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CASTELLARQUATO E UN TUFFO NEL MEDIOEVO

PASSANDO PER IL TORTELLO


Eh s, devo ammettere che quando ho
studiato questo viaggetto non avrei mai
pensato
di
trovare
un
luogo
cos
affascinante,
dal
punto
di
vista
estetico ma anche dal punto di vista
informativo e storico, e questo lo
dobbiamo soprattutto alla Scuola dArmi
Gens Innominabilis ma scoprirete tutto
fra poco.
Per landata preferiamo fare strada
normale, da Altedo percorriamo circa 160
km seguendo la SS9 che ci fa toccare
Modena, Reggio Emilia e Parma (se fate
lautostrada
uscite
a
Fiorenzuola
dArda).
A un certo punto, dietro le prime
colline appare questo borghetto antico.
Passando per la strada nuova si arriva ad un ponte che ci fa
passare oltre il torrente Arda e ci conduce ad un parcheggio ai
piedi della parte antica di CastellArquato.
Leghiamo i caschi e iniziamo a salire. La prima imponente
struttura che ci si paventa davanti la Torre Farnese. Eretta fra
il 1527 e il 1535 da Bosia II di Santa Fiora, venne poi ultimata
da Sforza Sforza nel 1535. Infatti CastellArquato venne governata
dagli Sforza sino al 1707 per passare poi fra le mani dei Farnese
e dei Borboni.
La torre stata creata con mattoni di cotto e la pianta
quadrata. Alta 20 metri si sviluppa su cinque livelli collegati da
una scala elicoidale.
Decidiamo di entrare, anche perch siamo attirati dallinsegna che
ci indica la presenza della Scuola dArmi Gens Innominabilis.

Varcata
la
soglia
Andrea,
preparatissimo e felice di soddisfare
tutta
la
nostra
curiosit,
ci
racconta che la Torre Farnese era
probabilmente utilizzata come luogo
di stoccaggio per vettovaglie e per
armi e originariamente lingresso era
al
primo
piano,
attraverso
una
passerella
di
legno
che
veniva
ritirata
immediatamente,
cos
da
poter evitare ingressi sgradevoli.
Durante la Seconda Guerra Mondiale
venne utilizzata come ospedale e al
contempo rovinata dallincuria, che
dur negli anni successivi, durante i
quali la stupidit comune rese la
torre una sorta di discarica di
inerti e un luogo di deposito schifezze da parte dei piccioni che
vivevano qui. Poi un giorno, un sindaco illuminato ha pensato di
dare la gestione della Torre Farnese alla Scuola dArmi Gens
Innominabilis e mai cosa migliore fu fatta. Questo gruppo di
persone ha saputo vedere molto oltre lo sporco e lincuranza,
riportando ad antico splendore questo luogo affascinante.
Ci spiegano per anche moltissime altre cose interessanti sui
combattimenti.
Anzitutto bisogna dire che Gens Innominabilis studia gli antichi
trattati dei combattimenti per riportarli alla luce, con la
pratica. Prima scuola darmi in Italia e 5 in Europa ha raggiunto
notevole credibilit nel settore.
Ogni secondo fine settimana di settembre
si tiene la manifestazione Rivivi il
Medioevo, nel corso della quale il borgo
ritorna alla vita originale, quella
fatta di battaglie e di accampamenti
(per info www.riviviilmedioevo.it e tel.
0532.803283).
Ora
vi
do
alcune
informazioni
particolari, che per noi sono state una
vera rivelazione. Anzitutto larmatura.
Quelle che prevedevano la cotta di
maglia sul capo e un piccolo elmo erano
tipiche dei primi due secoli dellanno
mille, poi nel 1400 si arrivati
allarmatura che vedete a lato, in epoca
antica forgiata in ferro oggi riprodotta
fedelmente in acciaio.

Il peso del solo elmo di


43 kg, e se notate, sulla
nuca c una sorta di disco.
Ebbene, questo particolare
serviva
per
scaricare
le
onde
durto
causate
dai
colpi dati sullelmo e si
poteva
applicare
solo
su
specifiche forme di elmo,
non con tutte. Una cosa che
mi ha lasciata sbalordita
il fatto che, a causa del
fatto
che
con
lelmo
praticamente non si riesce a
respirare, i combattimenti
durano al massimo un minuto, un minuto e mezzo.
Assolutamente di fantasia quindi i combattimenti del cinema che
durano ore e ore. Per stato spiegato che in realt potevano
esserci anche battaglie che duravano ore, ma i combattimenti erano
ad ondate, quando la prima era esausta partiva la seconda, dando
modo ai primi di riposarsi.
Poi ci sono le spade: quella di sinistra
a due mani e serviva per sbaragliare
le picche. Coloro che combattevano con
questa spada percepivano il doppio del
salario, perch richiedeva unabilit
particolare oltre al fatto che erano i
primi ad entrare in battaglia per aprire
il varco. Poi vedete la spada a una mano
e quelle ad una mano e mezza. Altra
informazione che mi ha fatto capire
quanto i film ci facciano vedere cose
non realistiche, che le spade non
erano mai affilate in lunghezza, ma
solamente nella punta. Questo perch
altrimenti
sarebbero
diventate
pi
fragili,
spezzandosi
sotto
i
colpi
inferti alle armature, e poi anche
perch con un fendente era assolutamente impossibile creare un
danno allarmatura oltrepassandola. E ci ho creduto quando me
lhanno fatto vedere dal vivo la punta era utilizzata nel
combattimento a distanze molto ravvicinate per penetrare i pertugi
sguarniti, come quelli degli occhi, dellinguine, del collo
inoltre ho scoperto che le spade possono essere utilizzate come
picconi sfruttando la protezione per la mano e come mazza
utilizzando il pomo dellimpugnatura. Insomma, erano sicuramente
oggetti multifunzionali!

A questo punto iniziamo a


salire
la
scala
che
ci
porter nelle altre stanze
della
torre.
Intanto
ci
fanno notare che anche la
costruzione
di
questa

stata fatta per un motivo


particolare: le spade erano
impugnate con la destra (che
era la mano di Dio, infatti
i mancini erano considerati
i
figli
del
diavolo)
e
quindi dal lato destro non
c il corrimano, in modo
che i nemici, nel momento in
cui avessero raggiunto la torre per assediarla, non avrebbero
potuto tenere la spada in mano nel salire, cosa che invece
avrebbero potuto fare coloro che scendevano per difenderla, che si
sarebbero trovati il corrimano a sinistra, quindi con la mano per
la spada libera per poterla impugnare.
Poi
si
giunge
alla
sala
dove
si
mangiava.
Qui
inizia
la
preziosa
illustrazione
di
Samantha,
ragazza
preparatissima e piena di risorse e
informazioni. Ci spiega che un tempo non
venivano utilizzati piatti di coccio, ma
le
pietanze
venivano
consumate
in
pagnotte
di
pane
scavate,
che
contenevano
anche
le
zuppe.
Queste
ultime erano generalmente poco saporite
poich
allepoca
il
sale
era
costosissimo,
soprattutto
nelle
zone
lontane dal mare, come CastellArquato.
Se il signore che ospitava voleva dare
la sensazione di essere molto benestante
o che i propri ospiti fossero di grande
pregio, poteva utilizzare una quantit
di sale pari a un cucchiaio da minestra, non di pi.
Lacqua allepoca non veniva bevuta mai da sola. Questo perch se
per caso era infetta, chi la beveva stava male, non poteva
lavorare, non percepiva il salario e non poteva quindi comprare il
cibo, morendo alla fine di fame. E allora cosa bevevano? Giusta
domanda. Bevevano vino!!!! Un vino di consistenza pi densa
rispetto al nostro, molto zuccherino e alcolico, che per paradosso
veniva poi allungato con lacqua, poich si credeva che i batteri
in essa contenuti venissero uccisi dallalcol. I signorotti delle
famiglie nobili apprezzavano invece la birra.

Salendo ancora di un piano


si arriva alla sala delle
riunioni, un luogo deputato
alla
presa
di
decisioni,
oggi utilizzato dalla scuola
per il medesimo scopo. Qui
si
riuniscono
solo
il
capitano,
che
siede
nel
trono
centrale,
alla
sua
destra il vice e alla sua
sinistra
il
cadetto,
lultimo arrivato che deve
essere seguito. Poi tutti
gli altri e gli scudieri in
piedi al lato opposto della
stanza, dove troneggia un caminetto originale, ristrutturato dopo
essere stato maltrattato per decenni.
Ai lati del caminetto vedete
a
destra
unarmatura
da
esposizione
(infatti

perfettamente
lucida
e
assolutamente intonsa) e a
sinistra c invece quella
del capitano della scuola,
che porta i molti segni
guadagnati nelle battaglie.
In origine il camino era
molto
pi
profondo,
poi
durante la ristrutturazione

stato
ridotto.
Appesi
tuttattorno alla stanza ci
sono i vari araldi dei
cavalieri della scuola.
Ancora un piccolo sforzo e si giunge in cima alla Torre Farnese.
La vista meravigliosa: da un lato i tetti delle case del centro
storico e dallaltra il panorama delle colline circostanti.

Samantha ci informa che un tempo non cerano alberi vicino alla


torre perch in questo modo la visuale era libera per avvistare
eventuali attacchi nemici. In origine la cima della torre non era
coperta, quindi il pavimento ha una leggera inclinazione in punti
precisi, in modo da convogliare lacqua nei fori di scolo
praticati ai lati.
Nella stanza in cima alla torre si presume si ritrovassero le
donne durante le riunioni e nel corso di giornata per filare o per
suonare gli strumenti se ne erano capaci.
Per quanto riguarda labbigliamento delle donne, allepoca non era
possibile far vedere la pelle, avete capito bene, la pelle, quindi
anche in estate le braccia erano coperte con delle maniche lunghe
aderenti sotto gli abiti a maniche corte. Coloro che non
osservavano questa regola, o che tenevano i capelli sciolti, erano
considerate donne di malaffare. Per distinguere dagli abiti le
popolane dalle dame di corte era poi sufficiente un piccolo giro
di passamaneria o altro ricamo sul collo o sulle maniche. Le dame
di corte erano degne di rispetto, mentre le popolane dovevano
lavorare nei campi.
Per gli uomini la differenza era nella
cinta. I signori avevano un doppio
giro e un pugnale agganciato ad un
lato, mentre gli uomini del popolo
avevano un solo giro di cinta.
Larco che vedete nella foto poteva
sferrare vari tipi di frecce. Quella
ritratta accanto era incendiaria, poi
cerano quelle apposta per la caccia e
altre ancora per la battaglia. Il
problema era la quantit di frecce che
servivano: pensate che un arciere
poteva sferrarne una ogni 20 secondi
La visita a questo punto terminata,
ci godiamo gli ultimi momenti con il
meraviglioso panorama e scendiamo per
proseguire la giornata nel borgo.
Alluscita
dalla
Torre
Farnese ci accorgiamo per
che c una gogna e come
resistere
ad
una
foto?
Andrea cos gentile da
bloccarmi tra i due pezzi
di
legno,
e
posso
garantire
che
non

assolutamente
una
posizione comoda!!
A questo punto per ora
di
pranzo,
e
ci
incamminiamo per la salita
che conduce alla piazzetta
centrale.

Si incontra lungo il cammino lantica porta di entrata e su


suggerimento di Samantha guardiamo in alto un meraviglioso
affresco originale di San Giorgio che uccide il drago ci si
paventa davanti agli occhi. Assolutamente meraviglioso, passa
generalmente inosservato, perch nessuno guarda in alto.

E in effetti, se guardiamo alle nostre abitudini, abbiamo sempre


gli occhi ad altezza uomo, invece, se ogni tanto li rivolgessimo
al cielo, scopriremmo cose incredibili. Fosse anche solo un
balcone della nostra citt che non avremmo creduto cos bello.
Impariamo ad apprezzare anche le piccole cose. Bisognerebbe
imparare ad osservare pi attentamente e da pi prospettive.
Proseguendo per una salita
che
definirei
abbastanza
impegnativa,
soprattutto
quando si vestiti da moto,
si arriva ad una gradinata a
sinistra.
Questo

stato
lultimo
sforzo, perch in cima si
arriva
finalmente
alla
piazza
principale
di
CastellArquato.
Qui si trovano il comune e
le due strutture che delle
quali sto per raccontarvi e
che vedete nelle foto
sottostanti.

La Rocca Viscontea, un tempo sede


della
guarnigione
militare
oggi
ospita il museo di vita medioevale.
La pianta quadrangolare e il
Mastio (ossia la torre principale)
articolata su 4 lati per consentire
il
controllo
completo
della
guarnigione.
Le altre torri sono invece dette a
scudo ossia sono articolate su soli
3 lati.
A fianco della Rocca c un piccolo
giardino,
ombreggiato
da
grandi
larici e dotato di panchine per
godere del fresco e riposarsi.
La vista deliziosa e lombra
regalata dai larici confortante per
un riparo dal sole estivo.
La Collegiata di Santa Maria
venne costruita attorno al
756 d.C. e pare sia una
delle chiese pi antiche sul
territorio piacentino.
Distrutta dal terremoto del
1117 venne poi ricostruita e
consacrata nel 1122.
Allinterno
sono
presenti
capitelli e affreschi che
ritraggono Santa Caterina.
Il portico chiamato del
Paradiso e risale al XIV
sec.
Dal chiostro costruito nel
XIII
sec.
si
accede
al
museo.
Nella piazza anche presente il Palazzo del Podest voluto da
Alberto Scoto nel 1292. divenne sede del governo del Podest, casa
del conte di Santa Fiora e poi sede della Pretura. Nelledificio
denominato Loggia dei Notai (sul lato corto) oggi c lufficio
turistico di CastellArquato. Generalmente non visitabile dal
pubblico viene aperto quando ospita mostre darte, di pittura, di
scultura, di presepi
A questo punto siamo accaldati e affamati e ci fermiamo in uno dei
ristoranti della piazza, ma non abbiamo riscontrato un rapporto
qualit prezzo ottimale, e il servizio stato decisamente eterno,
soprattutto in virt del fatto che non abbiamo scelto noi, ma
abbiamo seguito il suggerimento di prendere assaggi di antipasti e
di primi. Quando torneremo a settembre per la rievocazione
medioevale
tenteremo
con
un
altro
ristorante
che
abbiamo
adocchiato, e se andr meglio ve ne dar sicuramente menzione.

Per vi do la ricetta dei TORTELLI ALLA PIACENTINA, tipici di


queste zone e oggetto di molte sagre fra Piacenza e provincia. La
trovate nella sezione cucina primi farina.
Se volete fare anche qualche acquisto enologico tenete presente
che queste sono zone di produzione del Gutturnio e della Bonarda.
Dopo una pausa post pranzo nel giardino accanto alla Rocca
riprendiamo la moto diretti verso casa, con gli occhi ancora
meravigliati da cotanta bellezza.
Pi visitiamo la nostra Italia pi siamo convinti che le bellezze
in essa contenute non abbiano pari con nullaltro. Abbiamo storia,
paesaggi, cultura, cibo c proprio tutto!

Luglio 2013

USATE
SEMPRE
LE
PROTEZIONI
E
SIATE
CONSAPEVOLI CHE IL CASCO DA SOLO NON
BASTA, SERVONO LA TESTA E LA PRUDENZA.
NON SIETE IMMORTALI OSSERVATE IL CODICE
DELLA STRADA E GODETEVI LA MOTO E LA VITA.

WWW.VIAGGIANDOINCUCINA.COM
barbara@viaggiandoincucina.com

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