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I primi secoli dell'alto M.E. segnano la transizione dalla civilt romana a quella
medievale. Il paesaggio offriva la sensazione di grande desolazione, degrado. I
Romani avevano urbanizzato il territorio scegliendo la citt come luogo di residenza.
Le citt erano centri di organizzazione del territorio, sedi di mercato, centri di culto,
centri culturali e luoghi d'incontro (piazze, terme, palestre), dopo la caduta
dell'Impero anche le citt sono DECADUTE, paiono aver esaurito le loro funzioni,
paiono citt deserte, famiglie scomparse, citt abbandonate, logorate dalla guerra, dai
saccheggi, dagli incendi. La popolazione rimasta si approvvigiona di derrate
alimentari provenienti da appezzamenti di terreno entro le mura. Gli edifici sono pi
modesti, compare il legno citt ruralizzate.
Le campagne sono in larga misura incolte, invase da vegetazione spontanea, boschi,
acque - non c' pi un controllo degli argini - e militarizzate, le residenze patrizie
sono fortificate.
La civilt romana si sta eclissando per due motivi:
1. Le grandi migrazioni di popoli, invasioni barbariche; dal II e III sec. si
accentuano nel V secolo d.C., premendo sui confini dell'Impero da est e da
nord. Popolazioni nomadi in cerca di terra per stanziarsi o popoli guerrieri che
vivono di rapina. A causa di questo la gente fugge dalle citt in cerca di luoghi
pi appartati. I popoli invasori portano anche la loro cultura, un
incontro/scontro, anche da qui la diffusione del legno, ecc. Si cerca di sfruttare
i boschi, le paludi, la caccia e la pesca. Lo sfruttamento delle aree incolte
prevale sulla coltura diretta. Le campagne sono militarizzate perch la
popolazione cerca di difendersi tramite le fortificazioni.
2. Oltre le minacce provenienti dall'esterno dell'Impero, all'interno c' crisi
dell'economia romana e il dissolvimento delle istituzioni romane. Il
deterioramento interno all'Impero accelerato dall'arrivo dei barbari.
L'Impero Romano era diventato una compagine eccessivamente vasta causa di ingenti
spese per la difesa dei confini, ma era anche una compagine fragile al suo interno,
sottoposta a continue tensioni tra la capitale, Roma, considerata eccessivamente
costosa, e le province romane, gravate da imposte, ne sopportano il peso.
C'era concorrenza tra province e territori italiani, tra centro e periferia dell'Impero.
L'organizzazione amministrativo/militare era troppo pesante causa di un inasprimento
della pressione fiscale. Le attivit produttive sono in crisi per:
a. Eccessivo carico fiscale - fisco rapace e impietoso che scoraggia tutte le
iniziative
b. Calo demografico frutto di carestie, epidemie, contrazione della natalit; la
classe degli schiavi non si riproduce. La popolazione tende a invecchiare
Una nuova epoca si annuncia, la vita ricomincia dalle campagne, questo
caratterizzer tutto l'alto M.E., si impone la civilt della campagna. Nelle campagne
ci sono diverse realt di vita associate:
MONASTERI: si va verso forme di convivenza diverse da quelle tradizionali, si
cercano grandi spazi, nuova solidariet. Il Monastero svolge molte funzioni della
citt: centro culturale, economico (di una certa propriet, amministrazione). I beni di
chi si faceva monaco andavano al monastero che riceveva anche eredit, donazioni,
ecc. Giustiniano dichiar inalienabili le terre ecclesiastiche. Il monastero centro di
una vera azienda agraria. La propriet monastica era in uno spazio molto vasto e
molto diffusa perch unione di patrimoni diversi, policentrica. C' interscambio
all'interno della propriet monastica. Spesso sono riconosciute anche funzioni
amministrative. Regola benedettina: obbligo di lavoro per il monaco. Il monastero
supplisce alle citt decadute.
COMUNITA' DI VILLAGGIO: vivono dello sfruttamento delle aree incolte, beni
comuni, indivisi, amministrati collettivamente
CORTI DELL'ALTO M.E.: le grandi propriet fondiarie che si estendono a scapito
delle comunit di villaggio
Conduzione dei grandi possessi fondiari tra tarda romanit e M.E., come si attua?
In Occidente prevale la cosiddetta gestione mista, due gestioni che si combinano, la
grande propriet si scompone in due parti:
a. Parte centrale: gli edifici padronali, residenza del proprietario, abitazioni degli
schiavi, complesso dei servizi e una quota delle terre gestite direttamente da
proprietario e schiavi
b. Parte circostante: data in affitto ad affittuari coltivatori
Si tratta di due gestioni diverse, inizialmente nell'Impero s'erano formate grandi
propriet perch era facile acquisire schiavi per lavorare, quando l'impero va in
declino, con meno schiavi e il calo demografico, il proprietario decide per la gestione
mista perch manca la forza lavoro.
La situazione EVOLUTIVA, non stabile. Con l'andare del tempo gli affittuari della
parte circostante si indebitano e non pagano i canoni dovuti. Nella parte centrale il
lavoro degli schiavi si riduce. Il cumularsi di arretrati di affitto porta a convertire il
piccolo affitto in COLONIA.
Il basso M.E. ha fasi di crescita e depressione, X - XIII secolo in ripresa, poi XIV
-XV di carestia, epidemia, quindi inizial'et moderna.
Risorgono le campagne e tutto ci si trasmette al mondo urbano. Il frazionamento
degli appezzamenti, dovuto allo sviluppo delle famiglie, comporta ugualmente la
sussistenza dato l'aumento della produttivit. C' il rifiuto delle corve, il signore ha
sempre pi difficolt a trovare prestatori di lavoro. Il clima di libert nelle citt
provoca l'intolleranza dei concessionari nei confronti delle prestazioni di lavoro
obbligatorie. Si tende a chiedere la trasformazione delle corve in canoni di denaro
commutazione. Anche i signori hanno cambiato idea, si inizia a comprendere
l'importanza del denaro, accettano le commutazioni. I signori riducono la superficie
gestita direttamente, cosa che non crea grandi danni, dato l'aumento di produttivit. I
terreni vengono ceduti con contratti a lunga scadenza, due sono le conseguenze
interessanti, la grande propriet inizia a smembrarsi.
- Si forma uno strato di aristocrazia rurale formata da amministratori del signore,
esattori di imposte, coltivatori arricchiti che prendono in affitto le terre
- Comparsa di lavoratori salariati che sono richiamati a lavorare nelle bonifiche,
soprattutto nelle aziende monastiche
La disgregazione del regime curtense porta alla chiusura dei laboratori curtensi, la
corte come unit autosufficiente sta declinando, il regime curtense ormai superato.
C' una nuova mobilit di uomini e merci. Se i laboratori curtensi chiudono, la
domanda di manufatti si trasferisce dalla campagna alla citt, risorge l'artigianato
urbano e quindi c' un richiamo di forza lavoro dalle campagne alla citt. Le
campagne mantengono un ruolo importante perch devono soddisfare le esigenze
proprie e delle citt. Il rapporto citt-campagna si sta modificando, si stringe con
un'egemonia della citt sulla campagna, la citt esige un approvvigionamento
abbondante e a buon mercato di generi alimentari e materie prime tessili sfavorendo i
produttori agricoli. Tutta la politica economica della citt tesa a evitare le carestie,
per questo si parla di approvvigionamento abbondante, e a favorire l'artigianato
urbano, quindi necessario che l'approvvigionamento dalle campagne sia a basso
prezzo. Tutto il prodotto delle campagne deve confluire sul mercato urbano, solo nel
'700 ci saranno delle reazioni. I manufatti cittadini vengono inviati nelle campagne, le
campagne sono luogo di approvvigionamento a buon mercato e mercato di sbocco
per prodotti finiti, in questo senso la citt assoggetta la campagna. La citt fa divieto
di impiantare lavorazioni nelle campagne, non vuole concorrenti, sede di produzioni
artigiane e di scambi. Le citt favoriscono un indebolimento dell'autorit del signore
anche se rimangono alcuni elementi di tipo feudale come alcuni tributi, dazi di
mercato, ecc. Solo con Napoleone si inizia a spazzar via tutti i vecchi privilegi. La
citt e la campagna raramente si incontrano, diventano due mondi diversi.
Forme organizzative della produzione (di Bcher)
- Produzione domestica, ha origini antichissime, per consumo immediato, si
produce entro le pareti domestiche per soddisfare i bisogni familiari. Il ciclo
produzione-consumo non prevede il passaggio dal mercato
- Bottega artigiana, tipica della citt medievale (i diversi stadi tendono anche a
coesistere), alla sua testa c' un mastro artigiano che coordina i diversi fattori
produttivi. Fattore lavoro: l'apporto di lavoro del mastro determinante, il
mastro si formato attraverso un periodo di apprendistato - un periodo di
trasmissione orale del mestiere - ha acquistato alta professionalit che consente
all'artigiano di dominare tutte le fasi del processo; spesso ha come
collaboratore l'apprendista, per la trasmissione orale del mestiere, o qualche
lavorante, quasi sempre lavorano con lui i familiari, trattandosi di impresa
familiare. Capitale e strumenti di lavoro: gli strumenti di lavoro sono manuali,
poco costosi e spesso fabbricati all'interno della bottega, l'immobilizzo di
capitale modesto, l'impresa ha scarse disponibilit finanziarie. Non ha la
solidit finanziaria per operare su mercati lontani, ne deriva che la bottega
artigiana ha come mercato di sbocco quello urbano, un mercato di cui conosce
i gusti per cui il periodo produzione realizzo delle vendite breve, spesso
lavora su commissione, si produce e si vende. Gli strumenti di lavoro sono di
propriet del mastro artigiano, diversamente dal lavoro industriale; le materie
prime possono essere anche del cliente, l'investimento di capitale modesto.
- Industria a domicilio, si rivolge al mercato internazionale, si sviluppa in modo
particolare nel territorio fuori mura, per i seguenti motivi: eludere i divieti
corporativi, disporre di manodopera a pi buon mercato e possibilit di trovare
forza motrice ed energia idraulica abbondante
- Manifattura e fabbriche: produzione accentrata sotto uno stesso tetto;
Manifattura: tipica preindustriale, tecniche tradizionali, poggia su una
strumentazione manuale. Fabbrica (o Macchinofattura, secondo Marx):
produzione accentrata, macchina essenziale, determina quantit e qualit della
produzione. Processo scomposto in varie fasi, calano i prezzi, si riducono i
tempi di lavorazione
L'artigiano non libero, gli artigiani si organizzano in corporazioni d'arti e mestieri:
associazioni di mestiere sorte nel sec.XI, diverse dai collegi professionali
dell'antichit nati per creare momenti di incontro. In molte aree europee si sciolgono
a fine '700. Le finalit delle corporazioni sono di tipo economico e sociale, nel tempo
prevarranno le prime.
a. Finalit economiche
o Assicurare il monopolio delle commesse agli associati, chi aveva
bisogno di un certo lavoro doveva rivolgersi alla corporazione
o Limitare la concorrenza tra gli iscritti, per assicurare parit di condizioni
b. Finalit sociali
o Mutuo soccorso, provvidenze a favore degli iscritti in caso di bisogno,
sopperiva alla carenza di servizi sociali
o Formazione professionale, si preoccupava di impartire un'istruzione e
un'etica professionale attraverso l'istituzione e la regolamentazione
dell'apprendistato
La corporazione un'aristocrazia tra pari [Luigi Einaudi]
Era vietata la pubblicit, in quanto contraria allo spirito di fraternit, i segreti tecnici
andavano trasmessi, per lealt. La politica delle corporazioni tende ad essere
acapitalistica, tende a regolamentare la produzione nell'ambito dell'economia
cittadina, ne controlla la quantit, erano le istituzioni cittadine ad affidargli questo
compito, ricerca costante di un equilibrio offerta-domanda NO sovrapproduzione;
controllo della qualit a garanzia dei consumatori e per il prestigio dell'arte,
l'associato doveva produrre secondo le norme degli statuti delle corporazioni. Gli
statuti delle corporazioni codificavano delle tecniche produttive, finivano spesso per
creare un immobilismo delle tecniche, da organismi democratici diventano in et
moderna ('500-'600) monopolio ereditario di pochi, istituzioni sempre pi chiuse. Le
corporazioni si avviano al declino perch cominciano a sorgere delle organizzazioni
che intaccano il monopolio, fanno concorrenza e indeboliscono le corporazioni. La
citt anche sede del mercato, degli scambi, bisogna distinguere il piccolo
commercio, di breve raggio, tra citt e campagna, e il grande commercio, sulle lunghe
distanze; ci sono centri urbani inseriti nei grandi mercati internazionali. Il campo di
azione del grande mercante il grande commercio, il grande mercante la figura pi
emblematica dell'espansione dei sec.XI - XIII per la forza della personalit,
l'attitudine ad affrontare il rischio [rischi dovuti all'isolamento dei mercati, strutture
arretrate, grandi differenze di prezzo]. Grandi opportunit si accompagnano a grandi
perdite, dopo aver conseguito una vasta preparazione in seguito a un periodo di
tirocinio presso il fondaco delle merci il mercante inizia a viaggiare, era soprattutto
un acuto osservatore, i diari dei mercanti sono infatti una buona fonte di conoscenza,
gli appunti di viaggio stampati costituiscono le pratiche della mercatura, strumenti
utili alle aziende operanti al tempo. Il grande mercante ha anche grossa disponibilit
finanziaria che gli consente di poter variare tempi e spazi operativi.
Il grande mercante esercita tutte queste attivit non specializzate:
- Piccolo commercio
- Grande commercio internazionale
- Attivit produttive nella forma dell'industria a domicilio
- Operazioni finanziarie
- Gare d'appalto
- Investimenti immobiliari
Il grande mercante utilizza la sua organizzazione per pi attivit cos da ridurre
l'incidenza dei costi, ripartire i rischi e prestare garanzie al credito. Il grande mercante
svolge varie funzioni per massimizzare i profitti.
Nuovi strumenti di credito di cui viene a disporre il mercante, nuove forme di credito
commerciale:
- Cambiale pagher: promessa di pagamento da effettuarsi in un tempo e un
luogo stabiliti
- Cambiale tratta: ordine di pagamento che il traente d al trattario affinch
paghi il beneficiario, coinvolge tre persone anzich due, un compratore e un
venditore intermediati da un trattario
o Pi guerre e devastazioni
E' un susseguirsi di carestie ed epidemie, nella maggior parte dei casi le crisi hanno
quasi sempre origine nelle campagne, derivano da insufficienza alimentare, la pi
famosa la peste nera di met '300, morbo arrivato dalla Crimea su navi mercantili.
1/3 della popolazione morta per questa peste, la pi alta mortalit nelle citt
perch c' contagio, le citt erano in condizioni igienico sanitarie cattive.
C'era la politica demografica delle citt che cercavano di colmare i vuoti con
l'immigrazione, aprendo le porte, per non far aumentare il costo del lavoro; appena si
recuperavano le perdite le porte venivano di nuovo chiuse, le corporazioni volevano
un rigido controllo della quantit di abitanti.
E' un'epoca di crisi demografica, caduta della popolazione, che diventa anche crisi
economica: i prezzi tendono al ribasso, perch la domanda poco sostenuta, con delle
impennate in presenza delle carestie. Il costo del lavoro in netto rialzo, per calo
braccia, c' crisi economica perch calano i ricavi e aumentano i costi i margini di
profitto sono ridotti.
Associazioni tra mercanti
a. Commenda: contratto tra due soggetti, un capitalista che vuole investire
capitale in commercio marittimo e un mercante che cerca capitale disposto a
fare il viaggio. E' un'associazione temporanea, finito il viaggio il contratto si
scioglie, di capitale e lavoro, anticipa la nostra societ. Si tratta di
un'associazione, non di un contratto di prestito
b. Colleganza veneziana: il mercante conferisce lavoro quanto minore il
capitale ( anche una partecipazione finanziaria)
c. Compagnia, nel tardo M.E., si tratta di 20 o pi famiglie mercantili che si
associano, tutti i membri prendono parte agli affari. E' un'associazione di
capitale dove tutti rispondono illimitatamente come nell'attuale societ in nome
collettivo
Commenda/compagnia: differenze
La compagnia ha carattere pi stabile, associazione a carattere continuativo,
dispone di un capitale molto pi rilevante, proveniente da due fonti principali:
- Capitale sociale, della compagnia, dei soci
- Depositi di terzi, su cui matura interessi rimborsabili a vista, capitale restituito
a richiesta del titolare
All'interno della compagnia era presente una banca di deposito e cambi per
aumentare la capacit finanziaria. I depositi di terzi per erano la maggior parte del
capitale, le compagnie erano quindi colossi dai piedi d'argilla. La compagnia anticipa
la struttura a holding.
Nuovo modo di condurre gli affari: la lettera di affari entra nella pratica corrente,
nuovi strumenti contabili, viene introdotta la partita doppia. Registrare tutte le
situazioni di credito e debito era esigenza delle associazioni di mercanti.
Dalla met del '400 si ha la ripresa, l'inizio dell'et moderna
Nella crisi c' un impoverimento del mondo signorile e del mondo contadino, la crisi
lascia delle tracce. Nel mondo signorile distinguiamo:
Nobilt di alto rango, tende a dipendere sempre meno dalla rendita fondiaria perch
per le relazioni che ha con le alte gerarchie trova incarichi ed uffici nella pubblica
amministrazione e nell'esercito, forma uno strato di proprietari assenteisti.
Nobilt minore, si aggrappa ai propri beni e cerca di ridurre il calo delle rendite dato
che non ha altre opportunit all'esterno. Strategie di due tipi:
1.
In alcune aree si va verso un rilancio dell'allevamento (Inghilterra, prima
fase di recinzione; Spagna casigliana; Italia meridionale); si punta all'allevamento
perch richiede poca manodopera in un periodo di rialzo del costo del lavoro per
mancanza di braccia. Il prezzo della lana rimane alto mentre le quotazioni
cerealicole sono al ribasso. Si verifica anche che elevata la domanda di generi
come latticini, carne, ecc. tipici di un'alimentazione ricca.
2.
Dato che si in epoca di epidemie, in altre aree si segue la strategia di
diversificazione e specializzazione delle colture: si scelgono colture alternative ai
cereali che non sono redditizi, in modo particolare la viticoltura in Francia, Italia
centro-settentrionale, perch i turchi impediscono l'arrivo in Occidente dei vini del
levante e i vini sono richiesti dal mercato. Si opta per la coltivazione del lino e del
luppolo, in Germania, perch richiesti da industrie tessili e della birra. Si cerca la
produzione di prodotti richiesti i cui prezzi non temono ribassi.
Nel mondo contadino c' riduzione dei ricavi; proprietari, affittuari coltivatori e
coloni si impoveriscono. La risposta del mondo contadino cercare di integrare i
magri redditi con prestazioni a domicilio per il mercante. L'industria a domicilio si
svilupper poi in modo dominante nel '500-'600.
Effetti della crisi sull'economia dei centri urbani: si creano tensioni, contrasti nel
mondo artigiano tra mastri artigiani e lavoranti per il netto rialzo del costo del lavoro
nonostante i prezzi industriali calino meno di quelli agricoli.
La fine del M.E. periodo travagliato. La risposta alla crisi del mondo artigiano il
potenziamento dell'organizzazione corporativa, incremento numerico delle
corporazioni al governo della citt, rafforzamento del monopolio: da organismi
democratici a organismi sempre pi chiusi esecuzione di un capolavoro sempre
pi difficile, incremento della tassa di accesso al grado di maestro, versamento di una
cauzione, ereditariet del grado di maestro.
La crisi determina anche un inasprimento dei rapporti citt-campagna, si impongono
al contado divieti sempre pi pesanti. Si deteriorano i rapporti tra gli stessi centri
urbani, sono i grandi centri ad applicare severe limitazioni alle citt minori e ai
villaggi.
Dalla met del '400 inizia la ripresa, da met '400 a met '600 si svolgono fatti
cruciali:
- Grandi scoperte geografiche, da cui la formazione di imperi coloniali,
dimensione transoceanica del commercio, incremento eccezionale delle risorse
disponibili
- Nuovi equilibri politici ed economici all'interno dell'Europa: perdono terreno le
aree del Mediterraneo e del Baltico, trae vantaggio il nord-ovest; muta la
lavorazione della seta, del cuoio, la fabbricazione di armi e l'industria della lana che
per non raggiunge uno sviluppo importante in quanto la Spagna importatrice di
panni esteri. Sviluppo moderato a causa del peso degli allevatori che puntano
all'esportazione della lana grezza che ha prezzo elevato sul mercato, l'offerta di lana
inglese si riduce e il prezzo della lana cresce, l'Inghilterra cerca di trattenere
all'interno le materie prime e impone dazi sull'esportazione, vuole valorizzare la
propria industria interna. La Spagna inoltre manca di radicate tradizioni artigiane.
L'Andalusia diventa zona importante perch ha diretto collegamento con l'Atlantico
tramite l'unico fiume navigabile della Spagna. Siviglia diventa l'unico porto
autorizzato alla partenza dei convogli per l'America.
Aragona in origine era la zona pi vivace per le risorse minerarie e l'aritgianato
fiorente, ma il territorio che viene meno favorito perch meno contribuisce a
esercito ed erario
Scopi, modalit dell'espansione e zone interessate:
1. Inserirsi nel commercio delle spezie, si raggiungono le Antille, territorio fertile
che non produce ricchezza nell'immediato se non dopo la colonizzazione
agricola; i primi coloni sono castigliani avidi di ricchezza e in cerca di titoli
nobiliari (la Corona stessa assetata di ricchezza). Con Carlo V si riuniscono le
corone di Spagna e Austria ai primi del '500, formando un blocco che
comprendeva Spagna, Italia, Paesi Bassi, Boemia, Ungheria e parte dell'Europa
centrale. Carlo V impegna il Paese in campagne militari dispendiose, 20 anni di
guerra solo con la Francia.
2. Spostamento dalle Antille per la conquista dell'America centro- meridionale,
sul versante dell'Oceano Pacifico, alla ricerca di metalli preziosi per il prelievo
3. Colonizzazione agricola delle Antille e dell'America spagnola meridionale
Rapporti madre patria-colonie:
Rapporti sotto diretto controllo dello Stato, disciplinati dalla Casa de contratacion
istituita a Siviglia nel 1503, organo attraverso cui lo Stato controlla la materia
coloniale; anche stanza di compensazione dei pagamenti tra madrepatria e colonie.
Per materia coloniale si intende: emigrazione verso le colonie, commercio,
sfruttamento di suolo e sottosuolo.
- Emigrazione: inizialmente possono emigrare solo i castigliani, poi anche tutti
gli altri
- Commercio: non commercio di Stato, per commerciare con le colonie si deve
essere provvisti di licenza, la facolt di commerciare subordinata alla
concessione di licenze, alla fine il commercio con le colonie monopolizzato
da un ristretto numero di case commerciali sivigliane. Eccezionalmente gli
stranieri sono ammessi a questo commercio perch la Corona ha costantemente
bisogno di mezzi finanziari che possono essere ricercati da banchieri esteri
(tedeschi e genovesi), ripagati tramite concessione, anche perch spesso la
Corona spagnola non pagava i debiti.
1450
Ripresa demografica
1520
1550
1520 - 1550 Prelievo metalli preziosi
L'ascesa dei prezzi inizia a met '400, non quindi dovuta soltanto alla componente
metallistica. La rivoluzione dei prezzi frutto di due componenti:
- Ripresa demografica iniziata a met '400, una maggior domanda ha provocato
un aumento dei prezzi
- Componente metallistica, agisce da met '500
Strategie: espandere le colture foraggiere per avere maggiore produttivit del terreno,
colture che restituiscono al terreno le sostanze perdute, eliminando il riposo.
L'Olanda il primo paese a introdurre le colture foraggiere accompagnato anche da
un incremento dell'allevamento. Gli olandesi diedero anche impulso all'industria dei
latticini destinati all'esportazione. Furono promosse colture specializzate, in modo
particolare ortaggi e fiori, anche questi per l'esportazione. Utilizzo intelligente delle
risorse del mare, pescoso; promozione della pesca e della lavorazione del pesce salato
e affumicato, sempre per l'esportazione, utile anche ad abituare gli olandesi alla
navigazione, al trasporto marittimo, al commercio per conto terzi. Le poche risorse
sono utilizzate sapientemente.
Fattori che favoriscono l'ascesa dei Paesi Bassi del Nord il disinteresse delle
maggiori potenze che non ostacolarono l'ascesa olandese perch impegnati in
problemi interni: i paesi iberici sono gi in fase di declino con grossi problemi
finanziari (Spagna); la Francia impegnata nelle guerre di religione, ha problemi
interni; l'Inghilterra si trova in mezzo alle guerre civili.
Espansione e politica coloniale francese (1580 - 1650):
Il movente commerciale, diversamente dalla Spagna, e deriva dalla necessit di
approvvigionarsi direttamente di quei prodotti orientali che si acquisivano sul
mercato di Anversa, rimasto agli spagnoli in quanto nei Paesi Bassi del Sud. Non
pi possibile frequentare il mercato di Anversa.
Il sistema delle compagnie privilegiate alla base, l'espansione avviene tramite
queste, le prime Societ per Azioni si costituiscono per apporto di capitali privati, a
queste compagnie concesso l'esercizio in condizioni di monopolio della
navigazione, del commercio e dell'amministrazione coloniale, eventualmente, in una
zona ben definita e per un certo tempo. Queste S.p.A. operano anche in Inghilterra e
in parte in Francia. L'espansione coloniale affidata a privati, lo Stato si riserva solo
un certo controllo nominando i governatori delle colonie e partecipando agli utili,
tramite il pagamento di una tassa per il rinnovo della concessione del privilegio. Fare
un commercio di stato voleva dire entrare in guerra, il sistema delle compagnie
privilegiate consentiva alti profitti contro notevoli spese e sollevava lo Stato da molte
incombenze. Si creano anche grossi organismi in grado di fronteggiare le potenze
nemiche nel confronto che si sarebbe dovuto sostenere.
Compagnia olandese delle Indie orientali: 200 anni di vita, lo scopo
approvvigionarsi direttamente dei prodotti orientali, inizialmente non una S.p.A.,
questa forma giuridica il risultato di un'evoluzione. All'inizio un'insieme di
contratti di armamento, societ occasionali, per armare singole spedizioni. Poi si vede
che necessario un organismo a carattere stabile: si facevano viaggi lunghi e gli
impieghi non erano immediatamente liquidabili, era necessario costituire enti distinti
dalle persone dei soci, con un patrimonio autonomi distinto da quello dei soci, il
capitale sociale, diviso in quote uguali, cedibili, oggetto di compravendita nelle
Borse. Da un insieme di societ occasionali si pass ad una societ a carattere stabile
nella forma della S.p.A. Zona di operazioni: sud - est asiatico, fulcro delle operazioni
nell'arcipelago della Malesia con il grande mercato di Batavia. Dal sud - est asiatico
puntano verso l'India, dove sono i portoghesi, e l'Australia, nuova Olanda. Erano
spedizioni molto lunghe, di un anno, un anno e mezzo, facendo anche servizi tra
colonie.
Compagnia olandese delle Indie occidentali: 60 anni di vita, minore importanza,
scopo politico, l'obiettivo intaccare il monopolio portoghese, catturare con azioni di
pirateria e guerra di corsa le navi portoghesi e spagnole cariche di metalli preziosi, da
cui derivano gli utili.
La Borsa un mercato, il termine deriva dal nome di una piazza di Bruges dove si
riunivano i mercanti per regolare i pagamenti, la Place de la Bourse su cui si
affacciava il palazzo dei Van der Bourse che ospitavano nella propria residenza i
mercanti forestieri. I primi mercati finanziari operano nel '500 a Bruges, Anversa e,
nel '600 ad Amsterdam; le Borse di Amsterdam e Londra sono istituzioni private
collegate ad associazioni di mercanti,sono borse speculative, a differenza delle Borse
in Francia, Italia e Germania, istituzioni pubbliche. Inizialmente sono miste, come ad
Amsterdam, si trattano merci, valori e cambi, merci richieste su scala mondiale,
merci coloniali come il caff lo zucchero e il cotone. La Borsa grani era separata, l si
trattavano i cereali, i Paesi Bassi non erano produttori di cereali, la Borsa grani era il
mercato di ridistribuzione della produzione cerealicola.
L'azione il titolo di credito rappresentativo di una quota del capitale sociale.
L'obbligazione titolo di credito rappresentativo di una quota del debito, prestito
obbligazionario. L'azionista comproprietario della societ, partecipa a utili e
perdite, l'obbligazionista un prestatore: ha diritto alla restituzione del capitale e a un
interesse fisso. Non venivano trattati molti titoli: Titoli delle Compagnie, Titoli di
Stato, infatti lo sviluppo delle S.p.A. molto lento perch inizialmente si ha la
tendenza ad investire in attivit alle quali si prende parte attiva, per es. la compagnia
medievale. Col tempo matura una nuova mentalit, il salto di qualit si ha con la
formazione degli stati unitari e le emissioni di titoli del debito pubblico, i
risparmiatori si avvicinano a questo tipo di investimento, ritengono lo Stato garante
del rimborso del capitale e della corresponsione dell' interesse, ritenuto abbastanza
sicuro, passano lentamente da azioni ad obbligazioni, ma la diffusione delle S.p.A.
risulta lenta anche perch manca tuttora il riconoscimento della responsabilit
limitata verso terzi al conferimento della commessa. Bisogna aspettare met '800 per
il riconoscimento della responsabilit limitata dell'azionista. L'azionista risponde con
il proprio capitale per attivit che non si conoscono, il rischio quindi notevole.
Vengono introdotti due tipi di negoziazioni alla borsa di Amsterdam:
- Vendita al pubblico incanto: vendita all'asta, pubblica, che non prevede
negoziazione diretta tra i due contraenti; introdotta per la vendita di merci
coloniali
- Negoziazione a termine: i due contraenti stipulano un contratto e rimandano a
termine l'esecuzione degli impegni assunti, un contratto a esecuzione differita
nel pagamento del prezzo e nella consegna della merce. Sorto per l'acquisto di
generi di prima necessit che si suppone vengano a scarseggiare, per
assicurarsi la merce e per evitare l'aumento dei prezzi
Il compratore
cerca di
comprare a termine in
previsione di un
rialzo, per
vendere a maggior prezzo,
il venditore vende in previsione di un calo.
Gli olandesi seppero valorizzare il capitale accumulato:
Effetti sull'agricoltura:
a. Capitale impiegato nell'acquisizione di terra da parte dei ceti borghesi
b. Opera di bonifica, sistemazioni idrauliche e conseguente espansione dell'area
coltivata
c. Avanzamento della tecnica agraria (fiori, piante industriali)
Effetti sull'industria:
a. Potenziamento dell'industria delle costruzioni navali che assume la forma della
grande impresa
b. Affermazione di nuovi settori, industria zuccheriera, lavorazione del tabacco
c. Avanzamento delle industrie tessili tradizionali, lino e lana
Amsterdam al centro di una rete di relazioni commerciali di cui il commercio
coloniale rappresenta solo una piccola parte (25%) del commercio complessivo.
Fiorirono quindi specializzazioni nelle occupazioni: assicuratori marittimi,
spedizionieri, trasportatori, sensari di nolo, ecc.
Le grandi operazioni finanziarie sono in mano a operatori olandesi, la banca dei
cambi di Amsterdam fin per favorire le operazioni di pagamento: cambia le monete
ed effettua i pagamenti tra mercanti tramite operazioni di giro di conto senza
movimento di denaro.
MERCANTILISMO
Corrente di pensiero, indirizzo di politica economica. E' la corrente di pensiero che si
collega alla politica economica degli stati unitari. L'epoca di riferimento l'et
moderna (sec. XVI - XVII). Sono politiche di intervento dello Stato nell'economia.
Motivi politici, per rinsaldare l'unit politica di recente conseguita
Motivi finanziari: gli stati unitari hanno esigenze finanziarie nuove e pressanti, gli
stati riprendono le competenze decentrate nell'alto M.E., quando aveva concesso una
serie di poteri sovrani. Nell'et moderna il sovrano riassume i poteri decentrati,
assolve una serie di funzioni di amministrazione, controllo e difesa del territorio
caricandosi dei relativi oneri, in precedenza a favore dei titolari dei poteri sovrani.
Amministrazione, esercito, creazione di infrastrutture e rete di comunicazioni.
Diventa molto importante studiare come incrementare la ricchezza delle nazioni visti
i nuovi oneri da sopportare, c' legame tra i pensatori mercantilisti e le politiche
economiche. Vari mezzi possono essere impiegati per incrementare la ricchezza della
nazione, si configurano pertanto politiche mercantilistiche diverse.
1. Politica che si incentra sul prelievo di oro e metalli preziosi dalle aree
coloniali (Spagna e Portogallo). Questa politica si fonda sul concetto di
ricchezza intesa come quantit assoluta di metalli preziosi esistente nel
paese, implica uno sfruttamento delle aree coloniali.
2. Politica che d rilevanza in particolare al commercio estero e che punta
sulla bilancia commerciale attiva: Esportazioni - Importazioni > 0; cos
si incrementa la ricchezza, il flusso di denaro arriva attraverso il
commercio (Olanda e Inghilterra). In materia di commercio interno, per
quanto riguarda l'unificazione del mercato alla quale puntano gli stati
mercantilisti, si ottengono risultati significativi solo in Inghilterra.
3. Politica della produzione che promuove soprattutto l'esportazione di
prodotti finiti e favorisce l'occupazione interna (Francia). Le aree
coloniali sono viste come luoghi di approvvigionamento a buon mercato
di materie prime e sono mercato di sbocco aggiuntivo a quello interno.
4. Politica demografica degli stati mercantilisti: incremento della
popolazione vista come soldati, contribuenti e forza lavoro importante
nella politica della produzione (minor costo del lavoro). Particolarmente
curata l'immigrazione di professionalit qualificate, per es. i francesi
favoriscono l'immigrazione di artigiani specializzati italiani.
INGHILTERRA
Basso M.E., lInghilterra unarea periferica, il primato del Mediterraneo. Dopo
met 600, esaurita lascesa olandese, lInghilterra al centro delleconomia
mondiale, del mondo civile, si sono gi formate le prime colonie di popolamento, c
stata una evoluzione le cui premesse si gettano nel 500. La realt inglese ha dei punti
di forza che si scorgono gi nel basso M.E.: ununit geografica, unisola, ha fiumi
navigabili, facili approdi costieri. La navigazione pluviale unita a quella costiera
hanno consentito continui contatti tra le colonie locali. E uno stato unitario che ha
fortemente limitato le prerogative feudali, ha unautorit centrale forte, e contenuto le
autonomie cittadine. Es. lamministrazione della giustizia affidata a un funzionario
regio. Le citt inglesi sono pi piccole di quelle mediterranee, prevale il villaggio
attorno al quale si sono formati borghi che col tempo hanno prevalso sul nucleo
originario. Sono citt di tipo rurale, con vaste zone dedicate ad agricoltura e
allevamento.
Le tendenze unitarie in economia si manifestano nella unit delle monete, unit dei
sistemi di pesi e misure, nella mancanza di dogane interne, la politica doganale
rivolta a tutelare linteresse, leconomia di tutto il Paese.
Nel basso M.E. leconomia non sviluppata, il Paese in larga misura bastante a se
stesso. Commercio estero: esportazioni di materie prime come lana grezza e minerali,
importa articoli di lusso, manufatti, spezie sono le caratteristiche dei paesi
arretrati. Importazione in larga misura dallItalia e dalle Fiandre. Il commercio estero
in mano a operatori stranieri, in Inghilterra i mercanti non hanno ancora
lorganizzazione tecnica commerciale di altri paesi, come gli Ebrei, poi espulsi,
insediata povera gente che aveva costruito abitazioni, abusivamente, i cottages, che
vivevano dei proventi di queste terre e ripartendo le terre comuni costoro vengono
espulsi. La recinzione comporta lespulsione della povera gente dalle terre comuni.
La legge aveva lobiettivo di reprimere gli abusi, corrispondere indennizzi ai
danneggiati, prevedere agevolazioni per gli espulsi (terre comuni lasciate indivise), si
va verso maggiore tolleranza. In realt le leggi raggiungono risultati tra 700 e 800,
alla fine del processo, allinizio infatti erano solo principi generali, le clausole locali
erano lasciate alla contrattazione tra privati. Alcuni sono costretti a cedere per debito.
La recinzione avveniva cos: cera una petizione che doveva portare la firma dei
proprietari, petizione accolta se erano rappresentati i 4/5 delle terre da recintare, cos i
grossi proprietari potevano influire notevolmente sulle scelte e nascevano gli abusi.
Inoltre alcuni proprietari nel corso delle recinzioni cercavano di accaparrarsi nuovi
terreni tramite acquisto o per costrizione (debito).
Effetti della prima ondata di recinzioni:
- Ingrandimento delle propriet concentrazione della propriet fondiaria
- Liberazione di forza lavoro, incremento della disoccupazione
a. Destinazione pascolo, conseguente minor richiesta di manodopera
b. Piccoli proprietari cedono il loro terreno al grande proprietario vicino
c. Espulsione dei cottages dalle terre comuni
Le recinzioni favoriscono da un lato un processo di accumulazione di capitale e
dallaltro attivano un processo di proletarizzazione.
LInghilterra nella seconda met del 500 un Paese che partecipa allespansione
cinquecentesca e nel 500 getta le basi dello sviluppo successivo, dalla met del 600.
Presenta per vistose sacche di povert.
Cause del diffuso pauperismo:
a. Effetto recinzioni
b. Effetti della rivoluzione dei prezzi
c. Effetto della riforma Protestante soppressione di ordini monastici, confisca
dei beni nuove aggregazioni fondiarie liberazione forza lavoro
[]
Mercantilismo inglese in materia di navigazione: lobiettivo dellInghilterra
diventare una grande potenza marittima, navale e commerciale. Rinuncia
allespansione sul continente. Nel 1651 viene emanato latto di navigazione: codice
sistematico che raccoglie una serie di disposizioni in materia di trasporto marittimo e
di pesca. Due osservazioni:
Latto di navigazione lepilogo di tutta una politica abbracciata dallInghilterra fin
dalla fine del 300, non qualcosa di nuovo, gi da tempo lInghilterra aveva
emanato decreti che proibivano lutilizzo di naviglio straniero; la Spagna a sua volta
aveva escluso le navi inglesi dai propri porti. Questi decreti che venivano
continuamente rinnovati tendevano a perdere efficacia perch la marina nazionale
non era ancora sviluppata, non era in grado di far fronte a tutte le esigenze del
pose questi settori produttivi sotto la protezione dello Stato sottraendoli al controllo
corporativo e concesse loro particolari privilegi: diritti di privativa: monopolio di
fabbricazione concessi a certe unit produttive dello Stato, per un certo tempo,
protezione doganale, trattenendo materie prime allinterno e impedendo
limportazione di manufatti stranieri; partecipazione dello Stato al capitale
dimpianto, esenzioni fiscali, talvolta concessione dei locali.
I settori che producono per il mercato interno rimangono sottoposti al controllo
corporativo, c per la tendenza da parte dello Stato a ridurre il potere delle
corporazioni e farne degli strumenti attraverso i quali lo Stato disciplina la
produzione, si raggiungono risultati molto diversi da settore a settore, Lione diventa
primo centro mondiale di tessitura, strappa il primato allarea italiana, nelle
produzioni di lusso. Leccessivo intervento statale ha causato una classe
imprenditoriale scarsa di iniziative, lenta nellagire, inoltre lo Stato ha privilegiato le
produzioni di lusso, non per questa via che si arriva al decollo industriale. Tra le
agevolazioni vi sono privilegi (es. diritto di privativa monopolio di fabbricazione)
che portano leconomia verso il ritardo tecnico, venivano di fatto poste barriere
allentrata e le ditte monopolistiche non avevano interesse allo sviluppo. Nei settori
rivolti al mercato interno si crea una sovrapposizione di norme laddove i regolamenti
del governo si vanno a sovrapporre alle norme corporative. La politica francese tende
a introdurre cambiamenti in una struttura produttiva ancora improntata alle tradizioni.
Lagricoltura risente di una normative estremamente vincolistica in materia di
commercio dei prodotti agricoli. La politica francese appare dominata dalla
preoccupazione di garantire gli approvvigionamenti interni visto che il 600 secolo
di carestie. Gli interessi dei produttori agricoli vengono sacrificati a questo scopo
In materia di commercio, commercio interno: per arrivare alla formazione di un unico
mercato interno si devono praticare due vie: soppressione delle dogane interne e
sviluppo delle comunicazioni. Colbert raggiunge risultati parziali nella soppressione
delle dogane interne, non riusc ad abbattere i potenti interessi locali, per cui la cinta
doganale riusc ad abbracciare solo una parte del territorio nazionale, le restanti
province conserveranno le rispettive autonomie doganali; in materia di comunicazioni
si raggiunsero risultati importanti, soprattutto si miglior la navigazione interna. In
materia di commercio estero si adotta il sistema delle compagnie privilegiate perch
impegna meno lo Stato, dotate di grandissimi privilegi come la nomina dei
governatori delle colonie. I risultati sono per molto modesti perch il capitale
privato francese reticente ad investire in queste iniziative ci sono azioni
invendute. Lo Stato partecipa in prima persona al capitale dimpiando delle
compagnie. Le zone dinteresse son il Nord America (San Lorenzo) e le Antille da
cui ricavano lo zucchero.
Gli obiettivi della colonizzazione sono quelli di stabilire relazioni commercoiali con
le colonie allo scopo di approvvigionarsi di certi generi come lo zucchero che in parte
consuma allinterno, in parte riesporta dopo averlo lavorato.
Meno incisiva la politica francese rispetto a quella inglese, sulla navigazione non ci
sono misure protettive. Sviluppo della marina mercantile nazionale, il movimento
portuale francese in mano agli olandesi, i quali vengono limitati da questo sviluppo.
Le vie praticate dallo Stato francese per potenziare la marina nazionale sono:
a. Premi di costruzione allindustria nazionale delle costruzioni navali
b. Applicazione di dazi al naviglio straniero in entrata e uscita dai porti
c. Creazione di porti franchi (Marsiglia, Bayonne, Dunkerque) tenuti fuori dalla
cinta doganale riconoscendoli a regime speciale per favorire il commercio di
transito: era riconosciuto a questi porti un regime speciale particolarmente
favorevole a tutte le navi in transito, questi porti si configurano come grandi
piazze internazionali fuori dalla cinta doganale e quindi non soggette alle
tariffe protezionistiche per evitare di ostacolare consolidate tradizioni
commerciali.
AREA ITALIANA ('500 - '600 - '700)
Il primato dei centri italiani intaccato, i centri italiani risentono negativamente dei
seguenti fatti:
- Spostamento delle grandi rotte commerciali
- Formazione dei grandi stati unitari e adozione di politiche mercantilistiche:
politiche di esclusione in seguito all'erezione di barriere doganali che proteggono
l'economia nazionale
- Perdita di privilegi commerciali nel Mediterraneo orientale
Nel '500 c' sostanziale tenuta dell'area italiana, nella seconda met si registra una
ripresa, nota come estate di San Martino, effimera, che prelude alla crisi del '600. C'
una sostanziale tenuta e un'effimera ripresa perch la rivoluzione dei prezzi in quel
periodo pi intensa, la popolazione in crescita, c' flusso di metalli preziosi. Il '500
secolo di ripresa caratterizzato da alti prezzi, anche le produzioni non competitive
riescono a prosperare, una fase di alta congiuntura, si conseguono profitti anche da
parte dei produttori marginali. Le industrie della lana per es. sono in concorrenza con
Olanda e Inghilterra ma gli operatori italiani hanno esperienza e professionalit, ci si
orienta quindi a produzioni di lusso, come la Francia. L'Italia ha il primato delle
produzioni artistiche, un primato che sar ceduto alla Francia. L'industria della seta fu
molto importante, qui si hanno le prime esperienze di produzione di fabbrica, i mulini
da seta sono veri e propri sistemi di fabbrica, anche se non c' un processo di
rivoluzione. L'innovazione non si estesa a tutto il processo, non ha coinvolto altri
settori. La seta elemento decorativo nell'edilizia rinascimentale, un'industria che
ha un mercato ma non porter alla rivoluzione industriale.
L'Inghilterra avr ragione favorendo la produzione di beni a largo consumo, lanificio,
cotonificio, industria del ferro, ecc.
C' tenuta nel campo degli affari di credito, ascesa dei banchieri genovesi, creditori
della Corona di Spagna. Genova ha ruolo importante come anello centrale in tutte le
comunicazioni tra le varie parti dell'impero spagnolo (escludendo la Francia). La
crescita riguarda anche Roma come centro finanziario per gli uffici di cambio, citt
cosmopolita ma in mano ad operatori stranieri.
Sono le teorie fisiocratiche che si schierano in difesa degli interessi agricoli, teorie
che criticano il mercantilismo, cio la sopravvalutazione dell'industria e del
commercio, l'eccessivo intervento/regolamentazione da parte dello Stato; le teorie
fisiocratiche esaltano la funzione economica dell'agricoltura che la solo attivit a
dare un prodotto netto, industria e commercio sono attivit sterili, possibili solo in
quanto l'agricoltura fornisce loro materie prime e derrate alimentari. Sul piano pratico
queste teorie ispirano un movimento di idee in favore della libert di commercio.
RIVOLUZIONE INDUSTRIALE INGLESE
Cronologia: 100 anni di trasformazioni cruciali (1760/80 - 1851), nel 1851 c' la
grande esposizione industriale di Londra, in vetrina l'Inghilterra si mostra come
l'officina del mondo.
Rivoluzione industriale: processo di modernizzazione, trasformazione e sviluppo,
comprensivo di pi rivoluzioni: demografica, agricola, dei trasporti, commerciale,
industriale in senso stretto, ciascuna interagente con le altre nel determinare effetti
cumulativi.
Cause: fattore decisivo per lo sviluppo stata l'innovazione, l'applicazione al
processo produttivo di nuove invenzioni. Lo sviluppo non continuo, procede per
accelerazioni e stasi. In realt le innovazioni si manifestano a grappoli, cio una
invenzione d luogo a pi innovazioni (per es. il vapore, innovazione motore della
prima rivoluzione industriale)
Perch ci sia sviluppo, una rivoluzione delle tecniche e dei criteri organizzativi,
occorre che:
A. Si abbiano delle opportunit tecniche, dei nuovi ritrovati, accessibili alla gran
parte degli operatori
B. Si sviluppi una diffusa propensione degli operatori ad investire in tecnologia
Situazioni diverse inducevano a non investire perch:
A. I procedimenti tecnici erano codificati negli statuti corporativi, il sapere
tecnico si trasmetteva da mastro ad apprendista oralmente, di padre in figlio,
sussisteva una tendenziale stazionariet delle tecniche produttive, pi che altro
si avevano perfezionamenti
B. La sperimentazione delle prime macchine tende a provocare delle perdite, sono
macchine rudimentali, difficili da manovrare, spesso soggette a guasti, non c'
quindi spinta a modificare la situazione
C. Nel '700 si ha un generale incremento della popolazione, disponibilit di
manodopera, salari contenuti, quindi scarsa propensione a sostituire la
macchina all'uomo
Riv.demografica
1730
1750
Riv.industriale
Riv. agricola
1730 - 1750 Serie di raccolti agricoli abbondanti vantaggio per i consumatori
perch trovano le derrate alimentari a prezzi pi contenuti
1745 - 1816 Rivoluzione demografica data dal calo della mortalit, fino alla grande
carestia del 1816/17; c' maggiore nutrizione, pi resistenza alla malattia, in seguito
c' un aumento del tasso di natalit perch a sviluppo avviato (fine '700) si hanno
migliori prospettive, matrimoni precoci e maggior numero di figli. Si crea una
congiuntura sfavorevole per i produttori agricoli, si ebbe un temporaneo ribasso dei
prezzi agricoli, dovuto all'abbondanza di raccolti, e un aumento dei salari agricoli per
la forte richiesta di manodopera. Il risultato fu quindi una riduzione dei margini di
profitto per gli agricoltori.
Si diffonde temporaneamente una minore propensione ad investire in agricoltura, si
crea maggior interesse per l'investimento industriale.
1760 - 1850 Rivoluzione industriale: bisogna portarsi su settori che garantiscono una
maggiore remunerazione del capitale. La situazione fortemente evolutiva dopo la
met del secolo:
- Si esaurisce la serie di raccolti abbondanti
- Di nuovo c' un rialzo dei prezzi agricoli, la popolazione continua a crescere, ma
c' generale stazionariet dei raccolti e conseguente pressione della popolazione
sui generi alimentari
C' inflazione di guerra, alterazione dei commerci, cessazione delle forniture
d'oltremare, periodo della guerra d'Indipendenza americana. Nella fase di guerra c'
riduzione della capacit d'acquisto della moneta, crescita dei prezzi, quindi
alterazione dell'economia.
Gli agricoltori inglesi passarono a innovare l'agricoltura incentivo a innovare, da
qui nasce la Rivoluzione agraria (1760 - 1880)
La rivoluzione agricola stimolata dal rialzo dei prezzi agricoli. Tratti essenziali:
- Espansione area coltivata: bonifiche, dissodamenti incolti
- Avanzamento delle tecniche produttive, aspetto caratterizzante della rivoluzione
agricola: progressi delle rotazioni agrarie, abbandono del maggese, passaggio a
rotazioni continue che alternano colture depauperanti (cerealicole) a colture
reintegrative (leguminose e foraggiere)
- Sperimentazione delle prime macchine agricole (Inghilterra): aratro triangolare in
luogo del rettangolare, pi maneggevole, minori costi di produzione (meno uomini
e meno bestie), prime seminatrici che modificano il metodo della semina,
interviene un sistema di semina per file parallele. Si pu lavorare il terreno
andando negli spazi liberi, possibile la lavorazione sistematica del terreno anche
dopo la semina, maggiore produttivit del terreno. Sono introdotte le prime
trebbiatrici, l'inizio della meccanizzazione in agricoltura
Seconda ondata di recinzioni, per adeguare le dimensioni aziendali alle esigenze delle
nuove tecniche produttive e destinare le terre recintate a seminativo.
I ondata creare grandi aziende a pascolo, aumenta il prezzo della lana, cala
quello dei prodotti cerealicoli, i motivi di fondo sono speculativi. Recinzione
spontanea per accordi privati
II ondata prezzi al rialzo inducono a rinnovare le tecniche che richiedono un
adeguamento delle dimensioni aziendali, l'obiettivo mettere le terre a
seminativo, la recinzione regolata da legge per reprimere abusi e accelerare il
processo
La procedura di recinzione la stessa. Gli effetti della seconda ondata di recinzioni,
nel secondo '700, sono simili a quelli della prima:
- Concentrazione della propriet fondiaria, le piccole propriet risentono la
concorrenza di aziende molto avanzate dove si adottano tecniche progredite
- Formazione di grandi unit aziendali a seminativo
- Liberazione di forza lavoro che in parte affluisce nei distretti industriali come
riserva di lavoro per l'industria, in parte resta in campagna dove lavora nelle
bonifiche, nelle opere di recinzione e nelle grandi aziende a seminativo come
salariati, le aziende a seminativo necessitavano infatti di lavoro, diversamente da
quanto accadeva per il pascolo.
Tendenze di lungo periodo, fino ai primi decenni del 1800:
Grandi propriet a seminativo frutto della seconda ondata di recinzioni. Piccole
propriet che sopravvivono grazie agli alti prezzi che si accentuano in corrispondenza
delle guerre napoleoniche (primi '800).
A met '800 le piccole propriet tendono a scomparire per la caduta dei prezzi
conseguente alla fine delle guerre napoleoniche; le grandi propriet rimangono e sono
sempre pi meccanizzate per fronteggiare la discesa dei prezzi, si riduce cos il
numero degli occupati in agricoltura, carattere tipico dell'economia industriale ormai
matura dove l'industria assorbe i fuoriusciti dalle campagne (dall'agricoltura). La
rivoluzione agricola ha contribuito al successo della rivoluzione industriale per i
seguenti motivi:
- Ha alimentato una popolazione crescente che si distaccava via via dalla terra
- Ha favorito l'avvento di un'agricoltura per il mercato diversa dalla precedente
agricoltura di sussistenza
- Ha fornito forza lavoro, spostandola verso le attivit industriali, e ha fornito
capitali e potere d'acquisto, ha contribuito a sostenere la domanda interna. Uno
degli aspetti che si trova sempre nei paesi preindustriali la ristrettezza della
domanda interna
RIVOLUZIONE DEI TRASPORTI
II met '700 - costruzione dei canali in Inghilterra (1750-1790)
suscita violenta opposizione da parte dei tessitori a mano, vedono in questo qualcosa
che sottrae loro lavoro.
La rivoluzione industriale inglese ha portato a due innovazioni chiave:
1. Adozione di una tecnologia che fa uso crescente dei metalli in luogo del legno,
viene superata la strozzatura della mancanza di legname in Inghilterra
2. Ricorso all'energia del vapore in luogo dell'idraulica che aveva due
inconvenienti: localizzazione obbligata degli impianti lungo le vie d'acqua con
conseguente aumento di costi; regime irregolare, discontinuo perch collegato
all'andamento atmosferico
Si realizzano innovazioni che hanno consentito di superare due problemi importanti:
l'introduzione delle macchine comporta l'avvento di nuove forme organizzative cio
l'affermazione del sistema di fabbrica
Classificazione organizzativa di Bcher
1.
2.
3.
4.
5.
Produzione domestica
Bottega artigiana
Industria a domicilio
Manifattura
Fabbrica
dei tory, vicino alla classe fondiaria, sospende ugualmente le corn laws. Nel 1846 le
corn laws sono definitivamente revocate, la proclamazione del libero scambio in
Inghilterra, con l'adozione di una politica doganale che riduce i dazi.
Questo processo di liberalizzazione del commercio a livello internazionale si
completa negli anni '60 quando vengono stipulati una serie di trattati internazionali
che prevedono una riduzione delle tariffe doganali, il trattato anglo-francese, nel
gennaio del 1860, dei due mediatori Cobden e Chevalier, ridimension il
protezionismo francese, un protezionismo che era applicato anche a materie prime e
beni strumentali.
I trattati internazionali stipulati negli anni '60 contengono tutti la clausola della
nazione pi favorita: se tra due Paesi A e B viene stipulato un trattato e se un
contraente di questo trattato (per es.A) addiviene a un secondo trattato con un
terzoPaese (C), e questo trattato secondo pi liberaleggiante, il secondo trattato si
applica anche all'altro contraente del primo (B). Si cerca in questo modo di
liberalizzare sempre pi il commercio a livello internazionale, la competizione tra
paesi si fa sempre pi aspra (grazie agli effetti della rivoluzione dei trasporti sommati
a quelli delle politiche liberoscambiste). Per le economie pi avanzate
industrializzarsi diventa un imperativo, per l'Italia, area periferica dell'Europa, il
discorso diverso, l'Italia continua a ricercare un equilibrio agricolo commerciale,
cio continua a puntare sullo sviluppo dell'agricoltura e sul commercio dei prodotti
agricoli.
L'economia italiana all'unificazione un'economia agricola, l'agricoltura il settore
portante, un'agricoltura ancora tradizionale, caratterizzata da bassi rendimenti, non c'
ancora stata la rivoluzione delle tecniche, l'ammodernamento dei contratti agrari.
Domina ancora la colona. L'agricoltura si sviluppa perch beneficia di una
favorevole congiuntura: una domanda estera sostenuta che proviene dai centri
industrializzati d'oltralpe, una domanda che favorisce le esportazioni dall'Italia,
facilitate dalla politica di libero scambio adottata dall'Italia unificata.
L'agricoltura contribuisce al prodotto lordo per circa il 60%, l'industria per circa il
20% - c' un ritardo nell'industria.
Cause del ritardo dell'industria italiana all'unificazione:
- Carenza di capitali
- Il risparmio scarso
- Si va verso investimenti alternativi alle industrie come terre o titoli di Stato
- Lavoro: limitata proletarizzazione, l'Italia un Paese ad alta densit demografica
per fino alla fine del secolo non si compie quel processo di distacco dei
lavoratori dalla terra perci sono ancora diffuse forme di organizzazione
preindustriale come l'industria a domicilio. Questo aspetto ritarda l'avvento del
sistema di fabbrica. Manca in Italia una manodopera qualificata, si insiste su una
istruzione di tipo umanistico, mancano i quadri tecnici
- Materie prime: povert di fonti energetiche, carenza di carbone che veniva
importato ma a costi alti
- Sbocchi: ristrettezza dei mercati, diffuso l'autoconsumo, si produce per il
consumo, c' una parte di domanda che non va al mercato, soddisfatta all'interno
delle pareti domestiche. Basso potere d'acquisto di larga parte della popolazione:
la domanda interna insufficiente (come in altri paesi preindustriali). Carenza di
infrastrutture: comunicazioni poco sviluppate, sono scarsissimi i collegamenti
nord-sud, non c' l'unificazione del mercato.
Industria italiana: settori pi importanti
Settori collegati con l'agricoltura: alimentare, tessile (produzione di vini, paste
alimentari, seta, cotone e lana). La seta un ramo di esportazione di semilavorati, non
competitivo per i lavorati, registra un ritardo tecnico. Il settore del cotone il pi
avanzato da un punto di vista organizzativo, registra gi forme di integrazione
verticale (concentrazione nella stessa unit produttiva di lavorazioni successive),
pi avanzato anche da un punto di vista tecnico in quanto durante la Restaurazione si
hanno esperienze di filatura meccanica del cotone. Il settore della lana presenta
alcune grosse iniziative circoscritte alle seguenti aree: Biellese, Vicentino e Pratese.
Problemi economici dell'unificazione:
- Risanamento finanziario
- Formazione del mercato nazionale
- Costruzione delle strade ferrate
RISANAMENTO FINANZIARIO
La classe politica, partito dei moderati (la Destra storica) espressione di un ceto
fondiario, una media e grande propriet fondiaria di matrice borghese e aristocratica.
E' un'lite economica e culturale. Il disavanzo era dovuto a due ragioni
essenzialmente: c'era un forte debito ereditato dal Regno di Sardegna che aveva
pagato indennit di guerra (Guerre d'Indipendenza, ecc.) inoltre Cavour aveva seguito
una politica di sviluppo, di infrastrutture che aveva gravato sul bilancio dello Stato.
L'economia italiana registra un aumento di spese per infrastrutture contro una
stazionariet delle entrate.
Nel 1875, un anno prima della caduta, la Destra storica raggiunge il pareggio del
bilancio. Il problema del risanamento finanziario risolto, la politica della Destra
condizionata dal risanamento, lo Stato altrimenti perderebbe di credibilit. "Il
pareggio del bilancio da raggiungere nel pi breve tempo possibile per rendere
disponibili capitali per investimenti produttivi, altrimenti parte dei capitali sono
assorbiti dai titoli di Stato" [Sella].
Strategie di reperimento dei capitali al fine di arrivare al pareggio del bilancio:
1. Politica di forte pressione fiscale che va a gravare soprattutto sul ceto
fondiario attraverso imposta fondiaria e sul ceto dei coltivatori agricoli con
l'imposta sul macinato, a causa di questa pressione la Destra cadr, causa
di tumulti
2. Emissione di titoli del debito pubblico, emessi a un valore inferiore a quello
nominale per renderli pi appetibili (sotto la pari), si tratta di prestiti
irredimibili, per i quali lo Stato si impegna alla corresponsione
dell'interesse ma non garantisce la restituzione del capitale
Strategie per il raggiungimento del pareggio finanziario:
dellindustria cotoniera e della seta, in Lombardia si hanno gli inizi della filatura
meccanica.
- Polo piemontese: inizia ad affermarsi dai decenni preunitari, operatori stranieri
sono attirati da una tariffa inizialmente protezionistica, danno vita a grossi lanifici
nel biellese. Sono unit produttive che reggono bene ai contraccolpi del libero
scambio, ai primi del 900 il polo piemontese si rafforza con lavvento
dellindustria automobilistica, la FIAT, unindustria ad alta concentrazione urbana,
anche nel Piemonte si ha una complementarit dello sviluppo agricolo ed
industriale.
- Regno delle Due Sicilie: conosce un qualche sviluppo nei decenni preunitari per
opera di uomini daffari stranieri attratti da manodopera abbondante, materia
prima (seta) abbondante, alta protezione doganale. Si d vita ad iniziative non
competitive che vanno in contro a carenze di sbocchi (domanda interna
insufficiente, impossibilit di competere sui mercati internazionali), queste
iniziative si esauriscono prima dellunit dItalia. Lo Stato crea grandi complessi
che vivono delle commesse statali e che quindi mancano di competitivit.
Anni 80: cambiamento dellindirizzo di politica doganale, si passa dal libero
scambio al protezionismo, con la Tariffa del 1887. Causa: la crisi di quegli anni
caratterizzati dalla discesa dei prezzi, si erigono barriere daziarie allingresso dei
prodotti stranieri, si protegge il mercato interno alla produzione nazionale.
In Italia si forma un blocco di forze agrario industriali in favore del protezionismo: da
un lato la cerealicoltura, dallaltro lindustria chiedono il protezionismo e vincono le
ultime esitazioni del governo, il quale cede alle richieste per due motivi soprattutto:
- il governo preoccupato per i focolai di protesta che ha acceso la crisi agraria, ci
sono problemi per la stabilit politica, le idee socialiste cominciano a far breccia
sulle masse dei braccianti
- cominciano a riapparire i deficit di bilancio, una tariffa protezionistica potrebbe
far affluire nuovi mezzi alle casse dello Stato
Risultato: viene introdotta la tariffa protezionistica del 1887 che fa seguito a una
moderatamente protezionistica (1878). La tariffa del 1887 protegge tre settori in
particolare: lindustria siderurgica, cotoniera e cerealicola, grani in particolare.
Valutazioni critiche sulla tariffa del 1887:
1. Sul fronte dellindustria si detto che sono stati protetti i settori politicamente
influenti come la siderurgia a scapito dei settori economicamente promettenti,
chimico e meccanico. Il siderurgico non sarebbe stato mai competitivo perch il
carbone utilizzato comunque dimportazione
2. Per quanto riguarda il dazio applicato sul grano si avanzano le seguenti critiche:
applicare un dazio sul grano significa elevarne il prezzo e trattandosi di derrate di
prima necessit si finisce per scaricare la crisi anche sui ceti meno abbienti.
Elevare il costo del grano porta a elevare il costo della vita quindi prima o poi
anche i salari e di conseguenza i costi di produzione; indirettamente i prodotti
della nostra industria risultano meno competitivi. Il dazio applicato sul grano
favor unagricoltura di tipo tradizionale a scapito dellagricoltura di esportazione
costituire una grande banca in luogo delle due crollate. Nasce cos la Banca
Commerciale con capitale in larga misura tedesco a cui si aggiungeranno in
seguito partecipazioni di capitale italiano. La Banca Commerciale una banca
mista, di tipo tedesco
Caratteri delle banche miste: sono banche che operano nel breve e nel medio lungo
termine, una sintesi delle banche inglesi, che operano nel breve termine, e delle
banche francesi, nel medio lungo. Privilegiano il credito industriale e non solo
fanno credito ma partecipano allindustria cio acquisiscono partecipazioni azionarie,
quote del capitale sociale, esercitano unazione fortemente propulsiva sulle industrie
alle quali partecipano, si legano preferibilmente ai settori produttivi ad alta intensit
di capitale come lindustria siderurgica e ad alto contenuto innovativo, come quella
elettrica. Sono banche che lasciano unimpronta sulla struttura produttiva in cui
vanno ad operare:
- Favoriscono la diffusione delle S.p.A.
- Promuovono la formazione di grosse unit produttive e di vaste concentrazioni di
affari, ricorrono alla formazione di fusioni, accordi, ecc.
Trust (collusione):
orizzontale, tra imprese dello stesso tipo
verticale, tra imprese complementari nella produzione
Cartello: accordo tra imprese dello stesso tipo
Trust e cartelli sono strategie dirette a ridurre la concorrenza e sostenere il prezzo,
strategie queste particolarmente idonee in fasi di crisi quando i prezzi scendono. Sono
banche che hanno aspetti positivi e aspetti negativi:
Aspetto positivo: poich raccolgono anche i depositi a breve sono banche che
operano una vastissima raccolta di mezzi finanziari, sono pertanto particolarmente
idonee nelle prime fasi dellindustrializzazione quando i capitali sono scarsi e
frazionati
Aspetti negativi: coinvolgono anche il piccolo risparmiatore nel rischio
dellinvestimento industriale, pi rischioso e a medio lungo termine. La corretta
gestione vorrebbe una corrispondenza dei tempi: depositi a breve impieghi a
breve, depositi a lungo impieghi a lungo. Di fronte a richieste di rimborso la banca
non in grado di rispondere.
INDUSTRIALIZZAZIONE CONTINENTALE
Belgio / Francia: da Restaurazione a Grande Depressione
Germania: 1850 1870, fase di preparazione dello sviluppo; 1870 1890, fase di
slancio. Fattore decisivo per lo sviluppo linnovazione tecnologica, ci si sviluppa se
si introducono innovazioni
Tecnologia: tecnologia inglese pi apporti originali del continente
Tecnologia inglese: dopo il 1824 si avuto il trasferimento della tecnologia inglese,
inizialmente lInghilterra ha cercato di salvaguardare il proprio vantaggio
tecnologico, poi alcune leggi difensive sono state mitigate; gi prima del 1824
cerano le spie industriali per ricercare una trasmissione clandestina delle tecnologie.
Sostegno dello Stato: politica di commesse (ferroviarie, rinnovo delle flotte) per
allargare un mercato interno altrimenti insufficiente allo scopo di aumentare la
domanda interna a scapito dei contribuenti, aumenta infatti la spesa pubblica. Politica
di protezione doganale per riparare le industrie dalla concorrenza estera a scapito
ancora dei consumatori sotto forma di prezzi pi alti.
Fino a met '800
Caso tedesco: politica doganale articolata. Prima della met del '800 segue una
politica liberaleggiante in campo doganale perch ancora un'area agricola e
intende favorire l'esportazione di prodotti agricoli
Gli altri paesi sono orientati al protezionismo
Anni '50 - '70
La Germania avvia l'industrializzazione, segue le idee economiche del List e adotta il
protezionismo
Gli altri paesi in questo periodo si orientano al libero scambio
Dopo il '70
E' una fase di slancio per la Germania, la tariffa del 1879 marcatamente
protezionistica, la Germania sostiene il suo sviluppo con il protezionismo
Gli altri paesi si volgono anch'essi al protezionismo a causa della grande depressione
La tariffa del 1979 marcatamente protezionistica mitigata da trattati commerciali
internazionali e dalla politica di dumping: vendere sottocosto all'estero per favorire lo
smercio e caricare la differenza sui prezzi interni giustificando questa condotta con la
necessit di un sostegno allo sviluppo e all'occupazione.
Il sostegno dello Stato fu dato anche attraverso la promozione del sistema creditizio
(in Belgio) e la promozione della ricerca scientifica e della formazione tecnica
(Germania).
Fattori produttivi:
Il fattore capitale proviene dall'espansione del settore creditizio (banche), dalla
diffusione delle forme societarie, in particolare la S.p.A. e dalla circolazione del
capitale con afflusso di capitale estero.
Il fattore lavoro: la forza lavoro si collega alla dinamica demografica - molto
sostenuta in Germania, stagnante in Francia per il calo della natalit, migrazioni
(riguardanti soprattutto operai specializzati e tecnici dall'Inghilterra) - con migrazioni
interne collegate alla diffusione regionale dell'industrializzazione.
Risorse: minerarie e umane (tecnologie pi sofisticate, concorrenza pi agguerrita)
CASO ITALIANO
Industrializzazione italiana: 1896 - 1908 - fattori che hanno favorito la
modernizzazione: congiuntura internazionale favorevole, tariffa protezionistica del
1887, riorganizzazione dell'Alta Banca, cio riassetto bancario del 1894.
ripresa produttiva il prezzo delle materie prime aumenta e cos aumentano anche i
costi di produzione. La crisi inizia perch l'aumento del costo di produzione non
seguito da un corrispondente aumento del prezzo dei prodotti finiti, i mercati
cominciano a saturare con conseguenti riduzioni dei margini di profitto per le imprese
e carenza di capitale. La carenza di capitale mette in crisi l'apparato produttivo delle
grandi imprese in via di sviluppo. Questa crisi confluisce nella successiva crisi del
'13, anche questa ha le sue radici nella carenza di capitali.
Mesi della neutralit (1914-1915), si manifestano le prime difficolt:
Difficolt per l'approvvigionamento di materie prime provenienti dall'estero
Difficolt per il dilagare della disoccupazione, causa il ritorno degli emigrati
Aumento del debito pubblico, emissione di prestiti perch ci si prepara alla
guerra
Uno degli aspetti pi importanti un intervento marcato dello Stato
nell'economia, lo Stato deve mobilitare tutte le risorse affinch il paese regga
lo sforzo bellico
Copertura spese di guerra, vie seguite:
Lo Stato punta ad un aumento di circolazione, la guerra finanziata con
l'inflazione, lo Stato preme sugli istituti di emissione perch battano nuova
moneta
Emissione di titoli del debito pubblico
Aumento della pressione fiscale, utilizzata con moderazione in quanto non
consente di reperire rapidamente mezzi finanziari
Risorse alimentari, andamento dell'agricoltura in fase di guerra:
Intervento dello Stato, i consumi alimentari sono molto alti, l'esercito ha bisogno di
alimentazione, la produzione agricola deve essere abbondante, lo Stato impone certe
coltivazioni, acquista macchine (calano le braccia, servono mezzi meccanici),
promuove agevolazioni creditizie col risultato che l'agricoltura ha un andamento
negativo, cala la produzione e la produttivit, come spesso accade nelle economie di
guerra. Gli agricoltori sono al fronte di guerra e per questo c' carenza di braccia, c'
anche carenza di fertilizzanti, l'industria chimica produce esplosivi, farmaceutici,
generi sostitutivi (chimico-tessile), una produzione rivolta alla guerra. Durante la
Prima Guerra Mondiale ci sono anche requisizioni di bestiame per i trasporti in
guerra.
I consumi sono abbondanti, la produzione insufficiente. Lo Stato risponde con una
politica di tesseramento (razionamento) che soprattutto a svantaggio della
popolazione civile, privilegiando l'approvvigionamento per l'esercito. La politica di
razionamento fa esplodere il mercato nero cio un commercio clandestino, piaga di
tutti i periodi di guerra.
Altro problema quello di armare l'esercito
Andamento dell'industria, intervento dello Stato nell'industria, due problemi:
1. Approvvigionamento materie prime, lo Stato passa ad un controllo delle
importazioni perch deve indirizzare i vari generi all'industria di guerra
2. Offerta di lavoro, lo Stato cerca di aumentarla con varie misure: abolizione dei
riposi, imposizione di ore supplementari di lavoro, ritorno al lavoro dei
pensionati, reclutamento lavoro femminile
Andamento industria in fase di guerra: congiuntura favorevole i prezzi sono alti, ci
sono spinte inflazionistiche, commesse urgenti dello Stato, ci sono quindi alti profitti,
reinvestimento dei profitti, crescita delle dimensioni aziendali (forti concentrazioni di
affari)
Ruolo delle banche miste: si arriva a una compenetrazione stretta banca-industria,
l'industria ha bisogno del credito industriale, anche la banca ha interesse a legarsi
all'industria perch azionista ed intravede la possibilit di alti dividendi, industria di
guerra:
- Minerario / elettrico per ridurre il fabbisogno di carbone
- Siderurgico / meccanico, nasce l'industria aeronautica
- Chimico: esplosivo, farmaceutico, generi sostitutivi
Si sviluppa il settore laniero per l'equipaggiamento dell'esercito, il settore conserviero
perch produce generi sostitutivi a quelli freschi che scarseggiano.
Danneggiati dall'evento bellico i settori che lavorano materie prime belliche (cotone)
e settori che producono beni di lusso (serico).
Nell'industria una crescita disordinata, senza una programmazione, non risponde a
criteri di economicit e produttivit, una produzione a costi alti, in fase di guerra
saltano tutti i meccanismi di mercato. Il commercio estero sottoposto a un rigido
controllo di Stato
DOPOGUERRA (1922-1925)
E' un periodo carico di difficolt, persiste la carenza di generi alimentari per i primi
tempi, il Paese dipende dall'estero, perdura l'inflazione e si riduce di conseguenza il
potere d'acquisto delle categorie a reddito fisso. Dilaga la disoccupazione per il
ritorno dei militari dal fronte. Atmosfera carica di tensione, si sviluppano forti
agitazioni sociali, si chiedono aumenti salariali, riduzioni della durata della giornata
lavorativa, partecipazione alla gestione aziendale attraverso l'istituzione di consigli di
fabbrica, commissioni interne, ecc.
L'industria deve risolvere pesanti problemi:
1. Problemi di riconversione degli impianti a usi di pace, servono capitali
2. conflittualit con le maestranze, il clima molto acceso
3. Problemi di competitivit per il reinserimento delle industrie sul mercato
internazionale, si produce a costi troppo alti
L'industria in difficolt invoca l'intervento dello Stato, il quale:
1. Concede sovvenzioni
2. Interviene con misure di protezione doganale
L'intervento sistematico dello Stato determina un incremento della spesa pubblica, si
delinea pertanto un nuovo rapporto banche-Stato. Lo Stato per coprire le spese ricorre
alla emissione di prestiti pubblici e si serve della banca per collocarli presso i
risparmiatori, la banca stessa pu esserne acquirente. La banca d'altra parte ha
bisogno dello Stato perch ricorre ad esso nei suoi momenti di il illiquidit. Verso la
fine del quadriennio inizia la crisi del '20-'21, una crisi di sovrapproduzione che si
manifesta nell'economia mondiale nel 1920, in Italia nel '21. Nell'economia mondiale
di facile soluzione, si caratterizza per una discesa dei prezzi. Gli alti prezzi dovuti
alla perdurante inflazione stimolano la ripresa produttiva, prima di tutto in
agricoltura, nel giro di un biennio si arriva alla sovrapproduzione. Crollano i prezzi e
quindi anche i margini di profitto, c' un cedimento dei titoli azionari industriali, si
riduce l'attivo delle banche miste costituito in larga misura di titoli industriali, le
banche miste vanno verso la il illiquidit, nel '21 cade la Banca Italiana di Sconto,
Banca Commerciale, Banco di Roma e Credito Italiano sono le tre banche miste
rimanenti
I PRIMI ANNI DI GOVERNO FASCISTA (1922-1925)
Et di De Stefani, Ministro delle finanze
Indirizzo di politica economica seguita dal governo: indirizzo tendenzialmente
liberalizzante, una risposta del governo fascista alle istanze che vengono dal mondo
produttivo, la ripresa dell'economia mondiale dopo la crisi ha dato nuova fiducia agli
ambienti produttivi
Andamento dell'economia: quest'epoca viene definita et del produttivismo, l'epoca si
caratterizza per un'espansione della produzione e per uno sviluppo degli scambi.
Espansione della produzione: la produzione beneficia in particolare di due
condizioni favorevoli: si ebbero maggiori capitali e minor costo del lavoro.
Maggiori capitali perch De Stefani segu una politica di forte contenimento
della spesa pubblica, di ritocchi tributari che lo portano al pareggio del
bilancio, i capitali si rendono disponibili per l'investimento industriale. Il minor
costo del lavoro frutto di revisioni salariali operate dal regime.
Sviluppo degli scambi: si era in un regime di forte protezione doganale in
quanto durante la crisi del '21 era stata varata una tariffa fortemente
protezionistica. De Stefani cerc di mitigare il rigore della tariffa del '21
stipulando trattati commerciali internazionali. Lo sviluppo dei traffici dovuto
alla stipulazione dei trattati commerciali e alle facili esportazioni dovute alla
perdurante inflazione e al conseguente basso valore della moneta.
Gli anni di De Stefani si chiudono con un marcato intervento dello Stato che rende
pi complessa la questione del finanziamento industriale. La ripresa produttiva
determina un rialzo dei titoli azionari ma anche una forte ondata speculativa per cui
nel '25 De Stefani interviene sulla Borsa per arginare la speculazione e ordina che
tutte le contrattazioni a termine in corso siano prontamente liquidate, ne consegue la
fuga dei capitali dalla Borsa per cui diventa difficile il finanziamento industriale.
Si creano le condizioni per un intervento dello Stato nell'economia ad opera di Volpi,
successore di De Stefani, nel 1926. Ci si orienta per una rivalutazione della lira, per
aumentare la capacit di acquisto della moneta, ci si orienta quindi verso una politica
deflazionistica, di riduzione della quantit di moneta in circolazione. Motivi:
Risposta delle banche: esercitano un'azione di sostegno delle quotazioni dei titoli in
Borsa, ne comprano altri per sostenerne il prezzo immobilizzandosi sempre di pi, in
previsione di una crisi temporanea, il risultato che ingigantiscono il fondo titoli.
CRISI DEL '29 (1929-1932)
Per l'Italia gli anni pi difficili sono il '31 e il '32, con il '33 c' gi un avvio di ripresa.
La crisi si manifesta con una caduta delle quotazioni alla Borsa di New York, questo
il segnale della depressione, non l'inizio, avvenuto nel '28. Nel '28 le banche e gli
investitori americani trasferiscono capitali dall'investimento estero alla speculazione
interna, dato il forte boom della Borsa, operano quindi un ritiro dei prestiti esteri.
1 sviluppo: Ritiro dei prestiti americani, i paesi debitori si trovano in difficolt a
saldare i debiti internazionali; sono in larga misura paesi produttori di generi primari
2 sviluppo: Caduta dei prezzi agricoli. I paesi produttori dei generi primari vengono
colpiti anche dalla caduta dei prezzi agricoli per cui questi paesi, debitori, danneggiati
dal ritiro dei prestiti e dalla caduta dei prezzi agricoli, sono costretti a ridurre le loro
importazioni danneggiando cos i paesi industriali. I paesi industrializzati d'altra parte
restringono le loro importazioni di prodotti agricoli, generi primari, allo scopo di
sostenere le agricolture nazionali colpite dalla caduta dei prezzi agricoli.
3 sviluppo: Contrazione del commercio internazionale dovuta alla crisi e anche alle
restrizioni del commercio introdotte unilateralmente dai singoli paesi allo scopo di
fronteggiare la crisi. La crisi del commercio internazionale, con la riduzione delle
importazioni, mette in difficolt anche la produzione dei paesi esportatori con
conseguenze sulla disoccupazione
4 sviluppo: Crisi monetaria, nel '31 si ha il tracollo finanziario dell'Europa centrale,
buona parte delle banche austriache e tedesche colpite dal ritiro di fondi (prestiti),
sono costrette a chiudere gli sportelli. Nell'ottobre del '31 la crisi si trasferisce
all'Inghilterra che risente dell'insolvenza dei paesi debitori e registra un grave deficit
della bilancia dei pagamenti per cui il governo autorizza la Banca d'Inghilterra a
sospendere i pagamenti in oro, non converte pi le proprie banconote in oro.
In Italia: nel '31 chiudono le banche tedesche e austriache che erano solite concedere
crediti alle banche miste italiane, crediti a breve termine costantemente rinnovati. Le
banche miste italiane nel '31 marciano verso la illiquidit perch la raccolta dei mezzi
finanziari si riduce: le banche straniere cessano di fare credito, i depositanti allarmati
dalle crisi operani dei ritiri. Gli impieghi sono investimenti di difficile realizzo perch
fatti in un'industria in crisi. Nel '31 Alta Banca e Governo decidono un colossale
salvataggio: la Banca Commerciale completamente immobilizzata, non ha pi
liquidit; la Banca Commerciale e le altre banche miste dal '30 avevano esercitato
un'azione di sostegno delle quotazioni immobilizzandosi sempre di pi. Si decide lo
smobilizzo della Banca Commerciale, occorreva cio sgravare questa banca di tutte le
operazioni a medio - lungo termine, si trasfer con un procedimento tortuoso il
portafoglio titoli industriali della Banca Commerciale all'Istituto di liquidazione il
quale avrebbe provveduto alla liquidazione dei titoli industriali, se e quando
possibile. L'operazione avrebbe senz'altro comportato delle perdite che andavano
tutte a gravare sulla circolazione. Nel '31 viene creato l'IMI, istituto mobiliare
italiano, il quale and a sostituire nel credito all'industria al Banca Commerciale che
era divenuta ormai una banca che faceva credito solo a breve termine. L'IMI segue
una corretta gestione a differenza delle banche miste, infatti la raccolta gestita
attraverso l'emissione di obbligazioni a medio e lungo termine, garantite dallo Stato
per via del periodo di crisi, gli impieghi allo stesso modo nel credito industriale a
medio - lungo termine, importante la corrispondenza dei tempi.
Nel '33 si presenta l'urgenza di completare lo smobilizzo delle banche miste, Banco di
Roma e Credito Italiano sono immobilizzati, si crea a questo scopo l'IRI, istituto per
la ricostruzione industriale, che avr due sezioni: la sezione smobilizzi e la sezione
finanziamenti. La sezione smobilizzi dovr liquidare il portafoglio titoli industriali
delle due banche, si sostituir cio in questo ruolo all'istituto di liquidazione che
viene soppresso. La sezione finanziamenti dovr ricostruire, fare credito all'industria
a medio - lungo termine allo scopo di farla uscire dalla crisi. La raccolta, come nel
caso dell'IMI, si effettuer tramite l'emissione di obbligazioni a m-lungo termine
garantite dallo Stato. Le conseguenze della crisi del '29 sono principalmente due:
1. Viene liquidato il sistema creditizio imperniato sulla banca mista, sistema sorto
in occasione della crisi del 1893-94. Si scioglie il rapporto banca-industria,
l'industria si svilupper con il reinvestimento dei profitti e ricorrendo al
mercato finanziario. L'economia italiana si avvicina pertanto alle economie pi
mature dove si opera una netta distinzione tra l'esercizio del credito a breve
termine effettuato dalle banche commerciali (banche di deposito e sconto) e il
finanziamento a medio e lungo termine.
2. Tendenza dell'industria a concentrarsi, a creare posizioni monopolistiche che
perpetuano il ritardo tecnico e gli alti prezzi a scapito dei consumatori.
Secondo la legge bancaria del '36, varata per porre fine alle varie crisi bancarie (1894,
1921, 1931) e per finanziare i piani autarchici, fissa i compiti delle singole banche e
fornisce un assetto definitivo alla materia creditizia. Essa prevede che le tre ex
banche miste, Banca Commerciale, Credito Italiano e Banco di Roma, si convertano
in banche di credito ordinario, deposito e sconto, abilitate all'esercizio del credito a
breve termine. I due nuovi istituti, IMI e IRI, sono invece rivolti all'esercizio del
credito industriale a m-lungo termine con una distinzione tra i due istituti:
- IRI rivolto alle industrie nelle quali lo Stato intende conservare una
partecipazione, l'IRI cio faceva credito alle cosiddette industrie chiave, inoltre
gestiva il portafoglio titoli industriali che lo Stato voleva conservare
- IMI era tenuto a fare credito alla restante industria
APPENDICE 1: LE BANCHE
Banche di tipo francese: operano a medio - lungo termine. Raccolta tramite emissione
di obbligazioni, impiego in infrastrutture e industria
Banche di tipo inglese: operano a breve termine
Banche di tipo tedesco (banca mista): operano nel breve e nel m-lungo periodo.
Credito industriale / partecipazione all'industria, azione propulsiva sulle industrie a
Et napoleonica
Restaurazione
Massima espansione del commercio estero, avvio
dell'industrializzazione dei Paesi continentali
Grande depressione
Ripresa dell'economia mondiale