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PARLAMENTO EUROPEO 2009 - 2014

Documento di seduta

14.9.2009 B7-0046/2009

PROPOSTA DI RISOLUZIONE
presentata a seguito di una dichiarazione della Commissione

a norma dell'articolo 110, paragrafo 2, del regolamento

sulla sicurezza energetica

Johannes Cornelis van Baalen


a nome del gruppo ALDE

RE\790237IT.doc PE428.650v01-00

IT Unita nella diversità IT


B7-0046/2009

Risoluzione del Parlamento europeo sulla sicurezza energetica

Il Parlamento europeo,

– vista la sua risoluzione del 26 settembre 2007 su una politica estera comune dell'Europa in
materia di energia,

– visto l'accordo intergovernativo sul progetto di gasdotto Nabucco, firmato il 13 luglio


2009 ad Ankara da Austria, Bulgaria, Ungheria, Romania e Turchia,

– vista l'acquisizione di un'ampia quota di minoranza (21,2%) della società petrolchimica


ungherese MOL, membro del consorzio Nabucco, da parte della società petro-gassifera
russa Surgutneftegaz,

– visto il protocollo sulla cooperazione nel settore del gas firmato il 6 agosto 2009 ad
Ankara tra la Russia e la Turchia, con il quale quest'ultima dà un primo via libera alla
costruzione del gasdotto South Stream e autorizza la Russia a svolgere lavori di
prospezione per la sua realizzazione nelle acque territoriali turche,

– visto il memorandum d'intesa firmato il 13 luglio 2009 tra dodici società comunitarie
sull'avvio dell'Iniziativa industriale DESERTEC per lo sfruttamento del notevole
potenziale di energia solare nel Medio Oriente e in Nordafrica,

– visto il secondo riesame strategico della politica energetica,

– vista la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio, presentata dalla
Commissione, concernente misure volte a garantire la sicurezza dell'approvvigionamento
di gas, che abroga la direttiva 2004/67/CE (COM(2009)0363),

– vista la proposta di regolamento del Consiglio, presentata dalla Commissione, sulla


comunicazione alla Commissione di progetti di investimento nelle infrastrutture per
l'energia nella Comunità europea, che abroga il regolamento (CE) n. 736/96
(COM(2009)0361),

– viste la XV sessione della conferenza delle parti (COP 15) alla convenzione quadro delle
Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), che si svolgerà prossimamente, e la
quinta sessione della conferenza delle parti agente come riunione delle parti del protocollo
di Kyoto (COP/MOP 5), che si svolgerà a Copenaghen, in Danimarca, dal 7 al 18
dicembre 2009,

– visto l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,

A. considerando che la sicurezza energetica, per la quale, tuttavia, non esiste a tutt'oggi una
base nei trattati, costituisce una componente essenziale della sicurezza, della stabilità e
della prosperità globali dell'Unione europea,

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B. considerando la notevole dipendenza dell'Unione europea dalle importazioni energetiche,
dipendenza che, alle condizioni attuali, dovrebbe aumentare ulteriormente,

C. considerando che, nonostante il calo dei prezzi del petrolio e del gas a seguito della crisi
finanziaria globale, i prezzi energetici sono tornati a crescere nel corso degli ultimi mesi e
che la lentezza della transizione verso carburanti più sostenibili, il calo della produzione
dei giacimenti petroliferi e gassiferi di tutto il mondo e la continua crescita della domanda
potrebbero comportare per i paesi consumatori una contrazione dei mercati dei
combustibili fossili, unita ad una crescente dipendenza dalle importazioni,

D. considerando la forte dipendenza di diversi Stati membri da un unico fornitore di gas


naturale e il fatto che un’ingiustificata interruzione dell’approvvigionamento può
provocare una grave crisi, come dimostrato dalla crisi del gas tra la Russia e l’Ucraina
all'inizio di quest'anno,

E. considerando che un certo numero di Stati membri non dispone di sufficienti riserve
naturali per far fronte a situazioni di crisi,

F. considerando che, a causa dell'attuale e crescente dipendenza energetica da regioni


politicamente instabili, gli sforzi compiuti soltanto a livello nazionale per garantire la
sicurezza degli approvvigionamenti si sono rivelati insufficienti e non garantiscono gli
interessi a lungo termine di tutti gli Stati membri dell'Unione europea;

G. considerando che gli attuali strumenti di allerta precoce si sono rivelati insufficienti a
prevedere la crisi del gas del gennaio 2009,

H. considerando che le prevedibili minacce alla sicurezza degli approvvigionamenti


energetici continueranno a sussistere fintantoché i paesi produttori di energia e i paesi di
transito non si atterranno a disposizioni comuni e trasparenti, definite dal trattato sulla
Carta dell'energia e dal relativo protocollo sul transito,

I. considerando che un passaggio significativo verso un incremento ben più sostanziale delle
fonti energetiche rinnovabili nell'attuale mix energetico dell'Unione europea inciderebbe
notevolmente sulla riduzione della sua dipendenza dalle importazioni di energia,
rafforzandone in tal modo, da un lato, la sicurezza energetica e, dall'altro, aiutandola a
rispettare l'impegno di ridurre del 20% le emissioni di gas a effetto serra entro il 2020,

J. considerando che il miglioramento dell'efficienza energetica può incidere notevolmente


sulla riduzione della dipendenza energetica,

K. considerando la necessità, nonostante alcuni passi già compiuti, di instaurare una vera e
propria politica energetica comune sia per la disciplina del mercato interno sia per gli
aspetti esterni, che tenga conto degli interessi politici ed economici di tutti gli Stati
membri,

L. considerando che una politica esterna comune in materia di energia, fondata sulla
solidarietà, sulla diversificazione, sull'unità nella difesa degli interessi comuni, sulla
cooperazione rafforzata con i maggiori paesi produttori, i paesi di transito e i paesi
consumatori, nonché sulla promozione della sostenibilità, creerebbe sinergie atte a
garantire la sicurezza dell’approvvigionamento per l'Unione europea e accrescerebbe la

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forza, la capacità di intervento in materia di politica estera e la credibilità dell’Unione
come attore globale,

1. invita il Consiglio, la Commissione e gli Stati membri a prestare maggiore attenzione al


tema della sicurezza energetica e ad assumere una leadership strategica nella definizione
di una politica estera comune in materia di energia, come richiesto dal Parlamento nella
sua risoluzione del 26 settembre 2007 su una politica estera comune dell'Europa in materia
di energia;

2. accoglie con favore le misure comunitarie volte alla diversificazione e al rafforzamento


della sicurezza energetica, proposte dalla Commissione nel secondo riesame strategico
della politica in materia di energia; ritiene, tuttavia, che per la loro realizzazione siano
necessarie priorità chiaramente definite e un intervento rapido, garantendo nel contempo
che il Parlamento sia pienamente informato;

3. ribadisce l'urgente necessità di procedere verso una maggiore dipendenza da fonti


energetiche rinnovabili di origine comunitaria, onde rafforzare la sicurezza energetica
dell'Unione e aiutarla a mantenere l'impegno di ridurre del 20% i gas a effetto serra entro
il 2020, percentuale che dovrebbe salire al 30% in caso di accordo a Copenaghen;

4. sottolinea il ruolo dell'energia nucleare nell'Unione europea e invita gli Stati membri ad
avvalersi pienamente dell'esperienza acquisita in tale settore e a promuovere attivamente
la libera circolazione di informazioni; sottolinea altresì la necessità di concentrarsi sulla
fornitura di carburante e sulle questioni di sicurezza;

5. sottolinea che i progressi nella definizione di una politica europea comune in materia di
energia dipendono in larga misura dall'entrata in vigore del trattato di Lisbona; è
favorevole al trattato di Lisbona, che contiene una clausola di solidarietà energetica e
rende la politica energetica di competenza comune dell'Unione europea e degli Stati
membri;

6. ritiene indispensabile migliorare le interconnessioni all'interno dell'Europa onde garantire


l'efficace funzionamento del mercato interno e la solidarietà energetica; accoglie con
soddisfazione, a tale proposito, l'accordo sul finanziamento dei progetti infrastrutturali
nell'ambito del Piano europeo di ripresa economica e l'idea di dotare l'Europa di una
"super-rete" per l'elettricità e il gas;

7. sottolinea l'urgenza di realizzare progetti strategici mirati alla diversificazione delle


forniture energetiche, in particolare nell'ambito del corridoio meridionale (Southern
Corridor); rileva la necessità che tutta l'Unione europea dia la massima precedenza al
gasdotto Nabucco, quale strumento per garantire un approvvigionamento di gas
indipendente e diversificato, e plaude allo stanziamento di 200 milioni di euro per tale
progetto nell'ambito del Programma di ripresa economica; sottolinea l'importanza di un
quadro generale per lo sviluppo del corridoio al fine di collegare l'Unione europea a nuove
fonti di gas provenienti dal Medio Oriente e dalla regione del Mar Caspio ed esorta le
società e gli Stati membri interessati a collaborare strettamente con la Commissione;

8. rileva l'importanza dei previsti gasdotti North Stream e South Stream al fine di potenziare
le forniture di gas all'Unione europea ma ritiene che entrambi i progetti debbano essere
attentamente valutati alla luce degli aspetti ambientali, della validità economica e

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dell'impatto globale sulla dipendenza da un unico fornitore per l'approvvigionamento di
gas;

9. invita la Commissione a fornire assistenza politica e giuridica alle società che partecipano
o intendono partecipare alla realizzazione di progetti strategici e ad assumere un ruolo
trainante nella standardizzazione degli accordi alla base dello sviluppo dei gasdotti;

10. invita la Commissione e gli Stati membri a elaborare un'opportuna "clausola di


solidarietà", che includa le condizioni e le procedure di intervento in caso di emergenza
imputabile all'interruzione delle forniture energetiche in altri Stati membri, in conformità
del trattato di Lisbona;

11. chiede al Consiglio e agli Stati membri di valutare seriamente se l'avvio di negoziati sul
capitolo energetico tra l'Unione europea e la Turchia possa agevolare la cooperazione
energetica generale tra l'Unione e il paese in questione;

12. accoglie con favore la proposta di regolamento concernente misure volte a garantire la
sicurezza dell'approvvigionamento di gas (COM(2009)0363); incoraggia gli Stati membri
ad incrementare lo stoccaggio di gas naturale con capacità di erogazione rapida; invita la
Commissione a prende in considerazione un opportuno sostegno finanziario per quegli
Stati membri che intendono aumentare la propria capacità di stoccaggio di gas naturale;

13. sottolinea la necessità che l'Unione europea avvii un dialogo serrato con i principali
fornitori di energia onde rafforzare l'interdipendenza e la sicurezza energetiche per l'intera
Unione europea, ponendo particolare enfasi su una maggiore efficienza, sulla parità di
accesso al mercato, la non discriminazione e la trasparenza;

14. plaude al lavoro svolto dalla Commissione al fine di intensificare il dialogo sull'energia,
che ha portato, in particolare, alla sigla di diversi protocolli d'intesa con i paesi limitrofi
dell'Est e i paesi dell'Asia centrale, e auspica che si registrino ulteriori progressi con i
partner meridionali;

15. chiede un maggiore impegno nel prevenire potenziali problemi nelle forniture di energia,
onde evitare future perturbazioni, anche attraverso una maggiore efficacia della rete di
corrispondenti per la sicurezza energetica (NESCO) e invita la Commissione a
riesaminare urgentemente gli attuali meccanismi di allerta precoce, la NESCO e gli altri
strumenti che si sono dimostrati inefficaci in occasione della crisi tra Russia e Ucraina nel
2009;

16. rammenta l'importanza di migliorare l'efficienza energetica al fine di ridurre la dipendenza


da fonti di energia esterne; invita la Commissione ad includere un obiettivo vincolante per
l'efficienza energetica nel prossimo piano d'azione per l'efficienza energetica; invita il
Consiglio a fissare obiettivi e requisiti ambiziosi nell'ambito dei negoziati in corso con il
Parlamento riguardo alla direttiva sul rendimento energetico nell'edilizia e a sostenere
sufficienti meccanismi di finanziamento, che rivestono una particolare importanza proprio
per gli Stati membri in cui può essere molto elevato il rapporto costi-efficacia nel
miglioramento del consumo energetico degli edifici e che dipendono fortemente dalle
importazioni russe;

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17. invita la Commissione e il Consiglio a promuovere il trattato sulla Carta dell'energia
(TCE) e invita i partner dell'Unione europea che hanno sottoscritto il TCE e il relativo
protocollo sul transito a rispettarne regole e principi;

18. propone lo sviluppo di un approccio comune dell'Unione europea ai negoziati sulle regole
e i diritti di transito con i partner esterni e invita gli Stati membri ad informarsi
reciprocamente e ad informare la Commissione in merito alle decisioni e agli accordi
strategici concernenti progetti di infrastrutture energetiche;

19. invita la Commissione a intervenire senza indugio per contrastare tentativi di scalate ostili
da parte di entità straniere non trasparenti sul mercato comunitario dell'energia; è
preoccupato per la recente acquisizione da parte della Surgutneftegaz di una quota
azionaria della società petrolchimica ungherese MOL e per l'incapacità della
Surgutneftegaz di rivelare il suo assetto proprietario nonché l'identità dei suoi proprietari
beneficiari finali, come legittimamente richiesto dall'ente ungherese di regolamentazione
del mercato dell'energia;

20. sottolinea la necessità di procedere già nel 2009 al riesame della direttiva 2004/67/CE
concernente misure volte a garantire la sicurezza dell'approvvigionamento di gas, in base
alle indicazioni figuranti nella comunicazione della Commissione COM(2008)0769 e di
dotare la Comunità di risorse sufficienti per far fronte alle questioni di sicurezza degli
approvvigionamenti;

21. sottolinea il ruolo della regione artica ai fini della definizione della politica energetica per
l'Europa e constata l'importanza di una distribuzione equa delle risorse di idrocarburi
nell'Artico, in conformità del diritto internazionale, per ragioni di stabilità internazionale
generale; ritiene che la comunicazione della Commissione sugli aspetti strategici inerenti
all'Artico non presti la dovuta attenzione agli idrocarburi;

22. invita il Consiglio e la Commissione a cooperare con i paesi della regione del
Mediterraneo e del Nordafrica, in particolare tenuto conto del loro significativo potenziale
in materia di risorse energetiche e delle sostanziali opportunità per lo sviluppo dell'Africa;
ritiene, in particolare, che debba essere studiato e incentivato l'uso dell'energia solare ed
eolica; accoglie con soddisfazione i recenti progressi dell'Iniziativa industriale
DESERTEC volta a sviluppare su vasta scala l'energia solare nel Medio Oriente e nel
Nordafrica; rileva il potenziale esistente per la realizzazione di progetti analoghi nelle
regioni mediterranee dell'Unione europea;

23. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla


Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.

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