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Il Giappone moderno
L'imperatore, circondato da un'aura religiosa, era tenuto lontano dagli affari, e il
potere effettivo era nelle mani della famiglia feudale dei Tokugawa, che governava
tramite gli shogun, funzionari militari e amministrativi. L'impero era suddiviso in
principati, a capo dei quali erano i grandi feudatari; i samurai erano nobili di rango
minore, un tempo dediti al mestiere della guerra. Le citt erano poche, le manifatture
e il commercio limitati. L'attivit principale era l'agricoltura e l'arretratezza della rete
stradale rendeva difficile gli spostamenti. Il Giappone era stato sottratto alle influenze
del mondo esterno, ad eccezion fatta per gli Olandesi. L'isolamento fu rotto nel 1853
dal presidente degli Stati Uniti che, appoggiato da Gran Bretagna, Francia e Russia,
chiese all'imperatore il libero accesso ai porti e l'apertura di pacifiche relazioni
commerciali. Nel 1858 si firmarono dei trattati di commercio che consentivano alle
potenze occidentali la possibilit di scambi economici e di contatti diplomatici. Il
popolo di rivolt, ma gli Statunitensi riuscirono a imporre la ratifica di quanto era stato
pattuito. L'ascesa al trono nel 1868 dell'imperatore Mutsuhito segn una svolta: si
istituirono prefetture sul modello occidentale, fu stabilita l'eguaglianza giuridica di tutti
i cittadini, listruzione elementare divenne obbligatoria, si organizzo un esercito
nazionale sul modello prussiano e una marina da guerra su quello inglese. Nel 1889
venne proclamata una nuova Costituzione nella quale alle strutture liberali e
parlamentari si giustapponeva la suprema autorit dell'imperatore. Si favor lo
sviluppo industriale e delle infrastrutture e il Giappone si apr allimperialismo.
La spartizione dell'Africa
L'avanzata delle potenze occidentali in Africa acquisto una forte accelerazione negli
ultimi decenni del secolo XIX. I primi erano stati i Portoghesi, seguiti dagli Olandesi,
con Francesi, Inglesi e Italiani. Gi impadronitisi di Citt del Capo, gli Inglesi
procedettero dall'estremo Sud del continente al Nord, delineando in tal modo le
quattro province che ai primi del Novecento costituiranno l'Unione Sudafricana, un
dominion membro del Commonwealth. La Francia dilat la sua conquista sino a
raggiungere il Sahara e il governo di Parigi fu tentato di impadronirsi dell'intera Africa
centrale. Quando i lavori per il taglio dell'Istmo di Suez furono avviati a conclusione,
non fu difficile per l'Inghilterra trovare una giustificazione per l'intervento della flotta
militare e l'occupazione dellEgitto. Questa direttrice d'espansione era, tuttavia,
destinata a scontrarsi con l'altra francese e l'urto rischio di materializzarsi nel 1898,
quando a Fascioda, una fortezza sull'alto Nilo, reparti inglesi e francesi furono sul
punto di venire alle armi. Lo scontro fu evitato in extremis dalla diplomazia, ma
l'incidente rivelo la pericolosit della situazione. L'accordo franco-inglese del 1899
segn la rinuncia di Parigi al bacino dell'alto Nilo e il riconoscimento degli interessi
inglesi in quell'area
governo centrale la supremazia sui singoli Stati, fecero precipitare la situazione. Vari
Stati del Sud si staccarono da Washington e giunsero a proclamare l'Unione degli Stati
confederati d 'America. I secessiori scelsero come loro presidente Jefferson e fissarono
la propria capitale a Richmond, in Virginia. Lincoln si preparo alla guerra e nel corso
dello scontro proclam, il 1 gennaio 1863, l'abolizione della schiavit, cosa che isol
politicamente gli Stati schiavisti, privandoli del sostegno di Francia e Inghilterra. Alla
vittoria avrebbe dovuto seguire una riconciliazione, Lincoln, rieletto presidente, fu
assassinato il 14 aprile 1865 da un fanatico sudista. La sua scomparsa facilit la
vendetta del Nord industriale, che non solo impose ai governi del Sud la liberazione
degli schiavi, ma procedette alla conquista economica dei mercati del Sud. Comunque,
la guerra non arresto l'ascesa industriale della confederazione stellata e la richiesta di
mano d'opera si fece cos insistente da determinare una seconda grande
immigrazione dai paesi europei.