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Definizione
Lintossicazione acuta da monossido di carbonio la condizione patologica
derivante dallesposizione pi o meno prolungata a CO. Essa identificata dal
riscontro di valori positivi di carbossiemoglobina (o di CO plasmatico), cui
possono corrispondere quadri clinici di presentazione totalmente silenti oppure
disfunzioni di diversa gravit di uno o pi organi e apparati, sia in fase acuta
che post-acuta.
I valori di carbossiemoglobina (COHb) si considerano positivi quando maggiori o
uguali a 5% nei bambini e nei soggetti non fumatori, e maggiori o uguali a 10%
nei soggetti fumatori. In particolari situazioni (es. determinazione tardiva della
COHb) il riscontro di valori di COHb inferiori ai valori sopra indicati non esclude
la diagnosi di intossicazione da CO.
Grado
di
evidenz
a
grado C
Grado
di
evidenz
a
1
.
2
.
1
.
2
.
3
.
4
.
5
.
6
.
7
.
8
.
Grado
di
evidenz
a
grado B
grado C
grado C
grado B
grado B
grado A
grado C
grado C
Grado di
evidenza
grado B
grado B
grado C
grado C
grado B
grado B
Manifestazioni cliniche
I primi sintomi dellintossicazione da CO sono usualmente cefalea e vertigini
e/o manifestazioni gastroenteriche quali nausea e vomito. Langor pu
rappresentare un sintomo di presentazione in pazienti con anamnesi positiva
per patologia ischemica miocardica. Al protrarsi dellesposizione compaiono
difficolt di concentrazione, irritabilit e astenia. I segni clinici comprendono
tachicardia, tachipnea, ipotensione sistolica, e ridotta tolleranza allesercizio. La
frequente comparsa di sfumati deficit delle funzioni cognitive superiori pu
essere valutata solo attraverso test neuropsicometrici. Tale disfunzione
cerebrale infatti difficilmente rilevata dal medico; essa pu essere pi
facilmente notata dai familiari, specie quando il paziente si trovi a dover
risolvere un problema contingente.
Nelle intossicazioni pi gravi si hanno sincope, ottundimento del sensorio,
convulsioni, alterazioni del tono muscolare, rigidit muscolare generalizzata e
coma. La gravit del coma pu essere valutata con metodi a punteggio o a
scale (es. Glasgow Coma Score o Scala del coma Bozza Marrubini). Allesame
neurologico i deficit focali sono di solito assenti; leventuale presenza di tali
segni indica lassociazione di altre patologie organiche [[6]].
Nei casi di maggiore gravit pi frequente il coinvolgimento anche miocardico
con contrazioni premature ventricolari, fibrillazione atriale, blocchi di
conduzione, alterazioni ischemiche allECG e infarto miocardico. Le
complicanze neurologiche risultano spesso associate alla presenza di sincope,
ipotensione (transitoria o persistente) e depressione della funzione miocardica.
In sintesi, lorgano bersaglio principale del monossido di carbonio lencefalo,
e in secondo luogo il cuore, anche se lintossicazione acuta da CO pu causare
un ampio spettro di complicanze (Tabella 2).
Tabella 2. Complicanze associate allintossicazione da CO in fase acuta
e post-acuta
Organi e
apparati
Complicanze
Sistema
nervoso
centrale
Psiche
Cute
Muscolare
Ematologico
Metabolico
Diagnosi
Il sospetto diagnostico in fase extra-ospedaliera viene posto attraverso la
rilevazione dei dati clinici (segni e sintomi) e degli elementi circostanziali
Elementi da ricercare
Presenza di
una
fonte di
esposizione
Condizioni
favorenti
Carbossiemoglobina (COHb)
(Raccomandazione n. 4, 9, 10, 11)
Modalit di prelievo per COHb
Idealmente, il prelievo per il dosaggio della COHb dovrebbe essere effettuato
gi sul luogo del soccorso [[18]]. Questo consente di limitare le variabili
confondenti che rendono usualmente questo dato di difficile interpretazione
(effetto del tempo trascorso tra il termine dellesposizione e lesecuzione del
prelievo, effetto dellossigenoterapia) [[19]].
La COHb pu essere eseguita sullo stesso prelievo ottenuto per effettuare
l'emogasanalisi. Non ci sono differenze sostanziali nei valori arteriosi e venosi
di COHb, data lalta affinit del CO per lemoglobina [[20]]. Ci rende possibile
raccogliere un primo campione venoso eparinato direttamente sulla scena
dellevento anche da parte del personale infermieristico. Il prelievo venoso per
la determinazione della COHb pi pratico nei bambini piccoli.
La COHb relativamente stabile e la determinazione risulta affidabile anche a
distanza di 2 settimane dal prelievo [[21]].
Interpretazione dei valori di COHb
Poich la sintomatologia dellintossicazione da CO pu essere quanto mai varia,
aspecifica e pu mimare diverse sindromi, la rilevazione del tasso di COHb ha
indiscusso significato diagnostico. I livelli normali di COHb vanno da 0 a 5 %,
conseguenti alla produzione endogena di CO. I fumatori di 1 pacchetto di
sigarette al giorno hanno livelli che vanno dal 6 al 10%: valori superiori a questi
sono diagnostici [2, 7, 8].
Il riscontro di un elevato livello di COHb conferma il sospetto clinico di una
possibile intossicazione da CO. Tuttavia, un elevato di COHb non un indice
Percentuale
(%)
Intossicazioni alimentari
38
18
13
Cefalea, emicrania
Emorragia cerebrale
Test neuropsicometrici
(Raccomandazione n. 12, 26, 29)
La valutazione neurologica del paziente collaborante, qualora le circostanze lo
consentano, pu comprendere limpiego di test neuropsicometrici [[25], [26],
[27]] che consentono una misura funzionale del danno indotto da CO.
Data la limitata utilit clinica dei livelli di COHb per identificare la gravit gli
avvelenamenti, sono state utilizzate batterie di test che aiutano a rilevare fini
disfunzioni delle funzioni cerebrali, difficilmente rilevabili dalla visita medica.
Tali batterie sono somministrabili nei servizi di medicina durgenza e pronto
soccorso dal personale infermieristico, cos come dai tecnici di terapia
iperbarica, in 20 - 25 minuti. La batteria usata per lesame neuropsicometrico
consiste di 6 sub-test che aiutano a rilevare vari deficit delle funzioni corticali
superiori, che includono disgrafia, disfasia, agnosia, e disprassia [25].
La batteria di test raccomandata per lesame dei pazienti non obnubilati e
consente di distinguere fra intossicazioni asintomatiche (grado 1) o lievi (grado
2) e quelle di media gravit (grado 3) o gravi (grado 4). Ci si ripercuote sulle
scelte terapeutiche.
Molti centri di medicina iperbarica usano questa batteria di test come end-point
della terapia e ripetono i trattamenti iperbarici fino a quando gli score della
batteria dei test si normalizzano o si fissano a un plateau [[28]].
Occorre tuttavia considerare che:
non nota lesistenza di una correlazione fra esito del test effettuato in
fase acuta e sindrome ricorrente e/o sequele neurologiche tardive
Ossigenoterapia
(Raccomandazione n. 2, 7, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23)
In emergenza le misure terapeutiche mirano a:
Modalit di somministrazione
Nellintossicazione da CO l'antidoto lossigeno al 100% [[49]. Esso pu essere
somministrato in ambiente iperbarico o normobarico. La modalit ideale di
somministrazione dellossigeno normobarico quella che consente di ottenere
una FiO2 del 100%. Pertanto nel paziente intubato la ventilazione deve essere
effettuata in ossigeno al 100%, mentre nel paziente non intubato l'ossigeno
deve essere somministrato ad alti flussi (12-15 litri/minuto) con maschera ad
elevata efficienza con reservoir per ottenere la migliore FiO2 possibile.
Non esistono differenze fra la somministrazione di ossigeno normobarico
mediante maschera facciale ad elevata efficienza o per intubazione tracheale
con ventilazione assistita per ci che attiene la velocit di rimozione del CO dal
torrente circolatorio [18], mentre non esistono evidenze per ci che riguarda la
rimozione di CO dagli organi/tessuti bersaglio.
Indicazioni al trattamento iperbarico
Follow-up
(Raccomandazione n. 28, 29)
Il follow-up dellintossicato da monossido di carbonio finalizzato a:
verificare la non riesposizione del paziente, e quindi lassenza di sintomatologia
clinica una volta rientrato al domicilio
verificare la risoluzione delleventuale danno cardiaco
sorvegliare la comparsa della sindrome da sintomi ricorrenti e la sindrome
neurologica tardiva
La sindrome neurologica tardiva pu svilupparsi a distanza di tempo
dallintossicazione acuta, dopo un intervallo libero di durata estremamente
variabile (fino a 240 giorni) [[59], [60]]. La sua incidenza stata stimata dal 2%
fino a oltre il 60% a seconda dei metodi dindagine e dalla durata del follow-up
[[61]].
La sintomatologia quanto mai variabile: possono manifestarsi.
deterioramento mentale, disturbi motori (movimenti coreoatetosici,
parkinsonismo), incontinenza degli sfinteri, cecit corticale, convulsioni,
sintomatologia simile a quella della sclerosi multipla, neuropatie periferiche,
modificazioni della personalit, afasia di Wernicke, sindrome di Korsakoff,
agnosia, mutismo, deficit mnemonici, demenza, psicosi, sindrome maniaco
depressiva associati o meno ad alterazioni elettroencefalografiche [59, [62],
[63], [64], [65]].
La presenza di deficit neurocomportamentali meno gravi pu essere
diagnosticata con un accurato esame neurologico e limpiego di test
psicometrici mirati [61, 65].
La valutazione del danno neurologico tardivo da CO comprende indagini
neurofisiologiche (es. elettroencefalogramma) [54, 59, [66]] e tecniche di
neuroimaging. Tra queste ultime, la risonanza magnetico-nucleare (RMN) e la
tomografia computerizzata ad emissione di singolo fotone (SPET) sarebbero pi
sensibili della tomografia assiale computerizzata (TAC) nel rilevare le alterazioni
da CO a carico del SNC [9, [67]]. La combinazione di pi procedure potrebbe
permettere una migliore efficienza diagnostica [[68]].
Pur non esistendo indici di predittivit circa lo sviluppo del quadro clinico, sono
stati identificati alcuni fattori favorenti quali let oltre i 40 anni, la presenza di
coma in fase acuta, e la preesistenza di affezioni cardiovascolari [59, 63, [69]].