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Semiotica 09/10

Semiotica 09/10

Gianna Angelini - Macerata, 19 novembre 2009

giovedì 19 novembre 2009


Agenda
Esiti di una interpretazione testuale semiotico-testologica
Organizzazione composizionale orizzontale/verticale del testo
Il processo teorico dell’interpretazione descrittiva: introduzione
all’utilizzo del Linguaggio Canonico
Il testo come oggetto fisico e come oggetto percepito
La rappresentazione del testo come oggetto percepito, e la
rappresentazione del testo canonico ad esso assegnabile
La rappresentazione del mondo del testo

Gianna Angelini - Macerata, 19 novembre 2009

giovedì 19 novembre 2009


Costrutti di base del processo teorico
dell’interpretazione descrittiva

MONDO

Contesto della Interpretazione

T (T) TR T♢ T♢wR (m) TkR

(mR)

Gianna Angelini - Macerata, 19 novembre 2009

giovedì 19 novembre 2009


T Testo inteso come oggetto fisico

Configurazione percettiva che l’interprete ottiene dal testo


(T)
da interpretare

Rappresentazione esplicita data alla configurazione


TR
percettiva del testo in esame

Testo canonico che può essere assegnato al TR mediante la


T♢
teoria del testo

Rappresentazione delle ipotesi che l’interprete costruisce,


sulla base delle informazioni percettive sovrasegmentali e
T♢wR
paralinguistiche, relativamente al mondo che si manifesta nel
testo

Modello o sistema di modelli riattivato o realizzato nella


(m)
mente dell’interprete tramite la ricezione del testo

mR Rappresentazione esplicita del modello o sistema di modelli

Rappresentazione del frammento di mondo che l’interprete,


TkR con l’aiuto dei modelli/sistema di modelli assegna o può
assegnare al testo come suo correlato extralinguistico

Gianna Angelini - Macerata, 19 novembre 2009

giovedì 19 novembre 2009


Il Testo come oggetto percepito

“Quando uno legge un testo, ad alta voce o in


silenzio, [...] assegna al testo scritto una
determinata struttura prosodica. Queste non
è una semplice aggiunta alla forma scritta del
testo, anzi essa concorre alla determinazione
del significato, in quanto il lettore interpreta
il testo non come oggetto a se stante, ma in
quanto testo che si origina nel corso della
percezione”
Petoefi (1980)

Gianna Angelini - Macerata, 19 novembre 2009

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Il Testo come oggetto percepito

“Quando uno ascolta un testo, cioè


percepisce un testo a cui è già stata
assegnata una struttura prosodica, non per
questo percepirà una struttura prosodica
identica a quella che gli viene fornita dal
parlante.
[...] anche durante l’ascolto non si tratta
dell’interpretazione di un testo a se stante,
ma del testo che si origina nel corso della
percezione”
Petoefi (1980)

Gianna Angelini - Macerata, 19 novembre 2009

giovedì 19 novembre 2009


L’assegnazione del Testo Canonico assegnabile a TR

UN TESTO CANONICO
CONSISTE DI UN
INSIEME DI TESTI
AMOTICI E DEI
RELATIVI CONNETTIVI
DI TIPO CANONICO, O
ESSO STESSO È UN
TESTO ATOMICO.

Gianna Angelini - Macerata, 19 novembre 2009

giovedì 19 novembre 2009


La struttura di un TESTO ATOMICO

PPm PWw PDn

DOVE
PPm : proposizione descrittiva
PWw: proposizione costitutiva del mondo
PDn: proposizione performativo-modale

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PPm PWw PDn

Ogni proposizione consiste di due componenti:

1. la rappresentazione del NUCLEO PROPOSIZIONALE, in cui vengono specificate le


relazioni temporali e locali della realizzazione di un certo stato di cose

2. la rappresentazione della SPECIFICAZIONE DEL NUCLEO PROPOSIZIONALE, cioè la


rappresentazione delle informazioni locali e temporali

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giovedì 19 novembre 2009


Per la costruzione di un testo canonico devono essere
messe in opera le seguenti operazioni:

a) delimitare all’interno delle unità compositive di primo


grado quelle parti di testo a cui si possono assegnare
connettivi proposizionali, proposizioni o argomenti. Tali
parti vengono definiti: COMUNICATI

b) disambiguare e/o completare in senso strutturale e


coreferenziale i comunicati, così da permettere la
PPm PWw PDn costruzione dei corrispondenti costituenti del testo
canonico

c) costruire i costituenti canonici che possono essere


assegnati ai comunicati disambiguati o completati

d) costruire i costituenti, in rapporto ai quali il testo non


offre alcuna informazione o nessuna informazione
esplicita

Gianna Angelini - Macerata, 19 novembre 2009

giovedì 19 novembre 2009


Modelli e rappresentazione dei modelli

Nella realizzazione/costruzione di un modello si danno tre possibili evenienze:

a) l’interprete dispone riguardo alle cose comunicate di conoscenze/esperienze che non ha


acquisito dal testo in esame

b) l’interprete dispone solo di conoscenze/esperienze parziali al riguardo

c) l’interprete non dispone di alcuna conoscenza/esperienza al riguardo

La creazione del modello interpretativo dipende da tali evenienze

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Rappresentazione del correlato extralinguistico

La rappresentazione di correlati extralinguistici ha luogo mediante il confronto fra le ipotesi


comunicative e i modelli.

Il correlato rappresenta quel frammento di mondo, la cui rappresentazione costituisce il


nucleo della rappresentazione del modello

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In merito agli stati di cose e ai frammenti di
mondo: un piccolo esercizio...

Il Re Moro entrò nella scuderia. Sul volto d'ebano brillavano gli occhi feroci che tanto terrore
incutevano ai nemici durante le battaglie.
Osservò i due cavalli, uno bianco e uno nero, purosangue di incredibile bellezza.
Li valutò attentamente poi, con fare deciso, mosse verso il cavallo bianco.
Fu questione di pochi attimi: il cavallo, con un doppio balzo, si avventò sul Re Moro
e lo mangiò.
Il re si era dimenticato di essere il re degli scacchi.

Stefano Benni - Il re moro

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L’utilizzo di un linguaggio rappresentativo

Nella rappresentazione possono essere utilizzati diversi linguaggi:

a) un linguaggio naturale regolamentato


b) un linguaggio naturale formalizzato
c) un linguaggio canonico
d) un linguaggio logico-formale

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giovedì 19 novembre 2009


L’utilizzo di un linguaggio rappresentativo

La regolamentazione dei linguaggi avviene secondo un percorso così ipotizzabile:

‣ i singoli argomenti d’oggetto vengono rappresentati tramite INDICI D’ARGOMENTO, che


servono ad esprimere in modo univoco la referenza/coreferenza degli argomenti d’oggetto
stessi
‣la funzione/ruolo che i singoli argomenti d’oggetto svolgono negli stati di cose rappresentati
viene indicata tramite particolari simboli, denominati INDICATORI DEL RUOLO
D’ARGOMENTO
‣da un indice d’argomento e dall’indicatore del ruolo d’argomento, contrassegnato dal
corrispondente indice, viene formato un unico simbolo complesso; con l’aiuto di questi
simboli e dei segni funtore vengono costruite le strutture basilari del testo canonico, le
cosiddette strutture FUNTORE+SUO(SUOI) ARGOMENTO(I)
Gianna Angelini - Macerata, 19 novembre 2009

giovedì 19 novembre 2009


Grazie
Grazie

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