Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
presenta:
impianti di protezione
contro i fulmini
Descrizione
Generalit
Identificazione e stima dei rischi
Determinazione del numero di eventi
pericolosi (N)
n Suddivisione di una struttura in zone
n Confronto tra rischio stimato e rischio
ammesso
n Scelta delle misure di protezione
n Impianto di protezione esterno (LPS)
n Organi di captazione
- Posizionamento degli organi di captazione
- Tipi di organi di captazione
- Dimensioni minime degli organi di captazione
n Organi di discesa o calate
- Calate normali
- Dimensioni minime delle calate
- Organi naturali di discesa
- Ancoraggi e giunzioni
n Sistema di dispersori
n
n
n
n
n
- Dispersore di tipo A
- Dispersore di tipo B
- Caratteristiche e dimensioni minime del
dispersore
- Protezione contro le tensioni di contatto
e di passo
- Impianto di protezione interno
- Equipotenzializzazione di corpi metallici e degli impianti interni al volume da
proteggere
- Equipotenzializzazione dei corpi metallici e delle linee entranti nella struttura
- Equipotenzialit dei corpi metallici
interrati
- Isolamento elettrico dellLPS esterno
- Ripartizione della corrente tra le calate
- Protezione dalle sovratensioni di apparecchiature
Manutenzione ed ispezione di un LPS
Obbligo del progetto
- Denuncia delle installazioni dei dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche
Parte P:Layout 1
8-03-2012
11:42
Pagina 1
IMPIANTI DI PROTEZIONE
CONTRO I FULMINI
Generalit
La funzione di un sistema di protezione contro le scariche atmosferiche (LPS Lightning Protection System) quella di ridurre il pericolo di danni entro limiti tollerabili.
La natura aleatoria del fulmine, tuttavia, impone che il sistema di
protezione sia progettato e realizzato in modo tecnicamente corretto,
diversamente il pericolo di danni pu risultare aggravato, nei casi in
cui la protezione risulta effettivamente necessaria, o comportare un
inutile onere, nel caso di strutture non esposte a fulminazione o autoprotette.
Per la valutazione della necessit o meno del sistema di protezione,
della definizione delle sue caratteristiche e del livello di protezione
assicurato, le norme (1) hanno introdotto una metodologia basata sul
rischio R cui risulta soggetta la struttura e sul conseguente confronto con il rischio ritenuto tollerabile RT.
P-1
Parte P:Layout 1
8-03-2012
11:42
Pagina 2
P-2
Parte P:Layout 1
8-03-2012
11:42
Pagina 3
Fig. 1
P-3
Parte P:Layout 1
8-03-2012
11:42
Pagina 4
Parte P:Layout 1
8-03-2012
11:42
Pagina 5
Fig. 2
Parte P:Layout 1
8-03-2012
11:42
Pagina 6
Fig. 3
Parte P:Layout 1
8-03-2012
11:42
Pagina 7
sures System) con funzione di prevenire scariche pericolose all'interno della struttura mediante collegamenti equipotenziali o assicurando un adeguato isolamento elettrico tra i componenti dell'LPS
e gli altri elementi conduttori interni alla struttura.
tecnicamente ed economicamente conveniente prevedere lo sviluppo dei suddetti impianti gi in sede di progetto e di realizzazione
edile, in quanto possibile utilizzare come componenti dell'impianto
stesso eventuali parti metalliche proprie della struttura, ad esempio
ferri di fondazione, capriate, ecc.
L'LPS esterno pu essere non isolato o isolato; il primo tipo, utilizzato nella maggioranza dei casi, appoggiato alla struttura che deve
essere protetta, quello isolato utilizzato in genere quando gli effetti termici ed esplosivi nel punto d'impatto del fulmine, o nei conduttori e nelle parti conduttrici della struttura percorsi dalla
corrente di fulmine, possono causare danni alla struttura o al suo
contenuto (strutture con copertura combustibile, strutture con pareti
combustibili e aree con pericolo di esplosione e d'incendio).
Sono definiti isolati gli LPS connessi agli elementi strutturali metallici ed al sistema di equipotenzializzazione soltanto a livello del
suolo. Sono realizzati sia installando aste di captazione adiacenti
alla struttura da proteggere, sia sospendendo conduttori orizzontali
tra piloni.
Elementi fondamentali dell'impianto di protezione esterno sono:
gli organi di captazione della scarica atmosferica;
gli organi di discesa o calate, convoglianti la corrente di scarica
captata al dispersore;
il dispersore, componente che disperde la scarica a terra.
Possono essere usati come elementi del LPS i componenti naturali
costituiti da elementi metallici che sono parte integrante della struttura e che non possono essere modificati (ferri d'armatura interconnessi, l'intelaiatura metallica di una struttura).
Per quanto riguarda i ferri d'armatura del calcestruzzo armato la
loro continuit alettrica ritenuta accettabile se la maggior parte
delle interconnessioni tra i ferri verticali e quelli orizzontali realizzata mediante saldatura, o comunque in modo sicuro. La connessione dei ferri verticali pu essere effettuata anche con sovrapposizione dei ferri per un minimo di 20 volte il loro diametro.
In ogni caso la continuit elettrica deve essere verificata mediante
misure tra la sommit e la base della struttura: la resistenza elettrica totale deve essere inferiore a 0,2 ohm. Se detto valore non fosse raggiunto, o se non risultasse fattibile la misura, i ferri d'armatura non devono essere utilizzati come calate naturali.
I ferri d'armatura, se impiegati correttamente, costituiscono inoltre
una rete di equipotenzializzazione dei potenziali dellimpianto di
protezione interno e possono fungere anche da schermo elettromagnetico che contribuisce alla protezione degli apparati elettrici ed
elettronici dalle interferenze dovute al campo elettromagnetico del
fulmine. La corrente nei ferri d'armatura infatti si ripartisce in nuP-7
Parte P:Layout 1
19-03-2012
13:40
Pagina 8
IV
100
50
2,5
25
100
100
150
Tabella 2 Valori minimi della corrente dei fulmini in relazione ai livelli di protezione
Parametri della corrente
Minimo valore della
corrente di picco (kA)
P-8
I
3
Livello di protezione
II
III
5
10
IV
16
Parte P:Layout 1
8-03-2012
11:42
Pagina 9
Organi di captazione
Lorgano di captazione pu essere del tipo (fig. 4):
a ad aste verticali poste sulla struttura da proteggere e collegate al
dispersore; vengono impiegati per strutture di ridotte dimensioni;
b a funi sospese al di sopra del volume da proteggere; sono utilizzati per la protezione di impianti industriali dove non ci sono, tra
laltro, problemi estetici, realizzando delle tesate che possono risolvere egregiamente i problemi dovuti ad eventuali dislivelli ed irregolarit delle coperture.
c a maglia, realizzati da un complesso di conduttori connessi tra
loro in modo da formare maglie di dimensioni opportune. il tipo pi
diffuso ed il pi idoneo nelle condizioni ordinarie, con superfici piane.
Parte P:Layout 1
8-03-2012
11:42
Pagina 10
P-10
Parte P:Layout 1
8-03-2012
11:42
Pagina 11
P-11
Parte P:Layout 1
8-03-2012
11:42
Pagina 12
Fig. 9 Volume protetto da un captatore a maglia non isolato (a) e isolato (b).
P-12
Parte P:Layout 1
8-03-2012
11:42
Pagina 13
pertura in quanto i materiali edilizi della copertura sono sufficientemente conduttori, per cui consentono comunque lintercettazione del fulmine. Naturalmente, si deve ritenere accettabile il
danno che si pu creare alla copertura.
Viceversa, per coperture che hanno un rivestimento di materiale
combustibile, necessario tenere distanziati i conduttori di captazione di almeno 10 cm.
Parte P:Layout 1
8-03-2012
11:42
Pagina 14
Tabella 4 Spessore minimo (mm) delle lastre di copertura e delle tubazioni usate come captatori
Materiale
Acciaio
Rame
Piombo
Alluminio
Zinco
0,65
7
0,7
Fig. 11 Protezione di un serbatoio con fluido pericoloso, avente spessore insufficiente oppure per il quale la sovratemperatura interna nel punto di impatto del fulmine pu risultare inaccettabile.
a protezione a fune; b protezione a maglia.
P-14
Parte P:Layout 1
8-03-2012
11:42
Pagina 15
Tabella 5 Dimensioni minime degli organi di captazione e dei conduttori delle calate
Nastro massiccio
Tondo massiccio (1)
Tondo massiccio (2)
Cordato
Sez. min.
(mm2)
50
50
200
50
Rame
stagnato
Nastro massiccio
Tondo massiccio (1)
Cordato
50
50
50
spessore min. 2 mm
diametro 8 mm
diametro min. di ciascun filo 1,7 mm
Alluminio
Nastro massiccio
Tondo massiccio
Cordato
70
50
50
spessore min. 3 mm
diametro 8 mm
diametro min. di ciascun filo 1,7 mm
Lega di
alluminio
Nastro massiccio
Tondo massiccio
Tondo massiccio (2)
Cordato
50
50
200
50
Acciaio
zincato
a caldo
Nastro massiccio
Tondo massiccio
Tondo massiccio (2)
Cordato
50
50
200
50
Acciaio
inossidabile
Nastro massiccio
Tondo massiccio
Tondo massiccio (2)
Cordato
50
50
200
70
spessore min. 2 mm
diametro 8 mm
diametro 16 mm
diametro min. di ciascun filo 1,7 mm
Materiale
Rame
Configurazione
Altre dimensioni
spessore min. 2 mm
diametro 8 mm
diametro 16 mm
diametro min. di ciascun filo 1,7 mm
Calate normali
La scelta degli organi di discesa influisce notevolmente sullestetica
delle strutture da proteggere. Da qui la necessit di prevedere limpianto gi in fase di progettazione delledificio, specie se si intende
P-15
Parte P:Layout 1
8-03-2012
11:42
Pagina 16
incassare le calate nella muratura. importante prevedere il maggiore numero possibile di calate e una loro uniforme distribuzione
in quanto si ottiene una ripartizione della corrente di scarica su pi
conduttori e quindi una riduzione della corrente in ogni calata e la
diminuzione delle possibilit di scariche laterali e di sovratensioni
sugli impianti interni.
Quando per ragioni estetiche o pratiche non possibile distribuire le
calate uniformemente lungo il perimetro si deve tenere presente che
ci si traduce in un aumento della distanza di sicurezza da considerare, tra conduttori dellLPS e corpi metallici e impianti interni, in
quanto aumenta il pericolo di scariche laterali e tensioni indotte.
In definitiva, la scelta del numero e della posizione delle calate e la
presenza di anelli di interconnessione intermedi diventa una questione, oltre che estetica, tecnico-economica, da esaminare volta per
volta.
In ogni caso, prescritto per ciascun tipo di impianto di protezione
il seguente numero minimo di calate:
a) Negli LPS isolati il numero delle calate dipende dal tipo di captatori utilizzato:
se il sistema di captatori costituito da aste su supporti separati
che non siano metallici o ferri d'armatura, necessario almeno una
calata per ciascun supporto; nessuna calata addizionale richiesta
per supporti realizzati in metallo o con ferri d'armatura.
se il sistema di captatori realizzato mediante funi sospese all'estremit, necessaria almeno una calata in corrispondenza di ciascun supporto.
se il sistema di captatori realizzato con una rete di conduttori
(tipo a maglia), necessaria almeno una calata in corrispondenza
delle estremit di ciascuna fune di supporto (fig. 12).
b) Negli LPS non isolati il numero delle calate non deve essere minore di due; le calate devono essere distribuite in modo da risultare
equidistanti lungo il perimetro della struttura da proteggere (possibilmente una calata in corrispondenza di ogni spigolo della struttura), compatibilmente con i limiti architettonici e pratici. Tipici
valori della distanza tra le calate sono riportati nella tabella 6.
opportuno installare calate anche nei cortili aventi perimetro maggiore di 30 m.
Le calate devono essere installate in modo da costituire, per quanto
possibile, la continuazione diretta dei conduttori del sistema di capTabella 6 Valori della distanza tra calate e conduttori ad anello
Classe dell'LPS
Distanze tipiche (m)
II
III
IV
10
10
15
20
accettabile una variazione del 20 % della spaziatura tra le calate a patto che il valore medio rispetti i valori sopra riportati.
P-16
Parte P:Layout 1
8-03-2012
11:42
Pagina 17
Fig. 13 Disposizione delle calate. Per i valori di ki, kc, km vi vedano le tabelle 11, 12, 13.
P-17
Parte P:Layout 1
8-03-2012
11:42
Pagina 18
Parte P:Layout 1
8-03-2012
11:42
Pagina 19
Ancoraggi e giunzioni
I captatori e le calate degli LPS non isolati devono essere saldamente
fissati di modo che gli sforzi meccanici, elettrodinamici o accidentali
(ad esempio: vibrazioni, slittamento di placche di neve, dilatazione
termica, ecc.), non possano provocare la rottura o l'allentamento dei
conduttori.
I conduttori sul tetto e le connessioni ai captatori ad asta sono fissati
al tetto mediante distanziatori ed ancoraggi isolanti o metallici. Le
distanze tra gli ancoraggi suggerite sono riportate nella tabella 7.
Il numero di giunzioni lungo i conduttori deve essere il minimo possibile.
Le giunzioni dovrebbero essere effettuate per mezzo di brasatura
forte, saldatura, avvitamento, bullonatura, chiodatura, morsetti a
compressione.
Tabella 7 Distanze tra gli ancoraggi consigliate
Tipo di installazione
Conduttori su superfici orizzontali
orizzontali su superfici verticali
Conduttori fino a 20 m dal suolo
verticali
da 20 m ed oltre
Conduttori
massicci
(m)
0,5
0,5
1
0,5
1
1
1
1
P-19
Parte P:Layout 1
8-03-2012
11:42
Pagina 20
Sistema di dispersori
Il dispersore di terra deve garantire che in presenza delle correnti
impulsive del fulmine (4) non si verifichino allesterno della struttura da proteggere tensioni di passo pericolose per le persone e tensioni totali di terra (di cui quelle di passo sono una parte) tali da
dare origine a sovratensioni eccessive tra limpianto di protezione e
le masse o i sistemi interni (linee elettriche, telefoniche, condutture
idriche ecc.) o esterni entranti o in prossimit della struttura.
Diversamente dagli impianti di terra soggetti a correnti a frequenza
industriale (i cui elementi concorrono tutti alla dispersione della corrente di guasto e dove il contenimento delle tensioni di passo affidato allequalizzazione della zona interessata), per gli impianti di
terra dei sistemi di protezione contro i fulmini il contributo del dispersore risulta maggiore in corrispondenza delle calate e pertanto
i parametri pi importanti da considerare sono la forma e le dimensioni del dispersore. Come regola generale, comunque, preferibile
un dispersore a bassa resistenza (minore di 10 ohm se misurata a
bassa frequenza).
Il dispersore deve essere unico per tutti gli scopi (LPS, protezione
contro i contatti indiretti, protezione impianti telefonici, ecc.), per
cui i dispersori dei diversi impianti, se esistenti, devono essere interconnessi.
Il sistema di dispersori dovrebbe consentire le seguenti funzioni:
disperdere le correnti di fulmine nel terreno;
effettuare lequipotenzializzazione delle calate;
controllare il potenziale in prossimit di parti conduttrici delledificio.
Dei due tipi di dispersori definiti dalle norme (tipo A e tipo B), quelli
ad anello di tipo B soddisfano tutti i requisiti sopraccitati, mentre i
dispersori di tipo A non soddisfano i requisiti relativi allequipotenzializzazione ed al controllo dei potenziali.
Dispersore di tipo A
Questo tipo di dispersore costituito da elementi orizzontali o verticali collegati a ciascuna calata. Il numero totale degli elementi del
dispersore non deve essere inferiore a due.
La lunghezza di ciascun elemento del dispersore alla base della calata non deve essere inferiore a:
L1 per elementi orizzontali;
0,5 L1 per elementi verticali (o inclinati);
essendo L1 la lunghezza minima degli elementi orizzontali del dispersore indicata in fig. 14.
Per dispersori composti da elementi verticali od orizzontali, deve essere considerata la lunghezza totale.
Non prescritta una lunghezza minima degli elementi se il disper(4) Con le correnti impulsive, risulta preponderante la reattanza induttiva
del dispersore, che si aggiunge alla resistenza di terra.
P-20
Parte P:Layout 1
8-03-2012
11:42
Pagina 21
sore ha una resistenza di terra non superiore a 10 (misurata a frequenze diverse da quella industriale o dei suoi multipli per evitare
interferenze).
Come si vede dalla figura 14, per terreni normali, aventi resistivit
fino a 500 m, bastano dei picchetti di lunghezza 2,5 m o dei conduttori orizzontali di 5 m.
Gli elementi del dispersore devono essere installati al di fuori della
struttura da proteggere ad una profondit di almeno 0,5 m e distanziati tra loro per ridurre al minimo gli effetti dell'accoppiamento
elettrico nel suolo (fig. 15).
Quando esiste un conduttore ad anello che interconnette le calate a
livello del suolo, il dispersore ancora di tipo A se il conduttore ad
anello in contatto con il terreno per meno dell80 % della sua lunghezza.
P-21
Parte P:Layout 1
8-03-2012
11:42
Pagina 22
Dispersore di tipo B
I dispersori di tipo B possono essere costituiti da una maglia oppure
da un conduttore ad anello che interconnette tutte le calate interrato per almeno l80% del suo sviluppo e in intimo contatto col terreno (fig. 16 a) oppure dal dispersore di fondazione.
Per il dispersore ad anello (o di fondazione), il raggio Re del cerchio
equivalente all'area racchiusa dall'anello (o dal dispersore di fondazione) non deve essere inferiore al valore L1 (fig. 16 b):
Re L1
essendo L1 la dimensione minima del dispersore rilevabile dalla figura 14 in funzione del livello di protezione dellimpianto e della resistivit del terreno.
Se, diversamente, Re < L1 si devono aggiungere ulteriori elementi
radiali o verticali (o inclinati) connessi allanello e aventi ciascuno la
lunghezza (fig. 17):
se interrati orizzontalmente;
Lr = L1 Re
Lr = (L1 Re)/2 se interrati verticalmente (picchetti).
Il numero degli elementi non deve essere inferiore al numero delle
calate con un minimo di due.
Gli elementi aggiunti dovrebbero essere connessi al dispersore ad
anello in corrispondenza delle calate e, per quanto possibile, equidistanti l'uno dall'altro.
Il dispersore ad anello esterno dovrebbe essere preferibilmente interrato ad una profondit di almeno 0,5 m e possibilmente a circa 1
m dai muri.
Quando lanello interrato per una lunghezza minore dell80% del
suo sviluppo totale il dispersore da considerarsi di tipo A.
Parte P:Layout 1
8-03-2012
11:42
Pagina 23
Fig. 17 Dispersore
tipo B, ad anello integrato.
Parte P:Layout 1
8-03-2012
11:42
Pagina 24
Tabella 8 Materiali, configurazioni e dimensioni minime degli elementi normali dei dispersori
Materiali Tipo
Rame
Acciaio
zincato
Dimensioni
Corda (1)
sez. 50 mm2
Tondo (1)
Nastro (1)
Picchetto tondo
Picchetto a tubo
sez. 50 mm2
sez. 50 mm2
15 mm
20 mm
Tondo (2)
Nastro (2)
Nastro (3)
Corda (3)
10 mm
sez. 90 mm2
sez. 75 mm2
sez. 70 mm2
14 mm
Tondo
10 mm
Acciaio
inox
Nastro
Picchetto tondo
filo elementare
1,7 mm
8 mm
Spessore 2 mm
Spessore 2 mm
Spessore 3 mm
Spessore 3 mm
filo elementare
1,7 mm
Spessore 2 mm
Rivestimento
rame 200 m
Spessore 2 mm
Parte P:Layout 1
8-03-2012
11:42
Pagina 25
Parte P:Layout 1
8-03-2012
11:42
Pagina 26
Fig. 18 Tensione indotta in una tubazione interessata dal campo magnetico dovuto alla vicinanza di una calata.
Parte P:Layout 1
8-03-2012
11:42
Pagina 27
tenziali. Quando la lunghezza del tratto di un corpo metallico adiacente ad una calata distante meno di s considerevole, pu essere
necessario effettuare pi di un collegamento.
I ferri di armatura del cemento armato elettricamente continui e le
strutture metalliche portanti devono essere collegati al collettore
equipotenziale a livello del suolo. Tuttavia se i ferri di armatura non
sono elettricamente continui non costituiscono un corpo metallico e
pertanto non vi lobbligo del loro collegamento, anche se ci non
vietato.
Lequipotenzialit degli impianti elettrici o di telecomunicazione interni deve essere assicurata con le stesse modalit indicate per i
corpi metallici interni al volume da proteggere, nei punti a livello
del suolo e nei tratti dove la minima distanza tra cavi e organi di
captazione e calate inferiore a quella di sicurezza s.
Se gli impianti elettrici o di telecomunicazione sono realizzati con
conduttori schermati o posti in canalette metalliche pu essere sufficiente connettere solo gli schermi e le canalette. Diversamente i
conduttori devono essere equipotenzializzati per mezzo di SPD. Nei
sistemi TN, i conduttori PE e PEN devono essere connessi all'LPS direttamente o tramite SPD.
I conduttori e gli SPD devono avere le caratteristiche indicate nelle
tabelle 9 e 10).
Tabella 9 Dimensioni minime dei conduttori di equipotenzialit
Tra collettori equipotenziali e al dispersore
Sezione (mm2)
Rame
14
Alluminio
22
Acciaio
50
16
Materiale
Corrente di prova
a impulso Iimp
kc . I
(kc . I = corrente di fulmine che fluisce nella
relativa parte di LPS esterno determinabile
secondo le modalit riportate nell'Allegato
C della Norma CEI 81-10/3)
Livello di protezione
UP
Altre caratteristiche
Parte P:Layout 1
8-03-2012
11:42
Pagina 28
Se richiesta la protezione degli impianti interni contro le sovratensioni, gli SPD devono soddisfare anche i requisiti richiesti dalla
Norma CEI 81-10/4 (art. 7).
Fig. 19 Collegamenti equipotenziali per la protezione dalle scariche laterali delle masse interrate entranti nel volume da proteggere o in prossimit
di uno degli elementi del dispersore.
P-28
Parte P:Layout 1
8-03-2012
11:42
Pagina 29
terni connessi alle linee entranti nella struttura, gli SPD devono soddisfare anche i requisiti della CEI 81-10/4, art. 7.
ki k c
L
km
(m)
dove:
ki dipende dal livello di protezione dellLPS (tabella 11);
kc il coefficiente di ripartizione della corrente del fulmine nelle calate i cui valori sono riportati nella tabella 12 (si veda anche il paragrafo successivo);
km dipende dal materiale isolante interposto tra elemento dellLPS
e parte metallica (tabella 13);
L la lunghezza (in metri) del tratto di spira interessato dal flusso
concatenato ossia il tratto di discesa e/o di captatore fino alla connessione equipotenziale (vedere fig. 18)
Negli edifici con struttura portante metallica o realizzata in calcestruzzo armato con i ferri d'armatura elettricamente continui, il rispetto della distanza di sicurezza non richiesto.
Se la distanza di sicurezza s non pu essere rispettata gli elementi
metallici in prossimit dellLPS devono essere equipotenzializzati.
Parte P:Layout 1
8-03-2012
11:42
Pagina 30
ki
0,08
II
0,06
III e IV
0,04
kc
1 0,5
4 e pi
1 1/n
km
Aria
Calcestruzzo, mattoni
0,5
Parte P:Layout 1
8-03-2012
11:42
Pagina 31
P-31
Parte P:Layout 1
8-03-2012
11:42
Pagina 32
Parte P:Layout 1
8-03-2012
11:42
Pagina 33
il deterioramento e la corrosione degli elementi del sistema di captatori, dei conduttori e delle connessioni;
la corrosione degli elementi del dispersore;
il valore della resistenza di terra per il sistema di dispersori;
le condizione delle connessioni, delle connessioni equipotenziali e
degli ancoraggi.
Lesito delle verifiche e le eventuali riparazioni e opere di manutenzione resesi necessarie opportuno siano annotate in un apposito
registro, riportando almeno:
i risultati degli esami a vista;
i valori delle grandezze elettriche misurate, le modalit e le condizioni di misura;
le riparazioni, le modifiche e le integrazioni necessarie per riportare le condizioni e limpianto di protezione in accordo con il progetto.
Parte P:Layout 1
8-03-2012
11:42
Pagina 34
elettrici pericolosi, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana serie generale n. 6 dell8 gennaio 2002 stabilisce
che la messa in esercizio degli impianti elettrici di messa a terra e
dei dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche non pu
essere effettuata prima della verifica eseguita dallinstallatore che
rilascia la dichiarazione di conformit ai sensi della normativa vigente.
La dichiarazione di conformit equivale a tutti gli effetti ad omologazione dellimpianto.
Entro trenta giorni dalla messa in esercizio dellimpianto di messa
a terra o dei dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, il datore di lavoro deve inviare la dichiarazione di conformit allISPESL ed allASL o allARPA territorialmente competenti.
Nei comuni singoli o associati ove stato attivato lo sportello unico
per le attivit produttive la dichiarazione di conformit pu essere
presentata allo stesso.
Il datore di lavoro tenuto ad effettuare regolari manutenzioni dellimpianto di messa a terra e dei dispositivi di protezione contro le
scariche atmosferiche, nonch a far sottoporre gli stessi a verifica
periodica ogni cinque anni, ad esclusione di quelli installati in cantieri, in locali adibiti ad uso medico e negli ambienti a maggior rischio in caso di incendio per i quali la periodicit biennale.
Per leffettuazione della verifica, il datore di lavoro deve rivolgersi allASL o allARPA o ad eventuali organismi abilitati dal Ministero
delle attivit produttive (lelenco disponibile sul sito del Ministero
delle attivit produttive).
Il soggetto che ha eseguito la verifica periodica rilascia il relativo
verbale al datore di lavoro che deve conservarlo ed esibirlo a richiesta degli organi di vigilanza.
Le spese per leffettuazione di tali verifiche sono a carico del datore
di lavoro.
Il datore di lavoro inoltre deve comunicare tempestivamente allufficio competente per territorio dellISPESL e alle ASL o alle ARPA
competenti per territorio la cessazione dellesercizio, le modifiche sostanziali preponderanti e il trasferimento o spostamento degli impianti.
P-34