Sei sulla pagina 1di 61

APPUNTI DI STORIA ECONOMICA

Storia economica europea dal M.E. al XX secolo, fino al secondo dopoguerra.


V secolo
1000
XV secolo
Durata: V - XV sec., 1000 anni circa, dal 476 d.C. (caduta dell'Impero Romano
d'Occidente) alla fine del 1400, con le grandi scoperte geografiche. L'anno 1000, tra
X e XI sec., funge da spartiacque tra ALTO M.E. (476-1000) e BASSO M.E.
Dopo abbiamo l'ETA' MODERNA, tra le grandi scoperte geografiche e le rivoluzioni
borghesi, e l'ETA' CONTEMPORANEA, nel XX sec.
Prima del M.E. c' la "tarda romanit", la fase di declino dell'impero, dal II sec. d.C.
alla caduta.
II | III | IV | V | VI | VII | VIII | IX | X | XI | XII | XIII | XIV | XV | XVI | XVII | XVIII | XIX | XX
476
1000
Fine romanit
Alto M.E.
Basso M.E.
Et moderna
Et contemporanea

I primi secoli dell'alto M.E. segnano la transizione dalla civilt romana a quella
medievale. Il paesaggio offriva la sensazione di grande desolazione, degrado. I
Romani avevano urbanizzato il territorio scegliendo la citt come luogo di residenza.
Le citt erano centri di organizzazione del territorio, sedi di mercato, centri di culto,
centri culturali e luoghi d'incontro (piazze, terme, palestre), dopo la caduta
dell'Impero anche le citt sono DECADUTE, paiono aver esaurito le loro funzioni,
paiono citt deserte, famiglie scomparse, citt abbandonate, logorate dalla guerra, dai
saccheggi, dagli incendi. La popolazione rimasta si approvvigiona di derrate
alimentari provenienti da appezzamenti di terreno entro le mura. Gli edifici sono pi
modesti, compare il legno citt ruralizzate.
Le campagne sono in larga misura incolte, invase da vegetazione spontanea, boschi,
acque - non c' pi un controllo degli argini - e militarizzate, le residenze patrizie
sono fortificate.
La civilt romana si sta eclissando per due motivi:
1. Le grandi migrazioni di popoli, invasioni barbariche; dal II e III sec. si
accentuano nel V secolo d.C., premendo sui confini dell'Impero da est e da
nord. Popolazioni nomadi in cerca di terra per stanziarsi o popoli guerrieri che
vivono di rapina. A causa di questo la gente fugge dalle citt in cerca di luoghi
pi appartati. I popoli invasori portano anche la loro cultura, un
incontro/scontro, anche da qui la diffusione del legno, ecc. Si cerca di sfruttare
i boschi, le paludi, la caccia e la pesca. Lo sfruttamento delle aree incolte
prevale sulla coltura diretta. Le campagne sono militarizzate perch la
popolazione cerca di difendersi tramite le fortificazioni.
2. Oltre le minacce provenienti dall'esterno dell'Impero, all'interno c' crisi
dell'economia romana e il dissolvimento delle istituzioni romane. Il
deterioramento interno all'Impero accelerato dall'arrivo dei barbari.

L'Impero Romano era diventato una compagine eccessivamente vasta causa di ingenti
spese per la difesa dei confini, ma era anche una compagine fragile al suo interno,
sottoposta a continue tensioni tra la capitale, Roma, considerata eccessivamente
costosa, e le province romane, gravate da imposte, ne sopportano il peso.
C'era concorrenza tra province e territori italiani, tra centro e periferia dell'Impero.
L'organizzazione amministrativo/militare era troppo pesante causa di un inasprimento
della pressione fiscale. Le attivit produttive sono in crisi per:
a. Eccessivo carico fiscale - fisco rapace e impietoso che scoraggia tutte le
iniziative
b. Calo demografico frutto di carestie, epidemie, contrazione della natalit; la
classe degli schiavi non si riproduce. La popolazione tende a invecchiare
Una nuova epoca si annuncia, la vita ricomincia dalle campagne, questo
caratterizzer tutto l'alto M.E., si impone la civilt della campagna. Nelle campagne
ci sono diverse realt di vita associate:
MONASTERI: si va verso forme di convivenza diverse da quelle tradizionali, si
cercano grandi spazi, nuova solidariet. Il Monastero svolge molte funzioni della
citt: centro culturale, economico (di una certa propriet, amministrazione). I beni di
chi si faceva monaco andavano al monastero che riceveva anche eredit, donazioni,
ecc. Giustiniano dichiar inalienabili le terre ecclesiastiche. Il monastero centro di
una vera azienda agraria. La propriet monastica era in uno spazio molto vasto e
molto diffusa perch unione di patrimoni diversi, policentrica. C' interscambio
all'interno della propriet monastica. Spesso sono riconosciute anche funzioni
amministrative. Regola benedettina: obbligo di lavoro per il monaco. Il monastero
supplisce alle citt decadute.
COMUNITA' DI VILLAGGIO: vivono dello sfruttamento delle aree incolte, beni
comuni, indivisi, amministrati collettivamente
CORTI DELL'ALTO M.E.: le grandi propriet fondiarie che si estendono a scapito
delle comunit di villaggio
Conduzione dei grandi possessi fondiari tra tarda romanit e M.E., come si attua?
In Occidente prevale la cosiddetta gestione mista, due gestioni che si combinano, la
grande propriet si scompone in due parti:
a. Parte centrale: gli edifici padronali, residenza del proprietario, abitazioni degli
schiavi, complesso dei servizi e una quota delle terre gestite direttamente da
proprietario e schiavi
b. Parte circostante: data in affitto ad affittuari coltivatori
Si tratta di due gestioni diverse, inizialmente nell'Impero s'erano formate grandi
propriet perch era facile acquisire schiavi per lavorare, quando l'impero va in
declino, con meno schiavi e il calo demografico, il proprietario decide per la gestione
mista perch manca la forza lavoro.
La situazione EVOLUTIVA, non stabile. Con l'andare del tempo gli affittuari della
parte circostante si indebitano e non pagano i canoni dovuti. Nella parte centrale il
lavoro degli schiavi si riduce. Il cumularsi di arretrati di affitto porta a convertire il
piccolo affitto in COLONIA.

La situazione cambia, il proprietario inizia a chiedere prestazioni di lavoro ai coloni


(corve). Nella parte centrale lavorano schiavi e coloni, le parti circostanti sono
affidate ai coloni; le due parti cominciano a legarsi, tendono a formare un'unit. I
coloni iniziano a entrare nella protezione del proprietario offrendo le prestazioni di
lavoro.
La carenza di braccia durante la tarda romanit e l'alto M.E. non stimola
l'avanzamento della tecnica perch si pu sempre contare sulle prestazioni di lavoro
dei coloni. In quest'epoca si assiste a uno sperpero della manodopera, nonostante sia
scarsa cattiva organizzazione del lavoro, tranne nei monasteri dove vige il motto
"ora et labora".
La colona come forma di compartecipazione al prodotto ha origini nella tarda
romanit e nell'alto M.E. La colona pu derivare dal piccolo affitto [contratto
propriet/coltivatore; il grande affitto si ha quando il terreno preso da un
imprenditore che fa lavorare manodopera salariata] oppure dalla condizione di
proprietario coltivatore [un piccolo proprietario di fronte al fallimento cede
l'appezzamento pur di rimanere sotto la protezione di un potente. I grandi
imprenditori cercavano di espandersi, i piccoli cercavano soprattutto protezione]
La situazione ancora EVOLUTIVA. Grande azienda fondiaria o corte:
a. Parte centrale: schiavi + prestazioni coloniche
b. Parte circostante: lavoro coloni i coloni diventano servi della gleba, per
legge si stabilisce un vincolo perpetuo agli appezzamenti. I servi della gleba
sono coloni privati della libert di movimento.
La servit della gleba deriva dalle riforme di Diocleziano e Costantino, III e IV sec.,
l'Impero Romano vacilla perch non ha mezzi finanziari a sufficienza per la guerra,
non ha derrate alimentari a sufficienza per eccesso di terre incolte, mancano i soldati,
l'Impero era venuto a patti lasciando terreni ai barbari in cambio del servizio militare.
Con Diocleziano e Costantino inizia una rigida disciplina della vita economica,
inquadramento di tutti i sudditi in categorie ereditarie organizzate secondo la
professione. In questa maniera garantito l'esercito e anche le altre attivit.
Giustificazione: ognuno con la sua professione deve contribuire al mantenimento
dello Stato, sudditi in funzione dello Stato, compresi i successori.
A questo punto viene introdotto il sistema della responsabilit collettiva, lo Stato per
garantirsi ha come referente i gruppi, non i singoli. La categoria diventa responsabile
del pagamento delle imposte di tutti i suoi componenti, lo Stato si cautela dalle
inadempienze dei singoli, per avere maggiori mezzi finanziari.
La servit della gleba un vincolo perpetuo del coltivatore alla terra, deriva da questo
inquadramento apportato da Diocleziano e Costantino. La servit della gleba risponde
alle seguenti esigenze:
- Esigenze produttive: garantisce le braccia alla coltivazione in una fase di calo
demografico
- Esigenze militari: i coloni dovevano prestare servizio armato
- Esigenze fiscali: le terre erano divise in unit fiscali che dovevano dare un
contributo in natura, l'importanza la certezza del gettito, garantito dalla fissit
del colono

I contributi erano dovuti ai pubblici magazzini che poi ridistribuivano i prodotti, il


mercato ha dimensioni ristrette, una parte dei beni era ridistribuita senza passare
attraverso il mercato. Solo nella seconda met dell'800 i mercati saranno pienamente
sviluppati. I governanti si preoccupano della ridistribuzione. La corte la grande
azienda familiare, individua una comunit di individui, unit sociali, tendenzialmente
bastante a se stessa e segna la concentrazione di funzioni economiche e funzioni
militari.
C' isolamento dell'economia, contrazione di traffici, per questo nascono spazi
coltivati all'interno delle mura, solo in Italia le citt sopravvivono.
I barbari costruiscono alcuni edifici nelle citt, i vescovi costruiscono luoghi di culto,
i mercanti rimasti sviluppano i sobborghi, sedi di fiere. Nelle citt rimasta una
sparuta popolazione che fa riferimento al vescovo, rimasto nella diocesi. In occasione
delle festivit religiose i vescovi portavano le fiere, il sobborgo diventa anche centro
di qualcosa di pi grande, la ripresa urbanistica del X secolo.
Il sistema feudale: ordinamento della societ
Dove? Francia, con il passaggio dai Merovingi ai Carolingi
Quando? Alto M.E., sec. VIII - XI
Motivi? Clima diffuso di insicurezza per il susseguirsi di invasioni barbariche;
progressivo indebolimento dell'autorit dello Stato, lo Stato non in grado di
garantire la tranquillit ai suoi sudditi.
I sovrani, consci della debolezza, incominciano a concedere benefici fondiari - terre
demaniali - a cavalieri del loro seguito, se faceva gi come riconoscimento di servizi
ricevuti, pratica antica, in cambio di un giuramento di fedelt, di vassallaggio e di
servizio armato. In questo rapporto due sono gli elementi essenziali e complementari:
1. Beneficio fondiario
2. Giuramento di fedelt
Il rapporto feudale basato su consuetudini antiche. Il rapporto destinato a creare
tutta una serie di subconcessioni. I beneficati costituiscono a loro volta uno strato di
fedeli, i quali terzi pur di avere terre sono disposti anch'essi a dichiararsi fedeli e cos'
via. La concessione sovrana di terre d diritto ad effettuare tutta la serie di
subconcessioni. Anche dal basso i servi pur di avere protezione e usi della terra fanno
atto di sottomissione, vassallaggio. Da qui deriva una struttura della societ rigida
perch gli strati sociali sono legati tra loro da obbligazioni reciproche. E' anche una
societ gerarchica perch lega il sovrano al pi umile servo della gleba. L'autorit
centrale sempre pi debole quindi i beneficati riescono ad avere sempre pi spesso
condizioni di favore.
Nel sec.IX le concessioni sovrane, che erano temporanee, diventano perpetuee,
ereditarie, i benefici fondiari entrano definitivamente nel patrimonio dei beneficati.
Nel sec.X il sovrano costretto a riconoscere dei poteri sovrani ai beneficati, cio ai
proprietari fondiari, il che avviene con la concessione delle immunit fiscali e
giurisdizionali. Le immunit possono essere di due tipi: di diritto e di fatto. Le
immunit di diritto erano riconosciute a enti religiosi. L'esattore delle imposte non
poteva entrare in queste terre. L'ente religioso doveva difendere in proprio il

territorio. Immunit fiscale e giurisdizionale. Queste immunit per portavano pi


vantaggi che oneri. La propriet laica voleva anch'essa delle immunit acquisendo
terre ecclesiastiche o sottraendole agli esattori fiscali e utilizzandole come se
l'immunit di diritto ci fosse, per questo si parla di immunit di fatto.
Effetti di questo ordinamento sulla societ:
1. Rafforzamento della classe fondiaria che ingrandisce i suoi possessi, quando le
concessioni da temporanee diventano definitive; il rafforzamento avviene nei
confronti dell'autorit centrale
2. La classe fondiaria viene investita di attribuzioni sovrane, diventano sostituti
del re; l'ambito territoriale entro cui esercitano tali poteri la signoria
fondiaria, qualcosa di pi complesso della corte: un circondario pi vasto che
comprende anche villaggi, terre di piccoli proprietari, ecc. ci vuol dire che
l'autorit del signore si estende oltre i confini della sua propriet.
Si ha nel X secolo il fenomeno dell'incastellamento, le campagne si coprono di
castelli, simbolo dell'autorit, che si impongono sulla corte padronale e individuano il
circondario sottoposto all'autorit del signore. Le campagne sono governate da un
mosaico di signorie fondiarie. Il signore gode allora di due tipi di entrate:
- Rendite fondiarie derivanti dalla sua azienda - corte
- Proventi bannali che derivano dai tributi che il signore impone ai residenti
nella signoria
Il signore finir per trascurare la conduzione delle terre che rendono poco, per
concentrarsi sullo sfilare soldi ai residenti. Il castello anche luogo di raccolta dei
prodotti agricoli, in caso di carestia il signore che deve provvedere alla
sopravvivenza. Nella corte non c' scambio, qualcuno ce n' nella signoria, per la
presenza di figure diverse.
3. Frazionamento dell'autorit statale, crisi profonda dello Stato
Ordinamento feudale della societ e fondazione delle signorie avevano determinato
una stabilit di rapporti e un clima di tendenziale sicurezza. I servi della gleba
avevano garantito l'uso della terra e la protezione; ai signori era garantita forza lavoro
in un periodo di calo demografico e uomini armati per la difesa. Il sovrano era cos
assicurato della difesa su tutto il territorio e aveva controllo delle aree pi lontane.
Stabilit di rapporti e sicurezza tendenziale gettano le basi della ripresa di tutta
l'economia dopo il 1000 nei sec.XI - XII - XIII.
Segnali di ripresa economica:
a. incremento della produzione agricola
b. crescita demografica
L'incremento della produzione agricola frutto di due tendenze: si espande l'area
coltivata per effetto di bonifiche, sodamenti, disboscamenti; si recuperano alla
coltivazione nuove terre [ordini monastici, i monaci avevano acquisito competenze ed
erano quindi aperti alle tecniche agricole tramite i vecchi testi di agricoltura] e si
compiono progressi della tecnica agraria aumento della produttivit [maggior
prodotto per unit di superficie]; in passato si esprimeva con il rapporto
prodotto/semente evitando le diverse unit di misura per la superficie. I progressi
consistono in:

Perfezionamento attrezzi, gli attrezzi iniziano ad essere in ferro, non pi in legno, la


maggiore robustezza consente lavorazioni pi profonde del terreno
Miglioramento delle tecniche di attacco degli animali per consentire il traino di
attrezzi pi pesanti. Il bue l'animale da traino, il cavallo si diffonde lentamente
perch costoso e troppo veloce. Miglioramenti riguardo anche al collare rigido e alla
ferratura per il cavallo, il giogo frontale per il bue
Rotazioni agrarie o avvicendamenti colturali. La concimazione era un problema
dell'agricoltura medievale, doveva contare esclusivamente su escrementi naturali,
quindi le quantit erano insufficienti, c'era la necessit di effettuare rotazioni,
alternare coltura e riposo, per consentire il reintegro delle sostanze perdute dal terreno
sottoposto a colture e garantire il soddisfacimento delle esigenze alimentari della
popolazione. Era in uso la rotazione biennale ma in questo modo si produceva solo
per il 50% della terra:

Alla rotazione biennale si sostituisce la rotazione triennale:

Cereali panificabili a semina autunnale (frumento); cereali a semina primaverile


Si riduce l'incolto, si riduce il rischio di annate sfavorevoli (se va male in autunno si
pu recuperare in primavera), consente una maggiore fertilizzazione.
Si d impulso alle colture specializzate, dando impulso alle colture della vite e
dell'ulivo, ci consente un'alimentazione pi diversificata. Nelle aziende monastiche
si costruiscono strutture specializzate producendo vini non conservabili n
trasportabili. Impulso all'allevamento, pi carne, pi latte e latticini in genere.
La crescita della popolazione conseguente a un'alimentazione pi abbondante e
diversificata.
a. Una parte della produzione sovrabbondante prende la via dello scambio, si
animano i mercati, riprende la vita urbana
b. Con la crescita della popolazione si viene a creare un esubero di braccia, parte
resta in campagna e va a lavorare nelle bonifiche, parte affluisce in citt
ripopolando queste e dando impulso allo sviluppo di artigianato e commercio,
mutamenti delle campagne modificano il quadro urbano
Tutto questo determina un declino del regime curtense, della corte come unit
autosufficiente, si assiste anche a uno smembramento della grande propriet.

Il basso M.E. ha fasi di crescita e depressione, X - XIII secolo in ripresa, poi XIV
-XV di carestia, epidemia, quindi inizial'et moderna.
Risorgono le campagne e tutto ci si trasmette al mondo urbano. Il frazionamento
degli appezzamenti, dovuto allo sviluppo delle famiglie, comporta ugualmente la
sussistenza dato l'aumento della produttivit. C' il rifiuto delle corve, il signore ha
sempre pi difficolt a trovare prestatori di lavoro. Il clima di libert nelle citt
provoca l'intolleranza dei concessionari nei confronti delle prestazioni di lavoro
obbligatorie. Si tende a chiedere la trasformazione delle corve in canoni di denaro
commutazione. Anche i signori hanno cambiato idea, si inizia a comprendere
l'importanza del denaro, accettano le commutazioni. I signori riducono la superficie
gestita direttamente, cosa che non crea grandi danni, dato l'aumento di produttivit. I
terreni vengono ceduti con contratti a lunga scadenza, due sono le conseguenze
interessanti, la grande propriet inizia a smembrarsi.
- Si forma uno strato di aristocrazia rurale formata da amministratori del signore,
esattori di imposte, coltivatori arricchiti che prendono in affitto le terre
- Comparsa di lavoratori salariati che sono richiamati a lavorare nelle bonifiche,
soprattutto nelle aziende monastiche
La disgregazione del regime curtense porta alla chiusura dei laboratori curtensi, la
corte come unit autosufficiente sta declinando, il regime curtense ormai superato.
C' una nuova mobilit di uomini e merci. Se i laboratori curtensi chiudono, la
domanda di manufatti si trasferisce dalla campagna alla citt, risorge l'artigianato
urbano e quindi c' un richiamo di forza lavoro dalle campagne alla citt. Le
campagne mantengono un ruolo importante perch devono soddisfare le esigenze
proprie e delle citt. Il rapporto citt-campagna si sta modificando, si stringe con
un'egemonia della citt sulla campagna, la citt esige un approvvigionamento
abbondante e a buon mercato di generi alimentari e materie prime tessili sfavorendo i
produttori agricoli. Tutta la politica economica della citt tesa a evitare le carestie,
per questo si parla di approvvigionamento abbondante, e a favorire l'artigianato
urbano, quindi necessario che l'approvvigionamento dalle campagne sia a basso
prezzo. Tutto il prodotto delle campagne deve confluire sul mercato urbano, solo nel
'700 ci saranno delle reazioni. I manufatti cittadini vengono inviati nelle campagne, le
campagne sono luogo di approvvigionamento a buon mercato e mercato di sbocco
per prodotti finiti, in questo senso la citt assoggetta la campagna. La citt fa divieto
di impiantare lavorazioni nelle campagne, non vuole concorrenti, sede di produzioni
artigiane e di scambi. Le citt favoriscono un indebolimento dell'autorit del signore
anche se rimangono alcuni elementi di tipo feudale come alcuni tributi, dazi di
mercato, ecc. Solo con Napoleone si inizia a spazzar via tutti i vecchi privilegi. La
citt e la campagna raramente si incontrano, diventano due mondi diversi.
Forme organizzative della produzione (di Bcher)
- Produzione domestica, ha origini antichissime, per consumo immediato, si
produce entro le pareti domestiche per soddisfare i bisogni familiari. Il ciclo
produzione-consumo non prevede il passaggio dal mercato

- Bottega artigiana, tipica della citt medievale (i diversi stadi tendono anche a
coesistere), alla sua testa c' un mastro artigiano che coordina i diversi fattori
produttivi. Fattore lavoro: l'apporto di lavoro del mastro determinante, il
mastro si formato attraverso un periodo di apprendistato - un periodo di
trasmissione orale del mestiere - ha acquistato alta professionalit che consente
all'artigiano di dominare tutte le fasi del processo; spesso ha come
collaboratore l'apprendista, per la trasmissione orale del mestiere, o qualche
lavorante, quasi sempre lavorano con lui i familiari, trattandosi di impresa
familiare. Capitale e strumenti di lavoro: gli strumenti di lavoro sono manuali,
poco costosi e spesso fabbricati all'interno della bottega, l'immobilizzo di
capitale modesto, l'impresa ha scarse disponibilit finanziarie. Non ha la
solidit finanziaria per operare su mercati lontani, ne deriva che la bottega
artigiana ha come mercato di sbocco quello urbano, un mercato di cui conosce
i gusti per cui il periodo produzione realizzo delle vendite breve, spesso
lavora su commissione, si produce e si vende. Gli strumenti di lavoro sono di
propriet del mastro artigiano, diversamente dal lavoro industriale; le materie
prime possono essere anche del cliente, l'investimento di capitale modesto.
- Industria a domicilio, si rivolge al mercato internazionale, si sviluppa in modo
particolare nel territorio fuori mura, per i seguenti motivi: eludere i divieti
corporativi, disporre di manodopera a pi buon mercato e possibilit di trovare
forza motrice ed energia idraulica abbondante
- Manifattura e fabbriche: produzione accentrata sotto uno stesso tetto;
Manifattura: tipica preindustriale, tecniche tradizionali, poggia su una
strumentazione manuale. Fabbrica (o Macchinofattura, secondo Marx):
produzione accentrata, macchina essenziale, determina quantit e qualit della
produzione. Processo scomposto in varie fasi, calano i prezzi, si riducono i
tempi di lavorazione
L'artigiano non libero, gli artigiani si organizzano in corporazioni d'arti e mestieri:
associazioni di mestiere sorte nel sec.XI, diverse dai collegi professionali
dell'antichit nati per creare momenti di incontro. In molte aree europee si sciolgono
a fine '700. Le finalit delle corporazioni sono di tipo economico e sociale, nel tempo
prevarranno le prime.
a. Finalit economiche
o Assicurare il monopolio delle commesse agli associati, chi aveva
bisogno di un certo lavoro doveva rivolgersi alla corporazione
o Limitare la concorrenza tra gli iscritti, per assicurare parit di condizioni
b. Finalit sociali
o Mutuo soccorso, provvidenze a favore degli iscritti in caso di bisogno,
sopperiva alla carenza di servizi sociali
o Formazione professionale, si preoccupava di impartire un'istruzione e
un'etica professionale attraverso l'istituzione e la regolamentazione
dell'apprendistato
La corporazione un'aristocrazia tra pari [Luigi Einaudi]

Era vietata la pubblicit, in quanto contraria allo spirito di fraternit, i segreti tecnici
andavano trasmessi, per lealt. La politica delle corporazioni tende ad essere
acapitalistica, tende a regolamentare la produzione nell'ambito dell'economia
cittadina, ne controlla la quantit, erano le istituzioni cittadine ad affidargli questo
compito, ricerca costante di un equilibrio offerta-domanda NO sovrapproduzione;
controllo della qualit a garanzia dei consumatori e per il prestigio dell'arte,
l'associato doveva produrre secondo le norme degli statuti delle corporazioni. Gli
statuti delle corporazioni codificavano delle tecniche produttive, finivano spesso per
creare un immobilismo delle tecniche, da organismi democratici diventano in et
moderna ('500-'600) monopolio ereditario di pochi, istituzioni sempre pi chiuse. Le
corporazioni si avviano al declino perch cominciano a sorgere delle organizzazioni
che intaccano il monopolio, fanno concorrenza e indeboliscono le corporazioni. La
citt anche sede del mercato, degli scambi, bisogna distinguere il piccolo
commercio, di breve raggio, tra citt e campagna, e il grande commercio, sulle lunghe
distanze; ci sono centri urbani inseriti nei grandi mercati internazionali. Il campo di
azione del grande mercante il grande commercio, il grande mercante la figura pi
emblematica dell'espansione dei sec.XI - XIII per la forza della personalit,
l'attitudine ad affrontare il rischio [rischi dovuti all'isolamento dei mercati, strutture
arretrate, grandi differenze di prezzo]. Grandi opportunit si accompagnano a grandi
perdite, dopo aver conseguito una vasta preparazione in seguito a un periodo di
tirocinio presso il fondaco delle merci il mercante inizia a viaggiare, era soprattutto
un acuto osservatore, i diari dei mercanti sono infatti una buona fonte di conoscenza,
gli appunti di viaggio stampati costituiscono le pratiche della mercatura, strumenti
utili alle aziende operanti al tempo. Il grande mercante ha anche grossa disponibilit
finanziaria che gli consente di poter variare tempi e spazi operativi.
Il grande mercante esercita tutte queste attivit non specializzate:
- Piccolo commercio
- Grande commercio internazionale
- Attivit produttive nella forma dell'industria a domicilio
- Operazioni finanziarie
- Gare d'appalto
- Investimenti immobiliari
Il grande mercante utilizza la sua organizzazione per pi attivit cos da ridurre
l'incidenza dei costi, ripartire i rischi e prestare garanzie al credito. Il grande mercante
svolge varie funzioni per massimizzare i profitti.
Nuovi strumenti di credito di cui viene a disporre il mercante, nuove forme di credito
commerciale:
- Cambiale pagher: promessa di pagamento da effettuarsi in un tempo e un
luogo stabiliti
- Cambiale tratta: ordine di pagamento che il traente d al trattario affinch
paghi il beneficiario, coinvolge tre persone anzich due, un compratore e un
venditore intermediati da un trattario

I mercanti sono inizialmente itineranti, col tempo le organizzazioni si estendono e il


mercante diventa sedentario, operando contemporaneamente su pi piazze (in questa
fase nasce la cambiale tratta, quando il mercante diventa sedentario)
Vantaggi della tratta: consente di effettuare un pagamento a distanza senza il trasporto
materiale del denaro. Il trattario un operatore che sta sulla piazza dove operano i
venditori, nella maggior parte dei casi il terzo un cambiavalute che spesso anticipa
il denaro, anche prestatore di denaro. Il compratore d ordine al trattario di pagare e
anticipare il denaro, la tratta permetteva di eludere il divieto della Chiesa che
condannava il prestito ad interesse, con la tratta si maschera il contratto di mutuo con
quello di cambio e il tasso di interesse veniva mascherato sotto forma di tasso di
cambio. I mercanti si facevano cos credito fra loro. La tratta semplifica i pagamenti
perch le cambiali portano come data di scadenza le fiere per il saldo finale. Durante
le fiere della Champagne crediti e debiti si compensano, le fiere sono stanze di
compensazione in cui il pagamento riguarda solo il saldo finale, in questo modo sono
possibili minori spostamenti di denaro.
La tecnica degli affari fa notevoli progressi nel basso M.E., i grandi mercanti creano
nuovi strumenti di credito, nuove forme associative tra cui la compagnia, elaborano
nuovi sistemi di rilevazione contabile, un nuovo modo di condurre gli affari, l'uso
diffuso della scrittura, nuove forme organizzative nel campo della produzione come
l'industria a domicilio, ecc. Fa la sua comparsa una forma di precapitalismo
commerciale finanziario limitato ad alcune aree, nel suo complesso l'economia resta
agricola con permanenza di rapporti feudali nelle campagne. Nella citt produzione di
tipo industriale ancora regolamentata dalle corporazioni. L'industria a domicilio una
forma organizzativa nuova per si seguono le tecniche tradizionali, non c'
meccanizzazione dei processi produttivi o formazione di nuovi rapporti, produce per
piazze distanti, questa la pi grande diversit. Non si pu ancora parlare di
produzioni capitalistiche in et medievale. Le aree pi dinamiche e a pi forte
connotazione urbana in Europa:
- Area mediterranea, a sud, domina fino al '300 compreso, dopo le scoperte
geografiche diventa area periferica
- Area Mar Baltico - Mare del Nord, a nord, emerge nel '200-'300 finch nel '500
il Mare del Nord diventa il primo mare al mondo per importanza
AREA MEDITERRANEA: la leadership degli affari degli italiani, veneziani e
genovesi, con i catalani e i provenzali. Gli italiani sono intermediari con l'Oriente.
Motivi del primato degli italiani:
a. Posizione geografica, dall'antichit fino alle grandi scoperte il commercio
Oriente-Occidente avviene fra Mare Mediterraneo e Oceano Indiano
b. Partecipazione alle crociate, aveva fruttato la concessione di basi esclusive nel
Mare Mediterraneo; avevano costituito "colonie commerciali": una banchina,
un piccolo quartiere dove avevano la possibilit di commerciare e depositare
merci senza l'intervento dell'autorit locale

c. Le citt italiane si erano organizzate in liberi comuni, si erano dotate di un


governo cittadino autonomo, godevano di un'autonomia politica ed economica
che comprendeva anche tutto il contado, quasi come piccoli stati
La formazione dei comuni per non tipica esclusiva dell'Italia, ma l'autonomia
all'estero era solo amministrativa, in Italia il processo percorre tutto il suo sviluppo
autonomia politica ed economica. Questi piccoli stati hanno quindi grande forza, sono
governati da mercanti e attenti agli interessi del ceto mercantile, centri motori della
rivoluzione commerciale. Inizialmente il governo cittadino aristocratico, poi
arrivano i mercanti. Le citt dell'area settentrionale sono citt-mercato, inclini ai
traffici, vivaci; al centro-sud ci sono citt-residenza, in luoghi riparati, collinari,
difesi, fuori dai circuiti commerciali, sono quindi sonnolente.
AREA BALTICA: spiccano le citt anseatiche, dall'unione di citt in origine
tedesche, le quali si aggregano per difendere il mercante tedesco quando va ad
operare all'estero Lega di Hansa. L'Hansa tedesca a Londra, il Fondaco dei
tedeschi a Venezia e altri sono formati da mercanti che si stabilivano sulla piazza,
intrattenevano rapporti con le autorit locali e creavano un ambiente favorevole per i
mercanti itineranti. Hansa: unione di citt in origine tedesche, Lubecca e Amburgo,
poi si aggiungono altre in zona baltica, citt mercantili, si arriva ad una Hansa a
carattere sopranazionale, si formalizza a met del '300, decade con le grandi scoperte
geografiche quando il traffico si sposta verso Ovest.
Ci sono momenti di incontro tra area Mediterranea e Baltica, occasioni di scambio,
appuntamenti periodici; le fiere della Champagne, sulla direttrice che collega le due
aree, emergono anche perch i conti delle zone concedevano agevolazioni ai
mercanti. Decadute le fiera della Champagne il grande commercio si trasferisce a
Bruges. Si scambiano spezie del levante portate dai veneziani, il vino, prodotti
provenienti da latitudini settentrionali come legno, pesce salato o affumicato, cereali
e lino del nord; oggetto di grande commercio erano anche i beni di lusso, come le
spezie, ma anche prodotti poveri ed essenziali, come legno, cereali e il sale per la
conservazione degli alimenti, nato a Venezia.
XIV - XV secolo
E' un periodo caratterizzato da una congiuntura depressiva di lungo periodo. Il '300
segna un'inversione di congiuntura.
- XI - XIII secolo
o Produzione agricola in aumento
o Crescita demografica
- XIV - XV secolo
o Bonifiche e dissodamenti segnano il passo, si esauriscono i progressi, c'
quindi un calo produttivo
o La popolazione inizialmente continua a crescere, poi cala; c' calo
demografico ma la produzione insufficiente alle esigenze, a causa della
carestia

o Pi guerre e devastazioni
E' un susseguirsi di carestie ed epidemie, nella maggior parte dei casi le crisi hanno
quasi sempre origine nelle campagne, derivano da insufficienza alimentare, la pi
famosa la peste nera di met '300, morbo arrivato dalla Crimea su navi mercantili.
1/3 della popolazione morta per questa peste, la pi alta mortalit nelle citt
perch c' contagio, le citt erano in condizioni igienico sanitarie cattive.
C'era la politica demografica delle citt che cercavano di colmare i vuoti con
l'immigrazione, aprendo le porte, per non far aumentare il costo del lavoro; appena si
recuperavano le perdite le porte venivano di nuovo chiuse, le corporazioni volevano
un rigido controllo della quantit di abitanti.
E' un'epoca di crisi demografica, caduta della popolazione, che diventa anche crisi
economica: i prezzi tendono al ribasso, perch la domanda poco sostenuta, con delle
impennate in presenza delle carestie. Il costo del lavoro in netto rialzo, per calo
braccia, c' crisi economica perch calano i ricavi e aumentano i costi i margini di
profitto sono ridotti.
Associazioni tra mercanti
a. Commenda: contratto tra due soggetti, un capitalista che vuole investire
capitale in commercio marittimo e un mercante che cerca capitale disposto a
fare il viaggio. E' un'associazione temporanea, finito il viaggio il contratto si
scioglie, di capitale e lavoro, anticipa la nostra societ. Si tratta di
un'associazione, non di un contratto di prestito
b. Colleganza veneziana: il mercante conferisce lavoro quanto minore il
capitale ( anche una partecipazione finanziaria)
c. Compagnia, nel tardo M.E., si tratta di 20 o pi famiglie mercantili che si
associano, tutti i membri prendono parte agli affari. E' un'associazione di
capitale dove tutti rispondono illimitatamente come nell'attuale societ in nome
collettivo
Commenda/compagnia: differenze
La compagnia ha carattere pi stabile, associazione a carattere continuativo,
dispone di un capitale molto pi rilevante, proveniente da due fonti principali:
- Capitale sociale, della compagnia, dei soci
- Depositi di terzi, su cui matura interessi rimborsabili a vista, capitale restituito
a richiesta del titolare
All'interno della compagnia era presente una banca di deposito e cambi per
aumentare la capacit finanziaria. I depositi di terzi per erano la maggior parte del
capitale, le compagnie erano quindi colossi dai piedi d'argilla. La compagnia anticipa
la struttura a holding.
Nuovo modo di condurre gli affari: la lettera di affari entra nella pratica corrente,
nuovi strumenti contabili, viene introdotta la partita doppia. Registrare tutte le
situazioni di credito e debito era esigenza delle associazioni di mercanti.
Dalla met del '400 si ha la ripresa, l'inizio dell'et moderna

Nella crisi c' un impoverimento del mondo signorile e del mondo contadino, la crisi
lascia delle tracce. Nel mondo signorile distinguiamo:
Nobilt di alto rango, tende a dipendere sempre meno dalla rendita fondiaria perch
per le relazioni che ha con le alte gerarchie trova incarichi ed uffici nella pubblica
amministrazione e nell'esercito, forma uno strato di proprietari assenteisti.
Nobilt minore, si aggrappa ai propri beni e cerca di ridurre il calo delle rendite dato
che non ha altre opportunit all'esterno. Strategie di due tipi:
1.
In alcune aree si va verso un rilancio dell'allevamento (Inghilterra, prima
fase di recinzione; Spagna casigliana; Italia meridionale); si punta all'allevamento
perch richiede poca manodopera in un periodo di rialzo del costo del lavoro per
mancanza di braccia. Il prezzo della lana rimane alto mentre le quotazioni
cerealicole sono al ribasso. Si verifica anche che elevata la domanda di generi
come latticini, carne, ecc. tipici di un'alimentazione ricca.
2.
Dato che si in epoca di epidemie, in altre aree si segue la strategia di
diversificazione e specializzazione delle colture: si scelgono colture alternative ai
cereali che non sono redditizi, in modo particolare la viticoltura in Francia, Italia
centro-settentrionale, perch i turchi impediscono l'arrivo in Occidente dei vini del
levante e i vini sono richiesti dal mercato. Si opta per la coltivazione del lino e del
luppolo, in Germania, perch richiesti da industrie tessili e della birra. Si cerca la
produzione di prodotti richiesti i cui prezzi non temono ribassi.
Nel mondo contadino c' riduzione dei ricavi; proprietari, affittuari coltivatori e
coloni si impoveriscono. La risposta del mondo contadino cercare di integrare i
magri redditi con prestazioni a domicilio per il mercante. L'industria a domicilio si
svilupper poi in modo dominante nel '500-'600.
Effetti della crisi sull'economia dei centri urbani: si creano tensioni, contrasti nel
mondo artigiano tra mastri artigiani e lavoranti per il netto rialzo del costo del lavoro
nonostante i prezzi industriali calino meno di quelli agricoli.
La fine del M.E. periodo travagliato. La risposta alla crisi del mondo artigiano il
potenziamento dell'organizzazione corporativa, incremento numerico delle
corporazioni al governo della citt, rafforzamento del monopolio: da organismi
democratici a organismi sempre pi chiusi esecuzione di un capolavoro sempre
pi difficile, incremento della tassa di accesso al grado di maestro, versamento di una
cauzione, ereditariet del grado di maestro.
La crisi determina anche un inasprimento dei rapporti citt-campagna, si impongono
al contado divieti sempre pi pesanti. Si deteriorano i rapporti tra gli stessi centri
urbani, sono i grandi centri ad applicare severe limitazioni alle citt minori e ai
villaggi.
Dalla met del '400 inizia la ripresa, da met '400 a met '600 si svolgono fatti
cruciali:
- Grandi scoperte geografiche, da cui la formazione di imperi coloniali,
dimensione transoceanica del commercio, incremento eccezionale delle risorse
disponibili
- Nuovi equilibri politici ed economici all'interno dell'Europa: perdono terreno le
aree del Mediterraneo e del Baltico, trae vantaggio il nord-ovest; muta la

leadership degli affari: protagonisti sono olandesi e inglesi, diminuisce


l'importanza di italiani e anseatici
- Affermarsi degli stati unitari: Paesi iberici, Olanda, Francia, Inghilterra che
adottano politiche mercantilistiche, politiche di intervento dello Stato
nell'economia
- Declino della grande aristocrazia feudale, crescita dei ceti borghesi, grandi
mercanti e banchieri, l'et del capitalismo commerciale e finanziario. La
tecnica produttiva non fa passi in avanti
I GRANDI STATI UNITARI
Economia ed espansione coloniale portoghese, fattori che ne hanno favorito l'ascesa:
a. Posizione geografica sulle rotte marittime che collegano Mediterraneo e Mare
del Nord, i due mari a pi alta intensit di traffico che in precedenza erano
collegati via terra. Nel '400 si registrano progressi nella progettazione e nella
costruzione di navi con maggiore capacit di carico e possibilit di
intraprendere viaggi pi lunghi. Progressi anche nella cartografia, le rotte
marittime vennero preferite a quelle terrestri e il Portogallo, decentrato dalle
rotte terrestri, viene a trovarsi al centro dei traffici marittimi
b. Unit politica raggiunta presto, nella seconda met del '200, c' un intervento
dello Stato nell'economia; il Portogallo segue una politica mercantilistica, la
Corona vuol fare dello stato una grande potenza marittima, promuove
l'industria delle costruzioni navali. Lo Stato stesso si fa promotore e
finanziatore di viaggi
Tratti essenziali dell'economia portoghese: economia agricola che si caratterizza per
un impulso alle colture specializzate: vite e olivo. La produzione cerealicola
insufficiente, la viticoltura alimenta un importantissimo commercio di esportazione
del vino verso Inghilterra e Fiandre, il prodotto locale di maggior rilievo. I
portoghesi iniziano i commerci per mare per queste esportazioni. Le zono rivierasche
sono dedite all'attivit peschiera, l'agricoltura trova il suo completamento
nell'esportazione del vino e nell'attivit peschereccia, frequentano il mare sia come
pescatori che come esportatori.
Scopi della conquista, zone interessate dall'espansione e metodi della conquista:
I fase: Inizialmente lo scopo costituito dalla volont di arricchirsi, di oro, cuoio e
schiavi, lungo le coste dell'Africa occidentale
II fase: Lo scopo si definisce meglio e diventa commerciale, la zona interessata
quella dell'Oceano Indiano, le Indie Orientali, attraverso la circumnavigazione
dell'Africa. I portoghesi si inseriscono nel commercio delle spezie, intendevano
monopolizzare l'esportazione dall'India del pepe e di alcune altre spezie a scapito di
veneziani e arabi soprattutto. Le spedizioni dei portoghesi sono sempre
contemporaneamente commerciali e militari contro altre potenze dell'Oceano Indiano,
un commercio molto oneroso, un commercio di Stato: quantit e prezzi sono fissati
tra Stato e Stato, la negoziazione affidata ad agenti del re, la Corona apre ai privati
quando non riesce pi a far fronte alle spese.

Sulla costa dell'India non si ha occupazione territoriale ma semplicemente creazione


di basi commerciali di approvvigionamento di mercanti, marinai e soldati. Col tempo
si formano nuclei stabili
III fase: Colonizzazione vera e propria, occupazione territoriale e avvio di
un'agricoltura a piantagioni (zucchero, caff, ecc.) La zona interessata il Brasile, gli
schiavi presi in Africa venivano portati a lavorare nelle piantagioni brasiliane
Declino della potenza portoghese da met '600, motivi:
a. L'affermazione definitiva del Mare del Nord e la decadenza del Mediterraneo,
il Portogallo si trova di nuovo decentrato, inoltre non ha il richiamo di
importanti prodotti locali, l'unico il vino, non c' convenienza a passare per il
Portogallo
b. L'annessione alla Spagna (1580-1642) provoca il coinvolgimento nella politica
imperialistica e nelle guerre portate avanti dalla Spagna con la conseguente
distruzione della marina portoghese. Rimangono sotto controllo portoghese le
coste occidentali dell'Africa, dove si esercita il commercio degli schiavi; i
portoghesi devono cedere le basi commerciali nell'Oceano Indiano agli
olandesi, resta il Brasile, fonte di prodotti agricoli, minerari e preziosi, con cui
si instaura un mercato. Il Portogallo tenta poi un avvicinamento all'Inghilterra,
ne accetta l'egemonia commerciale per garantirsi dalla Spagna, si impegna ad
utilizzare navi inglesi a preferenza di qualsiasi altra bandiera, a garantire parit
di diritti nel commercio con le colonie portoghesi, ecc.
Economia ed espansione coloniale spagnola, fattori che favoriscono l'ascesa:
a. Posizione geografica (per gli stessi motivi del Portogallo, vedi sopra)
b. Conseguimento dell'unit politica raggiunta a fine '400 (1492) dopo un
graduale processo di unificazione. Nel 1469 unificazione del Regno di
Castiglia [Castiglia: Castiglia + Andalusia, nel centro-sud del Paese; l'Aragona
a nord] e d'Aragona in seguito al matrimonio tra Ferdinando d'Aragona e
Isabella di Castiglia. Nel 1492 avviene la presa del Regno di Granada, l'ultimo
baluardo arabo.
L'unit politica molto fragile, coesistono pi etnie, pi religioni: gli spagnoli
cattolici, i mori musulmani e gli ebrei. A met '400 si sviluppa intolleranza della
borghesia spagnola verso gli ebrei visti come rivali, la Corona emana due editti che
prevedevano l'espulsione e la confisca dei beni per Ebrei e Mori anche se l'intento era
quello della conversione di questi popoli. I Mori erano abili agricoltori ed artigiani,
gli Ebrei mercanti e banchieri, la Spagna perde alcuni degli elementi pi attivi, da
quel momento avr meno lavoro e meno capitale.
Tratti dell'economia spagnola, economia agricolo-pastorale diversificata per zone:
Castiglia, zona centrale, altopiani, clima arido, propriet sconfinate, dedita alla
pastorizia, grandi allevatori di armenti che si riuniscono nella corporazione della
Mesta, riescono a spuntare grandi favori dalla Corona
Andalusia, regione meridionale, agricoltura mediterranea, notevole impulso a vite,
ulivo e gelso, praticato anche l'allevamento bovino ed equino. Economia molto pi
vivace della Castiglia. Le manifatture sono insufficienti al bisogno, riguardano la

lavorazione della seta, del cuoio, la fabbricazione di armi e l'industria della lana che
per non raggiunge uno sviluppo importante in quanto la Spagna importatrice di
panni esteri. Sviluppo moderato a causa del peso degli allevatori che puntano
all'esportazione della lana grezza che ha prezzo elevato sul mercato, l'offerta di lana
inglese si riduce e il prezzo della lana cresce, l'Inghilterra cerca di trattenere
all'interno le materie prime e impone dazi sull'esportazione, vuole valorizzare la
propria industria interna. La Spagna inoltre manca di radicate tradizioni artigiane.
L'Andalusia diventa zona importante perch ha diretto collegamento con l'Atlantico
tramite l'unico fiume navigabile della Spagna. Siviglia diventa l'unico porto
autorizzato alla partenza dei convogli per l'America.
Aragona in origine era la zona pi vivace per le risorse minerarie e l'aritgianato
fiorente, ma il territorio che viene meno favorito perch meno contribuisce a
esercito ed erario
Scopi, modalit dell'espansione e zone interessate:
1. Inserirsi nel commercio delle spezie, si raggiungono le Antille, territorio fertile
che non produce ricchezza nell'immediato se non dopo la colonizzazione
agricola; i primi coloni sono castigliani avidi di ricchezza e in cerca di titoli
nobiliari (la Corona stessa assetata di ricchezza). Con Carlo V si riuniscono le
corone di Spagna e Austria ai primi del '500, formando un blocco che
comprendeva Spagna, Italia, Paesi Bassi, Boemia, Ungheria e parte dell'Europa
centrale. Carlo V impegna il Paese in campagne militari dispendiose, 20 anni di
guerra solo con la Francia.
2. Spostamento dalle Antille per la conquista dell'America centro- meridionale,
sul versante dell'Oceano Pacifico, alla ricerca di metalli preziosi per il prelievo
3. Colonizzazione agricola delle Antille e dell'America spagnola meridionale
Rapporti madre patria-colonie:
Rapporti sotto diretto controllo dello Stato, disciplinati dalla Casa de contratacion
istituita a Siviglia nel 1503, organo attraverso cui lo Stato controlla la materia
coloniale; anche stanza di compensazione dei pagamenti tra madrepatria e colonie.
Per materia coloniale si intende: emigrazione verso le colonie, commercio,
sfruttamento di suolo e sottosuolo.
- Emigrazione: inizialmente possono emigrare solo i castigliani, poi anche tutti
gli altri
- Commercio: non commercio di Stato, per commerciare con le colonie si deve
essere provvisti di licenza, la facolt di commerciare subordinata alla
concessione di licenze, alla fine il commercio con le colonie monopolizzato
da un ristretto numero di case commerciali sivigliane. Eccezionalmente gli
stranieri sono ammessi a questo commercio perch la Corona ha costantemente
bisogno di mezzi finanziari che possono essere ricercati da banchieri esteri
(tedeschi e genovesi), ripagati tramite concessione, anche perch spesso la
Corona spagnola non pagava i debiti.

- Sfruttamento di suolo e sottosuolo: sono di propriet della Corona, vengono


dati in concessione a nobili castigliani. Il concessionario della miniera doveva
una parte del prodotto allo Stato, dal 30 al 50%, le terre erano fatte coltivare
dagli indigeni alla stregua di schiavi, si instaura una specie di societ feudale,
una rete di aziende sul modello castigliano. Le condizioni degli schiavi
suscitano la protesta dei missionari, ascoltati dalla Corona, anch'essa cattolica,
per cui gli schiavi diventeranno uomini liberi.
Il controllo della Corona si esercita anche sulle spedizioni fissando tempi, due
all'anno, e luoghi di partenza e di arrivo: Siviglia e Cadice sono i porti autorizzati per
le partenze, Porto Belo e Vera Cruz quelli di arrivo, sedi anche di fiere.
Articoli esportati dall'Europa verso le colonie: manufatti, articoli di lusso, schiavi
Articoli importati: argento e prodotti delle piantagioni
Cause del declino della potenza spagnola:
- Politica espansionistica che ha sottratto mezzi finanziari e braccia valide alle
attivit produttive, i carichi che arrivavano in Spagna andavano a coprire i
debiti con i banchieri di mezz'Europa
- L'impero spagnolo era un aggregato di territori ciascuno dei quali teneva alla
propria autonomia, l'impero spagnolo mancava di una struttura unitaria politica
ed economica. Spinte centrifughe portavano a debolezza interna.
- Eccessivo interesse per le questioni continentali trascurando le colonie, i
problemi e i rapporti con esse
Il declino inizia a met '600, ai primi del '700 la Spagna perde possedimenti in Italia e
Paesi Bassi, esce quindi dal novero delle grandi potenze
Rivoluzione dei prezzi ('500)
Il flusso di metalli preziosi proveniente dall'America centro-meridionale determina
degli effetti: alterazione degli equilibri monetari, l'incremento di circolante crea
inflazione, la moneta perde valore, c' riduzione della capacit di acquisto della
moneta (ascesa dei prezzi)

1450
Ripresa demografica

1520

1550
1520 - 1550 Prelievo metalli preziosi

L'ascesa dei prezzi inizia a met '400, non quindi dovuta soltanto alla componente
metallistica. La rivoluzione dei prezzi frutto di due componenti:
- Ripresa demografica iniziata a met '400, una maggior domanda ha provocato
un aumento dei prezzi
- Componente metallistica, agisce da met '500

L'ascesa dei prezzi determina una ridistribuzione di ricchezza. Si possono distinguere


nella societ due classi: percettori di entrate fisse e percettori di redditi variabili
(salariati, proprietari feudali, locatori, mercanti, manifattori e banchieri). I percettori
di entrate fisse sono danneggiati dall'ascesa dei prezzi, il salario nominale lo stesso,
quello reale, in base al potere d'acquisto, cala. La propriet feudale tende a gestire la
terra in proprio e a darsi al pascolo. Coloro che percepiscono redditi variabili sono
avvantaggiati, i mercanti riescono a scaricare l'aumento dei prezzi di acquisto su
quelli di vendita. I manifattori sono favoriti da un approvvigionamento pi a buon
mercato delle materie prime dalle colonie, i salari sono stazionari, inoltre c' molta
liquidit tassi di interesse in ribasso. I ricavi crescono pi dei costi. I banchieri si
trovano in situazione di favore per gli stati unitari che hanno grosse necessit di
credito.
La grande propriet feudale declina con la rivoluzione dei prezzi. E' l'era del
capitalismo commerciale finanziario, non c' ancora un capitalismo industriale.
Nel '500 il Mare del Nord grande crocevia del traffico mondiale
Cause: si affacciano pianure densamente popolate (produttori e forza
lavoro/consumatori e domanda sostenuta), sono regioni solcate da fiumi navigabili,
diventano oggetto di commercio beni sempre pi poveri, e sono aree ricche di risorse
minerarie, come l'Inghilterra, la Francia del nord-est, Belgio e Germania, importanti
perch le materie prime, i metalli tendono a sostituirsi al legno. Sono zone
caratterizzate da un artigianato fiorentissimo. Stretto il collegamento con
l'Atlantico.
Anversa nel '500 sede del grande mercato di ridistribuzione, si incontrano le rotte
dall'Inghilterra, esportazione di lana e panni di lana, da Lisbona, prodotti orientali e
spezie, dal Mediterraneo, dalla Germania e dal Baltico, con legno, cereali, ecc. Il
Mare del Nord il centro dei traffici internazionali. Venezia e Lisbona sono
decentrate, ci si incontra tutti nei Paesi Bassi.
Fattori che favoriscono l'ascesa dei Paesi Bassi del Nord:
- Conseguimento dell'unit politica
- Strategie adottate
- Disinteresse delle potenze rivali distratte da problemi interni
Unit politica nel 1579, le province settentrionali dopo 40 anni di guerra contro la
Spagna si costituiscono in stati indipendenti; nell'Unione di Utrecht avviene il
distacco dalle province del sud e assume il nome di Repubbliche delle 7 province
unite. Il periodo di massima espansione va dal 1580 al 1650: ascesa marittima,
commerciale, coloniale e finanziaria. Le province del sud restano sotto la Spagna.
E' un territorio che presenta un clima ingrato, terreno umido, non in grado di
produrre le derrate alimentari indispensabili, solo 1/4 della superficie a seminativo,
carente di materie prime, il problema ricercare l'equilibrio della bilancia
commerciale visto che devono ricorrere a pesanti importazioni.
Olanda: necessit di importazione di derrate alimentari e materie prime, ricerca
dell'equilibrio della bilancia commerciale.

Strategie: espandere le colture foraggiere per avere maggiore produttivit del terreno,
colture che restituiscono al terreno le sostanze perdute, eliminando il riposo.
L'Olanda il primo paese a introdurre le colture foraggiere accompagnato anche da
un incremento dell'allevamento. Gli olandesi diedero anche impulso all'industria dei
latticini destinati all'esportazione. Furono promosse colture specializzate, in modo
particolare ortaggi e fiori, anche questi per l'esportazione. Utilizzo intelligente delle
risorse del mare, pescoso; promozione della pesca e della lavorazione del pesce salato
e affumicato, sempre per l'esportazione, utile anche ad abituare gli olandesi alla
navigazione, al trasporto marittimo, al commercio per conto terzi. Le poche risorse
sono utilizzate sapientemente.
Fattori che favoriscono l'ascesa dei Paesi Bassi del Nord il disinteresse delle
maggiori potenze che non ostacolarono l'ascesa olandese perch impegnati in
problemi interni: i paesi iberici sono gi in fase di declino con grossi problemi
finanziari (Spagna); la Francia impegnata nelle guerre di religione, ha problemi
interni; l'Inghilterra si trova in mezzo alle guerre civili.
Espansione e politica coloniale francese (1580 - 1650):
Il movente commerciale, diversamente dalla Spagna, e deriva dalla necessit di
approvvigionarsi direttamente di quei prodotti orientali che si acquisivano sul
mercato di Anversa, rimasto agli spagnoli in quanto nei Paesi Bassi del Sud. Non
pi possibile frequentare il mercato di Anversa.
Il sistema delle compagnie privilegiate alla base, l'espansione avviene tramite
queste, le prime Societ per Azioni si costituiscono per apporto di capitali privati, a
queste compagnie concesso l'esercizio in condizioni di monopolio della
navigazione, del commercio e dell'amministrazione coloniale, eventualmente, in una
zona ben definita e per un certo tempo. Queste S.p.A. operano anche in Inghilterra e
in parte in Francia. L'espansione coloniale affidata a privati, lo Stato si riserva solo
un certo controllo nominando i governatori delle colonie e partecipando agli utili,
tramite il pagamento di una tassa per il rinnovo della concessione del privilegio. Fare
un commercio di stato voleva dire entrare in guerra, il sistema delle compagnie
privilegiate consentiva alti profitti contro notevoli spese e sollevava lo Stato da molte
incombenze. Si creano anche grossi organismi in grado di fronteggiare le potenze
nemiche nel confronto che si sarebbe dovuto sostenere.
Compagnia olandese delle Indie orientali: 200 anni di vita, lo scopo
approvvigionarsi direttamente dei prodotti orientali, inizialmente non una S.p.A.,
questa forma giuridica il risultato di un'evoluzione. All'inizio un'insieme di
contratti di armamento, societ occasionali, per armare singole spedizioni. Poi si vede
che necessario un organismo a carattere stabile: si facevano viaggi lunghi e gli
impieghi non erano immediatamente liquidabili, era necessario costituire enti distinti
dalle persone dei soci, con un patrimonio autonomi distinto da quello dei soci, il
capitale sociale, diviso in quote uguali, cedibili, oggetto di compravendita nelle
Borse. Da un insieme di societ occasionali si pass ad una societ a carattere stabile
nella forma della S.p.A. Zona di operazioni: sud - est asiatico, fulcro delle operazioni
nell'arcipelago della Malesia con il grande mercato di Batavia. Dal sud - est asiatico
puntano verso l'India, dove sono i portoghesi, e l'Australia, nuova Olanda. Erano

spedizioni molto lunghe, di un anno, un anno e mezzo, facendo anche servizi tra
colonie.
Compagnia olandese delle Indie occidentali: 60 anni di vita, minore importanza,
scopo politico, l'obiettivo intaccare il monopolio portoghese, catturare con azioni di
pirateria e guerra di corsa le navi portoghesi e spagnole cariche di metalli preziosi, da
cui derivano gli utili.
La Borsa un mercato, il termine deriva dal nome di una piazza di Bruges dove si
riunivano i mercanti per regolare i pagamenti, la Place de la Bourse su cui si
affacciava il palazzo dei Van der Bourse che ospitavano nella propria residenza i
mercanti forestieri. I primi mercati finanziari operano nel '500 a Bruges, Anversa e,
nel '600 ad Amsterdam; le Borse di Amsterdam e Londra sono istituzioni private
collegate ad associazioni di mercanti,sono borse speculative, a differenza delle Borse
in Francia, Italia e Germania, istituzioni pubbliche. Inizialmente sono miste, come ad
Amsterdam, si trattano merci, valori e cambi, merci richieste su scala mondiale,
merci coloniali come il caff lo zucchero e il cotone. La Borsa grani era separata, l si
trattavano i cereali, i Paesi Bassi non erano produttori di cereali, la Borsa grani era il
mercato di ridistribuzione della produzione cerealicola.
L'azione il titolo di credito rappresentativo di una quota del capitale sociale.
L'obbligazione titolo di credito rappresentativo di una quota del debito, prestito
obbligazionario. L'azionista comproprietario della societ, partecipa a utili e
perdite, l'obbligazionista un prestatore: ha diritto alla restituzione del capitale e a un
interesse fisso. Non venivano trattati molti titoli: Titoli delle Compagnie, Titoli di
Stato, infatti lo sviluppo delle S.p.A. molto lento perch inizialmente si ha la
tendenza ad investire in attivit alle quali si prende parte attiva, per es. la compagnia
medievale. Col tempo matura una nuova mentalit, il salto di qualit si ha con la
formazione degli stati unitari e le emissioni di titoli del debito pubblico, i
risparmiatori si avvicinano a questo tipo di investimento, ritengono lo Stato garante
del rimborso del capitale e della corresponsione dell' interesse, ritenuto abbastanza
sicuro, passano lentamente da azioni ad obbligazioni, ma la diffusione delle S.p.A.
risulta lenta anche perch manca tuttora il riconoscimento della responsabilit
limitata verso terzi al conferimento della commessa. Bisogna aspettare met '800 per
il riconoscimento della responsabilit limitata dell'azionista. L'azionista risponde con
il proprio capitale per attivit che non si conoscono, il rischio quindi notevole.
Vengono introdotti due tipi di negoziazioni alla borsa di Amsterdam:
- Vendita al pubblico incanto: vendita all'asta, pubblica, che non prevede
negoziazione diretta tra i due contraenti; introdotta per la vendita di merci
coloniali
- Negoziazione a termine: i due contraenti stipulano un contratto e rimandano a
termine l'esecuzione degli impegni assunti, un contratto a esecuzione differita
nel pagamento del prezzo e nella consegna della merce. Sorto per l'acquisto di
generi di prima necessit che si suppone vengano a scarseggiare, per
assicurarsi la merce e per evitare l'aumento dei prezzi

Il compratore
cerca di
comprare a termine in
previsione di un
rialzo, per
vendere a maggior prezzo,
il venditore vende in previsione di un calo.
Gli olandesi seppero valorizzare il capitale accumulato:
Effetti sull'agricoltura:
a. Capitale impiegato nell'acquisizione di terra da parte dei ceti borghesi
b. Opera di bonifica, sistemazioni idrauliche e conseguente espansione dell'area
coltivata
c. Avanzamento della tecnica agraria (fiori, piante industriali)
Effetti sull'industria:
a. Potenziamento dell'industria delle costruzioni navali che assume la forma della
grande impresa
b. Affermazione di nuovi settori, industria zuccheriera, lavorazione del tabacco
c. Avanzamento delle industrie tessili tradizionali, lino e lana
Amsterdam al centro di una rete di relazioni commerciali di cui il commercio
coloniale rappresenta solo una piccola parte (25%) del commercio complessivo.
Fiorirono quindi specializzazioni nelle occupazioni: assicuratori marittimi,
spedizionieri, trasportatori, sensari di nolo, ecc.
Le grandi operazioni finanziarie sono in mano a operatori olandesi, la banca dei
cambi di Amsterdam fin per favorire le operazioni di pagamento: cambia le monete
ed effettua i pagamenti tra mercanti tramite operazioni di giro di conto senza
movimento di denaro.
MERCANTILISMO
Corrente di pensiero, indirizzo di politica economica. E' la corrente di pensiero che si
collega alla politica economica degli stati unitari. L'epoca di riferimento l'et
moderna (sec. XVI - XVII). Sono politiche di intervento dello Stato nell'economia.
Motivi politici, per rinsaldare l'unit politica di recente conseguita
Motivi finanziari: gli stati unitari hanno esigenze finanziarie nuove e pressanti, gli
stati riprendono le competenze decentrate nell'alto M.E., quando aveva concesso una
serie di poteri sovrani. Nell'et moderna il sovrano riassume i poteri decentrati,
assolve una serie di funzioni di amministrazione, controllo e difesa del territorio
caricandosi dei relativi oneri, in precedenza a favore dei titolari dei poteri sovrani.
Amministrazione, esercito, creazione di infrastrutture e rete di comunicazioni.
Diventa molto importante studiare come incrementare la ricchezza delle nazioni visti
i nuovi oneri da sopportare, c' legame tra i pensatori mercantilisti e le politiche
economiche. Vari mezzi possono essere impiegati per incrementare la ricchezza della
nazione, si configurano pertanto politiche mercantilistiche diverse.

1. Politica che si incentra sul prelievo di oro e metalli preziosi dalle aree
coloniali (Spagna e Portogallo). Questa politica si fonda sul concetto di
ricchezza intesa come quantit assoluta di metalli preziosi esistente nel
paese, implica uno sfruttamento delle aree coloniali.
2. Politica che d rilevanza in particolare al commercio estero e che punta
sulla bilancia commerciale attiva: Esportazioni - Importazioni > 0; cos
si incrementa la ricchezza, il flusso di denaro arriva attraverso il
commercio (Olanda e Inghilterra). In materia di commercio interno, per
quanto riguarda l'unificazione del mercato alla quale puntano gli stati
mercantilisti, si ottengono risultati significativi solo in Inghilterra.
3. Politica della produzione che promuove soprattutto l'esportazione di
prodotti finiti e favorisce l'occupazione interna (Francia). Le aree
coloniali sono viste come luoghi di approvvigionamento a buon mercato
di materie prime e sono mercato di sbocco aggiuntivo a quello interno.
4. Politica demografica degli stati mercantilisti: incremento della
popolazione vista come soldati, contribuenti e forza lavoro importante
nella politica della produzione (minor costo del lavoro). Particolarmente
curata l'immigrazione di professionalit qualificate, per es. i francesi
favoriscono l'immigrazione di artigiani specializzati italiani.
INGHILTERRA
Basso M.E., lInghilterra unarea periferica, il primato del Mediterraneo. Dopo
met 600, esaurita lascesa olandese, lInghilterra al centro delleconomia
mondiale, del mondo civile, si sono gi formate le prime colonie di popolamento, c
stata una evoluzione le cui premesse si gettano nel 500. La realt inglese ha dei punti
di forza che si scorgono gi nel basso M.E.: ununit geografica, unisola, ha fiumi
navigabili, facili approdi costieri. La navigazione pluviale unita a quella costiera
hanno consentito continui contatti tra le colonie locali. E uno stato unitario che ha
fortemente limitato le prerogative feudali, ha unautorit centrale forte, e contenuto le
autonomie cittadine. Es. lamministrazione della giustizia affidata a un funzionario
regio. Le citt inglesi sono pi piccole di quelle mediterranee, prevale il villaggio
attorno al quale si sono formati borghi che col tempo hanno prevalso sul nucleo
originario. Sono citt di tipo rurale, con vaste zone dedicate ad agricoltura e
allevamento.
Le tendenze unitarie in economia si manifestano nella unit delle monete, unit dei
sistemi di pesi e misure, nella mancanza di dogane interne, la politica doganale
rivolta a tutelare linteresse, leconomia di tutto il Paese.
Nel basso M.E. leconomia non sviluppata, il Paese in larga misura bastante a se
stesso. Commercio estero: esportazioni di materie prime come lana grezza e minerali,
importa articoli di lusso, manufatti, spezie sono le caratteristiche dei paesi
arretrati. Importazione in larga misura dallItalia e dalle Fiandre. Il commercio estero
in mano a operatori stranieri, in Inghilterra i mercanti non hanno ancora
lorganizzazione tecnica commerciale di altri paesi, come gli Ebrei, poi espulsi,

italiani, fiamminghi e tedeschi. Si stabilisce un rapporto tra Corona e operatori


stranieri mal visto dai mercanti locali. La Corona ha bisogno di prestiti, gli operatori
stranieri chiedono in cambio licenze di esportazione, da qui il commercio estero
finisce nelle mani di operatori stranieri.
Alla fine del basso M.E. il quadro muta, si registrano progressi significativi
dellindustria della lana. Tra le cause una immigrazione di artigiani specializzati dalle
Fiandre insorti ed espulsi dal loro Paese (in Inghilterra mancavano conoscenze
artigiane). Inoltre la protezione doganale accordata dallo Stato allindustria locale
della lana limita lesportazione di lana grezza. Si riduce lofferta di lana inglese, si
impone sul mercato internazionale la lana spagnola. Il movimento delle recinzioni e
lespansione dellallevamento.
Recinzioni o enclosures, per tutta let moderna, da met 400 ai primi dell800; due
sono le fasi cruciali:
- Periodo 400 500, le recinzioni hanno motivi speculativi
- Periodo secondo 700, contemporanee alla prima rivoluzione industriale, per
necessit di ammodernare lagricoltura, accrescere la produttivit dei terreni
Terre interessate dal movimento delle recinzioni: campi aperti (open fields o
seminativi) e terre comuni (common lands: incolte). In Inghilterra sopravviveva il
sistema dei campi aperti, sistema che aveva mantenuto in vita la piccola propriet
coltivatrice ma aveva condannato lagricoltura allimmobilismo: le propriet non
erano continue ma disperse, ogni innovazione richiedeva il consenso e il concorso
finanziario di tutti i proprietari, per questo il sistema era immobile. Era prevalsa una
sorta di coltivazione in comune, ogni proprietario contribuiva con sementi, attrezzi e
bestiame. I campi aperti dal raccolto alla semina successiva diventavano propriet
indivisa aperta al pascolo, per rifertilizzare. Le terre comuni in origine erano del
signore feudale, poi quando questi inizia a cedere terre, cede anche diritti di pascolo
su queste terre comuni agli acquirenti degli open fields. Le terre comuni diventano
terre di nessuno sulle quali sono concessi diritti di pascolo. Recintare significa:
- Dare continuit alla propriet, farne delle entit compatte
- Ingrandire tali propriet ripartendo le terre comuni tra i proprietari degli open
fields
- Cingere di siepi continue le terre cos ottenute (campi aperti + quote di terre
comuni)
- Estendere lallevamento, il pascolo sulle terre recintate
Motivi per i quali si convertono i seminativi in pascolo:
- Incremento del prezzo della lana (400 500)
- Flessione dei prezzi cerealicoli (400)
- Aumento dei salari (400), il pascolo richiede meno manodopera
Le recinzioni inizialmente sono spontanee, per accordo fra privati, nella seconda
ondata sono decretate per legge. C bisogno di reprimere gli abusi e di accelerare il
processo. Le recinzioni danno luogo ad abusi perch chi aveva pi terra riusciva ad
influenzare le scelte e gli eventi, obbligava a recingere anche chi era contrario, perch
non era in grado di pagare le spese di recinzione Inoltre nelle terre comuni si era

insediata povera gente che aveva costruito abitazioni, abusivamente, i cottages, che
vivevano dei proventi di queste terre e ripartendo le terre comuni costoro vengono
espulsi. La recinzione comporta lespulsione della povera gente dalle terre comuni.
La legge aveva lobiettivo di reprimere gli abusi, corrispondere indennizzi ai
danneggiati, prevedere agevolazioni per gli espulsi (terre comuni lasciate indivise), si
va verso maggiore tolleranza. In realt le leggi raggiungono risultati tra 700 e 800,
alla fine del processo, allinizio infatti erano solo principi generali, le clausole locali
erano lasciate alla contrattazione tra privati. Alcuni sono costretti a cedere per debito.
La recinzione avveniva cos: cera una petizione che doveva portare la firma dei
proprietari, petizione accolta se erano rappresentati i 4/5 delle terre da recintare, cos i
grossi proprietari potevano influire notevolmente sulle scelte e nascevano gli abusi.
Inoltre alcuni proprietari nel corso delle recinzioni cercavano di accaparrarsi nuovi
terreni tramite acquisto o per costrizione (debito).
Effetti della prima ondata di recinzioni:
- Ingrandimento delle propriet concentrazione della propriet fondiaria
- Liberazione di forza lavoro, incremento della disoccupazione
a. Destinazione pascolo, conseguente minor richiesta di manodopera
b. Piccoli proprietari cedono il loro terreno al grande proprietario vicino
c. Espulsione dei cottages dalle terre comuni
Le recinzioni favoriscono da un lato un processo di accumulazione di capitale e
dallaltro attivano un processo di proletarizzazione.
LInghilterra nella seconda met del 500 un Paese che partecipa allespansione
cinquecentesca e nel 500 getta le basi dello sviluppo successivo, dalla met del 600.
Presenta per vistose sacche di povert.
Cause del diffuso pauperismo:
a. Effetto recinzioni
b. Effetti della rivoluzione dei prezzi
c. Effetto della riforma Protestante soppressione di ordini monastici, confisca
dei beni nuove aggregazioni fondiarie liberazione forza lavoro
[]
Mercantilismo inglese in materia di navigazione: lobiettivo dellInghilterra
diventare una grande potenza marittima, navale e commerciale. Rinuncia
allespansione sul continente. Nel 1651 viene emanato latto di navigazione: codice
sistematico che raccoglie una serie di disposizioni in materia di trasporto marittimo e
di pesca. Due osservazioni:
Latto di navigazione lepilogo di tutta una politica abbracciata dallInghilterra fin
dalla fine del 300, non qualcosa di nuovo, gi da tempo lInghilterra aveva
emanato decreti che proibivano lutilizzo di naviglio straniero; la Spagna a sua volta
aveva escluso le navi inglesi dai propri porti. Questi decreti che venivano
continuamente rinnovati tendevano a perdere efficacia perch la marina nazionale
non era ancora sviluppata, non era in grado di far fronte a tutte le esigenze del

commercio. Nel 500 i decreti proibitivi suscitano la rappresaglia spagnola sopra


descritta escludendo la marina inglese da tutto limpero spagnolo.
Elisabetta I allora revoca i decreti proibitivi (seconda met del 500), ai primi del
600 questi vengono rimessi in vigore, a met 600 viene emanato latto della
navigazione, ancora proibitivo. Latto della navigazione raccoglie le disposizioni
precedentemente emanate, le completa, perfeziona, dando luogo allatto stesso;
anche atto di intolleranza contro lOlanda che a met 600 in piena ascesa e
possiede una marina potentissima. Tra Olanda e Inghilterra che si stanno sviluppando
nella stessa direzione sorgono una serie di ostilit in materia di industria della lana: si
era creato un rapporto concorrenziale tra le due industrie della lana, lOlanda vietava
limportazione di tessuti inglesi, lInghilterra vietava lesportazione di lana grezza
che veniva lavorata dagli olandesi. Allo stesso modo in materia di pesca: gli olandesi
pescavano nelle acque territoriali inglesi; in materia di trasporto marittimo gli
olandesi erano soprattutto trasportatori per conto terzi, si arriva allatto di
navigazione che non ebbe effetti miracolosi, non produsse effetti immediati per ebbe
efficacia rispetto ai precedenti decreti proibitivi perch intervenne quando
lespansione della marina inglese era gi in atto quindi ebbe il ruolo di sostenere
questo sviluppo ponendolo al riparo dalla componente olandese che altrimenti
avrebbe annullato i suoi sforzi di crescita. La marina inglese diventer la prima al
mondo ai primi del 700. Le reazioni immediate allemanazione dellatto della
navigazione: rialzo dei noli per momentanee insufficienze della marina nazionale a
coprire le esigenze del commercio. Ne deriv una reazione degli ambienti mercantili
che lamentano un aumento del prezzo dei trasporti. Lo Stato risponde con una
sospensione delle misure proibitive; queste deroghe provocano le proteste di
costruttori e armatori inglesi. Lo Stato in risposta alle proteste di costruttori e
armatori emana un secondo atto della navigazione (1660) che non altro che un
inasprimento del primo.
Il contenzioso Inghilterra Olanda sfocia in un conflitto alla fine del quale
lInghilterra detta le condizioni, la fine della potenza olandese.
Mercantilismo francese: sotto il regno di Luigi XIV (1661 1715), amministrazione
del responsabile dellamministrazione finanziaria e delleconomia nazionale, Colbert.
Colbert ebbe due meriti: mise ordine nelle finanze dello Stato in un periodo di guerra
e fu uno dei periodi pi splendidi della Francia. Politica di intervento dello Stato per
consolidare lunit politica e perch ci sono esigenze finanziarie che portano a dover
intervenire in economia. La Francia ha problemi finanziari, Colbert privilegia
lindustria a scapito dellagricoltura perch ritiene che lindustria sia suscettibile di
trasformazione e quindi pi idonea ad incrementare la ricchezza nazionale. La
politica francese in materia di industria:
Favorisce in modo particolare i settori di esportazione in modo che la bilancia
commerciale risulti attiva cio esportazioni > importazioni.
Esportazioni in Francia sono prodotti di lusso. Si voglio rinnovare procedimenti
tecnici e forme organizzative per rendere pi competitive le produzioni di lusso
rivolte allesportazione. Il problema aggirare lostacolo delle corporazioni: Colbert

pose questi settori produttivi sotto la protezione dello Stato sottraendoli al controllo
corporativo e concesse loro particolari privilegi: diritti di privativa: monopolio di
fabbricazione concessi a certe unit produttive dello Stato, per un certo tempo,
protezione doganale, trattenendo materie prime allinterno e impedendo
limportazione di manufatti stranieri; partecipazione dello Stato al capitale
dimpianto, esenzioni fiscali, talvolta concessione dei locali.
I settori che producono per il mercato interno rimangono sottoposti al controllo
corporativo, c per la tendenza da parte dello Stato a ridurre il potere delle
corporazioni e farne degli strumenti attraverso i quali lo Stato disciplina la
produzione, si raggiungono risultati molto diversi da settore a settore, Lione diventa
primo centro mondiale di tessitura, strappa il primato allarea italiana, nelle
produzioni di lusso. Leccessivo intervento statale ha causato una classe
imprenditoriale scarsa di iniziative, lenta nellagire, inoltre lo Stato ha privilegiato le
produzioni di lusso, non per questa via che si arriva al decollo industriale. Tra le
agevolazioni vi sono privilegi (es. diritto di privativa monopolio di fabbricazione)
che portano leconomia verso il ritardo tecnico, venivano di fatto poste barriere
allentrata e le ditte monopolistiche non avevano interesse allo sviluppo. Nei settori
rivolti al mercato interno si crea una sovrapposizione di norme laddove i regolamenti
del governo si vanno a sovrapporre alle norme corporative. La politica francese tende
a introdurre cambiamenti in una struttura produttiva ancora improntata alle tradizioni.
Lagricoltura risente di una normative estremamente vincolistica in materia di
commercio dei prodotti agricoli. La politica francese appare dominata dalla
preoccupazione di garantire gli approvvigionamenti interni visto che il 600 secolo
di carestie. Gli interessi dei produttori agricoli vengono sacrificati a questo scopo
In materia di commercio, commercio interno: per arrivare alla formazione di un unico
mercato interno si devono praticare due vie: soppressione delle dogane interne e
sviluppo delle comunicazioni. Colbert raggiunge risultati parziali nella soppressione
delle dogane interne, non riusc ad abbattere i potenti interessi locali, per cui la cinta
doganale riusc ad abbracciare solo una parte del territorio nazionale, le restanti
province conserveranno le rispettive autonomie doganali; in materia di comunicazioni
si raggiunsero risultati importanti, soprattutto si miglior la navigazione interna. In
materia di commercio estero si adotta il sistema delle compagnie privilegiate perch
impegna meno lo Stato, dotate di grandissimi privilegi come la nomina dei
governatori delle colonie. I risultati sono per molto modesti perch il capitale
privato francese reticente ad investire in queste iniziative ci sono azioni
invendute. Lo Stato partecipa in prima persona al capitale dimpiando delle
compagnie. Le zone dinteresse son il Nord America (San Lorenzo) e le Antille da
cui ricavano lo zucchero.
Gli obiettivi della colonizzazione sono quelli di stabilire relazioni commercoiali con
le colonie allo scopo di approvvigionarsi di certi generi come lo zucchero che in parte
consuma allinterno, in parte riesporta dopo averlo lavorato.
Meno incisiva la politica francese rispetto a quella inglese, sulla navigazione non ci
sono misure protettive. Sviluppo della marina mercantile nazionale, il movimento

portuale francese in mano agli olandesi, i quali vengono limitati da questo sviluppo.
Le vie praticate dallo Stato francese per potenziare la marina nazionale sono:
a. Premi di costruzione allindustria nazionale delle costruzioni navali
b. Applicazione di dazi al naviglio straniero in entrata e uscita dai porti
c. Creazione di porti franchi (Marsiglia, Bayonne, Dunkerque) tenuti fuori dalla
cinta doganale riconoscendoli a regime speciale per favorire il commercio di
transito: era riconosciuto a questi porti un regime speciale particolarmente
favorevole a tutte le navi in transito, questi porti si configurano come grandi
piazze internazionali fuori dalla cinta doganale e quindi non soggette alle
tariffe protezionistiche per evitare di ostacolare consolidate tradizioni
commerciali.
AREA ITALIANA ('500 - '600 - '700)
Il primato dei centri italiani intaccato, i centri italiani risentono negativamente dei
seguenti fatti:
- Spostamento delle grandi rotte commerciali
- Formazione dei grandi stati unitari e adozione di politiche mercantilistiche:
politiche di esclusione in seguito all'erezione di barriere doganali che proteggono
l'economia nazionale
- Perdita di privilegi commerciali nel Mediterraneo orientale
Nel '500 c' sostanziale tenuta dell'area italiana, nella seconda met si registra una
ripresa, nota come estate di San Martino, effimera, che prelude alla crisi del '600. C'
una sostanziale tenuta e un'effimera ripresa perch la rivoluzione dei prezzi in quel
periodo pi intensa, la popolazione in crescita, c' flusso di metalli preziosi. Il '500
secolo di ripresa caratterizzato da alti prezzi, anche le produzioni non competitive
riescono a prosperare, una fase di alta congiuntura, si conseguono profitti anche da
parte dei produttori marginali. Le industrie della lana per es. sono in concorrenza con
Olanda e Inghilterra ma gli operatori italiani hanno esperienza e professionalit, ci si
orienta quindi a produzioni di lusso, come la Francia. L'Italia ha il primato delle
produzioni artistiche, un primato che sar ceduto alla Francia. L'industria della seta fu
molto importante, qui si hanno le prime esperienze di produzione di fabbrica, i mulini
da seta sono veri e propri sistemi di fabbrica, anche se non c' un processo di
rivoluzione. L'innovazione non si estesa a tutto il processo, non ha coinvolto altri
settori. La seta elemento decorativo nell'edilizia rinascimentale, un'industria che
ha un mercato ma non porter alla rivoluzione industriale.
L'Inghilterra avr ragione favorendo la produzione di beni a largo consumo, lanificio,
cotonificio, industria del ferro, ecc.
C' tenuta nel campo degli affari di credito, ascesa dei banchieri genovesi, creditori
della Corona di Spagna. Genova ha ruolo importante come anello centrale in tutte le
comunicazioni tra le varie parti dell'impero spagnolo (escludendo la Francia). La
crescita riguarda anche Roma come centro finanziario per gli uffici di cambio, citt
cosmopolita ma in mano ad operatori stranieri.

Il '600 secolo di declino, con il massimo ripiegamento nell'economia italiana, c'


una inversione di congiuntura, con la caduta della domanda e quindi anche dei prezzi
vengono alla luce le carenze dell'apparato produttivo italiano. La produzione italiana
non competitiva, si produce a costi alti a causa di tecniche e criteri organizzativi
superati mentre le economie europee pi forti organizzano la produzione su basi
nuove, pi concorrenziali. C' un aumento del costo del lavoro a causa della minor
offerta di lavoro per effetto della caduta della popolazione dovuta alle epidemie. C'
infine una pressione fiscale onerosa, mal ripartita, che incide sui costi di produzione.
La produzione italiana insiste con un'offerta di qualit mentre il mercato spinge nella
direzione opposta. Tutto questo in un quadro di politiche di protezione portate avanti
dai grandi stati unitari. La produzione degli stati italiani va incontro ad un
restringimento degli sbocchi all'estero ma non pu contare neppure sul mercato
interno, dato il particolarismo economico che caratterizzava gli stati regionali. Sul
piano dei servizi armatoriali i nostri operatori non reggono pi alla concorrenza delle
marine olandese e inglese che praticano prezzi pi bassi. Livorno una grande piazza
internazionale, porto franco, diventa una base di operazione della marina inglese.
Nel settore "affari di credito" i nostri banchieri risentono della concorrenza di mercati
organizzati come Amsterdam nel '600 e Londra nel '700. Quali prospettive per l'area
italiana? A fine '600 l'area italiana agricola, ormai esporta derrate alimentari,
materie prime tessili e semilavorati, quando in precedenza era esportatrice di
manufatti, servizi armatoriali e bancari, c' stata una involuzione. Spostamenti di
interesse verso l'agricoltura, si cerca sicurezza nell'agricoltura durante le crisi del
'600. C' una caduta dei prezzi nel '600 ma i prezzi agricoli cedono meno dei prezzi
dei prodotti industriali, pi elastici. Nel '600 si generano cambiamenti che per non
portano una ventata di nuovo in quanto incrementano soprattutto le propriet nobiliari
e si forma una nuova nobilt per il moltiplicarsi dei titoli nobiliari. Sono classi il cui
potere e prestigio poggiano sul possesso della terra e dei privilegi, dall'assenteismo di
queste classi derivano per germi di miglioramento, si forma uno strato di affittuari e
amministratori che porteranno uno spirito nuovo nell'agricoltura del '700.
Il '700 un secolo di ripresa dell'economia europea e un secolo di riforme auspicate,
tentate ma non sempre riuscite per via delle resistenze.
Segnali di ripresa sono l'aumento della popolazione agricola, l'incremento
demografico, l'espansione del commercio internazionale. L'aumento della produzione
agricola dovuto all'avanzamento della tecnica agraria in Paesi Bassi, Inghilterra,
Lombardia, ecc. che consiste in progressi nelle rotazioni agrarie, si arriva
all'abbandono del riposo, rotazioni continue tra colture cerealicole, leguminose e
foraggiere (depauperanti e reintegrative), aumenta la produzione per unit di
superficie. Aumento della superficie coltivabile in seguito a bonifiche e nell'est
europeo aumento della pressione feudale dove si sono avuti processi di
rifeudalizzazione.
- L'incremento demografico avviene grazie a una migliore alimentazione, pi
abbondante e diversificata

- L'espansione del commercio internazionale avviene con la formazione degli


imperi coloniali francese e inglese, il commercio interno ancora difficoltoso
Riforme auspicate dai governi: le guerre di met '700 producono un effetto devastante
sulle finanze degli stati, i tradizionali sistemi di aumento della pressione fiscale non
sono sufficienti, si rende indispensabile la scelta riformatrice, una scelta d'obbligo:
abolire le esenzioni fiscali di cui godevano le classi privilegiate come nobilt e clero.
L'azione difficile, i sovrani utilizzano l'arma dell'illuminismo per liberare la societ
dai privilegi. L'unit politica deve tradursi in unit economica, lo Stato deve
acquistare il controllo di tutte le risorse che non devono pi andare a vantaggio dei
singoli ma devono essere sfruttate per tutta la collettivit, lo Stato deve riaffermare la
sua sovranit anche andando contro gli interessi dei singoli. Le riforme sono anche
volute dalla classe imprenditrice, agricola e industriale: nuclei di borghesia agraria
che portano uno spirito nuovo nell'agricoltura, la classe imprenditrice agricola spinge
ad una agricoltura di mercato, non pi di sussistenza, sono disposti a investimenti, a
rischio per il profitto, una classe di affittuari, contadini arricchiti, ecc. classi che
hanno approfittato della lontananza dei nobili proprietari.
I grandi proprietari affittano perch i canoni sono in aumento, questa borghesia
agraria guarda alla terra come fonte di reddito, un'agricoltura per il mercato,
disposta a fare investimenti, migliorare le tecniche produttive. Questa borghesia
agraria chiede che sia abolita la legislazione vincolistica che sacrifica i propri
interessi:
1. Liberalizzazione del commercio dei prodotti agricoli, prima era privilegiato
il rifornimento delle citt a scapito dei prodotti agricoli; soppressione di
dogane interne, pedaggi e vincoli alla circolazione delle merci
2. Liberalizzazione del commercio delle perle, gran parte delle perle sono
fuori commercio, immobilizzate nelle manomorte ecclesiastiche,
inalienabili, nei maggiorascati e nei fedecommessi, disposizioni di ultima
volont per cui l'erede ha l'obbligo di consegnare il bene a una terza
persona inalienabile e indivisibile. Questi sono istituti che garantiscono
l'indivisibilit e l'inalienabilit dei patrimoni, questa borghesia chiede
l'abolizione dei suddetti istituti
3. Equa distribuzione del carico fiscale, cio l'abolizione delle esenzioni
fiscali e quindi l'introduzione dei catasti. Censimento dei beni che serve da
base per il riparto del carico fiscale, tiene conto della quantit di terra
posseduta e dell'attitudine della stessa a produrre
Risultati importanti si raggiungono nella Lombardia austriaca, viene introdotto un
nuovo catasto - il catasto di Maria Teresa, nella seconda met del '700 - impersonale,
non tiene conto dello stato sociale del contribuente ed anche un catasto geometrico
particellare: si fonda sulla misura e stima parcellare delle terre da parte di periti.
La borghesia industriale costituita da mercanti imprenditori che organizzano
l'industria a domicilio nelle campagne. Chiede l'abolizione degli organismi
corporativi e della loro rigida regolamentazione, si schierano in favore della libert di
produzione e in favore della libert del lavoro.

Sono le teorie fisiocratiche che si schierano in difesa degli interessi agricoli, teorie
che criticano il mercantilismo, cio la sopravvalutazione dell'industria e del
commercio, l'eccessivo intervento/regolamentazione da parte dello Stato; le teorie
fisiocratiche esaltano la funzione economica dell'agricoltura che la solo attivit a
dare un prodotto netto, industria e commercio sono attivit sterili, possibili solo in
quanto l'agricoltura fornisce loro materie prime e derrate alimentari. Sul piano pratico
queste teorie ispirano un movimento di idee in favore della libert di commercio.
RIVOLUZIONE INDUSTRIALE INGLESE
Cronologia: 100 anni di trasformazioni cruciali (1760/80 - 1851), nel 1851 c' la
grande esposizione industriale di Londra, in vetrina l'Inghilterra si mostra come
l'officina del mondo.
Rivoluzione industriale: processo di modernizzazione, trasformazione e sviluppo,
comprensivo di pi rivoluzioni: demografica, agricola, dei trasporti, commerciale,
industriale in senso stretto, ciascuna interagente con le altre nel determinare effetti
cumulativi.
Cause: fattore decisivo per lo sviluppo stata l'innovazione, l'applicazione al
processo produttivo di nuove invenzioni. Lo sviluppo non continuo, procede per
accelerazioni e stasi. In realt le innovazioni si manifestano a grappoli, cio una
invenzione d luogo a pi innovazioni (per es. il vapore, innovazione motore della
prima rivoluzione industriale)
Perch ci sia sviluppo, una rivoluzione delle tecniche e dei criteri organizzativi,
occorre che:
A. Si abbiano delle opportunit tecniche, dei nuovi ritrovati, accessibili alla gran
parte degli operatori
B. Si sviluppi una diffusa propensione degli operatori ad investire in tecnologia
Situazioni diverse inducevano a non investire perch:
A. I procedimenti tecnici erano codificati negli statuti corporativi, il sapere
tecnico si trasmetteva da mastro ad apprendista oralmente, di padre in figlio,
sussisteva una tendenziale stazionariet delle tecniche produttive, pi che altro
si avevano perfezionamenti
B. La sperimentazione delle prime macchine tende a provocare delle perdite, sono
macchine rudimentali, difficili da manovrare, spesso soggette a guasti, non c'
quindi spinta a modificare la situazione
C. Nel '700 si ha un generale incremento della popolazione, disponibilit di
manodopera, salari contenuti, quindi scarsa propensione a sostituire la
macchina all'uomo
Riv.demografica
1730

1750

Riv.industriale

Riv. agricola
1730 - 1750 Serie di raccolti agricoli abbondanti vantaggio per i consumatori
perch trovano le derrate alimentari a prezzi pi contenuti
1745 - 1816 Rivoluzione demografica data dal calo della mortalit, fino alla grande
carestia del 1816/17; c' maggiore nutrizione, pi resistenza alla malattia, in seguito
c' un aumento del tasso di natalit perch a sviluppo avviato (fine '700) si hanno
migliori prospettive, matrimoni precoci e maggior numero di figli. Si crea una
congiuntura sfavorevole per i produttori agricoli, si ebbe un temporaneo ribasso dei
prezzi agricoli, dovuto all'abbondanza di raccolti, e un aumento dei salari agricoli per
la forte richiesta di manodopera. Il risultato fu quindi una riduzione dei margini di
profitto per gli agricoltori.
Si diffonde temporaneamente una minore propensione ad investire in agricoltura, si
crea maggior interesse per l'investimento industriale.
1760 - 1850 Rivoluzione industriale: bisogna portarsi su settori che garantiscono una
maggiore remunerazione del capitale. La situazione fortemente evolutiva dopo la
met del secolo:
- Si esaurisce la serie di raccolti abbondanti
- Di nuovo c' un rialzo dei prezzi agricoli, la popolazione continua a crescere, ma
c' generale stazionariet dei raccolti e conseguente pressione della popolazione
sui generi alimentari
C' inflazione di guerra, alterazione dei commerci, cessazione delle forniture
d'oltremare, periodo della guerra d'Indipendenza americana. Nella fase di guerra c'
riduzione della capacit d'acquisto della moneta, crescita dei prezzi, quindi
alterazione dell'economia.
Gli agricoltori inglesi passarono a innovare l'agricoltura incentivo a innovare, da
qui nasce la Rivoluzione agraria (1760 - 1880)
La rivoluzione agricola stimolata dal rialzo dei prezzi agricoli. Tratti essenziali:
- Espansione area coltivata: bonifiche, dissodamenti incolti
- Avanzamento delle tecniche produttive, aspetto caratterizzante della rivoluzione
agricola: progressi delle rotazioni agrarie, abbandono del maggese, passaggio a
rotazioni continue che alternano colture depauperanti (cerealicole) a colture
reintegrative (leguminose e foraggiere)
- Sperimentazione delle prime macchine agricole (Inghilterra): aratro triangolare in
luogo del rettangolare, pi maneggevole, minori costi di produzione (meno uomini
e meno bestie), prime seminatrici che modificano il metodo della semina,
interviene un sistema di semina per file parallele. Si pu lavorare il terreno
andando negli spazi liberi, possibile la lavorazione sistematica del terreno anche
dopo la semina, maggiore produttivit del terreno. Sono introdotte le prime
trebbiatrici, l'inizio della meccanizzazione in agricoltura

Seconda ondata di recinzioni, per adeguare le dimensioni aziendali alle esigenze delle
nuove tecniche produttive e destinare le terre recintate a seminativo.
I ondata creare grandi aziende a pascolo, aumenta il prezzo della lana, cala
quello dei prodotti cerealicoli, i motivi di fondo sono speculativi. Recinzione
spontanea per accordi privati
II ondata prezzi al rialzo inducono a rinnovare le tecniche che richiedono un
adeguamento delle dimensioni aziendali, l'obiettivo mettere le terre a
seminativo, la recinzione regolata da legge per reprimere abusi e accelerare il
processo
La procedura di recinzione la stessa. Gli effetti della seconda ondata di recinzioni,
nel secondo '700, sono simili a quelli della prima:
- Concentrazione della propriet fondiaria, le piccole propriet risentono la
concorrenza di aziende molto avanzate dove si adottano tecniche progredite
- Formazione di grandi unit aziendali a seminativo
- Liberazione di forza lavoro che in parte affluisce nei distretti industriali come
riserva di lavoro per l'industria, in parte resta in campagna dove lavora nelle
bonifiche, nelle opere di recinzione e nelle grandi aziende a seminativo come
salariati, le aziende a seminativo necessitavano infatti di lavoro, diversamente da
quanto accadeva per il pascolo.
Tendenze di lungo periodo, fino ai primi decenni del 1800:
Grandi propriet a seminativo frutto della seconda ondata di recinzioni. Piccole
propriet che sopravvivono grazie agli alti prezzi che si accentuano in corrispondenza
delle guerre napoleoniche (primi '800).
A met '800 le piccole propriet tendono a scomparire per la caduta dei prezzi
conseguente alla fine delle guerre napoleoniche; le grandi propriet rimangono e sono
sempre pi meccanizzate per fronteggiare la discesa dei prezzi, si riduce cos il
numero degli occupati in agricoltura, carattere tipico dell'economia industriale ormai
matura dove l'industria assorbe i fuoriusciti dalle campagne (dall'agricoltura). La
rivoluzione agricola ha contribuito al successo della rivoluzione industriale per i
seguenti motivi:
- Ha alimentato una popolazione crescente che si distaccava via via dalla terra
- Ha favorito l'avvento di un'agricoltura per il mercato diversa dalla precedente
agricoltura di sussistenza
- Ha fornito forza lavoro, spostandola verso le attivit industriali, e ha fornito
capitali e potere d'acquisto, ha contribuito a sostenere la domanda interna. Uno
degli aspetti che si trova sempre nei paesi preindustriali la ristrettezza della
domanda interna
RIVOLUZIONE DEI TRASPORTI
II met '700 - costruzione dei canali in Inghilterra (1750-1790)

Met '800 - costruzione ferrovie


Causa della rivoluzione dei trasporti: necessit di ridurre il costo del trasporto del
carbone. Inizialmente preferito l'itinerario costiero per il trasporto di merci pesanti,
da met '700 cresce notevolmente la richiesta di carbone perch le citt si sviluppano
per crescita demografica ed inurbamento e chiedono carbone ad uso domestico e per
la piccola produzione, dato che l'Inghilterra non ha legna. A partire dagli anni '60
sono soprattutto le industrie che domandano carbone, occorre quindi rapidamente
procedere ad un miglioramento della navigazione interna realizzando nuove vie
d'acqua, cio costruendo canali. Inizia cos un periodo di grandi opere, speculazione e
grande richiesta di capitale. Da dove provengono i capitali per la costruzione di opere
cos costose? Sono capitali investiti dai proprietari fondiari e da industriali del luogo
che in molti casi si costituiscono in S.p.A.
Nel frattempo in Inghilterra era intervenuto un altro fatto che aveva contribuito a
ostacolare la diffusione delle S.p.A.: era stata emanata nel 1720 la cosiddetta legge
della bolla (Bubble Act) che resta in vigore fino al 1825, la quale vietava la
costituzione di S.p.A. tranne per espressa autorizzazione del parlamento, legge
emanata per arginare la grande speculazione che si era scatenata intorno alla
compravendita delle azioni a fine '600 e inizio '700. Gli imprenditori inglesi
seguirono altre forme per gli investimenti. Per la costruzione dei canali il governo
autorizz la costituzione di S.p.A., la costruzione di canali contribu al successo della
rivoluzione industriale perch favor un'offerta a prezzi ragionevoli di carbone; altri
effetti della costruzione dei canali furono l'ampliamento della gamma di titoli quotati
in Borsa, fecero il loro ingresso le societ costruttrici di canali, si diffonde sempre pi
la figura dell'azionista che non prende parte attiva all'attivit.
RIVOLUZIONE COMMERCIALE
Espansione del commercio internazionale. Cronologia: inizia negli anni '40, termina
ai primi del 1800, con il blocco continentale del 1806. Il blocco continentale il
divieto decretato da Napoleone di commerciare con l'Inghilterra. Fase di incertezza e
di crollo in corrispondenza della guerra d'Indipendenza americana ('70). L'Inghilterra
aveva un grosso problema da risolvere: aveva una gamma di prodotti destinati
all'esportazione poco diversificata. Inizialmente aveva lana grezza e minerali, in
seguito si aggiungono manufatti di lana, conveniva esportare prodotti finiti rispetto a
materie prime. I grandi partner commerciali dell'Inghilterra erano i paesi dell'Europa
continentale - in zona temperata, infatti difficile esportare prodotti di lana in paesi
tropicali! - grandi consumatori di manufatti di lana inglese. L'Europa continentale
assorbe i 3/4 delle esportazioni inglesi.
Ruolo del commercio coloniale: i possedimenti coloniali hanno offerto soprattutto
alla madrepatria materie prime da trasformare (cotone e zucchero) e prodotti
semplicemente da riesportare (the e spezie). Il commercio coloniale ha assolto una
funzione molto importante: ha permesso di diversificare la gamma di prodotti
destinata all'esportazione. Nel '700 Londra diventa un grande mercato di
ridistribuzione, esporta prodotti inglesi ma ridistribuisce anche altri prodotti,

sostituendo la piazza di Amsterdam ('600). Londra il centro di una serie di traffici


stabiliti a livello mondiale
Nel '700 l'Inghilterra acquisisce il mercato nord - americano, importante perch si
estende a latitudini temperate, come l'Europa continentale, richiede manufatti e i
salari sono alti, per via della molta terra e della scarsa popolazione, con alto potere
d'acquisto, popolazione di origine inglese e ha gusti inglesi, compra quindi prodotti
inglesi. Tutti i prodotti ricavati dalle colonie entrano nel giro del commercio estero
inglese. Col tempo il nord America invier in Europa grano.
L'Inghilterra:
- Con l'Europa continentale:
- Esporta lana grezza, minerali e manufatti in lana
- Importa legname, derrate alimentari, canapa e seta
- Con le Indie occidentali, a nord, colonie di popolamento:
- Esporta manufatti
- Importa grano (pi tardi)
- Con le Indie occidentali, a sud, colonie di piantagioni:
- Invia gli schiavi africani a lavorare nelle piantagioni
- Importa cotone, zucchero e tabacco
- Con le Indie orientali:
- Paga le importazioni con oro e avorio africani
- Importa the, spezie e tele di cotone
- Con i possedimenti africani:
- Esporta prodotti metallurgici
- Importa schiavi, oro e avorio
La rivoluzione commerciale ha contribuito al successo della rivoluzione industriale,
ha facilitato il reperimento di materie prime, riducendo i costi di produzione e
rendendo cos la produzione inglese pi competitiva. Ha creato una domanda
aggiuntiva a quella interna troppo ristretta, domanda che comprende anche quella dei
paesi poveri che esportando materie prime hanno anche loro acquisito potere
d'acquisto per importare. Ha fornito capitali. Ha sviluppato la formazione di una
professionalit e di un'etica mercantile e tutta una serie di istituzioni mercantili si
situano nella City londinese. Ha favorito lo sviluppo di alcuni grossi centri urbani
come Londra, Liverpool e Glasgow.
RIVOLUZIONE INDUSTRIALE (in senso stretto)

C' trasformazione e sviluppo se si ha una diffusa propensione a investire in


tecnologie - opportunit tecniche alla portata di gran parte degli operatori:
1. Perfezionamenti a strumenti gi in uso, tecniche impiegate (es. la navetta
volante, negli anni '30, una spola munita di rotelle applicate al tradizionale
telaio a mano, acceler le operazioni di tessitura e permise di ottenere pezze
pi alte
2. Veri e propri meccanismi, macchine
L'applicazione di nuovi ritrovati avviene spesso in industrie giovani (cotoniera), nelle
industrie laniere i procedimenti erano ormai codificati dalle corporazioni.
Sotto l'impulso di una forza motrice, prima idraulica, poi a vapore, le macchine
eseguono un'operazione in precedenza fatta dall'uomo (es. le due macchine per filare:
Jenny di Hargraves e il filatoio idraulico di Arkwright). Ci fu una diffusa applicazione
di invenzioni al processo produttivo sia per gli incentivi economici a investire, sia
perch queste invenzione permettevano di risolvere problemi pratici, superare
strozzature. Gli inventori della rivoluzione industriale hanno contatto diretto con il
mondo della produzione, conoscono i procedimenti in uso, le difficolt del
produttore, una tecnologia semplice, c' dialogo tra mondo della scienza e mondo
dell'industria, c' concretezza nella discussione tra esponenti di mondi diversi,
tensione a migliorare. Ruolo importante anche per i dissidenti religiosi (Watt e gli
scozzesi).
La navetta volante degli anni '30 si diffonde molto a rilento, una innovazione di cui
non si sente il bisogno, non c' necessit di accelerare le operazioni di tessitura, il
mercato dei tessitori saturo. L'accelerazione delle operazioni di tessitura comporta
un aumento del filo richiesto, vanno accelerate anche le operazioni di filatura: la
diffusione della navetta porta ad un incremento del prezzo dei filati, ne deriva
l'incentivo e la convenienza a meccanizzare le operazioni di filatura allo scopo di
superare una strozzatura grande diffusione delle due macchine per filare.
Ci vuole sempre un incentivo economico e un problema tecnico perch la macchina
sia introdotta, crei sviluppo, nell'industria cotoniera come nella altre. Quando si
meccanizza una fase della produzione si crea la necessit di meccanizzare anche le
altre. Strozzatura Aumento del prezzo Necessit di accelerare la fase successiva
della produzione. La Jenny particolarmente rispondente alla fase della transizione
dall'industria a domicilio al sistema di fabbrica. La Jenny era presentata in due
modelli, di piccole dimensioni, a basso prezzo, installate a domicilio e di grandi
dimensioni, pi costose, che dovevano essere impiantate in uno stabilimento. Il
filatoio idraulico di Arkwright risponde soprattutto alla fase successiva in cui
prevalente il sistema di fabbrica. Il filatoio idraulico risolve una strozzatura, permette
di ottenere un filo resistente che serve da ordito e da trama, per la prima volta fu
possibile ottenere un tessuto interamente di cotone, in precedenza si potevano
produrre solo tessuti misti lino/cotone, il tessuto interamente in cotone meno
costoso, si creano le condizioni per un ampliamento del mercato. Il telaio meccanico
di Cartwright viene brevettato negli anni '80, applicato nei primi decenni del 1800
('20/'30), anche di questo non se ne sentiva il bisogno e da qui viene la sua lenta
applicazione. Il mercato dei tessitori saturo, l'introduzione del telaio meccanico

suscita violenta opposizione da parte dei tessitori a mano, vedono in questo qualcosa
che sottrae loro lavoro.
La rivoluzione industriale inglese ha portato a due innovazioni chiave:
1. Adozione di una tecnologia che fa uso crescente dei metalli in luogo del legno,
viene superata la strozzatura della mancanza di legname in Inghilterra
2. Ricorso all'energia del vapore in luogo dell'idraulica che aveva due
inconvenienti: localizzazione obbligata degli impianti lungo le vie d'acqua con
conseguente aumento di costi; regime irregolare, discontinuo perch collegato
all'andamento atmosferico
Si realizzano innovazioni che hanno consentito di superare due problemi importanti:
l'introduzione delle macchine comporta l'avvento di nuove forme organizzative cio
l'affermazione del sistema di fabbrica
Classificazione organizzativa di Bcher
1.
2.
3.
4.
5.

Produzione domestica
Bottega artigiana
Industria a domicilio
Manifattura
Fabbrica

Entrambe le ultime due individuano un tipo di produzione accentrata, attrezzi,


maestranze, materie prime e lavorazioni sono concentrate sotto uno stesso tetto, nella
manifattura questa la forma organizzativa tipica dell'era preindustriale, una
produzione che segue le tecniche tradizionali e che poggia su una strumentazione
ancora manuale, nella maggior parte dei casi si hanno tanti processi che si svolgono
parallelamente, tanti telai che battono uno di fianco all'altro. La fabbrica
(macchinofattura secondo Marx): la macchina che richiede la concentrazione sotto
uno stesso tetto dei fattori della produzione, la macchina diventa fattore essenziale
della produzione e determina quantit e aumenta la quantit di produzione per unit
di tempo, determina la qualit che si uniforma, si standardizza, non c' pi
individualit, originalit della produzione manuale, il prezzo cala perch i costi
incidono su un maggior numero di unit prodotte, c' quindi un'espansione del
mercato.
Nella fabbrica un processo scomposto in varie fasi (1) per ridurre i tempi di
lavorazione, riducendo quindi anche i costi e creando in questo modo (2) le
condizioni per un'ulteriore meccanizzazione perch si semplificano le operazioni che
col tempo possono venire meccanizzate.
Il finanziamento della rivoluzione industriale inglese:
Nel '500 l'Inghilterra una realt periferica con vistose sacche di povert
A met '700 l'Inghilterra un paese avanzato con sacche di ricchezza, c' stata
un'evoluzione, accumulazione originaria di capitale, secondo Marx, all'origine, prima
del processo di industrializzazione.

Problemi finanziario / logistico / tecnico: la forza motrice unica, le macchine


devono quindi essere per forza sotto lo stesso tetto.
Provenienza dei capitali:
- Dallesercizio dellagricoltura e dellallevamento: recinzioni, concentrazione della
propriet fondiaria e liberazione di forza lavoro dalle campagne, formazione di
grandi aziende a seminativo e a pascolo che conseguono larghi profitti
- Dallesercizio del commercio estero esercitato in condizioni di monopolio dalle
imprese coloniali
Tecnologie molto semplici, macchine costruite allinterno dellazienda, la rivoluzione
industriale ha richiesto un immobilizzo di capitali di gran lunga inferiore a quello
necessario ai successivi processi di industrializzazione.
Bisogna distinguere capitale investito a lungo termine da quello investito a breve.
Capitale investito a lungo termine, strategie diverse in tre momenti distinti:
1. Gli imprenditori contarono soprattutto sulle loro risorse finanziarie o al pi di un
ristretto giro di conoscenze, spesso si tratta di imprese familiari
2. Gli imprenditori cercano di attrarre lattenzione di imprese che possono essere
favorite dal successo delliniziativa, le imprese furono portate a finanziarsi tra loro
3. Lattivit consegue dei profitti che vengono reinvestiti, si ricorre
allautofinanziamento
Quando per lattivit richiedeva grossi immobilizzi di capitale, come nel caso dei
settori minerario, metallurgico, ecc. la via che ha prevalso stata invece la
costituzione di societ che per non assumono la forma di S.p.A.
- La banca non entrata nel finanziamento a lungo termine durante
lindustrializzazione inglese
- La S.p.A. non ha costituito in genere una forma di finanziamento della rivoluzione
industriale
Lorigine della S.p.A. con le Compagnie privilegiate nel XVII secolo, c una prima
espansione delle S.p.A. nella seconda met del 600, si diffondono nel settore del
trasporto marittimo, bancario (Banca dInghilterra), minerario e, tra 600 e 700 si
sviluppano grosse manovre speculative intorno alla compravendita delle azioni, da
qui lemanazione del Bubble Act per arginare la speculazione (1720 1825) con il
divieto di costituire S.p.A. senza autorizzazione parlamentare. Nellera dei canali
(1760 1790) c il ricorso alleccezione, il parlamento autorizza la costituzione di
S.p.A. per finanziare la costruzione di canali. Nei primi anni del 1800 le guerre
napoleoniche provocano grandi emissioni del debito pubblico, il risparmiatore si
avvicina sempre pi a questa forma di investimento, nei titoli di stato. Nel 1825, con
la revoca del Bubble Act in Inghilterra, linvestitore guarda ad ulteriori forme di
possibile investimento, nel 1856 si ha il riconoscimento giuridico della responsabilit
limitata dellazionista, linvestimento in S.p.A. molto meno rischioso, si ha quindi
grande diffusione nel settore ferroviario, bancario, assicurativo, industriale, il
processo di industrializzazione si ormai compiuto.
Capitale desercizio, investito a breve (acquisto materie prime, pagamento salari)

Reperimento capitale desercizio: gli imprenditori della rivoluzione industriale


ricorsero alla banca, si tratta di banche di provincia disperse nel territorio, presentano
aspetti positivi a aspetti negativi. Aspetti positivi: mobilizzano i risparmi della
borghesia agraria di provincia e li impiegano fornendo liquidit alle imprese. Aspetti
negativi: hanno facolt di battere moneta, favoriscono quindi aumenti di circolazione.
Lo Stato cerc di limitare i danni emanando una legge che limitava il numero dei soci
a non pi di sei per evitare che dalla loro rovina potesse essere danneggiata lintera
economia. Ne deriv che queste piccole societ si occupavano di molti affari non solo
bancari dando luogo a intrecci rischiosi e spesso illeciti.
Sistema creditizio inglese, primi 800
1. Banca dInghilterra, nasce nel 1694, S.p.A., nel 1844 diventa unico istituto di
emissione, il primo in assoluto ad essere tale. Lo Stato in difficile situazione
finanziaria, lancia un prestito perpetuo, il parlamento d facolt ai sottoscrittori del
prestito di costituirsi in S.p.A. con il diritto di esercitare affari di banca. Il capitale
sociale di questa societ il prestito fatto allo Stato, si tratta di una banca che
manca di liquidit. Ci sono alcune operazioni autorizzate: accoglie depositi e li
impiega in operazioni a breve termine, la facolt di battere moneta concessa
perch manca di liquidit e il capitale sociale consiste nel prestito fatto allo Stato.
Sviluppo: lo Stato, poich le banche di provincia hanno facolt di battere moneta,
rafforza la posizione della Banca dInghilterra come istituto di emissione, cio si
cerca di sottrarre spazio alle banche di provincia. A poco a poco il credito a breve
termine esercitato dalle banche di provincia viene trasferito su altre banche pi
solide in quanto la legge che limita il numero dei soci viene revocata. Le banche
di provincia svuotate delle loro funzioni finiscono per scomparire al termine del
800.
2. Banche private londinesi
3. Banche private di provincia
Gli imprenditori della rivoluzione industriale inglese e il fattore lavoro. Gli
imprenditori disposero di forza lavoro relativamente a buon mercato, beneficiarono di
una buona offerta di lavoro per:
a. Espansione della popolazione che ha dato luogo alla rivoluzione demografica
b. Processo di liberazione di forza lavoro dalle campagne a causa del movimento
delle recinzioni
Nei decenni della rivoluzione industriale inglese si verific una maggior offerta di
lavoro ma anche una maggior domanda di lavoro perch le macchine pur
sostituendosi alluomo finirono per provocare una grande espansione del sistema che
richiese maggiore manodopera. La rivoluzione industriale di per s non determin un
calo delle retribuzioni.
Si crearono delle fasce salariali dove i tecnici, aristocrazia operaia, percepivano
retribuzioni pi alte, ci fu anche sfruttamento di lavoro minorile e femminile. Come si
spiega il disagio delle classi lavoratrici durante la rivoluzione industriale inglese?
La meccanizzazione dei processi produttivi determina un aumento delle quantit
prodotte, diventano pi frequenti le crisi di sovrapproduzione, il posto di lavoro pi

in pericolo. Nelle economie preindustriali le singole attivit non danno la sussistenza,


il reddito proviene in genere dallo svolgimento di pi lavori (es. lavoro della terra,
prestazione per il mercante nellindustria a domicilio, attivit stagionali). Ha luogo un
frazionamento del rischio, nelleconomia industriale con lingresso del lavoratore in
fabbrica invece la sussistenza dipende esclusivamente dallo svolgimento di una
determinata attivit, il reddito si lega a questa sola attivit.
Nelle economie preindustriali la crisi quasi sempre agricola e dovuta a carenza di
produzione, in quella industriale la crisi industriale di sovrapproduzione.
La concentrazione delle attivit sotto lo stesso tetto, in fabbrica, esige una disciplina
di fabbrica che soffoca lautonomia di cui aveva fino ad allora goduto il produttore a
domicilio. Lorganizzazione di fabbrica sconvolge i tradizionali ritmi di lavoro
stagionali, il ritmo da cui dipender il lavoratore sar quello delle macchine;
distrugge lorganizzazione familiare del lavoro, inizialmente i datori di lavoro
cercavano di assumere non il singolo ma la famiglia, perch cos era abituato il
lavoratore. Due sono le fasi principali di questo processo:
1. Le macchine della fabbrica sono azionate da forza motrice idraulica, le unit
produttive sono disperse nel territorio, obiettivo dellimprenditore attrarre e
trattenere la manodopera, strategie saranno: salari pi alti, approntamento alloggi,
impiego degli altri membri della famiglia
2. Il vapore si sostituisce allenergia idraulica, le attivit produttive tendono a
trasferirsi nelle periferie urbane perch c vicinanza ai mercati, disponibilit di
forza lavoro. Cambio di strategie: retribuzioni pi contenute (la manodopera pi
abbondante), il reclutamento diventa impersonale, il licenziamento pi facile. Si
utilizzano gli edifici esistenti dove si affollano le maestranze in locali spesso
insalubri, gli speculatori offrono a canoni altissimi abitazioni di infimo grado, qui
nasce il proletariato industriale.
ETA' NAPOLEONICA
1796 (inizio campagne napoleoniche) 1815 (Congresso di Vienna)
Nella politica napoleonica ravvisabile un disegno politico: estendere
lamministrazione francese allEuropa al fine di civilizzarla, a fine 700 si
riconosceva alla Francia una superiorit culturale, il disegno di Napoleone quello di
estendere allEuropa il modello francese di Stato moderno. La Francia stato
moderno perch si ispira ai principi della legislazione rivoluzionaria depurata degli
eccessi, legislazione che aveva ricevuto una sistemazione organica nel codice
napoleonico del 1804, ai paesi satelliti dovr essere imposto quel modello. La
legislazione francese accoglie le istanze di riforme manifestatesi nel 700, abolisce le
prerogative nobiliari, le immunit fiscali e giurisdizionali, le sopravvivenze feudali.
Conseguenza ladozione di un sistema tributario che abolisce le esenzioni, sopprime
i diritti di manomorte ecclesiastiche e di maggiorascato, si ha infatti limmissione sul
mercato dei beni degli ordini religiosi soppressi. Vengono soppressi i movimenti delle
corporazioni darte e mestieri, sono riaffermate la libert di lavoro e dindustria. La
legislazione francese punta allunificazione del mercato, si avr quindi lunificazione

di pesi, misure e monete, labolizione delle dogane interne, una legislazione


innovativa in materia di sanit nel campo della prevenzione (vaccinazione contro il
vaiolo, ecc.), in materia di igiene (regolamentazione di attivit insalubri, pericolose),
affronta il problema delle sepolture. Stato dotato di notevole efficienza: si preoccup
di conoscere, controllare e mobilitare tutte le risorse perch si tratta di uneconomia
di guerra; risorse umane e materiali: si organizzarono i primi statistici pubblici [1806:
istituzione degli uffici di Stato Civile, registravano nati, morti e matrimoni in
precedenza tenuti dai parroci; 1811: istituzione dellanagrafe della popolazione che
poggiava su un censimento della popolazione tenuto settimanalmente aggiornato con
i dati dello Stato Civile]. Relativamente alle risorse materiali si fecero le inchieste
napoleoniche che riguardavano agricoltura, industria, istituti assistenziali, scolastici,
ecc. Le rilevazioni statistiche hanno avuto un momento di svolta nelle indagini. Gli
scopi a cui erano rivolte queste indagini demografiche rispondono ai seguenti punti:
motivi fiscali, militari (ai fini della leva), conoscitivi, molto innovativo ai fini
dellelaborazione delle direttive di politica economica. E unamministrazione che
lasci tracce profonde nelle istituzioni, negli ordinamenti e nellamministrazione dei
Paesi soggetti.
Il progetto politico di civilizzazione entrato in contraddizione con la politica
economica applicata dal regime francese ai Paesi soggetti e satelliti; questa politica
ha calpestato gli interessi economici di questi Paesi a tutto vantaggio di quelli
francesi. La Francia ha coinvolto i Paesi soggetti nella guerra economica contro
lInghilterra, Paesi che ne erano estranei, in una guerra che si incentra sul blocco
continentale (1806: divieto di stabilire rapporti commerciali con lInghilterra)
Finalit del blocco continentale:
1) Escludere prodotti inglesi dai mercati continentali, colpire le esportazioni inglesi e
quindi ridurre drasticamente la ricchezza nazionale inglese Napoleone ha una
visione mercantilistica. Si vuole colpire lInghilterra con una guerra economica,
obbligandola alla pace, si vuole anche impedire allInghilterra di importare
materie prime, derrate alimentare, colpendo per cos nelle loro esportazioni i
Paesi soggetti e satelliti alla Francia. Il blocco del 1806 produsse effetti
differenziati: danneggi soprattutto le economie in ritardo (Italia) per favor le
aree continentali pi avanzate (Svizzera) perch le pose al riparo dalla
concorrenza inglese nel momento in cui potevano beneficiare del grande mercato
dellimpero
2) Recuperare sbocchi commerciali sulle aree continentali per compensare le perdite
subite dalla Francia nelle aree coloniali
Sul piano sociale la dominazione francese ha colpito la nobilt, il clero, ha accelerato
il ricambio sociale a favore dei ceti medi, i ceti meno abbienti sono soggetti
alloperato contrario del regime.
DECENNI CHE SEGUONO LETA NAPOLEONICA
1815 1830 Et della Restaurazione
1830 1873 Massima espansione del commercio estero, avvio

dellindustrializzazione dei Paesi continentali


1873 1896 Grande depressione
1896 in poi, ripresa delleconomia mondiale
1815 1830; difficolt di ordine politico/economico, la Restaurazione non viene
bene accolta dalla borghesia. Per quanto riguarda leconomia il problema convertire
ad uso di pace le economie di guerra (ristrutturazione impianti, necessit di capitali,
momenti di incertezza che favoriscono la disoccupazione)
Per singoli settori:
Agricoltura in crisi per landamento al ribasso dei prezzi agricoli fino a met 800
perch finite le guerre napoleoniche si riduce linflazione, calano i prezzi; tutto
questo non esclude impennate dei prezzi in corrispondenza di annate agrarie
sfavorevoli
Industria registra un rallentamento dei ritmi produttivi, problemi di conversione a usi
di pace, cessazione degli ordinativi militari, ritorno della concorrenza inglese per la
fine del blocco continentale
1830 1873, motivi della massima espansione del commercio estero:
Rivoluzione dei trasporti motivo di grande espansione del commercio estero.
Costruzione di strade ferrate, applicazione del vapore alla navigazione fluviale,
impiego di piroscafi oceanici. Effetti: accorciamento distanze, riduzione dei tempi di
viaggio, abbassamento dei costi di trasporto.
Adozione di politiche doganali liberoscambiste: politiche che riducono le tariffe
doganali, abbassano quelle barriere artificiali che gli stati introducono a protezione
delle proprie economie.
Costruzione strade ferrate all'inizio degli anni '30, la prima linea la LiverpoolManchester. Tre ambiti territoriali: Inghilterra(1), Europa interna(2) (Belgio, Francia,
stati tedeschi) ed Europa periferica(3) (aree pi in ritardo).
1. Caso inglese: le strade ferrate sono costruite alla fine del processo di
industrializzazione ('40-'50), strade ferrate investimento redditizio,
l'economia meccanizzata movimenta grandi volumi di merci. Forma di
finanziamento: i capitali provengono da privati costituiti in S.p.A. Effetti
costruzione delle strade ferrate: ulteriore stimolo al processo di
industrializzazione in pieno sviluppo; il prodotto inglese divenne pi
competitivo, le strade ferrate sono anche un'occasione per l'esportazione di
capitale inglese
2. Europa interna: le ferrovie sono costruite durante il processo di
industrializzazione, gli effetti sono un processo di industrializzazione pi
dinamico, un'espansione dei settori pesanti (siderurgia, meccanica, edilizia),
formazione di grandi unit produttive che dovevano soddisfare grandi
commesse.
Belgio: finanziamento con capitale dello Stato e capitale estero (inglese)

Francia: processo pi lento ma produsse un salto di qualit del sistema viario: si


pass da un sistema incentrato sulla capitale (Parigi) a un sistema in cui entrarono
nel circuito dei traffici aree minerarie, centri commerciali, porti e centri di
consumo. Finanziamento regolato da una legge del 1842: appalto dello Stato che
doveva contribuire con il terreno + impianto fisso mentre l'apporto privato doveva
riguardare il completamento delle infrastrutture e l'esercizio della ferrovia,
importante era anche il ruolo delle banche e del capitale straniero (inglese)
Stati tedeschi: forme di finanziamento e modalit di costruzione diverse da stato a
stato, in alcuni fu lo Stato a costruirle, in altri le diede in appalto. Non ci fu ricorso
a capitale straniero
3. Europa periferica: le ferrovie furono costruite prima del processo di
industrializzazione, gli investimenti furono dunque poco redditizi, gli Stati
dovettero fare ricorso ad agevolazioni in favore delle societ costruttrici. In
genere furono date in appalto, materiali e capitali provennero dall'estero.
Furono costruite per ragioni militari, questioni di prestigio (adeguarsi agli
standard del tempo) e per ragioni commerciali (trasporto materie prime e
prodotti agricoli).
POLITICHE DI LIBERO SCAMBIO
Gi nella seconda met del '700 si era sviluppato un movimento in favore della
liberalizzazione del commercio (borghesia agraria, dottrina fisiocratici, governi).
In genere non si andava oltre il libero commercio interno.
A fine '700 Adam Smith in "Della ricchezza delle nazioni" (1776) porta avanti
argomentazioni teoriche in favore del libero commercio internazionale.
Argomentazioni: l'industrializzazione determina una specializzazione regionale che a
sua volta sviluppa una divisione del lavoro a livello internazionale da cui si rendono
necessarie politiche doganali che facilitano lo scambio, politiche che riducono le
tariffe doganali.
Il primo Paese ad orientarsi verso una politica di libero scambio l'Inghilterra, si
meccanizzata, ha bisogno di esportare grandi volumi di produzione, quindi alla
ricerca di nuovi mercati. Al suo interno c' per un ostacolo all'ampliamento del
mercato, costituito dal protezionismo granario, con le corn laws. I proprietari fondiari
erano riusciti ad ottenere delle leggi che applicarono un dazio di protezione
all'ingresso di grani esteri, questi dazi vennero accresciuti dopo le guerre
napoleoniche quando l'agricoltura entra in crisi per il ribasso delle quotazioni. Questi
dazi limitarono le esportazioni di grani dei Paesi agricoli, che vedevano ridotto il loro
potere d'acquisto e di conseguenza la loro capacit di importazione di manufatti
inglesi. Gli industriali inglesi del cotone che avversavano queste leggi, diedero vita
alla anti corn law league, che doveva esercitare una pressione sul governo e
l'opinione pubblica; anima di questa lega Richard Cobden. Risultati: la loro azione
sar vincente per nel frattempo si sviluppa in Irlanda una grande carestia per la
perdita del raccolto di patate (1845), il Primo Ministro Peel che appartiene al partito

dei tory, vicino alla classe fondiaria, sospende ugualmente le corn laws. Nel 1846 le
corn laws sono definitivamente revocate, la proclamazione del libero scambio in
Inghilterra, con l'adozione di una politica doganale che riduce i dazi.
Questo processo di liberalizzazione del commercio a livello internazionale si
completa negli anni '60 quando vengono stipulati una serie di trattati internazionali
che prevedono una riduzione delle tariffe doganali, il trattato anglo-francese, nel
gennaio del 1860, dei due mediatori Cobden e Chevalier, ridimension il
protezionismo francese, un protezionismo che era applicato anche a materie prime e
beni strumentali.
I trattati internazionali stipulati negli anni '60 contengono tutti la clausola della
nazione pi favorita: se tra due Paesi A e B viene stipulato un trattato e se un
contraente di questo trattato (per es.A) addiviene a un secondo trattato con un
terzoPaese (C), e questo trattato secondo pi liberaleggiante, il secondo trattato si
applica anche all'altro contraente del primo (B). Si cerca in questo modo di
liberalizzare sempre pi il commercio a livello internazionale, la competizione tra
paesi si fa sempre pi aspra (grazie agli effetti della rivoluzione dei trasporti sommati
a quelli delle politiche liberoscambiste). Per le economie pi avanzate
industrializzarsi diventa un imperativo, per l'Italia, area periferica dell'Europa, il
discorso diverso, l'Italia continua a ricercare un equilibrio agricolo commerciale,
cio continua a puntare sullo sviluppo dell'agricoltura e sul commercio dei prodotti
agricoli.
L'economia italiana all'unificazione un'economia agricola, l'agricoltura il settore
portante, un'agricoltura ancora tradizionale, caratterizzata da bassi rendimenti, non c'
ancora stata la rivoluzione delle tecniche, l'ammodernamento dei contratti agrari.
Domina ancora la colona. L'agricoltura si sviluppa perch beneficia di una
favorevole congiuntura: una domanda estera sostenuta che proviene dai centri
industrializzati d'oltralpe, una domanda che favorisce le esportazioni dall'Italia,
facilitate dalla politica di libero scambio adottata dall'Italia unificata.
L'agricoltura contribuisce al prodotto lordo per circa il 60%, l'industria per circa il
20% - c' un ritardo nell'industria.
Cause del ritardo dell'industria italiana all'unificazione:
- Carenza di capitali
- Il risparmio scarso
- Si va verso investimenti alternativi alle industrie come terre o titoli di Stato
- Lavoro: limitata proletarizzazione, l'Italia un Paese ad alta densit demografica
per fino alla fine del secolo non si compie quel processo di distacco dei
lavoratori dalla terra perci sono ancora diffuse forme di organizzazione
preindustriale come l'industria a domicilio. Questo aspetto ritarda l'avvento del
sistema di fabbrica. Manca in Italia una manodopera qualificata, si insiste su una
istruzione di tipo umanistico, mancano i quadri tecnici
- Materie prime: povert di fonti energetiche, carenza di carbone che veniva
importato ma a costi alti
- Sbocchi: ristrettezza dei mercati, diffuso l'autoconsumo, si produce per il
consumo, c' una parte di domanda che non va al mercato, soddisfatta all'interno

delle pareti domestiche. Basso potere d'acquisto di larga parte della popolazione:
la domanda interna insufficiente (come in altri paesi preindustriali). Carenza di
infrastrutture: comunicazioni poco sviluppate, sono scarsissimi i collegamenti
nord-sud, non c' l'unificazione del mercato.
Industria italiana: settori pi importanti
Settori collegati con l'agricoltura: alimentare, tessile (produzione di vini, paste
alimentari, seta, cotone e lana). La seta un ramo di esportazione di semilavorati, non
competitivo per i lavorati, registra un ritardo tecnico. Il settore del cotone il pi
avanzato da un punto di vista organizzativo, registra gi forme di integrazione
verticale (concentrazione nella stessa unit produttiva di lavorazioni successive),
pi avanzato anche da un punto di vista tecnico in quanto durante la Restaurazione si
hanno esperienze di filatura meccanica del cotone. Il settore della lana presenta
alcune grosse iniziative circoscritte alle seguenti aree: Biellese, Vicentino e Pratese.
Problemi economici dell'unificazione:
- Risanamento finanziario
- Formazione del mercato nazionale
- Costruzione delle strade ferrate
RISANAMENTO FINANZIARIO
La classe politica, partito dei moderati (la Destra storica) espressione di un ceto
fondiario, una media e grande propriet fondiaria di matrice borghese e aristocratica.
E' un'lite economica e culturale. Il disavanzo era dovuto a due ragioni
essenzialmente: c'era un forte debito ereditato dal Regno di Sardegna che aveva
pagato indennit di guerra (Guerre d'Indipendenza, ecc.) inoltre Cavour aveva seguito
una politica di sviluppo, di infrastrutture che aveva gravato sul bilancio dello Stato.
L'economia italiana registra un aumento di spese per infrastrutture contro una
stazionariet delle entrate.
Nel 1875, un anno prima della caduta, la Destra storica raggiunge il pareggio del
bilancio. Il problema del risanamento finanziario risolto, la politica della Destra
condizionata dal risanamento, lo Stato altrimenti perderebbe di credibilit. "Il
pareggio del bilancio da raggiungere nel pi breve tempo possibile per rendere
disponibili capitali per investimenti produttivi, altrimenti parte dei capitali sono
assorbiti dai titoli di Stato" [Sella].
Strategie di reperimento dei capitali al fine di arrivare al pareggio del bilancio:
1. Politica di forte pressione fiscale che va a gravare soprattutto sul ceto
fondiario attraverso imposta fondiaria e sul ceto dei coltivatori agricoli con
l'imposta sul macinato, a causa di questa pressione la Destra cadr, causa
di tumulti
2. Emissione di titoli del debito pubblico, emessi a un valore inferiore a quello
nominale per renderli pi appetibili (sotto la pari), si tratta di prestiti
irredimibili, per i quali lo Stato si impegna alla corresponsione
dell'interesse ma non garantisce la restituzione del capitale
Strategie per il raggiungimento del pareggio finanziario:

1. Forte pressione fiscale


2. Emissione di titoli del debito pubblico
3. Vendita di beni demaniali - demanio degli stati preunitari, beni confiscati alla
chiesa: estensione a tutto lo Stato di una legge sarda del 1855 con obiettivi di
natura finanziaria ma anche politica, la questione romana era ancora aperta
4. Ricorso al capitale straniero: sottoscrive un terzo del debito pubblico, appalto
della costruzione di opere pubbliche (es. le ferrovie), per quanto riguarda il
settore del credito, va a costituire il capitale di alcune banche
5. Proclamazione del corso forzoso (1866): si ha il corso forzoso quando lo Stato
obbliga di accettare in pagamento una carta moneta non convertibile in moneta
metallica (sospensione della convertibilit). Quale situazione ha portato il
corso forzoso? Nel 1866 si profila una guerra contro l'Austria, si diffonde una
profonda sfiducia nei confronti della situazione finanziaria italiana cosicch
nelle borse europee e anche all'interno non si trovano sottoscrittori dei titoli del
debito pubblico italiano. All'interno i depositanti in conto corrente presi dal
panico affrettano i ritiri dei loro depositi, li convertono in moneta metallica e li
tesaurizzano. Il Ministro delle finanze, Scialoja, per inderogabili urgenze di
cassa, chiede un'anticipazione al principale istituto di emissione (erano 6), la
Banca Nazionale del Regno, e questa banca accetta di fare l'anticipazione
purch vi possa provvedere con un aumento di circolazione di moneta cartacea,
chiede una temporanea sospensione della convertibilit dei suoi biglietti in
moneta metallica (il corso forzoso appunto). Il corso forzoso interess gli anni
1866-1882
Effetti negativi: la misura determin un aumento di circolante con conseguente
perdita di potere d'acquisto della moneta e un aumento dei prezzi. L'aumento dei
prezzi fu per contenuto, parallelamente all'aumento di circolazione cartacea ci fu
una contrazione della circolazione metallica per via della tesaurizzazione. Negli anni
1873-1896 c' la grande depressione, con una discesa generale dei prezzi sui mercati
internazionali e conseguenti importazioni a prezzi pi bassi.
Effetti positivi: il corso forzoso favor un miglioramento della bilancia commerciale
perch ne deriv un aumento delle esportazioni di prodotti agricoli e tessili, era infatti
conveniente per gli altri stati comprare da un paese a moneta svalutata.
Ci fu inoltre una politica finanziaria pi responsabile da parte dello Stato italiano: con
la fuga dei capitali esteri dall'Italia, lo Stato adott una politica di forte contenimento
della spesa pubblica, una politica deflazionistica dopo il 1866. Nel 1876 la Destra
storica cade anche per questo contenimento della spesa pubblica, malvisto da tanti.
Oltre al risanamento finanziario, importante l'unificazione economica del Paese, in
particolare la formazione di un mercato nazionale: la Destra storica adotta una
legislazione economica uniforme. Questa legislazione, indirizzandosi ad aree
regionali a diverso livello di sviluppo, fin per accentuare gli squilibri esistenti (
comunque difficile parlare di unificazione economica). Passi importanti si fecero
invece nella formazione del mercato nazionale, con l'abbattimento delle barriere
doganali e l'applicazione di una tariffa di libero scambio ai confini (estensione allo
Stato unitario della tariffa sarda)

Caratteri della tariffa sarda:


- Dazi all'esportazione pressoch assenti, sono favoriti i flussi di esportazione
- Dazi all'importazione minimi, sono favoriti i flussi di importazione, un'economia
non protetta, esente di dazi l'importazione di carbone e macchine per favorire il
progresso tecnico
Effetti dell'introduzione del libero scambio sull'economia italiana:
L'agricoltura favorita dall'introduzione del libero scambio, l'industria danneggiata
per l'importazione di prodotti stranieri pi a buon mercato con la sola eccezione
dell'industria cotoniera gi abbastanza competitiva e che importava materie prime
dall'estero.
AREE REGIONALI:
Meridione: favorita la sua agricoltura d'esportazione (vino, olio, agrumi, paste
alimentari), colpita drammaticamente la sua industria organizzata ancora nella
tradizionale forma a domicilio
Centro-Nord: queste aree avevano adottato gi politiche doganali meno
protezionistiche e avevano conosciuto fin dai secoli precedenti uno sviluppo
mercantile dell'economia, erano aree caratterizzate da una fitta rete di centri urbani e
di mercati
Costruzione strade ferrate: in Italia, tra 1865 e 1877. Lo Stato sceglie la via meno
onerosa, cio l'appalto a societ private a capitale prevalentemente straniero, furono
previste una serie di agevolazioni per attrarre queste societ: un lungo periodo di
esercizio (con l'appalto nel 1865, la riassunzione da parte dello Stato avviene nel
1905), la corresponsione di un reddito minimo ad esercizio appena iniziato.
Risultato: molte societ minori dovettero ricorrere all'emissione di obbligazioni,
prestiti, per portare a termine i lavori. Rimasero 4 societ: Societ Alta Italia, Societ
Vittorio Emanuele, Societ Strade Ferrate Romane e Societ Strade Ferrate
Meridionali.
Effetti: la rete ferroviaria viene realizzata entro tempi brevi, le societ straniere per
rivolsero le loro commesse all'industria straniera, fu quindi un'occasione mancata per
lo sviluppo dell'industria pesante italiana.
1876 - 1887 - Negli anni '80 una serie di fatti nuovi che modificano il quadro
precedente:
a. L'agricoltura investita da una crisi, diventa un settore in difficolt
b. L'industria si espande, crescono i settori pesanti
c. Emerge e si chiude il triangolo industriale per l'ascesa del polo ligure
d. Muta l'indirizzo di politica doganale, dal libero scambio al
protezionismo
CRISI AGRARIA:
Soprattutto dal 1882 al 1898, nel 1882 si comincia ad avvertire soprattutto dopo
labolizione del corso forzoso. Causa della crisi: per effetto della rivoluzione dei
trasporti (ferrovie, piroscafi transoceanici) un ingente flusso di grani americani e russi
affluisce sui mercati europei e determina una caduta dei prezzi, c un eccesso di
offerta di grani sui mercati europei. Reazione degli ambienti produttivi: contrazione
della produzione cerealicola e alla fine di tutta la produzione agricola e zootecnica.

Strategie: in alcuni Paesi europei, soprattutto i pi avanzati, la crisi agraria


loccasione per ammodernare, razionalizzare i piani colturali, cio sostituire al grano
colture pi pregiate come la vite, la barbabietola da zucchero e le colture foraggiere.
In Italia prevalgono le seguenti strategie: richiesta di sgravi fiscali sotto forma di una
riduzione dellimposta fondiaria e labolizione dellimposta del macinato; richiesta di
perequazione dellimposta fondiaria: si chiede laggiornamento di vecchi catasti
meridionali che non censivano tutte le terre; richiesta di protezione doganale che sar
sancita dalla Tariffa del 1887.
ESPANSIONE INDUSTRIALE DEGLI ANNI '80
Beneficia di una maggiore disponibilit di capitali, si assiste a disinvestimenti in
agricoltura, i capitali si spostano verso lindustria e ledilizia in particolare
(risanamento centri storici, crescita sobborghi)
C il ritorno del capitale straniero per labolizione del corso forzoso
C anche un interesse delle banche per le iniziative industriali [banche di tipo
francese, che si rifanno al modello del Credit Mobilier dei fratelli Preire, si
diversificano dal modello inglese. In Italia operano la Banca Generale e il Credito
Mobiliare che sono banche di tipo francese: raccolgono fondi tramite emissione di
obbligazioni, non accettando depositi, e impiegano i mezzi finanziari nella
costruzione di infrastrutture e in iniziative industriali. La vecchia finanza privata
insufficiente.
Lindustria benefici anche di un approvvigionamento pi a buon mercato di materie
prime dimportazione per la discesa dei prezzi sul mercato internazionale.
Settori in espansione: siderurgico, cantieristico, chimico
- Siderurgico: la Terni (1864) lemblema del risveglio industriale di quegli anni. Il
settore siderurgico ha punti deboli: consuma carbone, svantaggiato dal punto di
vista delle risorse, gravato da onerosissimi crediti bancari. Il settore siderurgico
non competitivo, produce a costi alti ma un settore che produce soprattutto per
lo Stato, vive di commesse statali.
- Cantieristico: si espande in seguito al rinnovo delle flotte, dalla vela al vapore,
sostenuto dallo Stato tramite la legge Boselli (1885) che prevede sgravi fiscali e
premi di costruzione vincolando per la cantieristica alla siderurgia nazionale.
- Chimico: produce fertilizzanti, beneficia della domanda dellagricoltura che, in
crisi, deve cercare di aumentare le rese produttive.
- Ancora in ritardo il settore meccanico per carenza di capitali, piccole unit,
mancanza di quadri tecnici, si utilizzano sempre tecnici stranieri
TRIANGOLO INDUSTRIALE:
Tante Italie agricole, dove lagricoltura condiziona lo sviluppo industriale
complementarit tra sviluppo agricolo e industriale.
- 3 polo: il polo ligure emerge per unalta concentrazione di impianti siderurgici e
di cantieri. Gli impianti siderurgici si approvvigionano via mare di ghisa e rottami
esteri producendo per i vicini cantieri
- Polo lombardo: il primo ad emergere fin dai decenni preunitari, beneficia di pi
impulsi cumulativi per lagricoltura vivace, la costruzione delle infrastrutture
(collegamenti Italia/Austria), espansione del settore tessile, in particolare

dellindustria cotoniera e della seta, in Lombardia si hanno gli inizi della filatura
meccanica.
- Polo piemontese: inizia ad affermarsi dai decenni preunitari, operatori stranieri
sono attirati da una tariffa inizialmente protezionistica, danno vita a grossi lanifici
nel biellese. Sono unit produttive che reggono bene ai contraccolpi del libero
scambio, ai primi del 900 il polo piemontese si rafforza con lavvento
dellindustria automobilistica, la FIAT, unindustria ad alta concentrazione urbana,
anche nel Piemonte si ha una complementarit dello sviluppo agricolo ed
industriale.
- Regno delle Due Sicilie: conosce un qualche sviluppo nei decenni preunitari per
opera di uomini daffari stranieri attratti da manodopera abbondante, materia
prima (seta) abbondante, alta protezione doganale. Si d vita ad iniziative non
competitive che vanno in contro a carenze di sbocchi (domanda interna
insufficiente, impossibilit di competere sui mercati internazionali), queste
iniziative si esauriscono prima dellunit dItalia. Lo Stato crea grandi complessi
che vivono delle commesse statali e che quindi mancano di competitivit.
Anni 80: cambiamento dellindirizzo di politica doganale, si passa dal libero
scambio al protezionismo, con la Tariffa del 1887. Causa: la crisi di quegli anni
caratterizzati dalla discesa dei prezzi, si erigono barriere daziarie allingresso dei
prodotti stranieri, si protegge il mercato interno alla produzione nazionale.
In Italia si forma un blocco di forze agrario industriali in favore del protezionismo: da
un lato la cerealicoltura, dallaltro lindustria chiedono il protezionismo e vincono le
ultime esitazioni del governo, il quale cede alle richieste per due motivi soprattutto:
- il governo preoccupato per i focolai di protesta che ha acceso la crisi agraria, ci
sono problemi per la stabilit politica, le idee socialiste cominciano a far breccia
sulle masse dei braccianti
- cominciano a riapparire i deficit di bilancio, una tariffa protezionistica potrebbe
far affluire nuovi mezzi alle casse dello Stato
Risultato: viene introdotta la tariffa protezionistica del 1887 che fa seguito a una
moderatamente protezionistica (1878). La tariffa del 1887 protegge tre settori in
particolare: lindustria siderurgica, cotoniera e cerealicola, grani in particolare.
Valutazioni critiche sulla tariffa del 1887:
1. Sul fronte dellindustria si detto che sono stati protetti i settori politicamente
influenti come la siderurgia a scapito dei settori economicamente promettenti,
chimico e meccanico. Il siderurgico non sarebbe stato mai competitivo perch il
carbone utilizzato comunque dimportazione
2. Per quanto riguarda il dazio applicato sul grano si avanzano le seguenti critiche:
applicare un dazio sul grano significa elevarne il prezzo e trattandosi di derrate di
prima necessit si finisce per scaricare la crisi anche sui ceti meno abbienti.
Elevare il costo del grano porta a elevare il costo della vita quindi prima o poi
anche i salari e di conseguenza i costi di produzione; indirettamente i prodotti
della nostra industria risultano meno competitivi. Il dazio applicato sul grano
favor unagricoltura di tipo tradizionale a scapito dellagricoltura di esportazione

danneggiata dallintroduzione del protezionismo. Lintroduzione del


protezionismo doganale accentu il divario nord/sud.
Nel meridione viene colpita la sua agricoltura desportazione (vino, olio, agrumi), fu
costretto dalla tariffa protezionistica a comprare prodotti industriali nazionali che
venivano a costare pi di quelli esteri in precedenza importati via mare grazie al
libero scambio.
Anni 1888 1896: sono anni di gravissime difficolt per leconomia italiana, si
susseguono le seguenti crisi
Crisi agraria: si accentua, la tariffa del 1887 produce solo qualche sollievo
immediato; la crisi si accentua in seguito alla rottura dei rapporti commerciali con la
Francia (1888) con gravi contraccolpi, infatti circa i 2/5 delle nostre esportazioni
erano dirette verso la Francia, in particolare le esportazioni di vino e seta. Si rompono
i rapporti commerciali perch in sede di rinnovo del trattato commerciale lItalia
vuole fare riferimento al trattato del 1887, la Francia su quello del 1881.
Crisi delledilizia: la citt ottocentesca si sviluppa sul modello di Parigi, con la
crescita dei sobborghi per soddisfare la domanda di abitazioni; un settore che attrae
capitali per parallelamente si sviluppa una grande speculazione, uomini daffari
improvvisati si gettano nella compravendita di suoli urbani (Roma e Napoli) e tutto
questo porter ad una grande crisi del settore con lo scoppio dopo il 1885. La crisi
delledilizia favorisce lavvento di una crisi industriale.
Crisi dellindustria: particolarmente in difficolt il settore siderurgico con la Terni in
prima linea, la crisi delledilizia sommata a quella industriale hanno lo sbocco nella
crisi bancaria del 94. In questa crisi le banche avevano le loro responsabilit.
Crisi bancaria (1894): le banche avevano seguito una politica del credito facile
alimentando indirettamente la speculazione. Si aggiunge poi che lo Stato stesso aveva
contribuito ad ampliare la crisi seppure ritardandola, aveva infatti autorizzato dei
salvataggi permettendo alle banche di emissione di battere nuova moneta eccedendo i
limiti imposti pur di venire incontro alle banche vacillanti. Risultato: crollo di parte
del sistema creditizio, in particolare i due istituti rivolti al credito industriale, le
banche di tipo francese Credito Mobiliare e Banca Generale. Si decide un riassetto
del settore, bisogna risolvere due problemi:
1. Riordino della circolazione, occorre intervenire sugli istituti di emissione. Le
banche di emissione erano 6, degli stati preunitari. In Italia non si era arrivati alla
unificazione degli istituti di emissione per i seguenti motivi: per resistenze degli
ambienti economici locali, ci sono poi convinzioni teoriche: la scuola liberista si
era orientata in favore della pluralit degli istituti di emissione. Nel 1894 si decide
la riduzione degli istituti di emissione da 6 a 3 tramite fusione tra banche, la Banca
dItalia comprende dopo la fusione la banca nazionale del Regno, la Banca
nazionale toscana e la Banca toscana di credito. La Banca romana viene posta in
liquidazione perch incorsa in un illecito, aveva emesso una serie falsa di biglietti.
Rimangono la Banca dItalia, il Banco di Napoli e il Banco di Sicilia
2. Problema del credito industriale dopo la caduta di Credito Mobiliare e Banca
Generale: il governo italiano si rivolge al mondo finanziario tedesco, con la
Francia infatti cera gi stata la rottura nel 1888, per avere lappoggio per

costituire una grande banca in luogo delle due crollate. Nasce cos la Banca
Commerciale con capitale in larga misura tedesco a cui si aggiungeranno in
seguito partecipazioni di capitale italiano. La Banca Commerciale una banca
mista, di tipo tedesco
Caratteri delle banche miste: sono banche che operano nel breve e nel medio lungo
termine, una sintesi delle banche inglesi, che operano nel breve termine, e delle
banche francesi, nel medio lungo. Privilegiano il credito industriale e non solo
fanno credito ma partecipano allindustria cio acquisiscono partecipazioni azionarie,
quote del capitale sociale, esercitano unazione fortemente propulsiva sulle industrie
alle quali partecipano, si legano preferibilmente ai settori produttivi ad alta intensit
di capitale come lindustria siderurgica e ad alto contenuto innovativo, come quella
elettrica. Sono banche che lasciano unimpronta sulla struttura produttiva in cui
vanno ad operare:
- Favoriscono la diffusione delle S.p.A.
- Promuovono la formazione di grosse unit produttive e di vaste concentrazioni di
affari, ricorrono alla formazione di fusioni, accordi, ecc.
Trust (collusione):
orizzontale, tra imprese dello stesso tipo
verticale, tra imprese complementari nella produzione
Cartello: accordo tra imprese dello stesso tipo
Trust e cartelli sono strategie dirette a ridurre la concorrenza e sostenere il prezzo,
strategie queste particolarmente idonee in fasi di crisi quando i prezzi scendono. Sono
banche che hanno aspetti positivi e aspetti negativi:
Aspetto positivo: poich raccolgono anche i depositi a breve sono banche che
operano una vastissima raccolta di mezzi finanziari, sono pertanto particolarmente
idonee nelle prime fasi dellindustrializzazione quando i capitali sono scarsi e
frazionati
Aspetti negativi: coinvolgono anche il piccolo risparmiatore nel rischio
dellinvestimento industriale, pi rischioso e a medio lungo termine. La corretta
gestione vorrebbe una corrispondenza dei tempi: depositi a breve impieghi a
breve, depositi a lungo impieghi a lungo. Di fronte a richieste di rimborso la banca
non in grado di rispondere.
INDUSTRIALIZZAZIONE CONTINENTALE
Belgio / Francia: da Restaurazione a Grande Depressione
Germania: 1850 1870, fase di preparazione dello sviluppo; 1870 1890, fase di
slancio. Fattore decisivo per lo sviluppo linnovazione tecnologica, ci si sviluppa se
si introducono innovazioni
Tecnologia: tecnologia inglese pi apporti originali del continente
Tecnologia inglese: dopo il 1824 si avuto il trasferimento della tecnologia inglese,
inizialmente lInghilterra ha cercato di salvaguardare il proprio vantaggio
tecnologico, poi alcune leggi difensive sono state mitigate; gi prima del 1824
cerano le spie industriali per ricercare una trasmissione clandestina delle tecnologie.

E stata una trasmissione di tecnologia senza adattamenti al contesto in cui doveva


essere applicata, questo ha avuto due conseguenze: la diffusione della tecnologia
inglese nel continente stata di tipo regionale, sono state coinvolte innanzi tutto le
aree che avevano condizioni e dotazioni di risorse simili a quelle inglesi di origine.
Lindustrializzazione continentale stata anche graduale perch le aree rimaste
indietro hanno dovuto aspettare una seconda ondata di innovazioni pi adatte al loro
contesto. Alsazia francese e Svizzera diventano centri di irradiazione di tecnologia
inglese. Ci sono aree che devono aspettare la seconda ondata, in Francia il carbone
non era facilmente estraibile, bisognava aspettare tecnologie che permettessero di
sfruttare la risorsa.
Apporti originali: per quanto concerne le industrie leggere (cotoniera) c una stretta
dipendenza dalla tecnologia inglese, invece nei settori pesanti e nei settori nuovi c
sviluppo autonomo, a fine 800, collegato allurbanizzazione (il telegrafo, le tramvie,
lilluminazione. Nel settore della chimica farmaceutica ci sono decisivi apporti
originali dal continente, soprattutto francesi e tedeschi.
Il processo di emulazione del modello inglese stato per condizionato da alcuni
fattori:
- Il livello di arretratezza del paese in via di sviluppo, i paesi che erano pi arretrati
sono quelli che hanno avuto uno sviluppo pi impetuoso
- Assetto istituzionale, cultura e tradizioni del paese, rapporti sociali
- Contesto internazionale
Ogni paese ha finito per seguire una sua via allindustrializzazione dove possibile
individuare aspetti comuni rispetto al caso inglese e caratteri peculiari.
Incentivi alla modernizzazione dei paesi continentali:
- Rivoluzione dei trasporti, ha sviluppato i settori pesanti, ha contribuito alla
formazione di grosse unit produttive e alla diffusione di forme societarie (S.p.A.,
ecc.)
- Concorrenza internazionale sempre pi agguerrita per la rivoluzione dei trasporti
che ha accorciato le distanze abbattendo le barriere naturali e per il trionfo del
libero scambio, si sono abbassate le barriere daziarie.
- Espansione del sistema creditizio, importanza del fattore capitale cresce per lo
sviluppo dei settori pesanti e per la presenza di tecnologie pi avanzate che
richiedono pi mezzi.
In Belgio lo stato favorisce la creazione di due istituti: la Societ generale e la Banca
del Belgio, mobilizzano il risparmio del ceto fondiario, mettendolo a disposizione
delle industrie, e le fortune del periodo napoleonico, ottenute con
lapprovvigionamento degli eserciti, ecc. Tutto ci favorisce la formazione di grossi
complessi integrati.
In Francia nel complesso si caratterizza per una struttura creditizia debole, il che ha
portato soprattutto alla diffusione di medie imprese costituite con lapporto di
patrimoni familiari
In Germania operano le banche miste, cio banche che non solo fanno credito ma
partecipano allindustria imprimendo unazione fortemente propulsiva.

Sostegno dello Stato: politica di commesse (ferroviarie, rinnovo delle flotte) per
allargare un mercato interno altrimenti insufficiente allo scopo di aumentare la
domanda interna a scapito dei contribuenti, aumenta infatti la spesa pubblica. Politica
di protezione doganale per riparare le industrie dalla concorrenza estera a scapito
ancora dei consumatori sotto forma di prezzi pi alti.
Fino a met '800
Caso tedesco: politica doganale articolata. Prima della met del '800 segue una
politica liberaleggiante in campo doganale perch ancora un'area agricola e
intende favorire l'esportazione di prodotti agricoli
Gli altri paesi sono orientati al protezionismo
Anni '50 - '70
La Germania avvia l'industrializzazione, segue le idee economiche del List e adotta il
protezionismo
Gli altri paesi in questo periodo si orientano al libero scambio
Dopo il '70
E' una fase di slancio per la Germania, la tariffa del 1879 marcatamente
protezionistica, la Germania sostiene il suo sviluppo con il protezionismo
Gli altri paesi si volgono anch'essi al protezionismo a causa della grande depressione
La tariffa del 1979 marcatamente protezionistica mitigata da trattati commerciali
internazionali e dalla politica di dumping: vendere sottocosto all'estero per favorire lo
smercio e caricare la differenza sui prezzi interni giustificando questa condotta con la
necessit di un sostegno allo sviluppo e all'occupazione.
Il sostegno dello Stato fu dato anche attraverso la promozione del sistema creditizio
(in Belgio) e la promozione della ricerca scientifica e della formazione tecnica
(Germania).
Fattori produttivi:
Il fattore capitale proviene dall'espansione del settore creditizio (banche), dalla
diffusione delle forme societarie, in particolare la S.p.A. e dalla circolazione del
capitale con afflusso di capitale estero.
Il fattore lavoro: la forza lavoro si collega alla dinamica demografica - molto
sostenuta in Germania, stagnante in Francia per il calo della natalit, migrazioni
(riguardanti soprattutto operai specializzati e tecnici dall'Inghilterra) - con migrazioni
interne collegate alla diffusione regionale dell'industrializzazione.
Risorse: minerarie e umane (tecnologie pi sofisticate, concorrenza pi agguerrita)
CASO ITALIANO
Industrializzazione italiana: 1896 - 1908 - fattori che hanno favorito la
modernizzazione: congiuntura internazionale favorevole, tariffa protezionistica del
1887, riorganizzazione dell'Alta Banca, cio riassetto bancario del 1894.

Credito Italiano: accumulazione simultanea anzich originaria del capitale.


L'intervento delle banche miste fa s che il capitale venga accumulato e indirizzato
allo sviluppo, sono creditrici dell'industria e azioniste di essa stessa.
Settori chiave dell'industrializzazione italiana: siderurgico, si evolve perch si
formano nuclei di siderurgia a processo continuo per un settore non competitivo in
quanto consuma carbone, gravato da oneri bancari, all'ombra del protezionismo
sopravvivono impianti superati. Meccanico: si afferma brillantemente, due rami in
particolare, la meccanica ferroviaria, perch nel 1905 c' la nazionalizzazione delle
ferrovie, l'industria automobilistica, che nasce su basi competitive e sulla capacit
d'esportazione. Contribuisce alla formazione di risorse umane, formando i quadri
tecnici che mancavano e favorendo la nascita di produzioni collaterali (pneumatici,
meccanica di precisione, ecc.). Chimico: si espande, c' l'industria dei fertilizzanti, dei
pneumatici, c' l'avvio della chimica tessile con la produzione di fibre tessili
artificiali. Elettrico: nasce in questo periodo, per la fornitura di forza motrice a prezzi
contenuti, riducendo il fabbisogno di carbone la produzione nazionale diventa cos
pi competitiva, un settore che si lega alla banca. Ci sono anche i settori
tradizionali, tessile e alimentare, l'industria cotoniera continua a maturare protetta
dalla tariffa del '87, nel settore alimentare fondamentale l'industria dello zucchero,
collegata all'espansione della coltivazione della barbabietola da zucchero negli anni
della crisi agraria. E' un periodo di rafforzamento del polo ligure, dove concentrata
l'industria zuccheriera.
In generale c' uno spostamento verso i settori pesanti, la struttura produttiva presenta
notevoli concentrazioni, trust e cartelli frutto dell'azione delle banche miste.
Sono intervenuti mutamenti nella composizione della classe operaia: verso fine '800
si assiste a una marcata proletarizzazione, scompare la figura del contadino operaio,
aumenta il numero dei lavoratori dipendenti, dei tecnici, si formano strati di
aristocrazia operaia, si riduce il lavoro minorile. Si accentua il divario nord-sud, il
meridione non si aggancia al trend di sviluppo del nord nonostante per la prima volta
nella storia dell'Italia unificata si senta il bisogno di varare leggi differenziate per il
sud, leggi che prevedono agevolazioni fiscali e creditizie, come la legge del
risorgimento di Napoli del 1904 che vuol fare di Napoli un polo di sviluppo. La
politica di riequilibrio regionale non ha successo per alcuni motivi:
- Si adottato un modello di sviluppo non adatto al sud, era un modello ad alta
intensit di capitale e basso richiamo di manodopera
- E' mancata una diversificazione della produzione industriale, si sono costruiti
impianti siderurgici non competitivi
- Ci sono stati interventi isolati, mancata una programmazione d'insieme, non
nasce nel meridione una rete di produzioni collaterali come per l'industria
automobilistica nel nord, i grandi impianti sono rimaste cattedrali nel deserto
ECONOMIA DI GUERRA
L'economia italiana alla vigilia della guerra in una fase di ristagno (1908 - 1914),
stata investita dalla crisi del 1907/8, una crisi mondiale. Per effetto della grande

ripresa produttiva il prezzo delle materie prime aumenta e cos aumentano anche i
costi di produzione. La crisi inizia perch l'aumento del costo di produzione non
seguito da un corrispondente aumento del prezzo dei prodotti finiti, i mercati
cominciano a saturare con conseguenti riduzioni dei margini di profitto per le imprese
e carenza di capitale. La carenza di capitale mette in crisi l'apparato produttivo delle
grandi imprese in via di sviluppo. Questa crisi confluisce nella successiva crisi del
'13, anche questa ha le sue radici nella carenza di capitali.
Mesi della neutralit (1914-1915), si manifestano le prime difficolt:
Difficolt per l'approvvigionamento di materie prime provenienti dall'estero
Difficolt per il dilagare della disoccupazione, causa il ritorno degli emigrati
Aumento del debito pubblico, emissione di prestiti perch ci si prepara alla
guerra
Uno degli aspetti pi importanti un intervento marcato dello Stato
nell'economia, lo Stato deve mobilitare tutte le risorse affinch il paese regga
lo sforzo bellico
Copertura spese di guerra, vie seguite:
Lo Stato punta ad un aumento di circolazione, la guerra finanziata con
l'inflazione, lo Stato preme sugli istituti di emissione perch battano nuova
moneta
Emissione di titoli del debito pubblico
Aumento della pressione fiscale, utilizzata con moderazione in quanto non
consente di reperire rapidamente mezzi finanziari
Risorse alimentari, andamento dell'agricoltura in fase di guerra:
Intervento dello Stato, i consumi alimentari sono molto alti, l'esercito ha bisogno di
alimentazione, la produzione agricola deve essere abbondante, lo Stato impone certe
coltivazioni, acquista macchine (calano le braccia, servono mezzi meccanici),
promuove agevolazioni creditizie col risultato che l'agricoltura ha un andamento
negativo, cala la produzione e la produttivit, come spesso accade nelle economie di
guerra. Gli agricoltori sono al fronte di guerra e per questo c' carenza di braccia, c'
anche carenza di fertilizzanti, l'industria chimica produce esplosivi, farmaceutici,
generi sostitutivi (chimico-tessile), una produzione rivolta alla guerra. Durante la
Prima Guerra Mondiale ci sono anche requisizioni di bestiame per i trasporti in
guerra.
I consumi sono abbondanti, la produzione insufficiente. Lo Stato risponde con una
politica di tesseramento (razionamento) che soprattutto a svantaggio della
popolazione civile, privilegiando l'approvvigionamento per l'esercito. La politica di
razionamento fa esplodere il mercato nero cio un commercio clandestino, piaga di
tutti i periodi di guerra.
Altro problema quello di armare l'esercito
Andamento dell'industria, intervento dello Stato nell'industria, due problemi:
1. Approvvigionamento materie prime, lo Stato passa ad un controllo delle
importazioni perch deve indirizzare i vari generi all'industria di guerra

2. Offerta di lavoro, lo Stato cerca di aumentarla con varie misure: abolizione dei
riposi, imposizione di ore supplementari di lavoro, ritorno al lavoro dei
pensionati, reclutamento lavoro femminile
Andamento industria in fase di guerra: congiuntura favorevole i prezzi sono alti, ci
sono spinte inflazionistiche, commesse urgenti dello Stato, ci sono quindi alti profitti,
reinvestimento dei profitti, crescita delle dimensioni aziendali (forti concentrazioni di
affari)
Ruolo delle banche miste: si arriva a una compenetrazione stretta banca-industria,
l'industria ha bisogno del credito industriale, anche la banca ha interesse a legarsi
all'industria perch azionista ed intravede la possibilit di alti dividendi, industria di
guerra:
- Minerario / elettrico per ridurre il fabbisogno di carbone
- Siderurgico / meccanico, nasce l'industria aeronautica
- Chimico: esplosivo, farmaceutico, generi sostitutivi
Si sviluppa il settore laniero per l'equipaggiamento dell'esercito, il settore conserviero
perch produce generi sostitutivi a quelli freschi che scarseggiano.
Danneggiati dall'evento bellico i settori che lavorano materie prime belliche (cotone)
e settori che producono beni di lusso (serico).
Nell'industria una crescita disordinata, senza una programmazione, non risponde a
criteri di economicit e produttivit, una produzione a costi alti, in fase di guerra
saltano tutti i meccanismi di mercato. Il commercio estero sottoposto a un rigido
controllo di Stato
DOPOGUERRA (1922-1925)
E' un periodo carico di difficolt, persiste la carenza di generi alimentari per i primi
tempi, il Paese dipende dall'estero, perdura l'inflazione e si riduce di conseguenza il
potere d'acquisto delle categorie a reddito fisso. Dilaga la disoccupazione per il
ritorno dei militari dal fronte. Atmosfera carica di tensione, si sviluppano forti
agitazioni sociali, si chiedono aumenti salariali, riduzioni della durata della giornata
lavorativa, partecipazione alla gestione aziendale attraverso l'istituzione di consigli di
fabbrica, commissioni interne, ecc.
L'industria deve risolvere pesanti problemi:
1. Problemi di riconversione degli impianti a usi di pace, servono capitali
2. conflittualit con le maestranze, il clima molto acceso
3. Problemi di competitivit per il reinserimento delle industrie sul mercato
internazionale, si produce a costi troppo alti
L'industria in difficolt invoca l'intervento dello Stato, il quale:
1. Concede sovvenzioni
2. Interviene con misure di protezione doganale
L'intervento sistematico dello Stato determina un incremento della spesa pubblica, si
delinea pertanto un nuovo rapporto banche-Stato. Lo Stato per coprire le spese ricorre
alla emissione di prestiti pubblici e si serve della banca per collocarli presso i
risparmiatori, la banca stessa pu esserne acquirente. La banca d'altra parte ha

bisogno dello Stato perch ricorre ad esso nei suoi momenti di il illiquidit. Verso la
fine del quadriennio inizia la crisi del '20-'21, una crisi di sovrapproduzione che si
manifesta nell'economia mondiale nel 1920, in Italia nel '21. Nell'economia mondiale
di facile soluzione, si caratterizza per una discesa dei prezzi. Gli alti prezzi dovuti
alla perdurante inflazione stimolano la ripresa produttiva, prima di tutto in
agricoltura, nel giro di un biennio si arriva alla sovrapproduzione. Crollano i prezzi e
quindi anche i margini di profitto, c' un cedimento dei titoli azionari industriali, si
riduce l'attivo delle banche miste costituito in larga misura di titoli industriali, le
banche miste vanno verso la il illiquidit, nel '21 cade la Banca Italiana di Sconto,
Banca Commerciale, Banco di Roma e Credito Italiano sono le tre banche miste
rimanenti
I PRIMI ANNI DI GOVERNO FASCISTA (1922-1925)
Et di De Stefani, Ministro delle finanze
Indirizzo di politica economica seguita dal governo: indirizzo tendenzialmente
liberalizzante, una risposta del governo fascista alle istanze che vengono dal mondo
produttivo, la ripresa dell'economia mondiale dopo la crisi ha dato nuova fiducia agli
ambienti produttivi
Andamento dell'economia: quest'epoca viene definita et del produttivismo, l'epoca si
caratterizza per un'espansione della produzione e per uno sviluppo degli scambi.
Espansione della produzione: la produzione beneficia in particolare di due
condizioni favorevoli: si ebbero maggiori capitali e minor costo del lavoro.
Maggiori capitali perch De Stefani segu una politica di forte contenimento
della spesa pubblica, di ritocchi tributari che lo portano al pareggio del
bilancio, i capitali si rendono disponibili per l'investimento industriale. Il minor
costo del lavoro frutto di revisioni salariali operate dal regime.
Sviluppo degli scambi: si era in un regime di forte protezione doganale in
quanto durante la crisi del '21 era stata varata una tariffa fortemente
protezionistica. De Stefani cerc di mitigare il rigore della tariffa del '21
stipulando trattati commerciali internazionali. Lo sviluppo dei traffici dovuto
alla stipulazione dei trattati commerciali e alle facili esportazioni dovute alla
perdurante inflazione e al conseguente basso valore della moneta.
Gli anni di De Stefani si chiudono con un marcato intervento dello Stato che rende
pi complessa la questione del finanziamento industriale. La ripresa produttiva
determina un rialzo dei titoli azionari ma anche una forte ondata speculativa per cui
nel '25 De Stefani interviene sulla Borsa per arginare la speculazione e ordina che
tutte le contrattazioni a termine in corso siano prontamente liquidate, ne consegue la
fuga dei capitali dalla Borsa per cui diventa difficile il finanziamento industriale.
Si creano le condizioni per un intervento dello Stato nell'economia ad opera di Volpi,
successore di De Stefani, nel 1926. Ci si orienta per una rivalutazione della lira, per
aumentare la capacit di acquisto della moneta, ci si orienta quindi verso una politica
deflazionistica, di riduzione della quantit di moneta in circolazione. Motivi:

- In seguito ai provvedimenti di De Stefani il finanziamento industriale deve contare


soprattutto sul capitale estero, quindi i risparmiatori / finanziatori esteri sono
disponibili solo se la moneta offre garanzie di stabilit.
- L'inflazione perdurante decurta salari e risparmi perci ci sono motivi di
instabilit sociale che preoccupano il regime.
La rivalutazione della lira, o stabilizzazione monetaria, con il cambio fissato a 90 lire
per una sterlina, quota '90, doveva senz'altro portare a una crisi di assestamento che si
verific puntualmente negli anni 1927-1929, ma le motivazioni erano forti per cui
Volpi procedette nelle misure di rivalutazione. Misure tecniche adottate:
- Riforma degli istituti di emissione: la Banca d'Italia diventa unico istituto di
emissione, diventa banca centrale con poteri ispettivi e di controllo su tutte le
banche e sulla circolazione
- Rafforzamento delle riserve auree
- Chiusura del credito da parte della Banca d'Italia verso le altre banche e della
stessa verso la clientela - stretta creditizia
L'inflazione ha preso il suo avvio con la guerra, nel 1914, quando viene istituito il
Consorzio sovvenzioni su valori industriali, un braccio della Banca d'Italia che opera
salvataggi bancari e industriali, il problema fermare questa inflazione.
Queste manovre deflazionistiche rivalutano la moneta ma determinano conseguenze
che vanno evitate come la corsa dei risparmiatori detentori di Titoli di Stato al
rimborso dei prestiti alla scadenza anzich rinnovarli, questo fatto avrebbe creato seri
problemi alla tesoreria dello Stato.
- Consolidamento del debito: i sottoscrittori di Titoli di Stato furono obbligati a
convertire il loro prestito nel cosiddetto prestito del littorio (interesse 5%, dava
diritto alla rendita ma non necessariamente al rimborso del capitale). Viene tradita
la fiducia dei risparmiatori
- Istituto di liquidazione, viene creato, inizialmente temporaneo, per liquidare
vecchie pendenze ereditate dalla politica dei salvataggi. Non si chiuse
CRISI DI ASSESTAMENTO (1927-1929)
La rivalutazione della moneta determina una discesa dei prezzi e quindi una riduzione
dei ricavi dovuta ai minori margini di profitto, ci sono voci di costo che non si
riducono (le quote di ammortamento, gli oneri fiscali). I settori pi colpiti furono
quelli dell'industria d'esportazione: l'industria automobilistica risente della
concorrenza americana, l'industria chimico tessile della concorrenza giapponese,
l'industria cantieristica gravata da alte quote d'ammortamento.
Strategie seguite dall'industria per contrastare la crisi:
Si va verso una marcata concentrazione (trust, cartelli), si ricorre allo Stato che
prevede misure di protezione doganale, si applicano dazi a protezione dell'industria
automobilistica. Le banche miste sono coinvolte nella crisi: calo dei prezzi, riduzione
dei margini di profitto per le imprese, cedimento dei titoli riduzione dell'attivo
delle banche.

Risposta delle banche: esercitano un'azione di sostegno delle quotazioni dei titoli in
Borsa, ne comprano altri per sostenerne il prezzo immobilizzandosi sempre di pi, in
previsione di una crisi temporanea, il risultato che ingigantiscono il fondo titoli.
CRISI DEL '29 (1929-1932)
Per l'Italia gli anni pi difficili sono il '31 e il '32, con il '33 c' gi un avvio di ripresa.
La crisi si manifesta con una caduta delle quotazioni alla Borsa di New York, questo
il segnale della depressione, non l'inizio, avvenuto nel '28. Nel '28 le banche e gli
investitori americani trasferiscono capitali dall'investimento estero alla speculazione
interna, dato il forte boom della Borsa, operano quindi un ritiro dei prestiti esteri.
1 sviluppo: Ritiro dei prestiti americani, i paesi debitori si trovano in difficolt a
saldare i debiti internazionali; sono in larga misura paesi produttori di generi primari
2 sviluppo: Caduta dei prezzi agricoli. I paesi produttori dei generi primari vengono
colpiti anche dalla caduta dei prezzi agricoli per cui questi paesi, debitori, danneggiati
dal ritiro dei prestiti e dalla caduta dei prezzi agricoli, sono costretti a ridurre le loro
importazioni danneggiando cos i paesi industriali. I paesi industrializzati d'altra parte
restringono le loro importazioni di prodotti agricoli, generi primari, allo scopo di
sostenere le agricolture nazionali colpite dalla caduta dei prezzi agricoli.
3 sviluppo: Contrazione del commercio internazionale dovuta alla crisi e anche alle
restrizioni del commercio introdotte unilateralmente dai singoli paesi allo scopo di
fronteggiare la crisi. La crisi del commercio internazionale, con la riduzione delle
importazioni, mette in difficolt anche la produzione dei paesi esportatori con
conseguenze sulla disoccupazione
4 sviluppo: Crisi monetaria, nel '31 si ha il tracollo finanziario dell'Europa centrale,
buona parte delle banche austriache e tedesche colpite dal ritiro di fondi (prestiti),
sono costrette a chiudere gli sportelli. Nell'ottobre del '31 la crisi si trasferisce
all'Inghilterra che risente dell'insolvenza dei paesi debitori e registra un grave deficit
della bilancia dei pagamenti per cui il governo autorizza la Banca d'Inghilterra a
sospendere i pagamenti in oro, non converte pi le proprie banconote in oro.
In Italia: nel '31 chiudono le banche tedesche e austriache che erano solite concedere
crediti alle banche miste italiane, crediti a breve termine costantemente rinnovati. Le
banche miste italiane nel '31 marciano verso la illiquidit perch la raccolta dei mezzi
finanziari si riduce: le banche straniere cessano di fare credito, i depositanti allarmati
dalle crisi operani dei ritiri. Gli impieghi sono investimenti di difficile realizzo perch
fatti in un'industria in crisi. Nel '31 Alta Banca e Governo decidono un colossale
salvataggio: la Banca Commerciale completamente immobilizzata, non ha pi
liquidit; la Banca Commerciale e le altre banche miste dal '30 avevano esercitato
un'azione di sostegno delle quotazioni immobilizzandosi sempre di pi. Si decide lo
smobilizzo della Banca Commerciale, occorreva cio sgravare questa banca di tutte le
operazioni a medio - lungo termine, si trasfer con un procedimento tortuoso il
portafoglio titoli industriali della Banca Commerciale all'Istituto di liquidazione il
quale avrebbe provveduto alla liquidazione dei titoli industriali, se e quando
possibile. L'operazione avrebbe senz'altro comportato delle perdite che andavano

tutte a gravare sulla circolazione. Nel '31 viene creato l'IMI, istituto mobiliare
italiano, il quale and a sostituire nel credito all'industria al Banca Commerciale che
era divenuta ormai una banca che faceva credito solo a breve termine. L'IMI segue
una corretta gestione a differenza delle banche miste, infatti la raccolta gestita
attraverso l'emissione di obbligazioni a medio e lungo termine, garantite dallo Stato
per via del periodo di crisi, gli impieghi allo stesso modo nel credito industriale a
medio - lungo termine, importante la corrispondenza dei tempi.
Nel '33 si presenta l'urgenza di completare lo smobilizzo delle banche miste, Banco di
Roma e Credito Italiano sono immobilizzati, si crea a questo scopo l'IRI, istituto per
la ricostruzione industriale, che avr due sezioni: la sezione smobilizzi e la sezione
finanziamenti. La sezione smobilizzi dovr liquidare il portafoglio titoli industriali
delle due banche, si sostituir cio in questo ruolo all'istituto di liquidazione che
viene soppresso. La sezione finanziamenti dovr ricostruire, fare credito all'industria
a medio - lungo termine allo scopo di farla uscire dalla crisi. La raccolta, come nel
caso dell'IMI, si effettuer tramite l'emissione di obbligazioni a m-lungo termine
garantite dallo Stato. Le conseguenze della crisi del '29 sono principalmente due:
1. Viene liquidato il sistema creditizio imperniato sulla banca mista, sistema sorto
in occasione della crisi del 1893-94. Si scioglie il rapporto banca-industria,
l'industria si svilupper con il reinvestimento dei profitti e ricorrendo al
mercato finanziario. L'economia italiana si avvicina pertanto alle economie pi
mature dove si opera una netta distinzione tra l'esercizio del credito a breve
termine effettuato dalle banche commerciali (banche di deposito e sconto) e il
finanziamento a medio e lungo termine.
2. Tendenza dell'industria a concentrarsi, a creare posizioni monopolistiche che
perpetuano il ritardo tecnico e gli alti prezzi a scapito dei consumatori.
Secondo la legge bancaria del '36, varata per porre fine alle varie crisi bancarie (1894,
1921, 1931) e per finanziare i piani autarchici, fissa i compiti delle singole banche e
fornisce un assetto definitivo alla materia creditizia. Essa prevede che le tre ex
banche miste, Banca Commerciale, Credito Italiano e Banco di Roma, si convertano
in banche di credito ordinario, deposito e sconto, abilitate all'esercizio del credito a
breve termine. I due nuovi istituti, IMI e IRI, sono invece rivolti all'esercizio del
credito industriale a m-lungo termine con una distinzione tra i due istituti:
- IRI rivolto alle industrie nelle quali lo Stato intende conservare una
partecipazione, l'IRI cio faceva credito alle cosiddette industrie chiave, inoltre
gestiva il portafoglio titoli industriali che lo Stato voleva conservare
- IMI era tenuto a fare credito alla restante industria
APPENDICE 1: LE BANCHE
Banche di tipo francese: operano a medio - lungo termine. Raccolta tramite emissione
di obbligazioni, impiego in infrastrutture e industria
Banche di tipo inglese: operano a breve termine
Banche di tipo tedesco (banca mista): operano nel breve e nel m-lungo periodo.
Credito industriale / partecipazione all'industria, azione propulsiva sulle industrie a

cui partecipano, settori produttivi ad alta intensit di capitale e alto contenuto


innovativo.
In Italia: CREDITO MOBILIARE e BANCA GENERALE sono banche di tipo francese,
rivolte al credito industriale; cadono nel 1894 con la crisi bancaria. Si riducono gli
istituti di emissione da 6 a 3 (Banca d'Italia, Banco di Napoli, Banco di Sicilia), nasce
la Banca Commerciale per sostituire le due cadute, una banca mista di tipo tedesco in
cui vi compenetrazione nel rapporto banca-industria.
Nel dopoguerra c' incremento della spesa pubblica, le banche collocano sul mercato
i prestiti pubblici dello Stato.
Prima della crisi d'assestamento (Ministro Volpi) c' la riforma degli istituti di
emissione, la BANCA D'ITALIA diventa unico istituto con poteri di controllo sulle altre
banche, chiusura del credito da parte di questa, rafforzamento delle riserve auree
rivalutazione della moneta (1926). Con la crisi d'assestamento ('27 - '29) c' una
riduzione dei profitti e conseguente cedimento dei titoli. Le banche sostengono le
quotazioni dei titoli immobilizzando di pi, sembrava infatti una crisi temporanea,
con la crisi del '29 l'immobilizzo diventa totale e soffrono di il illiquidit. Nel '31
inizia il salvataggio della BANCA COMMERCIALE immobilizzata tramite l'Istituto di
liquidazione. Nasce l'IMI che sostituisce la Banca Commerciale nel credito
industriale. Nel '33 si crea anche l'IRI per smobilizzare le altre banche miste e per il
credito industriale a m-lungo termine. Si scioglie in questo modo il rapporto bancaindustria. Nel '36 viene emanata la Legge bancaria rimasta invariata fino agli anni
'90. Le tre banche miste (Banca Commerciale, Credito Italiano e Banco di Roma)
diventano banche di credito ordinario, IMI e IRI diventano istituti di credito
industriale a m-lungo termine, l'IRI per le industrie nelle quali lo Stato manteneva
una partecipazione, l'IMI per le altre.
APPENDICE 2: PERIODIZZAZIONE STORICA
1796 - 1815
1815 - 1830
1830 - 1873
1873 - 1896
1896 in avanti

Et napoleonica
Restaurazione
Massima espansione del commercio estero, avvio
dell'industrializzazione dei Paesi continentali
Grande depressione
Ripresa dell'economia mondiale

1860 Si completa il processo di liberalizzazione del commercio (trattato anglofrancese)


In Italia: Destra storica risanamento del bilancio (1875)
1866 - 1882
Corso forzoso
1882 - 1898
Crisi agricola, l'industria si espande, si passa dal liberismo al
protezionismo con la tariffa del 1887.

Industria: siderurgica, cantieristica, chimica. La tariffa del 1887 va a proteggere i


settori meno competitivi, (siderurgico, cantieristico e cerealicolo). Il protezionismo
colpisce l'agricoltura d'esportazione, al sud, e l'industria pi promettente, meccanica e
chimica.
Crisi agricola ('88) in seguito alla rottura dei rapporti commerciali con la Francia
Crisi dell'edilizia ('85) a causa della grande speculazione sui suoli urbani
Crisi industriale, coinvolge soprattutto il settore siderurgico, poco competitivo
Crisi bancaria ('94) a causa delle politiche di credito facile (causa di speculazione su
industria ed edilizia) e dei salvataggi
- si riducono a 3 gli istituti di emissione
- problema del credito industriale Banca Commerciale
1896 - 1908
Modernizzazione, industrializzazione italiana
Crisi economica mondiale nel 1907-1908, aumentano i prezzi delle mat. prime
Crisi nel 1913
Economia di guerra:
Agricoltura in negativo, calano produzione e produttivit per il calo delle
braccia. Razionamento industria, congiuntura favorevole, alti profitti.
Dopoguerra:
De Stefani e Volpi
1926
Banca d'Italia diventa unico istituto di emissione
Crisi di assestamento
Crisi del '29 (in Italia nel '31 - '32)

Potrebbero piacerti anche