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Femminicidio

Violenza sulle donne: i numeri dei femminicidi in Italia e nel mondo


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Ciudad Jurez, Messico: linferno silenzioso sotto gli occhi del mondo 4live.it
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Femminicidio, ultimo atto del mio Messico impunito
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La citt che uccide le donne - Limes
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Violenza sulle donne: i numeri dei femminicidi in Italia e nel mondo

Secondo i dati ISTAT nel 2015 Il 35% delle donne nel mondo ha subito una violenza. La matrice della
violenza contro le donne pu essere rintracciata ancor oggi nella disuguaglianza dei rapporti tra uomini e
donne. E la stessa Dichiarazione adottata dall'Assemblea Generale Onu parla di violenza contro le donne
come di "uno dei meccanismi sociali cruciali per mezzo dei quali le donne sono costrette in una posizione
subordinata rispetto agli uomini". I casi di cronaca si susseguono, l'ultimo l'omicidio di una donna di
Lunghezza (Roma) per mano del marito.
I numeri del terzo rapporto Eures su dati 2014. Meno vittime rispetto a un anno prima, Lombardia e
Lazio le regioni con pi casi
I centri antiviolenza in Italia
Per combattere il fenomeno sul campo fondamentali sono i Centri Antiviolenza. L'utilizzo dei fondi
stanziati dal governo per tali strutture di protezione delle donne vittime non risulta sempre chiaro

Le forme di violenza
FORME DI VIOLENZA
Partner o ex partner (a)Ex partner (b)partner (c )Amici, colleghi, parenti, altri conoscenti (d)Sconosciuto
(d)Totale (d) Minacciata di essere colpita fisicamente6,59,62,04,72,012,3% Colpita con un oggetto o
tirato qualcosa3,75,41,12,10,56,1% Spinta/afferrata/strattonata/storto un braccio/tirato
capelli7,911,42,53,21,311,5% Schiaffeggiata, presa a calci o pugni, morsa5,98,91,71,60,37,3% Tentato di
strangolarla, soffocarla, ustionarla1,32,00,30,20,11,5% Usato o minacciato di usare una pistola o un
coltello0,91,50,20,40,41,7% Violenza fisica in modo diverso0,30,50,00,50,31,2%
Stupro2,03,20,40,90,13,0% Tentato stupro1,11,70,21,60,83,5% Violenza sessuale in modo
diverso0,10,20,00,10,20,5% Costretta a rapporti sessuali con altre persone0,20,30,00,10,00,4% Rapporti
sessuali degradanti o umilianti1,62,50,4--1,5% Rapporti sessuali indesiderati vissuti come
violenza4,56,01,70,40,14,7% Molestie fisiche sessuali---5,210,115,6%

FEMMINICIDIO E VIOLENZA DI GENERE


Ciudad Jurez, Messico: linferno silenzioso sotto gli occhi del
mondo

I venti dal Pacifico soffiano la polvere del deserto di Chihuahua sulla cicatrice sanguinante che a nord
di Jurez separa la miseria dallopulenza consumistica. Gli atroci miasmi prodotti dalle maquiladoras
alitano su baraccopoli insalubri attraversate da rivoli nocivi, terribili discariche a cielo aperto dove il
rifiuto umano convive con quello radioattivo. Un muchachito del luogo pu mostrarti con orgoglio la sua
casa in lamiera e cartone, Mira el reloj! Mira la lampara! Oh, mira la flor!, indicando uniconografia
della Vergine di Guadalupe appesa alla parete. Con il volto bruno di Benito Jurez incastonato tra le
lamiere metalliche del muro de la vergenza, la Heroica Ciudad, una delle pi tormentate al mondo,
tenta disperatamente di gettare i suoi occhi dallaltra parte del muro, ma deve fare i conti con qualcosa di
pi grande. Dalla citt della Tia Juana a Matamoros, una barriera di circa 3.000 chilometri segna il
confine tra Messico e Stati Uniti dAmerica, la cicatriz che secondo Carlos Fuentes separa due filosofie
del vivere, due opposte concezioni dellesistente, due mondi contrapposti che inevitabilmente finiscono
per attrarsi. Ciudad Jurez la sintesi perfetta di questa opposizione tra societ compenetrate e
assolutamente interdipendenti, espressione di un Paese sfortunatamente lontano da Dio e troppo vicino
agli Stati Uniti. Una citt tenuta sotto scacco dai narcotrafficanti, tristemente famosa per essere la pi
pericolosa al mondo, dove il tasso di femminicidi terribilmente inquietante. Dietro tutto questo non c
la casualit, ma un sistema radicato di sfruttamento e abusi la cui matrice si trova oltreconfine. Si tratta
dellinferno prodotto dalle maquiladoras, e Ciudad Jurez non altro che il suo anfratto pi oscuro.
IL SISTEMA MAQUILA
Il termine maquila deriva dallarabo makla, vocabolo le cui origini probabilmente andrebbero
ricercate nella cultura moresca che permeava i conquistadores andalusi. Difatti, veniva chiamata makla
la quota in grano da dare al proprietario del mulino per luso della macina. Oggi le maquiladoras sono
industrie di assemblaggio possedute e controllate da soggetti stranieri, ubicate soprattutto nelle zone di
frontiera del nord del Messico, come Ciudad Jurez, Tijuana, Nogales e Reynosa. Qui arrivano, esenti da
tasse, materie prime e componenti che vengono assemblati e rispediti ai paesi dorigine. Secondo la legge
messicana, i rifiuti prodotti dalle lavorazioni nelle maquiladoras dovrebbero essere rimpatriati nel Paese
da cui provengono le materie prime, ma in realt finiscono sempre nel Rio Bravo o seppelliti nel deserto, a

strettissimo contatto con sobborghi operai come Rancho Anapra, Valle Dorado o Lomas de Poleo. Dal
1994, anno in cui stato stipulato il Trattato di Libero Commercio (NAFTA) tra Messico, Stati Uniti e
Canada, le maquiladoras hanno avuto un grande incremento e hanno attirato unimmigrazione
proveniente soprattutto dal sud del Paese e dallAmerica Centrale. Spinti dal sogno di cruzar la linea
andando oltre frontiera o dai mediocri salari promessi dalle maquiladoras, molti immigrati, nonostante
tutto, partirono con la convinzione di trovare condizioni di vita migliori rispetto alla povert e al regime di
isolamento che vivevano nei loro villaggi. Oggi tutti hanno ben chiaro come funziona il meccanismo da
quelle parti, e chiunque potr dirvi, amareggiato, che el capital es inteligente e sa benissimo come e dove
muoversi per ridurre i costi e aumentare i profitti. Ed proprio quel bacino di popolazione in cerca di
fortuna che tuttora costituisce la quasi totalit della forza lavoro allinterno delle maquiladoras. Per il
capitale straniero significa manodopera a bassissimo costo, mentre per i lavoratori e le lavoratrici vuol
dire ricevere quattro dollari americani al giorno per turni che vanno dalle dieci alle dodici ore lavorative. E
questo nulla senza contare i metodi violenti di sfruttamento, compresi abusi sessuali, violenze fisiche,
sterilizzazioni forzate e torture dogni genere. Il sistema della maquila ha riportato le condizioni degli
operai indietro di due secoli, gli stessi che rischiano limmediato licenziamento se solo si azzardano a
rivendicare diritti sindacali. In una citt dove il 14% della popolazione non ha ancora un accesso diretto
allacqua potabile, la maggior parte del rifornimento idrico cittadino utilizzato dalle maquiladoras che
scaricano i liquidi putrescenti nei canali di irrigazione, per molta gente le uniche fonti possibili di
approvvigionamento idrico. Ciudad
Jurez , a tutti gli effetti, la rappresentazione pi turpe della contraddizione capitalistica sul globo
terrestre. lo specchio di Dedalo nel quale ogni giorno gli Stati Uniti dAmerica possono ammirare la loro
vera immagine. lincivilt applicata del mondo civilizzato al di l del fiume pi celebrato dalla
cinematografia a stelle e strisce. il cadavere martoriato di una giovane donna sul selciato sabbioso,
lasciato ai bordi di una di quelle strade che non portano mai a niente.
IL DRAMMA DEI FEMMINICIDI
Ogni settimana, a Ciudad Jurez, almeno una donna sparisce senza lasciare alcuna traccia, a meno che i
rapitori non decidano di fare apparire il suo corpo senza vita con chiari segni di brutali torture, violenze
carnali e asportazioni di parti del corpo. Le vittime sono quasi tutte giovani operaie delle maquiladoras,
di et compresa tra i quindici e i venticinque anni. Provengono tutte da famiglie povere di immigrati e
costituiscono la maggior parte della forza lavoro allinterno delle industrie di assemblaggio. Al loro
interno le maquiladoras sono luoghi asettici e asfittici, vere e proprie cliniche dellabbandono in cui il
lavoro senza pause e senza piet. Ma il vero inferno inizia fuori. Negli ultimi ventanni sono seicento le
ragazze che non sono pi tornate a casa dal lavoro, ma i dati ufficiali sono approssimativi e si potrebbe
trattare di un numero decisamente maggiore. Nella maggior parte dei casi, i corpi ritrovati portano le
tracce delle violenze estreme subite: stupro, morsi ai seni, segni di strangolamento, pugnalate, crani
fracassati. Spesso il viso appare massacrato e irriconoscibile agli stessi familiari e in alcuni casi il corpo
bruciato. Alcuni cadaveri sono stati ritrovati nei quartieri del centro cittadino, altri abbandonati ai cigli
delle strade, tra terreni incolti in mezzo al deserto. Dietro questi efferati omicidi si celano i moventi pi
assurdi. Ad oggi, si ritiene che uno dei principali motivi di questi massacri sia da individuare nel
fenomeno degli snuff movies, filmati con donne torturate e uccise lautamente ricompensati. Ma,
soprattutto, questi omicidi rivelano i legami tra gli ambienti criminali e il potere politico ed economico.
Molte testimonianze dimostrano che alcuni omicidi di donne sono stati commessi durante orge sessuali
da uno o pi gruppi di individui, fra cui alcuni assassini protetti da funzionari di diversi corpi di polizia in
combutta con personaggi altolocati a livello locale. Fino ad oggi questi crimini sono rimasti impuniti e a

preoccuparsi di cercare le ragazze desaparecidas sono solo piccoli gruppi di operai autorganizzati,
mentre gli omicidi e le sparizioni continuano in un clima di intollerabile inerzia del governo locale che fa
finta di nulla e minimizza gli accaduti. In questa porzione di globo le nefandezze e le conseguenze nefaste
di uneconomia di mercato senza scrupoli sono sotto gli occhi di tutti, ma la differenza sostanziale
continua ad essere nella prospettiva da cui si decide di guardare il mondo e con quali occhi si sceglie di
farlo.
Lorenzo Ghetti

Femminicidio, ultimo atto del mio Messico impunito

Laveva scritto Sergio Gonzalez Rodriguez gi ventanni fa: Da giornalista indagavo sugli omicidi di
donne a Ciudad Juarez le prime inchieste per le quali diventato celebre anche allestero, e per le
quali ha rischiato la vita e in pi di un articolo ho avvertito che se questa impunit non fosse stata
contenuta, si sarebbe estesa al Paese intero. Cosa stato, sotto i suoi occhi attenti e impotenti: non c
una ragione geografica o culturale per spiegare tanta violenza, sottolinea, il motivo sta principalmente
nella mancanza di conseguenze.
Il Messico registra ormai unimpunit del 98-99 per cento per ogni reato commesso continua
E, come noto, limpunit il detonatore dei crimini. In pi, da quando stata condotta la guerra al
narcotraffico (2007-2012), il Paese devastato. In questo conflitto ci sono stati almeno 120 mila
assassinati e 25 mila scomparsi. Negli ultimi anni, nonostante il governo dica di aver concluso quella
guerra, ci sono stati 60 mila ammazzati e migliaia ancora di desaparecidos. Lultima cifra che elenca la
pi spaventosa: Ogni giorno in Messico spariscono 13 persone, delle quali non si sapr mai pi nulla.
E anche di questa tragedia, che nel tempo ha preso proporzioni sconvolgenti, che Gonzalez Rodriguez
parler al Festival dei diritti umani. A partire dal tema centrale della violenza sulle donne e del
femminicidio che lui stesso ha contribuito a definire, con un primo reportage sulla rivista messicana
Reforma nel 1997 ( Noche y Dia. Las muertas de Juarez ) e poi in un libro del 2005, tradotto in italiano da
Adelphi, Ossa nel deserto.
Negli anni, la quantit e lorrore dei casi si sono moltiplicati; ma la consapevolezza, anche sul piano
giuridico, si completamente trasformata. Il termine femminicidio entrato nel codice messicano nel
2007, nella Legge generale di accesso delle donne a una vita libera dalla violenza, in cui larticolo 21 si
afferma: Violenza femminicida la forma estrema di violenza di genere, prodotto della violazione dei
diritti umani delle donne, in ambito pubblico e privato, determinata dallinsieme delle condotte
misogine che possono implicare impunit sociale e dello Stato e pu culminare con lomicidio. Cos a
Citt del Messico, ma anche in altri codici penali latinoamericani.
Gli strumenti dunque ci sono, spiega il giornalista, E la volont politica di metterli in pratica che
manca. Senza impulso dei governanti e in mancanza di una pena certa, la violenza, in particolare nella
sua declinazione misogina, si spande. Anche lungo le rotte dei migranti che continuano ad attraversare il
Centro America verso gli Stati Uniti le donne soffrono un grado maggiore di sfruttamento,
prepotenze, abusi. In Messico, in particolare, strada obbligata per il Nord, a causa della corruzione, le
reti criminali che gestiscono il traffico di persone hanno trasformato questa migrazione in unavventura
ad alto rischio. Una situazione aliena al rispetto dei diritti umani: i territori di passaggio sono diventati
campi di sfruttamento e di sterminio nellindifferenza generale.
Tragedie enormi di cui in pochi si curano. La responsabilit delle grandi potenze e dei Paesi sviluppati
di fronte al dramma della violenza contro le donne, della corruzione politica, della migrazione in
Messico o in America Latina risulta evidente denuncia Gonzalez Rodriguez . Il modello economico della
globalizzazione ha portato con tali avversit che pochi vogliono vedere. Come ovvio, le formalit
dominano le relazioni internazionali e le grandi potenze ricevono con onori di Stato governanti
impresentabili. E una vergogna e un ulteriore dolore per milioni di cittadini che subiscono i cattivi

governi, incapaci di far rispettare la Costituzione e il diritto internazionale. Bisogna cercare maniere
critiche di contrastare questa spinta negativa.

La citt che uccide le donne

La storia che vi voglio raccontare viene da un paese lontano, famoso per il Margarita, per i templi
Aztechi, per la sua lingua cos musicale e per la triste eredit lasciata dal maresciallo Diaz. Non sono mai
stata in Messico ma dentro di me lho sempre immaginata come una terra felice, ricca di miniere doro e
argento, con i suoi campesinos che indossano il loro inconfondibile sombrero; una terra piena di
musica e di colori, ma anche di silenzio e strade lunghe e polverose.
Un paese contorto, austero ma allo stesso tempo allegro e magico. Limmagine romantica che avevo
dentro di me stata cancellata da una fotografia che mostra una grande croce con 500 chiodi conficcati.
Ognuno di quei chiodi rappresenta una ragazza scomparsa e poi ritrovata nel deserto, violentata,
mutilata e uccisa.
Adesso vedo un paese che arranca per raggiungere un futuro fatto di fabbriche americane e di pub a
luci rosse dove le donne lavorano per cercare di dare un senso alla loro vita, per poter sfamare i loro
bambini, per poter un giorno varcare la frontiera e arrivare negli Stati Uniti, cos vicini eppure cos
lontani.
Un paese dove vige la legge del contrario e dove il grado dimpunit pari al 100%. Un paese dove i
poliziotti proteggono i criminali e dove gli innocenti vengono torturati per confessare crimini mai
commessi. Un paese che spera di crescere e lo fa con il sudore, la forza, le lacrime e le urla delle donne.

La mia storia inizia in una citt di confine, Ciudad Jurez, inizia allinferno. Questa citt si trova nello
stato del Chihuahua: un muro, unarea di contenimento creata alla fine degli anni 60 per bloccare
lemigrazione messicana. Qui si sono stanziate le persone che non hanno potuto o voluto varcare la
frontiera della speranza.
A Ciudad Jurez ogni giorno arrivano dallinterno del paese centinaia di ragazze alla ricerca di un
lavoro. Ragazze sole, indifese, che spesso diventano vittime di una delle storie di violenza di genere pi
orribili e inascoltate dei nostri tempi. Gli omicidi di donne a Ciudad Jurez, continuano. Sono gi pi di
460 le donne assassinate e pi di 600 quelle scomparse dal 1993.

La maggior parte delle vittime ha tra i 15 e i 25 anni. Sono donne emigrate a Ciudad Jurez per
lavorare nelle maquilladoras, le industrie di montaggio delle centinaia di imprese americane ubicate
lungo la frontiera. Queste imprese assumono preferibilmente giovani donne, spesso minorenni, perch
considerate manodopera docile, meno consapevole dei propri diritti e meno propensa a farli valere, cos
come pi adatta a tollerare il lavoro minuzioso, noioso e alienante e ad accontentarsi di salari bassissimi.
Come se questa condizione di marginalit e discriminazione non bastasse, le ragazze devono correre
un rischio quotidiano: quello di essere sequestrate, violentate, uccise durante linterminabile tragitto che
percorrono andando o tornando dalla fabbrica.

Si parla di femminicidio per descrivere questo vero e proprio genocidio di genere, perpetrato in
ragione del fatto che sono donne e non hanno alcun potere nella societ. Il femminicidio rappresenta
lespressione di una problematica pi ampia che riguarda una citt di frontiera coinvolta in fenomeni
quali il passaggio di migranti, il narcotraffico, lo sfruttamento dei lavoratori e la negligenza delle
istituzioni.
La violenza di genere si inserisce in un contesto sociale, politico e culturale miserabile. Le donne,
ancora una volta pagano il prezzo pi alto, in questo mondo fatto di differenze e discriminazioni sino
allestremo di essere private persino della vita!

Il lavoro, diritto fondamentale per tutti gli uomini e le donne, diventa una trappola mortale. Tante,
tantissime e soprattutto giovani, hanno pensato di poter trovare uno spiraglio per la loro povera
esistenza nelle maquilladoras incontrando invece violenza, atroci torture ed infine quasi sempre la
morte.

I salari nelle maquilladoras non superano in media i quattro dollari al giorno per dieci ore di lavoro,
un classico esempio di citt globalizzata, dove non pu sorprendere il fatto che molte ragazze
scompaiano allalba o di notte, alluscita dal lavoro e anche in pieno giorno senza che nessuno se ne voglia
rendere conto e prendere carico perch nulla in quella citt destinato a soddisfare i bisogni primari
dellindividuo, ma solo a garantire un profitto.
Sono povere, non istruite, pagate miseramente. Sole, senza alcuna rete di protezione e totalmente
impreparate alla vita in una metropoli, cos diversa dai piccoli villaggi in cui sono nate, diventano vittime
perfette.

Ciudad uno dei posti pi pericolosi del mondo per le donne, motivo per il quale i messicani lhanno
soprannominata citt che uccide le donne: da 17 anni teatro di centinaia di femminicidi e non si
conoscono i nomi dei colpevoli. Il copione seguito da questi killer si ripete secondo uno schema macabro
e preciso: rapimento, tortura, violenza sessuale, mutilazioni, strangolamento e abbandono in discariche o
fosse.
Si scoprono continuamente, nei quartieri pi poveri e isolati della citt, corpi nudi, martoriati e
sfigurati di adolescenti e bambine. Il bilancio, sconvolgente, di due vittime al mese. Solo nel 2007 sono
stati registrati 70 omicidi. Per non parlare delle oltre 800 donne ancora scomparse e mai pi ritrovate.

Sono numerose le ipotesi sullidentit degli assassini. Si parlato di narcotraffico, di riti satanici, di
commercio di organi, di cittadini statunitensi mandati in Messico in regime di semi libert. Alcuni
sostengono che le ragazze siano vittime di video porno amatoriali che terminano con la morte della
protagonista (snuff movies).

Dal 1993 ad oggi ci sono stati 18 arresti e dieci condanne, ma non sono mancate le scarcerazioni, e
non si certi della colpevolezza degli arrestati. Le parole dordine sono impunit, discriminazione e
indifferenza. In Messico la violenza sulle donne considerata un fatto normale, e i 400 omicidi di giovani
ragazze hanno pi o meno la rilevanza che in Italia potrebbe avere lavvelenamento di 400 cani randagi.

La carneficina continua, senza che le autorit messicane riescano (o vogliano?) identificare i


responsabili. Le indagini compiute sono superficiali e inadeguate. Spesso e volentieri si ricorre alla
tortura per estorcere confessioni a persone innocenti, o per assicurarsi lappoggio della popolazione e
mascherare le evidenti mancanze.
Alcuni casi sono stati riposti con cura nel dimenticatoio lasciando le famiglie nellillusione di un
possibile ritorno della figlia.
Le autorit puntano il dito contro le giovani donne accusate, ingiustamente, di istigare i killer con i
loro abiti scollati e il trucco provocante. La mancanza di volont delle autorit, sia del governo dello stato
del Chihuahua sia delle istanze federali, di assumersi la piena responsabilit di riconoscere le dimensioni
di questi assassini ha lasciato la popolazione di questo paese senza la dovuta protezione.

Il corpo di Marcela Viviana Rayas fu scoperto il 28 maggio del 2003 in una zona disabitata e periferica
della citt di Chihuahua. Secondo le informazioni raccolte, la ragazza fu vista per lultima volta il 16
marzo dello stesso anno in citt. I familiari la cercarono, senza successo, fin dal primo giorno.
Presentarono un ricorso alla Procura Generale della Giustizia dello Stato di Chihuahua
denunciando il caso come un sequestro. Per le autorit non cerano prove di un effettivo rapimento della
ragazza e abbandonarono il caso. La famiglia chiese spiegazioni allo stato ma non ottenne nessun
chiarimento e nessuninformazione al riguardo. Quasi tre mesi dopo Marcela fu trovata morta.

Questa solo una delle 400 storie. E solo un esempio dellignoranza e della noncuranza dello stato
messicano. Purtroppo per tutte le storie si assomigliano, e nessuna famiglia otterr mai giustizia.
Lincapacit delle autorit di dare delle risposte sensate alle domande, ai perch di una violenza cos
spietata e incompresa, porta le famiglie delle vittime ad una giustizia fai da te.
Una soluzione tragica e drammatica che non d pace, perch scavare tra la sabbia del deserto e
trovare le ossa e i vestiti delle loro donne aumenta linquietudine e la voglia di giustizia. La mancanza di
una registrazione adeguata delle circostanze delle morti evidenzia tutti gli aspetti negativi del governo,
che si rifiuta di riconoscere la reale dimensione di questo femminicidio.
Un ex membro del Servizio Giuridico di Ciudad Jurez ha confessato che: Nei casi di violenza
sessuale non sono state fatte tutte le dovute analisi sui residui organici. Tutto ci frustrante perch si
nega levidenza e si occultano le prove.

Cecilia Covarrubias, 16 anni, spar a Ciudad Jurez il 14 novembre del 1995. Il suo corpo fu trovato
due giorni dopo a Loma Blanca, una zona desertica alle porte della citt. Anche se con lautopsia le
autorit trovarono tracce chiare di violenza sessuale, dichiararono che si trattava di morte violenta
dovuta ad un colpo di arma da fuoco. Un comune omicidio.

Recentemente il numero dei ritrovamenti diminuito ma probabile che lattenzione internazionale


abbia indotto questi criminali a sbarazzarsi dei cadaveri in modi pi definitivi, sciogliendoli in un liquido
composto di acidi e calce viva. Quel che conta cancellare. Rendere vano perfino il racconto di questa
terribile storia.
Amnesty International e altre Organizzazioni non governative, da oltre un decennio hanno dato il
via ad una campagna per attirare lattenzione mondiale sugli omicidi seriali di donne in Messico e
chiedono alle autorit messicane di fermare immediatamente questi crimini. Non vogliono lasciare da
sole le associazioni di donne e madri delle vittime, che ogni giorno rischiano la vita per la loro attivit.
Tutto quello che succede a Ciudad Jurez un insulto ai diritti umani, vergognoso e grottesco.

Jurez dove vige la legge della violenza. Jurez e le sue lunghe notti a luci rosse. Jurez e le bande di
narcotrafficanti. Jurez e il legame malsano tra polizia e assassini. Jurez lultima tappa prima di
raggiungere il verde sogno del dollaro. Jurez notte laggie una ragazza non torner a casa. Jurez
mattina laggie una madre trover il letto vuoto della figlia. Jurezun grido invano si alza dalla sabbia,
dalloblio del deserto: Ni una msmai pi una!

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