Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Non possiamo non rilevare che diverse affermazioni contenute nel paragrafo Problemi
ambientali e sanitari nel Tarantino del comunicato stampa contengono errori e/o imprecisioni su
aspetti fondamentali della vicenda.
In particolare, nel comunicato stampa si sostiene che per molti anni lILVA ha disatteso le
norme ambientali, causando gravi problemi per lambiente e la salute pubblica nel Tarantino; e
per poter proseguire lattivit industriale ammodernando nel contempo limpianto ed adeguarlo
alle norme ambientali, da giugno 2013 lILVA gestita in amministrazione straordinaria da
commissari nominati dal governo. Nonostante questa versione dei fatti abbia avuto notevole
risonanza mediatica e sia stata fatta propria da associazioni ambientaliste locali a seguito del
procedimento penale avviato a Taranto, non c alcuna prova che Ilva, sotto il controllo di Riva Fire
S.p.A., abbia mai violato la normativa europea e/o italiana in materia ambientale. N alcuna autorit
giudiziaria o amministrativa ha mai accertato il contrario.
Persino i periti nominati dal Giudice delle Indagini Preliminari di Taranto sono giunti alle
seguenti conclusioni: relativamente alla conformit alle norme nazionali e regionali, i valori
misurati alle emissioni dello stabilimento ILVA con gli auto controlli effettuati dal Gestore nellanno
2010, risultano conformi sia a quelli stabiliti dalle precedenti autorizzazioni settoriali delle emissioni
in atmosfera (ex-DPR. 203/88) e sia ai valori limite previsti dal recente decreto di AIA del 5/08/2011
[] Per quanto riguarda le diossine, [lo stabilimento ILVA] risulta conforme ai limiti regionali
prescritti per le diossine e recepite dal decreto di AIA. Le analisi ed i monitoraggi condotti nel corso
della presente indagine alle emissioni dellArea agglomerazione ed in particolare allemissione
In linea con quanto sopra, lo stesso Ministero dellAmbiente, nel rispondere alla richiesta di
osservazioni da parte della Commissione in merito alla violazione della procedura di cui allarticolo
258 del TFUE, ha ufficialmente riconosciuto che non si rilevano al momento violazioni dellAIA
da parte di ILVA.
La motivazione di fondo dellingiusto esproprio che abbiamo subito non risiede dunque nella
violazione in realt, inesistente di norme ambientali o dellAIA, ma interamente riconducibile
ad uno scontro istituzionale tra confliggenti iniziative politiche e giudiziarie, come lucidamente
esposto dallallora Ministro dellAmbiente nel corso di unaudizione in Senato del luglio 2013.
Cordiali saluti