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REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO


Tribunale di Roma
Terza Sezione civile
riunito nella camera di consiglio del 9 maggio 2011, composto dai Sig.ri magistrati:
dott.ssa Elena Raganelli - Presidente,
dott. Stefano Cardinali - Giudice,
dott. Guido Romano - Giudice relatore,
ha pronunciato la seguente
sentenza
nella causa civile di primo grado iscritta al n. 7652 del ruolo contenzioso generale dell'anno
2007 posta in deliberazione all'udienza dell'11 ottobre 2011, con concessione alle parti del
termine di giorni sessanta per il deposito di comparse conclusionali e di giorni venti per
repliche e vertente
tra
Centroplastica S.r.l. in liquidazione, in persona del legale rappresentante pr tempore,
elettivamente domiciliata in Roma, via Venti Settembre, n. 3, presso lo studio degli avv.ti
Federica Sandulli e Antonio Nardone che la rappresentano e difendono, in virt di delega
posta a margine dell'atto di citazione,
attrice;
e
E.I., elettivamente domiciliato in Roma, via Emanuele Gianturco, n. 1, presso lo studio
dell'avv. Carlo Fasella che lo rappresenta e difende, in virt di delega posta in calce alla
comparsa di costituzione e risposta,
convenuto;
Plaster S.r.l., in persona del legale rappresentante pr tempore, elettivamente domiciliata in
Roma, via Emanuele Gianturco, n. 1, presso lo studio dell'avv. Carlo Fasella che la
rappresenta e difende, in virt di delega posta in calce alla comparsa di costituzione e risposta,
convenuta;
Societ Fiduciaria e di Revisione - Fidrev S.r.l., in persona del legale rappresentante pr
tempore, elettivamente domiciliata in Roma, via Gramsci, n. 16, presso lo studio dell'avv.
Franco Pandolfo che la rappresenta e difende, in virt di delega posta in calce alla comparsa
di costituzione e risposta,
convenuta;
Oggetto: accertamento dell'obbligo del terzo

Con atto di citazione ritualmente notificato, la Centroplastica S.r.l. in liquidazione (nel


prosieguo, anche solo Centroplastica S.r.l.) conveniva in giudizio, dinanzi al Tribunale di
Roma, E.I., la Fidrev S.r.l. e la Plaster S.r.l. proponendo - nell'ambito del procedimento per
sequestro presso terzi (iscritto presso questo Tribunale al n. 32852/2005 r.g.e.) - giudizio per
accertamento dell'obbligo del terzo, al fine di sentire "a) accertare e dichiarare che la quota di
partecipazione intestata alla Fidrev del valore nominale di Euro. 5.304,00 nella societ Plaster
S.r.l. di cui in premessa solo fiduciariamente intestata alla Fidrev S.r.l., mentre di effettiva

titolarit del sig. E.I.; b) per l'effetto, accertare e dichiarare l'entit delle somme che la Fidrev
S.r.l. ha percepito dalla data di notifica del sequestro da parte della Plaster S.r.L, a qualunque
titolo dovute, in virt di mandato fiduciario, al Sig. I.; c) per l'effetto, condannare la societ
Fidrev S.r.l. ad accantonare le suindicate somme, nonch tutte le somme ed i crediti futuri che
dovesse vantare nei confronti della Plaster S.r.l. ed effettivamente dovuti al sig. I., in virt del
suindicato mandato fiduciario, sino alla concorrenza del sequestro notificato".
A fondamento della svolta domanda, l'attrice rappresentava che: a seguito di ricorso della
Centroplastica S.r.l., con ordinanza del 28 aprile 2004, il Tribunale di Napoli autorizzava la
predetta societ a sottoporre a sequestro conservativo i beni, mobili ed immobili, ed i crediti
dei Sig.ri C.I. ed E.I., fino alla concorrenza del valore di Euro. 1.700.000,00; il sig. E.I.
creditore della Societ Fiduciaria e di Revisione - Fidrev S.r.l. con sede in Roma, piazza della
Libert, n. 10; con atto di sequestro presso terzi la Centroplastica ha chiesto che fossero
sottoposti a sequestro conservativo tutti i crediti presenti e futuri vantati dal Sig. E.I. nei
confronti della Fidrev S.r.l., nonch tutti i titoli e le quote societarie di titolarit effettiva del
sig. I. ma intestati, anche in forma fiduciaria, alla Fidrev; con il medesimo atto, la
Centroplastica citava in giudizio la Fidrev S.r.l. affinch rendesse la dichiarazione di cui all'art.
547 c.p.c.; incardinato il giudizio al n. r.g.e. 32852/2005, alla prima udienza del 26 settembre
2006, la Fidrev non compariva ed il giudice rinviava il procedimento all'udienza del 19
dicembre 2006 onerando il ricorrente di comunicare il rinvio alla societ terza; anche
all'udienza del 19 dicembre 2006, la Fidrev non compariva e, quindi, il giudice disponeva il
giudizio di accertamento; il Sig. E.I. era titolare di una quota di partecipazione del valore di
nominali Euro. 5.304,00 nella societ Plaster S.r.l. che, con atto redatto dal notaio dott.
Antonio Manzi, in data 22 novembre 2002, cedeva fiduciariamente alla Fidrev S.r.l. che ha che
oggetto l'assunzione e l'amministrazione dei beni per conto di terzi; tale cessione deve
intendersi eseguita solo fiduciariamente con la conseguenza che interesse della
Centroplastica S.r.l. che venga accertata l'effettiva titolarit, da parte di E.I., delle quote di
partecipazione al capitale sociale della Plaster.
Sulla scorta di tali premesse la Centroplastica S.r.l. concludeva come sopra riportato.
Si costituiva la Fidrev S.r.l. la quale - rilevata la propria completa estraneit alla vicenda in
esame - rappresentava che le societ fiduciarie sono obbligate alla riservatezza in ordine tanto
alla identit dei clienti quanto al contenuto del contratto di mandato.
Si costituivano, altres, con separate comparse, la Plaster S.r.l. ed E.I. i quali - eccepita
preliminarmente la sottoposizione della controversia al c.d. rito societario e, comunque,
l'inapplicabilit del giudizio di accertamento dell'obbligo del terzo alla controversia volta
all'accertamento dell'esistenza di un patto fiduciario - concludevano, nel merito, per il rigetto
della domanda.
Istruita la causa esclusivamente mediante acquisizione documentale, successivamente,
all'udienza dell'11 ottobre 2012, le parti precisavano le rispettive conclusioni come da relativo
verbale, e la causa veniva trattenuta in decisione con concessione alle parti del termine di
giorni sessanta per il deposito di comparse conclusionali e di giorni venti per repliche.
1. In via preliminare, occorre soffermarsi, sia pure brevemente, sul rito applicabile al presente
giudizio.
Va premesso, sul punto, che, con l'atto di citazione introduttivo del presente giudizio, la
Centroplastica S.r.l. ha richiesto al Tribunale di accertare e dichiarare che la quota di
partecipazione intestata alla Fidrev del valore nominale di Euro. 5.304,00 nella societ Plaster
S.r.l. di cui in premessa solo fiduciariamente intestata alla Fidrev S.r.l., mentre di effettiva

titolarit del sig. E.I." e di condannare, conseguentemente, la Fidrev ad accantonare le somme


percepite dalla Plaster dalla data di notificazione del sequestro.
Ci posto, sebbene si inserisca nell'ambito di un giudizio esecutivo, la presente controversia,
avendo ad oggetto l'accertamento della titolarit delle quote di partecipazione della Plaster
S.r.l. e, quindi, l'esistenza di un negozio fiduciario in essere tra E.I. e la Fidrev S.r.l., rientra
nelle cause che, ai sensi dell'art. 1 lett. b) delD.Lgs. 17 gennaio 2003, n. 5 (oggi abrogato),
erano soggette, all'epoca dell'instaurazione del giudizio, al c.d. rito societario e non gi al rito
ordinario.
Deriva da tale conclusione che, a niente del quinto comma dell'art. 1 menzionato, il Tribunale
dovrebbe disporre il mutamento del rito e la cancellazione della causa dal ruolo invitando le
parti a procedere allo scambio delle memorie di cui all'art. 7 D.Lgs. 17 gennaio 2003, n. 5.
Tuttavia, attesa l'intervenuta abrogazione del rito societario, in applicazione del principio della
ragionevole durata del processo ed in base alla considerazione che la trattazione del
procedimento con il rito ordinario non ha in alcun modo leso i diritti di difesa delle parti,
ritiene il Tribunale di non dover procedere al mutamento del rito (che importerebbe un
notevole allungamento dei tempi di definizione), ma di garantire, comunque, la collegialit
della decisione prevista dall'abrogato rito societario.
2. Sotto altro profilo, i convenuti E.I. e Plaster S.r.l. eccepiscono l'inapplicabilit del giudizio
di accertamento dell'obbligo del terzo (art. 548 c.p.c.) all'ipotesi di accertamento
dell'intestazione fiduciaria di quote di partecipazione di una societ a responsabilit limitata.
Il rilievo non appare condivisibile.
Come noto, il processo di cognizione instaurato, ai sensi dell'art. 548 c.p.c., per
l'accertamento dell'obbligo del terzo pignorato, in caso di sua mancata o contestata
dichiarazione nel relativo processo esecutivo rivolto esclusivamente all'accertamento
dell'esistenza e dell'ammontare del diritto alla consegna delle cose o al pagamento delle
somme dovute; ne consegue che la sentenza con cui esso si conclude non spiega efficacia di
giudicato su questioni estranee (cfr., in questi termini, Cassazione civile sez. III, 27 gennaio
2009, n. 1949; Cassazione civile sez. III, 22 gennaio 1990, n. 320, Cassazione civile sez. lav.,
18 novembre 2010, n. 23325).
Tuttavia, nell'ambito di tale giudizio - che, comunque, ha una sua propria vita e mantiene la
sua autonomia rispetto al procedimento esecutivo nel cui ambito incidentalmente si inserisce
(cfr., Cassazione civile sez. III, 10 agosto 1992, n. 9452) - non precluso al giudice di valutare
la sussistenza di un rapporto fiduciario intercorrente tra il debitore ed il terzo sempre che ci
conduca, secondo la prospettazione dell'istante, all'accertamento del diritto al pagamento delle
somme dovute.
Conseguentemente, non corrisponde al vero che "il vero destinatario dell'azione proposta da
Centroplastica con il presente giudizio non il terzo sequestrato Fidrev ma Plaster, nei cui
confronti, tuttavia, non stato instaurato il necessario e prodromico procedimento esecutivo"
(cfr., comparsa di costituzione e risposta nell'interesse di E.I., pag. 7): al contrario, l'oggetto
del presente giudizio costituito dall'accertamento del rapporto intercorrente tra E.I. e la
Fidrev S.r.l. e, in particolare, l'accertamento dell'effettiva titolarit, sulla base di un rapporto
fiduciario, in capo al primo e non gi in capo alla seconda, delle quote di partecipazione al
capitale sociale della Plaster.
3. Venendo al merito della vicenda, la domanda proposta dalla Centroplastica S.r.l. non
fondata e va conseguentemente rigettata per le ragioni che seguono.

Secondo l'orientamento dottrinario e giurisprudenziale che il Tribunale ritiene condivisibile,


l'acquisto della quota di una societ da parte di un fiduciario si configura come combinazione
di due fattispecie negoziali collegate, l'una costituita da un negozio reale traslativo, a carattere
esterno, realmente voluto ed avente efficacia verso i terzi, e l'altra (il vero e proprio pactum
fducia), avente carattere interno ed effetti meramente obbligatri, diretta a modificare il
risultato finale del negozio esterno mediante l'obbligo assunto dal fiduciario di ritrasferire al
fiduciante il bene o il diritto che ha formato oggetto dell'acquisto. In un simile contesto
negoziale, non trova applicazione l'art. 1706 c.c., il quale, in tema di mandato, attribuisce
effetti reali immediati nel patrimonio del mandante all'acquisto operato per suo conto dal
mandatario, in quanto tale meccanismo negoziale estraneo alla funzione stessa del negozio
fiduciario voluto dalle parti (in questo senso, Cassazione civile, sez. I, 10 maggio 2010, n.
11314; Cassazione civile sez. II, 1 aprile 2003, n. 4886).
I due negozi (patto di fiducia e mandato senza rappresentanza), pur rimanendo distinti, sono
collegati funzionalmente ed ognuno di essi produce gli effetti suoi propri: tali negozi
integrano una fattispecie di interposizione reale, cui sono riconducibili contratti atipici di varia
natura di intestazione fiduciaria di titoli azionari o di quote societarie, la quale consente
all'interposto l'acquisto effettivo della titolarit, ma a un tempo lo obbliga, nei confronti
dell'interponente, in forza del mandato senza rappresentanza, alle condotte di natura gestoria,
oltre che a quelle traslative della piena titolarit, in esecuzione dei patti assunti all'interno del
rapporto in questione (in questo senso, Cassazione civile sez. I, 8 maggio 2009, n. 10590), in
capo al fiduciante ad una scadenza convenuta, ovvero al verificarsi di una situazione che
determini il venir meno del rapporto fiduciario.
Tanto chiarito in ordine all'inquadramento della fattispecie dedotta di intestazione fiduciaria di
una quota di partecipazione al capitale sociale di una societ, il Tribunale precisa - in ordine
alla corretta ripartizione tra le parti dell'onere probatorio - che chi rivendica la titolarit di
quote sociali, deducendo la natura meramente fiduciaria della loro formale intestazione ad
altro soggetto ha l'onere di dimostrare l'esistenza e il contenuto del negozio interno in base al
quale le parti dell'asserito pactum fduciaee avrebbero regolato i loro rapporti, stabilendo gli
obblighi posti a carico del fiduciario nei confronti del fiduciante (in questi termini, Cassazione
civile, sez. II, 6 maggio 2005, n. 9402; Corte di appello Milano, 11 maggio 2001).
In questa prospettiva, la prova dell'intestazione fiduciaria delle quote sociali, proprio perch
integra una ipotesi di interposizione reale, non incontra i limiti di prova della simulazione tra
le parti previsti dall'art. 1417 c.c. e non soggetta a requisiti di forma e pu essere data con
ogni mezzo, ivi compresa la prova testimoniale (cfr., Cassazione civile sez. I, 2 maggio 2007,
n. 10121). Nel caso di specie, peraltro, nessun problema si porrebbe comunque in ordine alla
libert dei mezzi di prova concretamente ammissibili, in quanto l'attore che chiede
l'accertamento un terzo rispetto al dedotto rapporto fiduciario.
Ci posto, ai fini della prova dell'intestazione fiduciaria delle quote di partecipazione nella
Plaster S.r.l., la societ oggi attrice evidenzia esclusivamente il dato che la Fidrev S.r.l. societ
che ha come oggetto sociale esclusivo "l'assunzione ed amministrazione dei beni di terzi,
organizzazione e revisione contabile di aziende e rappresentanza dei portatori di azioni ed
obbligazioni" (cfr., visura allegata), limitandosi per il resto a richiedere che il Tribunale
disponga una consulenza tecnica "volta a determinare, a seguito di esame delle scritture
contabili della Plaster S.r.l., l'entit delle somme che la Fidrev S.r.l. ha percepito dalla data di
notifica del sequestro da parte della Plaster S.r.l., a qualunque titolo, e dovute in virt del

mandato fiduciario, al sig. I." (cfr., memoria ex art. 183 sesto comma n. 2 di parte
Centroplastica, pag. 1).
Con riferimento al primo argomento, deve evidenziarsi come l'oggetto sociale e, quindi, la
concreta attivit esercitata dalla Fidrev S.r.l. pu costituire, al pi un mero indizio in ordine
all'effettiva titolarit delle quote della Plaster S.r.l. in capo ad E.I.: tuttavia, preso isolatamente,
esso non di per s decisivo perch non precluso ad una societ fiduciaria detenere in
proprio e non gi per conto di terzi partecipazioni societarie od altri beni. In altre parole,
l'elemento presuntivo in argomento non appare idoneo, secondo il criterio dell'id quod
plerumque accidit, a fondare l'accertamento richiesto dalla Centroplastica S.r.l.
Quanto, infine, alla richiesta consulenza tecnica - anche a voler prescindere dalla circostanza
che non si vede come si possa dedurre dall'accertamento delle somme che la Fidrev S.r.l. ha
percepito dalla Plaster S.r.l. il rapporto fiduciario in essere tra la Fidrev ed E.I., essendovi tra i
due accertamenti un vero e proprio "salto" logico' e di giudizio - il Tribunale rileva come essa
appaia meramente esplorativa.
Come noto, costituisce consolidato orientamento giurisprudenziale che, in relazione alla
finalit propria della consulenza tecnica d'ufficio, che quella di aiutare il giudice nella
valutazione degli elementi acquisiti o nella soluzione di questioni che comportino specifiche
conoscenze, il suddetto mezzo di indagine non pu essere disposto al fine di esonerare la
parte dal fornire la prova di quanto assume ed quindi legittimamente negato dal giudice
qualora la parte tenda con esso a supplire alla deficienza delle proprie allegazioni o offerta di
prove ovvero a compiere un'indagine esplorativa alla ricerca di elementi, fatti o circostanze
non provati (in questo senso, si vedano Cass., 26 febbraio 2003, n. 2887; Cass. 31 luglio 2002,
n. 11359; Cass., 7 marzo 2001; n. 3343, nonch, da ultimo, Cass., 6 aprile 2004, n. 6778).
4. Alla luce delle precedenti considerazioni, non avendo la Centroplastica S.r.l. adeguatamente
provato il dedotto rapporto fiduciario asseritamente esistente tra il debitore E.I. e la Fidrev
S.r.l. in ordine alla effettiva titolarit, in capo al primo, di una partecipazione nel capitale
sociale della Plaster S.r.l., la domanda proposta dall'attore deve essere integralmente rigettata.
Le spese del presente giudizio, liquidate come in dispositivo, seguono la soccombenza.
P.Q.M.
Il Tribunale di Roma, definitivamente pronunciando in composizione collegiale, nel
contraddittorio tra le parti, cos provvede:
I) rigetta la domanda proposta dalla Centroplastica S.r.l. in liquidazione nei confronti di E.I.,
Fidrev S.r.l. e Plaster S.r.l.;
II) condanna la Centroplastica S.r.l. in liquidazione, in persona del legale rappresentante pr
tempore, alla refusione, in favore di E.I., delle spese del presente giudizio che liquida in
complessivi Euro 4.600,00, di cui Euro. 3.000,00 per onorari ed Euro. 1.600,00 per diritti
oltre rimborso forfetario per spese generali, iva e cap come per legge;
III) condanna la Centroplastica S.r.l. in liquidazione, in persona del legale rappresentante pr
tempore, alla refusione, in favore della Plaster S.r.l., delle spese del presente giudizio che
liquida in complessivi Euro 4.600,00, di cui Euro. 3.000,00 per onorari ed Euro. 1.600,00 per
diritti oltre rimborso forfetario per spese generali, iva e cap come per legge;
IV) condanna la Centroplastica S.r.l. in liquidazione, in persona del legale rappresentante pro
tempore, alla refusione, in favore della Fidrev S.r.l., delle spese del presente giudizio che

liquida in complessivi Euro. 3.300,00, di cui Euro. 2.300,00 per onorari ed Euro. 1.000,00 per
diritti oltre rimborso forfetario per spese generali, iva e cap come per legge;
Cos deciso nella camera di consiglio del Tribunale di Roma in data 9 maggio 2011.
Depositata in Cancelleria il 17 maggio 2012.

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