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Come vincere la paura di sbagliare e avere prestazioni

rilevanti
Questo articolo parla dell'importanza dell'AUTO EFFICACIA. Descrive come
raggiungere e mantenere prestazioni rilevanti, in campo motorio, atletico e
sportivo. E' un escursus sul modo di lavorare del cervello e delle strutture
neurologiche coinvolte. Svela gli errori da evitare che allenatori e preparatori
fanno e che poi fanno perdere le partite importanti.
L'auto efficacia il positivo sentimento di buon funzionamento, di fiducia in
noi stessi, di autostima affermativa e sicurezza sulle nostre capacit di
conquista e affermazione nel mondo.
Se provo le mie capacit e vedo che riesco, man mano conquisto un senso di
auto apprezzamento.
Il senso di auto efficacia raggiunto mi convince che posso avere autostima e
fiducia in me stesso.
In questo studio esaminiamo il ruolo dell'auto efficacia nelle
acquisizioni delle abilit motorie, quindi come si possono sviluppare
e perfezionare fino a diventare dei campioni.
Come si diventa campione nello sport?
Come si acquista fluidit di movimenti in tutte quelle discipline
che richiedono movimento dei muscoli e del corpo?
Perch alcuni hanno grazia e disinvoltura nella danza,nel
pattinaggio acrobatico,in atletica o nella ginnastica artistica ed
altri sono goffi e insicuri?
Perch un giocatore professionista sbaglia a realizzare rigori
negli incontri importanti della nazionale di calcio?
La risposta a queste domande Il nostro sentimento di AUTO EFFICACIA.
Noi ci sentiamo efficaci se abbiamo fiducia della nostra efficienza e se non
interviene qualcosa, come la paura di sbagliare, che ci fa dubitare delle nostre
capacit.
L'auto efficacia funziona benissimo se non viene disturbata dall'attenzione,
dal controllo volontario, dalla paura di sbagliare e dall'insicurezza.
Facciamo un esempio:prendiamo il movimento di un millepiedi.
Questo animaletto, dotato di tanti arti, non ha problemi a muoversi con
sincronismo, automaticamente e a camminare senza intralciare con i suoi
innumerevoli piedi.
Si creato un automatismo che sincronizza tutta la locomozione. Il suo
movimento e il sincronismo funziona benissimo, per, fin quando rimane
inconscio e automatico.
I problemi iniziano se, per qualche motivo, viene richiamata l'attenzione e il
controllo cosciente del movimento. A quel punto il millepiedi non cammina
pi. I movimenti cominciano ad essere goffi, impacciati e desincronizzati.
Com' possibile questo?

Succede che l'impedimento viene causato dal processo di attenzione. Il


controllo volontario non ce la fa a controllare e a muovere tanti muscoli.
In termini informatici, possiamo dire che il computer cerebrale
dell'attenzione non in grado di fare tante cose contemporaneamente, ma
pu svolgere solo poche azioni alla volta.
Noi possiamo rivolgere l'attenzione ad una sola cosa, una sola elaborazione
per volta. Possiamo spostare facilmente l'attenzione e fare parecchie cose in
modo seriale, ma in contemporanea possibile fare una cosa per volta.
Quando impariamo un movimento nuovo, come ad esempio imparare a
camminare da bambino, oppure quando impariamo nuovi passi di danza, o
un'atleta che prepara e apprende nuovi movimenti della ginnastica artistica,
quando il calciatore professionista lavora ore ed ore a tirare un calcio di
punizione o un rigore, quando nel pattinaggio l'atleta apprende eleganti
movimenti, ed altre abilit ancora, inizialmente l'attenzione cosciente aiuta,
con l'allenamento, a trasformare una goffaggine in un movimento sciolto e
disinvolto.
Man mano che l'esercizio procede i movimenti si affinano, le prestazioni
diventano automatiche e svolte facilmente senza pensare.
Questi automatismi sono possibili perch l'attenzione, con le sue limitate
capacit, viene ritirata, perch le elaborazioni a livello cerebrale e l'intero
movimento non vengono pi svolti dalla corteccia cerebrale, sede
dell'attenzione, ma elaborati, memorizzati e salvati dal CERVELLETTO.
Il cervelletto una struttura cerebrale di forma lamellare, collocata come una
farfalla sotto il cervello, dietro al collo.
Ha una funzione multi tasking, cio pu svolgere innumerevoli funzioni
contemporanee di elaborazione, esecuzione e controllo dei movimenti.
Questo agisce completamente in maniera automatica, al di fuori del controllo
cosciente dell'attenzione.
Il cervello in qualsiasi momento pu riprendere il controllo e scavalcare il
cervelletto, per si diventa impacciati, goffi e insicuri.
Ricordiamo che l'attenzione pu fare minime operazioni contemporanee per
volta, il cervelletto, invece, ha un'elevata capacit multitasking e pu fare
tante elaborazioni in contemporanea.
Il cervelletto come se avesse tanti computer, ognuno dei quali elabora,
regola, controlla, invia informazioni e sta attento al feed back che riceve dal
sistema muscolare del corpo umano.
Pensiamo a quanti muscoli sono da muovere con precisione, controllare
esattamente e in coordinazione! Ma tutto avviene elegantemente, anzi,
migliorando continuamente la performance ogni volta che il soggetto si rende
conto della sua auto efficacia (SELF EFFICACY).
Questa qualit per pu avere un tracollo se la persona comincia a provare dei
dubbi sulle proprie capacit di performance. A quel punto la paura e la voglia
di far bene costringono l'attenzione a riprendere il controllo.

Se si cominciano ad avere delle defaillance, delle cattive prestazioni o si cerca


a tutti i costi che le cose devono andare bene, a quel punto che le cose
cominceranno ad andare male.
L'atleta che in una gara importante vuole ben figurare, ha paura di sbagliare e
ce la mette tutta'; proprio per questo rischia di far fallire la prestazione.
Un uomo che in un incontro intimo con una donna a cui tiene molto, teme di
non fare bella figura e vuole a tutti i costi riuscire nella sua virilit, rischia
seriamente di fare una pessima figura.
La potenza virile fuori dal controllo diretto della volont.
Se la sua mente preoccupata e l'attenzione vigile, questa, nella sua pretesa
del controllo, non ha la tranquillit e la fiducia per lasciare che l'automatismo
dell'eccitazione vada a richiamare il sangue che fa inturgidire gli organi
sessuali.
Il giocatore della nazionale di calcio che, in finale o in una importante partita,
sta per battere un calcio di rigore,se diventa cosciente di tanti occhi che lo
guardano e che 'non pu sbagliare', delle conseguenze negative che ne
deriveranno per la sua squadra, per se stesso e per la sua carriera, lascia che il
dubbio e l'insicurezza prendano il sopravvento.
A questo punto aumenter il suo grado di attenzione per mettercela tutta'.
Con la paura scalza gli automatismi, trasferisce il controllo all'attenzione, che
come abbiamo visto ha scarsa capacit nell'elaborazione dei movimenti. In
questo modo si assicura per s il fallimento e fa perdere la partita alla sua
squadra.
In conclusione di questo primo elaborato sull'auto efficacia possiamo
aggiungere che, ai fini di una grande prestazione, i calciatori della nazionale
chiamati a calciare rigori sotto gli occhi del mondo, devono fare in modo di
isolarsi, di non preoccuparsi e di escludere l'emotivit. Rendersi conto di
quello che sta avvenendo, causer un mettercela tutta', che per quanto sopra
spiegato causer l'esclusione degli automatismi, quindi la perdita della
partita.

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