti altri) hanno sempre avuto paura, hanno
sicuramente sempre voluto evitare di contarsi, ok?
Lart.39 dice che i sindacati assumono numerosit e rappresentanti in proporzione, quindi
introduce comunque dei meccanismi di valutazione della rappresentanza. (come vedrete
esaminando il testo unico del 2014, questi meccanismi si stanno prevedendo comunque da
soli) Quindi loro sono giunti finalmente alla determinazione di introdurre questi meccanismi.
Quindi la giurisprudenza dellart.36 della costituzione, come meccanismo fondamentale per
lestensione della parte economica (per state bene attenti che poi in sede desame ogni
volta che chiedo il meccanismo del mercato soggettivo nel contratto collettivo basato
sullart. 36 della costituzione,ne parlate in generale mentre riguarda solo la parte
economica).Allora per quanto riguarda poi gli altri organismi di estensione dellefficacia
soggettiva rinvio a quanto c scritto nel testo perch non ci crea particolari problemi.
Adesso torniamo allaltra questione. Quindi una cosa che abbiamo risolto il problema
dellefficacia soggettiva. Passiamo allefficacia oggettiva che riguarda i rapporti tra
contratto collettivo e individuale (e qua vi chiedo di restare particolarmente attenti perch
anche questo un problema che crea diverse difficolt). Il problema dellefficacia collettiva
del rapporto tra contratto collettivo ed individuale si sostanzia su una questione formale e
cio stabilire se il singolo lavoratore e il singolo datore di lavoro possano pattuire una
disciplina diversa da quella stabilita dal contratto collettivo.
Allora partiamo dalla constatazione che nel nostro ordinamento il rapporto tra contratto
collettivo e contratto individuale retto da una regola, da un meccanismo che quello dell
inderogabilit in peius di carattere reale. Linderogabilit in peius di carattere reale la
possibilit di prevedere una disciplina in forma peggiorativa rispetto a quella prevista, in
questo caso, dal contratto collettivo, e nel caso in cui ci avvenga la clausola del contratto
collettivo si sostituisce automaticamente alla clausola del contratto individuale esistente.
Il problema che questa regola vale, come abbiamo gi detto, per le norme di legge.
Linderogabilit caratteristica delle norme di legge per la giurisprudenza applica questa
regola anche al contratto. La giurisprudenza applica una norma del codice civile, lart. 2077 e
se noi andiamo a vedere effettivamente non ci sembra cosi sbagliato.
Lart. 2077 si intitola efficacia del contratto collettivo sul contratto individuale e dice
che: I contratti individuali di lavoro devono uniformarsi alle disposizioni del contratto
collettivo.
Le clausole difformi dei contratti individuali, preesistenti o successivi al contratto
collettivo, sono sostituite di diritto da quelle del contratto collettivo, salvo che contengano
speciali condizioni pi favorevoli ai prestatori di lavoro .
(Quindi esattamente quello che abbiamo detto). Quindi il contratto individuale pu
prevedere aspetti pi positivi come ad esempio pi retribuzioni, pi ferie, meno orari di
lavoro, ma se prevede un accordo pi negativo, vengono sostituite!

Il problema che questa norma si riferisce al contratto collettivo comparativo e non al


contratto collettivo di tipo comune; la differenza tra il contratto collettivo comparativo e
quello di tipo comune che sono due contratti collettivi soltanto che uno aveva efficacia
diretta e laltro efficacia privatista. Il problema di fondo rimane tant vero che un
problema di tipo teorico sul piano tattico,per risolvere questo problema la giurisprudenza
applica lart. 2077 e cosi risolve il problema dellefficacia inderogabile del contratto.
Per il problema teorico rimane perch non si pu fare a meno di elaborare una teoria che
possa spiegare la visibilit a un contratto privatistico di una regola (quella dell irregolabilit
di carattere reale) che in linea teorica e salvo espressa previsione legislativa non pu che
essere attribuita solamente a una norma di legge. E allora vi sono diverse teorie che
proveremo ad analizzare.
Art.2113 del codice civile che si potuta elaborare quando lart 2106 del cod. civile stato
esaminato e riformato nel 1973. (Lo abbiamo gi esaminato quando abbiamo parlato delle
rinunce delle transazioni.) Lart.2113 contiene una trama iniziale e ci pu portare a creare
una fase normativa per lefficacia inderogabile del contratto perch la norma dice che le
rinunce e le transazioni che hanno ad oggetto diritti del prestatore di lavoro derivanti da
disposizioni inderogabili della legge e dei contratti collettivi. Questa norma equivale
espressamente e testualmente le disposizioni di legge dei contratti collettivi cumulandole
sotto la caratteristica dellinderogabilit. Lart.2113 fornisce una spiegazione riferita al
contratto collettivo di tipo comune perch si tratta di una riforma che stata elaborata nel
1973 quando era gi in vigore da tanto tempo ( il contratto collettivo di tipo comune). Allora
secondo il legislatore nel 1973 le disposizioni della legge del contratto collettivo sono
entrambe inderogabili; noi possiamo sostenere che anche le disposizioni contenute nel
contratto collettivo hanno questa efficacia inderogabile in peius per quanto riguarda i
rapporti con contratto di lavoro, proprio perch questa inderogabilit gli direttamente
attribuita dal art.2113. Si pu anche affermare che questa disposizione si riferisce solo a
una situazione specifica, non vuole dettare una regola generale per quanto riguarda
lefficacia del contratto collettivo. (Abbiamo visto il contratto collettivo, le diverse
tipologie del contratto collettivo, abbiamo visto due problemi fondamentali che pone il
contratto collettivo cio lefficacia soggettiva e lefficacia oggettiva).
Un altro tema molto importante quello dei rapporti tra contratti collettivi di diverso
livello. Dobbiamo capire in che modo funzionano i rapporti tra contratti collettivi di diverso
livello. Abbiamo un po chiuso il cerchio per quanto riguarda le fonti del contratto di lavoro
durante le lezioni, ci siamo occupati della disciplina legale, ci siamo occupati dei contratti
individuali di lavoro e adesso abbiamo visto il fattore fondamentale. Il problema relativo ai
rapporti tra contratti collettivi di diverso livello che io mi trovo di fronte a un contratto
collettivo nazionale che detta una certa disciplina per un istituto, poi ho un contratto
collettivo di pi alto livello (secondo livello) che detta una disciplina diversa su quellistituto.
Allora il problema tra contratti collettivi di diverso livello capire quale delle due discipline
collettive prevale in relazione a quellazione.
Anche qui sono state elaborate diverse teorie; sono stati elaborati diversi criteri che per
non hanno mai dato una soluzione appagante.

Ah mi sono dimenticato di dirvi una cosa, vi ho sottolineato il problema del passaggio


preliminare che quello di eliminare il concorso-conflitto tra le normative di diverso livello
attraverso linterpretazione, cio si cerca di vedere se le discipline poste tra due contratti
collettivi sono compatibili a livello interpretativo, quindi mantenendo il CONCORSO di norme
ma eliminando il CONFLITTO tra le norme. Un altro criterio utilizzato quello della
SPECIALITA, cio si era detto giusto che venga considerato prevalente la numerazione
pi vicina agli interessi che devono essere regolati, quindi la legge pi specifica, ma anche
questo non passato.
Il criterio pi utilizzato per risolvere questo problema il criterio CRONOLOGICO. Cio la
giurisprudenza sostanzialmente dice che giusto che venga applicato lultimo contratto
collettivo a prescindere dal contenuto della disciplina se sia pi o meno favorevole.
Questo criterio fondamentalmente pi corretto perch questo criterio non fa altro che
rispettare il principio ordinario al quale tutto il sistema della collocazione collettiva del
settore privato deve sottostare alle regole in materia di diritto privato.
I contratti collettivi sono manifestazioni di diritto privato. (Se le parti stipulano contratti
collettivi di diverso livello sono manifestazioni comunque di volont sempre riferibili a
quelle parti sebbene rappresentate a livello nazionale da una struttura a livello aziendale o a
livello provinciale, ma sono sempre manifestazioni di volont.) Allora la regola nei contratti
di diritto privato che prevale lultima manifestazione di volont, quindi giusto che
prevalga il contratto collettivo pi vicino ( perch lultima valida manifestazione di
volont). Questo discorso per devessere coordinato con due disposizioni che adesso noi
esamineremo contenute una in una legge e una nel testo unico sulla rappresentanza e che
riguardano sempre dei rapporti tra contratti collettivi di diverso livello. Per quanto riguarda
la disposizione legale, art.8 della legge 148 del 2011 importante perch detta una
disciplina legale per quanto riguarda i rapporti tra contratti collettivi di diverso livello e qui
il legislatore fa una scelta molto netta di prevalenza per il contratto collettivo di secondo
livello rispetto al contratto nazionale; infatti la norma ci dice che: i contratti collettivi di
lavoro sottoscritti a livello aziendale o territoriale, quindi entrambe forme di
contrattazione decentrate, da associazioni dei lavoratori comparativamente pi
rappresentative ovvero dalle rappresentanze sindacali operanti in azienda, ai sensi della
normativa di legge o degli accordi interconfederali, possono realizzare specifiche intese
( non si pu dire contratti collettivi) con efficacia nei confronti di tutti i lavoratori
interessati. (prima cosa importantissima efficacia diretta nei confronti di tutti i lavoratori
interessati dal contratto)quindi se aziendale tutti gli appartenenti, a condizione di essere
sottoscritte sulla base di un criterio maggioritario relativo alle predette rappresentanze
sindacali finalizzate. Gli accordi collettivi per avere efficacia finalizzata devono essere
finalizzati alla maggiore occupazione, alla qualit del contratto di lavoro, alla valutazione di
forme di partecipazione e a mansioni di lavoro irregolari; cio si mettono delle finalit molto
larghe in modo tale che sia facile accedere a questo tipo di funzione. cosa ancora pi
importante che questi accordi collettivi possono riguardare la regolamentazione di una
serie di materie (praticamente tutte) ci sono mansioni, classificazioni, contratti a termine,
orario, solidariet, casi di ricorso allamministrazione di lavoro, modalit distruzione e cosi
via tutto praticamente la disciplina del lavoro.

La norma di chiusura dice che, fermo restando il rispetto della costituzione, nonch i diritti
riservati dalle norme comunitarie e dalle convenzioni internazionali del lavoro ( e quindi
addirittura le fonti internazionali!) Questi accordi operano ( e qui il punto fondamentale)
anche in deroga alle disposizioni di legge che disciplinano le materie prima viste ( quindi
deroga alle mansioni, deroga in materia di licenziamento, deroga in materia di orari di lavoro
etc) e alle relative regolamentazioni contenute nei contratti collettivi nazionali di lavoro.
Questa norma costituisce una grande introduzione di unit positive/negative. La norma
praticamente attribuisce alla contrattazione collettiva di secondo livello lefficacia
generalizzata (prima definizione) ma soprattutto attribuisce il potere di derogare alla
disciplina legale in materia di rapporto di lavoro, attribuisce il potere di derogare alla
disciplina contrattuale nazionale in materia di rapporti di lavoro.
LArt.39 si riferisce al contratto collettivo nazionale mentre questa norma al contratto
collettivo decentrato.

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