Fondato nel 2010
ANNO I - NUMERO 2 - DIFFUSIONE GRATUITA
Registrazione Tribunale di Napoli n° 10 del 8/02/2010
Sede:Via Generale D‟Ambrosio n°20 Redazione: 3395966663
EDITORIALE di Marco Esposito
Oggi il sistema informativo non è dei mi-
gliori, anzi si potrebbe asserire che vivia-
mo in un "regime democratico"in cui
non vi è del tutto la libertà d'informazione.
Ciò avviene non per la mancanza di pro-
fessionalità dei giornalisti, tutt'altro. Il pun-
to è che vi è la precisa intenzione di ren-
dere noi cittadini poco, o per niente, par-
tecipi della cosa pubblica, dello stato del-
le cose in continua evoluzione e di tutte
quelle dinamiche economico - sociali che
regolano il nostro viver civile.
La riflessione spontanea è: la libertà di
stampa, di formare e informare oggettiva-
mente i cittadini, trova il suo limite negli
interessi di "alcuni cittadini più uguali de-
gli altri", portatori d'interessi talmente
elevati e poco chiari, da non poter essere
oggetto di cronaca e, quindi, di pubblica
discussione e opinione.
Ecco quindi che, in ognuno di noi nasce
quel senso di smarrimento, rabbia, sfidu-
cia ed infine rassegnazione...
Siamo indotti a credere che la realtà delle
cose non possa mai cambiare, che tutti
siano corrotti o corruttibili e che, quantun-
que si presentasse dinanzi ai nostri occhi
una persona sì degna di rispetto, essa sia
soltanto il frutto della nostra immaginazio-
n e , u n " o l o g ra m m a " .
Allegoricamente la persona - ologramma
succitata è rappresentata dalla Stampa e
dalla propria Libertà incompiuta.
La gravità delle premesse sopra esposte
e l'imbarazzante disagio, nel pronunciare
parole come "regime democratico" e as-
senza di libertà" hanno rappresentato il
punto di non ritorno, la svolta culturale
per giovani uomini e donne che si sono
uniti per dar forza e seguito alle loro idee
di Libertà, Giustizia ed Equità.
Ecco che nasce l'8 Febbraio del 2010:
" I L C O N T E S T O " .
Periodico che è: Indipendente, Libero,
Apartitico, dei Contribuenti.
L'etimologia della parola, di sciasciana
memoria, induce a rivolgere la nostra
attenzione nei confronti di tutto ciò che ci
circonda; ed è così che è stato pensato,
"contestualizzato alle nostre terre" ma
con la consapevolezza di esser parte
integrante e funzionale
di una "contestualizzazione",
quella europea, più grande.
Niente faziosità, solo consapevolezza di
voler aggiornare ed informare, senza
presunzione alcuna, i Cittadini.
L’ Incontro :
Si svolgeranno a Roma il 19 e 20 Giugno gli
“Stati Generali dei Contribuenti Italiani”.
L'iniziativa costituirà un momento di coinvolgi-
mento democratico e di confronto fra contri-
buenti, associazioni, imprese e istituzioni sui
temi dei diritti dei contribuenti, su una nuova
politica per un fisco equo, sulla riforma della
giustizia tributaria, sulla drammatica situazione
delle vessazioni nei confronti dei contribuenti
attuata da equitalia. La convocazione degli
Stati Generali, aggiunge il Presidente Naziona-
le Carmelo Finocchiaro, vuole raggiungere
l'obiettivo di un coinvolgimento ampio su que-
ste tematiche di tutti gli attori coinvolti anche
alla luce del recente annuncio di una imminen-
te riforma fiscale fatto dal Ministro Tremonti. La
Federcontribuenti lavorerà per una grande
iniziativa che sia capace di diventare un mo-
mento di proposta oltre che di protesta nei
confronti di una legislazione assolutamente
punitiva per i contribuenti onesti e fortemente
favorevole per gli evasori.
www.ilcontesto2010.blogspot.com Venerdì 14 MAGGIO 2010
Politica
La crisi Fini-Berlusconi e la nascita di una “nuova opposizione”
Il sottile confine tra l’identità politica e la dignità personale
di Lucia Sciamannetti che partito non è. Semmai è un‟aggregazione dove vige il “centralismo cari-
smatico”, dove non si discute. Lui, invece, vuole un partito che sui temi
È risaputo che il nostro sistema politico a carattere bipolare (e non
dell‟immigrazione si schieri con le tesi del Partito Popolare Europeo impron-
bipartitico!) alimenti disaccordi e litigi. Solo apparentemente, infatti,
tate al rispetto della dignità umana e non su quelle della Lega, un partito che
l‟esistenza delle due coalizioni di centrodestra e di centrosinistra,
assume la legalità come valore, che celebra, senza reticenze, l‟unità d‟Italia
rappresentano garanzia di stabilità e coerenza.
e che non deleghi tutte le scelte al Governo.
Come accadeva anche nella I Repubblica (1948-1993), ma con
Secondo Fini, la giornata della rottura, dovrà essere ricordata come
dinamiche diverse, molto spesso, la volontà di aggregarsi sotto lo stesso
un momento di “svolta”. Il giorno in cui non si potrà più fingere che non esi-
simbolo, nasconde strategie di potere ed elevate ambizioni
sta una componente, minoritaria, all‟interno del partito,
personali. Le elezioni politiche, a tutti i livelli, sono il banco
portatrice di idee diverse da quelle dominanti. Si apre
di prova su cui, in seguito, si andranno a decidere gli equili-
così una positiva e democratica fase di discussione e
bri e i diversi pesi politici che ogni partito acquisirà
viene meno l‟unanimismo e la totale convergenza.
nell‟ambito di una determinata coalizione.
L‟esistenza di una “opposizione” nella maggio-
Quando nel 2008 si inaugurò la XVI legislatura, i
ranza di Governo, evidenzia un disfacimento di
pericoli che avrebbe dovuto affrontare il Governo di centro-
quell‟apparente unione celata dietro i sorrisi televisivi e
destra erano chiari. L‟unione con la Lega Nord e la fusione
le strette di mano pubbliche, tra i vari componenti della
di Alleanza Nazionale nel Popolo della Libertà, non promet-
coalizione, che non hanno fatto mai trasparire alcuna
tevano niente di buono.
tensione.
Già nella XII legislatura (1994), a causa di tensioni
Invece, un logorio interno e duraturo soffocato
interne, la Lega Nord uscì dalla maggioranza provocando la
a causa delle necessità di governo e per l‟incrocio degli
rottura della coalizione uscita vittoriosa dalla competizione elettorale e, quin-
interessi personali, apre a scenari inediti della nostra realtà politica.
di, il c.d. ribaltone. La crisi di Governo si risolse con la formazione di un nuo-
Passata la bufera, il clima si mostra più sereno, grazie all‟attenuarsi
vo Esecutivo sostenuto da una maggioranza diversa da quella che era stata
dei toni e degli scontri verbali tra “finiani e berluschini”. Il contesto, però, non
proposta al corpo elettorale e con un Presidente del Consiglio differente
cambia. Resta un forte attrito tra il Presidente della Camera ed il Presidente
dalla personalità che, nelle elezioni, era stato presentato come candidato
del Consiglio, due delle maggiori cariche dello Stato. Può funzionare questa
alla Presidenza del Consiglio: nacque il Governo tecnico Dini.
struttura? Scrive Eugenio Scalfari: “un sistema che si basa sull’irrilevanza
L‟intesa con Bossi nasconde, ancora oggi, il rischio di un potenziale
del centrosinistra, sulla rassegnazione del Presidente della Repubblica e
fallimento per l‟indispensabilità che questo partito assume nell‟ambito
sull‟indifferenza passiva dell‟opinione pubblica democratica”.
dell‟intesa di Governo e per il “potere di ricatto” che esercita verso gli alleati.
Al di là della facciata spettacolare e scenica dell‟avvenimento, gli
I recenti avvenimenti raccontano come, non meno rilevante, sia la
elementi a cui bisogna dare risalto sono due: la volontà ed il vigore con cui
questione dell‟identità politica di An che mal sopporta di venir soffocata in
Fini si batte per mantenere l‟identità storica del suo partito che, seppur con-
una coalizione in cui, evidentemente, non ritrova la sua originaria ideologia.
fluito per esigenze di potere in una coalizione, non deve essere sopraffatto
Dopo una lunga serie di screzi e di accordi ricuciti, qualche settima-
nei suoi caratteri originari e nel suo spirito ideologico; e la necessità di un
na fa è esplosa energicamente l‟insofferenza politica di questa frangia, che
confronto libero, quindi, democraticamente necessario per la crescita
dimostra di avere un‟ importanza non marginale tra i consensi degli elettori.
dell‟intero Paese, anche se si sviluppa nella maggioranza di Governo.
La crisi Fini-Berlusconi si manifesta sotto i riflettori quando, il Presi-
Fermo restando che il nostro impianto politico non potrà mai essere
dente della Camera, interviene davanti alla platea della Direzione nazionale
trasformato in un sistema bipartitico all‟inglese, rimane da accettare (o da
del Partito presso l‟Auditorium di Roma, sostenendo che “la libertà di opinio-
rassegnarsi!) l‟esistenza e l‟esigenza dello scambio proficuo di visioni con-
ne non può rappresentare il venir meno della lealtà, all‟interno del Pdl, solo
trastanti, per evitare la completa deriva del costrutto politico italiano e l‟oblio
perché si danno indicazioni diverse da quelle che vanno per la maggiore”.
della popolazione.
Lo si capisce: Fini ha in mente un partito diverso dal Popolo della Libertà,
Fisco & Economia
Il piano anti-crisi di aiuto alle famiglie italiane
L’effettiva struttura dell’aiuto e le problematiche della moratoria dei mutui
di Luigi Ferrante primo gennaio 2009. della richiesta.
Lasciando fuori un rilevante numero di La preparazione degli incartamenti, a
La drastica quoti-
lavoratori e lavoratrici dipendenti,che hanno perso il causa dell‟eccessiva burocratizzazione del si-
dianità che vive gran parte posto di lavoro, e quindi un reddito, nell‟anno 2008; stema, è complessa: molte volte, infatti, risulta-
delle famiglie è rappresen- inoltre sono anche tagliati fuori dal accesso al bo- no insufficienti, per mancanza della lettera di
tata dalla richiesta di so- nus una buona parte di lavoratori autonomi, non licenziamento; per mancanza della copia della
rientranti nel progetto della moratoria. dichiarazione dello stato di disoccupazione rila-
spensione di mutuo nei
E‟ evidente che la mancanza di incisività sciata dal centro per l'Impiego; oppure per man-
confronti delle banche. d‟azione del piano famiglia consiste nel non consi- canza dei documenti relativi al reddito imponibi-
L’enigma è: quante delle cinquemila do- derare affatto “tutte” le implicazioni sociali derivan- le dei titolari del mutuo.
mande trasmesse alle banche avranno la possibilità ti dalle molteplici istanze delle famiglie (soggetti Basta soltanto l’assenza di uno di
di avere un buon esito? richiedenti il beneficio). questi carteggi che la pratica viene bloccata.
Per sapere se la domanda di richiesta Da qui la necessità di analizzare, in breve, Il dibattito è solo all‟inizio.
della sospensione dei mutui è andata in porto o ma concretamente, gli elementi riguardanti la pro-
meno, occorre attendere ben 15 giorni lavorativi. duzione della documentazione per il buon fine
La pratica è, infatti, particolarmente artico-
lata, poiché bisogna vagliare con accortezza i re-
quisiti delle famiglie che aspirano ad ottenere
l‟interruzione del mutuo.
Espletate,quindi le pratiche, bisogna at-
tendere fino a 45 giorni lavorativi per applicare
concretamente la sospensione dei mutui medesimi.
Tale procedura amministrativa prevista per
la sospensione del mutuo per l’acquisto della
prima casa ha sollevato dissensi, in quanto molte
famiglie non hanno potuto beneficiare della morato-
ria prevista del piano stesso.
Le partecipazioni al bonus anti-crisi ap-
paiano bloccate non tanto in relazione alla soglia
limite del reddito oppure alla somma finanziata,
ma dal fatto che la perdita del posto di lavoro deve
essere avvenuta successivamente alla data del
Il Contesto Per saperne di più:
Venerdì 14 MAGGIO 2010 www.ilcontesto2010.blogspot.com

Società sta, anti-immigrazioni, anti-europeista e anti-

unitaria. Non sono mancati in questo ventennio
gli attacchi efferati alla bandiera tricolore italiana

Il populismo e il fenomeno leghista simbolo dell‟unità nazionale, in aperta violazione

di Ilaria Jacquier
Nato a metà dell‟800 nella Russia e a fine „800 negli Stati Uniti come
partito portatore delle istanze del ceto rurale, il populismo è negli ultimi decenni
un fenomeno presente in molti Paesi. Elemento irrinunciabile del fenomeno è
ovviamente il popolo o meglio il riferimento ad esso come un unicum dotato di
una sola volontà. Infatti il populismo torna in auge nell‟epoca in cui le masse
irrompono nella scena politica e sono fonte di legittimazione della classe gover-
nante, ma soprattutto sono insoddisfatte e vi è una profonda crisi del sistema
partitico. Il populismo è, in una certa misura, un concetto antitetico a quello di
democrazia; infatti trova fonte di legittimazione esclusivamente in coloro i quali
si riconoscono nelle istanze propagandate da un leader le quali, diversamente
che in una sana democrazia, chiedono di essere realizzate incondizionatamen-
te, ad ogni costo anche a scapito delle istanze delle a molte disposizioni costituzionali. Sono di questi
minoranze. A ragione, molti studiosi del fenomeno, giorni le dichiarazioni di un esponente di spicco
hanno parlato di populismo come forma patologica delle democra- della Lega e ministro della Repubblica
zie, nelle quali l‟ideale democratico sembra essere sullo sfondo o (Calderoli), richiamato all’ordine dal Nostro Pre-
comunque sulla via del tramonto. Casi concreti del fenomeno si sidente della Repubblica, relative alla sua volon-
tà di non intervenire alla manifestazione celebra-
manifestano in epoca contemporanea nell‟Europa (pensiamo a Je-
tive dell‟Unità in quanto formalmente occupato
an Marie Le Pen in Francia, Jörg Haider in Austria) così come in
nella sua attività di governo. Non è mancata la
molti altri Paesi (a Menem in Argentina, Fujimori in Perù) ed anche
retorica anti-immigrazione al fine di far leva sulle
nel Nostro, in cui lo stesso non è riconducibile esclusivamente alle
riserve di parte del Paese circa la creazione di
forze politiche di destra o di sinistra. Caso emblematico è costituito
uno Stato multirazziale.
certamente dalla Lega Nord. Nata da poco più di venti anni come
Il leghismo-populista è stato il sistema
federazione di vari movimenti orientati da un etno-federalismo, av-
partitico italiano debole a crearlo; infatti, la clas-
verso ad ogni forma di centralismo dello Stato. Guidato dal leader
se politica è stata avvertita come una casta chiu-
storico, Umberto Bossi, si alimenta della sua retorica anti-centrali-
sa: basti pensare che i cittadini non possono, a

Economia & Lavoro

Le difficoltà dell’Italia di attrarre investimenti
Riformare il Welfare: unica “via” per ottenere “Il diritto al lavoro”
di Marco Esposito
La discussione alla base della
dialettica politica assume una spe-
cifica e rilevante connotazione nel
momento in cui si riescono a com-
prendere le vere esigenze di un
Paese e si pongono in essere una
serie di misure riformatrici di siste-
ma tese a realizzare politiche pe-
requative (ma non assistenziali)
per ridurre i differenziali socio –
economici nelle diverse aree geografiche.
Diritto del lavoro anacronistico, calo demografico, lavoro
irregolare , prodotto interno lordo in decremento e crisi dei com-
parti strategici declassano l‟Italia nella classifica dei Paesi
dell‟Euro Zona.
Oggi il dibattito lavorativo deve necessariamente rifoca-
lizzarsi.
Il tipico dualismo “scolastico” tra il Settentrione e Meridio-
ne è archiviato.
L‟attuale mondo del lavoro nella sua quotidianità , mostra
un sottobosco i cui lavoratori sono categorizzati e definiti in base
alle protezioni derivanti dai contratti: lavoratori di serie A, B e C.
.Si è purtroppo pervasi che avere un buon lavoro a tem-
po determinato sia una gran fortuna, se si considera che c‟è chi non
lo possiede affatto. In tal senso, i dati sono inequivocabili: nel perio-
do 1995 -2007 il tasso di disoccupazione è progressivamente dimi-
nuito, nel Centro-Nord e, con circa cinque anni di ritardo, anche nel
Mezzogiorno fino a registrare in Italia il valore minimo del 6,1% nel
2007, quasi dimezzato rispetto al 1995. A partire dal 2008 è nuova-
mente risalito in entrambe le ripartizioni. Il tasso di irregolarità
dell‟occupazione (cd.lavoro nero), invece, è rimasto invariato nel
ultimo biennio (19,2%).
Il fenomeno è accentuato nelle regioni del Mezzogiorno.
L‟eccessiva polverizzazione del settore produttivo, per lo
più caratterizzato dalla presenza delle piccole e micro imprese e i
continui investimenti economici a pioggia, che favoriscono la crescita
del fenomeno elusivo, sono la causa della distorsione economica a
base del differenziale territoriale.
Di contro, l‟incidenza della cassa integrazione assume valo-
ri molto più elevati nelle aree dove si presenta una maggiore con-
centrazione industriale. I dati, impietosi, fotografano i cassa integrati
del Nord al 2,2% e l‟1,3% del Mezzogiorno.
Questo è solo dovuto alla diversa formazione strutturale dei
comparti produttiva e alle diversità delle nature aziendali locali?
Se si aggiunge che l‟export specializzato delle regioni del
Sud è ridotto ,in quanto ridotti sono i posti nell‟ambito dei comparti
livello nazionale indicare coloro i quali devono
rappresentarli, in quanto il sistema elettorale è, a
liste bloccate ossia decise dai partiti stessi. È
indubbio che la Lega è riuscita a far leva sulle
insoddisfazioni profonde di una parte di popola-
zione che intravede, come unica soluzione, il
ricorso all‟anti-politica.
strategici nazionali come la raffinazione petrolifera, il
chimico - farmaceutico e l‟alimentare, si comprendono facil-
mente le ragioni del perché gli investimenti diretti
dall’estero occupano solo lo 0,1% al Sud e dello 0,9% al
Nord del Pil. Con la tendenza alla significativa diminuzione
delle imprese partecipate a livello nazionale.
Ecco le ragioni del perché l‟Italia perde posizioni
competitive in Europa. I cittadini sono stanchi di una elenca-
zione semplice di numeri.
Essi esigono delle risposte.
Riformare le leggi del mercato del lavoro in Italia è la
priorità.
Un unico contratto di lavoro a tempo indeterminato
sul modello nord- europeo (a poco servono le obiezioni che
definiscono tale ipotesi a non applicabili al contesto nostrano)
che creerebbe maggiori certezze nella vita delle persone.
Sarebbe opportuno,scegliere un progetto che semplifichi e
generalizzi la Cassa integrazione Guadagni, con un meccani-
smo di estensione del campo di applicazione a tutti i rapporti
di lavoro, che ponga le premesse per una riduzione del costo
della relativa polizza.
Rafforzare le associazioni tra professionisti nel crea-
re “reti” di relazioni che permettano la possibilità di poter for-
mare la manodopera lavorativa, preparandola alla maggiore

Attualità
riqualificazione professionale.
Una legislazione ipertrofica è destinata a subire la
fuga anche dei propri destinatari naturali, gli imprenditori indi-
geni; fuga favorita dal fatto che gli stessi lavoratori hanno
difficoltà a rivendicare un diritto inconoscibile, che quindi non

Lo “stralcio” d’Italia: l’inchiesta fa parte della cultura diffusa.

Il diritto al lavoro costituzionalmente sancito.

Il “Belpaese” visto con gli occhi dei giovani universitari

a cura della redazione
L‟Italia è solo geograficamente unita. Le
differenze territoriali sono ataviche. Intenti separati-
sti sono ben radicati nel midollo delle persone, quasi
fosse un testimone da tramandare di generazione in
generazione. Se ad un cittadino del mondo si chie-
desse un commento alla situazione italiana, la rispo-
sta sarebbe automaticamente sarcastica, contrasse-
gnata da un sorriso beffardo. Pagine, pagine e an-
cora pagine hanno analizzato il fenomeno marginali-
sta delle divisioni territoriali e delle ragioni storiche
causa delle problematiche attuali. Elencarle nuova-
mente sarebbe un non servizio informativo reso ai
lettori.
Pur tuttavia poniamoci delle domande: esi-
ste una categoria sociale “di mezzo” che cresce tra
l’incudine di ciò che sono i loro sogni, le loro ambi-
zioni e speranze di vivere una vita migliore dei loro
padri, e il martello di ciò che sono i fallimenti dei
numerosi coetanei che immessi nel mondo reale,
seppur dotati culturalmente, restano vittime inermi di
una società italiana estremamente classista, liberi-
La responsabilità degli articoli è
La Direzione si assume, esclusivamente, la responsabilità degli
articoli “A cura della redazione” e di quelli non firmati.
Immagini tratte da Internet.
Registrazione Tribunale di Napoli n° 10 del 8/02/2010
Anno I - Numero 2
Direttore Editoriale Progetto Printing
Marco Esposito M.E.R.I.T
Direttore responsabile Progetto Web Creation
Luigi Loffredo Mastean
In Redazione
Lucia Civale , Luigi Ferrante,
Lucia Sciamannetti
sta e lassista? Chi è l’esercito della maggioranza dei
giovani delle università? Cosa fa per vivere? Come
immagina il proprio futuro?
Giovanni, 22 anni, frequenta la facoltà di
economia e commercio a Napoli e per mantenersi
agli studi lavora saltuariamente in un pub del centro.
Intervistato, alla domanda come immagini tra dieci
anni la tua vita e il tuo Paese, ha risposto secca-
mente: “non lo immagino affatto! Purtroppo, oggi, la
competitività di un mondo del lavoro evanescente e
precario non lascia spazio ad alcuna immaginazio-
ne. Devi avere gli agganci giusti per poter avere la
prima possibilità di lavoro. Se poi relazioni il mondo
del lavoro a ciò che dovrebbe rappresentare
l’università con i suoi insegnamenti prettamente
teorici, con i mille corsi superflui e pseudo riforme
che nascondono soli tagli ai bilanci, allora il quadro
è chiaro e il divario è netto.
Tra un mondo del lavoro che chiede una
poco probante specializzazione e un mondo univer-
sitario poco formativo e poco aderente alle richieste
del mercato futuro nel quale dovremmo competere”
dei rispettivi autori.
“Dispiace”,continua, “ per quei ragazzi strumentaliz-
zati dalle forze politiche presenti negli atenei che
solo quando sarà ormai tardi capiranno l’occasione
persa di poter ragionare da persone libere”.
Novecento chilometri più a nord, a Milano,
incontriamo Sara, 25 anni studentessa di scienze
politiche. Anche per lei sacrifici e stenti rappresenta-
no l‟unico binomio possibile per continuare a studia-
re e vivere. Gli occhi,tuttavia, si sgranano e le parole
acquistano forza allorquando le poniamo la doman-
da su come viene sentito il problema della formazio-
ne universitaria e quali potrebbero essere le pro-
spettive politiche italiane: “Siamo immaturi”, afferma
con decisione, “se non riusciamo a comprendere
che gli atteggiamenti di chiusura politica e sociale,
proprio perché non generano confronto ed inter-
scambio, regrediscono ed imbarbariscono i cittadini.
Non mi meraviglio, quindi di un Ministro che indica il
dito medio all’inno italiano e faccia riferimento alle
normanne gesta di coesione e chiusura, quando poi
il contesto in cui l’Italia è presente è di matrice
europea. Spiace la scarsa attitudine
a cambiare lo stato delle cose”; poi
continua dicendo, “tra qualche mese
sarò mamma e non vorrei mai che
mio figlio vivesse quest’aria sprezzan-
te per ciò che è diverso, di disfattismo
di autoreferenzialità nel mondo politi-
co e nel lavoro”, poi conclude dicen-
do: “credo che andrò via,dopo la lau-
rea l’Italia non offre chances”.
Commentare oltre queste
testimonianze è inutile. Ma è proprio
quando lo stato delle cose appare
impossibile da modificare, che ci si
deve impegnare per dare alle future
generazioni la possibilità, mista a vo-
glia di poter esclamare: “ voglio resta-
re in Italia perché è solo qui che cam-
biando il corso delle cose riuscirò a
donare una vita migliore ai miei figli e
aiutare gli altri a riformare il Paese”.