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Internet of Things
Tutto cambier con la prossima
era di Internet
Autore
Dave Evans
Aprile 2011
Cisco IBSG 2011 Cisco e/o le sue societ affiliate. Tutti i diritti sono riservati.
04/11
White paper
Internet of Things, in italiano Internet delle cose o Internet degli oggetti, cambier tutto,
compresi noi stessi. Potr sembrare un'affermazione azzardata, ma basta pensare all'impatto
che Internet ha gi avuto su istruzione, comunicazioni, economia, scienza, amministrazione
pubblica e sull'umanit. Si tratta chiaramente di una delle invenzioni pi importanti e potenti di
tutta la storia dell'uomo.
L'Internet delle cose rappresenta la prossima evoluzione di Internet, con un notevole
miglioramento della capacit di raccogliere, analizzare e distribuire dati convertibili in
informazioni, conoscenza e, in ultima istanza, saggezza. In questo scenario l'Internet delle
cose diventa incredibilmente importante.
Sono gi in fase di realizzazione progetti di Internet delle cose volti a colmare il divario tra
ricchi e poveri, migliorare la distribuzione delle risorse mondiali a chi ne ha pi bisogno
e aiutarci a capire il nostro pianeta in modo da adottare un approccio maggiormente proattivo
e meno reattivo. Ciononostante, esistono diversi ostacoli che minacciano di rallentare lo
sviluppo dell'Internet delle cose, tra cui la transizione a IPv6, la definizione di una serie di
standard comuni e il reperimento di fonti di alimentazione per milioni (se non miliardi) di
sensori di dimensioni minuscole.
Tuttavia, grazie alla collaborazione tra aziende, governi, organismi di standardizzazione
e universit per far fronte a queste sfide, l'Internet delle cose continuer a progredire. Scopo
del presente documento, quindi, fornire informazioni chiare e semplici sull'Internet delle
cose e sulla sua potenziale capacit di trasformare tutto ci che costituisce la nostra realt di
oggi.
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Nel 2003 sulla Terra vivevano all'incirca 6,3 miliardi di persone e i dispositivi connessi
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a Internet erano pi o meno 500 milioni . Dividendo il numero di dispositivi connessi per la
popolazione mondiale, il risultato (0,08) meno di un dispositivo per ogni persona. Sulla base
della definizione di Cisco IBSG, perci, nel 2003 l'Internet delle cose non esisteva ancora, dal
momento che il numero di oggetti connessi era relativamente basso. Infatti i dispositivi
utilizzabili da qualsiasi luogo, come gli smartphone, erano stati introdotti solo da poco. stato
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solo il 9 gennaio 2007, ad esempio, in occasione della Macworld Conference & Expo , che
Steve Jobs ha presentato l'iPhone.
Nel 2010 l'incredibile boom di smartphone e tablet PC ha portato il numero di dispositivi
connessi a Internet a 12,5 miliardi, mentre la popolazione mondiale salita a 6,8 miliardi. Per
la prima volta nella storia, quindi, il numero di dispositivi connessi per persona ha superato
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quota uno (attestandosi per l'esattezza a 1,84) .
Metodologia
Nel gennaio del 2009 un team di ricercatori cinesi ha studiato i dati di routing di Internet
a intervalli di sei mesi, dal dicembre 2001 al dicembre 2006. In linea con le propriet della
legge di Moore, il gruppo ha scoperto che le dimensioni di Internet raddoppiano ogni 5,32
anni. Utilizzando questo dato in combinazione con il numero di dispositivi connessi
a Internet nel 2003 (500 milioni, come stabilito da Forrester Research) e la popolazione
mondiale secondo lo U.S. Census Bureau (l'ufficio del censimento statunitense), Cisco IBSG
ha calcolato il numero approssimativo dei dispositivi connessi per persona6.
Per dare un quadro ancor pi preciso, Cisco IBSG stima che l'Internet delle cose sia "nato" tra
il 2008 e il 2009 (vedere la figura 1). Oggi l'Internet delle cose una realt ben avviata, come
dimostrano i costanti progressi di iniziative quali Cisco Planetary Skin, smart grid e veicoli
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intelligenti .
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Figura 1.
Orientando lo sguardo verso il futuro, Cisco IBSG prevede che i dispositivi connessi
a Internet raggiungeranno quota 25 miliardi entro il 2015 e 50 miliardi entro il 2020.
importante notare come queste stime non prendano in considerazione la rapida
evoluzione della tecnologia di Internet o dei dispositivi. Le cifre, infatti, si basano sulla
situazione attuale.
inoltre possibile che il numero di dispositivi connessi per persona sembri basso. Ci
dovuto al fatto che il calcolo si basa sull'intera popolazione mondiale, molta della quale in
realt non dispone ancora di connessione a Internet. Riducendo il campione di popolazione
a coloro che sono effettivamente connessi a Internet, il numero di dispositivi connessi per
persona aumenta notevolmente. Ad esempio, sappiamo che oggi gli utenti di Internet si
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aggirano intorno ai 2 miliardi . Utilizzando questo dato, il numero dei dispositivi connessi per
persona nel 2010 balza a 6,25 anzich 1,84.
Naturalmente, siamo consapevoli del fatto che nulla rimane statico, in particolare quando si
parla di Internet. Iniziative e progressi quali Cisco Planetary Skin, il progetto CeNSE (Central
Nervous System for the Earth) di HP e lo smartdust possono arricchire Internet di milioni (se
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non miliardi) di sensori . Man mano che la connessione all'Internet delle cose si estende
a mucche, tubature dell'acqua, persone e persino scarpe, alberi e animali, il mondo ha
l'opportunit di diventare un posto migliore.
"Con un trilione di sensori integrati nell'ambiente (il tutto collegato da sistemi informatici,
software e servizi), sar possibile sentire battere il cuore della Terra, con un impatto
sull'interazione umana con il pianeta profondo come il modo in cui Internet ha rivoluzionato
le comunicazioni."
Peter Hartwell
Ricercatore senior presso HP Labs
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interessante notare come questa situazione rifletta ci che l'industria tecnologica ha vissuto
agli albori delle reti. Tra la fine degli anni '80 e i primi anni '90, ad esempio, Cisco si affermata
integrando reti eterogenee mediante il routing multiprotocollo, determinando con il tempo
l'individuazione del protocollo IP come standard riconosciuto per le reti. Con l'Internet delle
cose la storia si sta ripetendo, bench su scala molto pi vasta.
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poi importante sottolineare la correlazione diretta tra input (dati) e output (saggezza). Pi
dati vengono creati, pi conoscenza e saggezza si possono ottenere. L'Internet delle cose
aumenta radicalmente la quantit di dati che possiamo elaborare. Questo, unito alla capacit
di Internet di comunicare tali dati, consentir ulteriori progressi.
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Mucche 2.0
Nel mondo dell'Internet delle cose, persino le mucche saranno connesse. Un servizio
speciale pubblicato su The Economist con il titolo "Augmented Business" (L'impresa
aumentata) ha descritto come verranno monitorate le mucche (vedere la figura 4). Sparked,
una startup olandese, impianta sensori nelle orecchie dei bovini per consentire agli allevatori
di tenere sotto controllo le loro condizioni di salute e di monitorarne gli spostamenti. Il
risultato? Una fornitura di carne pi sicura e abbondante per i consumatori. In media ogni
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mucca genera circa 200 MB di informazioni all'anno .
Figura 4.
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Grazie a sensori installati ovunque e a sistemi connessi, l'Internet delle cose garantir alle
autorit pi informazioni e controllo per individuare e risolvere questi problemi. I servizi di
pubblica utilit diventeranno cos pi redditizi, con un ulteriore incentivo a migliorare le
infrastrutture nei quartieri pi disagiati. L'aumento di efficienza si tradurr inoltre in una
riduzione dei prezzi, che, a sua volta, spinger chi usufruisce dei servizi gratuitamente
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a diventare cliente e pagarli .
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Standard. Nonostante nel campo degli standard siano stati fatti grandi passi avanti, ne
servono ancora, soprattutto nei settori della sicurezza, della privacy, dell'architettura e delle
comunicazioni. Lo IEEE solo una delle organizzazioni che lavorano al superamento di
queste sfide consentendo il routing dei pacchetti IPv6 in diversi tipi di rete.
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tuttavia importante sottolineare che, nonostante ostacoli e sfide esistano, non sono
insormontabili. Visti i vantaggi dell'Internet delle cose, si tratta di problemi che verranno risolti.
solo questione di tempo.
Fasi successive
Come spesso accade, la storia si sta ripetendo. Proprio come nei primi tempi, quando lo
slogan di Cisco era "The Science of Networking Networks" (la scienza delle reti di reti),
l'Internet delle cose si trova in una fase in cui necessario connettere e far interagire reti
eterogenee e una miriade di sensori in base a una serie comune di standard. Per riuscirci,
aziende, governi, organismi di standardizzazione e universit dovranno collaborare a un
obiettivo comune.
In secondo luogo, affinch l'Internet delle cose venga accettato dal grande pubblico, provider
di servizi e altre figure dovranno mettere a disposizione applicazioni in grado di portare
valore tangibile nelle vite delle persone. L'Internet delle cose non deve incarnare il progresso
tecnologico fine a se stesso. L'industria deve dimostrare valore in termini umani.
In conclusione, l'Internet delle cose rappresenta la prossima evoluzione di Internet. Poich gli
esseri umani progrediscono ed evolvono trasformando dati in informazioni, conoscenza
e saggezza, l'Internet delle cose ha il potenziale per cambiare il mondo cos come lo conosciamo
oggi. In meglio. La velocit con cui raggiungeremo questo obiettivo dipende da noi.
Per ulteriori informazioni, contattare Dave Evans, Chief Futurist di Cisco e Chief Technologist
per Cisco IBSG, all'indirizzo devans@cisco.com.
Le persone riportate di seguito hanno fornito contributi decisivi alla redazione di questo
documento:
Jawahar Sivasankaran, Senior Manager del gruppo Cisco IT Customer Strategy &
Success
Note
1. Fonte: Wikipedia, 2011.
2. Fonte: Cisco IBSG, 2011.
3. Fonti: U.S. Census Bureau, 2010; Forrester Research, 2003.
4. Fonte: Wikipedia, 2010.
5. Fonti: Cisco IBSG, 2010; U.S. Census Bureau, 2010.
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18. Fonte: "Smart Dust Sensor Network with Piezoelectric Energy Harvesting (Rete di
sensori smartdust con accumulo di energia piezoelettrica)", Yee Win Shwe e Yung C.
Liang, ICITA, 2009, http://www.icita.org/papers/34-sg-Liang-217.pdf
19. Fonte: "First Practical Nanogenerator Produces Electricity with Pinch of the Fingers (Il
primo nanogeneratore produce energia elettrica con la semplice pressione di due
dita)", PhysOrg.com, 29 marzo 2011, http://www.physorg.com/news/2011-03nanogenerator-electricity-fingers.html
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