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Introduzione

Table of Contents
1 Introduzione
1.1 Struttura del gas per M > 0.3 . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.2 Energia cinetica media traslazionale globale . . . . . . . . . . .

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Luigi Mascolo - 221832


Esercitazioni Motori per Aeromobili

Introduzione

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Luigi Mascolo - 221832


Esercitazioni Motori per Aeromobili

Introduzione

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Luigi Mascolo - 221832


Esercitazioni Motori per Aeromobili

Introduzione

1. Introduzione
Scopo del corso studiare il comportamento di una miscela gassosa ad alta
velocit. Posto che M > 0.3 cost, lelevata velocit causer degli effetti
sulla resistenza e sui flussi di calore rendendo il fluido in esame compressibile,
e cio a densit variabile.

1.1

Struttura del gas per M > 0.3

Un gas possiede unentalpia totale pari a


V2
(1.1)
2
pari alla somma di entalpia statica ed energia cinetica. Qualsiasi sia la
velocit del fluido gassoso in esame, lentalpia statica si conserva pressoch
costante, dato che il rapporto fra pressione e densit non varia molto, e cio
H = h +

h = cp T = e + p/

cost M

(1.2)

mentre e lenergia interna. In campo subsonico, H non varia di molto


2
essendo V /2 esiguo.
Nel caso supersonico ed ipersonico, invece, lenergia cinetica assume la
stessa rilevanza dellentalpia statica, somigliandosi in termini di ordine di
grandezza. Il concetto di variazione di energia assume un ruolo rilevante nel
campo supersonico, influenzando altre propriet del gas che ricadono nella
branca della termodinamica. E pertanto opportuno definire di che gas si
stia parlando.
Lelemento di riferimento che verr utilizzato sin dora chiamato particella fluida, un insieme di molecole di gas contenute in un volume sufficientemente grande da poter effettuare valutazioni statistiche -al fine di poter
assegnare la valutazione statistica con continuit punto per punto ad ogni
singolo elemento costituente- ma al contempo sufficientemente piccolo da
poterlo considerare puntiforme.
Matematicamente, la definizione di puntiforme implicherebbe un ordine
di grandezza del volumetto di riferimento simile alla dimensione del differenLuigi Mascolo - 221832
Gasdinamica

ziale dx, dy, dz. Fisicamente tali differenziali assumono la misura del libero
cammino medio molecolare (o collisionato, cio distanza media percorsa da
una particella fra due urti successivi). Per laria,
laria = 6.35 105 mm

(1.3)

Per poter fare una valutazione statistica, inoltre, necessario che le


particelle siano in numero sufficientemente grande. Il numero di Avogadro
definisce, rispettivamente per una mole (mol) ed una kilomole (M ol) di quantit di sostanza, che
Na = 6.023 1023 particelle mol1
= 6.023 1026 particelle M ol1
dove lultima formulazione da preferirsi. In condizioni normali, cio per
T = 0C, p = 760mmHg, una grandemole occupa un volume pari a 22.4m3 ,
dunque la densit di molecole (particelle)

n=

Na 6.023 1026 molecole M ol1


=
= 2.69 1025 molecole m3
V ol
22.4
m3 M ol1

dunque corretto supporre che vi siano sufficienti particelle per effettaure


una valutazione statistica. Ad esempio, un cubo avente lato pari a 1m
possiede circa 27 milioni di molecole. Un cubo avente lato pari ad l garantisce
veridicit allipotesi di volume puntiforme.
Come ultimo dato preliminare definisco il numero di Knudsen, parametro
adimensionale che mette a rapporto il libero cammino medio collisionato con
la scala di riferimento molecolare L (variabile in base al caso in esame: per
esempio, per lo studio di una superficie alare L dellordine del metro)
per fornire unindicazione sulla condizione di continuit del fluido (ipotesi
necessaria alla trattazione):
Kn =

l
L

(1.5)

dove
Kn < 102 fluido continuo
102 < Kn < 101 fluido leggermente rarefatto (slip flow regime)
101 < Kn < 10 fluido moderatamente rarefatto (transition regime)
Kn > 10 fluido altamente rarefatto (free flow regime)

1.2

Energia cinetica media traslazionale globale

Effettuare una valutazione statistica serve a poter assegnare ad una singola


molecola di massa m un valore dinsieme rinvenuto nella particella fluida.
Definisco la velocit istantanea della particella fluida come somma di
velocit media dinsieme V e delle fluttuazioni V , cio
V =V +V

(1.6)

Queste ultime sono sempre non nulle in quanto direttamente proporzionali allagitazione termica, posto comunque che la media statistica delle fluttuazioni V = 0. V nulla nel caso di gas in quiete.
Ponendomi in una terna cartesiana x, y, z e scomponendo le velocit nelle
rispettive direzioni,

u = u + u

V =u+v+w
v = v + v

w = w + w
Valga la seguente definizione per un valore mediato dinsieme: xx.
Lenergia cinetica media traslazionale globale pu essere espressa come
1
Ek = m(uu + vv + ww)
2
1
= m [(u + u ) (u + u ) + (v + v ) (v + v ) + (w + w ) (u + u )]
2
Facendo i prodotti, ad esempio della prima media dinsieme, si nota che
u u = u u il moto macroscopico si moltiplica
uu = u u = 0 poich u = 0
u u 0 poich (u )2 0
Allora per la prima media dinsieme e analogamente per le altre,
(u + u ) (u + u ) = [uu + vv + ww] + [u u + v v + w w ] = EkCG + Et
cio lenergia media cinetica traslazionale globale somma dellenergia cinetica media dinsieme riferita al baricentro della particella fluida e dellenergia
cinetica caotica traslazionale Et , parte dellenergia interna e.
Definisco la velocit di agitazione termica affinch

2Et
1
2
(1.8)
Et = mVat Vat =
2
m
Essendo legata allagitazione termica, mi aspetto una correlazione fra Vat
e la temperatura.
La costante di Boltzmann kb = NRa = 1.38 1023 J Molecola1 K1 con
R = 8314 J Mol1 K1 costante dei gas ci fornir tale legame.
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