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p righe e n
p colonne.
5.1
23
(a) se |A| =
6 0, allora rg(A) = n;
(b) se |A| = 0 e A 6= O allora 1 rg(A) < n.
Utilizziamo il teorema degli orlati. Ricordiamo che dato un minore Mp di
ordine p di una matrice A, diremo che il minore Mp+1 di ordine p + 1 `e un
orlato di Mp se esso contiene interamente Mp . Il teorema di Kronecker
o degli orlati dice che se in A esiste un minore Mp di ordine p non
singolare e tutti gli orlati di Mp di ordine p + 1 sono singolari, allora
r(A) = p. Grazie a tale teorema non occorre controllare tutti i minori di
ordine p + 1 contenuti in una matrice, ma solo quelli ottenuti come orlati
di un minore di ordine p.
Analizzo dunque un minore di ordine 2 che contenga interamente il minore
di ordine 1 non singolare. Se tutti i minori di ordine 2 in questione sono
singolari allora r(A) = 1, altrimenti se trovo un minore M2 di ordine 2
non singolare posso dire 2 rg(A) < n e continuare similmente cercando
se tra gli orlati M3 (di M2 ) di ordine 3 ne esiste uno non singolare. Se
tutti gli M3 orlati di M2 sono singolari allora r(A) = 2, altrimenti se
esiste un M3 con determinante non nullo ho 3 rg(A) < n e cos` via fino
an
1.
B
B
Esempio 5.1.1. Calcoliamo il rango di A = B
@
A non ha rango 3, infatti |A| = 0.
24
1
1 2 3
C
C
0 0 0C 2 M at3 (R).
A
2 1 2
B
B
M 3 = Bk
@
0 1
C
C
1 2 0C
A
0
k 1
1?
Se k = 0 la matrice Ak diventa
1
0 0 1 1
B
C
B
C
A0 = B 1 2 0 1C
@
A
0 0 1 2
25
Sappiamo gi`
a che 9M2 con kM2 k =
6 0 e che lorlato di ordine 3 ottenuto aggiungendo
a M2 la prima colonna `e singolare, per questo valore di k. Controllo laltro orlato
che ottengo aggiungendo a M2 lultima colonna:
0
1
0 1 1
B
C
B
C
M30 = B2 0 1C
@
A
0 1 2
1 la matrice Ak diventa
B
B
=B 2
@
0
1 0
C
C
0 0C
A
1 1 2
0 2 3
0 2 2
B
C
B
C
4. A = B0 0 0C;
@
A
0 0 4
B
C
B
C
5. A = B0 0 0C;
@
A
0 3 3
0
1
0 3 1 1
B
C
B
C
6. A = B1 1 0 2C;
@
A
1 4 1 3
0
0
B
B
7. A = B1
@
1
0
B
B
8. A = B
@
1 0 0
0
1
C
C
1 0C
A
1 2
1
1 0 0
C
C
1 4 1 2C
A
1 3 1 2
2
26