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CINA

La Cina il terzo paese pi grande del mondo, dopo Russia e Canada. Ha una popolazione di circa
1,5 miliardi di persone che rappresenta circa un quinto della popolazione mondiale.
Confini
Nord= Mongolia e Russia
Nord-est= Corea del Nord
Sud=Vietnam, Laos, Myanmar e India
Sud-ovest=Bhutan, Nepal e India
Ovest=Pakistan, Afghanistan e Tagikistan
Nord-ovest=Kirghizistan e Kazakistan.
Est= Mar Giallo e Mar Cinese Orientale
Sud-est= Mar Cinese Meridionale
Territorio

Per la vastit del suo territorio, sono presenti ambienti molto diversi tra loro come deserti, catene
montuose, grandi bacini idrografici e zone fertili e pianeggianti.
In generale, il territorio prevalentemente montuoso (solo il 30% del paese si trova ad un'altitudine
inferiore ai 1000m). A Occidente troviamo le catene montuose pi importanti, tra cui quelle
dell'Himalaya. Alle montagne si alternano vasti altipiani come il Tibet, che il maggiore di tutto il
pianeta con un'altitudine media di 4000m. Proprio dal Tibet originano i maggiori fiumi cinesi che
scorrono verso est e sud-est (il Fiume Giallo, il Fiume Azzurro e lo Xi Jiang). A nord altri due
fiumi segnano il confine con la Russia, un altro fiume segna il confine con la Corea del Nord. Sono
presenti anche molti laghi, sia dolci che salati: il maggior lago salato il Qinghai Hu. I fiumi hanno
un ruolo importantissimo nell'economia cinese, sia perch vengono utilizzati come mezzi di
trasporto sia perch sono impiegati nell'irrigazione dei campi.
Sempre a ovest si trova il deserto di Taklamakan, che fa parte del pi vasto deserto del Gobi.
La popolazione
La maggior parte dei cinesi vivono in una condizione di povert: molti lavorano come pastori o
contadini. Nel 1949 i cinesi erano 560 milioni; al censimento del 1990 erano diventati circa 1
miliardo e 130 milioni. Nel 2008 erano stimati in circa 1 miliardo e 320 milioni, e si calcola che
supereranno il miliardo e mezzo nel 2025. Si ritiene che la popolazione della Cina, storicamente, sia
stata sempre, allincirca, un quarto dellumanit. Ma lesplosione dellultimo quarantennio si lega a
un forte miglioramento delle condizioni economiche e sociali, che ha comportato soprattutto il calo
della mortalit, per il miglioramento delle condizioni igieniche e sanitarie. Al calo della mortalit si

accompagnato per molti anni un tasso di natalit elevato, non ostacolato dal governo: in ogni
nuovo nato si vedevano, potenzialmente, altre due braccia destinate a servire il paese e a lavorare
per i suoi successi. Solo dalla met degli anni Settanta si cominciato a attuare un controllo delle
nascite. Il tasso di incremento annuo della popolazione infatti calato negli ultimi anni. Tuttavia le
misure adottate dal governo per contenere la crescita demografica, come per esempio
linnalzamento dellet del matrimonio e la politica del figlio unico, non hanno dato i risultati
sperati. Sono ora allo studio nuovi provvedimenti, ma solo profonde trasformazioni culturali e
sociali potranno porre su nuove basi la questione demografica.
Economia
il PIL (prodotto interno lordo) del paese il secondo al mondo (dopo gli USA), mentre il PIL pro
capite si attesta dopo l'80esima posizione!! La Cina inoltre il maggiore esportatore al mondo (e il
secondo importatore!), ci significa che producono moltissimo, ma importano anche molto,
soprattutto materie prime, petrolio e beni di consumo.
Dal 1930 in poi il paese passato sotto il controllo di un governo comunista.
LE CAMPAGNE
Dopo la morte di Mao, a partire dal 1978-79, si cominci a smantellare lorganizzazione collettiva del lavoro
e dellintera vita sociale, che deprimeva eccessivamente liniziativa dei contadini e interferiva nelle
consuetudini familiari, turbando antiche tradizioni. Oggi la forma di gestione prevalente nelle campagne la
piccola conduzione familiare: lo stato resta nominalmente il proprietario della terra, ma ne concede il libero
uso ai contadini. Questi vendono in cambio una parte dei loro prodotti allo stato (a prezzi fissati dal Centro) e
smerciano il resto sui mercati liberi. Queste riforme hanno avuto leffetto di stimolare lo spirito diniziativa
dei contadini, che hanno aumentato la produzione, accrescendo i propri redditi. Tuttavia alcuni inconvenienti
sono nati dal passaggio alla libera iniziativa delle famiglie contadine. La superficie coltivata a cereali
diminuita del 9-10% (comportando un calo della produzione), perch i contadini preferiscono ora dedicarsi a
colture pi pregiate e redditizie. Nelle citt i prezzi sono aumentati, con grande disagio dei consumatori. Il
governo tuttora costretto a importare derrate alimentari dallestero. La legge del mercato ha provocato, con
il successo dei pi fortunati e intraprendenti, lespulsione dalla terra dei pi deboli. Molti di costoro,
soprattutto giovani, si riversano disordinatamente nelle citt, in cerca di impieghi nellindustria. E ancora, la
diminuzione degli investimenti statali e della cooperazione ha comportato a volte che venissero trascurati
quei lavori infrastrutturali argini, dighe, canali, serbatoi e altri sistemi di irrigazione, opere di
conservazione dei suoli su cui si regge da sempre lagricoltura cinese. Il nuovo sistema di gestione ha
ottenuto, nel complesso, progressi innegabili. Tuttavia, lagricoltura cresce a un ritmo notevolmente inferiore
a quello dellindustria, e le sue difficolt restano gravi. Il mondo contadino quindi comprensibilmente
percorso dallo scontento, pronto a sfociare periodicamente in agitazioni e tumulti. Le principali colture sono
quelle di riso e frumento. Anche la pesca un settore importante e piuttosto sviluppato
LINDUSTRIA
Fino a pochi decenni fa, i prodotti cinesi conosciuti in Occidente erano quelli di un prezioso artigianato
tradizionale: dalla lacca alla porcellana, dagli ombrelli ai ventagli di carta; e poi i tessuti, soprattutto la seta.
Quando, alla fine degli anni Settanta dello scorso secolo, ebbe inizio il grande sviluppo dellindustria cinese,
a quegli antichi prodotti se ne affiancarono di nuovi. Prodotti poveri, per lo pi, come i giocattoli (oggi, la
Cina produce il 70% dei giocattoli di tutto il mondo). Negli ultimi anni, la situazione radicalmente
cambiata, grazie a una serie di fattori che si possono cos riassumere.
Unapertura agli investimenti stranieri: oggi la Cina il paese del mondo che ne riceve di pi (53,5 miliardi
di dollari nel 2003, pi degli stessi Stati Uniti). Questi capitali vengono da Hong Kong, da Taiwan e dalle
altre ricche comunit cinesi sparse per il mondo; ma anche dagli Stati Uniti, dal Giappone, dalla Corea del
Sud, dallEuropa. A richiamarli sono sia la presenza di un vastissimo serbatoio di manodopera a buon
mercato, sia quella di un mercato potenziale immenso.
Un forte aumento delle esportazioni. Oggi la Cina il secondo esportatore dopo la Germania, seguita da Stati
Uniti e Giappone.

Un graduale aumento del reddito pro capite anche allinterno del paese, vale a dire che le industrie cinesi
che producevano beni da esportare possono vendere oggi almeno una parte della loro produzione nella stessa
Cina.
Una grande attenzione a investire anche in ricerca e sviluppo (che equivale a dire: in vestire sul futuro).
Oggi, la Cina il terzo paese al mondo nella classifica degli investimenti in ricerca e sviluppo, dopo Stati
Uniti e Giappone, e prima della Germania. Se si tengono presenti questi elementi,si pu capire come la Cina
produca il 70% delle macchine fotocopiatrici di tutto il mondo, il 65% delle biciclette, il 55% delle macchine
fotografi che, il 50% dei computer e delle calzature, il 40% dei televisori, il 30% delle lavatrici, il 25% dei
frigoriferi. Si aggiunga che lindustria cinese si sta sviluppando velocemente anche in settori come la
microinformatica e le biotecnologie: tra i telefoni cellulari, il marchio Ningbo Bird ha soppiantato da poco
Motorola, Samsung e Nokia. E nel 2003, per la prima volta, un cosmonauta cinese andato in giro nello
spazio. Si assiste anche a un boom dellauto, i modelli pi venduti sono Volkswagen e Toyota, ma fabbricate
in Cina e con nomi cinesi (Santana, Xiali), e un terzo delle vendite del 2003 era costituito da auto di lusso
(Mercedes, Audi, Maserati, Ferrari, BMW), destinate ai nuovi ricchi. Per alimentare lindustria, il sottosuolo
cinese possiede ingenti risorse di materie prime, fra cui carbone, petrolio, minerali di ferro, manganese,
tungsteno, zinco, stagno, antimonio, rame. Luranio e altri minerali radioattivi abbondano nel Xinjiang, dove
hanno sede i maggiori impianti nucleari. Importante anche la produzione dellacciaio
LE CONTRADDIZIONI DELLECONOMIA

Complessivamente, leconomia cinese ha conosciuto negli ultimi anni un ritmo di crescita annua
(tra l8 e il 10%) che ha fatto gridare al miracolo. Gli esperti hanno calcolato che il Prodotto Interno
Lordo della Cina (il suo valore globale, non quello pro capite, ovviamente) raggiunger e superer
quello degli Stati Uniti entro il 2040. Ma, se queste sono le luci, non si possono per dimenticare le
ombre di questo straordinario sviluppo economico.
In quello che ancora pochi decenni fa era il paese dellegualitarismo pi rigoroso, oggi le differenze
sociali e regionali sono fortissime, e tendono a crescere. Malgrado gli sforzi del governo per
ottenere uno sviluppo pi equilibrato tra le diverse aree del paese, lo squilibrio tra fascia costiera e
interno resta molto forte. Ci sono province e citt come Shanghai molto ricche e altre che hanno
invece un PIL pro capite da paese sottosviluppato. Le famiglie contadine hanno condizioni di vita
pi povere e culturalmente limitate; addirittura arcaiche in alcune zone pi isolate. Molti villaggi
sono privi di elettricit e acqua corrente. Le differenze sociali si acuiscono non meno di quelle
geografi che. Si ritiene che in Cina ci siano oggi dai 60 ai 130 milioni di ricchi (nel senso che noi
diamo a questa parola). Allopposto, sarebbero almeno 60 milioni i contadini che hanno a malapena
di che sfamarsi e vestirsi, mentre poco meno di met della popolazione vivrebbe con meno di due
dollari al giorno. La vita quotidiana degli indigenti soffre anche della diminuzione dei servizi
sociali. Unaltra causa dellaggravarsi delle tensioni sociali la disoccupazione, che nelle citt si
aggirerebbe sul 4,5%, anche se esistono valutazioni di 3 o 4 volte superiori. Laccentuarsi delle
differenze sociali spesso aggravato dallarroganza dei nuovi ricchi. Questi ultimi, gli imprenditori
emersi con le riforme economiche, si identificano per lo pi con lo strato tradizionalmente
dominante, e cio i burocrati, i quadri del partito e dellamministrazione statale, e i loro fi gli e
nipoti.
Le contraddizioni dello sviluppo di questi anni non si fermano qui. La crescita non riguarda in
maniera omogenea tutti i settori, alcuni dei quali restano arretrati e insufficienti, facendo da freno
allo sviluppo. il caso dellenergia, tuttora inadeguata e mal distribuita, malgrado gli sforzi del
governo in questo campo. Ancora pi grave, forse, il caso dei trasporti, del tutto insufficienti in
rapporto alla superficie. I grandi progetti lanciati dal governo (come quello di una linea ferroviaria
ad alta velocit da Pechino a Shanghai) sono ancora lontani da una soluzione adeguata del
problema.
La disordinata rapidit dello sviluppo di questi anni produce, soprattutto nelle aree industriali, un
forte inquinamento atmosferico, sicch i problemi dellecologia cominciano ad apparire allordine
del giorno, in tutta la loro gravit. Labbandono di molte campagne e il disboscamento dissennato
favoriscono lerosione dei suoli e le alluvioni. Allinquinamento provocato dagli scarichi delle

fabbriche che si moltiplicano, si aggiunge, nelle grandi citt, quello prodotto da un traffico cittadino
fi no a poco tempo fa sconosciuto.
La disoccupazione, gli spostamenti di masse di persone in cerca di lavoro e spesso prive di una
casa, hanno portato con s un aumento della criminalit, soprattutto nelle aree urbane. Limprovviso
apparire della possibilit di facili ricchezze non stimola solo linventiva e la capacit diniziativa dei
singoli, ma anche una corruzione sempre pi diffusa, malgrado il governo la combatta duramente,
per esempio facendo un uso frequente della pena capitale.

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