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CALCOLO DELLA PROBABILITA

Definizione
classica
di
probabilit
progettomatematica.dm.unibo.it
Il
Calcolo
delle
probabilit
e
la
Teoria
dei
Giochi
matematica.unibocconi.it
La
matematica
del
Superenalotto
focus.it
La
matematica
applicata
alla
roulette
roulette.am
La
percentuale
di
allibramento:
Il
vantaggio
dei
bookmakers
iopronostico.it
In
Italia
900mila
affetti
dalla
malattia
del
gioco
dazzardo
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Definizione classica di probabilit


progettomatematica.dm.unibo.it
Definizione

classica

di

probabilit

laplaciana

Spesso nella vita quotidiana affrontiamo scelte di cui non sappiamo prevedere le conseguenze. La
parte della matematica che si occupa di razionalizzare le interpretazioni dei fenomeni casuali, invece
che affidarsi a pregiudizi, a superstizioni o al fato, detta calcolo delle probabilit.
In certi casi, la probabilit si pu calcolare direttamente conoscendo il numero dei casi
favorevoli dalla totalit dei casi possibili, purch essi siano finiti e tutti ugualmente possibili (gli eventi
elementari sono equiprobabili).
La probabilit del verificarsi di un evento A, :
n. casi favorevoli/n. casi possibili
Per esempio nel "lancio di un dado" non truccato ci sono 6 eventi elementari, tutti ugualmente
possibili, corrispondenti alle 6 facce del dado.
Se consideriamo come evento di interesse il presentarsi della faccia con il numero 5, la
probabilit dell'evento in questione misurata dal valore 1/6. P (A=5) = 1/6
Se, nel medesimo esperimento, avessimo definito l'evento A come "presentarsi di una faccia
con numero pari", i casi favorevoli a A sarebbero stati 3 (i numeri 2;4;6) e la relativa probabilit
sarebbe stata espressa dal rapporto 3/6 =1/2.
Generalizzazione sul continuo Con Laplace non parliamo solo di numeri razionali appartenenti
allinsieme Q, ma anche di numeri reali. Parliamo di numeri reali quando ci riferiamo a misure di:
Aree
Esempio: Quale la probabilit che Giovanni tirando una freccetta a caso su un tiro a bersaglio faccia
centro ?
Volumi
Esempio: Quale la probabilit che Giovanni tuffandosi in modo casuale in una piscina, cada nel
punto x ?
L'estensione al caso di eventi con risultati continui si attua attraverso una rappresentazione
geometrica in la probabilit di un evento casuale data dal rapporto tra l'area favorevole all'evento e
l'area
totale
degli
eventi
possibili.
Consideriamo un esempio: Supponiamo che un bambino lanci dei sassi contro una parete forata senza
prendere la mira. Siano i fori sulla parete distribuiti a caso e per semplicit assumiamo che le
dimensioni dei sassi siano molto piccole rispetto a quelle dei fori. Ci si chiede qual la probabilit P
che un sasso passi dall'altra parte. Se A l'area della parete e a l'area di ciascuno dei k fori, la
probabilit che un sasso passi data dall'area "favorevole" divisa l'area totale
P
=
ka
/
A
La quantit 1/A pu essere considerata come una densit di probabilit. Essa infatti la probabilit che
ha un sasso di colpire una particolare superficie unitaria del muro: moltiplicando questa densit per
l'area
favorevole
si
ottiene
direttamente
la
probabilit.
Si noti bene che questa definizione oggettiva di probabilit diventa di difficile applicazione nelle
numerose situazioni in cui la densit di probabilit non pu pi essere considerata uniforme, ovvero
quando vengono meno le condizioni di simmetria. Ad esempio nel caso del bambino che lancia i sassi

contro il muro pu verificarsi che le dimensioni dei fori varino dal centro verso i bordi del muro e il
bambino
cerchi
di
mirare
al
centro.
La definizione classica di probabilit inutilizzabile quando non si conosca a priori il numero dei casi
possibili, come nella quasi totalit degli eventi reali, si pensi al caso in cui si voglia definire la
probabilit che l'anno prossimo una squadra vinca lo scudetto, o che l'autovettura che ho abbia un
guasto. Gli sviluppi del calcolo delle probabilit, e le sue applicazioni ad attivit commerciali come ad
esempio
le
assicurazioni,
fecero
vacillare
la
definizione
classica.
La definizione classica non si pu applicare se gli esiti sono infiniti.
Esempio: Nellinsieme dei numeri naturali qual la probabilit che un numero scelto a caso sia pari?
La risposta intuitiva 1/2, ma la definizione classica non si pu applicare perch sia gli esiti possibili
che
quelli
favorevoli
sono
infiniti
().
Esempio: Qual' la probabilit che prendendo a caso un punto nel quadrante [0;1][0;1] si trovi sopra la
bisettrice
y=x?
Esempio:
Al luna park una ruota di legno suddivisa in settori colorati di ampiezze diverse gira velocemente,
mentre un giocatoe spara una freccetta con una carabina ad aria compressa. Che probabilit ci sono di
vincere il premio abbinato al settore di colore nero il cui angolo misura 18?
Soluzione: lo spazio dei risultati dato dallintera area del cerchio; supponendo quindi che la
probabilit sia distribuita in modo uniforme allinterno della ruota, quella di colpire un particolare
settore legata al rapporto tra la superficie considerata e quella dellintero spazio dei risultati:
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Il Calcolo delle probabilit e la Teoria dei Giochi


matematica.unibocconi.it
"La teoria della probabilit non in fondo che buon senso ridotto a calcolo; essa permette di
valutare con esattezza ci che le menti illuminate sentono per una specie di istinto senza rendersene
conto... E' notevole come tale scienza, che cominciata con gli studi dei giochi d'azzardo, si sia
elevata ai pi importanti oggetti delle conoscenze umane".
Cos si esprimeva, circa due secoli fa, Blaise Pascal (Clermont-Ferrand, Puy-de-Dme, 19
giugno 1623 Parigi, 19 agosto 1662) matematico, fisico, filosofo e religioso francese a proposito dell'
argomento che ci impegner in questo articolo: la probabilit, appunto.
1. La storia
Tutto ci che non lavoro gioco, recita un vecchio detto popolare, e noi partiamo proprio
dalla storia del gioco per arrivare ad importanti concetti matematici e alla loro applicazione in ambiti
molto diversi tra loro.
Il gioco d'azzardo, nel quale si scommettono somme pi o meno grandi, era gi noto agli
antichi Romani, anche se non era approvato ed era ammesso solo durante il periodo dei Saturnali
(antica festivit in onore del dio Saturno), che si celebravano ogni anno, in origine, per un solo giorno
(pare il 17 dicembre), poi, in et imperiale, per pi giorni (forse quattro o cinque). Per il resto dell'anno
il gioco era proibito e chi trasgrediva la legge veniva punito con un'ammenda che ammontava fino a
quattro volte la posta in gioco.
Dura lex, sed lex, dicevano proprio i Romani, ma, forse, solo per i comuni mortali, perch la
leggenda vuole che l'imperatore Augusto non osservasse scrupolosamente questa disposizione, anche
se, ovviamente, nessuno osava farglielo notare.
Che l'imperatore amasse il gioco testimoniato da una sua lettera in cui afferma : Abbiamo
passato piacevolmente le festivit [...] Abbiamo giocato tutti i giorni e il foro dei dadi si proprio
infiammato.
Uno dei giochi praticati era il cosiddetto "Capita aut navia", quello che noi chiamiamo testa e
croce: anche in quel caso si lanciava in aria una moneta, sulle cui facce si trovavano rispettivamente la
testa di Giano bifronte (Capita) e una nave (navia)
Diffuso anche il gioco degli astragali, di origine antichissima, tanto che vengono persino
nominati nell'Iliade di Omero; essi consistevano in ossa brevi, tratte dalle articolazioni delle zampe
posteriori di capre o montoni, ed erano utilizzati dagli antichi come dadi per la loro particolare forma,
che ricorda un po' quella cubica.
Al British Musuem di Londra custodito un gruppo realizzato in terracotta che raffigura due
fanciulle impegnate nel gioco degli astrgali, datato 330- 340 a .C.
Gli astragali (se ne utilizzavano quattro) avevano quattro facce utili, su ciascuna delle quali era
dipinta una figura cui veniva attribuito un punteggio diverso: per esempio, il peggiore lancio si
verificava quando compariva la faccia su cui si trovava l'immagine di Anubis, il dio sciacallo delle
necropoli egizie, che dai Greci veniva definito kion ossia cane (anche per i Romani), il cui punteggio
era solamente 1; la faccia opposta, che era dedicata a Venere, valeva 6 punti, il massimo.
Il gioco dei dadi sostitu man mano quello degli astragali il cui uso si perse nel tempo, anche se
non conosciamo il periodo esatto.
Giocare e scommettere, dunque. A questo proposito vorrei ricordare la nascita del moderno
lotto, che avvenne a Genova nel 1576: l'idea era stata di Andrea Gentile ed era legata all'elezione di
cinque senatori fra centoventi cittadini del Consiglio, utilizzando un'estrazione a sorte con tanto di
bussolotti,
corrispondenti
ciascuno
a
un
senatore.

Questo tipo di lotto, chiamato "Gioco del Seminario" (dal nome dell'urna in cui avveniva l'estrazione),
si svolgeva tramite scommesse che la popolazione piazzava sui propri favoriti.
2. Lo studio della probabilit
Ed proprio dal gioco d'azzardo che ebbe inizio lo studio sistematico del Calcolo delle
probabilit che nasce nel Seicento per risolvere alcuni problemi sui dadi posti da un giocatore, il
cavaliere de Mr, a B. Pascal, del quale rimane, sull'argomento, un carteggio di sei lettere (tre per
parte), datato 1654, con il matematico P. Fermat, su cui ci soffermeremo pi avanti.
In effetti gi Luca Pacioli nel suo Summa de aritmetica, Geometria, proporzioni et
proporzionalit datato 1494, aveva trattato l'argomento insieme al cosiddetto problema delle parti che
consiste nel calcolo di come deve essere divisa la posta di una certa partita se essa viene interrotta
prima che vi sia un vincitore.
I primi studi conosciuti su questioni di probabilit si riferiscono al gioco dei dadi e compaiono
nel libro De ludo aleae (Il gioco dei dadi) di Girolamo Cardano (1501-1576), a sua volta appassionato
giocatore.
Cardano scrisse De Ludo Aleae sul gioco dei dadi (scritto intorno al 1525 ma pubblicato
postumo nel 1663); egli amava molto questo tipo di gioco, nel quale, da una parte dissip molte delle
sue sostanze, dall'altra qualche volta costitu un modo per incrementare le sue entrate, vincendo pi di
quanto perdesse, anche se era solito affermare che ..l'unico vantaggio deriva dal non giocare per
niente....".
Nella speranza di aumentare le sue possibilit di vittoria, egli studi a fondo il gioco a tal punto
che pu essere considerato il primo ad aver gettato le basi della moderna Teoria della probabilit; infatti
nell'opera egli defin la probabilit come rapporto tra il numero dei casi favorevoli e quelli possibili ed
enunci due importanti teoremi: la probabilit dell'evento prodotto logico (A e B) di due eventi
semplici A, B e una anticipazione della legge dei grandi numeri.
Anche Galileo Galilei, qualche anno pi tardi, intorno al 1630, si occup di probabilit ed il suo
contributo fu notevole: nell'opera Sulla scoperta dei dadi, come Pascal fa il calcolo dei casi
favorevoli all'avverarsi di evento rispetto a tutti quelli possibili. Su richiesta di un gruppo di nobili
fiorentini che volevano capire come mai nel gioco a tre dadi detto Zara uscissero di pi (abbiano una
frequenza maggiore, diremmo oggi) il 10 e l'11 rispetto al 9 o al 12, Galileo calcol che esistono 27
modi per ottenere il 10 e l'11 da tre dadi contro i soli 25 per il 9 e il 12.
Ormai chiaro che lo studio sistematico della probabilit nato dall'esigenza di risolvere dei
problemi puramente pratici legati al gioco d'azzardo; e fu proprio per questo motivo che Blaise Pascal
nel 1654 cominci ad interessarsi a questo ramo della Matematica. Infatti, come abbiamo gi
accennato, un cavaliere (un certo De Mre) gli pose una serie di quesiti sul gioco dei dadi, alcuni dei
quali piuttosto contorti. Uno di questi il seguente:
esiste la stessa probabilit di vincere scommettendo che esca almeno un 6 su 4 tiri consecutivi,
lanciando un dado alla volta, oppure scommettendo che escano almeno due 6 su 24 tiri, lanciando due
dadi alla volta?
Pascal discusse di questo e degli altri problemi con Fermat in un carteggio formato da sei
lettere. Secondo il Cavaliere De Mer, la risposta avrebbe dovuto essere positiva. Ecco il suo
ragionamento:
Si pu assumere che su 6 lanci ogni faccia esca una sola volta, cio le possibilit di avere un 6
sono 1 su 6. Effettuando 4 lanci, queste possibilit dovrebbero essere 4*1/6 = 2/3 .
Se si lanciano due dadi, sui 36 risultati possibili solo uno sar un doppio sei, quindi la
possibilit di fare un doppio 6 ad ogni lancio si pu porre uguale a 1/36. Su 24 lanci, la possibilit
diventa 24*1/36 = 24/36 = 2/3.
Purtroppo si accorse del proprio errore a spese del suo patrimonio e questo lo indusse a

chiedere aiuto a chi era pi esperto.


Pascal, insieme a Fermat, forn la risposta giusta calcolando quanti sono i casi favorevoli allo
scommettitore rispetto a tutti i casi che si possono verificare, giungendo alla conclusione che il doppio
6 su 24 lanci un evento pi difficile a realizzarsi di un singolo 6 su 4 lanci.
Per il lettore amante di questo tipo di esercizio forniamo la soluzione, utilizzando la notazione
moderna:
La probabilit dell'evento in 4 lanci di un dado esce almeno una volta 1
equivale alla probabilit contraria dell'evento
in quattro lanci non esce nemmeno una volta 1.
In altri termini, se indichiamo rispettivamente con p e q le probabilit dei due eventi, risulta p =
1 - q . La probabilit q (5/6)(5/6)(5/6)(5/6) circa = 0.51775
La probabilit dell'evento
in 24 lanci di due dadi esce almeno un doppio 1
equivale alla probabilit contraria dell'evento
in 24 di due lanci di due dadi non esce nemmeno una volta un doppio 1.
In altri termini, se indichiamo rispettivamente con p e q le probabilit dei due eventi risulta
p = 1 - q.
La probabilit q (35/36)(35/36)24 volte = 0.508596
quindi p = 1-0.508596=0.49140
Per n Pascal n Fermat diedero una stesura sistematica ai risultati a cui erano pervenuti, ma a
tali risultati si ispir un grande scienziato olandese, Christian Huygens, che nel 1657 pubblic un
trattato, De ratiociniis in ludo aleae (Sui ragionamenti nel gioco dei dadi).
Non ci soffermiamo sulla figura di questo studioso, ma ricordiamo che egli considerato tra i
fondatori della Meccanica e dell'Ottica fisica e che il suo nome legato a importanti scoperte
astronomiche e nel campo della Fisica.
Intorno al XVII secolo lo studio della probabilit si stacc dai problemi di gioco per entrare in
qualcosa di pi serio e, grazie ad un commerciante di stoffe inglese, John Graunt, fu applicato alle
Scienze sociali.
Graunt, insieme a Malthus, pu essere considerato il fondatore della Demografia, cio quella
scienza che studia, da un punto di vista quantitativo, tutto ci che riguarda i movimenti delle
popolazioni.
Egli cominci a consultare i cosiddetti Bills of mortality (Bollettini di mortalit) che fornivano
la lista dei morti e delle nascite in alcuni quartieri di Londra, in cui erano indicate anche le cause di
morte: questi bollettini erano spesso consultati dai ricchi londinesi per conoscere l'insorgere di
eventuali epidemie di peste e, quindi, mettersi al sicuro lontano dalla citt.
Per Graunt , invece, questi dati diventarono la base di un approfondito studio per compiere
diverse analisi; per esempio, stimare la popolazione della capitale: egli scopr che nel 1660 c'erano state
circa 3 morti ogni 88 persone, per cui essendoci stati 19200 decessi, 19200 * = 387200 la stima
calcolata.
Inoltre egli studi le cause biologiche, sociali ed economiche della mortalit, lo studio del
rapporto tra i sessi, la differenza tra nascite e morti in citt e campagna, i flussi migratori.
3. Bernoulli e la Legge dei grandi numeri
Nel nostro excursus storico sulla probabilit arriviamo al 1713, dove incontriamo Jakob
Bernoulli, matematico e scienziato svizzero, e la sua opera Ars conjectandi; in essa troviamo i concetti
anticipatori del calcolo delle probabilit, insieme ai cosiddetti numeri di Bernouilli e al primo enunciato

della legge dei grandi numeri, oggi fondamentale per le Scienze statistiche.
In base a esso, se E un evento e p la probabilit (costante) di successo, cio la probabilit
del verificarsi di E in una prova, allora la frequenza relativa dei successi su n prove indipendenti
eseguite converge a p', cio se il numero n delle prove effettuate sufficientemente grande, quasi
certo che la frequenza relativa dei successi nelle n prove differir assai poco dalla probabilit di
successo nella singola prova.
Vediamo di capire meglio con un esempio: se lanciamo una moneta, tutti sappiamo che la
probabilit che esca testa del 50%, cio , e cos per la probabilit che esca croce. Ci significa
che se eseguo dieci lanci otterr esattamente 5 volte testa e cinque volte croce? Certo che no,
rispondiamo tutti: per quanto ne so a priori, potrei ottenere dieci uscite dell'una e zero dell'altra. Se per
effettuo un numero molto grande di tentativi, la frequenza (cio il verificarsi di uno dei due eventi), per
esempio l'uscita testa, si avvicina, cio tende alla probabilit teorica, nel nostro caso . Se vogliamo
ancora un esempio per chiarire ulteriormente, pensiamo al sesso di un nascituro: anche in questo caso
la probabilit che sia maschio o femmina del 50%, ma su quattro figli non detto che due siano
maschi e due femmine. Se per pensiamo, ai nati in Italia, per esempio nel 2005, quindi un numero
abbastanza grande, scopriamo che i nati sono in tutto 554022 di cui 268325 femmine e 285697 maschi.
E' facile (con la calcolatrice) calcolare il rapporto tra nati femmine o maschi e quella totale (circa
0,51 nel primo caso e 0,48 nel secondo) e si vede che tale rapporto tende a 0,5.
La parola tende stata sottolineata per due motivi: il primo che questa semplice parola in
Matematica rappresenta un importante concetto, quello di limite ; il secondo perch ci servir, pi
avanti, a confutare alcune false credenze propinate ai giocatori del lotto per convincerli a continuare a
puntare, mascherando le motivazioni sotto una falsa parvenza scientifica.
Abbiamo gi visto che la probabilit si calcola come rapporto tra i casi ritenuti favorevoli al
verificarsi di un evento e quelli ritenuti possibili; ora introduciamo il concetto di speranza matematica
che ci porter a quello di gioco equo .
Si definisce speranza Matematicail prodotto della somma da vincere per la probabilit di
vincerla; per esempio se la probabilit p=1/18 la probabilit al gioco del Lotto che esca un numero su
una determinata ruota (spiegheremo pi avanti come si perviene a questo valore) ed io gioco 1 , la
speranza matematica
1 x , cio circa 0,056
Come si nota, la speranza matematica un valore espresso, per esempio, in Euro.
Se vogliamo capire meglio il significato di questo concetto, possiamo dire che esso rappresenta
la previsione della vincita media per partita che si avr facendone un numero molto elevato.
Questa nuova nozione ci porta ad un'altra, il cosiddetto gioco equo : esso si verifica quando il
prezzo del gioco uguale alla speranza Matematica della vincita, cio se alla fine i giocatori si trovano
a non aver guadagnato nulla, ma anche a non aver perso nulla, ovvero se la speranza Matematica di
ciascun giocatore nulla. Quindi:
Prezzo pagato = Vincita * probabilit.(1)
Di qui ricaviamo che la somma che dovremmo ricevere in caso di vincita pari al rapporto tra
il prezzo pagato e la probabilit, sempre che il gioco sia equo.
4. Il gioco del lotto
Vediamo di applicare tutti i concetti finora appresi a quello che Bruno De Finetti, grande
matematico italiano morto nel 1985, definiva la tassa sull'imbecillit: il gioco del Lotto.
Diamo inizio, allora, al nostro processo con l' obiettivo di dimostrare, al di l ogni ragionevole
dubbio, che tutte le teorie su numeri ritardatari, numeri gemelli, numeri spia e chi pi ne ha ne metta,
sono false.
La prima cosa da stabilire che non un gioco equo e che l'unico che veramente guadagna(il

giocatore pu vincere, ma non guadagnare) lo Stato che lo gestisce. Infatti, se il gioco fosse equo,
chi indovina un numero su una determinata ruota dovrebbe vincere 18 volte la posta giocata, mentre
invece lo Stato paga circa 11 volte la quota; se si indovina un ambo si incassa 250 volte la somma
scommessa, anzich 400, e cos via.
Passiamo poi ad un'altra truffa perpetrata ai danni di giocatori ingenui da sedicenti esperti in
quella che stata chiamata lottologia scientifica e cio la teoria sui numeri ritardatari.
Innanzi tutto dobbiamo confutare la convinzione che l'uscita dei suddetti numeri sia legata alla
legge dei grandi numeri, legge sicuramente valida, ma usata in maniera errata per mascherare con
principi matematici reali ci che, invece, un inganno bello e buono e sedurre, cos, i pi sprovveduti e
incitarli a continuare a puntare e a spendere denaro.
Tacito, considerato uno degli storici pi importanti dell'antichit (nacque intorno al 55 d. C) e
autore degli Annales, diceva " La speranza di diventare ricchi la pi diffusa causa di povert":
quanto attuale questa affermazione e come si collega alle nostre argomentazioni!
I telegiornali e la stampa, in genere, esaltano con servizi particolarmente accattivanti e
convincenti le vincite milionarie (rare), ma porgono poca o nessuna attenzione ai casi di persone che si
sono rovinate per il gioco del lotto e per la tristemente famosa teoria dei numeri ritardatari: qualche
anno fa u n impiegato di una banca dell'Oltrep pavese stato licenziato, perch aveva sottratto un
milione di euro dai conti correnti dei clienti per giocare il 53 sulla ruota di Venezia, in ritardo da molte
settimane, mentre altre quattro persone si sono suicidate , dopo aver dilapidato i beni di famiglia,
continuando a puntare sul numero; ma queste sono storie che non fanno notizia.
Esistono riviste, trasmissioni televisive e, persino il sito web della Lottomatica, che forniscono
ricche tabelle con tutti i numeri che non escono da pi tempo con, ovviamente, il numero di
settimane
di
ritardo.
Nel sito prima citato riportata questa affermazione: " La tradizione vuole che l'estrazione di certi
numeri
"preannunci"
l'uscita
di
altri.
Ma questa dichiarazione ha il significato scientifico che alcuni cercano di attribuirle? Vediamo di
rispondere nel modo pi rigoroso e, nello stesso tempo, pi chiaro possibile.
Gi ai primi dell'ottocento, il gi citato De Laplace scrisse: Quando un numero non esce da
molto tempo, i giocatori corrono a coprirlo di danaro, essi ritengono che quel numero reticente debba
uscire al primo colpo, a preferenza di altri, ma il passato non pu avere alcuna influenza sull'avvenire.
Qualcuno, come abbiamo gi detto, si appella alla legge dei grandi numeri per avvallare la
propria tesi secondo cui l'affermazione precedente vera: chi fa ci o ha letto in maniera molto
superficiale qualche manuale di probabilit o in mala fede.
Infatti ogni numero ha sempre la stessa probabilit di essere estratto (a meno che non ci sia
frode, con bussolotti riconoscibili al tatto o altri imbrogli). Non affatto vero che i numeri con
maggiore ritardo abbiano pi probabilit di uscire rispetto agli altri: i numeri sono "senza memoria",
come si dice, tutti hanno la stessa probabilit d'uscita, indipendentemente da ci che successo in
precedenti estrazioni, cio la probabilit continua ad essere 1/18.
Non facile convincere gli accaniti giocatori che se un numero uscito molte volte (o poche)
nelle estrazioni precedenti, allora dovr uscire pi raramente (o viceversa pi spesso) nelle successive
in modo che il valore della frequenza si avvicini a quello della probabilit, perch questo ci che
afferma la Legge dei grandi numeri, secondo molti falsi esperti.
Questa un'interpretazione distorta della Legge.
Intanto essa applicabile e risulta vera per numeri dell'ordine di molte decine di migliaia,
mentre il ritardo dei numeri dell'ordine delle centinaia. Inoltre la legge dei grandi numeri non dice che
la probabilit si bilancia dopo un elevato numero di prove, ma che all'aumentare del numero di prove
eseguito, le frequenze dei due eventi si avvicinano al valore delle rispettive probabilit. Qual l'errore
del giocatore? Nel trasformare la frase che dice all'aumentare del numero di prove con la frase dopo

un elevato numero di prove.


Non hanno senso neppure le previsioni basate su analisi statistiche, numeri spiache
annunciano l'estrazione di ambi o terne che possono uscire pi facilmente di altre (per esempio la
terna 1,2 e 3 ha la stessa probabilit di uscita della terna 12,35,48); ogni volta che si gira l'urna
contenente i bussolotti si ricomincia daccapo e ogni numero, ambo, terna hanno sempre la stessa
probabilit di uscita, indipendente da ci che successo in precedenza.
Facciamo un altro esempio per chiarire meglio come un sostenitore della teoria dei numeri
ritardatari si possa rovinare, insistendo nel giocare sempre lo stesso numero. Prendiamo il caso del
numero 34: dopo l'ultima uscita sulla ruota di Cagliari risalente al giugno 2004 usc il 1 aprile 2006 (si
potrebbe pensare che i numeri abbiano il senso dell'umorismo...) dopo ben 206 settimane di
irreperibilit.
Supponiamo di essere un giocatore razionale che conosce la legge dei grandi numeri e di
cominciare a giocare all'inizio di gennaio del 2005: punto solo 1 sul 34, pensando Sono sei mesi che
non esce, quindi, ma le mie speranze vanno deluse. Continuo a giocare (sempre 1 , Sono furbo,
io, non voglio mica rovinarmi..) e dopo 11 estrazioni il numero continua, a sua volta, la latitanza ed io
comincio a farmi due conti: se il numero esce vinco 11,23 (il perch lo abbiamo gi spiegato), che
quanto ho speso finora, quindi se voglio avere un margine di guadagno devo aumentare la posta.
Decido di raddoppiare e continuare a scommettere (prima o poi..la legge dei grandi numeri ).
Arrivato alla sedicesima estrazione ho speso 11 +10=22. Se quel benedetto numero uscisse vincerei
22, 46 , cio andrei a pari, ma dal momento che continua a latitare sono costretto ad alzare la posta,
per poter coprire almeno le spese. E cos punto 3 e, nel frattempo con 16 estrazioni (due alla
settimana, in quel periodo) sono arrivato soltanto a fine febbraio.
Penso che a questo punto il lettore cominci a capire come vanno le cose: non continuo nel
calcolo, perch diventerebbe noioso. Faccio solo notare che dovrei man mano alzare la posta di 1 e
questo solo per andare praticamente a pari, senza guadagnare nulla, anche nell'eventualit che il
numero uscisse, e, quindi, vincendo. E' chiaro che con un numero come il 34 (lo sapevate che per la
Smorfia questo numero rappresenta la testa?, quella che dovrebbero usare i giocatori, aggiungo io)
che non stato estratto per 206 volte, la spesa notevolmente salita. Il lettore tenga conto che per un
altro numero, per il 53 sulla ruota di Venezia, che abbiamo gi citato, quando finalmente uscito, le
vincite hanno reso s 700 milioni di euro ai giocatori, contro per i 1200 e pi giocati.
5. Il dilemma di Monty Hall
La probabilit applicata anche nelle strategie militari, ma la guerra non un argomento che,
come si dice, nelle nostre corde e cos ho pensato di terminare il capitolo in modo pi divertente:
propongo due curiosi problemi in cui il calcolo della probabilit permette di arrivare ad una soluzione
che, in certo senso, va contro l'intuizione comune. Il primo noto come il dilemma di Monty Hall ed
legato ad un gioco a premi americano Let's Make a Deal e trasmesso dalla Tv americana negli anni 90
.
Intanto il nome viene da quello del conduttore dello show, Maurice Halprin, noto con lo
pseudonimo di Monty Hall. In questo gioco, vengono mostrate a un giocatore tre porte chiuse; al di l
di una c' un'automobile e dietro ciascuna delle altre due si nasconde una capra. Il giocatore sceglie una
porta, ma non la apre; il conduttore dello show (che conosce ci che si trova dietro ogni porta) deve
aprire un'altra porta, e poich conosce la disposizione dei premi, ne apre una che nasconde la capra. A
questo punto il presentatore al giocatore la possibilit di cambiare la propria scelta iniziale, (oppure di
tenersi il premio nascosto dietro alla porta da lui scelta) passando all'unica porta restante. La domanda
, quindi: conviene cambiare o no? Il giocatore pu ragionare in questo modo: So che in una delle due
porte rimaste, tra cui quella che ho scelto inizialmente, c' certamente l'automobile, quindi la
probabilit pari, per entrambe le porte, ad . Perci indifferente cambiare o no.

La questione, per, non fin cos semplicemente. Infatti essa fu proposta nel 1990 nella
popolare rubrica di domande e risposte Chiedilo a Marylin della rivista americana Parade dal Sig
Craig F. Whitaker (Columbia, Maryland). La rubrica era tenuta da Marylin vos Savant, personaggio
non certo di poco conto, in quanto presente nel Guinness dei Primati per il suo altissimo Q.I.(228)
Marylin rispose che la soluzione prima fornita errata e che al concorrente conviene comunque
cambiare, in quanto la probabilit di vincita passa da a 2/3.
Questa risposta, per, non soddisf i suoi lettori che la subissarono di lettere di proteste (tra cui,
pare, molti matematici insigniti del Ph.D, titolo equivalente al nostro dottorato di ricerca) che
contestavano la soluzione della Savant.
Persino Paul Erdos, uno dei pi grandi matematici del '900 disse Impossibile. Non pu fare
differenza il cambiare la porta (L'uomo che amava solo i numeri, P.Hoffman) e dall'Universit della
Florida le scrissero: "Lei sembra avere difficolt a cogliere gli aspetti fondamentali della teoria della
probabilit... C' gi abbastanza ignoranza Matematica nel paese, senza che si metta a creare
confusione anche la persona con il pi alto QI del mondo!"
Marylin non cedette e dimostr di essere nel giusto con un metodo molto efficace; costru una
tabella con i sei casi possibili: l'auto dietro la porta A, B o C e il giocatore non cambia la scelta
oppure, l'auto dietro A, B o C e il giocatore cambia .
Ne risulta che se si sostituisce si vince in due casi su tre. Se non si cambia in un caso su tre. Nel
caso in cui l'auto sia dietro la porta A la tabella potrebbe essere come la seguente. (Si tenga presente che
prima della proposta di cambio il presentatore apriva una porta che nascondeva la capra)
Porta scelta
Il giocatore cambia
Il giocatore non cambia
A
Perde
Vince
B
Vince
Perde
C
Vince
Perde
Per chiarire ulteriormente la situazione riassumiamo i risultati delle due strategie possibili con
le rispettive probabilit teoriche di vincita:
mantenere la scelta iniziale (P = 33%);
scegliere la porta non aperta (P = 67%).
6. Il paradosso del compleanno
Nella speranza che il lettore incominci ad appassionarsi a questo tipo di problema, ne propongo
un altro, altrettanto curioso e in apparente contraddizione con il nostro senso comune, tanto che, a
volte, si fatica a crederci anche se viene dimostrato: il paradosso del compleanno (o problema del
compleanno ) definito nel 1939 da Richard von Mises. Il paradosso afferma che la probabilit che due
persone in un gruppo compiano gli anni nello stesso giorno largamente superiore a quanto potrebbe
dire l'intuito: infatti gi in un gruppo di 23 persone la probabilit circa del 51%; con 30 persone essa
supera il 70%, con 50 persone tocca addirittura il 97%, considerando un gruppo di 60 si arriva
praticamente all'evento certo.

Richard von Mises (Lemberg, 19 aprile 1883 Boston, 14 luglio 1953) stato un matematico,
ingegnere e accademico austriaco naturalizzato statunitense. E' conosciuto per i suoi importanti
contributi nel campo della Meccanica dei fluidi, dell'aerodinamica, dell'aeronautica, della statistica e di
teoria della probabilit, che il campo in cui trova appunto applicazione il suo paradosso.
Per capire la soluzione del problema utilizziamo la spiegazione di Martin Gardner, matematico
americano morto nel1914, il quale nel suo libro Probability paradoxes, fornisce un semplice
procedimento che permette di calcolare la suddetta probabilit.
Supponiamo di prendere in considerazione il fatto che due persone non compiano gli anni lo
stesso giorno e calcoliamo la probabilit contraria: essa vale 1- 1/365=364/365 (dato che vi una sola
possibilit su 365 che il compleanno di una persona coincida con quello di un'altra).
Allo stesso modo eseguiamo il calcolo se le persone sono tre (363/365), sono quattro (362/365)
fino a 24 persone che risulta essere 342/365. Moltiplicando tra loro le 23 frazioni si ottiene un risultato
che semplificato d 23/50, ci significa che su 24 persone la probabilit che due di esse festeggino il
compleanno lo stesso giorno di 27/50, cio del 54%. A conferma di questo risultato che, forse, ci
sorprende un po', vorrei riportare una statistica pubblicata sul sito Espresso Web in un articolo del 19
gennaio 2008: esaminando le date di nascita e di morte di Presidenti americani (43 date di nascita e 39
date di morte) si vede che Polk e Harding nacquero il 2 novembre mentre Carter e Heisenhower il 14
ottobre; Truman e Ford morirono il 26 dicembre, Polk e Buchanan il 15 giugno e ben tre presidenti,
Jefferson, Adams e Monroe, morirono il 4 luglio.
matematica.unibocconi.it

La matematica del Superenalotto


focus.it
Azzeccare un 6 al Superenalotto difficilissimo: molto pi difficile che essere colpiti da un
asteroide. Numeri, curiosit e statistiche sul gioco d'azzardo pi amato dagli italiani.
Per vincere il jackpot, ossia il primo premio, al Superenalotto occorre indovinare una
combinazione di 6 numeri estratti casualmente tra 90. E se qualcuno stasera dovesse azzeccare la
sestina magica si porterebbe a casa la bellezza di 116.500.000 euro: la terza vincita di sempre nella
storia di questo gioco e uno dei premi pi ricchi al mondo mai assegnati da una lotteria.
Ma dal punto di vista statistico vincere davvero difficile: la probabilit di indovinare il primo numero
estratto di 1 su 90, quella di indovinare il secondo di 1 su 89, e cos via. Facendo qualche calcolo
statistico si scopre che le possibilit di indovinare la sestina vincente sono quasi nulle: solo 1 su
622.614.630. Secondo Roberto Natalini, matematico del CNR, pi probabile che un asteroide
colpisca la Terra piuttosto che indovinare il 6 al Superenalotto: gli esperti del Centro Nazionale
Ricerche hanno infatti quantificato in 1 su 40.000 le probabilit che nel 2036 lasteroide 99942
Apophis investa il nostro pianeta. Qui sotto sono riassunte le probabilit di successo riferite alle altre
combinazioni
vincenti:
3:
1
su
326,71
4:
1
su
11.906,95
5:
1
su
1.235.346,48
5+
1:
1
su
103.769.105
Bello
e
impossibile
Tra tutti i giochi dazzardo, il Supernalotto uno dei pi ricchi, ma anche quello con la pi bassa
probabilit di vincita: lotto, poker, roulette e Gratta e Vinci sono molto pi generosi.
1 su 43.949.268 la probabilit di indovnare una cinquina secca al lotto.
1 su 649.739 la probabilit di avere alla prima mano una scala reale servita (cio una scala di cinque
carte
dello
stesso
seme)
al
gioco
del
poker.
1 su 38 la probabilit di vincere alla roulette puntando su un solo numero.
da 1 su 15 a 1 su 7 circa la probabilit di vincere al Gratta&Vinci, a seconda del tagliando acquistato.
Un
gioco
iniquo
Un gioco dazzardo si definisce equo quando corrisponde un premio che dipende dalle probabilit di
vincita. Nel lancio di una moneta, la probabilit di indovinare se uscir testa o croce sono 1 su 2. Il
gioco equo se puntando un euro se ne possono vincere due. In tutti gli altri casi il gioco sbilanciato,
solitamente a favore del banco. Nel Superenalotto ogni puntata costa 0,5 euro e concorre a far vincere
con 5 possibili combinazioni 6, 5+1, 5, 4 e 3. Ogni possibilit di vincita ha quindi unincidenza di 0,1
sul costo della giocata. Il Superenalotto diventa un gioco equo quando il premio per il 6 almeno di
622.614.630
x
0,1,
cio
62.261.463
.
Una
Repubblica
fondata...
sull'azzardo?
Nei primi 7 mesi del 2010 gli italiani hanno giocato al Superenalotto 1.245.620.371 di schedine, per un
totale
di
6.689.231.15
di
colonne,
spendendo
3.345.000.000
di
euro.
Ma attenzione: il gioco d'azzardo pu diventare una vera malattia.
19 Agosto 2010 Mondadori Scienza S.p.A.

La matematica applicata alla roulette


roulette.am
Lo studio di Albert Einstein Anche il pi grande matematico di tutti i tempi: Albert Einstein
prov ad escogitare un metodo certo per vincere alla roulette e dopo un attento studio sul problema
concluse che non era possibile battere la roulette. Rimane famosa la sua frase: "L'unico modo per
battere la roulette consiste nel rubare i soldi mentre il croupier non guarda." Il risultato finale a cui
giunse fu che non esiste una configurazione matematica di puntate tale che si possa annullare il
vantaggio della casa. Possiamo dimostrare questo concetto anche intuitivamente, senza bisogno di
calcoli complicati. Gli antichi greci, ad esempio, quando volevano provare che lo spazio era infinito
dicevano: se l'universo finito, allora esister un confine e quindi sediamoci sul suo bordo. Ora
possiamo o no stendere il nostro braccio? Per la roulette la questione analoga: per qualsiasi sistema
usiate dovrete necessariamente lasciare ogni volta delle caselle vuote sul panno verde, in cui non
potrete scommettere (se puntaste su tutti i numeri, anche variando gli importi e le combinazioni,
perdereste matematicamente). La domanda da porsi ora : questi numeri che avete lasciato liberi
possono uscire? Beh la risposta ovvia: certo che si. La volta seguente che applicherete il sistema,
anche variando le puntate, avrete di nuovo delle caselle libere (senza la vostra scommessa) e ci
domandiamo: possono uscire di nuovo? Certo, e cos via per induzione. Questo significa che un
sistema matematicamente infallibile non esiste. Con questa tesi non voglio scoraggiare nessuno, solo
mettervi in guardia sul fatto che la vincita matematica non esiste, ma questo non presuppone che una
vincita molto probabile non possa verificarsi, utilizzando ad esempio delle metodologie sensate. Ad
esempio, il famoso sistema del raddoppio sul rosso e nero destinato a fallire, ma se non ci fossero i
limiti sulle puntate imposti dal casin e se avessimo tanti soldi a disposizione, sarebbe un sistema
vincente, in quanto assai improbabile che lo stesso colore esca per 50 o 60 volte. Mi ricordo che
quando andavo all'universit la professoressa di calcolo delle probabilit ci dimostr che era un evento
possibile per una scimmia scrivere la Divina Commedia battendo a caso i tasti sulla macchina da
scrivere, avendo a disposizione un tempo infinito. Ma secondo voi questo evento quanto probabile
che si verifichi? Quindi in teoria tutto possibile, ma ci sono eventi probabili ed altri improbabili.
La pallina non ha memoria Ci stiamo riferendo alla legge sull'indipendenza degli eventi la
quale afferma che ogni giro della pallina, nella ruota della roulette, indipendente da tutti gli eventi
passati. Uno dei pi grandi errori che commettono i giocatori d'azzardo consiste nel pensare che se un
evento non si presentato per un lungo periodo, allora la sua probabilit di verificarsi aumenta con il
passare del tempo. Un esempio classico attendere l'uscita di 3 neri consecutivi (conosciuto come il
tris magico) per poi giocare sul rosso, perch si pensa erroneamente che dopo i tre numeri neri sia pi
probabile che esca il rosso. Ma questo falso. Rosso e nero hanno la stessa identica probabilit di
uscita, dopo che sono usciti tre numeri consecutivi dello stesso colore. come pensare che se una
donna ha partorito 4 femminucce, allora il quinto dovrebbe essere un maschietto. Si tratta dello stesso
errore che compiono le persone che puntano sui numeri ritardatari del lotto. Prima o poi dovranno
uscire (e questo corretto), ma la probabilit di uscita rispetto agli altri numeri sempre la stessa per
ogni
estrazione,
indipendentemente
dalle
estrazioni
precedenti.
Credere, quindi, che un numero abbia pi probabilit di uscire di un altro perch non uscito di
recente o da parecchio tempo, o pensare l'opposto, cio che un evento ha pi probabilit di accadere
perch si gi verificato di recente, un grave errore che commettono solo le persone che non
conoscono la matematica. Nella roulette, come in molti altri giochi d'azzardo, ogni spin/evento
indipendente da quello passato e futuro. Siate consci di questo fatto quando deciderete di applicare un
sistema.

Seconda legge matematica per la roulette Un altro concetto fondamentale, che va di pari passo
con quanto appena esposto sulla legge per l'indipendenza degli eventi, la legge dei grandi numeri
(formulata dal grande matematico Bernoulli) che afferma che con l'aumentare dei tentativi la
probabilit media prevista di verificarsi di un evento si avvicina molto alla sua reale probabilit di
successo. Esempio: se giocassimo sempre sul rosso e nero, dopo 10 tiri potrebbe verificarsi di tutto:
ossia che siano usciti 10 neri o 7 neri e 3 rossi, e raramente capiter che siano usciti esattamente 5 neri
e 5 rossi (come vuole la statistica, se escludessimo lo zero). Dopo 100 tiri magari si avranno 40 rossi e
60 neri, quando in teoria, sempre eliminando ipoteticamente lo zero, la percentuale di un colore
dovrebbe essere del 50% e non del 40% o 60%. Ecco, se questi lanci aumentassero (meglio dire
tendessero ad infinito come enuncia il teorema) si raggiungerebbe una percentuale vicinissima al 50% e
mai lontana da questa cifra, come potrebbe accadere con pochi giri di roulette. Dunque, aumentando
notevolmente il numero dei giri sulla roulette, la probabilit di uscita di un colore si avviciner a quella
del colore opposto (se ragioniamo sulle combinazioni semplici dei colori). Naturalmente, lo stesso
postulato vale per tutte le altre combinazioni. La probabilit di uscita del numero 7, dopo infiniti spin,
sar uguale o leggerissimamente differente da quella del numero 23.
La roulette non un gioco equo Secondo la teoria della probabilit un gioco viene considerato
equo se il giocatore che vince riceve un importo uguale al prodotto tra la somma giocata e l'inverso
della sua probabilit di vincita. Ad esempio, se puntiamo 1 su un solo numero pieno della roulette, la
probabilit di successo di (1/37) il cui inverso (37/1) pari a 37 e dunque prevediamo di ricevere 1 x
37 = 37 euro, realizzando un profitto netto di 36 euro (visto che un euro lo avevamo gi in tasca), cio
ci aspettiamo in caso di vincita che il banco ci paghi 36 volte la posta. Invece, la casa ignora lo zero e
ritorna al giocatore 35 volte la scommessa effettuata. Quindi, il casin quando vince si prende tutto,
mentre quando perde limita i danni, pagando una somma inferiore a quanto dovuto. Per questo il gioco
della
roulette
non

equo.
Questo tipo di vantaggio da parte del casin non si verifica solo sui numeri pieni, ma su tutte le
combinazioni. Se prendiamo il rosso e nero, tutto sembra filare liscio: punto 1 e se vinco mi danno un
altro euro, mentre se perdo il casin incassa il mio euro. Si, ma la percentuale di uscita di un colore non
del 50% (1/2) come dovrebbe essere se il gioco fosse equo, ma minore (18/37) a causa dello zero,
quindi secondo la definizione di gioco equo il banco ci dovrebbe restituire (1 x 37) : 18 = 2,05;
facendoci
guadagnare
1,05
euro,
invece
che
1.
Si dice, in questi casi, che la roulette un gioco con speranza matematica negativa, infatti il banco ha
sempre un vantaggio fisso del 2,7% sul giocatore, realizzato grazie al divario esistente tra il pagamento
e la probabilit media. Cio, la somma pagata di una puntata vincente sempre un pochino sotto
l'eventualit che si verifichi e come abbiamo appurato questa forbice resa possibile grazie alla
presenza dello zero.

La percentuale di allibramento: Il vantaggio dei bookmakers


iopronostico.it
Stando ai calcoli della probabilit classica discussi nella lezione precedente, se volessimo
scommettere sullevento testa o sullevento croce del lancio di una moneta, ci aspetteremmo di trovare
le seguenti quote:
Testa: 2.00
Croce: 2.00
Scommettere su entrambi gli eventi significherebbe dunque ottenere una probabilit di
successo del 100%:
Probabilit in % evento testa = 1/2.00 = 0.5 = 50%
Probabilit in % evento croce = 1/2.00 = 0.5 = 50%
Probabilit totale = 50% + 50% = 100%
Quindi se scommettessimo la stessa cifra su entrambi gli eventi, bilanciando gli importi, il
miglior risultato ottenibile sarebbe un profitto dello 0%, perch da una parte si vince e dallaltra si
perde (effettua questo calcolo con la calcolatrice dei profitti di IoPronostico impostando due eventi
entrambi a quota 2.00).
In questo caso la scommessa si definisce bilanciata. Non troveremo mai una situazione simile
in un sito di scommesse!
Un esempio reale vale pi di mille congetture. Prendiamo in considerazione il classico 1X2
di un evento sportivo di calcio e calcoliamo le probabilit delle quote fornite dal bookmaker. Se la
scommessa fosse bilanciata, la somma delle probabilit dei singoli eventi dovrebbe risultare 1, ovvero
100%, esattamente come nellesempio precedente per la moneta.
Quota evento 1: 2.03
Quota evento X: 3.30
Quota evento 2: 3.92
Calcoliamo le probabilit degli eventi:
Probabilit in % evento 1: 1/2.03 = 0.49 = 49%
Probabilit in % evento X: 1/3.30 = 0.303 = 30.3%
Probabilit in % evento 2: 1/3.92 = 0.255 = 25.5%
Probabilit totale: 49+30.3+25.5 = 104.8%
Ed ecco che la scommessa risulta essere sbilanciata!
Quel 4.8% in pi il vantaggio del bookmaker chiamato anche lavagna o percentuale di
allibramento.
Usando la calcolatrice dei profitti (3 eventi con le quote sopra riportate) vedremo come a
differenza del caso precedente, con limporto bilanciato nel migliore dei modi saremmo ugualmente in
perdita del 4.8%.
Ci significa che se volessimo scommettere un importo totale di 100 euro ripartito sui tre
eventi, il miglior risultato ottenibile non sar pi un guadagno pari a zero bens una perdita di 4.80
Ovviamente pi alta la percentuale di allibramento e maggiore sar il guadagno del
bookmaker in partenza sugli scommettitori.

In Italia 900mila affetti dalla malattia del gioco dazzardo


ilsole24ore.com
Dall'1,5 al 3,8 % della popolazione, quindi almeno 900mila italiani, sono affetti dalla malattia
del gioco d'azzardo, e probabilmente molti di pi grazie alle possibilit offerte da internet. Con lo Stato
che incassa dal gioco legale almeno 8 miliardi di euro, e le mafie che ricevono da quello illegale non
meno di 23 miliardi di euro. Sono questi i contorni di un fenomeno dilagante, ormai una vera e propria
patologia sociale, oltre che una delle maggiori industrie del Belpaese. Emersa in tutta la portata
economica, sociale e giuridica in occasione del seminario su Ludopatie e Gap nell'era di internet,
svoltosi
oggi
all'Universit
La
Sapienza
di
Roma.
Molti
giocano
online
per
nascondersi
anche
ai
familiari
Secondo il ministero della Sanit, c' in Italia una percentuale di giocatori d'azzardo problematici tra
l'1,5% e il 3,8% della popolazione, cui si aggiunge un altro 2,2 per cento di giocatori d'azzardo
patologici. Almeno 900 mila persone, dunque, affette da una patologia che, per gli esperti, errato
chiamare ludopatia perch il piacere del gioco manca del tutto in chi ne soffre. E che probabilmente
gioca on line anche perch cos riesce facilmente a nascondersi in casa e perfino ai propri familiari.
LItalia stampa un quinto dei gratta e vinci di tutto il mondo
L'Italia stampa un quinto dei gratta e vinci di tutto il mondo, e ha il record di apparati elettronici da
gioco, circa 416mila, a cui si aggiungono 50mila video lottery. A tutto ci si aggiunge il complesso
mondo delle scommesse e dei giochi d'azzardo illegali, che fattura in Italia non meno di 23 miliardi di
euro e offre alle varie criminalit organizzate colossali possibilit di riciclaggio di denaro. Possibilit
che, in mancanza di una legislazione unitaria a livello internazionale, viene fronteggiate con mezzi a
volte inefficaci. Guardia di Finanza e Polizia postale, infatti, che utilizzano soprattutto l'oscuramento e
le sanzioni amministrative, sono immediatamente efficaci se colpiscono organizzazioni basate in Italia,
ma necessariamente sono pi lente quando occorre attivare rogatorie e procedure internazionali.
Aumenta
il
gioco
online
illegale
Se nel 2014 su 55.544 spazi di gioco d'azzardo su Internet sono state effettuate circa 49mila
segnalazioni ai Monopoli, nei primi quattro mesi del 2015 su 2.227 siti monitorati ne sono stati
segnalati ai Monopoli ben 2.210. Una volta individuato un sito che non rispetta le regole - ha spiegato
la vice questore Alessandra Belardini, del Servizio centrale della Polizia postale - parte la diffida della
Polizia Postale ai Monopoli per far adeguare il provider entro 30 giorni. Se questo non avviene, scatta
la sanzione amministrativa e la chiusura del sito. Dal canto loro, tra gennaio e novembre 2014, le
Fiamme gialle hanno effettuato 9.015 interventi, riscontrando 3.063 violazioni a carico di 9.981
soggetti verbalizzati, e sequestrato 968 apparecchi irregolari e trovato 2.646 punti clandestini di
raccolta di scommesse.

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