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Che per, visibilmente, non quella degli elettori, dice il politologo Gianfranco P

asquino
La sinistra soffre di nostalgia
E purtroppo non dispone n di uomini, n di idee forti
di Carlo Valentini Twitter: @cavalent
Caos Senato. Era o no possibile seguire una strada di discussione costruttiva e
di condivisione senza cadere nell'immobilismo e nell'ostruzionismo? Il fatto che
una riforma cruciale come quella che muta radicalmente l'assetto costituzionale
avvenga tra tatticismi, trabocchetti, offese il segno che la politica italiana
non ancora diventata adulta? E, soprattutto, dopo questa bagarre e questi strapp
i, la legislatura continuer come prima o rimarranno le ferite? Ne parliamo con Gi
anfranco Pasquino, tra i politologi pi arguti, ha diretto Il Mulino e la Rivista
italiana di scienza politica, docente emerito (scienza della politica) all'unive
rsit di Bologna, professore di European studies alla Johns Hopkins University.
Sono appena usciti due suoi volumi, Cittadini senza scettro (Egea) e A changing
republic, politics and democracy in Italy (ne coautore, Edizioni Epok).
Domanda. Partiamo dal suo libro: cittadini con o senza lo scettro?
Risposta. Dal punto di vista sia della nuova legge elettorale sia della non elez
ione del senato sia dell'aumento del numero di firme per richiedere un referendu
m sia, infine, della pure augurabile, scomparsa delle province, il pacchetto di
riforme Renzi-Boschi comprime e riduce il potere elettorale dei cittadini. Non r
estituisce affatto lo scettro (della sovranit popolare). Al contrario, lo ammacca
, per di pi, senza nessun vantaggio per la funzionalit del sistema politico. Pecca
to che i mass media non abbiano saputo n voluto discutere a fondo la qualit delle
riforme, troppo interessati agli scontri, in definitiva poca roba, dentro il Pd
e ai trasformisti che si affollano alla corte del fiorentinveloce. Quanto ai cos
tituzionalisti, l'estate ha consentito ai pi accondiscendenti di loro di esibirsi
en plein soleil.
D. Quali le riforme sbagliate e quali quelle possibili?
R. Tutte le riforme sono sbagliate. Alcune lo sono nel loro impianto stesso; alt
re lo sono nelle probabili conseguenze. L'Italicum una versione appena corretta
del Porcellum. Se il bicameralismo imperfetto va superato, allora la vera riforma
l'abolizione del senato, non questo bicameralismo reso ancora pi imperfetto e pas
ticciato. Bisognava guardare alle strutture e ai meccanismi che funzionano altro
ve. Quindi la scelta elettorale doveva essere fra il sistema proporzionale perso
nalizzato tedesco e il doppio turno nei collegi uninominali di tipo francese.Una
volta deciso di avere una camera rappresentativa delle Regioni il modello migli
ore era e rimane il Bundesrat: 69 rappresentanti che, populisticamente, costano
meno di cento, e che, politicamente, sono molto pi efficaci di cento personaggi d
esignati, nominati o ratificati, mai dotati di autonomo potere decisionale e per
sonale. Per il referendum, l'aumento del numero di firme per richiederlo dovrebb
e essere compensato con la riduzione del quorum per la sua validit. Per le autono
mie locali, bisognerebbe prevedere forti incentivi per l'aggregazione dei piccol
i comuni, ma anche qualche castigo per chi vuole rimanere per conto suo.
D. Quali saranno le conseguenze sull'intero sistema politico della nuova legge e
lettorale?
R. Dar una maggioranza assoluta ad un partito, sottorappresenter le opposizioni, p
rodurr una camera dei deputati fatta per almeno il 60 per cento, forse il 70, di
parlamentari nominati che non avranno nessun bisogno di rapportarsi ad elettori
che neppure li conoscono. Pertanto, l'Italicum aggraver la crisi di rappresentanz
a.

D. utile un eventuale referendum contro l'Italicum o creer pi confusione?


R. Sono sempre favorevole ai referendum. Sull'Italicum, per, dovrebbe esprimersi
la Corte Costituzionale in coerenza con la sua sentenza n. 1/2014 che ha fatto a
pezzi il Porcellum. Dovrebbe bocciare le candidature multiple e imporre una per
centuale minima per l'accesso al ballottaggio. Qualsiasi referendum elettorale c
onsente di aprire una discussione vera su pregi, nessuno, e difetti, moltissimi,
dell'Italicum.
D. Poi ci sar un altro referendum. In fondo, al di l delle critiche, vi sar un refe
rendum su cui esprimersi sulle leggi costituzionali
R. Fintantoch non sar stravolto, l'art. 138 limpido. Il referendum costituzionale
facoltativo. Pu essere chiesto (qualora la riforma costituzionale non sia stata a
pprovata da una maggioranza parlamentare dei due terzi) da un quinto dei parlame
ntari oppure da cinque consigli regionali oppure da 500 mila elettori. I referen
dum chiesti dai governi, da tutti i governi, compreso quello di Matteo Renzi, so
no tecnicamente dei plebisciti, fra l'altro monetariamente costosi, e sostanzial
mente inutili tranne che per il capo di quel governo. Populisticamente dir che il
popolo con lui. lui che lo interpreta e lo rappresenta, non le minoranze dentro
il Pd, non l'opposizione politico-parlamentare, meno che mai i gufi. E' dal pop
olo che lui sosterr di avere avuto quella legittimazione che gli manca da quando
produsse il ribaltone del governo Letta. Ovviamente si tratta di un inganno.
D. Il presidente del senato riuscir a gestire la bagarre (per altro gi incominciat
a)?
R. Il presidente del senato si barcamena. Barcolla, ma non tracolla. Certo, lo d
ico non come critica alla persona di Grasso, sarebbe stato preferibile un presid
ente con una storia politica e parlamentare alle spalle, con conoscenza diretta
dei suoi colleghi. Per fortuna, Grasso pu ricevere ottimi consigli dai preparatis
simi funzionari del senato. Speriamo li ascolti.
D. Dopo tanto tempo non era comunque arrivato il momento del decisionismo, magar
i poi emendabile?
R. No, una grossa bugia quella che finalmente si fanno le riforme dopo decenni d
i immobilismo. Nei 30 anni anteRenzi abbiamo fatto due riforme elettorali, una b
ella legge per l'elezione dei sindaci, due riforme costituzionali del Titolo V e
siamo anche riusciti a introdurre le primarie. Tutte riforme brutte? Ma quelle
che ci stanno arrivando addosso sono almeno belline? Proprio no. Sicuramente eme
ndabili, appena si accorgeranno che hanno squilibrato e impasticciato il sistema
. Ma perch non migliorarle subito?
D. Con la riforma costituzionale cambia anche il ruolo del presidente della Repu
bblica: continuer ad avere una funzione di garanzia?
R. Ahim, temo che il presidente della Repubblica sar ingabbiato. Non nominer il pre
sidente del Consiglio poich questi sar automaticamente il capo del partito/lista c
he ha vinto il premio di maggioranza, e pazienza. Ma, pi grave, non potr sostituir
lo. Il sistema s'irrigidisce e quindi pu anche spezzarsi rovinosamente. Non potr,
il presidente della Repubblica, neppure opporsi alla richiesta faziosa di sciogl
imento del parlamento. Altro irrigidimento, altro rischio. Potr, per, bella roba s
enza nessuna logica istituzionale, nominare cinque senatori nella camera delle r
egioni.
D. Berlusconi, Grillo, Salvini: tutti e tre fuori gioco alle future elezioni pol
itiche?

R. Il vecchio Berlusconi sar certamente fuori gioco nel 2018 quando avr 82 anni. L
'allora cinquantenne Salvini sar pimpante, battagliero, con una nuova felpa color
ata, ma consapevole di non potere vincere da solo e altrettanto consapevole che
la sua politica gli impone di correre da solo per prendere tutti i voti che pu, c
he saranno molti, ma non abbastanza. Grillo il giocatore che si trova nelle cond
izioni migliori. Stando cos le cose, continuando l'insoddisfazione degli italiani
nei confronti della politica, dell'euro, dell'Unione europea, e rimanendo il pr
emio in seggi da attribuire a partiti e/o liste singole, il candidato di Grillo
alla presidenza del Consiglio andr al ballottaggio e parte dell'elettorato italia
no gli consegner il proprio pesante voto di protesta. Ne vedremo delle belle.
D. E che ne sar dell'alleanza Berlusconi-Salvini?
R. Costretti ragionevolmente ad allearsi, ma scoraggiati a farlo dal sistema ele
ttorale. Poi, sicuramente, il centro-destra dovr fare i conti con altre grane che
verranno da Alfano&Co. e dalla crescita di popolarit di una donna politica molto
efficace, la Sorella d'Italia Giorgia Meloni.
D. Si riuscir a ricomporre la sinistra al di fuori del Pd? O l'esempio della Grec
ia, coi radicali di sinistra fuori dal parlamento, vale anche per l'Italia?
R. La sinistra non sa e non vuole ricomporsi. Non ha nessun punto programmatico
forte. Non ha neppure un leader attraente com' Tsipras in Grecia, o com' Pablo Igl
esias di Podemos in Spagna. La sinistra italiana testimonia la sua nostalgia (no
n quella degli elettori) e si crogiola nella sconfitta, tutta meritata.

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